Mind the gap
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Estate 2015 Mind the gap Studio sul divario della tutela del reddito in Europa occidentale Prefazione Assistiamo a una crescente attenzione verso il divario tra le prestazioni pensionistiche; tuttavia, la maggior parte delle persone sottovaluta un rischio ancor più grande per il loro tenore di vita: la perdita della capacità lavorativa. In Europa occidentale, fino al 25% della forza lavoro potrebbe perdere la capacità lavorativa nel corso della propria vita. Zurich ha condotto una ricerca in sei Paesi per capire quanto le persone siano consapevoli di questo rischio e chi pensano dovrebbe sostenerne i costi. Kristof Terryn CEO Global Life Zurich Insurance Group Il divario pensionistico è probabilmente uno degli argomenti più discussi nel settore assicurativo. Le persone sono sempre più consapevoli delle modifiche introdotte nei sistemi pensionistici attuali e del fatto che, a causa delle tendenze demografiche, non sarà possibile mantenere l'attuale tenore di vita una volta in pensione. Tuttavia, la maggior parte della popolazione attiva sottovaluta una sfida ancor più grande: il rischio di perdere la propria capacità lavorativa e una conseguente diminuzione del reddito. Questo è ciò che definiamo come divario della tutela del reddito. A causa degli spostamenti a livello demografico e di un'accresciuta pressione di bilancio in molti Paesi, osserviamo una tendenza a una sospensione graduale delle garanzie sociali finanziate dallo Stato e dei piani di previdenza aziendali. Le persone devono tutelarsi sempre di più in maniera autonoma. Ma sono davvero consapevoli di questo rischio? Per rispondere al nostro interrogativo, abbiamo chiesto l'opinione di oltre 6.000 persone in Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Il nostro sondaggio ha rivelato una differenza significativa tra realtà e percezione. di lavorare. Allo stato attuale, solo un europeo su tre è a conoscenza delle opportunità di tutela del reddito. Noi crediamo, in quanto assicuratori a livello globale, di avere una responsabilità in merito e di poter giocare un ruolo importante nel contribuire ad attenuare i rischi correlati al divario della tutela del reddito. La sensibilizzazione rappresenta per noi un step importantissimo. Soltanto quando le persone comprenderanno appieno il rischio, potranno prendere provvedimenti volti a tutelare sé stessi e le persone care dall'impatto negativo sotto il profilo finanziario derivante dalla perdita della capacità lavorativa. Questa brochure presenta i risultati principali del nostro sondaggio in tutti i sei Paesi nel loro complesso e separatamente. Nei prossimi mesi continueremo a svolgere delle ricerche sul divario della tutela del reddito e pubblicheremo gli ulteriori risultati ottenuti nel corso dell'anno. Per fare un esempio, un partecipante su due percepisce il proprio rischio personale di perdere la capacità lavorativa inferiore al 10 percento. Tuttavia, i dati statistici ci mostrano che fino al 25 percento della forza lavoro potrebbe perdere la capacità Zurich Insurance Company Ltd 2 Considerazioni generali Zurich ha chiesto a circa 6.000 persone in sei Paesi europei di rispondere a 53 domande relative alla loro preparazione e comprensione della tutela del reddito. Le loro risposte hanno mostrato che la maggior parte delle persone sottovaluta i rischi che potrebbe dover affrontare. Tre quarti degli europei credono di fare abbastanza per tutelare sé stessi dalla perdita della capacità lavorativa. I tedeschi sono meno propensi a pensare ciò: infatti soltanto due terzi dei partecipanti dichiarano di prendere sufficienti misure per tutelarsi. un impatto negativo sulla propria situazione finanziaria. In Spagna, Italia e Irlanda questo dato supera il 75 percento. Molti ritengono che il proprio reddito abbia subito una diminuzione, mentre il debito, la paura di ammalarsi e i livelli di stress siano aumentati. Mediamente, gli europei dichiarano di avere dei risparmi, investimenti, polizze assicurative e pensionistiche che consentirebbero loro di coprire le spese per un periodo di 4,6. In Irlanda, Spagna e Italia, i risparmi in questione consentono una copertura di 3,5 anni, mentre in Svizzera e in Germania di circa 6,5. Soltanto un terzo degli europei è, tuttavia, consapevole delle possibilità di tutela del reddito. L'attenzione è più alta in Germania, dove quasi la metà dei partecipanti dice di essere consapevole di quest'aspetto; In Spagna vi è l'attenzione minore, dove troviamo soltanto un partecipante su sei che dichiara di esserne cosciente. Oltre la metà dei partecipanti ritiene che la crisi economica abbia avuto Zurich Insurance Company Ltd 3 Nel complesso, la