Le guide di Camp

Transcript

Le guide di Camp
Campo de’ fiori
2
SOMMARIO
Editoriale:
Magari................................................... 3
Interviste:
Vittoria Belvedere...............................4-5
Collezionismo:
Un record italiano.............................. 6-7
Roma che se n’è andata:
Quelli che andavano vendendo per via e
in altri luoghi...................................... 8-9
Suonare Suonare:
Zephiro......................................10-11-12
Cinema News:
Giorni e Nuvole................................... 14
Le disavventure del Sig. G:
Condoglianze.......................................16
Monumenti: vita, vicende, restauri:
L’arco di Settimio Severo.....................27
Vita Cittadina.................................58-59
Attualità:
11°Minifestiva di Viterbo......................21
Conferenza “Il petrolio, quale futuro”..38
I Girasoli ..............................................56
Ecologia e ambiente:
Le più semplici azioni quotidiane possono
essere negative per l’ambiente.............50
Neuropsichiatria, Psicologia,
Logopedia, Psicopedagogia:
Cosa possono fare gli insegnanti in classe se sono presenti bambini con disturbo
specifico di apprendimento ...................30
Le guide di Campo de’ fiori:
Civitella San Paolo ..........................22-23
Come eravamo:
Natale la festa di tutti.............................28
Civitonici illustri:
Il Profesore Dino Brizzi .........................32
Arte:
I colori che camminano sui fondali marini
della pittura di Maria
Finesi...................18
Messaggi:...................62-63-64-65-6667
Una “Fabrica” di ricordi:
“...è nato un bel bambino, bianco, rosso
e
ricciolino...............................................27
Il Fumetto:
Chobits delle Clamp ...........................42
L’angolo CIN CIN:
La suddivisione dei vini e come va divisa la scorta .........................................36
Album dei ricordi.....................46-47-52
Le storie di Max:
Mia Martini...........................................49
Noel................................................43-44
Annunci Gratuiti...........................68-69
Selezione offerte immobiliari............70
Nel cuore............................................71
Visita il nostro sito completamente rinnovato
www.campodefiori.biz
Campo de’ fiori
3
di Sandro Anselmi
I
Q
l canto delle sirene fora il vento e il tempo, indugia sui grandi occhi bambini e regala sogni beffardi.
uando le stive cariche d’oro sono sabbia nelle mani, ed i giorni sono notti e
le vittorie sconfitte; quando si è nell’incertezza, nel dubbio; quando si
brama una cosa sognata; quando sembrano svanire le illusioni e s’allontana
la speranza; quando il destino si fa misterioso, enigmatico, incalcolabile e si
consumano i giorni desolati e tristi, allora pensiamo: MAGARI FOSSE
STATO MIGLIORE.
L
M
a memoria di tanti anni passati, di tanti Natali lontani, consuma la gioia dell’evento, ma dobbiamo prepararci a godere la serenità della festa più importante dell’anno, per poter redimere l’anima dalle pene e dai peccati.
Questo è stato un anno ancor più carico di problemi. La violenza a tutti i
livelli, la perdita di ideali, la crisi economica hanno marchiato a fuoco il
2007. L’augurio più profondo e sincero è che vengano tempi migliori, specialmente per i nostri figli, che possano raccogliere ciò che di buono abbiamo seminato, e allontanare i rancori nei nostri confronti, per ciò che di sbagliato abbiamo potuto fare.
AGARI SARÀ UN MONDO MIGLIORE…
Campo de’ fiori
4
Vittoria
dalla
“La mia prima
volta sul palcoscenico è stata una
sensazione bellissima e confermo
quello che mi disse
qualcuno, che una
volta salita non ne
sarei
mai
più
scesa” .
Questa è la prima
di Sandro Alessi
risposta della bravissima e bellissima Vittoria Belvedere alla
domanda sull’ impatto con la realtà del
teatro al suo esordio con la commedia
musicale “L’altro lato del letto”, in
scena al Teatro Vittoria di Roma e già
rappresentata con enorme successo in
Spagna, tratta dall’omonimo film spagnolo
interpretato da Paz Vega.
“In questo momento mi sento la donna più
felice del mondo” ed infatti dopo anni passati tra fiction e tv la popolare attrice si
cimenta per la prima volta a calcare le assi
del palcoscenico. Vittoria nasce a Vibo
Valenzia, in Calabria, nel 1972 ma presto
si trasferisce con i propri genitori in
Lombardia. A tredici anni inizia la carriera
di modella, a diciotto anni, per una serie di
coincidenze, si reca a Roma, dove conosce
Paola Petri, che crede subito in lei, spronandola alla carriera cinematografica. Ed
infatti l’esordio arriva nel 1992, con “In
camera mia”, per la regia di Luciano
Martino e, passando per tante interpretazioni – ha girato più di 23 film tra televisione e cinema -, arriviamo al 2000 con
“Si fa presto a dire amore” di Enrico
Brignano nel 2004 “La lettera” di Luciano
Cannito e nel 2007 “Viaggio in Italia –
Una favola vera” di Paolo Genovese. La
televisione l’accoglie immediatamente nel
1993, con il fortunato esordio in “Piazza
di Spagna”, per la regia di Florestano
Vancini, che la vedrà presente anche nelle
successive edizioni, fino al 2000. Tra le sue
103.900
Campo de’ fiori
5
Belvedere
TV al Teatro
interpretazioni ricordiamo “San Giovanni
– L’apocalisse” di Raffaele Mertes
(2002), “Rita da Cascia” di Giorgio
Capitani (2004), “Il mio amico Babbo
Natale” di Franco Amurri (2005),
“Giovanni Paolo II” di John Kent
Harrison (2005) e “Nati ieri” di Elia,
Genovese e Miniero (2006). Ma come è
nata questa idea di recitare in teatro ?
“In maniera quasi casuale. Mi ero presa
una pausa di lavoro, quando Michele La
Ginestra mi propose questo lavoro teatrale. Inizialmente pensavo di non essere
ancora all’altezza di poter recitare in teatro: lo consideravo un traguardo ancora
molto lontano. Andando avanti ho capito
che questi compagni d’avventura avrebbero potuto aiutarmi ad iniziare”.
Michele La Ginestra, Lorenza Mario
ed Augusto Fornari sono gli interpreti,
con Vittoria, di questa commedia musicale
moderna, basata sul tradimento e sull’amicizia che può esserci intorno al tradimento
stesso.
Insomma, dopo la carriera di modella e
tanta televisione – ricordiamo anche la
straordinaria
presenza al Festival di Sanremo
accanto a Pippo
Baudo “il primo
uomo a farmi
salire su un
palco” – Vittoria
Belvedere entra
a far parte del
variegato mondo teatrale ed il
suo personaggio, la fidanzata
tradita che subisce tutto a
malincuore ma
un bel giorno
decide di tradire
lei stessa, appassiona il numeroso pubblico
che applaude
alla tournee teatrale de “L’altro
lato del letto”.
Vittoria, complimenti, un’ altra
battaglia è vinta!
6
Campo de’ fiori
Un record italiano: 3
negli album di un
L’universo del
collezionismo
minore è fonte
di continuo stupore, di fascino,
di
seduzione:
ora è la volta del
lobologismo,
brutta
parola
che indica, tuttavia, coloro che si
dedicano
alla
raccolta di ogni
di Alfonso Tozzi
tipo di targhetta,
fra questi, numerosissimi sono i “birrari”,
cioè coloro che si consacrano alla ricerca,
allo studio, alla conservazione delle etichette di birra.
La birra, bevanda alcolica fermentata che
si ottiene con orzo e luppolo, ha, come è
noto, origini remote; qualcuno afferma
che i primi reperti di birra “fossile” risalirebbero a 5.000 anni a.C., ma i più antichi
documenti appartengono certamente ai
Sumeri fra cui il codice BLAU, ritrovato in
Mesopotamia, in cui viene descritta un’offerta di birra alla dea NIN-HARRA.
I Sumeri distillavano una bevanda dal
frumento chiamata Sikaru e dalle cui leggi
si rileva che su tale attività esisteva un
controllo diretto da parte dello Stato, non
solo per motivi di ordine fiscale, ma anche
perché la produzione di birra, essendo
alternativa a quella dei farinacei, ricavabili
dalla stessa materia prima, era una produzione elastica, modificabile di anno in anno
secondo le esigenze complessive della
popolazione, in base all’abbondanza o alla
scarsità dei singoli rapporti.
La civiltà greca e quella romana conobbero in modo assai marginale l’uso della
birra, chiamata rispettivamente Zytos e
Cervogia, contrariamente alle civiltà nordeuropee, che avevano in essa la bevanda
più diffusa tanto che era uso berla in grandi corni prima e dopo ogni battaglia se
vinta.
Nell’alto Medioevo la fabbricazione della
birra si svolgeva nell’ambito dell’economia
domestica: case contadine ed urbane,
abbazie, aziende regie. Ad iniziare dai
secoli centrali del Medioevo, uscì progressivamente dall’ambito domestico e dell’autoconsumo, soprattutto nelle città, dove si
affermarono apposite corporazioni che
controllavano le varie fasi di tale attività.
Fino al tardo Medioevo la birra fu aromatizzata con varie erbe: genziana, salvia,
lavanda, assenzio, coriandolo; e con spezie, come lo zenzero e con diversi generi di
frutta, particolarmente selvatica.
Questi aromi, mescolati a cereali di volta in
volta diversi, orzo, frumento, avena, spelta, davano origine a bevande assai diverse
fra loro e di diversa consistenza, più densa
e pastosa dell’attuale con gradazione più
alta. Dal XV secolo l’impiego del luppolo si
generalizzò e soppiantò gradatamente
tutte le altre erbe aromatiche.
Il primo “cantiere” per la fabbricazione
della birra venne impiantato in Egitto e fu
dedicato dal faraone Amenofi IV alla regi-
na Nefertiti; da quel momento la bevanda
si diffuse a macchia d’olio e venne prodotta in tutti i paesi del mondo.
I primi produttori italiani di birra furono,
nel Medioevo, i monaci di Montecassino,
mentre nel 1789 a Nizza Monferrato
Giovanni Baldassarre Ketter iniziò a fabbricare birra per la sua città e per il contado
cui apparteneva.
La prima vera fabbrica, nel significato
moderno della parola, fu realizzata a
Brescia nel 1829 da Frank Xavier Wuhrer;
a questa seguirono, fra le altre: la
Zimmerman, la De Giacomi, la Menabrea,
la Poretti, la Pedavena, la Moretti, la Raffo,
e nel 1846 la Peroni, nata nel regno di
Savoia e trasferitasi a Roma nel 1864,
lustro e vanto italiano che, con l’acquisto
del brevetto della Wuhrer, ha raggiunto
una produzione attuale di alcuni milioni di
ettolitri.
Inizialmente la birra veniva venduta in flaconi, che portavano in rilievo il nome della
birreria e fu solo verso la metà del secolo
scorso che apparvero, in Inghilterra, le
prime etichette stampate incollate su bottiglie, con motivi e colori accattivanti,
tanto da attrarre molti a staccarle, collezionarle, scambiarle. Fu così che nacque,
in quel grande Paese, il primo CLUB di col-
Campo de’ fiori
7
35.000 etichette di birra
n collezionista pavese.
lità del Paese e raduni periodici.
Anche in Italia, a Torino, è attivo il “CLUB
AMICI DELLA BIRRA”, che il prossimo anno
celebrerà il XXV anniversario della sua fondazione.
Tutte le etichette d’epoca di queste fabbriche sono particolarmente richieste dai collezionisti, anche se sono di difficile reperimento, sono altresì molto richieste le etichette di birra italiana prodotta in altri
Paesi, quali Melotti di Asmara, Oea di
Tripoli e Korca d’Albania.
E’ appena il caso di segnalare che nel
mondo esistono tuttora circa 20.000 fabbriche di birra e si calcola che una colle-
Il collezionista Sergio Garavoni di Pavia
lezionisti che ebbe vita intensa ed attiva e
diffuse nel mondo il piacere di raccogliere
etichette.
Negli anni Cinquanta, a Liverpool, fu fondata la LABOLOGIST SOCIETY, che per
molto tempo cercò di dettare le regole del
collezionismo delle etichette e, via via, in
tutto il mondo, vennero creati dei sodalizi,
per favorire l’incontro e incoraggiare lo
scambio fra i soci collezionisti. Il CLUB
USTINAD
LABEM,
costituito
in
Cecoslovacchia, si rese particolarmente
efficiente associando centinaia di iscritti,
allestendo numerose mostre in varie loca-
zione completa possa raggiungere i centomila esemplari.
Fra i grandi collezionisti italiani si segnalano: Michele Airoldi di Mogliano Veneto,
esperto conoscitore birrario, non solo di
etichette, ma autore di un famoso volume
BIRRERIE STORICHE D’ITALIA – edito da
Mosè Edizioni – in cui si narra la storia di
tutte le più importanti birrerie del nostro
Paese. Altri collezionisti di spessore:
Germano Benetti di San Giovanni Lupatoto
e Lamberto Passalacqua di Sampierdarena
con raccolte di un certo rilievo, solo per
citarne alcuni; ma il più grande collezionista è senza dubbio Sergio Garavoni di
Pavia con una raccolta di oltre 35.000
“pezzi” di tutto il mondo, ordinate in album
e suddivise per i vari Paesi.
Per concludere è opportuno segnalare che
esiste ad Azzate (VA) una Università della
Birra con possibilità di stage specifici e
master di specializzazione.
Esiste inoltre una rivista Il Mondo della
birra e numerose pubblicazioni sull’argomento perché nel pianeta birrario assumono grande importanza anche i barattoli, le sottocoppe, i bicchieri, le bottiglie e
quant’altro. Degno di nota il volumetto
apparso qualche anno fa, ad opera del
romano Dario Giannini, edito da Mediaspi,
Il collezionismo legato al bere, con un utile
dizionario della birra.
Campo de’ fiori
8
Roma che se n’è andata: luoghi
Quelli che andavano vendendo per via
e in altri luoghi
Fino agli anni Trenta del secolo scorso le
voci e i richiami degli ambulanti romani
costituirono il parlato e in alcuni casi
anche il sonoro di quell’incredibile fantasmagorico scenario di una Roma non
ancora interessata dai nuovi quartieri
cosiddetti residenziali, quelli, per intenderci, sorti a valle della costituzione del Regno
d’Italia.
Ma fu nel Settecento e nell’Ottocento che
tutte quelle voci riuscirono ad incantare
più che mai, risuonando in una città ancora contenuta a dimensioni di grosso paese,
in una Roma dalle linee essenziali, che era
tutta un affiorare di monumenti, di ruderi
e palazzi, nella quale le strade in terra battuta e i pochi tratti in selciato ospitavano i
romani che, con la solennità ereditata da
tempi remoti, facevano quotidianamente i
pendolari tra orto, vigna e casa.
Gli atteggiamenti di “quelli che andavano
vendendo” , come già detto, sono stati
ben rappresentati nelle incisioni di
Bartolomeo Pinelli, oltre che negli acquerelli di Ettore Roesler Franz e le loro voci,
magnificamente raccolte nei sonetti di
Giuseppe Gioachino Belli, nelle poesie di
Trilussa e di Cesare Pascarella oltre che
nelle opere di Giggi Zanazzo, ma non solo.
Già a fine Cinquecento, alcuni incisori avevano realizzato diverse serie di ritratti
dedicati a questi personaggi tipici, come
nel caso della raccolta attribuita a tale
Ambrogio Brambilla, dal titolo Ritratto de
quelli che vanno vendendo et lavorando
per Roma con la nova agionta de tutti
quelli che nelle altre mancavano sin al presente; nella quale vennero rappresentati
circa duecento venditori ambulanti con le
rispettive denominazioni“ … zafferano cascio e carne salata - pere cotte - regalie
de galine - ceci molli - cardi bianchi … ”
A cavallo tra il Cinquecento e il Seicento,
poi, un anonimo incisore realizzò ben duecentoquaranta tavole relative al“Ritratto di
tutti quelli che vanno vendendo per
Roma”, anche questi con le rispettive
didascalie e, nella medesima epoca, un
altro notevole repertorio grafico dal titolo
“Nuovo et ultimo ritratto di tutte l’arti che
vanno vendendo per la città di Roma”, con
la particolarità che, in questa ultima serie,
le didascalie dei venditori sono sempre
accompagnate da versi rimati: “ … vedete
qua come sono tenerelli e saporiti questi
miei piselli … starne, tordi e altri uccelli
vendo per Roma grassi, freschi e belli … “
Tutto ciò mentre, come già ricordato, il
commercio gastronomico riguardante il
Papa e il Clero in generale, oltre che i
Principi e i Nobili, continuava a ruotare ed
a vivere in un mondo a parte; una sorta di
Olimpo, oltre tutto ben alimentato da un
incessante viavai di doni e da grandiose
processioni di commestibili, inviati in
omaggio, in coincidenza dell’arrivo di
sovrani e ambasciatori.
Si racconta che nel giugno del 1710,
essendo arrivato a Roma il Granduca di
Firenze, Clemente XI, Giovanni Francesco
Albani, 1700 - 1721, gli fece pervenire un
rinfresco, costituito da qualcosa come centodiciotto portate fra vitelli, volatili, vini,
frutti e confetture di ogni genere e il
Principe Borghese, per non essere da
meno, fece tenere per il medesimo rinfresco, duecento fiaschi di vino pregiato, un
grosso pesce storione e quattro pani di
burro.
Cosa dire poi del Principe Chigi che, non
potendo di certo sfigurare, spedì dieci
vitelle, accompagnate da trecento fiaschi
di Montepulciano, e sei faggiani? I
Barberini, in quella occasione, inviarono
alcuni bacili ripieni di mortadelle, prosciutti e formaggi, con l’aggiunta di due vitelle
adornate con fiori rari.
Naturalmente per i romani era una goduria, avevano di che divertirsi a guardare e
il popolo, un tempo protagonista, è adesso
ridimensionato al ruolo di spettatore,
obbligato a vivere in una condizione di
rustica primitiva esistenza, nella quale
molte volte, per realizzare il minimo casalingo menù, si vede costretto a pescare ed
a cacciare di frodo, rischiando pene tremende.
Una realtà questa che non poteva sfuggire
al visitatore, una realtà che colpì anche
Johann Wolfgang Goethe, il grande poeta
e scrittore tedesco che, in occasione del
suo primo soggiorno romano, così annotava nel suo Viaggio in Italia:
“ … di questo popolo non saprei dire se
non che è un popolo allo stato di natura e
che, pur vivendo in mezzo alla magnificenza ed alla maestà della religione e delle
arti, non è dissimile d’un capello da quel
che sarebbe se vivesse nelle caverne e
nelle selve … ”, osservazioni dettate anche
dalla circostanza, che il poeta aveva potuto constatare, di come per quel popolo
fosse facile l’uso del coltello, con i conseguenti molti omicidi che ne derivavano. Ma
torniamo ai nostri venditori.
Si vendeva di tutto per le strade di Roma e
numerosi erano i mercati a quell’epoca,
come quello che si teneva tutti i mercoledì
a Piazza Navona dove, in quella maestosa
cornice, in un clima chiassoso ricco di voci
e grida, i banchi mettevano in mostra erbe,
frutta e cereali. A Campo de’ fiori stazio-
Campo de’ fiori
9
i, figure, personaggi
di Riccardo Consoli
navano i venditori di cavalli, asini e biade;
a Termini, nel mese di maggio, si teneva la
fiera dei cavalli e dei puledri, successivamente spostata nel Foro Romano per
disposizione di Alessandro VII, Fabio
Chigi, 1655 - 1667; al Porto di Ripa Grande
si trovavano i magazzini con annessa vendita di vini, salumi, frutta, piante e numerose altre merci provenienti dal mare.
Circa il mercato del pesce, era questo un
mondo straordinario e, come osservava il
cronista dell’epoca, era praticamente
impossibile fare un elenco delle diverse
specie che si potevano procurare nel mercato romano, basti dire che c’era una possibilità di scelta di certo sufficiente a soddisfare qualsiasi palato.
Baricentro di questo fantasmagorico
mondo, le colonne corinzie e le strutture
superstiti del cosiddetto Portico di Ottavia,
che l’Imperatore Augusto, 27 a.C. - 14 d.
C., dopo il rifacimento di quello innalzato
nel 146 a.C. da Quinto Cecilio Metello,
volle dedicare alla sorella e la cui originaria funzione era quella di contenitore di
opere d’arte; una lapide ricorda il curioso
privilegio concesso ai Conservatori (i
Magistrati della città), che avevano diritto
di ottenere le teste dei pesci più grossi.
Di fronte la Chiesa di Sant’Angelo in
Pescheria, che proprio da questo luogo
prendeva il suo peculiare attributo, tra le
rovine del monumento augusteo, erano
posti in declivio antichi marmi levigati e
infossati dall’uso, le cosiddette pietre del
pesce che, talvolta provviste di un foro nel
mezzo per far scorrere l’acqua, sono state
protagoniste in alcuni acquerelli di Ettore
Roesler Franz. Su queste pietre i nostri
venditori erano soliti adagiare un po’ di
verdura, per suscitare nel compratore una
maggiore sensazione di freschezza.
Un ambiente caratteristico e suggestivo,
classiche arcate, tettoie a tenda, selciato
lavorato con grossi sampietrini, un’edicola
ovale con baldacchino e lume acceso,
attribuivano il tocco conclusivo a questo
splendido luogo; un fraticello è arrivato un
po’ tardi, probabilmente per risparmiare,
molte pietre sono già sgombre e ripulite,
ma è riuscito lo stesso a fare la sua scelta
e la sua spesa.
La visione di questo mercato, che qui
rimase fino a quando Pio VII, Barnaba
Chiaramonti, 1800 - 1823, non fece
costruire un’altra pescheria alle Coppelle,
è pervenuta fino a noi, attraverso le
immancabili incisioni, disegni e
acquerelli, quale documentazione di
un’epoca chiassosa e variopinta, ma
anche per documentare un’esistenza alla quale la schiettezza del
popolo romano e la turbolenza dei
Rioni conferivano caratteristica di
estrema vivacità.
Non va peraltro dimenticato che la
pescheria si trovava di fronte ad
uno dei portoni del Ghetto, dal
quale il commercio del pesce riceveva grande vitalità, oltre che innumerevoli motivi di colore. Tra i personaggi che animavano questo
mercato i primi ad entrare in scena
erano i cosiddetti cottiatori, ossia i
banditori, a cui era affidato il compito di fissare i prezzi della giornata,
operazione che si svolgeva nel
rispetto delle numerose norme
entrate in vigore nel corso dei secoli:
“ … in primis qualuncha persona
conducesse in Roma, quanto de
nocte quanto de die tanto in Sancto
Angelo quanto in qualuncha altro
luoco, pescie de qualuncha generatione, in prima che scarichi esso
pescie lo debiano conducere et scaricare in
nelle prete de Sancto Angiolo et esso
pescie lo debiano coctiare overo fare coctiare a la pena di XXV libre da applicare per
la mità a la camera et l’altra mità a lo
extraordinario, et simile pena siano tenuti
ad pacare quelli li quali receptassino esso
pescie nelle loro case … ”
“ … item che nullo pescivendolo presuma
da vendere la libra de lo pescie tanto de
mare quanto de qualuncha altra generatione se non per li prezi ordinati et deputati
per lo bandimento facto per altri conservatori passati a la pena secondo se contene
in esso bandimento lo quale è registrato
ne la Camera de Roma … ”
Osserviamo che, a causa della delicatezza
della procedura quanto per il particolare
contenuto delle disposizioni, le stesse furono più volte aggiornate e modificate; ricordiamo il Cardinale Camerlengo Antonio
Barberini, che instaurò una nuova disciplina nella vendita del pesce in Sant’ Angelo,
allo scopo di reprimere l’abuso dei cottiatori nei confronti dei consumatori.
