Moon and Stars, c`è an che Billy Idol

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Moon and Stars, c`è an che Billy Idol
Cultura e spettacoli
mercoledì 21 marzo 2012
laRegioneTicino
28
Per una musica che ricostruisce
di Carlo Vitali
Nell’Iraq in difficile transizione,
scosso da continui attentati e lacerato
da complesse faide politiche, etniche,
religiose, c’è una piccola istituzione
dove lavorano fianco a fianco armeni
e assiri cristiani, curdi e turkmeni,
arabi sciiti e sunniti – e perfino donne. È l’Orchestra sinfonica nazionale
(Inso).
Fra scontri armati, posti di blocco,
interruzioni dell’elettricità e dei trasporti, nel 2008 solo una ventina di
musicisti trovava il coraggio di presentarsi alle prove; ma gli strumenti
mancavano di manutenzione, le sale
cadevano a pezzi, gli stipendi erano
simbolici, gli spartiti rubati o bruciati. Oggi gli orchestrali sono 99, ricevono un salario medio di mille dollari
(che rispetto a solo quattro anni fa
rappresenta un aumento del 300 per
cento), e soprattutto possono dare
concerti in ogni parte del Paese, e non
solo nella capitale, dove il loro auditorium da 900 posti si riempie regolarmente due volte al mese.
Del miracolo è autore il maestro Karim Wasfi, un quarantenne massiccio, baffuto e cordiale che gira il mondo come ambasciatore di pace per domandare aiuto e spiegare la sua filosofia della ricostruzione. Lo incontriamo a Modena, dove un gruppo di
13 giovani musicisti iracheni è ospite
dai primi dell’anno per un corso di
cinque mesi. Nell’ambito del progetto
Italy&Iraq seguiranno lezioni all’Accademia di Belcanto diretta da Mirella Freni, all’Istituto superiore di studi
musicali Vecchi-Tonelli e alla Cappella musicale del Duomo.
«I giovani del mio Paese non hanno
modelli né progetti di vita. Cerco di offrire loro una scelta fra imbracciare un
violino o un kalashnikov. Per questo ho
fondato un’orchestra giovanile e un doposcuola per circa 300 bambini. Imparano musica, ma anche educazione civica e buone maniere. I più poveri sono
!
in breve
Identificato un ‘nuovo’ Van Gogh
Una natura morta, che sotto un
vaso di fiori cela due lottatori, è
stata definitivamente attribuita
a Vincent Van Gogh. Il quadro,
Natura morta con fiori di campo
e rose, custodito al Kroller-Muller Museum di Otterlo (Olanda),
è stato autenticato da un gruppo
di esperti internazionali, tra cui
Louis van Tilborgh, specialista
del Van Gogh Museum di Amsterdam, come opera del celebre
pittore olandese al termine di
analisi scientifiche iniziate quasi 15 anni fa.
Giovanni Paolo II, convegno a Lugano
Giovanni Paolo II: legislatore della Chiesa è il convegno previsto
nell’aula magna dell’Università
della Svizzera italiana domani
dalle 14.30 alle 18 e venerdì dalle
10 alle 19.45. Tra i relatori: il cardinale Stanislao Rylko (presidente del Pontificio consiglio per i
laici), il cardinale Kurt Koch
(presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità
dei cristiani), e il filosofo Francesco D’Agostino (presidente del
Comitato nazionale italiano per
la bioetica). Info: 058 666 45 72.
Giornata mondiale della poesia
Oggi, 21 marzo, Giornata mondiale Unesco della poesia, a
Massagno la Libreria del Tempo in via Val Gersa 4, per la rassegna Leggo per te: aperitivo con
voce narrante, ospita alle 18 la
scrittrice e poetessa Maria Rosaria Valentini, che leggerà alcuni brani scelti.
Nell’Iraq ancora insanguinato dalle bombe, c’è un’istituzione che riunisce
sciiti e sunniti, curdi e turkmeni, armeni e assiri cristiani. È l’Orchestra
sinfonica nazionale che, superate paura, povertà e intimidazioni, oggi
si propone come messaggera di pace e tolleranza. Ne parliamo con il suo
direttore, Karim Wasfi, che ha avuto bisogno di una fatwa per eseguire
la sua musica. Un idealista di talento che ai giovani del suo Paese vuole
‘offrire una scelta fra imbracciare un violino o un kalashnikov’. Perché,
dice, è ‘possibile ricostruire una società grazie all’arte e alla cultura’
pagati per frequentare. La musica classica non è solo intrattenimento; può
aiutare a gestire i dissensi e a vivere in
forma civile».