metà dei partecipanti in Europa ritiene di avere meno del 10 percento di possibilità di perdere la propria capacità lavorativa, sebbene soltanto tre su dieci credano che questa sia la normalità per il resto d'Europa. Gli europei sottovalutano in maniera significativa i loro stessi rischi. Difatti, i dati mostrano che fino al 25 percento delle persone perde la capacità lavorativa durante il corso della propria vita. Zurich Insurance Company Ltd Le fasce di età con la più elevata probabilità di perdere la capacità lavorativa differiscono significativamente in tutta Europa. I dati indicano che, mentre in Irlanda, Italia, Svizzera e Regno Unito le persone con più di 55 anni presentano il rischio maggiore, in Germania, gli uomini di età compresa tra i 47 e i 51 anni e le donne tra i 45 e i 47 anni corrono il maggior rischio di invalidità. In Spagna, l'età media si attesta sui 51 anni. 4 Ci si aspetta una diminuzione del reddito, pur avendo bisogno di maggiori entrate L'errata percezione in relazione agli infortuni e all'invalidità Sette partecipanti su dieci credono che riceveranno meno del 75 percento del loro ultimo livello di reddito familiare in caso di invalidità; due su cinque stimano invece che riceverebbero meno della metà del loro ultimo reddito familiare. Al contempo, sei su dieci dichiarano di avere bisogno della stesso livello del loro ultimo reddito, o maggiore, per poter mantenere il tenore di vita attuale. I partecipanti considerano le gravi malattie e i disturbi mentali e nervosi quali cause principali di invalidità. Difatti, in Germania, Irlanda, Svizzera e Regno Unito, i disturbi mentali e nervosi occupano il primo posto, mentre in Italia le malattie muscolo scheletriche e in Spagna le malattie reumatiche sono la principale causa di invalidità. Molte speranze sono riposte nel sostegno statale Circa due europei su tre si aspettano che lo Stato provveda al sostegno finanziario degli invalidi a livello lavorativo. In Italia e Spagna, tali aspettative sono ancora più alte, quattro partecipanti su cinque dichiarano, infatti, che il loro Governo provvederà all'assistenza necessaria. In Svizzera, soltanto il 54 percento dei partecipanti dichiara che farebbe affidamento sullo Stato. Mentre i partecipanti svizzeri, britannici e tedeschi si sono dimostrati complessivamente fiduciosi circa la capacità del loro Governo di provvedere agli obblighi sociali, la fiducia nei piani di welfare in Irlanda, Italia e Spagna è ben più bassa. In maniera generale, i partecipanti sopravvalutano gli infortuni come causa di invalidità. Gli europei ritengono che avere uno stile di vita salutare e mantenere un buon equilibrio tra vita privata e lavoro sia il miglior modo di prevenire l'invalidità professionale, sebbene gli spagnoli e gli italiani pongono maggiormente l'accento sulla sicurezza sul luogo di lavoro. Il dato interessante è che il 10 percento degli spagnoli e il 20 percento dei britannici sono maggiormente rassegnati rispetto a un tale rischio, difatti credono che nulla può essere fatto al fine di prevenire gli infortuni, interpretando una tale circostanza come un evento sfortunato. In Svizzera e Germania, un numero piuttosto alto di persone indica che gli assicuratori dovrebbero essere i principali fornitori di supporto finanziario. Ciò potrebbe essere collegato al fatto che i partecipanti in Europa possiedono in media quattro polizze assicurative, ma in Germania questo numero sale a cinque e in Svizzera a sei. Zurich Insurance Company Ltd 5 Risultati principali Italia Zurich Insurance Company Ltd I partecipanti italiani hanno dimostrato una grande dipendenza dallo Stato in caso di invalidità, pur mostrando poca fiducia nella sua capacità di prestare sostegno. Nel complesso, sottovalutano il rischio a cui vanno incontro e sono meno "resistenti" rispetto ai loro omologhi europei. La maggior parte delle persone farebbe affidamento sui propri risparmi (30 percento) e sullo Stato (28 percento) per i primi sei mesi a reddito zero; tuttavia, nel lungo periodo dovrebbe cominciare ad appoggiarsi alle famiglie (25 percento), e meno sui risparmi (24 percento) e sullo Stato (23 percento). In caso di invalidità permanente, si affiderebbero ancora una volta allo Stato (46 percento) e alle famiglie (27 percento). Mentre l'82 percento degli italiani si aspetta che lo Stato fornisca il sostegno finanziario in caso di invalidità, soltanto il 6 percento crede che il proprio datore di lavoro debba sostenerli e solo il 4 percento fa affidamento sulle assicurazioni. Nonostante una tale forma di dipendenza, la fiducia nella capacità del Governo di provvedere con successo alle casse previdenziali è crollata al 10 percento a seguito della crisi economica