I banchi di vendita, ricchi delle varie specie
di pesci, rifulgevano nella notte dell’antivigilia di Natale, allorquando si teneva la
spettacolare mostra del cottio, cioè la vendita all’ingrosso del pesce, un’antichissima
tradizione risalente all’anno 542, quando il
cosiddetto forum piscium o piscaria era
ubicato in prossimità del Foro Romano.
In tempi più recenti in questa notte il cottio diventa un avvenimento caratteristico,
probabilmente irripetibile; sul posto si
riversa una folla vivace e chiassosa, talvolta elegante, dagli alberghi di lusso e dalle
case signorili arrivano gentiluomini in marsina, accompagnati da signore in abito da
sera, che hanno interrotto i loro festeggiamenti per assistere al caratteristico spettacolo di quel mercato. Questa folla, che per
sua natura dovrebbe essere semplicemente spettatrice, finisce per costituire essa
stessa una parte del quadro. In questa
notte sul viscido pavimento si poggiano le
scarpe delle signore, scarpe di certo più
adatte a calpestare i tappeti, tuttavia
signore e gentiluomini si aggirano spensierati e felici tra i molti banchi e le innumerevoli ceste ricolme di pesce rilucente.
10
Prologo : “Vento lungo, fiato corto”
<A SPAZZATRICE ….. CE VO’ A SPAZZATRICE …… CE VO’ L’ATOMATISMO
… LE FORZE PENNEUMATICHE………
o vo’ capì o no vo capì che co sta scopetta de zeppi …. nun se pia na ceppaaa! Co tutte ste foje che voleno,
oggi è peggio de “Caterina” … a
tromba dell’aria ..... che schifo st’arberi … i mettessero de plastica …. a
me m’ avanza de riccoje a monnezza
…. ciò l’incubo der cassonetto bipede
che me vie appresso de notte …...
ahò… so stressata ….. tra mondezza..
smogghe e decibe …. e mettece
pure che ciò sonno de mio cor regazzino che nun me dorme …… dijelo ar
capoccia….. Iolanda è s t r e s
s a t a a a!
......
Campo de’ fiori
pronto .. pronto ….. che stai a dì?
mettece du chiodi?
… a li
mor..(bip)..cci tua ...... a bello der
sole, mo venghe lì ar deposito e te
compatto e poi te smartisco differenziato!>
Sarebbe stato decisamente un pomeriggio
“incontro al vento” quello che mi apprestavo a trascorrere in compagnia di
Claudio Todesco, chitarrista e compositore, esponente “anziano” della rock band
Romana appellatasi con il nome di un
vento, ZEPHIRO, la brezza dal mare, “er
Ponentino” tanto caro agli abitanti della
Città Eterna che, soprattutto, nei pomeriggi estivi cerca di spezzare la morsa del
caldo, facendosi largo, ormai con gran fatica, fra “i palazzoni” della Capitale. Tante
domande “a raffica” per sedare la mia
curiosità intorno a questo quartetto costituitosi nel 2002 e movimentato dalle convergenze musicali del 35 enne Claudio
Todesco (chitarre) con Giacomo “TRIS”
Citro (basso), Emanuele Mancini
(voce) e dal “piccolo” (…19
anni) Alessandro Inolti (batteria). Ma prima di esporsi agli
“spifferi” di Claudio, qualche
considerazione sulla “intensità” della musica di questa
band che, faticosamente ma
con grande caparbietà e professionalità, cerca il “sopravento” di una maggiore notorietà.
La sequenza della “materia
musicale” del cd dimostra che
se si hanno le idee … e chiare,
anche con (relativamente) pochi
“piccioli” e competenze ben distri-
buite, si può fare MOLTO! ZEPHIRO non
rincorre sperimentazioni, non si accalora in
assoli, non annovera “fuoriclasse dello
strumento” …. MA riesce a comporre abilmente in lingua Italiana con la forza di
“quattro allegri ragazzi grintosi”, che suonano dal vivo come su disco. Il cd parte a
“forza nove” con il brano che può essere
definito l’hit della band, il pezzo da sbarco
con il maggior appeal commerciale,
“Lontano da un luogo lontano”, un pop
rock graffiante, facile da assimilare, sempre più spesso accolto nelle playlist di
diversi emittenti radiofoniche anche a diffusione Nazionale (Radio DUE Rai, Radio
DJ le ultime in ordine di tempo), cavalcato
dalla duttile voce di Emanuele Mancini,
una bella realtà dell’intero cd, sostenuto
dalle serrate trame chitarristiche
di
Claudio e da una energica attività della
sezione ritmica. Varcata la “porta”, la successione dei restanti 9 brani ci immerge in
un mondo musicale fatto di arrangiamenti, atmosfere e soluzioni vocali intriganti
che molto spesso ci fanno tornare a sonorità ora aspre ora più calde e intime tipiche
degli anni ’70. Una sequenza di canzoni
che testimonia di un equilibrio compositivo, generalmente, non facile da constatare nell’arco di un intero cd per una giovane band, soprattutto alla sua prima prova
discografica, che la dice lunga sulla qualità artistica dei ragazzi. Spesso mi capita di
dire: un opera da ascoltare ripetutamente
per la giusta assimilazione… nel caso degli
“ZEPHIRO”: soffia e ti prende! E allora:
“ Prestame er ponentino più malandrino
che ciai” … e V i a c o l v e n t o .....
degli ZEPHIRO
Carlo: Ciao Claudio, ripercorriamo i primi
“soffi” degli ZEPHIRO …
Claudio: Per quanto mi riguarda, dopo
anni di militanza in cover e tribute bands,
un percorso, se vogliamo fisiologico, di
formazione … una palestra, anche a giudizio degli altri ragazzi del gruppo, sorse in
me l’esigenza di trasmettere qualcosa di
personale, dapprima con la sola chitarra;
successivamente,
incontratomi
con
Giacomo “Tris” Citro, bassista e valido
arrangiatore, con il quale mi trovo a meraviglia, insieme abbiamo iniziato a comporre e, per forza maggiore, non trovando,
inizialmente un collaboratore specifico, ho
intrapreso la stesura dei testi appoggiandoli su queste prime basi musicali, superando lo scalino psicologico del ritenere
che le parole, i concetti, gli argomenti di
cui scrivevo potessero non interessare ….
insomma, mi sono buttato “musica &
parole” …. devo però precisare che, con-
Campo de’ fiori
11
di Carlo Cattani
seguentemente all’allargamento della formazione, il “nucleo di composizione”, inizialmente incentrato sulle mie idee, adesso, fortunatamente, vede il coinvolgimento del resto della band e, personalmente,
sono soddisfattissimo ed aperto ai diversi
contributi, costituendo, questi “turbinii” di
idee, per me, un sicuro arricchimento.
Carlo: Leggendo il curriculum di ciascuno
di voi, noto che avete alle spalle un percorso didattico fatto di frequentazioni di
note scuole di musica Romane e di musicisti di fama quali vostri insegnanti …..
Claudio: Beh, la coscienza di una crescita
dal punto di vista tecnico è viva in tutti noi
e la alimentiamo con queste “frequentazioni”, anche se la musica degli ZEPHIRO
è tutto tranne che tecnica ….. nel senso
che l’aspetto “tecnico” è fra le righe … ci
sono delle costruzioni di arrangiamento
anche ricercate ma teniamo molto a considerarle come strumento per arrivare ad un
buon risultato finale e non come scopo
fondamentale …. in definitiva: è il brano
che deve “funzionare” nel suo complesso e
non singoli passaggi e/o solismi …… ecco,
buone conoscenze tecniche nelle fasi di
composizione ed esecuzione aiutano l’allestimento intorno all’idea musicale di base.
Carlo: Ancora dalle vostre note personali,
mi balza all’occhio una certa eterogeneità
quanto a gusti musicali …
Claudio: L’assortimento di generi alla
base dei nostri ascolti giovanili ed attuali,
costituisce un bagaglio culturale prezioso;
le idee e gli spunti che “girano” tra noi
sono presi in ampia considerazione e, fortunatamente, abbiamo molta stima reciproca e fiducia nel buon gusto di ciascuno
…. lavoriamo sin dagli albori della nostra
attività, nel 2002, per definire un sound
che ci ben caratterizzi. Personalmente,
con riferimento agli artisti Italiani, i miei
ascolti vanno su periodi relativamente
recenti, anche per motivi didattici, nel
senso che cerco di capire la “chiave di
comunicazione” dei gruppi che sono sotto
i riflettori della ribalta o lo sono stati nel
passato recente… ed allora sono incuriosito dalle esperienze artistiche di Subsonica,
Afterhours, Timoria, Marlene Kuntz; al
contempo, ascolto i favolosi King Crimson
capaci di tenere alta l’attenzione sulla loro
musica dalla fine degli anni 60 ai giorni
nostri …. oltre tre decadi di grandi intuizioni per la presenza di musicisti “geniali”
al loro interno …. apprezzo anche gli U2.
Per tornare agli Italiani, i miei “fondamentali”, oltre a Lucio Battisti e un po’ tutta la
truppa dei cantautori, sono la P.F.M., il
BANCO, il PERIGEO con particolare predi-
lezione …. gli AREA … ecco, quest’ultimi mi
affascinano per le atmosfere ed il sound
che sapevano conferire ai loro brani …. si
si, il gradino più alto del mio gradimento lo
darei proprio a loro …. poi c’era Demetrio
Stratos, la VOCE, inarrivabile … un artista
al 100% senza compromessi … cosa dire
dei suoi video didattici anche per l’insegnamento delle tecniche vocali ai bambini?
Carlo: Qual è il vostro modo di procedere
nella fase di composizione dei pezzi: tante
idee per tanti brani avanzando con un
lavoro “a tappeto” o dedizione univoca su
di un brano?
re …. si questa può verosimilmente essere
la nostra proporzione ……. fondamentalmente, penso che se ti viene un’idea per
una canzone, è per esprimere qualcosa …
ed è un peccato far disperdere quei pensieri …..
Carlo: Agli inizi del 3° millennio, quali
sono le difficoltà, i sacrifici, che affronta
quotidianamente una giovane band?
Claudio: I sacrifici sono tantissimi in
genere … se ci caliamo nella “scena musicale” Romana, se è vero che ci sono diverse etichette indipendenti è altrettanto vero
che si tratta di piccole, davvero piccole
Claudio: Iniziamo con il dire che siamo
molto autocritici …..avere idee è fondamentale, ci mancherebbe, ma lavorare su
tante ipotesi compositive contemporaneamente non è il nostro metodo operativo:
“stoccare” 40 canzoni per arrivare a sceglierne 10 per un disco ci “industrializzerebbe” …… preferiamo dedicarci alla realizzazione di singoli brani ogni volta …
come dire: ci chiudiamo in sala prove e ne
usciamo solo con il brano che, a nostro
parere, “gira” senza proprio preoccuparci
di “fare mucchio”…. il risultato di questo
modo di procedere è magari la definizione
di 15 pezzi per sceglierne 10 da pubblica-
realtà economiche e dunque ad alto
rischio di “crisi” che, perlopiù, propongono
pochissimo per la produzione di un disco,
diciamo, una percentuale su quanto la
band preventiva di spendere, in cambio di
altre sconvenienti contropartite che non
sto ad elencarti. Molti gruppi, gli ZEPHIRO
sono tra questi, optano per l’autoproduzione perché valutano che la proposta di
ripartizione dei costi avanzata da un‘etichetta rispetto a richieste “indecenti” della
stessa sia, alla fine, una somma sostenibile in proprio con qualche sacrificio in più.
continua a pag. 12......
12
Mettiamoci anche che
le strutture di questi
discografici indipendenti molto
spesso
hanno
uffici di promozione discutibili, distribuzione limitatissima
e scarsi
agganci
con chi
ti
può
portare su di
un
palcoscenico.
Come ti dicevo, noi
abbiamo scelto di autoprodurre il nostro primo
cd “IMMAGINA UN
GIORNO” e siamo
alla ricerca di una
valida distribuzione nonchè di
un’agenzia di
spettacolo
seria
che
possa procurarci
concerti
con una certa frequenza e a
più ampio raggio
…
noi,
attualmente,
con un duro e sottolineo duro, lavoro di management gestito
“in proprio”, riusciamo ad esibirci in media
4/5 volte in un mese …. un dato incoraggiante viste le difficoltà che scontano qui a
Roma i musicisti nostrani autori di musica
originale…. il salto di qualità sarebbe di esibirci in altre parti d’Italia, cosa che “una tantum” riusciamo a realizzare in occasione della
partecipazione a qualche concorso o tramite
contatti personali … un’agenzia che consentisse di organizzare dei mini tour in Italia e
perché no, all’estero, rappresenterebbe una
bella svolta! Carlo: Le tue impressioni circa l
‘accoglienza del pubblico all’indomani dell’uscita del vostro 1° cd avvenuta alla fine di
luglio del 2006. Claudio: Premesso che
dopo tanta attività live, il pubblico che ci
segue, soprattutto a Roma, canta le nostre
canzoni ai concerti, che abbiamo pressoché
esaurita la prima tiratura di copie del cd, che
ci è stata data l’opportunità di aprire il concerto dei DIAFRAMMA a Stazione Birra di
Morena …. beh, il feedback di tutta questa
attività è stato, devo dire, molto positivo!
Dalle recensioni e dai premi vinti, che sono
sintomatici di giudizi di persone esperte nel
settore, ma, soprattutto, ed è ciò che dà più
soddisfazione ovviamente, dalle persone che
alla fine del concerto acquistano il tuo cd e ti
incoraggiano perché soddisfatti dell’esibizione. ….. Ecco da tutto ciò trovo, troviamo,
gran gioia, poiché significa che quello che
stiamo facendo ha un senso! Carlo: Ho letto
alcuni articoli a vostro riguardo che vi
rimandavano alla voce “rock progressivo” …
Claudio: Noi ai nostri esordi ci definivamo
“progressive” poi nel prosieguo della nostra
attività di composizione, ci siamo sganciati
Campo de’ fiori
da questa e da altre etichettature anche perché abbiamo notato che l’appassionato di
progressive spesso ricerca un certo determinato tipo di suono e di clichè di canzone che
noi, in questa evoluzione che abbiamo maturato non proponiamo … al massimo riusciamo ad offrire qualche arrangiamento sotto le
righe, qualche spunto nel brano con richiami
“progressive” ma è tutto lì …. il nostro rock
è il rock degli ZEPHIRO … potrà sembrare
presuntuoso ma lavoriamo per realizzare
una nostra personale espressione .
Carlo: Soffermiamoci sulla vostra partecipazione ad alcuni rassegne e concorsi che vi
hanno visto primeggiare …….. Claudio: Si,
nel 2004, abbiamo partecipato e vinto un
concorso, con una performance acustica,
nell’ambito della trasmissione televisiva
“NOTE IN OMBRA” trasmessa da un circuito
di emittenti; più recentemente, nel 2006
abbiamo partecipato, vincendo, al concorso
“Live music festival” tenutosi al Malibù
beach di Ladispoli; a novembre 2006 abbiamo partecipato al concorso dedicato ai
videoclip “Un palco per il M.E.I.” organizzato
da KATAWEB (nda: “Meeting delle Etichette
Indipendenti e delle autoproduzioni” una
manifestazione di gran riferimento della
musica che si svolge ogni anno a Faenza in
novembre) vincendo con il video del brano
“Lontano da un luogo lontano” contenuto in
audio e come traccia video nel nostro 1° cd
“Immagina un giorno” …in seguito a questa affermazione, il 26 novembre 2006 ci
siamo esibiti al “M.E.I.” condividendo il palco
con “RADICI NEL CEMENTO” ed “ASSALTI
FRONTALI”; nel dicembre 2006 abbiamo
ricevuto il “Premio Fantasia Garbatella
2006 ”; nel 2007 abbiamo partecipato e
vinto:
il concorso “Niiinoo Video Music
Festival di Terlizzi (Ba)”, il “RomaOne Music
Contest” e la “XIX edizione di Rock Targato
Italia 2007” ….. il brano che ci ha dato ampia
soddisfazione in audio e in video ricevendo
anche una frequente diffusione radiofonica è
“Lontano da un luogo lontano”…. che, a
questo punto, direi essere …..il nostro HIT!
Per onestà devo dire che abbiamo partecipato a diversi altri concorsi, festival …. e li
abbiamo anche persi …. insomma, le abbiamo date ma le abbiamo anche prese! In linea
di principio, apprezziamo molto di più quelle
rassegne dove “chi ti giudica” è anche una
giuria di esperti del settore musicale piuttosto che l’esclusivo voto di un pubblico, si
badi, non per una mancanza di rispetto verso
di esso ma proprio per una questione di criterio di giudizio: il pubblico può partecipare
ma non deve essere l’unico al voto perché la
“tifoseria locale” ha, molto spesso, effetti
distorsivi sull’esito del concorso.
Carlo: In particolare, come avete vissuto l’esperienza al M.E.I. nel 2006?
Claudio: Innanzitutto, un grazie al pubblico
che dal portale “KATAWEB” ci ha dato l’occasione di parteciparvi dandoci oltre 2000 voti
per il videoclip di “LONTANO DA UN
LUOGO LONTANO”: GRAZIE! Tutto il
sabato e la domenica mattina li abbiamo
dedicati a saltare freneticamente da uno
stand all’altro per scambiare materiale. Nel
frattempo ci hanno intervistato diversi emittenti radio televisive anche poco prima del
concerto che si è svolto di domenica alle 17
alla tenda M. Il nostro live è stato ripreso ed
è frequentemente mandato in onda in alcu-
ne sue parti sulla web tv ”Arcoiris.tv”.
Quello che al meglio ci aspettavamo di trovare lo abbiamo trovato, ovvero oltre che contatti con gli addetti ai lavori anche approcci
con altre band con situazioni simili alla nostra
ma sopratutto la musica con il classico rito
dello scambio del CD. Siamo stati molto onorati di aver ricevuto da John Vignola, noto
giornalista musicale, il premio del concorso
“Un palco per il M.E.I.” di Kataweb esattamente a metà della nostra esibizione. Non ce
lo aspettavamo ed è stata una piacevole sorpresa.
Carlo: Il vostro “curriculum” annota una
performance in apertura ad un concerto di
un “gigante del rock” internazionale, Carl
Palmer, l’ indimenticabile batterista della progressive British band “Emerson Lake &
Palmer”.
Claudio: Si, era il 4 marzo del 2005 …. sul
bel palco di Stazione Birra (www.stazionebirra.it) ....... ad oggi, il momento più emozionante del nostro cammino … pensandoci
bene, ci metterei anche due altre esibizioni,
quelle al Centrale Del Tennis di giugno e
luglio sempre del 2005 … l’emozione di una
grande e folta arena; beh, avere un personaggio come Carl Palmer, un protagonista
indiscusso della storia del rock, al lato del
palco in attesa di salire per la sua esibizione,
mi ha dato… ci ha dato, un’emozione superiore ….. Carl si è dimostrato una persona
molto disponibile, si è fatto delle foto con
noi, ci ha manifestato la sua stima ..….pochi
momenti prima e dopo il concerto, con
qualche scambio di battute con il nostro cantante Emanuele,… prima di essere assalito
dai fans e dai giornalisti di stampa e tv.
Consentimi, a tal proposito, di ringraziare lo
staff di STAZIONE BIRRA e in particolare il
direttore artistico Dante Colavecchi, che ci
ha dato fiducia nonostante avessimo realizzato soltanto poche decine di concerti: grazie
DANTE per quell’occasione e per le altre che
continui a darci e a dare ad altre giovani
bands di musica originale di Roma e dintorni! CLAUDIO TODESCO DEGLI ZEPHIRO CONTINUERA’ “A SPIFFERARCI”
SUL PROSSIMO NUMERO DI CAMPO
DE’ FIORI.
1° Intermezzo <Pronto… pronto… er
deposito? ..so quella de prima …. la
monnezzara Jolanda … Jolanda Folletto
.. sto sur teritorio…. si .. a viale delli
Maratoneti …. oggi nu nè propio aria de
riccoje vo ho già detto co a chiamata de
mezzore fa ….. o volete capì …. cioè …
me spiego … te volevo di che c’è troppa
aria per ramazzà …. che dichi ….. te stò
a cojonà? …. oggi nu ne aria pe riccojeeee…. ma nu ne aria pure pe capisseee.. me sa!…. QUI CE VONNO le forze
speciali de la monnezza….. li soffioni
rotanti….. A SPAZZATRICE TOMAUTICA
… quella ce vò e BASTAAA! ….. mica me
posso mette a core per riccoje la mondezza e tutte ste foje che me stanno a
dribblà ….. che dichi?… si gioco “A
OMO”? .. ahò … si tu se n’omo… fatte
riconosce …. che quanno che rientro ar
deposito lasso er caretto e te venghe a
cercà pe fatte diventà un puzzle che
manco co listruzzioni te rimonteno
!….>
Continua sul prossimo numero...
14
Giorni e nuvole;
Italia- Svizzera;
2007. Regia: Silvio
Soldini; soggetto:
Doriana Leondeff,
Francesco Piccolo,
Silvio Soldini; sceDofneggiatura:
riana
Leondef,
di
Francesco Piccolo,
M. Cristina Caponi Federica
Pontremoli,
Silvio
Soldini; interpreti:
Margherita Buy; Antonio Albanese;
Alba
Rohrwacher;
Giuseppe
Battiston; Fabio Troiano; Carla
Signoris; Paolo Sassanelli; Antonio
Carlo Arancini; Teco Celio; Arnaldo
Ninchi; costumi: Silvia Nebiolo;
Patrizia Mazzon; scenografia: Paola
Bizzarri; musica: Giovanni Venosta;
montaggio: Carlotta Cristiani; distribuzione: Warner Bros. Pictures; durata:
116’. Avete presente quando qualcuno
pone in piedi le tessere del domino,
distanziandole leggermente l’una dall’altra? Basta far cadere la prima addosso a
quella successiva, per causare un effetto a
catena molto coreografico, detto, appunto,
effetto domino. È esattamente ciò che
avviene nel nuovo film di Silvio Soldini,
Giorni e nuvole, presentato nella sezione
premiere della Festa del cinema di Roma.
Al fine di descrivere la crisi occupazionale
di un’Italia allo sbando, il regista di Pane e
tulipani ricorre ad una tranquilla coppia
della upper class nostrana, sradicandola
da ricchi salotti borghesi per gettarla nella
degradata periferia genovese, a fare i
conti con precariato e disagio. In Giorni e
nuvole, Soldini descrive l’ironia irreale
della vita quotidiana. Come definire altrimenti la perdita di certezze che incombe
su Elsa (Margherita Buy) e Michele
(Antonio Albanese), coppia felicemente
sposata da ben 20 anni? Loro hanno tutto
ciò che si possa desiderare. Lui: un lavoro
ben avviato in una società nautica. Lei:
una laurea in tasca in Beni culturali e un
futuro da restauratrice d’opere d’arte. E
ancora: una casa accogliente, una figlia di
nome Alice (Alba Rohrwacher) con la
testa sulle spalle (seppur contestata per
via della convivenza con un fidanzato proletario) e un florido conto in banca.
Eppure, le nuvole irrompono a squarciare
un cielo limpido, cornice di giorni un
tempo felici. Infatti, i soci di Michele recedono il suo contratto di lavoro e, a lui, non
resta che cercarne un altro. Ma, ahimé,
ritrovarsi licenziato a quarant’ anni e dover
essere costretto ad inviare curriculum a
destra e a manca è estremamente frustrante e degradante. Ogni certezza svani-
Campo de’ fiori
Giorni
e nuvole
sce. A questo punto, bisogna solo stringere i denti e ricostruire una nuova esistenza
e, probabilmente, anche un tipo di rapporto sentimentale più equilibrato, in grado di
tollerare le avversità della vita. Tutto
avviene in una continua ed inarrestabile
escalation; giorno dopo giorno lo spettatore allibito assiste alla loro incurante discesa agli inferi. I protagonisti di questa tragicommedia, comunque, rispondono in
maniera estremamente diversa rispetto
agli input esterni: Elsa si rimbocca le maniche e, pur di guadagnare, accetta un lavoro in un call center, che irrimediabilmente
la costringe a dire addio ai suoi preziosi
affreschi. Da questo istante, sarà lei a portare, oltre i soldi, anche i pantaloni in casa.