Sarà per questo che i fondamentalisti violenti ne hanno paura. Per continuare nelle sue attività Wasfi ha dovuto ottenere da un teologo più liberale una fatwa dove si decreta che la musica occidentale non è haram, ossia
proibita ai buoni musulmani. E non si
tratta di dettagli: lui stesso – direttore
d’orchestra formatosi con insegnanti
quali Kurt Masur, Lorin Maazel e
Gennady Rozhdestvensky, nonché
violoncellista di ottimo livello allievo
di János Starker – si è talvolta esibito
in concerto portando una pistola alla
cintura. Un pacifista armato che però
può vantare l’appartenenza ad una famiglia di sayid, i discendenti del Profeta. Di ciò devono tenere conto perfi-
no gli ayatollah sciiti coi quali tratta
per tenere concerti nelle città sante di
Kerbala e Najaf. Ma i successi finora
ottenuti non gli bastano: «Punto a
raggiungere un organico di 120 elementi, capace di eseguire il repertorio
sinfonico fino a Mahler, Strauss e oltre.
L’orchestra deve contribuire a gettare
un ponte verso un futuro migliore per
tutto il Paese. Quando avremo un teatro d’opera, quando andare a un concerto e partecipare all’inaugurazione
di una galleria d’arte faranno parte
della vita quotidiana, quando i politici
si affronteranno in parlamento e non
nelle strade, allora lo scopo sarà raggiunto».
Intanto le opposizioni non cessano.
Dai primi dell’anno il maestro Wasfi
si è dimesso da primo direttore dell’Orchestra nazionale; un gesto non
irrevocabile, ma certo fortemente dimostrativo, che si spiega anche col
suo profilo cosmopolita comune a larga parte delle élite arabe: «Sono nato
al Cairo, ma già dal 1980 aspiravo a
trasferirmi in Iraq perché sentivo che
la chiave dei problemi mediorientali
stava qui. Ho potuto farlo stabilmente
solo nel 2003».
Nel frattempo, mentre studiava musica e scienze politiche negli Stati
Uniti, ha preso anche la cittadinanza
americana, una circostanza che ora
gli si può ritorcere contro. «Mia moglie e le nostre due bambine sono negli
Stati Uniti dal 2010, quando il nostro
appartamento di Baghdad fu demolito
da un attentato al vicino ministero degli Esteri. Ho pensato che non era giusto farle bombardare solo per appoggiare le mie convinzioni». Lui però è rimasto per portare avanti la sua missione civile.
«Purtroppo – continua Wasfi – la
musica è demonizzata dai capi religiosi, ma anche certi nuovi politici la
guardano con indifferenza. Mi sentivo
in una posizione falsa a causa dell’ostilità di qualche funzionario del ministero della Cultura, che è il principale finanziatore dell’Orchestra nazionale.
Ci rinfacciavano i salari troppo alti, ci
negavano i fondi per andare in
tournée».
Tra i funzionari insensibili non figura certo Sua eccellenza Saywan
Barzani, ambasciatore iracheno in
Italia. Al primo saggio pubblico dei
giovani allievi si è presentato a Modena, ha distribuito sorrisi e strette di
mano, si è profuso in elogi per tutti.
Cosa faranno i corsisti una volta ottenuto il diploma? Wasfi non ha dubbi:
«Torneranno in patria per spiegare
come vanno le cose nel resto del mondo,
anzitutto che non è necessario uccidere
per affermare un’idea. Poi quelli di
loro che in futuro intraprenderanno
una carriera internazionale dovranno
far capire cosa significano la dittatura
e la guerra civile, e come sia possibile
ricostruire una società grazie anche al© Riproduzione riservata
l’arte e alla cultura».
Moon and Stars, c’è an che Billy Idol
Un Nobel da ragazzi, a Kuijer
il Premio Astrid Lindgren 2012
La rockstar inglese rivelazione degli anni Ottanta suonerà il 6 luglio dopo gli Status Quo
Lo scrittore olandese Guus Kuijer è il vincitore dell’Astrid Lindgren Memorial Award 2012, il più importante premio mondiale per la letteratura per l’infanzia.
