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? quesito Pillole di Ci sono strategie efficaci per prevenire l’epide mia di obesità? E per recuperare un peso ra gionevole? E modelli alimentari che aiutano a mantenere un peso adeguato a lungo termine? buona pratica scheda clinica 73 Fonti. 1) Jenkins DJA et al. The effect of a plantbased low-carb (“Eco-Atkins”) diet on body weight and blood lipid concentrations in hyperlipidemic subjects. Arch Intern Med 2009; 169: 1046. 2) Sabaté J, Wien M. Vegetarian diets and childhood obesity prevention. Am J Clin Nutr 2010; 91:1525. Premessa. Nel mondo è in atto un’epidemia di obe- ? sità, con drammatico aumento anche di quella pediatrica. Il conseguente rischio di sviluppare diabete di tipo 2 nel corso della vita per chi è nato nel 2000 negli USA è del 33% per i maschi e del 39% per le bambine (50% per quelle di origine ispanica). Una precedente scheda aveva esaminato le prove scientifiche (WHO, 2003) sui fattori protettivi e di rischio nei confronti di sovrappeso e obesità, e gli studi clinici randomizzati controllati (RCT) che confrontavano le diete più efficaci per perdere peso 1. La conclusione era che le diete low-carb ricche di proteine animali (es. la dieta Atkins) hanno maggior aderenza e riduzione di peso a 6 mesi rispetto alle diete ipolipidica e mediterranea, ma a 1 e 2 anni le differenze non sono più significative. Restano dubbi sulla sicurezza delle low-carb (livelli meno favorevoli di cLDL, possibile riduzione del flusso coronarico, sovraccarico renale, ipercalciuria con rischi di osteoporosi), e sull’impatto ambientale dei consumi di carni. Fonte 1. Per ovviare ai due problemi citati, questo intelligente RCT su soggetti obesi iperlipidemici (media cLDL 160 mg/dl) ha messo a confronto una dieta latto-ovo-vegetariana ipolipidica (latticini sgrassati e, delle uova, quasi solo l’albume), già dimostratasi protettiva, e una dieta definita Eco-Atkins. Questa sostituiva carboidrati ad alto indice glicemico con cibi vegetali ricchi di proteine e grassi salutari: glutine, soia, noci/mandorle/pistacchi, frutta, avocado, oli vegetali, verdure e cereali ricchi di fibra solubile come carciofi, melanzane, okra, orzo e avena. Le due diete usavano cereali integrali ed erano ipocaloriche (con contenuto energetico tarato sul peso desiderato). risposta SÌ C I S EDITORE © 2010 CIS Editore © 2010 CIS Editore giugno 2010 Risultati. In 4 settimane i soggetti di entrambi i gruppi hanno perso 4 kg, pur dichiarando di aver mangiato a sazietà; hanno migliorato il profilo glicemico e lipidico, con riduzioni maggiori nell’Eco-Atkins (cLDL –20%, TG –30%), in cui è migliorata un po’ di più anche la pressione arteriosa. Fonte 2. Dato che molti interventi per perdere peso non hanno successo a lungo termine, bisogna trovare nuove strategie preventive (e di mantenimento) efficaci. Risultati. Una metanalisi di diete vegetariane negli adulti 2 (36 studi su donne, 24 anche su uomini) non ha rilevato differenze di statura, ma un minor peso di 7,6 kg negli uomini e di 3,3 kg nelle donne, che si traduce in 2 punti in meno di IMC a (Tabella 1). Tab. 1 – Misure antropometriche in vegetariani: una metanalisi di 36 studi 2 Vegetariani Non vegetariani Uomini statura (cm) IMC (kg/m2) Donne statura (cm) IMC (kg/m2) P 176,6 22,6 176,8 24,7 n.s. <0,0001 161,9 23,6 161,5 25,4 n.s. <0,007 Altre importanti informazioni derivano da ricerche sulle comunità degli Avventisti, che praticano stili di vita salutari e condividono molte caratteristiche