L’altra faccia della medaglia e, al contempo, della disperazione è il marito. La sua
virilità viene castrata da un mercato del
lavoro che lo rifiuta o cerca di reinvestire
le sue “risorse umane” solo per lavori
umili; come quando s’improvvisa imbianchino o tappezziere, insieme ad alcuni suoi
ex dipendenti. Una confusione comportamentale si fa strada in lui, al punto di
alternare stati catatonici ad una sfrenata
rabbia emotiva. Le loro strade sembrano
perennemente sul punto di dividersi, chissà se riusciranno ancora a ritrovarsi e a
rinnovare i voti matrimoniali… Dopo Pane
e tulipani e Agata e la tempesta, Soldini
opta per una collaborazione con una major
(la Warner, associata alla Lumière di
Lionello Cerri) e calca, per la prima volta,
il red carpet del Rome Film Fest. Non è,
tuttavia, l’unico regista italiano a presentare la sua opera in questa prestigiosa vetrina: il 19 ottobre è stato il giorno di La giusta distanza di Carlo Mazzacurati, men-
tre il 24 ottobre è stato proiettato L’uomo
privato di Emidio Greco, per non parlare
poi dell’attesissimo La terza madre di
Dario Argento. Tornando al testo filmico,
si nota innanzi tutto un dato: l’autore non
ha esitato a dire addio alla commedia corale dai toni surreali che gli aveva valso la
notorietà, per calarsi in un’atmosfera indiscutibilmente neorealista, seppur velata da
un tocco poetico. E lo fa prendendo di petto
un tema di scottante attualità come quello
del precariato. La decisione di prediligere
Genova, come scenario perfetto in cui far
interagire la coppia sul baratro BuyAlbanese, si è rivelata senza dubbio
azzeccata. E lo stesso dicasi per le scelte
registiche, tese a prediligere fluidi piani
sequenza, incalzati da una frenetica macchina a mano. La vita privata dei due protagonisti, piombati alla sprovvista dalle
stelle alle stalle, è analizzata dal registaentomologo con fina sollecitudine.
Spiazzante, dicasi a questo punto, l’interpretazione degli interpreti: una Buy meno
nevrotica del solito e un Albanese a tratti
comico nella sua drammaticità. Gli ingredienti ci sono tutti; malgrado ciò, a volte,
Soldini calca troppo la mano affastellando
istanti a tratti noiosi e sviluppi narrativi
assolutamente ovvi (vedasi il prevedibilissimo rapporto extraconiugale che la donna si
concede sul luogo di lavoro). Concludendo,
il giudizio su questa commedia sentimentale che s’alterna al dramma sociale rimane
volutamente in sospeso, ma con un filo di
speranza per il nuovo cinema italiano, esattamente come il finale di questo lungometraggio.
16
Campo de’ fiori
di Gianni Bracci
CONDOGLIANZE
Il sig. G. parlava con la bocca attaccata al
citofono, quasi volesse mangiarlo:
”Sbrigati, B., devo anche passare a
casa del commendator Paolini !”
Alle sei avevano la partita di calcetto settimanale, alla quale non sarebbero mancati
per nulla al mondo.
G. e B. erano cresciuti a pane e cioccolata,
scuola e pallone. Più pallone che altro.
Poco più che bambini, si ritrovavano presto, giusto appena pranzato, al campo
sportivo comunale insieme agli altri amici
d’infanzia; anche in inverno,
quando la tramontana faceva
gelare le mani e arrossire le
guance. Gli anni erano passati, ma la passione rimasta
immutata, anche se il peso
dell’età (e della pancetta)
ormai si faceva sentire.
“Perché dovremmo passare
da Paolini?” chiese B con una
certa insofferenza, mentre
dirompeva giù per le scale
del palazzo tanto che, per
fare prima, non aveva neppure chiamato l’ascensore.
“Perché è morto !” rispose
G laconico.
“Ma scusa, lo conoscevi?”
chiese l’altro un po’ stupito
per quella premura.
“Così…. ci salutavamo.”
“E allora, dove cavolo andiamo? A fare brutte figure?
Magari non ci si fila nessuno.”
“Senti, io sono il Presidente dell’Associazione
Amici del Centro Storico.
Quando muore un qualsiasi notabile di questa
città mi sento in lutto…..
Se
poi
succede
al
Presidente dei Reduci
della Grande Guerra,
ancor di più, se permetti…. conosco un pò anche
la moglie, una lontana
cugina di mia madre….
senza
contare
che
dovrebbe essere già andato Sindaco,
assessore alla Cultura, parroco e
tanti altri: non posso mancare proprio io.”
“E’ un funerale o un convegno?!”
“Non puoi capire. Che ci parlo a fare
con te?! Ci devo andare e basta.
Saluto e poi andiamo al campo. Tu
vieni a farmi compagnia: dove vado
da solo…Hai mai visto un Presidente
andare in giro da solo?”
“A me sembrano tutte elucubrazioni”
rispose il sig. B stupito e, soprattutto, non
molto entusiasta all’idea di dover partecipare al luttuoso evento.
Salirono in casa. Salutarono, esprimendo
con serioso cipiglio le loro condoglianze.
Il sig. G si avvicinò alla vedova che, nel
ringraziarlo, lo abbracciò calorosamente,
facendolo sedere vicino a lei.
La donna, visibilmente scossa dal grave
lutto, cominciò a parlare per dare sfogo
alla sua profonda tristezza d’animo.
Raccontò al Presidente e agli astanti che la
circondavano solidali, come era morto il
povero marito, quindi la loro vita, i cinquant’anni di matrimonio, la guerra, i
tedeschi, la medaglia al valor militare, i
debiti contratti subito dopo sposati per
acquistare il negozio di tessuti, nell’evidente intento di esorcizzare il profondo
cordoglio interiore, povera donna! G, ini-
zialmente, si sforzò di ascoltarla partecipe
e commosso quando, dopo un po’, cominciò a realizzare che da lì a poco sarebbe
iniziata la partita di calcetto. Avrebbe voluto smarcarsi dalla signora vedova, come
avrebbe fatto con qualsiasi difensore
avversario: lei invece continuava a parlare
e, anzi, gli si portò ancora più vicino, stringendolo con l’avambraccio.
B guardò G spalancando gli occhi come
per dire:<< Inizia….>>
G, sempre con la mimica del viso, stringendo le labbra, gli fece capire:<<Come faccio, aspetta….>>
Era un
grosso problema,
anche perché i compagni
sarebbero rimasti in otto
<<Dovranno giocare a portieri volanti ….sempre che
non
manchi
qualcun
altro……>> pensò, cominciando a disperare nella possibilità di raggiungere il resto
del gruppo.
B gli fece un cenno muovendo velocemente la mano per
dire:<< Me la svigno…>>,
proprio mentre la vedova
aveva iniziato la storia delle
fedi nuziali donate alla causa
fascista.
Senonchè G, imperterrito,
mentre accennava un sorriso
di circostanza, con la mano a
mò di “stop”, gli impose di
aspettare e, quindi, con l’abilità di un grande diplomatico,
si sfilò dalla stretta della
signora e, con un espressione solenne di profondo rammarico mista a rassegnazione, esclamò: “Vabbè, vi
devo proprio lasciare: ho
una riunione importante,
mi stanno aspettando. Di
nuovo
condoglianze
signora” .
Si defilò velocemente lasciando tutti di stucco, non
prima di averli baciati tutti,
uno per uno, ed aver accennato un disordinato segno della croce davanti alla
salma.
Arrivarono appena in tempo, gli altri stavano già sul campo a scaldarsi. Mentre si
spogliavano, B chiese all’amico: “Dura la
vita dell’uomo impegnato, eh !”
“Ma, ti dirò…. Dopo un po’ ci fai l’abitudine” rispose il sig. G in assoluta franchezza, vergognandosi un po’.
Campo de’ fiori
18
Associazione Artistica Ivna
Artisti di Vignanello, Vallerano, Corchiano,
Civita Castellana condividono l’arte
a cura della Prof.ssa
M.Cristina Bigarelli
I colori che camminano sui fondali marini nella pittura di Maria Finesi
Maria Finesi nasce a
Civita Castellana il 19
agosto 1932. Lo slancio pittorico di Maria
agisce fin dagli anni
dell’infanzia, periodo
della sua vita durante il
quale ama disegnare. I
ricordi dell’emozione,
che prova a disegnare mentre gioca, la
portano a comprendere, man mano, che
disegnare è l’attività più bella. Inizia con la
china, l’acquarello, la tempera e poi l’olio.
In età adulta fa la scoperta di tecniche
nuove ed inconsuete, che le danno l’opportunità di cimentarsi con un metodo di
pittura ad olio senza l’uso dei pennelli,
spatole o altro, ripercorrendo i cunicoli più
remoti della coscienza, fino ad inabissarsi
nei fondali marini che ella propone come
immagini del suo mondo protetto, apparentemente silenzioso, anche se non privo
di colori e di suoni “loquaci” o tacitati, che
sfumano dall’azzurro fino a modellarsi in
spumeggianti, schiumose e morbide onde
biancastre, che fanno supporre un suono,
una voce modulata, dipendente dallo stato
d’animo: terre dello spirito, sono questi i
“supporters” della produzione artistica di
Maria Finesi.
Negli anni ricerca e sperimenta il figurativo e poi l’ astratto.
Diversifica molto e poi rinforza. L’olio è
quello che le dà più soddisfazione. Il suo
talento viene orientato verso una pittura
particolarmente astratta e spontanea, ispirata a tecniche innovative americane.
Quando i colori sono diluiti, camminano, creando fondali marini, campagne, incendi.
La fantasia viene, da
sola, relegata al caso e
poi, per dare movimento,
esce fuori dal blu e si affida al rosso acceso, quello dell’incendio, dando un
forte tocco di temerarietà, di coraggio che le
situazioni difficili dell’esistenza ri-chiedono.
Il bianco è il contrasto che ci trasporta
senza difficoltà in un naturale, consequenziale rigurgito, che trascina l’idea astratta
verso le realistiche immagini pittoriche
da ella stessa affidate al destino. L’acqua,
come liquido del grembo materno, nutre,
“crea” e spinge l’essere fuori, nel mondo!
I marosi, accostati idealmente ai cieli
azzurri, ai cavalloni schiumosi, si infrangono contro le coste della nostra mente, dei
nostri sensi, purificandoli, dando forma a
bianche vette ben definite, inconfondibili,
nette e terse.
Una parte di bianco è sempre presente,
lasciandolo mescolare all’altro colore non
più di tanto. Tutto permette di fissare il
colore intenso, senza mai assopire l’ energia vitale come l’ancestrale vagito della
vita.
Viterbo - Roma - Civita Castellana
Vallerano - Porto D’Ascoli - Teramo
www.lisi-bartolomei.com
Campo de’ fiori
21
11° Mini Festival “Città di Viterbo”
Ormai possiamo dirlo forte: la 11° edizione del Mini Festival “Città di Viterbo” – la
cui finale si è tenuta domenica 2 Dicembre
al Teatro San Leonardo di Viterbo – è stata
la più equilibrata di sempre, con un livellamento verso l’altro dei partecipanti che
ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino alla
proclamazione dei tre vincitori (uno per
ogni categoria).
Alla fine, mai come stavolta, c’erano quindi tre concorrenti felicissimi e… diciassette
da consolare, dato che pressoché tutti
ambivano, legittimamente, almeno al
podio.
E sì che già l’essere arrivati in finale è stato
un traguardo mica da ridere…
Tant’è, la grande giuria di qualità – presieduta dal “tenorissimo” Antonio Poli, ancora così giovane (21 anni) ma già così
bravo! – ha emesso, con freddezza, lucidità e competenza, i seguenti “verdetti”:
Cat. 6-10 anni: 1. Valeri Davide (10 anni,
Villa San Giovanni in Tuscia), con il brano
“La ballata dell’amore cieco” (F. De
Andrè); 2. Anesini Giulia (9 anni, Viterbo),
con il brano “Brucia la città” (I. Grandi); 3.
Gaeta Simona (6 anni, Orte), con il brano
“La mia bidella candida” (Zecchino d’Oro).
Cat. 11-14 anni: 1. Anselmi Chiara (13
anni, Villa San Giovanni in Tuscia), con il
brano “Amami per sempre” (A. Grè); 2.
Andrè junior! Indicativo dell’emozione che prende tutti
i partecipanti una
volta sul palcoscenico è il fatto che –
a dispetto di tantissimi nuovi iscritti
– sono stati i più
“esperti” ad avere
la
meglio.
Il
Premio Stampa
Campo de’ fiori
per la migliore
interpretazione è
stato assegnato a
Francesca
Piergentili. L’organizzazione ha poi
assegnato il “Premio simpatia” non ad un concorrente,
bensì all’imitatore Roberto Tozza, che ha
reso meno seriosa l’attesa per i risultati
della giuria, cosa che hanno fatto anche il
cantautore Antonello Giovanni Budano e le
“vecchie glorie” Beatrice Burchiani, Luca
Tallevi, Paride Achilli e Gian Marco Piccini.
Quest’ultimo ha anche offerto la sigla iniziale che, in anteprima nella sua versione
finale, è stata “Rosa vive con noi”, inno dei
Mini Facchini di S. Rosa, composta da
Giorgio Sdinami e
dal M° Gianfranco
Pirroni. La serata è
stata presentata,
come sempre, da
Pierluigi
Alberti
con la supervisione
di Paolo Moricoli.
Pa r t i c o l a r m e n t e
gradite e significative per le bellissime parole spese,
sono state le preI vincitori del Mini Festival con Pierluigi Alberti,
senze di Giancarlo
Paolo Moricoli e il Presidente della Provincia
Gabbianelli
Alessandro Mazzoli
(Sindaco
di
Viterbo)
ed
Piergentili Francesca (13 anni, Corchiano),
Alessandro Mazzoli (Presidente della
con il brano “Ti sento” (Matia Bazar); 3.
Provincia di Viterbo), entrambi alla loro
Stornelli Giulia (11 anni, Gallese), con il
“prima volta” al Mini Festival ed entusiasti
brano “Insieme” (Mina).
per il livello artistico ed il seguito della
Cat. 15-18 anni: 1. Karimi Giulia (16 anni,
manifestazione; praticamente all’unisono
Monterosi), con il brano “Nobody’s wife”
hanno assicurato il sostegno degli Enti da
(Anouk); 2. Andreoli Mirko (17 anni,
loro presieduti al nostro concorso, anche
Viterbo), con il brano “Pensieri e parole”
per il futuro! Come sempre rapido ed inci(L. Battisti); 3. Piergentili Silvia (16 anni,
sivo è stato l’intervento di Pino Genovese
Corchiano), con il brano “Nothing compa(Presidente di “Viterbo con Amore”), che
res 2 you” (S. O’Connor).
ha presentato la campagna di solidarietà
C’è stata, quindi, la conferma di Chiara
dell’Associazione per il 2007/2008. Ai primi
Anselmi nella seconda categoria (è la
tre classificati di ogni categoria è andato il
quarta volta che vince il Mini Festival: il
trofeo con l’esclusivo logo del Mini Festival
prossimo anno sarà solo ospite!), ed il
ed un CD – offerto da www.viterbowebtv.info – che darà la possibilità di effetritorno alla vittoria – a tre anni di distanza
tuare un viaggio per due persone al prezdalla prima volta – di Giulia Karimi nella
zo di una; Tuscia in Jazz Festival, invece,
terza. Tra i più piccoli, invece, davvero sorha offerto ai primi tre classificati della cat.
prendente è la padronanza dei testi e della
3 la possibilità di partecipare, gratuitagestualità di Davide Valeri, davvero un De
Il Direttore consegna a
Francesca Piergentili il
Premio Stampa
Campo de’ fiori
mente, ai suoi stage formativi estivi.
Al primo classificato di ogni categoria è
andato un ulteriore “trofeo musicale”
offerto da Personal Style di Civita
Castellana. Il primo della categoria dei
“grandi” potrà, inoltre, incidere un CD
demo in una sala di registrazione professionale. Come ormai arcinoto, l’11° Mini
Festival “Città di Viterbo”, è un concorso canoro riservato a ragazzi/e da 6 a 18
anni (divisi in tre categorie) che
l’Associazione “Omniarts” – in collaborazione con Corriere di Viterbo,
Etrurialand, Il Messaggero, Melting
Pot, Nuovo Viterbo Oggi, Radio
Verde, Tuscia in Jazz e www.viterbowebtv.info – organizza con il contributo
della Provincia di Viterbo e dei Comuni
di Viterbo – Assessorato alle Politiche
Giovanili -, Marta e Ronciglione, nonché della Pro Loco di Marta, e che fa
parte degli eventi di solidarietà portati
avanti da “Viterbo con Amore”.
Ringraziamo di cuore gli sponsor che
hanno reso possibile la manifestazione:
Flaminia Ceramiche, Gruppo Servizi
Ambientali, Veteres, P.S.A., Mancini
Costruzioni Generali, Opel Ciminauto,
Pizzeria Il Monastero, Porter Tavern, Banca
di Credito Cooperativo di Ronciglione. … e
poi Roberto e Vittorio per la regia e
Massimo Luziatelli per le splendide fotografie!
Arrivederci all’anno prossimo… a meno di
sorprese molto presto!
p. Ass. OMNIARTS
Paolo Moricoli
P.S.:
ma volete proprio sapere quale è
stata la cosa migliore? Gigi il Lungo
(Pierluigi Alberti) ed Antonello (Giovanni
Budano) che hanno improvvisato la sigla di
“Lupin III” dopo una presentazione “stellare” da parte del sottoscritto: della serie
“Ormai non ci vergognamo più di niente”!
22
Campo de’ fiori
lo
o
a
P
n
ella Sa
Civit
Rimanendo sempre nella provincia
di Roma, ci fermiamo a Civitella
San Paolo, un piccolo paese di
1670
abitanti,
che dista circa 50
km dal capoluogo
di Provincia. Si
estende per una
di Ermelinda Benedetti
foto Mauro Topini
superficie totale di
20,53 chilometri
quadrati ad una altitudine media di 195 m
sul livello del mare.
STORIA Il paese è sicuramente di origine
romana e due sono le ipotesi più probabili, o che nacque nel 396 a.C., quando i
superstiti di Capena, distrutta dai Romani,
vi si stanziarono, dando il nome di “Civitas
de Colonis (o Collinis)”, oppure che fosse
una delle sette città “Capenati federate”,
cioè del vasto Agro guidato da Capena,
come farebbe supporre il nome stesso.
Tale area confinava a nord con i Falisci, ad
est con i Sabini, a sud con i Latini e ad
ovest con gli Etruschi ed era attraversata
dalle strade Flaminia e Tiberina. A testimonianza della sua antica origine romana
sono state rinvenute due importanti necropoli, una in località Moneteverde, l’altra in
località San Martino.
Ma i primi documenti scritti che certificano
Le guide di Camp
l’esistenza di Civitella risalgono
agli inizi del
1000, dai quali
risulta che Civitas de
Collinis,
nell’Alto
Medioevo,
fu uno dei
possedimenti della Basilica
di San Paolo fuori le
mura, come
testimoniano le bolle di conferma di beni e privilegi di Gregorio VII del 1081, di Anacleto
II antipapa (1130), di Innocenzo III
(1203), di Onorio III (1218), di Gregorio
IX (1236), di Carlo IV Imperatore (1396),
di Bonifacio VIII (1392) e di Eugenio IV
(1442). L’intento di donare numerosi
castelli a San Paolo aveva come fine ultimo la creazione, sulla sponda opposta del
Tevere, di uno stato monastico feudale,
fedele alla Santa Sede, in contrapposizione all’Abbazia di Farfa, ligia agli
Imperatori. Diverse famiglie si succedettero nel governarla, tra cui i Malatesta da
Rimini, i Grimaldi da Genova, i Salvati di
origine umbre, i Casilli e i Duranti, e, man
mano che nel Lazio subentrarono nuovi
potentati, il castello fu soggetto alla contesa di famiglie che avevano possedimenti
nei paesi vicini. Alla fine dell’XI secolo fu
usurpato da Teobaldo di Cencio, ma poi il
figlio Stefano, durante il Pontificato di
Pasquale II (1099-1118), lo restituì ai
monaci e successivamente Anastasio,
Priore di San Paolo, per ordine dello stesso Pasquale II, diede in enfiteusi a Stefano
vari castelli, tra cui quello di Civitella.
Nel 1427, grazie alle nepotistiche donazioni di Martino V, diventa, in parte, proprietà di Odoardo Colonna. Nel 1434 vennero
inviati 30 fanti armati per sostenere l’esercito di Eugenio IV, impegnato a Bracciano
contro quello di Nicolò Fortebraccio.
Quattro anni dopo fu concesso, dallo stesso Eugenio IV, in enfiteusi ai condottieri
Giorgio e Battista Ridolfini da Narni, per
scontare un debito di 5000 fiorini. Nel
1448, il castello e il borgo furono ricomprati dai monaci di San Paolo, per 2000
ducati. Il territorio di Civitella, a differenza
di altri beni abbaziali dei benedettini di
San Paolo, che furono alienati a varie famiglie nobili, continuò ad appartenere
all’Abbazia anche in epoca moderna.
Proprio ai monaci è dovuto l’operato di
arricchimento del paese, dal punto di vista
architettonico ma anche di pubblica utilità,
come, ad esempio, la costruzione delle
mura, delle mole, lo statuto pergamenaceo, risalente al 1618, e le chiese di Santa
Maria, San Giacomo e San Lorenzo.
ITINERARIO TURISTICO Di grande
impatto visivo e assai suggestivo è il
castello medievale, che doveva far
parte di una complessa e forte cinta muraria difensiva, munita di torri, che circondava l’abitato. La sua posizione, infatti, di
controllo sulla Valle del Tevere, è strategica. Il mastio risale al IX secolo e fu costruito, probabilmente, dalla Famiglia Cenci,
mentre la Rocca quadrilatera, con ampio
fossato e ponte levatoio, unico punto di
accesso al borgo, insieme a Porta Capena,
fu realizzata nel XIV secolo dai Monaci di
San Paolo, ai quali, per lo più, Civitella
appartenne. Sulla parte superiore del portale, non più chiuso dal ponte levatoio,
ormai fisso, è possibile ammirare un ornamento con lo stemma di San Paolo, sormontato dalla corona baronale, di cui furono fregiati gli abati del monastero di San
Paolo, dal Re d’Inghilterra, protettore della
basilica. Il castello, al suo interno, è dislocato su quattro livelli: un salone sotterraneo, il piano terra, un primo piano, i cui
soffitti sono realizzati con un sistema di
volte e stipiti in pietra, e il terrazzo.
Quest’ala è collegata da uno stretto corri-
Campo de’ fiori
23
po de ’ fiori
doio ad un’altra ala, composta, a sua
volta, di due stanze, con alto soffitto a
volte. Nel XV secolo, le mura venne adeguate alla potenza delle nuove armi da
fuoco, con l’aggiunta di un bastione pentagonale. Vennero, inoltre, rimosse le
tegole, che deturpavano i merli guelfi,
essendo Civitella sotto la protezione del
Papa. Fu, poi, costruito il palazzetto residenziale che affianca il castello e ingloba la
adiacente chiesa di Santa Maria, la quale,
per molti anni, ha ospitato le suore
Battistine e l’asilo, ed è, attualmente, sede
del municipio.
La chiesa di San Lorenzo è la più antica
del paese, come testimonia un documento
nel 1218, dove viene menzionata, e sorge
sui resti di una precedente villa romana.
Originariamente era composta da un unico
ambiente rettangolare, con copertura a
capanna e un abside terminale. Secondo
quanto riportato su una lapide posta al suo
interno, nel 1693 fu eretta la cappella di
Santa Maria del Soccorso e nella prima
metà del secolo successivo, ai lati della
porta d’ingresso, vennero costruite a
destra la cappella di San Filippo Neri, in cui
sono state collocate due lapidi con iscrizioni in latino del XVI secolo, recanti in basso
lo stemma della famiglia Malatesta, e a
sinistra quella di San Lorenzo, ornata con
decorazioni a stucco di gusto settecentesco. La cappella centrale, più grande delle
altre due, è coperta da una cupola ellittica.