L’annuncio è stato dato in diretta dalla Svezia, ieri alla
Fiera del Libro per ragazzi di Bologna.
La cerimonia di premiazione avrà luogo alla Concert
Hall di Stoccolma il 28 maggio 2012. Il premio consiste in
5 milioni di corone svedesi, pari a circa 542 mila euro.
«Con uno sguardo senza pregiudizi e una sottile intelligenza, Kuijer descrive sia i problemi della società contemporanea sia le grandi domande della vita. Il rispetto per i
bambini è così evidente nelle sue opere quanto il suo rifiuto per l’intolleranza e l’oppressione», viene sottolineato
nella motivazione al premio della giuria. Guus Kuijer,
nato in Olanda nel 1942, autore di 30 libri, già vincitore
nel 2010 del premio Andersen con Il libro di tutte le cose
(Salani), è uno dei più famosi autori olandesi per ragazzi del quale Salani ha portato a questa edizione della
Fiera l’ultimo libro tradotto, Graffi sul tavolo, un testo
sull’incomprensione e sull’incomunicabilità anche tra
persone che si vogliono bene. Una bambina, Madelief,
interroga tutti quelli che hanno conosciuto la nonna,
appena scomparsa, per ricostruirne il passato: si rivelerà così l’immagine di una persona completamente diANSA
versa da quella che lei ha conosciuto.
Un nuovo nome si aggiunge al
cartellone 2012 di ‘Moon and Stars’
in agenda dal 5 al 15 luglio in Piazza
Grande a Locarno. Quello di Billy
Idol. La rockstar inglese, tra gli
esponenti di spicco della musica
mondiale degli anni 80, si esibirà la
stessa sera di venerdì 6 luglio dopo il
concerto degli Status Quo.
La nona edizione del festival musicale si arricchisce così di un nuovo nome altisonante. William Michael Albert Broad, ovvero Billy
Idol, 57 anni, ha alle spalle una carriera movimentata: dopo avere interrotto gli studi di filosofia da giovane, entra a far parte della scena
punk londinese fondando il gruppo
Chelsea, insieme al futuro chitarrista dei Clash, Mick Jones. Poco dopo
fonda Generation X, gruppo che
pubblica tre album di grande successo nel corso degli anni 70. Dopo
lo scioglimento di Generation X si
trasferisce negli Stati Uniti, dove in-
‘Monte
Verità’
in prima
mondiale
sieme al produttore Keith Forsey
riesce a sfondare a livello mondiale
con album rivoluzionari come Billy
Idol, Rebel Yell e Whiplash Smile.
Ad aprire la serata del 6 luglio saranno gli Status Quo, la rockband
inglese che con singoli come Whate-
Venerdì 23 marzo alle 20.30 prima mondiale di Monte Verità (2012,
34 minuti), la più recente riflessione di Werner Weick attorno al
tema del Monte Verità: il documentario ne ripercorre la storia, dai
pionieri del 1900 fino a Harald Szeemann, soffermandosi sui ‘monteveritani’ più significativi e maggiormente radicati nella realtà asconese. Seguirà Le montagne della visione (2010, 30 min., Rsi). La proiezione sarà presentata dallo stesso regista, Werner Weick, il quale dialogherà con il direttore della Fondazione Monte Verità Lorenzo Sonognini, il direttore della Divisione della cultura e degli studi universitari Sandro Rusconi. Modera la giornalista Cristina Foglia. E domani, giovedì 22 marzo alle 20.30 al Monte Verità doppio evento intitolato Suono, musica e cervello. Ingresso libero.
ver You Want, What You’re Proposing o In The Army Now sono entrati nella top 10 in Gran Bretagna per
sei decenni consecutivi, anche ultimamente con il lavoro più recente
Quid Pro Quo, uscito nel maggio
2011.
Ottavia Piccolo, scena e carriera
Ottavia Piccolo, tra le attrici più raffinate del panorama teatrale e cinematografico italiano, parlerà della sua splendida
carriera artistica domani, giovedì 22 marzo alle 18.30 nella Biblioteca cantonale di Palazzo Morettini a Locarno.