sociodemografiche, ma differiscono nelle abitudini alimentari: poco più della metà sono onnivori, gli altri vegetariani. Nel 1976 lo Studio Adventist Health-1 ha arruolato 34.000 adulti californiani, per il 45% vegetariani. In entrambi i sessi il modello vegetariano era associato con un minor IMC, e questo cresceva con l’aumentare del consumo di carne. Nel 2002 lo Studio Adventist Health-2 ha arruolato 97.000 Avventisti in USA e Canada, suddividendoli tra vegani (solo cibi vegetali), latto-ovo-vegetariani, pesco-vegetariani, semi-vegetariani e non vegetariani, in base al progressivo consumo di cibi animali e carni. Applicando correzioni per età, sesso, luogo di vita e Sì A breve termine una dieta ricca di proteine vegetali e grassi salutari riduce il peso almeno quanto diete ipolipidiche o lowcarb con cibi animali; ma a diffe renza di queste riduce la mortalità da cancro e totale Alla lunga un modello ba sato su vegetali controlla meglio il peso ed è l’unico ecologicamente sostenibile © 2010 CIS Editore S.r.l. Via San Siro 1 – 20149 Milano – Tel. 02 4694542 – Fax 02 48193584 – www.ciseditore.it. DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Berrino. PROGETTO GRAFICO: Barbara Capozzi, Yvonne Cosi. STAMPA: Arti Grafiche Colombo s.r.l., Gessate (MI). REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano n. 111 del 21/02/2006. Sped in abb. post. DL 24/12/2003 n. 353 convertito in legge 27/02/2004 n. 46, art. 1, comma 1 - LO/MI - Pubblicazione mensile - ISSN 1828-0366 - Abbonamento annuo € 9,00 - Una copia € 1,20. Fig. 1 – IMC per partecipanti all’Adventist Health Study-2 IMC medio (modif.) 33 31 29 27 26,3 25,7 25 23,6 23 21 19 Vegani Posizione dell’American Dietetic Association 28,8 27,3 Latto-ovo- PescoSemiNon vegetariani vegetariani vegetariani vegetariani Fig. 2 – IMC medio di vegetariani e non vegetariani (modif.) Donne Adventist Health (USA) Heidelberg (Germania) Oxford (Inghilterra) Uomini Adventist Mortality (USA) Adventist Health (USA) Heidelberg (Germania) Oxford (Inghilterra) 20 22 IMC medio Vegetariani Non vegetariani 24 L’A.D.A., con una revisione sistematica della letteratura scientifica 3, ha stabilito che “le diete vegetariane ben pianificate, comprese quelle vegane c, sono sane, nutrizionalmente adeguate e possono garantire benefici nella prevenzione e cura di certe malattie. Sono appropriate a tutte le età e in ogni fase della vita, compresa gravidanza, allattamento, età infantile, adolescenza, e per gli atleti”. Commento. Ci sono prove che una dieta mediterra- Anche studi europei (Oxford Vegetarian, con >5.000 soggetti esaminati; lo studio di coorte Oxford EPIC, con 57.500 arruolati, tra cui molti vegetariani; e la coorte tedesca di Heidelberg con 20.000 vegetariani) mostrano che l’IMC aumenta in proporzione al consumo di carne, anche correggendo per altri fattori dietetici: ciò fa pensare a un effetto indipendente del consumo di carne sul peso corporeo (Figura 2). Adventist Mortality (USA) strato che le bambine avventiste di 11-12 anni erano 3 cm più basse delle bambine di controllo nelle scuole pubbliche, che però avevano il menarca più precoce b (fattore di rischio per un futuro cancro al seno). © 2010 CIS Editore © 2010 CIS Editore attività fisica, i vegetariani mostravano una minor prevalenza di sovrappeso (Figura 1), che cambiava poco anche correggendo per fumo e consumo di alcol. 