La chiesa è affiancata da un romitorio,
citato, per la prima volta, nel 1726, in
occasione di una visita pastorale, all’interno del quale è riconoscibile un tratto di
muro romano. Nel 1868, quando l’antico
tempio di San Giacomo e il cimitero annesso furono smantellati, per la costruzione
della nuova chiesa parrocchiale, l’edificio
divenne chiesa cimiteriale. Rimase, poi,
chiuso per più di vent’anni e ed è stato
riaperto solo nel 1999.
Il monastero di Santa Scolastica fu
costruito nel 1934, per volontà del
Cardinale Schuster, quando nel 1918, fu
eletto Abate di San Paolo fuori le mura,
con l’intento di dare nuovo slancio alla vita
benedettina. Il progetto fu portato avanti
dal suo successore, l’abate D. Ildebrando
Vannucci, a causa della nomina di
Schuster ad Arcivescovo di Milano.
In un monastero benedettino, la biblioteca, dopo la chiesa, è il luogo più importante, e i libri sono strumenti di crescita
morale ed intellettuale. Fin dalla fondazione, infatti, si volle accentuare l’interesse
per gli studi e per la cultura, tanto che la
biblioteca del monastero comprende circa
20.000 volumi. A parte esistono un fondo
Sofia Vanni Rovighi, dono dell’illustre
docente dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore, e un Fondo Martinelli, proveniente
da una grande famiglia fiorentina.
Bella da vedere ed ideale per una salutare
passeggiata all’aria aperta è l’area naturalistica
denominata
CoronaSant’Andrea, prospiciente l’abitato di
Civitella San Paolo, con una superficie di
circa 149 ettari. Il toponimo “Corona” deriva dalla disposizione delle querce presenti, riguardo le quali si tramanda che nel
1300 il loro taglio coincise con una forte
pestilenza, così da arrivare a pensare che
fino ad allora esse avevano protetto la
popolazione dai venti del contagio. Tra i
mammiferi che popolano la riserva sono
presenti la martora, la fama, la donnola, il
tasso, la volpe, l’istrice, il riccio, il cinghiale e la lepre; tra i rettili, la vipera europea.
All’interno del parco sono stati creati, inoltre, un campo sportivo e uno da tennis,
un’area per i pic-nic e giochi per bambini.
TRADIZIONI E FESTE Festa di
Sant’Antonio Abate Festeggiamenti in
onore del Santo protettore degli animali, il
17 gennaio.
Sagra della castagnola Festa in onore
del dolce tipico del periodo carnevalesco,
che viene distribuito gratuitamente, per
l’occasione, a tutta la popolazione.
Processione dei canestri La festa più
caratteristica del paese che si tiene il
primo maggio. Ha origine dai riti pagani
dei romani, ma con l’avvento del cristianesimo ha assunto valore liturgico di solennità, in onore dei Santi compatroni Filippo e
Giacomo. La processione è aperta da giovani con grandi crocifissi di legno, seguono ragazze in costume tradizionale, che
tengono sul capo cesti ornati di fiori. Al
termine della corteo religioso vengono
distribuiti i pani benedetti che portano
impressi i simboli dei due santi.
Festa di San Giacomo Festeggiamenti
in onore del Santo patrono del paese, il 25
luglio. Alla parte religiosa si affiancano
spettacoli musicali e ricreativi.
Festa della Madonna Festeggiamenti in
onore della Beata Vergine Maria con processione e giochi popolari, l’8 settembre.
Festa dei sapori Per far conoscere e
incentivare i prodotti tipici locali, vengono
organizzati stand gastronomici con distribuzione gratuita di porchetta, dolci e altri
prodotti tradizionali, al ritmo di tanta musica.
SAPORI TIPICI Caratteristico ed esclusivo di Civitella San Paolo è il cosiddetto
cacione, un tortello con un ripieno di
zucca macinata, farcita con noci, mandorle, nocciole, cacao e liquori. È un dolce
tipico natalizio, che per la sua particolarità
è stato presentato nella trasmissione di
Antonella Clerici, La prova del cuoco. Si
menzionano inoltre l’olio e il vino locale, di
ottima qualità.
CURIOSITA’: Ma lo sapevate che…
Il più anziano del paese ha 95 anni.
Il cognome più diffuso è Zappaterreno,
seguono Malatesta e Stefani.
Mississippi con al centro New Orleans.
Quella musica così formatasi, ebbe un
rapido processo evolutivo in alcune grandi
città del Middle West e dell’Est come
Chicago e New York in primis e, fin dalle
prime fasi, il Jazz perdette molti dei suoi
caratteri folkloristici per diventare musica
d’arte e d’intrattenimento; allo stesso
tempo va detto che agli inizi la parola Jazz
non era usata per individuare un genere
musicale, tanto è vero che il c.d. rag-time,
che già furoreggiava negli anni a cavallo
dei due secoli e, che pure aveva con il Jazz
una comune origine afro-americana, non
veniva individuata con questo nome.
Qualche tempo addietro mi sono deciso,
per i motivi che dirò più avanti, a scrivere
qualcosa sul Jazz, il risultato è stato un
lavoro dal titolo “il mondo del Jazz - breve
rivisitazione attraverso ricerche, foto, vecchi ricordi”, parzialmente qui riproposto.
Avendone fatto omaggio di una copia a
Sandro Anselmi, non potevo di certo fare
diversamente, leggo sull’ultimo numero di
Campo de’ Fiori un articolo a firma dello
stesso Direttore da me molto apprezzato,
non già per i complimenti che egli ha voluto riservarmi, quanto per il riferimento a
quella che è stata, molti anni or sono, una
delle mie giovanili passioni.
Apprezzo molto l’idea dello stesso
Direttore di aprire una rubrica su questo
particolare genere musicale, apprezzo e
ringrazio per l’ospitalità che mi sarà ancora una volta offerta e, prima ancora di dar
corso a questo nuovo impegno, che spero
possa interessare i lettori, desidero ringraziare oltre che Sandro Anselmi, la redazione tutta e in, particolare, Cristina,
Ermelinda e Sonia per il loro costante,
importante e sempre apprezzato impegno.
Ancora poche righe per precisare che questa nuova rubrica da me curata tratterà
inizialmente della “Storia del Jazz” completata da pochi cenni storici riguardanti alcuni tra i più prestigiosi musicisti e le loro
bands; in un secondo momento, allorquando si parlerà dei musicisti di ultima
generazione, la rubrica sarà curata da
Filippo Maria Fortuna, un giovane molto
valido musicista, anche piuttosto simpatico, che ho avuto occasione di conoscere e
apprezzare da non molto tempo.
Il Jazz nasce negli Stati Uniti d’America,
del resto soltanto quì ciò poteva succedere, è in America infatti che arrivarono i
primi neri provenienti dalla costa occidentale dell’Africa sulla navi negriere con i loro
ritmi complessi ed eccitanti, è in America
che arrivarono gli europei con i loro canti
popolari, le loro danze e le loro marce; i
neri americani non fecero altro che metabolizzare quelle per loro nuove melodie
aggiungendovi il proprio ritmo, oltre che il
sentimento profondo degli Spirituals e la
forza dei loro canti di lavoro, è da questa
del tutto particolare miscela che nasce il
Jazz.
Per ricordare quelle che sono state le sue
probabili origini, va subito detto che il Jazz
potrebbe avere avuto inizio nel lontano
1639, con lo sbarco di uno sparuto gruppo
di pochi schiavi comperati in Guinea e trasportati sulle coste della Virginia, ma
sarebbe obiettivamente troppo se pensassi di cominciare da così lontano, del resto,
già molti autorevoli autori hanno provveduto in tal senso, penso quindi che sarà
sufficiente iniziare da New Orleans e dagli
avvenimenti dei primi anni del XIX secolo
collegati a questa città posta sul Delta del
Mississippi.
Di Jazz si parla da circa ottanta anni, ma
appare obiettivamente difficile attribuire
una precisa data di nascita a questa musica poichè è impossibile stabilire, con data
certa, quando il folklore degli afro-americani acquistò quelle peculiarità tipiche del
Jazz; si può però ragionevolmente affermare che il Jazz cominciò a prendere
forma in una vasta zona della valle del
In pratica il Jazz si identifica con la figura
del creatore e dell’esecutore che si fondono nella persona del solista il quale
improvvisa o, quanto meno tende ad
improvvisare, sulla base di un canovaccio
costituente una traccia per lui e per chi
con lui collabora nelle esecuzioni musicali;
il Jazz è, non poteva essere diversamente,
espressione dei suoi solisti, ossia di quei
musicisti che via via acquisteranno fama e
onore in tutto il mondo tanto che, ad un
certo punto, solo per citarne alcuni, Louis
Armstrong sarà“l’imperatore del Jazz” e
Bessie Smith “l’imperatrice del Blues”.
continua sul prossimo numero......
Campo de’ fiori
27
L arco di Settimio Severo
Alle pendici del Clivio
capitolino, vicino ai
Rostri, lungo la strada
trionfale che portava al
Campidoglio, si trova
l’arco trionfale dei
Severi, giunto a noi
pressoché intatto.
di
L’arco a tre fornici, con
Cristina Collettini
un passaggio centrale
e due laterali più piccoli, fu fatto erigere dal Senato tra il 202
ed il 203 d.C. in onore dell’imperatore
Settimio Severo (193-211 d.C.), in occasione dei primi dieci anni del suo impero,
per celebrarne le vittorie in Partia (corrispondente agli attuali Iran e Iraq), con le
due campagne militari concluse nel 195 e
nel 203, e in Arabia e forse anche per
commemorare le sue numerose cariche
istituzionali.
L’arco era dedicato anche ai suoi due figli
Caracalla e Geta benché il nome di quest’ultimo oggi non appaia sull’iscrizione, in
lettere bronzee incassate nel marmo col
tempo andate perdute, riportata su
entrambe i lati dell’attico:
IMP · CAES · LVCIO · SEPTIMIO ·M · FIL ·
SEVERO · PIO · PERTINACI · AVG · PATRI
·PATRIAE · PARTHICO · ARABICO · ET/
PARTHICO · ADIABENICO · PONTIFIC ·
MAXIMO · TRIBVNIC · POTEST · XI · IMP
· XI · COS · III · PROCOS · ET/
IMP · CAES · M · AURELIO · L · FIL ·
ANTONINO · AVG · PIO · FELICI · TRIBUNIC · POTEST · VI · COS · PROCOS · P ·
P/ OPTIMIS · FORTISSIMISQVE · PRINCIBVS /OBREM · PUBLICAM · RESTITVTAM · IMPERIVMQUE · POPVLI · ROMANI
· PROPAGATVM/ INSIGNIBVS VIRTVTIBVS
· EORVM · DOMI · FORISQVE · S · P · Q
·R
Trad. “All’Imperatore Cesare Lucio
Settimio Severo, figlio di Marco, Pio,
Pertinace, Augusto, padre della patria,
Partico, Arabico e Partico Adiabenico,
Pontefice Massimo, rivestito della potestà
tribunizia per l’undicesima volta, acclamato imperatore per l’undicesima volta, console per la terza volta, proconsole; e
all’Imperatore Cesare Marco Aurelio
Antonino, figlio di Lucio, Augusto, Pio,
Felice, rivestito della potestà tribunizia per
la sesta volta, console, proconsole, padre
della patria, di ottimi e fortissimi principi,
per aver salvato lo stato e ampliato il
dominio del popolo romano e per le loro
insigni virtù, in patria e all’estero, il Senato
e il Popolo Romano”.
La quarta riga è chiaramente frutto di una
rielaborazione: sono visibili dei fori che
dovevano sostenere delle lettere di bronzo
che non coincidono con quelle attuali.
Difatti, la scritta “optimis fotissimisque
princibus” sostituisce l’origina“Septi-mio
ria
Getae
nob.
Caesari” ovvero
la dedica a Geta,
l’altro figlio di
Settimio Se-vero.
Alla sua morte,
Setti-mio Severo
aveva
lasciato
l’impero indiviso
ai due figli ma
Caracalla,
per
assicurarsi
il
potere assoluto e
governare
da
solo, nel 212 fece
uccidere il fratello e cancellare il
suo nome da
tutti i monumenti
pubblici, incluso
l’arco in questione.
I due fornici laterali, preceduti da gradinate, erano destinati ai pedoni, mentre sotto
il grande fornice centrale passava una
strada, ora scomparsa, che era probabilmente ad un livello più alto di quello che
vediamo oggi.
L’arco sorge su di uno zoccolo in travertino, presenta una struttura in mattoni e
travertino, rivestita di lastre marmoree ed
è decorato su tutti e quattro i lati con dei
rilievi, purtroppo molto erosi, che rappresentano le vittorie sui Parti e sulle popolazioni arabe.
I tre fornici sono inquadrati da colonne
composite poggianti su alte basi su cui
sono rappresentati dei soldati romani con
prigionieri parti.
I fornici laterali e quello centrale comunicano mediante due piccoli passaggi arcuati. In uno dei pilastri si trova una porta da
cui, mediante una scala, si raggiungeva
l’attico, diviso in quattro stanze.
Come si evince da una moneta del 204 che
lo rappresenta, originariamente al di sopra
dell’arco doveva esserci una quadriga di
bronzo trainata da sei cavalli, con gli imperatori.
Ciò che più colpisce dell’arco è la sua ricchissima decorazione.
Sopra l’archivolto del fornice centrale, due
Vittorie alate portano trofei dirette verso la
chiave di volta, dove è rappresentato il dio
della guerra, Marte; ai piedi delle Vittorie,
le personificazioni delle quattro stagioni.
Le chiavi di volta dei fornici minori rappresentano le teste di quattro divinità, due
maschili e due femminili, delle quali è però
riconoscibile solo Ercole; sugli archivolti,
divinità fluviali, in due dei quali sono stati
identificati il Tigri e l’Eufrate, e sopra queste un piccolo fregio, ora quasi del tutto
eroso,
rappresentava
il
trionfo
dell’Imperatore, con il corteo che lo
accompagnava al Campidoglio.
Infine, i quattro grandi pannelli a rilievo
sopra i fornici minori costituisco la parte
più importante della decorazione scultorea, con la rappresentazione dei momenti
più salienti delle imprese militari contro i
Parti.
Lo stile decorativo richiama quello della
Colonna di Marco Aurelio, con la lettura
degli episodi dal basso verso l’alto, che si
ritrova nei monumenti romani dove l’osservatore guarda verso l’alto, ma quel che
più colpisce è la modalità decorativa, che
rappresenta scene di massa, ben lontane
dalla tradizione greca della rappresentazione dell’individuo isolato. La figura dell’imperatore è però su di un piano rialzato,
emerge dal resto della folla, quasi ad
assurgere un ruolo divino. Evidente l’uso
del trapano che permette incisioni molto
più profonde con l’effetto di forti ombre
che accentuano la tridimensionalità delle
scene rappresentate. Sono aspetti questi,
che diventeranno caratteristici dell’arte
tardo-antica prima e medievale poi, ben
più evidenti, come si è visto in precedenza, nell’Arco di Costantino, fatto innalzare
circa un secolo dopo.
Come tutti i monumenti della romanità,
anche l’Arco dei Severi subì nel tempo
alterne vicende. Nel periodo medievale,
nel fornice centrale fu adattato un negozio
di barbiere, mentre a ridosso dell’arco fu
fatta erigere una torre appartenente ai
nobili Bracci (o Brachis) ma facente parte
del sistema difensivo realizzato dalla famiglia Frangipane.
Gli interventi di dissotterramento dell’arco
iniziarono nel 1803, sotto Pio VII, ma si
conclusero definitivamente solo nel 1898.
28
Campo de’ fiori
Come eravamo
Natale la festa di tutti
Sembra ieri, quando
da queste pagine
celebravo il Natale
facendo un parallelismo tra le vecchie
tradizioni, che purtroppo vanno scomparendo, e la caotica
consumistica attesa,
che lo etichettano
come festa fatta di
di
Alessandro Soli
regali superflui e
grandi abbuffate. Ma
è passato ancora un anno, un altro anno,
con i suoi avvenimenti, che hanno caratterizzato, nel bene e nel male la nostra vita.
So che corro il rischio di ripetermi, ma l’argomento è questo e gioco forza, non
posso stravolgere l’importanza che ha,
questa ricorrenza, per tutti noi. Nessuno
toglierà a chi crede, la gioia e l’emozione
della Santa Messa di mezzanotte, sempre
uguale nei suoi riti, ma così diversa nei
sentimenti. Sono passati più di duemila
anni, ma i cristiani pur cambiati dalla civiltà e dal progresso sia per tradizione, che
per fede, continuano ad affollare le chiese e vanno a rendere omaggio al re dei re.
Nessuno riuscirà a frenare la spasmodica
corsa di mamme, papà e parenti, all’acquisto di regali, di piccoli pensierini da donare ai propri cari. Nessuno oserà dire alle
nonne di non cucinare i piatti tradizionali
che da sempre hanno rallegrato le nostre
tavole. Nessuno ci impedirà di organizzare
le grandi tombolate o il classico sette e
mezzo, nessuno ostacolerà il luccichio dell’
albero di Natale, sempre acceso, e sempre
presente nella quotidianità natalizia, nessuno fermerà la nostra mano quando a
mezzanotte metteremo nella minuscola
mangiatoia, il piccolo bambinello simbolo
I MIEI NIPOTINI !!!
Da destra Dorotea, Letizia, Davide e Paolo Maria
della natività. Non vedo l’ora di sedermi al
cenone della vigilia quando, mangiando di
magro, potrò gustare ancora una volta i
broccoli fritti, la borragine e tutto ciò che
l’umile pastella fatta di acqua e farina, ha
reso con l’olio bollente, cibo insuperabile.
Per non parlare poi del pranzo di Natale,
con i suoi cappelletti in brodo, quel brodo
in cui ha navigato il cappone o la gallina,
che diverranno poi la base per il più classico “allesso”.
Di seguito l’arrosto sia esso composto da
agnello o altro nobile “pennuto”, tralascio
volutamente i contorni, e arrivo decisamente al dolce, con l’immancabile panettone o pandoro, contornati dai dolcetti tradizionali fatti in casa da mamme e nonne.
Poi tra un’abbuffata e l’altra, dovendo
rimanere tra le mura domestiche, giù con
la tombola (tanto pe’ fa contenti i regazzini), e col sette e mezzo, sperando poi,
magari sul tardi, nel classico “pokerino” tra
amici (quelli più stretti).
E allora amici, godiamocelo questo Natale,
ognuno come vuole, ognuno come crede,
ma non tralasciamo le tradizioni, perché
sono e saranno sempre il legame, il collante tra il nostro passato e il nostro futuro.
Non dimentichiamo però in questi momenti che vedono le famiglie riunite in allegria,
le persone che soffrono, perché ammalate,
quelle meno abbienti, le persone sole e
perché no, le persone che ci hanno lasciato, con le quali abbiamo trascorso tanti e
tanti momenti felici.
Buon Natale a tutti!
Campo de’ fiori
30
CENTRO DI CONSULENZA
Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,
Psicopedagogica
Via T. Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)
Tel. 0761.517522 Cell. 335.6984281-284
www.centroceral.com
[email protected]
Cosa possono fare gli insegnanti in classe se sono presenti
bambini con disturbo specifico di apprendimento
(dislessia-disgrafia-discalculia-disortografia)
Al centro delle ultime normative scolastiche c’è il concetto dell’individuazione del percorso
formativo che deve
portare verso l’uguaglianza degli
a cura della Dott.ssa
esiti, non solo delle
Sandra Falzone
opportunità;
a
Logopedista
sostegno di ciò, il
Ministero
della
Pubblica Istruzione ha divulgato una circolare Prot. n° 40099/A/4 del 05/10/04 in cui
si invitavano gli insegnanti all’uso di strumenti compensativi e dispensativi che colmino la discrepanza esistente tra un
ragazzo adeguato e un ragazzo con disturbo specifico di apprendimento.
Tra gli strumenti compensativi essenziali
vengono indicati:
-Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e
dei vari caratteri. -Tavola pitagorica.
-Tabella delle misure, tabella delle formule
geometriche.
-Calcolatrice.
Registratore -Computer con programmi di
video-scrittura con correttore ortografico e
sintesi vocale.
Per gli strumenti dispensativi, valutando
l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni
singolo caso, si ritiene essenziale tener
conto dei seguenti punti:
-Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrit-
tura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.
-Dispensa, ove necessario, dalla studio
della lingua straniera in forma scritta. Programmazione di tempi più lunghi per
prove scritte e per lo studio a casa. Organizzazioni di interrogazioni programmate. -Valutazioni delle prove scritte e
orali con modalità che tengano conto del
contenuto e non della forma.
Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base
alle fasi di sviluppo dello studente ed ai
risultati acquisiti.
I bambini con Disturbo Specifico di
apprendimento possono avere una valutazione differenziata ai sensi della circolare
del 5 Ottobre 2004, Prot. n° 40099/A/4.
in particolare una valutazione delle prove
scritte e orali con modalità che tengano
conto del contenuto e non della forma (gli
errori ortografici possono essere evidenziati e non valutati); una valutazione in
rapporto alle capacità e alle difficoltà del
bambino. La valutazione dovrebbe aiutare
gli alunni a diventare consapevoli delle
proprie capacità e dei propri miglioramenti.
COSA FARE CON UN RAGAZZO CON
DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO?
-Incoraggiare il ragazzo e lodarlo. Condurre ogni sforzo per costruire la fidu-
cia in sé. Trovare
qualcosa in
cui riesce
bene.
Assegnare
meno compiti: ad. es.
fargli usare
testi ridotti
non per contenuto ma per quantità di
pagine. -Valutare il contenuto del lavoro
scritto, non l’ortografia. -Valutare le risposte orali. -Fornire più tempo per copiare
alla lavagna. -Lasciare lavorare il ragazzo
con il testo aperto. -Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo. -Fargli usare , dove necessario, gli strumenti compensativi . -dispensarlo dallo
studio delle lingue straniere in forma scritta.
COSA NON FARE CON UN RAGAZZO CON
DISTURBO SPECIFICO DI COMPORTAMENTO?
-Evitare di farlo leggere ad alta voce (se
vuole leggere non impedirglielo). -Non
correggere “tutti” gli errori nei testi scritti.
-Non dare liste di parole da imparare a
memoria. -Evitare di fargli ricopiare il lavoro svolto. -Non paragonarlo agli altri. Evitare di definirlo lento, pigro, svogliato o
stupido.
L angolo Misterioso
Nella foto accanto è riportata una via di Civita Castellana. Sapresti dirci il nome
della Via? I primi tre che, telefonando in redazione, daranno la risposta esatta, riceveranno un simpatico omaggio offerto da: Civita Bevande.
Campo de’ fiori
31
Campo de’ fiori
32
CIVITONICI ILLUSTRI
Il Professore Dino Brizzi
di Enea Cisbani
Il Professore DINO BRIZZI, illustre docente dell’Istituto d’Arte per la Ceramica di Via
Antonio Gramsci, nasce a Civita Castellana
il 9 Settembre 1937.
Pittore, grafico e designer, il suo nome è
indissolubilmente legato alla centenaria
storia del prestigioso istituto scolastico
civitonico e della ceramica locale in generale, quale anticipatore delle moderne
figure dei progettisti di arredi per il bagno,
che rendono ad oggi Civita Castellana leader nazionale del settore. Nel 1950 si iscrive alla Scuola Professionale per la
Ceramica, l’attuale Istituto d’Arte, dove si
diploma brillantemente nel 1953.
Nello stesso anno si iscrive all’Accademia
di Belle Arti di Via Ripetta in Roma, frequentando i corsi di pittura e scenografia.