L’incontro, promosso dall’Associazione ‘Amici del Teatro di
Locarno’ e coordinato dalla giornalista Sabrina Faller, è inserito nella serie di ritrovi con i protagonisti in scena nella stagione teatrale. Ottavia Piccolo, infatti, sarà protagonista de L’arte
del dubbio in cartellone al Teatro locarnese questa sera e domani (giovedì) alle 20.30.
la recensione
Proiettore, pubblico e professionalità
Il mimo di Martinez che parla tutte le lingue del mondo Castellinaria guarda con fiducia alla 25a edizione
Entrare e uscire dai personaggi. Abitare lo
spazio e gli oggetti, dall’esterno e, con sorpresa,
anche dall’interno. Trasformare una pallina –
meglio, l’immagine di essa – in una grande sfera, metafora del mondo. Oppure mimare la lettura di libri in una fantastica biblioteca e dare
corpo e fantasia ai loro innumerevoli protagonisti.
Queste e molte altre ‘magie’ ha regalato lunedì sera Carlos Martinez, mimo spagnolo, a un
folto pubblico presente al Teatro Foce di Lugano
nello spettacolo Libri senza parole portato in
scena in occasione della sua tournée europea
per i 30 anni della sua carriera e organizzato da
Dicastero giovani ed eventi di Lugano e Istituto
di studi italiani dell’Università della Svizzera
italiana nell’ambito della rassegna ‘Per voce
sola’. Due ore di spettacolo da solo in scena,
trucco e guanti bianchi sullo sfondo di un vestito nero e una straordinaria capacità di far parlare viso e mani, Carlos Martinez non proferisce
parola alcuna eppure comunica tantissimo e,
soprattutto – come dirà lo stesso attore al termine dello spettacolo, aprendo un dialogo con il
pubblico – «con il mimo posso parlare tutte le lingue del mondo».
Ogni spettatore con Carlos Martinez (che tornerà in Ticino il 5 settembre al Teatro Dimitri
di Verscio) diventa protagonista: l’attore chiama in causa il pubblico continuamente divenendone specchio delle sue interpretazioni e trasformazioni facciali, complice di scena e di risate. E, ancora, di momenti poetici e leggeri nel
solco dell’arte e dell’abilità di Charlie Chaplin,
dove ogni gesto è comunicazione e ogni parola
G.G.
superflua.
La buona notizia, la più attesa, è che i problemi
di proiezione sono risolti. La prossima edizione,
la 25a, Castellinaria potrà finalmente proiettare i
film in digitale, grazie a un proiettore di ultima
generazione prestato dal Festival del film Locarno. Una questione tecnica, ma soprattutto di contenuti e qualità, in un mercato in cui è sempre più
difficile reperire film che non siano in digitale.
Ieri sera, a Bellinzona, si è tenuta l’assemblea di
Castellinaria, Festival internazionale del cinema
giovane. Accanto all’approvazione dei conti dell’ultima edizione, l’occasione era buona per gettare uno sguardo sulla prossima, in cui il festival festeggerà il suo primo quarto di secolo. In questo
senso, l’altra buona notizia è l’arrivo di un nuovo
sponsor privato. Così, dopo il leggero disavanzo
dell’ultimo anno, per il 2012 i ricavi sono stimati
in 335 mila franchi (contro i 296 mila del 2011).
In vista del futuro prossimo, ha detto Gino Buscaglia, presidente di Castellinaria, gli obiettivi rimangono tre: continuità, rafforzamento ed evoluzione. Soprattutto per quanto riguarda il secondo
punto, ha aggiunto, si impone ormai una professionalizzazione: «Il volontariato è fragile». Del resto questa è la richiesta di Cantone e Confederazione affinché il loro sostegno aumenti e per questo è stato approntato un business plan progressivo. Questo dopo che negli ultimi anni sono aumentati l’organizzazione interna, la visibilità (anche
in rete), le collaborazioni (fra gli altri, ora, anche
la Corsi) e i decentramenti (Ascona e una richiesta da Mestre). E soprattutto, nell’ultima edizione,
gli spettatori, cresciuti del 10 per cento.
«Consolidato un rapporto di fiducia con il pubblico» ( e non solo), come detto dal direttore, GiancarCLO
lo Zappoli, ora bisogna crescere.