26 In EPIC Oxford 4 l’aumento di peso in 5 anni è stato minore in chi si è spostato verso diete con meno cibi animali. I vantaggi sul peso di diete vegetariane si manifestano gradualmente: in un ampio studio britannico 5, come tra gli Avventisti nelle Barbados 6, l’IMC era minore in chi aveva seguito una dieta vegetariana per 5 anni o più. Peso e statura di bambini e adolescenti Una ricerca su 870 bambini/ragazzi bianchi di 7-18 anni che hanno frequentato scuole Avventiste ha mostrato che i vegetariani (chi mangiava carne <1 volta/sett.) erano più alti di 2 cm., anche dopo correzione per fattori di confondimento come statura dei genitori e stato socioeconomico. I cibi animali (carni, latticini e uova) sono risultati associati con un maggior rischio di sovrappeso, mentre i cibi vegetali sono risultati o protettivi (noci, legumi e cereali) o non associati (frutta, verdura, prodotti con proteine vegetali). Un altro studio longitudinale su 2.300 scolari ha mo- nea, con aumento dell’attività fisica, riduce peso e danni CV. Invece studi di coorte di 20-26 anni su 45.000 sanitari e 85.000 infermiere USA 7 mostrano che diete piuttosto low-carb basate su carni e grassi animali si associano a più mortalità totale (+23%), CV (+14%) e da cancro (+28%). Inoltre causano un uso inefficiente di ingenti risorse alimentari per nutrire bestiame da allevamento, sottraendo cereali e legumi alla nutrizione umana, e aumentano deforestazione, inquinamento da liquami, da gas serra, e sprechi di energia e acqua per produrre mangimi. Al contrario diete lowcarb basate su proteine e grassi vegetali si associano a minor mortalità totale (–20%) e CV (–23%) 7. Dunque, a medio-lungo termine una dieta mediterranea semi-vegetariana, o una come l’Eco-Atkins, ancor più basata su cibi e proteine vegetali, con carboidrati a basso IG e buone quantità di grassi salutari, danno migliori risultati sul peso, più salute e longevità, e non minacciano la sostenibilità ambientale. Si candidano come strategie vincenti. Dr. Alberto Donzelli e Dr. ssa Cristina Cassatella Servizio Educazione all’Appropriatezza ed EBM – ASL Milano 1. Pillola di BPC 40. Ci sono informazioni valide sulle diete più efficaci per perdere peso e ridurre il rischio CV in soggetti obesi? CIS, febbraio 2007. 2. Sabaté J, Blix G. Vegetarian diets and obesity prevention. In: Vegetarian nutrition. Boca Raton, FL: CRC Press, 2001:91. 3. ADA. Position of the American Dietetic Association: Vegetarian Diets. J Am Diet Assoc 2009; 109:1266. 4. Rosell M et al. Weight gain over 5 years in 21,966 meat-eating, fish-eating, vegetarian, and vegan in EPIC-Oxford. Int J Obesity 2006; 30:1389. 5. Rosell M et al. Height, age at menarche, body weight and body mass index in life-long vegetarians. Public Health Nutr 2005; 8:870. 6. Braithwaite N et al. Obesity, diabetes, hypertension, and vegetarian status among Adventists in Barbados: Preliminary results. Eth Dis 2003; 13:34. 7. Fung T et al. Low-carb diets and mortality. Ann Intern Med 2010; 153:289. (a) L’IMC o indice di massa corporea “normale” è tra 18,5 e 24,9; da 25 inizia il sovrappeso, da 30 in su l’obesità. Ciascuno può calcolare l’IMC dividendo due volte il proprio peso in kg per la propria statura in metri. Ad es. una donna di 62 kg alta 1,68 metri ha un IMC = 62 : 1,68 : 1,68 = 22. (b) Uno studio inglese su >3.000 dodicenni (2010) ha confermato che un alto consumo di carne è un fattore di rischio indipendente per il menarca precoce. (c) Per la variabilità delle pratiche dietetiche tra vegetariani, però, occorre che personale esperto e appositamente preparato (medico o dietista) valuti individualmente che l’apporto di nutrienti sia adeguato.