Dopo aver conseguito il diploma superiore
dell’Accademia di Belle Arti, nel 1958 si
iscrive alla facoltà di architettura di Roma
di Valle Giulia, che frequenta soltanto per
due anni, in quanto, nel 1959, viene chiamato dal preside Alfredo Crestoni per l’insegnamento di disegno dal vero
nell’Istituto d’Arte.
Disegno dal vero, disegno geometrico e
progettazione ceramica, sono le materie
insegnate dal professore Dino Brizzi
durante la sua carriera scolastica, dominata da una grande professionalità e rigore
intellettuale, valori che rendono ancora
attuale la sua figura di docente e persona
di cultura. Nel 1963 il preside Alfredo
Crestoni lascia la direzione dell’Istituto
d’Arte e gli subentra Tommaso Peccini.
Per la scuola, gli anni ’60 rappresentano
un momento di grande fervore creativo ed
artistico, grazie anche alle numerose rassegne ed esposizioni, con esiti positivi e di
buona risonanza locale e regionale, attraverso una produzione ceramica incentrata
sul pezzo unico, artistico e chiaramente
riconducibile alla mano del singolo artefice. Le indiscutibili doti di progettista ceramico del professore emergono negli anni
’70, durante la presidenza del professor
Castagna attraverso la partecipazione a
numerose rassegne nazionali della ceramica di Faenza, con oggetti ceramici di indiscutibile bellezza e attualità, conservati
tuttora nella raccolta storica della scuola.
Tra i docenti di quegli anni vanno certamente ricordati per la loro lunga e costruttiva attività Luigi CARDINALI, Remo CRESTONI, Franco GIORGI, Luigi PAOLELLI,
Fernando SACCHI e Franco VALERI.
Nel 1981, durante la presidenza del professor Sergio LERA, è il protagonista della
creazione dell’indirizzo tecnologico, accanto a quello ordinamentale della ceramica,
volto a definire gli aspetti propriamente
tecnologici della ceramica nello studio e
ricerca di nuovi impasti ceramici e smalti
policromi di moderna concezione.
Non soltanto docente, ma anche una figura impegnata nel sociale e nella politica
locale. Negli anni ’80, infatti, è segretario
locale del Partito Socialista Italiano; dal
1975 al 1984, consigliere comunale e
membro della commissione edilizia, tuttora ricordato per il suo impegno, il rigore e
la professionalità. Negli anni ’70 è componente del consiglio d’amministrazione del-
l’ospedale Andosilla, che unitamente
all’Istituto d’Arte e all’industria ceramica
locale, rappresentano i valori fondanti e
perenni della storia civitonica. Docente,
politico e designer, il professore lascia l’insegnamento nel 1990. Per lunghi anni,
parallelamente all’attività scolastica, svolse
quella di progettista ceramico presso la
Ceramica Catalano, anticipando di tanti
anni le figure dei moderni e brillanti designer, distinguendosi per l’accurata e
approfondita conoscenza della materia
ceramica e delle più avanzate tecniche
progettuali.
Il famoso “tecnigrafo” del professore Dino
Brizzi, sul quale sono stati concepiti tanti
progetti ceramici durante la sua trentennale attività di docente, è tuttora conservato nell’Istituto d’Arte.
La sua carriera termina nel 2002 quando
improvvisamente muore a Civita Castellana.
Campo de’ fiori
Debora
Attanasio
33
Ringrazio tutti coloro che mi hanno rintracciata, pur non conoscendomi di
persona, solo per esprimere il loro entusiasmo riguardo al mio articolo pubblicato nel numero scorso di Campo de’ fiori intitolato Salviamo l’Andosilla.
Non mi aspettavo tante manifestazioni di affetto dai cittadini di Civita
Castellana e vi informo che, per accontentare coloro che mi hanno chiesto
una copia in più della rivista da far leggere ad altre persone (le ho finite
subito ed è andato a ruba ovunque), ho trascritto il testo dell’articolo sul
mio blog, all’indirizzo deboraattanasio.blog.excite.it. Vi prego inoltre di scrivermi all’indirizzo [email protected] ogni volta che volete segnalare
un disservizio, un problema, o una lode di quello che accade nella vostra
città. Cercherò di usare i mezzi a mia disposizione per portarlo a
conoscenza di tutti. Grazie ancora a tutti.
Sul precedente numero di Campo de’ fiori abbiamo avuto il piacere di leggere la bella testimonianza della nostra collaboratrice Debora
Attanasio, riguardo l’ospedale Andosilla di Civita Castellana. Anche il signor Antonio Mulè, conosciuto come Nino, ha voluto servirsi delle
pagine della nostra rivista per ringraziare pubblicamente la struttura di endoscopia digestiva del nosocomio locale, diretta dal Dott. Gino
Giuseppe Giuri, certamente all’avanguardia. Il signor Nino rischiava di non farcela, ma l’intervento immediato al quale è stato sottoposto, e si é sottoposto con coraggio, lo ha sottratto alla morte. Non potrà mai esprimere abbastanza la sua gratitudine nei confronti di
tutti coloro che si sono impegnati per salvargli la vita, in particolar modo, il Prof. Gino Pasquini e il Dott. Alessandro Savio, senza dimenticare tutto il resto dello staff. “Questo é veramente il minimo che potessi fare”, dice Nino.
Siamo certi che molte altre persone vorranno unirsi al suo ringraziamento nei confronti di tutto il personale ospedaliero dei vari reparti, nel quale riponiamo tutta la nostra fiducia e al quale chiediamo sempre il meglio.
34
Campo de’ fiori
Sesto Quatrini: dal cuore alla musica
La Musica: un mare di
note in cui tutti si possono tuffare ma dove solo
pochi riescono a nuotare.
Solamente chi riesce a
percorrere agevolmente
questo fluttuare e rincordi Erminio
rersi di note, riesce a traQuadraroli
sformare le vibrazioni del
Cuore in Musica.
Plasmando al meglio le sue percezioni più
profonde, il giorno 18 ottobre 2007, presso il Conservatorio de L’Aquila “A. Casella”,
Sesto Quatrini ha brillantemente consegui-
to la laurea in Composizione con la votazione di 110 e lode trasformando le sue
sensazioni in forti emozioni.
Sotto l’attenta guida del Maestro S.
Prodico il poliedrico Sesto ha diretto con
sicurezza e raffinatezza la sua composizione “Sinfonietta in otto movimenti” eseguita con intensa bravura dall’orchestra
“Città Aperta”.
Nonostante la sua giovane età, Sesto
Quatrini ha tutte le carte in regola per
diventare un esponente di spicco della
realtà Ronciglionese e non solo…infatti
oltre ad essere un esperto attore di teatro
è anche già un eccellente compositore.
Lo dimostra il Concorso di Composizione
svoltosi a L’Aquila, in memoria di Alfredo
Casella, dove ha incantato il pubblico presente arrivando al primo posto assoluto
con un concerto per flauto e gruppo strumentale.
Il raggiungimento di questo traguardo è
stata la conferma della determinazione e
delle mille doti che porteranno il nostro
compaesano Sesto verso i traguardi
migliori per la sua realizzazione personale.
Campo de’ fiori
36
L’angolo ... cin cin
di Letizia Chilelli
La suddivisione dei vini e come va divisa la scorta
Occupiamoci in questo numero, della suddivisione dei vini e di come va disposta la
“scorta” che spesso facciamo nelle nostre
cantine, anche perché l’errore più grande
che si riscontra e quello di riporre i vini alla
rinfusa e poi di dimenticarsi, col passare
del tempo, delle bottiglie di cui si dispone.
Queste trascuratezze di solito costano
molto care, spesso infatti ci si ritrova con
bottiglie che non ricordavamo di avere, o
con bottiglie che non abbiamo ma credevamo di aver messo in cantina, o molto
peggio: quante volte, infatti, vi è capitato,
magari durante una cena importante, di
imbattervi in bottiglie ormai “andate” di
vini bianchi o di pronta beva che hanno la
tendenza a deteriorarsi e che quindi vanno
consumati nel minor tempo possibile ma
che avete dimenticato in cantina per chissà quanti anni?
Vi suggerisco, quindi, una “scaletta” di vini
che non possono mancare in cantina e alla
quale prestare attenzione per fare in modo
di non aver poi le classiche “brutte sorprese”: vini bianchi nazionali - vini bianchi
esteri - vini rossi nazionali -vini rossi esteri - spumanti nazionali - champagnes.
Consideriamo anche la possibilità di tenere nella nostra cantina vini speciali, liquori
o aperitivi.
Quindi teniamo conto anche di questi settori: aperitivi nazionali ed esteri
- liquori nazionali o esteri - bibite e birre
- sciroppi e punches.
INDOVINELLO
Un bravo cantiniere, o la buona padrona di
casa, che si dedica a questo hobby, deve
tenere almeno un quaderno con le annotazioni fondamentali, specie se si acquista
vino sfuso e da bere rapidamente, in modo
da ricordare con esattezza in che mese ed
in che anno ha effettuato l’imbottigliamento. Paragrafo a parte meritano le etichette,
senza le quali le nostre bottiglie cadrebbero nell’anonimato.
Il suggerimento che voglio darvi è quello
di preparare delle etichette che possono
essere fatte al Computer o ancora meglio
comprare le etichette che si attaccano sui
quaderni di scuola, che incollerete sul
dorso delle bottiglie con le indicazioni di
base (il nome del vino, la località da cui
proviene e l’annata).
Vi assicuro che personalizzandole con dei
disegni riguardanti il “mondo dell’enologia”, quando presenterete a tavola la
vostra bottiglia con etichetta fatta in casa,
farete un vero figurone, a patto però che il
vino valga davvero l’etichetta che avete
creato!!!!
Riprendendo il discorso sulla ubicazione
del vino in cantina, ricordo che le bottiglie
è meglio conservarle (in posizione orizzontale) con questo criterio:
- nei ripiani o nei comparti più bassi delle
scaffalature: spumanti nazionali ed esteri
e champagnes;
- sempre in basso, nella seconda fila delle
scaffalature: i vini bianchi;
Siamo 12 fratelli, sono nato per secondo,
ma sono il più piccolo.
Chi sono?
- nei ripiani intermedi: vini rosati e vini
rossi molto giovani;
- in alto: i vini rossi di moderato invecchiamento;
- più in alto di tutti: vini rossi di grande
invecchiamento e vini liquorosi.
Questa suddivisone dal basso verso l’alto
tiene conto delle varie temperature a cui
andranno successivamente serviti i vini a
tavola: quelli infatti da servire freschi o
freddi si trovano in basso, poiché si presuppone (salvo eccezioni) che il pavimento sia il punto più freddo di una cantina.
Non dimentichiamo però che spumanti e
affini meritano, qualora non avessero raggiunto la temperatura ideale, una sosta nel
cestello del ghiaccio!
Inoltre, grazie a questa disposizione,possiamo trovare anche un “motivo di comodità del prelievo”,anche perché i vini spumanti si usano più raramente, mentre i
vini rossi giovani e i bianchi da pasto sono
bevuti praticamente ogni giorno.
I vini molto invecchiati, inoltre, si usano
più raramente di qualunque altra bottiglia,
alcune volte vengono bevuti solo in circostanze solenni, quindi spesso restano in
cantina per decenni ecco così spiegato il
motivo di alcuni “ritrovamenti”in vecchie
cantine di vini di altre epoche e di bottiglie
che spesso superano il traguardo di uno o
più secoli!
I primi tre che, chiamando in redazione,
daranno la risposta esatta dell’indovinello,
riceveranno un simpatico omaggio offerto
dalla profumeria GLAMOUR
Protegge i tuoi valori
Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25
01033 Civita Castellana (VT)
Tel.0761.599444 Fax 0761.599369
[email protected]
Campo de’ fiori
Bandiere dal Mondo
Sapresti dirci a quale nazione appartiene
questa bandiera? Il primo che, telefonando in redazione, darà la risposta esatta
riceverà un simpatico omaggio dalla
gioielleria Ponte Vecchio.
IL PERSONAGGIO
MISTERIOSO
Di lato è riportata la foto di
un famoso attore. Sapresti
dire di chi si tratta?
I primi cinque che,
telefonando in redazione,
daranno la risposta esatta
riceveranno un simpatico
omaggio offerto dalla profumeria Paolo e Concetta
37
Campo de’ fiori
38
della Prof.ssa
Maria Cristina
Bigarelli
Insieme... alla Confe
Quando i giovani studenti
posizioni e intuizioni
buone ce ne stanno
per convertire “la
grande
macchina
energetica” del nostro
mondo ormai , quasi
in “over dose” di tecnologia, che si estende anche oltre i confiIn alto a sx il Maestro Bigarelli, in basso da sx il Dott. Mattia Stella e
ni dell’occidente senza
e il Dott. Bruno Velani
guardarsi indietro…
Alla Conferenza sono
intervenuti…il Dott.
Mattia SELLA che ha
illustrato “IL petrolio,
una storia antica”,il
Dott. Bruno VELANI
che ha illustrato il
mercato del petrolio
La
prima
grande
manifestazione
ed il suo futuro e il Dott. Rosario D’AGATA
dell’Associazione Artistica IVNA di
che ha illustrato l’attualità della figura di
Vignanello si è tenuta nei locali dell’exMattei.
cinema comunale in un’atmosfera pregna
DENTRO LA CONFERENZA
di D.
di entusiasmo, di ansia e di sorpresa che
Gasperini in collaborazione con M. Paglia,
le performances dei relatori hanno susciS. Di Pasquali, P. Quirani ed altri studenti
tato nei presenti: pubblico numeroso, per
delle classi quinte di Caprarola, con anneslo più giovane, ha reso l’avvenimento più
so servizio fotografico e televisivo.
vivace che mai ! La speciale partecipazio…c’eravamo tutti, noi ragazzi delle classi
ne ed il coinvolgimento delle classi terze
quinte e delle quarte…è stata un’occasiodell’I.C. “G. Falcone e P. Borsellino” di
ne unica ! Tanta esperienza, competenza,
Vignanello, degli studenti della neo nata
chiarezza su un argomento così attuale
sede Associata dell’Istituto d’Arte “U.
nella nostra vita quotidiana: IL PETROLIO!
MIDOSSI” di Vignanello, degli allievi delle
Abbiamo
incontrato
il
Presidente
classi dell’Istituto Professionale di Stato
dell’Associazione, Eraldo Bigarelli, lui stesdei Servizi Alberghieri e della Ristorazione
so tecnico e specialista nel campo petroli“P. Canonica” di Caprarola e dei numerosi
fero, nonché artista pittorico, ha illustrato
docenti e dirigenti, ha generato interesse
gli obiettivi culturali in vari ambiti affere partecipazione attiva degli studenti premando che la nascita dell’Associazione
senti che si sono impegnati in una produaccompagnerà la crescita dell’Istituto
zione giornalistica vera e propria, coordid’Arte di Vignanello. Con questa conferennati dai prof.ri A. Belloccio e A. Battaglioni.
za si vuole tentare di dare il più possibile
Gli studenti dell’IPSSAR hanno svolto
informazioni tecnicamente precise sulla
anche servizio di rappresentanza, coordistoria, sulla formazione del prezzo del
nati dal Prof. R. Minciotti. La Mostra storipetrolio, sui rischi che derivano da un uso
ca, con proiezione di filmati, è stata visitaeccessivo dello stesso con il supporto di
ta anche dagli alunni delle classi terze
tecnici e studiosi nel settore.
della scuola primaria di Vignanello e dalle
Il Sindaco di Vignanello Ing. Federico
scuole medie di Corchiano, Vasanello e
Grattarola e l’Assessore alla Cultura
Canepina.
Dott.ssa Sabrina Sciarrini ci confermano
L’attenzione del pubblico presente nella
che questa Associazione è stata favorita
sala ha garantito uno svolgimento chiaro e
dall’Amministrazione Comunale con l’obietpiacevole, intercalato dalla proiezione di
tivo di divulgare la cultura sul territorio in
filmati storici che rappresentano l’Italia
tutte le sue forme. Il Dott. Mattia Sella,
dello sviluppo e della cultura.
scrittore del libro “Il Petrolio, una storia
I pannelli dell’Archivio Storico ENI hanno
antica”, ha spiegato che l’avventura del
arredato le grandi pareti del cinema, rivepetrolio ha inizio circa nel 1850 con la sua
stendole di significato storico evidenziando
distillazione per la produzione di kerosene,
l’importanza del petrolio e dell’operato del
combustibile per le lampade, anche se il
Primo Presidente ENI, Enrico Mattei. La
suo utilizzo risale alla preistoria, quando
IVNA ha voluto portare una ventata di culveniva utilizzato per decorare alcuni vasi,
tura storico-economica italiana. Dunque !
datati perfino 6500 A.C ,oppure come
Grande interesse, grandi ansie intorno al
medicinale. L’uso degli idrocarburi (bituproblema del petrolio ed il suo futuro: supme, nafta, asfalto) aveva seguito lo svilup-
po della civiltà fin dalle sue origini: dalla
scienza delle costruzioni, nell’antica
Mesopotamia, alla pavimentazione delle
strade nell’Europa del XIX secolo; dai procedimenti funerari degli Egiziani alla medicina del rinascimento; dai prodotti per
ingrassare e proteggere i materiali fino al
combustibile per le lampade. Nei primi
tempi la produzione principale era quella
della Pennsylvania, negli Stati Uniti, ma
seguirono presto molti altri Paesi. In alcuni di questi era già presente, da tempo, l’estrazione di petrolio e bitume che veniva
utilizzato per altri scopi; dopo il 1860 si
cominciarono ad introdurre le nuove tecniche di perforazione e distillazione. Nel
1880 Thomas Alva Edison brevetta la lampadina ad incandescenza. Con l’energia
elettrica il mercato del petrolio sembra non
avere più un futuro, ma nel 1886 Karl
Friederick Benz inventa il motore a scoppio. Nel 1903 i Fratelli Wrigth effettuano i
primi voli con l’aereo da loro realizzato e in
quello stesso anno Henry Ford inizia a produrre automobili. Il petrolio troverà così
sempre nuovi campi di utilizzo e la domanda di questa materia prima continuerà a
crescere in maniera esponenziale fino a
determinare e condizionare gli aspetti economici e politici di tutto il mondo. Ma questa è un’altra storia. Nel periodo di transizione in cui stiamo vivendo, le dinamiche
che riguardano il campo energetico, le
risorse disponibili sono destinate ad esaurirsi, ma avranno ancora molti anni prima
di vanificarsi.
Il Dott. Bruno Velani ha risposto alle
domande riguardanti il futuro del petrolio:
“E’appassionante leggere le articolate
discussioni che dissertano quando e come
finirà il petrolio, e cosa lo sostituirà. Forse
analoghe preoccupazioni accompagnarono
un secolo fa l’esaurimento dei primi giacimenti della Pennsylvania (a 200 m di profondità!). Chissà se ci fu chi propose di
tornare all’olio di balena, meno inquinante
e “rinnovabile”, se si fosse incentivata
opportunamente la riproduzione dei capodogli? E’facile ironizzare sulla scarsa capa-
il Dott. Rosario D’Agata e il Dott. Bruno Velani
Campo de’ fiori
39
erenza “Il petrolio, quale futuro?”
incontrano l’esperienza che fa cultura
Il Prof. Alessandro Battaglioni, il Dott. Mattia Sella
e la Prof.ssa Maria Cristina Bigarelli
cità umana di prevedere l’avvenire, anche
in virtù della tendenza dell’ esperto” a
concentrarsi sugli aspetti che già conosce,
senza uno sguardo laterale che contempli
ipotesi alternative o addirittura rivoluzionarie. Clamoroso a tale riguardo lo scienziato inglese che, paventando l’aumento
delle carrozze a cavalli a Londra a fine
800, calcolò esattamente a 4 piedi e 7
pollici lo spessore del letame che avrebbe
sommerso tale sventurata metropoli nel
1915.
Ovviamente il fattore rivoluzionario che
tale “esperto” non sospettava nemmeno
era l’introduzione del motore a scoppio.
Un altro elemento costante di errore è rappresentato dalla tendenza insopprimibile
ad estrapolare nel futuro i parametri odierni applicati a fenomeni complessi.
Questi ultimi invece dimostrano sempre di
possedere degli equilibri intrinseci che
contrastano l’espansione incontrollata di
un elemento rispetto a tutti gli altri. Si
poteva supporre che ai ritmi di consumo
degli anni ‘60, le materie prime ed in primis il petrolio, si sarebbero esaurite in
pochi anni.
Ciò in effetti non e’avvenuto, anche perché
l’industria ha saputo ridurre il consumo di
moltissime materie prime, riciclandole,
usandole più spartanamente o sostituendole con prodotti meno rari.
Rispondendo alla domanda: “quando finisce il petrolio?’ e “cosa lo può sostituire?’
-francamente mi sembra di sentire lo
scienziato inglese di fine 800, perché
diamo per scontato che il motore a scop-
pio per la mobilità privata , di gran lunga il
maggiore responsabile dell’esplosione dei
consumi petroliferi negli ultimi 100 anni,
goda di ottima salute ed abbia un futuro
radioso. Cosa possa sostituirlo non è ora
evidente, ma mi sembra probabile che
abbia raggiunto un punto critico dove
parecchie alternative con caratteristiche
innovative potrebbero scalzarlo rapidamente. Se posso esprimere un’opinione
personale, la sua estinzione non avverrà
per l’esaurimento del petrolio, ma per la
congestione del traffico e per le connesse
emergenze ambientalistiche. Dubbi analoghi su quanto riguarda il calcolo delle
riserve. A parte il disinvolto confondere
riserve certe con quelle probabili e possibili che si riscontra in ogni estrapolazione
nel futuro, dobbiamo umilmente ammettere che in un secolo di ricerche abbiamo a
malapena grattato la pellicola superficiale
del globo: su questi dati basiamo i nostri
calcoli.
Nessuno ha mai considerato come fonti
aggiuntive alcuni fenomeni intriganti, quali
gli enormi ammassi di idrocarburi idrati
intravisti al fondo delle fosse oceaniche e
sotto gli scudi granitici e la scoperta che
molti corpi celesti hanno atmosfere di idrocarburi semplici. Non sarà da rivedere la
teoria della origine organica degli idrocarburi, tornando alle vecchie tesi dei fisici
tedeschi di inizio 900, che ne sostenevano
l’origine inorganica? Vorrei soffermarmi
sull’utilizzo delle energie rinnovabili, contando sempre che una futura e probabile
riduzione dei costi ne renda fattibile l’utilizzo su vasta scala.
Nessun scienziato che ne predica i vantaggi spende molto tempo sul concetto fisico
fondamentale
della
concentrazione.
Esemplificando: con le gocce di pioggia
non ci muovo niente, ma se la pioggia e’
concentrata da una valle, posso farci una
diga e produrre molti megawatt. Questo
concetto si dovrebbe applicare già al sole,
al vento, alla geotermia etc. anche se
pochi se ne preoccupano, relegando così
le fonti rinnovabili ad un utilizzo marginale.
Un’ ultima considerazione: ricordo che
negli anni 70 il Premio Nobel per la fisica
Abdus Salam scoprì le relazioni matematiche tra le forze elettromagnetiche e quelle
nucleari deboli. Si disse che, conoscendo
le leggi, si sarebbe potuto trovare rapidamente un modo di produrre enormi quantità di energia elettrica sfruttando piccole
quantità di materia. E’chiaro che non era
così facile trovarlo, ma chissà forse…lo
faranno le prossime generazioni !”
Il Dott. Rosario D’Agata studioso di statistica e scrittore del libro sul presidente
Enrico Mattei, ha voluto precisare “che
non si tratta di un libro per gli addetti ai
lavori, bensì di un romanzo, quasi di un
thriller, rivolto anche a coloro che nulla
sanno sulle politiche petrolifere e le tecniche di esplorazione.
E’ un omaggio al presidente Mattei che,
con il suo spirito di servizio nell’operare
per l’interesse collettivo, ha fatto progredire l’Italia, grazie anche all’opera dei suoi
collaboratori che l’hanno conosciuto e stimato. Le ripercussioni economiche dovute
ai cambiamenti delle attuali fonti energetiche sono vincolate dal tempo.