e soltanto l'8 percento ritiene che lo Stato possa garantire un tenore di vita confortevole e sicuro. L'incapacità di sostenere la propria famiglia (32 percento) e essere un peso per i propri cari (29 percento) sono le più grandi paure che gli italiani si immaginano quando pensano alla perdita della capacità lavorativa. Gli Italiani indicano di avere messo da parte, attraverso risparmi, investimenti, polizze assicurative e pensionistiche, una somma che gli consentirebbe di coprire il costo della vita per circa 3,4 anni in media; molto meno rispetto alla media europea che si attesta sui 4,6. Nonostante ciò, quattro italiani su cinque ritengono di fare abbastanza per tenersi lontani da una tale eventualità. Circa uno su cinque dichiara di essere a conoscenza della tutela del reddito. Un buon equilibrio tra vita privata e lavoro (29 percento), la sicurezza sul luogo di lavoro (28 percento) e uno stile di vita salutare (25 percento) sono considerati i migliori modi di prevenire l'incapacità lavorativa. Circa un italiano su quattro ritiene che meno del 10 percento della popolazione attiva possa perdere la propria capacità lavorativa, e quasi uno su due pensa che il proprio rischio di invalidità sia inferiore al 10 percento. Secondo i dati statistici, il 7 percento1 della forza lavoro in Italia perde la capacità lavorativa nel corso della propria vita. La probabilità di diventare invalidi è più elevata tra le persone di età superiore ai 60 anni. 1 ISTAT, the Italian National Statistical Institute 6 Zurich Insurance Company Ltd Gli italiani tendono a sentirsi insicuri a causa della discrepanza tra i propri bisogni e ciò che ritengono di essere in diritto di ricevere in caso di invalidità. Mentre il 59 percento dichiara di avere bisogno di almeno l'equivalente del reddito familiare attuale per mantenere un tenore di vita decoroso in caso di invalidità, il 62 percento si aspetta di ricevere meno del 75 percento di quella cifra. Ciò è dimostrato dalla pensione di invalidità media mensile pari a 918 euro per l'anno 2013. 2 Le gravi malattie come il cancro sono considerate la causa principale di invalidità lavorativa (45 percento), seguite dagli infortuni (20 percento) e dai disturbi mentali o nervosi (16 percento). Difatti, le cause principali di invalidità sono le malattie muscolo scheletriche, seguite dal cancro e dai disturbi mentali e nervosi. 3 Al pari di altri Paesi, le persone sopravvalutano il rischio di invalidità a causa di infortuni. 2 3 www.inps.it ISTAT, the Italian National Statistical Institute 7 Lo studio Il sondaggio di Zurich sul divario della tutela del reddito è stato condotto dalla società di ricerca di mercato Epiphany nel mese di aprile e maggio 2015. Lo studio si basa su un campione rappresentativo a livello nazionale di consumatori di età compresa tra i 18 e i 70 anni, in Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Materiale supplementare: Circa 1.000 partecipanti per Paese hanno risposto alle 53 domande del sondaggio online. Zurich Italia Via Benigno Crespi 23 2015 Milano Tel: 0259661 Continueremo a pubblicare ulteriori informazioni su questo argomento nei prossimi mesi. Kristof Terryn, CEO Global Life, commenta lo studio in un video (in inglese): Comunicato stampa Income protection gap blog La brochure completa con i risultati di Germania, Iralanda, Italia, Spagna, Svizzera e UK è disponibile in inglese e tedesco. Per ulteriori informazioni si prega di contattare: Un avvertimento per quanto riguarda la comparabilità delle statistiche: i dati statistici relativi all'invalidità variano sensibilmente da un Paese all'altro in quanto non vi è alcun insieme di regole comuni o di definizioni relative al significato di inabilità lavorativa. Se alcuni Paesi mettono a disposizione i dati statistici sul numero di persone che hanno perso la capacità lavorativa durante la loro vita professionale, altri forniscono soltanto le percentuali totali delle persone invalide incluse le persone invalide sin dalla nascita. Zurich Insurance Company Ltd 8 Disclaimer La presente pubblicazione è stata elaborata da Zurich Insurance Group Ltd, i contenuti corrispondono alle opinioni di Zurich Insurance Group Ltd al momento della loro redazione e sono soggetti a modifiche senza preavviso. La presente pubblicazione è stata prodotta a scopo puramente informativo. Tutte le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono state redatte e ottenute da fonti affidabili e credibili, nessuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, è effettuata da Zurich Insurance Group Ltd o da sue controllate (in prosieguo: "il Gruppo") in relazione alla loro correttezza o completezza. 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