Per passare da un sistema petrolifero ad
un altro basato su una molteplicità di fonti
si necessita di notevoli investimenti e studi
complessi. Sicuramente, però, questa è la
direzione obbligata da intraprendere!”
La conferenza si è conclusa con soddisfazione: si è tentato di lanciare spunti, idee,
riflessioni che non si esauriscono, bensì
trovano sicuramente un’ ampia apertura
nello scenario economico, politico internazionale…
Enrico Mattei
40
Campo de’ fiori
Una “Fabrica” di ricordi
Personaggi, storie e immagini di Fabrica di Roma
“... è nato un bel Bambino,
bianco, rosso e ricciolino...”
Fra le tante tradizioni di
Natale c’era, una volta,
quella della recita del
sermone. Il maestro
Giovanni aveva iniziato
per tempo a farci realizzare, rigorosamente
a mano, le letterine e ci
di
aveva insegnato anche
Sandro Anselmi
il classico sermone, da
recitare alla famiglia
nella Santa notte della Vigilia. Dalla seconda metà del mese di novembre, in tutte le
classi delle elementari, si studiavano le
nenie e le poesie di Natale che si ripassavano tutti insieme, ed allora nei corridoi si
sentiva, fino all’ossessione, quella classica
cantilena che avrebbe dovuto facilitarne
l’apprendimento. Non ne veniva certo fuori
una interpretazione viva e interessante,
ma, collaudata ormai negli anni, dava i
suoi buoni risultati. Nella mia classe c’erano un paio di elementi che, ripetenti incalliti, sembravano fuori posto, per la loro
altezza, a recitare in mezzo a noi, ed era
divertente vederli ciondolare a tempo per
seguire la metrica. Tutto quell’impegno
doveva, poi, suscitare commozione e, perché no, anche un pizzico di affettuosa ilarità nei familiari, che avrebbero applaudito
in ogni caso.
Arrivati alla sera della Vigilia, quando già il
fuoco era acceso e la famiglia riunita,
prima di sedersi, complice la mamma,
approfittando di una allontanamento
organizzato del papà, si metteva la letterina sotto il suo piatto. Quando tutti si
erano seduti a tavola e veniva servito il
primo piatto, mio padre, fintamente sorpreso, scopriva la letterina e ne cercava,
curioso, fra i presenti, il mittente. Allora,
incitato dai parenti, venivo quasi costretto
a salire sulla sedia, ma, vista la mia timidezza, leggevo ad occhi bassi e con un filo
di voce, le promesse contenute nella let-
terina. Richiesto a gran voce, si giungeva
poi alla recita del tanto atteso sermone
che strappava, immancabilmente, due
lacrime furtive alle nonne, che, così, venivano bonariamente prese in giro. Seguiva
l’applauso scontato di tutti e le meritate
mance, che avrei conservato gelosamente
nel “dindarolo” per poter realizzare qualche sogno, non ancora definito.
Peccato che oggi le “letterine” siano soltanto quelle della tv e che i sermoni non si
recitino più.
42
Campo de’ fiori
Il Fumetto
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
Chobits delle Clamp - edito da Starcomics
Il presupposto iniziale
di
questo
manga è un po’ abusato, ma le CLAMP
riescono a tirare
fuori una storia originale e avvincente
fino all’ultimo numero, dove si sciogliedi
ranno tutti i nodi che
Daniele Vessella
si sono venuti a
creare all’interno della trama. Un manga
dove si miscela la classica commedia
romantica a quel pizzico di fantascienza
che rende la serie estremamente godibile,
grazie anche al mistero che avvolge l’origine di Chii.
Infatti, in un prossimo futuro i PC saranno
di forma umanoide; Chii è uno di questi,
ma non ricorda nulla del suo passato e,
cosa più particolare, rifiuta ogni tipo di
software che le viene installato.
Sembra che Chii possa vivere avendo il
libero pensiero, senza un programma che
la costringa a comportarsi in un determinato modo.
Ma gli altri PC sono dei semplici oggetti e,
sebbene ricalchino le orme delle persone
nei modi e nel parlare, alla base delle loro
azioni c’è un software che li obbliga ad
agire nel modo in cui sono programmati.
Tuttavia la somiglianza con le persone è
tale da far illudere gli abitanti di questo
futuro di aver trovato nei loro computer
antropomorfi un amico, un amante, una
sorella, visto che possono essere riprogrammate per eliminare difetti o caratteristiche fastidiose. I personaggi arrivano
addirittura a sposare i loro computer…
Chobits offre, così, vari spunti di riflessione; denuncia, infatti, il dualismo uomomacchina. I personaggi si sentono persi
senza i loro PC e si sentono felici solo grazie ad essi, allontanandosi così dalle relazioni umane e dalle implicazioni che possono comportare, dimenticandosi la bellezza di uno scontro tra opinioni diverse.
Un applauso alle CLAMP che hanno reso
questo messaggio chiaro e fruibile da tutti
i lettori, senza le classiche menate filosofiche di chi vuole strafare. La storia parte
in maniera semplice, ma, man mano che
le vicende si susseguono, la trama si arricchisce di elementi inediti e inaspettati,
dati dalle relazioni dei personaggi che,
incastrandosi tra di loro, vanno a comporre un puzzle ricco ed entusiasmante. I
personaggi sono tutti ben caratterizzati e,
benché la storia si concluda in soli otto
numeri, ognuno ha il suo spazio dove crescere e farsi amare dal lettore. Chobits ha
anche un altro pregio: ha una storia nella
storia. Infatti, Chii leggendo un libro illustrato fa vivere il viaggio del protagonista
del romanzo.
Un percorso poetico, che sembra sapere
molto sul passato di Chii… Un percorso
raffigurato con uno stile semplice e stilizzato, ma estremamente grazioso. Ecco, lo
stile dell’intero fumetto si discosta molto
dalle opere precedenti delle CLAMP, molti
fondali sono completamente assenti, ma
non è mai stato così espressivo e azzeccato alla storia narrata: la dolcezza e l’ingenuità di Chii sono rappresentate in maniera ineccepibile! Per non parlare della cura
inerente ai particolari dei vestiti femminili,
a dir poco maniacale. Un’ulteriore prova di
quanto siano poliedriche queste quattro
autrici, sempre con la voglia di sperimentare nuovi archi narrativi.
46
Campo de’ fiori
Alb
Civita Castellana - squadra di calcio “Le furie rosse”, primi classificati torneo giovanissimi anno 1976/77, foto di Roberto Martani.
In piedi da sinistra: Massimo Basili, l’allenatore Angelo Angeletti, Tommaso Rossi, Marco Severini, Enzo Tribolati, Luca Brunelli,
Fernando Maroni. In basso da sinistra: Tonino Angeletti, Roberto Martani, Romanella, Alessandro Brunelli, Francesco Angeletti,
Paolo Del Priore, Gianni Mercuri.
1978 - Torneo dei rioni di Fabrica di Roma - foto del Sig. Franco Angeletti.
In piedi da sx: Maurizio Pacelli, Claudio Ricci, Tonino Silvagni, Andrea Pacelli, Carlo Ciaffardini, Pierfrancesco Borghesi, Umberto Malatesta,
Sandro Capotondi, Gaetanto Vincenzi, Roberto Giaquinto. In basso da sx: Ottavio Capparella, Remo Ferrelli, Renzo Giovagnoli, Giorgio
Malatesta, Sandro Ceccarelli, Gino Guidi, Giuseppe Testa, Pietro Campanelli, Claudio Pozzo, Giorgio Giorgi.
Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere
bum dei ricordi
Campo de’ fiori
Civita Castellana 7 Settembre 1980 - II classe elementare
Anni ‘80 - civitonici in soggiorno climatico a Merano - foto di Doriana Gai.
In piedi da sinistra: Lamberto Gai, Augusto Lai, Alfredo Chelini, Valentino Gai, Roberto Del Priore
In basso da sinistra: Giggetto Finesi, Giovanni Molinari, Fabio Rinaldi, Ugo De Santis
e pubblicate le vostre foto, portatele presso la redazione di Campo de’ fiori, esse vi verranno subito restituite.
47
48
Campo de’ fiori
49
Campo de’ fiori
rie
Le sto
di
Max
Mia Martini (Mimì Bertè)
di Sandro Anselmi
Pochi forse ricordano che Mia Martini esordì negli anni ‘60 con il nome di Mimì Bertè.
Domenica Bertè, questo il suo vero nome,
nata a Begnara Calabra, dimostra, già da
bambina, quando esce vincitrice dai concorsi canori per nuove voci della sua zona,
o riceve scroscianti applausi dal pubblico
degli spettacoli di piazza, di essere un vero
talento. Sempre accompagnata dalla
madre, Maria Salvina Donato, insegnante
di scuola elementare, che credeva fortemente nelle sue capacità, a differenza del
padre, Giuseppe Bertè, professore di greco
e latino, che avrebbe voluto un futuro
diverso per la propria figlia, nel 1961 parte
alla volta di Milano, alla ricerca disperata di
qualche discografico disposto ad ascoltarla. Molti sono i no che si sente dire al telefono, ma quando ogni speranza sembra
essere perduta, l’ultimo tentativo, quello
con il maestro Carlo Alberto Rossi, le apre
la strada. Il noto compositore di brani di
successo, come Acque Amare, Amore
Baciami, ‘Na voce ‘na chitarra e ‘o ppoco
‘e luce, Quando vien la sera, Le mille bolle
blu, e proprietario della Juke Box, che
aveva in pugno Joe Sentieri, Jenny Luna,
Luciano Tajoli, Fausto Cigliano, svegliato
presto dalla telefonata e incuriosito dalla
quindicenne decide di darle una opportunità e le concede un provino. La stoffa c’è,
manca solo l’esperienza, per questo le dà
l’opportunità di esibirsi in un suo locale di
Rimini, accompagnata ogni sera dal pianista Vittorio Bacchetta, il violinista
Piergiorgio Farina e il clarinettista Pupi
Avati (ancora lontano dal cinema). Mimì
acquista, così, maggiore sicurezza e, nell’autunno del 1963, è pronta per registrare il suo primo 45 giri, presso gli studi
Fonorama di Milano, adiacenti l’abitazione
di Rossi, composto da I miei baci non puoi
scordare, versione italiana, elaborata da
Laura Binnacchi, di You can never stop me
(Loving you) di Johnny Tillotson, e Lontani
dal resto del mondo, lanciato, originariamente, dal duo Steve
Lawrence ed Eydie
Gorme, con il
titolo I want to
stay
here.
Solo qualche mese
dopo, utilizzando
la stessa
veste
grafica, Rossi le fa incidere un secondo 45
giri, con i brani Insieme (televisione con
mamma e papà), cover di In Summer di
Billy Fury, tradotta da Giorgio Calabrese, e
Let me Tell You di Mark Anthony, in lingua
originale, incisa, quasi contemporaneamente, nella versione italiana, da Cocki
Mazzetti, come Ho perso la bussola. Arriva
anche il suo terzo disco nella primavera
del ‘64, che le darà maggior successo e
soddisfazione, con i brani Il magone e Se
mi gira l’elica, indicato sull’etichetta come
Le scintille, composta al brioso tempo del
tamurè, un nuovo ballo esotico del
momento, entrambi registrati con l’arrangiamento di Angelo Pocho Gatti.
Finalmente le riviste del settore cominciano ad interessarsi a lei, ed entra a far
parte del gruppo di artisti che promuovono l’iniziativa “La Greffa”, patrocinata da Tuttamusica, una rivista per giovani, che l’ha vista posare, per qualche
scatto, con Gianni Rivera, “glodenboy” del calcio e poi con Don Backy,
altro astro nascente del momento.
Anche la televisione le apre le porte,
grazie al popolare show Teatro 10, a
cui partecipano Mina, Bobby Solo e
Sergio Endrigo. Nello stesso periodo Rossi
compone E se domani, che Mimì vuole
subito registrare, talmente è affascinata
dalla canzone. Quando la commissione
sceglie il brano per il Festival di Sanremo
del 1964, il discografico lo assegna a
Fausto Cigliano, nonostante verrà portato
al successo da Mina. La Bertè si sente tradita dal suo talentscout, che le consiglia di
trovarsi un’altra etichetta in grado di soddisfarla. Si rompe così il sodalizio che
aveva portato Mimì ad un primo successo,
anche se, qualche anno dopo, lei stessa
riconoscerà che quella canzone non era
adatta ad un ragazza della sua età.
continua sul prossimo numero...
Che fiore è... Di lato è riportata la foto di un fiore. Sai dirci il suo nome?
I primi tre che, telefonando in redazione, daranno la risposta esatta riceveranno un simpatico omaggio
offerto da NONSOLO Intimo
Campo de’ fiori
51
Luigi Montanarini e Civita Castellana
di Enea Cisbani
Luigi Montanarini, il più importante pittore
italiano del ‘900, nasce a Firenze nel 1906.
Nel 1920, sempre a Firenze, frequenta il
liceo classico presso l’Istituto dei Padri
Scolopi dove si diploma nel 1925.
Nel 1927 si iscrive nella locale Accademia
di Belle Arti, indirizzo pittura, dove nel
1931 consegue il diploma superiore e l’abilitazione all’insegnamento del disegno.
Nel 1932 con le sue prime opere pittoriche, vince il pensionato nazionale per la
sezione pittura, che nel 1934 gli consente
di trasferirsi a Roma, meta ambita dai più
importanti artisti Italiani del tempo.
Nel 1935 conosce a Roma il professore
Virgilio
CAROTTI,
allora
preside
dell’Istituto d’Arte di Civita Castellana, che
nel 1936 lo chiama ad insegnare disegno
dal vero presso la scuola civitonica.
Dal 1936 al 1939 Luigi Montanarini, tutti
i giorni e servendosi del treno della RomaNord, da Roma arriva a Civita Castellana e
dopo aver percorso il Ponte Clementino e
l’attuale Via Masci, giunge in Via Gramsci
nel “Regio Istituto per la Ceramica”, allora
scuola professionale della durata di due
anni, di recente fondazione, ma già nota a
livello locale e regionale.
Alcune testimonianze ricordano la figura
del giovane Montanarini che nel 1934 si
era sposato con la pittrice svizzera Heidi
ISLER: “sempre ben vestito, arrivava alla
stazione vicino alla Sbordoni e veniva alla
scuola ad insegnare disegno e la sua aula
era collocata dove ora si trova il Museo
della Ceramica…….”.
Nel 1939 diviene direttore dell’Istituto
d’Arte di Velletri.
Nel 1940 vince il concorso nazionale per la
cattedra di figura disegnata presso
l’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta in
Roma.
Civita Castellana, Velletri, Roma: le tappe
fondamentali di Luigi MONTANARINI non
soltanto pittore universalmente celebrato,
ma moderna figura di insegnante che
tanto ha contribuito con il suo lavoro a far
crescere tecnicamente e culturalmente
l’Istituto d’Arte di Civita Castellana che di lì
a qualche mese conoscerà la permanenza
del celebre Renato GUTTUSO.
Nella storia della pittura italiana ed europea in genere in tutti i grandi pittori del
Novecento, da Paul Klee – Kandisckj –
Guttuso, l’attività di docente ed insegnante sia in scuole pubbliche o private è una
costante ampiamente consolidata.
Prima della definitiva affermazione, la professione scolastica rappresentava una
sicurezza economica e professionale non
indifferente, ma anche una ribalta di grande spessore culturale che poneva all’attenzione di un vasto pubblico l’attività artistica del pittore stesso.
Della permanenza di Luigi
Montanarini a Civita Castellana
non rimane nessuna testimonianza: una parte notevole dell’archivio storico della scuola è
andato distrutto nel secondo
conflitto mondiale e dagli anni
’50 in poi una spessa cortina culturale ha dimenticato la figura di
questo grande pittore italiano,
come pure quella di Renato
Guttuso.
Il legame di Montanarini con
Civita Castellana, rimase sempre
vivo nell’autore: come ricordano
alcuni suoi allievi dell’accademia
si fermava sempre a parlare con
quelli provenienti da Civita
Castellana, come lo stesso GIUSEPPE BERTOLINI BERG, suo
allievo e discepolo, oggi importante pittore civitonico con studio a Stoccolma in Svezia.
52
Campo de’ fiori
Album dei ricordi
Civita Castellana - nati nel 1936
1945 - Famiglia
Stentella di Civita Castellana
1937 - Bambini di Fabrica di Roma
foto della Sig.ra Verena Baldassi
54
Campo de’ fiori
Ecologia e Ambiente
Le più semplici azioni quotidiane
possono essere negative per l’ambiente
di Giovanni Francola
Nonostante tutti gli allarmi lanciati dalla
comunità scientifica sui cambiamenti climatici, l’uomo continua ad avere un’irrefrenabile voglia di consumismo.
Ad ogni nostro consumo equivale l’utilizzo
di risorse, energia e materiali, alcuni di
essi rinnovabili, altri, purtroppo, esauribili.
Continuare la nostra corsa al consumo di
petrolio, carbone e della stessa acqua,
porterà inevitabilmente l’uomo a soffocare
nelle sue stesse dinamiche.
Una forma di inquinamento è rappresentata dallo scarico nell’ambiente delle acque
residue di processi industriali, “non opportunamente trattate”, ottenendo così l’inquinamento chimico.
Pensare che l’acqua è un bene inesauribile è del tutto sbagliato, perché, come tutti
sanno, c’è acqua e acqua.
Il maggiore volume di acqua presente
sulla terra è quella marina, 1.320.000
Km3, altri 25.000.000 Km3 sono nei ghiacciai e nelle calotte polari, soltanto
13.000.000 di Km3 sono nel sottosuolo e
nelle falde acquifere. A prima vista sembrano cifre enormi, ma, se si pensa che
soltanto un minimo di queste sono acque
potabili, si ha
subito l’idea che
bisogna fare di
tutto per conservare questo bene
necessario per la
nostra sopravvivenza.
Non è sempre
così. Infatti, in
Italia, più del
40% dell’acqua
viene
dispersa
per colpa di condutture vecchie,
per non parlare,
poi, di gesti quotidiani che, a prima
vista, sembrano
del tutto razionali.
Come si può utilizzare acqua potabile,
“dico acqua potabile”, per il nostro water
quando al mondo intere popolazioni non
hanno quel minimo di acqua per sopravvivere?
Sembrerà banale, ma vi sembra accettabile acquistare una
bottiglia di acqua
minerale al prezzo
di circa 1.000 litri
d’acqua del nostro
rubinetto?
Cosa c’è dietro a
questa voglia di
comperare quello
che, tranquillamente, arriva nelle nostre case?
Iniziare a ridisegnare sviluppi più
sostenibili
che,
come scopo finale, hanno la salvaguardia dell’am-
biente e delle persone, anziché la supremazia dell’uno contro l’altro, è, e deve
essere, un segno di cambiamento condivisibile per tutti noi e per le generazioni che
verranno.
Campo de’ fiori
55
Info Pubb.
0761.513117
56
Campo de’ fiori
il diario dei
Giras
questa pagina è dei ragazzi speciali
Fiaba scritta da Sissi, Winni, Dairo,
Heidi, Miss Bianca, Puffetta, Roccia,
il Folletto, Drake, con la gentile
collaborazione di Bengio, della
Comunità Santa Maria De
Mattias di Orte.
IL FOLLETTO ROSSO E LA
FATINA DELLE ACQUE
C’ era una volta un folletto
rosso che voleva diventare un
bel bambino; egli viveva in un
bosco fatato, dove la natura era incantevole: c’era un ruscello limpido e fresco, le
rondini che volteggiavano in cielo migrando nei paesi più caldi, i bruchi che con la
bella stagione riaffioravano al suolo e pian
piano si trasformavano in farfalle, e poi
c’erano margherite, piante e fiori di ogni
genere.
Il folletto un giorno, specchiandosi nel
ruscello pieno di pesci di ogni colore e
dimensione, vide all’ improvviso una nube
di coriandoli, stelline e fumo bianco e
neanche a crederci apparve in essa un’
immagine luminosa e bellissima, come una
venere bionda.
Il folletto, stupefatto, quando la vide le
chiese: “chi sei?”, e lei rispose: “sono la
fatina delle acque!”. Il folletto allora disse:
“tu che sei una fatina dimmi, come posso
fare a diventare un bambino anche solo
per un giorno?”. La fata gli rispose: “vai
dall’orso che ti aiuterà dandoti una polvere magica; ma ricordati che lungo il tragitto dovrai raccogliere le margherite che
si trovano presso il ruscello!”.
Il folletto partì con animo allegro e fiducioso verso il bosco, avventurandosi alla ricerca delle margherite. Quando le trovò, vicino al ruscello, e stava di lì per coglierle,
apparve all’improvviso un bruco, che fece
il suo ingresso mostrando al folletto le due
antenne, che lo spaventarono anche un
po’!
Il bruco disse al folletto: “ ti prego, non
cogliere questi bei fiori, sono il mio domani! Un giorno andrò ad uno ad uno per raccogliere il nettare più gustoso che ci sia,
sarà il nutrimento per quando sarò una
farfalla!”.
Il folletto commosso le rispose: “Beato te
che già sei sicuro che ti trasformerai un
giorno! Io invece devo raccogliere queste
margherite ora, per portarle all’orso, se un
bambino voglio diventare!”.
LA DOLCEZZA DI
UNA FIGLIA
Una dolcezza è una carezza che sfiora il
profilo del viso di una figlia... Una piccola fanciulla: che diventa una rosa... fatata e lucente. C’è
una veste bianca,
di acqua pura e grezza. C’è la purezza intensa come
un bocciolo che fiorisce... dal manto di stelle.
C’è l’abbraccio di un bel genitore...c’è la dolcezza del
tuo cuore dolce che pompa i dolci abbracci... c’è il
calore di una figlia che dice “Ti voglio bene papà”...
C’è un fuoco che scalda il sole quando sorge dal
mattino, fresco sentiero... un dolce cielo che risplende la luce stellare. Un caro fatato angelo protettore
che può mettere le loro mani fatate sul tuo dolce viso
rosato... come un fatato sorriso. Un dolcissimo cuoricino che dice “Sei tu la mia rosa sorridente”. C’è la
dolcezza di una dolcissima perla che illumina la luna:
che splende la notte stellata. O... durante il cammino
dei piedi rosati di rose rosse appassionate: di fiorata
di mille colori in venti dai piccoli petali infuocati.
Ci sono gli incanti infiniti, gli amori travolgenti... la dolcezza di sete: che lui vuole abbracciare la sua anima
amata di una dolce figlia, vuole il cuore di un mio
amato papi.
Luana Bongarzone
li
L’orso che passeggiava da quelle parti,
ascoltata la commovente conversazione,
disse ai due: “Bruco, tu non ti preoccupare, lascia che il folletto colga le margherite, perché quando sarà il momento mi
prenderò io cura di te e ti nutrirò con il mio
miele”.
Il folletto, contento, colse molte margherite e le diede all’orso che, da tutti i petali
bianchi ne ricavò una preziosa polvere
magica, che prese a volteggiare nel cielo e
si cosparse delicatamente sulla testa del
folletto.
Il folletto cadde in un sonno profondo e
quando si svegliò vide davanti a sé la fatina delle acque, che esclamò: “Chi sei tu
bel bambino che non ti ho mai visto in
questo bosco?”, il folletto, stupefatto per
quelle parole, si specchiò nel ruscello e
vide la sua trasformazione.
Rispose allora così alla fatina: “Io sono
quel folletto che tanto ha faticato per
diventare quello che è adesso, e che tanto
deve a te, dolce fatina, che mi hai aiutato
in questo cammino!”.
Da quel giorno tutta la natura circostante
risentì della magia che era avvenuta, e
visse come in uno splendido incantesimo.
Volevamo ringraziare il
nostro vecchio parroco Don
Pietro, lui che, osservandoci
da lontano.... ha capito che
avevamo bisogno di un
aiuto per andare al C.S.E.
(Centro Socio Educativo) di
Civita Castellana, Rosa
Merlini Frezza.
Per noi è molto importante
essere sempre presenti!!!
Così il nostro parroco ci ha
presentato la signora Maria
Laura Creta. Lei che è la
nostra dolce “coordinatrice” dal 27 Ottobre 2006, ha voluto presentarci delle
persone che svolgono il volontariato con tanto amore, così tutto ha avuto
inizio. Tutte le mattine vi recate in Via Nino Bixio o in Piazza Duomo a
Fabrica di Roma e non potete immaginare con che gioia vi aspettiamo e con
quanta gioia e felicità ci fate arrivare al C.S.E.
Così, con il passare del tempo, abbiamo tirato delle conclusioni:
di solito i regali vengono fatti per le feste o per le ricorrenze,
invece noi, un grande regalo, lo riceviamo tutte le mattine da voi.
GRAZIE a Maria Laura Creta, Angelo Alessi, Gianfranco Viggi, Sandro
Capotondi, Rita Ponti, Lucia Bianchini, Tommaso Mattioli, Vittorio Patera,
Mario Marcelli ... etcc.
da Giuseppe Luzi e Nazzareno Monterosso
Campo de’ fiori
57
58
Campo de’ fiori
Vita Ci
Giornata del Ringraziamento
Civita Castellana
Civita Castellana
Giornata del Ringraziamento a
Civita Castellana.
Da sx: Assessore - Rossetti,
Presidente Coldiretti di Civita
Castellana - Capati, Vice
Direttore Provinciale - Mazzetti,
Responsabile Monti Cimini Olivieri.
Corchiano
I Venticinque anni
di Don Mario Valeri
nella parrocchia di
S. Giuseppe Operaio
a Civita Castellana
Nella foto accanto Don Mario con Arturo Mari fotografo di Papa Giovanni Paolo II
di Alessandro Soli
Caro don Mario, non è facile per noi parrocchiani riassumere con poche parole i tuoi venticinque anni passati in questa parrocchia, perché gli avvenimenti sono stati tanti ed importanti, e ci vorrebbero delle ore per ricordarli tutti. E’ bene però sottolineare che quando
arrivasti tu, il povero don Paolo, già malato, celebrava l’Eucaristia in un garage adibito a casa del Signore perché la chiesa non esisteva. La parrocchia, ultima in ordine di tempo, era già la più popolosa, ed il sacerdote si trovava ad affrontare ostacoli insormontabili, perché non aveva locali disponibili. Poi pian piano, inseguendo un progetto che vedeva l’erigenda chiesa solo sulla carta, riuscisti con la
tua trentennale esperienza di parroco di paese prima, e direttore del Circolo Culturale Enrico Medi poi, a far sì che questo locale destinato ad uso ricreativo parrocchiale, divenisse la casa del Signore. Ti sei sempre rimboccato le maniche, facendo leva sulle tue importanti amicizie, chiedendo a destra e a manca aiuti tangibili, tutti rivolti ad un unico scopo, far sì che le tue pecorelle avessero un pastore esperto ed un ovile sicuro. Una cosa è certa ed è evidente, non ti sei mai fermato ai traguardi raggiunti, man mano, anno dopo anno,
in una età in cui i vecchi parroci già pensano alla pensione, tu continui imperterrito, regalando ai giovani, ai ragazzi e ai bambini, la
gioia della fede vissuta in una parrocchia, che ora ha una chiesa ed un oratorio degno di tale nome.
Auguri don Mario, “nostro piccolo grande parroco”!
Da Sandro e tutta la redazione.
ittadina
Campo de’ fiori
59
Concerto di beneficenza dell’Associazione
Semi di Pace di Tarquinia
Sabato 1° Dicembre presso il
Duomo di Tarquinia, la Banda
Musicale della Polizia Municipale
di Roma ha tenuto un concerto di
beneficenza per l’Associazione
Umanitaria “Semi di Pace” onlus di
Tarquinia, con la finalità di una raccolta fondi per completare la
costruzione del “Villaggio della
Speranza” nel Tamil Nadu (India).
L’avanzamento
dei lavori prosegue, tanto che si
è prossimi all’innalzamento del
secondo piano,
ma per completare l’opera occorrono ancora
80.000,00 euro.
Tante sono le iniziative che “Semi di Pace” sta promuovendo per raccogliere fondi, e la Banda della
Polizia Municipale di Roma si è offerta generosamente di collaborare a tale raccolta
fondi offrendosi di eseguire
un repertorio di brani di musica sacra. La Banda
Musicale della Polizia Municipale di Roma,diretta dal Maestro Nello Giovanni Maria
Narduzzi, ci ha regalato momenti sublimi.
Il Puff
40 anni
di successi
Il 1° e 7 Dicembre si è tenuto a
Viterbo uno stage di Karate al quale
erano presenti palestre di Viterbo,
Civita
Castellana,
Corchiano,
Magliano Sabina, Tuscania e
Bracciano. Si è classificato al 1°
posto di Kumite - cintura Marrone /
Nera, Roberto Zannotti per la palestra di Civita Castellana (nella foto),
e al 1° posto di Kata - cintura
Marrone/Nera, Andrea Ronca per la
palestra di Magliano Sabina. Roberto
Zannotti ringrazia i Maestri che lo
hanno aiutato, con tanta preparazione, a superare l’esame.
60
Campo de’ fiori
INDOVINELLO
Senza gambe e senza ossi chi è che
salta sopra i fossi?
ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATI
a pagamento per ditte o società- Tel. Fax 0761.513117
Cedola da ritagliare e spedire
L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione
Avete risolto l’indovinello ??
Il primo che indovinerà e ne darà comunicazione in redazione, riceverà un simpatico omaggio.
Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a
Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita
Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o
una e-mail a [email protected]
(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) ..................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile
per la qualitià e la veridicità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al
presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche.
Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola.
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”.
COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................
Città......................................................Tel...................................Firma................................................................
Campo de’ fiori
La rubrica
61
dei perchè
Perchè nelle bomboniere si mettono 5 confetti?
Il numero dei confetti nelle bomboniere deve essere sempre dispari
a significare un numero indivisibile, come il matrimonio dovrebbe essere.
Inoltre si è scelto di metterne cinque perché ognuno rappresenta
le qualità che non dovrebbero mancare nella vita dei novelli sposi:
salute, ricchezza, lunga vita, fertilità e felicità.
Farmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi di Dicembre 2007
9 Dicembre - Farmacia Filizzola Corso Bruno Buozzi
16 Dicembre- Farmacia Municipalizzata Via Ferretti
23 Dicembre - Farmacia Municipalizzata Via Santa Felicissima
24-25-26 - Farmacia Versace di Sassacci
30 Dicembre - Farmacia Filizzola Corso Bruno Buozzi / Farnacia Versace di Sassacci
1- 6 Gennaio - Farmacia Municipalizzata Via Ferretti
Farmacie Corchiano e Fabrica aperte nei giorni festivi di Dicembre 2007
8-9 Dicembre - Farmacia Liberati di Fabrica di Roma
25-26-30 Dicembre - Farmacia Sangiorgi di Corchiano
Benzinai Civita Castellana aperti nei giorni festivi di Novembre 2007
9 Dicembre - Esso Via Flaminia / Tamoil Via Falisca
16 Dicembre - Tamoil Via Flaminia / IP Circonvallazione / Agip Via Terni
23 Dicembre - Api Via Flaminia Borghetto / Enerpetroli SS 311 Nepesina / Erg Via Nepesina / Q8 Via Terni
25 Dicembre - Tamoil Via Flaminia / IP Circonvallazione / Erg Via Nepesina / Q8 Via Terni
26 Dicembre - Apia Via Flaminia Borghetto / Enerpetroli SS 311 Nepesina / Total Via Terni
30 Dicembre - Schell Via Flaminia / Total Via Terni
SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO
CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE
SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00
I miei dati
Nome___ ____
__________________________________ Cognome________________________________________________
data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______
Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________
Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00
Il regalo è per:
Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________
data di nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________
Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________
effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za
della Liberazione n. 2 - Civita Castellana
Data______________Firma__________________________________
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di
“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita
Castellana (VT)
Data______________Firma__________________________________
Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita
Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117
62
Campo de’ fiori
Messaggi
Tanti auguri ad
Antonio Caruso di
Gaeta, che il
giorno 11/12 ha
compiuto gli anni.
Buon compleanno
da parte di
Massimiliano
e Maria Cristina
Tanti auguri di Buon
Compleanno a Aurora Di
Niccola che compie 5
anni il 28 Dicembre, da
mamma Tiziana, papà
Alvaro e dalla sorellina
Giulia.
Buon compleanno a Toto
Magliozzi di Gaeta che l’11
Dicembre ha festeggiato gli
anni. Tanti auguri da
Massimiliano e Maria Cristina
Auguri a
Alessandro
Russo che
Tanti auguri a Leonardo che
il 16 Dicembre compie gli
l’8 Dicembre ha compiuto un anni, dagli zii Lallo e Pina e i
anno da zia Elisa, zio
cugini.
Lorenzo e Alessandro
Tanti auguri alla piccola Giulia
Gabrielli che ha ricevuto il
battesimo il 2 Dicembre, da
mamma Emanuela, papà Davide
e tutti parenti e amici.
Il 6 dicembre ha spento tre candeAuguri a nonna Carla di
line il piccolo Edoardo Vettori (nella
Tarquinia che compie 61 anni il
foto) di Ronciglione. Agli auguri del
18 Dicembre, dalle nipotine
papà Maurizio, della mamma
Giorgia e Alessia Anselmi.
Caterina, si uniscono anche quelli
dei nonni paterni Stefano ed Edda
A Benedetta Lanzi che il 14
e quelli materni Mario e Franca,
Dicembre compie 18 anni. Vogliamo
della zia Monica, della cugina
dire che nel suo sorriso e nei suoi
Elettra e dei parenti tutti.
occhi risplende la felicità della sua
giovinezza. Ti auguriamo una vita
piena di successi e
Tanti auguri a Simone
soddisfazioni. Nonno
Micheli che il 27
Mario e nonna
Dicembre compie 2 anni.
Sandra, gli zii
Auguri da mamma
Tiziana e Nazzareno
Cristiana, papà Giulio,
e i cugini Giuliano e
dai nonni e zio Marco.
Flavia.
La redazione di Campo de’
Campo de’ fiori
63
Tanti auguri a Cristian Ranfi di
Fabrica di Roma che compie 1
anno il 17 Dicembre, da mamma
Loretta e papa Filippo, dai
nonni Rosetta, Franco,
Stefania, la bisnonna
Francesca, gli zii e
la cuginetta.
Auguri a Daniele Mariantoni
che il 16 Dicembre compie gli
anni. Ti vogliamo un mondo di
bene, da tua sorella Debora,
mamma e papà.
Tanti auguri di
Buon
Compleanno a
Francesco Coni
che ha compiuto
4 anni il 3
Dicembre, dal
papà, la mamma,
i nonni e gli zii.
Tantissimi auguri a
Alessio Ciucci che il 14
Dicembre
compie 5 anni, da zia
Laura, zia Lorella, zio
Mauro e zia Antonella.
Tanti auguri a Rita
di Corchiano che
compie gli anni il 5
Gennaio. Auguri da
Sonia, Aldo,
Rosario, Carlo,
Floriana, Giancarlo
e Michele
Dedicato a un bambino speciale che colora ogni giorno della
nostra vita, mamma, papà e
Antonio. Buon compleanno a
Paolo Marconi che il 6
Dicembre ha compiuto 12 anni.
Tanti auguri pirotecnici da chi
ti vuole tanto bene.
Auguri a Valeria Ciceroni che ha festeggiato il suo compleanno il 21
Novembre, dalla famiglia Anselmi e la redazione di Campo de’ fiori.
Felicitazioni a
Benedetta Ammannato
Tanti auguri a
di Civita Castellana che
Manuel Proietti
il 19 Novembre, a
che ha
Perugia, ha conseguito
compiuto 18 anni il
la laurea in lingue.
10 Ottobre, da
Tanti auguri dai
mamma, papà, il
genitori, i nonni, gli zii
fratello e i
e tutti i parenti.
compari.
fiori si associa agli auguri
Tanti auguri di buon
compleanno ad Alessia
Anselmi che compie 3
anni il 29 Dicembre.
Un abbraccio grande
dalla mamma Sabrina,
il papà Riccardo, la
sorellina Giorgia e da
tutti quelli che le
vogliono bene.
64
Campo de’ fiori
M
E
S
S
A
G
G
I
Con amore e
gioia facciamo al
nostro piccolo
Pier Francesco
Rossi un augurio
immenso di Buon
Compleanno per il
suo secondo anno
di vita che ha
festeggiato il 3
Dicembre, dalla
sua mamma
Roberta, il suo papà Dante ed i nonni
Franco, Leonella ed Elena.
Tanti
auguri a
Leonardo
Santini
che l’8
Dicembre
ha compiuto
1 anno!!!
Buon Compleanno da mamma
Francesca, papà Gianluca, i
nonni e gli zii.
Tanti auguri a
Melissa
Santaquilani
che compie 2 anni
il 25 Dicembre
da zia Bruna e
famiglia.
Tantissimi auguri a Michael
Perazzoni per il suo 1° compleanno festeggiato il 24
Novembre, dagli zii
Florinda, Michela e Alessio.
Siamo 3 piccoli Babbo
Natale e vogliamo
augurare
un Felice Natale
alle nostre famiglie, ai
nostri amichetti e alle
nostre maestre !!!
Mattia, Michele e Nicolò
Calisti
Tanti auguri a
Matteo Marini
che il 5
Dicembre ha
compiuto 1
anno, da mamma
Giorgia, papà
Mirko, nonna
Alida, nonno
Giulio e zia
Gloria.
Un mondo di
auguri a
Francesca
Raschini per il
suo compleanno
da lella Irene,
mamma, i
nonni, gli zii, i
cugini e la piccola Beatrice.
Buon
Compleanno ad
Alessio che
compie 7 anni,
da nonna Sissi e
da tutti i
parenti.
La redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri
Campo de’ fiori
65
Tanti auguri di
1000 di questi giorni a Marilena
Buon Compleanno
Ciano di Gaeta che il 15 dicema Micaela
bre festeggiagli anni. Un grande
Bernabei che il 3
abbraccio da parte del marito
Dicembre ha
Elio, la madre Elisa, i figli
compiuto 18 anni.
Massimo e Vincenzo e da
Baci da parte di
Cristina, Antonella, Ida e
mamma, papà,
Fabrizio.
nonno, nonna, zia,
gli zii e la cugina.
Tanti auguTanti
auguri a
Giuseppa
Torricelli
che il 12
Dicembre
compie gli
anni.
Auguri da
Franco, Luciana, Tonino,
Alessandro, Luna, Andrea,
Perla, Alessio e Nicole.
Dopo 39 anni di matrimonio
con Massimo, dove sono
nati dieci principi, undicesima è nata una principessa:
Valentina.
Nonna Luciana.
ri di Buon
Compleanno
a Alessio
Ricci che
compie 4
anni il 21
Dicembre
da mamma,
papà, nonna,
zia Simona e zio Mauro
Buon Compleanno a
nonna Sissi e
Alessandro di
Corchiano che
compiono 67 e 5 anni,
da tutti gli amici e i
parenti.
Tanti auguri al mio papà
Roberto Valeri che ha
compiuto gli anni il 4
Dicembre. Ti voglio Bene,
Lorenzo. Ti amo, Sarah.
Un mega augurio a Samantha
Marcellini che il 20
Dicembre compie i suoi primi Auguri a
40 anni, da suo marito
Anna Rita
Adriano, i figli Martina e
Profili di
Andrea, dai genitori Adriano
Civita
e Antonietta, dal fratello Castellana
Luca, dalla cognata Paola e
che ha
dalla nipotina Gaia!
festeggiato il compleanno il
Da Eleonora, Tamara e dallo
23 Novembre, dalla mamma,
zio Bruto (Andrea).
zio Giancarlo, zia Anna,
Zia Samy the one.
Cristina e Antonietta.
66
Campo de’ fiori
Un abbraccio
immenso ai
piccoli Manuel
e Beatrice
Montini
da mamma,
papà, zia
Manuela e zio
Paolo.
Tanti auguri a
Alice Lanzi che
compie
8 anni il 12
Gennaio. Auguri
da mamma,
papà, zio Diego
e nonna Sandra.
A Paolo e Manuela,
con l’augurio di un
futuro sereno e
pieno di pargoli,
Manuela, Andrea,
Manuel, Bea e la
famiglia Roberto
Carrer.
Grazie per questi
splendidi 4 anni…
con la speranza di
passarne almeno
altrettanti insieme.
Ti amo, Irene.
Un caloroso
abbraccio a
Luca e Giulia
Carrer, le
gioie di
mamma e
papà.
Ma soprattutto un mondo
di auguri a
Giulia che l’8
Dicembre ha
ricevuto il
battesimo.
Ad Alessia Pagani che il 26 Novembre ha conseguito la laurea di 1° livello in Psicologia Clinica.
Papà e mamma, fieri, augurano il raggiungimento di
traguardi sempre più importanti.
Congratulazioni a Alessia Pagani, la neodottoressa
più bella e simpatica del centro
Italia, da tutto il clan Pagani, ma
soprattutto dalle nipotine predilette Matilde e Guendalina.
Auguroni al piccolo Diego che ha
compiuto un anno il 19 Novembre,
dai nonni Isa e Gianni, Liliana e
Giuseppe e da tutti gli zii, i cugini
e dalle bisnonne.
Tanti auguri a Valerio
Bozzo di Fabrica di Roma
Tanti auguri a Diego Affatato
che il 5 Dicembre ha comche il 19 novembre ha compiuto
piuto il suo primo anno di
un anno, da mamma Emanuela e
vita, da mamma Patrizia,
papà Pino i quali lo ringraziano per
papà Biagio, le tate
aver regalato loro l’anno più bello
Valentina e Veronica,
della loro vita.
nonna Anna e zia Fiorella.
Campo de’ fiori
Tantissimi
auguri a
Mimmo e
Rosa che a
Dicembre
compiono gli
anni, dai
figli e le
nuore.
Tanti auguri a
Viviana Della Mora
per i suoi 18 anni
da: Irene, Emili,
Veronica,
Alessandro, Chiara,
Daniela, Anna
Maria e Valentina.
Tanti Auguri a Brunella
che il 21 Dicembre
compie gli anni da Lucio,
Elisa, Flavia, Lorenzo e
il nipotino Alessandro.
67
Tanti auguri a Rosa
Costanzi che compie
92 anni il 14
Dicembre, da tutti i
nipoti.
Un mondo di auguri a
Moreno Bobboni che
ha compiuto 42 anni il
29 Novembre, dai
nipoti, Lorenzo, Emilia,
Roberta, Angela e
Alfredo.
Tanti auguri a Francesco
che il 1° Dicembre ha
compiuto 6 anni. Auguri
da papà, mamma, nonno
Sandro, gli zii e i
cuginetti Alessandro
e Alice.
Auguri di buon Natale a
mamma Katiuscia, a papà
Paolo, ai nostri nonni e a
tutti gli zii da Lorenzo e
Tommaso Antonini
Quinto
Chiricozzi,
poeta ronciglionese, con
la caprolatta
Ida Pontuale,
dopo una
lunga vita
coniugale, vi
riservano
ancora delle
sorprese!! Festeggiano il traguardo da bisnonni
con Matteo Ghigi, il pronipotino che della bellezza
ha del divino, ricordando le loro notti insonni.
Allargando così il loro amore da Vico, Ronciglione,
Caprarola che col selvaggio aspetto ognun consola.
Scaturito dal natural splendore vada un augurio
da Campo de’ fiori a tutti l’amanti della vita, che
la vivono fin quando esaurita, non essendoci cose
migliori.
Tanti auguri a
Francesco di
Vignanello che il
1° Gennaio
compie 80 anni.
Tantissimi auguri
dai figli e dai
nipoti.
68
Campo de’ fiori
Annunci
LAVORO
CERCO
-MAESTRA D’ASILO laureata in Brasile, con
grande esperienza lavorativa, cerca lavoro come
baby sitter, pulizie, stiratrice ed altro, zona
Civita Castellana e limitrofe. Cell. 338.8078030.
-MAESTRA D’ARTE impartisce lezioni di disegno e pittura organizzate in gruppi o singolarmente. Zona Viterbo e provincia. T.331.4119189
-RAGAZZA ITALIANA Max serietà cerca lavoro a Civita Castellana e dintorni come baby sitter. Mi offro anche per piccole commissioni e
pagamenti bollette, ritiro analisi etc.. Contattare
a qualsiasi ora al numero 328.6811285
-HAI UN APPUNTAMENTO IMPROVVISO E
NON SAI A CHI LASCIARE TUO FIGLIO?
Telefonami: 393.1750663 - 0761.284010
-SIGNORA EXPRESS Hai bisogno di un piccolo aiuto in casa per le tue pulizie quotidiane
come stirare, spazzare, spolverare ecc? Ecco
qua la signora express!!! Pulire le scale del
vostro condominio...farvi la spesa... ti serve una
mano in cucina, fai tardi al lavoro, ecco pronto
il pranzo! Sei impegnata ed in difficoltà coi tuoi
bambini? La signora express si trasforma in
tata! La signora express è italiana, efficiente,
onesta, veloce e conveniente! Tel. 380.4358064
-MEDIATORE CREDITIZIO convenzionato
con i più importanti istituti e banche quali Banca
di Roma, Unicredit, BNL, Monte dei Paschi,
Fineco Leasing, Fiditalia, ricerca, per qualsiasi
zona di competenza, collaboratori automuniti
per mutui, leasing, prestiti, presso privati e
aziende, alti compensi e premi. Tel.
338.3597300
-INSEGNANTE di lingue impartisce ripetizioni
a Fabrica di Roma e paesi limitrofi. Lezioni di
Inglese e Francese a studenti delle scuole
medie e superiori. Disponibilità pomeridiana.
Te. 333.6469393
-RAGAZZA italiana cerca lavoro come baby sitter, automunita, massima serietà ed esperienza,
anche a casa propria. Tel. 3931750663
-LAVORO come apprendista bar, parrucchiera
a Civita Castellana e dintorni. Tel. 339.7266316
-LAVORO di muratura, pavimenti, rivestimenti,
tinteggiatura massima serietà, prezzi modici, in
regola, zona Civita Castellana pronto intervento.
T. 329.1966311-347.7350210
-PULIZIE appartamenti, uffici, scale, stirare a
ore, max serietà, zona Civita Castellana. T.
347.7684101-389.9667482
-RIPETIZIONI di matematica e fisica, zona
Ronciglione e dintorni, per studenti scuole
medie e superiori, T. 348.9357328
-DONNA RUSSA cerca lavoro fisso per pulizie
domestiche. Max serietà. Tel. 335.5217538
-LAUREATA in matematica ed abilitata all’insegnamento impartisce lezioni private di matematica e fisica per scuole superiori e scuole medie,
zona Civita Castellana. Tel. 339.8540427
-LAUREATA in lettere classiche impertisce
ripetizioni di latino, greco, italiano, inglese, ai
ragazzi delle scuole superiori; di tutte le materie ai ragazzi delle scuole medie. Silvia Tel.
339.7731426
-ESTETISTA cerco per affitto locali in centro
estetico. 3 cabine doccia zona attesa solarium,
affitto anche cabina singola o a giornata.
Tel. 0761.514016 - 338.3380764
-CERCO lavoro come barista a Civita Castellana
e dintorni. Già esperienza lavorativa. Tel.
334.9322670
-CERCO lavoro come badante, lugno orario, dal
lunedì fino al venerdì, o Sabato e Domenica (in
possesso di attestato di frequenza al corso di
Assistente
Familiare).
Zona
Caprarola,
Carbognano e Ronciglione. Tel. 339.1400288
-CERCO lavoro come pulizie in appartamenti,
stiratrice, domestica a ore o lungo orario, zona
Civita Castellana.
Tel. 389.9667482.
-ESEGUO lavori di muratura, tinteggiatura,
anche piccoli lavori. Pronto intervento, Civita
Castellana. T. 329.1966311 - 347.7350210
-LAUREANDA in scienze dell’educazione offresi per lavoro di baby-sitter, disponibilità di orario, automunita, max serietà.
Tel. 338.9381153 Valentina
-35enne diplomata ragioniera, esperienza pluriennale, valuta offerte di lavoro ramo amministrativo come segretaria contabile e/o addetta
alla vendita.
Tel. 0761.557924 - 338.6167707
-19enne impartisce ripetizioni di matematica
per ragazzi/e di tutte le età. Zona Ronciglione,
Sutri, Capranica e dintorni. Tel. 348.9357328
-CERCO LAVORO signora 40enne, buone
referenze ed esperienza, part-time, non patentata: badante persone anziane, pulizie, stirare,
custodia animali piccoli per le vacanze, giardini
etc. Tel. 339.4351333
-ARCHITETTO laureando in ingegneria, impartisce lezioni di matematica, fisica, scienza e tecniche delle costruzioni, disegno tecnico e tecnologia dei materiali. Esperienza pluriennale.
T. 338.7068982 Francesco
-RAGAZZA 23enne laureata in scienze giuridiche e iscritta al corso di laurea magistrale in
giurisprudenza presso l’università Roma Tre,
cerca lavoro in studi legali, studi notarili, banche, assicurazioni o aziende.
T. 328.3355968 - 0744.919545 Silvia.
-AUTISTA 45enne offresi per viaggi nazionali
ed esteri, con auto propria o senza. Anche
week-end e festivi. Esperto e referenziato, max
serietà, no perditempo.Maurizio T. 333.2741653
-HOSTESS DIPLOMATA operatrice turistica
offresi per meeting, congressi, viaggi città
nazionali ed estere, disponibile shopping, teatro
e tempo libero, pranzi e cene di lavoro. Max
serietà, esclusi perditempo.T. 339.5887933
-CUOCO 27 anni esperienza vari tipi di cucina,
specializzato in piatti di pesce e dolci. Causa trasferimento da Roma a Rignano Flaminio cerca
lavoro in zona. Attualmente occupato in un
ristorante a 4 stelle. Referenze ottime.
Proveniente
scuola
alberghiera.
Tel.
0761.508258
-GOVERNANTE o Badante offresi per persone
anziane o bambini.
T. 348.7990345
-EX CARABINIERE esperto cerca lavoro come
guardiano in genere e altro.
T. 339.7775450
-RAGAZZA 22enne diplomata in segretaria
d’azienda, cerca lavoro presso: supermercati,
uffici, disponibilità a turni e contratti part-time e
full-time. Abito a Faleria Tel. 328.0928316
-RAGAZZA 31 enne di Fabrica di Roma, seria
ed affidabile, a pagamento svolge piccole commissioni, ritiro analisi, pagamenti bollette
etc.etc. e accompagnamento con auto propria a
Viterbo e provincia (accompagnamento per sole
donne). T. 333.9993602.
-RAGAZZA 30enne cerca lavoro come baby
sitter, dal Lunedì al Venerdì, anche pulizie ad
ore. Max serietà, automunita, amante tantissimo dei bambini. Zona Civita Castellana e dintorni.
T. 339.8692196 Arianna
-RIPETIZIONI DI MATEMATICA E FISICA
a Civita Castellana e limitrofi per studenti di
scuole medie, superiori e universitari. Giorgio
Tel. 329.0263742 o.p.
-DONNA 39enne cerca lavoro come commessa, pulizie, baby-sitter, assistenza anziani o qualunque altra occupazione (in possesso di attestato informatica I livello). Anche fuori Civita
Caastellana.
Max serietà. Tel. 339.2162047
-ESEGUO LAVORI di ricamo a punto croce,
uncinetto e filet per: bomboniere, articoli per
bambini e per la casa - anche con materiali forniti dal cliente.
Tel. 335.6308356.
-RAGAZZA 26enne cerca lavoro come commessa o baby sitter, pulizie casa, ottima esperienza nello stirare, solo zona Civita Castellana.
Tel. 338.4912768.
-RAGAZZO 29enne cerca lavoro come autista
o corriere, solo zona Civita Castellana o provincia di Viterbo, a pieno contratto. Tel.
338.4912768.
-SIGNORA 30enne di Civita Castellana cerca
lavoro a ore come baby sitter, pulizia casa, stiratura. Disponibile dalle ore 09:00 alle ore
16:00. Max serietà. Tel. 338.5650039.
OFFRO
-CERCASI apprendista termoidraulico. Ditta
Sorrenti Bertocci Agostinelli snc Tel.
0761.513953 - [email protected]
-NEGOZIO elettrodomestici Latini a Civita
Castellana cerca ragazzo/commesso patentato,
serio, non perditempo. Tel 0761.513162
-HOTEL A FIRENZE CITTA’ assume addetto
al ricevimento, con spiccate attitudini alle pubbliche relazioni, 2 lingue, uso pc. Curriculum al
Fax 0761.567528
-CERCO elementi liberi e pensionati, dinamici,
per compiti di fiducia. Ottimi compensi. Per
appuntamento T. 0744.921074
-AGENTE PLURIMANDATARIO esclusivista
NESTLE ITALIANA SPA: Motta, Alemagna,
Perugina: divisione regali aziendali “STRENNE
NATALIZIE”, per province VT-TR-RI-AR-SI-GR,
cerca giovani collaboratori automuniti.
Trattamento economico interessantissimo, liquidazioni provvigionali settimanali oltre premi e
incentivi fine campagna. Inviare curriculum
vitae a mezzo fax al n. 0761.591483 Cell.
335.6183712 Laurenti.
-PARRUCCHIERA apprendista cercasi a Civita
Castellana - Riky 334.2495124 320.7226606
-OFFRO LAVORO Agente di vendita zona
Civita Castellana, prodotti Software. Percentuali
provvigioni dal 10 al 50%. T. 320.3289415.
-CERCASI AGENTE DI COMMERCIO automunito, ambosesso, per commercializzazione
accessori per telefonia.
T. 335.5414564
Per i vostri annunci gratuiti potete riempire il coupon che si trova a pag. 60
Campo de’ fiori
Gratuiti
-AGENZIA DI VIAGGI esamina candidate con
minima esperienza, conoscenza lingua inglese
ed utilizzo pc. Contattare il numero
339.6149418 o inviare un curriculum al numero
0761.567528
-CERCO parrucchiera per affitto locale Blu Life.
Tel. 0761.514016-338.3380764
-LA EDILIZIA SORATTE SRL cerca tre addetti alle vendite con relazioni esterne (uomini o
donne) e due ragionieri e/o geometri, max 30
anni, per l’ufficio o vendite. Per colloqui prendere appuntamento al n. 0761.540460
VEICOLI
CERCO
-CERCO MINICAR (guida senza patente)
anche da riparare, purchè carrozzeria in buono
stato. Gianni Tel. 339.4791129
VENDO
-FIAT PUNTO 75 ELX bianca del 1996, CC-VE,
stereo, antifurto, minigomme + spoiler, volante
in pelle, fendinebbia, interni nuovi, revisionata,
tagliandata, qualsiasi prova. No perditempo.
Tel. 333.8417059.
-BMW 318 IE, anno ‘93, km 149.000 orig., 5
porte, blu metallizzato, aria condizionata, s.s,
abs, v.e., c.c., antifurto, carrozzeria e motore
perfetti, revisione appena fatta, qualsiasi prova.
Vendo € 2.500,00 Tel. 338.4912768 (o.p. o
sms).
-CICLOMOTORE PIAGGIO SI, motore originale 50, colore blu, ottimo stato, vendo causa
inutilizzo € 150,00 Tel. 347.7339607 o.p.
-DUCATI MONSTER 620i 8.000 Km. anno
2003 grigio agento. sempre garage, frontalino,
borse da viaggio originali ducati, specchietti carbonio, condizioni perfette € 3.900,00 Tel.
0761.513037 - 339.3665544
-DUCATI MOSTER 600 anno ‘98 super accessoriata gommata, nuova più pezzi originali più
due caschi. € 2300,00 chiamare dopo le ore
20:00. Fabrizio 338.7529421.
-RENAULT CLIO 1.400 Sport, anno ‘94, unico
proprietario, colere nero, in buone condizioni,
sempre tagliandata, bollo appena pagato. Vera
occasione vendo € 1.500,00 trattabili. T.
0761.569881
-CARRELLO TENDA 4 posti, 2 camere +
veranda di circa 10/12 mq, buonissime condizioni, gommato nuovo, sempre garage, usato 2
volte in 8 anni. Vendo € 350,00 - no dilazioni.
Passaggio a carico dell’acquirente.
T. 328.8645431
-MOTO YAMAHA R1 blu metallizzato, anno
2005, km 17.000, da fare secondo tagliando,
ottimo stato. Vendo € 8.200,00 trattabili. T.
348.0920095-338.3015918.
-ALFA 145 del 1998, colore rosso metallizzato,
in buono stato Vendo. Per info T.338.5850027
astenersi perditempo.
-SEDILI in pelle per Ford Ka, vendo € 150,00
T. 320.4049647 Gianfranco.
-FIAT PANDA Dynamic 1200, dell’ottobre
2004, praticamente nuova: Km percorsi 20.000,
accessoriata, 5 porte. Vendo causa inutilizzo €
6.000,00 T. 339.2216998
-CICLOMOTORE Piaggio “SI”, motore 50 cc,
tutto originale, colore blu scuro, ottimo stato,
da vedere e provare. Vendo € 150,00. Tel.
338.4912768 o.p.
-FIAT MULTIPLA 2001 JTD 110 cv, Blu metallizzato, Km 140.000, tutti tagliandi Fiat. €
6.200,00 Tel. 393.7091414
OGGETTISTICA/HOBBISTICA/
COLLEZIONISMO
CERCO
-LAMETTE DA BARBA complete di bustine,
acquisto qualsiasi quantità o scambio con francobolli. Alfonso Tozzi Via Pescaglia, 27 - 00146
Roma. Tel. 06.55285165
-FRANCOBOLLI cambio. Italia, San Marino e
Città del Vaticano. Tel. 0761.513764 o.s.
VENDO
-SERVIZIO da tè da dodici, anni ‘70, in porcellana decorato con rose rosse. Completo di
teiera, lattiera e zuccheriera. Prezzo da concordare.
Tel. 339.8210509.
-TAVOLO DA GIOCO ‘700 inglese ribaltabile,
quattro sedie, da restaurare, Vendo.
Tel. 0761.574562 o.p.
-COLLEZIONI DI CARTE DI CIOCCOLATO,
schede telefoniche, tappi a corona. Vendo prezzo trattabile. Tel. 333.6204602
-OGGETTI DI RAME antico, anfore, candelabri etc. vendo. Tel. 339.7471281 oppure
0761.516664
-VENDO ARATRO preistoricoin legno da arredo giardino. Tel. 0761.516250
-FRANCOBOLLI Italia, San Marino e Città del
Vaticano. Tel. 0761.513764 (dopo cena).
-519 MINGNON DI LIQUORI completi di
mobile espositore realizzato a mano. Vendo
prezzo trattabile. Per info e foto Arianna Tel.
333.4557223
ABBIGLIAMENTO/SPORT
-N.2 RACCHETTE DA TENNIS rete in buono
stato, custodia, porta racchette nuovo, causa
inutilizzo Vendo € 80,00. T. 338.4912768
-N.2 CASCHI integrali per moto stradali,
marca Grex-misura 58 e marca Bell Helmets misura S, con 2 visiere + regalo sottocasco
colore rosso marca Dainese. Vendo € 100,00
l’uno. Tel. 338.4912768 o.p.
-GIACCA MOTO Dainese in pelle modello Rock
con protezione gomiti e spalle, colore blu-nerabianca-arancio, taglia 48 + casco ARAI modello
Condor, colore grigio-nero, con bandiera a scacchi, taglia M, usato pochissimo + guanti
Dainese in pelle nera taglia XS. Vendo tutto a €
500,00. Tel. 339.5796963.
ARREDAMENTO
-ARMADIO moderno laccato bianco con 4 ante
scorrevoli, le due centrali a specchio di buona
qualità, corredato di cassettiera+portacamice
lung. cm 290 - h. cm 260. Ottimo stato. Vendo
€ 500,00. T. 338.8175269
-VETRINE in legno massello color noce scuro
con ripiani in cristallo e porte scorrevoli antinfortunio e luci. Causa inutilizzo vendo anche singolarmente. Misure 175x45x120 n. 2,
175x45x160 n. 1 € 400,00 Tel. 339.3695561
Sandro.
-TRE PORTE 2 per interno e 1 per esterno,
senza telaio. Vendo € 100,00 Tel. 0761.517286
-CAMERA DA LETTO il legno seminuova, in
ottimo stato in quanto non utilizzata, costituita
69
da armadio a 5 ante con specchio nell’anta centrale, cimò con specchiera, 2 comodini e letto
con spalliera. Vendo causa trasloco € 500,00
trattabili. Tel. 338.8529663
-SALA DA PRANZO composta da cristalliera,
tavolo rotondo con 6 sedie imbottite, stile
barocco, ottimo stato, mai usata. Vero affare.
Vendo € 600,00. Tel. 0761.573221
-CUCINA componibile lunghezza 3 mt, altezza
2,30 mt. Lavandino vaschetta destra, completa
di forno e frigo. Colore verde. Ottimo stato.
Vendo € 600,00 Tel. 0761.598349
VARIE
-CERCASI CON URGENZA chitarrista solista
per gruppo musicale anni ‘60-’70 ed oltre, max
serietà. Telefonare ore serali Tel. 0761.516708 0761.517005
-SCAMBIO libri classici e narrativa, AA.VV., in
ottimo stato, alcuni mai letti, con altri libri di psicologia, filosofia, saggistica.
Tel. 0761.573237
-VENDO monitor crt per pc, a colori, 17 pollici,
nuovissimo a € 30,00. Tel. 3388529663
-REGALO GATTINI di vari colori, affettuosi,
coccoloni, simpatici a chi li sappia amare.
Tel. 3333073166
-ACQUISTO maialino cinese, taglia piccola
bianco,
maschio,
per
riproduzione.Tel
0761516250
-PEZZI NUOVI PER COMPUTER fisso da
casa, n. 2 tastiere + 2 casse amplificate + 1
mouse + tappetino blu + multipresa antifulmine, il tutto € 60,00. T. 338.4912768
-SERIO E DI SANI PRINCIPI tradizionalista,
in uniforme, celibe, 47enne cerca ostinatamente anima gemella scopo matrimonio, nel proprio
paese d’origine (Fabrica di Roma). Astenersi
maleducate e con situazioni affettive poco chiare. Tel. 330.831603.
ELETTRONICA/ELETTRICITA’
-TELEVISIONE portatile 7 pollici, bianco e
nero, e radio FM+cavo per alimentazione +
cavo per auto, funziona anche a batterie, nuova.
Vendo € 50,00 Tel. 338.4912768 (o.p. o sms)
-TELESALVALAVITA BEGHELLI, combinatore telefonico a sintesi vocale per l’invio telefonico di un messaggio di soccorso e per colloquio
a vivavoce. Nuovissimo vendo € 100,00
Tel. 338.4912768 (o.p. o sms).
ATTIVITA’ ARTISTICHE
-IL SALOTTO DEI SINGLES: serate a tema,
mostre di pittura, brunch domenicale, serate a
teatro, spettacoli musicali, degustazioni, giochi
di società, incontri d’arte e letteratura, cocktails
ed aperitivi. Vi aspettiamo numerosi in Via Giggi
Spaducci, 40 (trav. Via Nomentana) - Roma.
Tel. 333.7806648 Adriana - 06.41222053 sede
salotto, e-mail [email protected]
-MURALES AMPIE O PICCOLE DIMENSIONI eseguo per camerette o altro.
T. 320.3178630 Fiorenza.
Per i vostri annunci gratuiti potete riempire il coupon che si trova a pag. 60
70
Campo de’ fiori
Sandro Anselmi
P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)
Tel./Fax 0761.51.31.17
e-mail : [email protected]
Da 40 anni al vostro servizio
Pubblicizza una selezione di offerte immobiliari
-VENDO
VENDO a Faleria villa su due
-VENDO a Fabrica
piani, rifinitissima. Parco e
giardino. Possibilità di frazionamento in tre appartamenti.
AFFITTO a Civita Castellana
capannone di mq 500 interamente a norma, con piazzale
recintato di mq 3.000 adatto
per vari usi
VENDO a Civita Castellana
3.000 mq di terreno con frutteto e giardino, recintato con
pozzo artesiano, casaletto di
mq 47 con camino e bagno +
mq 47 di interrato, oltre rustico
adiacente di mq 100 condonato. Ottima posizione
-AFFITTO a Civita Castellana Via
della Repubblica, appartamento
ad uso professionale di mq 110
circa, con 5 vani + servizi e balcone coperto.
di Roma bifamiliare su tre livelli allo
stato grezzo con
garage, ampie terrazze e giardino.
Posizione
panoramica.
-VENDO a Civita Castellana capannone industriale di mq 500 (h 5mt utili) con uffici in muratura e solaio portante 300 kg/mq. Per 60mq su
due livelli, recintato e pavimentato all’esterno.
Impianto elettrico a norma
-VENDO a Corchiano, centro storico, piccolo
appartamento da ristrutturare.
Ingresso indipendente.
-VENDO a Corchiano terreno fronte strada di mq
1.500. Ottimo investimento.
-VENDO a Civita Castellana terreno agricolo di
mq 7.500 con frutteto e ricovero attrezzi. Fronte
strada.
-AFFITTO a Civita Castellana -VENDO a Ronciglione locale commerciale piano
appartamento di campagna. terra composto da:
Ottimo per trascorrere i fine due locali comunicanti di mq 26 + 32, ripostiglio, servizio.
settimana.
-AFFITTO a Civita Castellana, -VENDO a Vasanello villino semindipendente
centro storico, locale commer- con veranda e giardino. Ottima posizione.
ciale di mq 60 con servizi.
-AFFITTO a Civita Castellana,
zona industriale, terreno di mq
5.000, fronte strada.
-AFFITTO a Civita Castellana
2ha di terreno, fronte strada.
-AFFITTO a Corchiano bellissimo appartamento di 4 vani +
servizi. Grande terrazzo.
-AFFITTO a Fabrica di Roma
appartamento
ammobiliato,
indipendente, con giardino.
Buone
Feste
a Fabrica di Roma,
appartamento di 70 mq circa
composto da salone, cucina,
camera e bagno, al piano primo
e camera e bagno, al piano
secondo. Ripostiglio/sottotetto.
Completamente ristrutturato
con finiture di lusso.
VENDO a Civita Castellana appartamento di mq 97 al piano secondo. Tre camere, cucina, salone, due
bagni balconi, garage, area condominiale. Zona nuova.
VENDO a Magliano Sabina
locali piano terra (magazzini)
di mq 81+22+35 contigui con
piazzale condominiale recintato, con cancello automatico.
Vendita anche frazionata
-CEDO a Civita Castellana attività di bar-gelateria, trattoria,
comprese attrezzature, in locale di mq 90 con scoperto e cantina.
-CEDO a Castel Sant’Elia attività
di Bar-Gelateria con licenza per
ristorazione, in locale di 70 mq
completamente ristrutturato
-CEDO, a Ronciglione, attività di
videonoleggio.
-CEDO quote societarie di industria
ceramica
di
Civita
Castellana.
-CEDO a Civita Castellana attività di deposito legna, con attrezzature.
-CEDO a Civita Castellana attività di alimentari in zona centralissima.
Si cercano, per acquisto, terreni edificabili nelle vicinanze di
ROMA
Abbiamo richieste selezionate per acquisto/affitto appartamenti
in zona nuova di CIVITA CASTELLANA
Campo de’ fiori
71
Nel cuore
E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Mario Ruzzi di
Carbognano. Lo avevamo presentato nella rubrica Scopri l’Arte
per la sua particolare pittura eseguita con la macchina da scrivere. Il Direttore e la redazione si uniscono al dolore della famiglia.
Annunziata Mezzanotte deceduta il 29 Novembre.
Un caro ricordo alla nonnina più dolce, dai nipoti e pronipoti.
Ciao Daniele, mio dolce tesoro, è un anno che non sei più con
noi, ma sei e sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti
ogni giorno, ogni momento. Sono sicura che da lassù tu ci
guardi, e quando si fa sera, guardo sempre il cielo a cercare
quella stella più luminosa, e la vedo tutte le sere anche quando è nuvolo, e sò che quella stessa sei tu ed io parlo con te.
Un giorno ci rincontreremo e ti darò quel bacetto a pizzichetto,
come quando eri piccolo ...
Ciao Dany, da zia...
Vorrei ringraziare tutte quelle persone che continuano a pensarti e a volerti bene, ringrazio i tuoi amici che, nel mese di
Giugno, hanno fatto il torneo di calcetto in tua memoria, grazie... grazie a tutti. Un grazie particolare a Loa.
Campo de’ fiori seleziona ragazzi/e da inserire nel
settore commerciale. Per informazioni 0761.513117
oppure [email protected]
oppure Piazza della Liberazione 2 Civita Castellana
Lo Studio Legale dell’ Avv. Aldo Piras
Patrocinante in Cassazione, ha stipulato una convenzione con
Campo de’fiori con la quale, tutti i lettori, avranno diritto
a n. 3 consulenze gratuite.
Per informazioni rivolgersi in redazione
Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina,
Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione,
Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina,
Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia,
Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano,
Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio,
Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene e nei migliori locali di Roma, in tutte le stazioni
MET.RO. Spedito a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e
straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.
Campo de’ fiori
Periodico Sociale di
Arte, Cultura
ed Attualità edito
dall’Associazione
Accademia
Internazionale
D’Italia
(A.I.D.I.)
senza fini di lucro
Consulente
Editoriale:
Enrico De Santis
Reg.Trib. VT n. 351
del 2/6/89
Presidente
Fondatore:
Sandro Anselmi
Direttore Editoriale:
Sandro Anselmi
Direzione
Amministrazione
Redazione
Pubblicità ed
Abbonamenti:
Piazza della
Liberazione, 2
01033 Civita
Castellana (VT)
c/c postale
n.42315580
Tel. e Fax
0761.513117
e-mail:
[email protected]
Redazione di Roma:
Viale G. Mazzini 140
Abbonamenti
Rimborso spese
spedizione
Italia: 12 numeri
€ 25,00
Estero: 12 numeri
€ 60,00
Per il pagamento
effettuare i
Direttore
versamenti sul c/c
Responsabile:
postale n. 42315580
Stefano De Santis
intestato
all’Associazione
Segretaria di
Accademia
Redazione
Internazionale
e Coord:
D’Italia.
Cristina
L’abbonamento
Evangelisti
andrà in corso dal
primo numero
Impaginazione e
raggiungibile e
Grafica:
può avere inizio in
Cristina
qualsiasi momento
Evangelisti
dell’anno ed avrà,
comunque, validità
per 12 numeri.
Stampa:
Garanzia di
Tipolitografia
riservatezza per
S.E.A.
gli abbonati
La realizzazione di
questo giornale e la
Si garantisce la
stesura degli articoli massima riservatezza
sono liberi e gratuiti
dei dati forniti
ed impegnano
dagli abbonati e la
esclusivamente
possibilità di
chi li firma.
richiederne graTesti, foto, lettere e
tuitamente la retdisegni, anche se
tifica o la
non pubblicati, non
cancellazione scrisaranno restituiti
vendo all’editore.
se non dopo
Le informazioni
preventiva ed
custodite nello
esplicita richiesta da archivio di Campo
parte di chi li
de’ fiori verranno
fornisce.
utilizzate al solo
I diritti di riproduzioscopo di inviare
ne e di pubblicazioagli abbonati il
ne, anche
giornale e gli
parziale, sono
allegati, anche
riservati
pubblicitari (legge
in tutti i paesi.
675/96 tutela dati
personali).