Market Leader
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FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.06 Pagina 28 FMAG_LUG AGO SET:Layout 1 25/07/2008 14.57 Pagina 36 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 3 Quando il rischio diventa opportunità ebbene la recente mega-truffa da 50 miliardi di dollari ad opera di Madoff, gestore di hedge funds, abbia gettato questi strumenti in cattiva luce, in questo numero abbiamo voluto parlarvi di ciò che di solito non è conosciuto agli investitori non professionali. Alcuni gestori di fondi hedge, principalmente americani, hanno fatto il loro dovere alla lettera, guadagnando quando tutti gli altri hanno perso un sacco di soldi. Se infatti è vero che un rischio è sempre anche un'opportunità, allora la massima flessibilità che questi fondi hanno di investire al rialzo e al ribasso sugli strumenti che scelgono senza restrizioni può portare a grandi guadagni per gli investitori. E' il caso dei campioni che hanno cavalcato l'orso e dei quali parliamo nel Tema del Mese. Abbiamo poi voluto parlare di due beni rifugio, anche se poco usati: le obbligazioni non quotate e l'investimento in oro. Da ultimo abbiamo voluto approfondire due risvolti della crisi, ovvero la tanto citata deflazione e la necessità di investire nell'energia pulita che è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna presidenziale di Barack Obama. In occasione delle feste natalizie abbiamo dedicato alcune pagine al primo Speciale Lusso della storia del Finanza Magazine. La risposta più comune a chi domandi oggi cosa sia il lusso è': "Avere un po' di tempo libero". Ebbene, in queste pagine abbiamo cercato di spiegare come impiegarlo al meglio: nello shopping e nei viaggi ma anche nella scelta dei regali di Natale e del menu per i giorni di festa. Il tutto all'insegna di ciò che di più esclusivo si possa trovare, sia per chi vuole fare una pazzìa sia per coloro che possono "insanire" ogni giorno. Come quelli che hanno partecipato a Bespoke, la fiera milanese del su misura che ha messo in mostra pezzi unici di automobili, orologi, arredamento e capi da indossare. Editoriale S Antonio Luise Finanza.com Magazine Registrazione n. 576 del 13/07/2005 presso il Tribunale di Milano Direttore Responsabile Antonio Luise Redazione - tel. 02-677358.1 [email protected] Marco Barlassina - tel. 02-677358.32 [email protected] Titta Ferraro - tel. 02-677358.28 [email protected] Daniela La Cava - tel. 02-677358.38 [email protected] Micaela Osella - tel. 02-677358.27 [email protected] Valeria Panigada tel. 02-677358.28 [email protected] Alessandro Piu - tel. 02-677358.30 [email protected] Carlotta Scozzari tel. 02-677358.26 [email protected] Massimiliano Volpe tel. 02-677358.31 [email protected] Hanno collaborato: Sara Silano Art Director George Pontiac Impaginazione Eros Bertoni - tel. 02-677358.45 [email protected] Lissette Zavala - tel. 02-677358.46 [email protected] Editore Brown Editore S.p.A P.I. 12899320159 Reg. Imp. 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FMAG_LUG AGO SET:Layout 1 25/07/2008 15.05 Pagina 37 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 5 TEMA DEL MESE Chi ha scalato l’orso nel 2008 e chi lo farà nel 2009 FOCUS PRIVATE BANKING Private banking e family officer per i super ricchi FOCUS COMMODITY Lingotti o monete, ma che siano d’oro L’INTERVISTA Gli italiani scoprono l’alternativa dei bond Otc MARKET LEADER Le sfide sul green carpet di Obama FOCUS RISPARMIO GESTITO L’ora degli esuberi MARKET LEADER Cosa fare se l’incubo deflazione diventa realtà 6 11 13 16 18 22 24 6 13 18 Speciale Lusso Sommario TREND Feste di Natale da trascorrere all’ultimo grido EVENTI Il lusso a 360 gradi si mette in mostra a Bespoke RUBRICHE Gli alberghi dove ogni desiderio diventa realtà LIVING Vacanze anticrisi per regalarsi un Natale da sogno RUBRICHE Il lusso da gustare a tavola durante le feste II IV VI VIII X II VIII FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 6 Tema del Mese Chi ha scalato l’orso nel 2008 e chi lo farà nel 2009 I superstiti dello tsunami incontrano i profeti del 2009. Quali strategie ha utilizzato chi ha retto al dissesto dei mercati e cosa comprare (o no) in Borsa nei prossimi 12 mesi DI MARCO BARLASSINA I l 2008 sarà ricordato come annus horribilis dei mercati, con le peggiori performance dagli anni ’30 per l’azionario e rendimenti negativi per quasi tutte le altre asset class. Eppure qualcuno è riuscito nell’impresa di registrare ritorni positivi e in alcuni casi anche a doppia cifra. Si tratta proprio di alcuni di quegli hedge fund che si vorrebbero tra i responsabili della crisi. Finanza Magazine ha tolto il velo su un mondo che da sempre tiene molto alla propria riservatezza per scoprire come ci sono riusciti e attraverso quali strategie, senza dimenticare uno sguardo al 2009 sulla base delle indicazioni per il prossimo anno delle case d’affari. FINANZA MAGAZINE 6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 I “campioni” del 2008 Il primo “campione” del 2008 è Paulson & Co, società di gestione statunitense che detiene asset under management per 30 miliardi di dollari. Dopo aver iniziato la sua attività come società di gestione di fondi specializzata nella strategia merger arbitrage, ossia nell’arbitraggio di titoli di società coinvolte in operazioni di fusione, con il tempo ha esteso l’attività a un insieme di strategie, sfruttando opportunità sia al rialzo che al ribasso. Il Paulson Advantage Fund, proveniente da un +150% nel 2007, messo a segno scommettendo al ribasso sui titoli legati ai mutui subprime, nei primi 10 mesi del 2008 ha realizzato un rendimento annualizzato di circa il 30%, questa volta puntando sul ribasso di titoli bancari e finanziari e parzialmente ancora sui subprime. E FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 7 Tema del Mese ora? La società di gestione sta iniziando a comprare titoli oil e altri sottovalutati sulla base dei fondamentali. Altro superstite di lusso del 2008 è Clive, società con asset in gestione compresi tra i 3 e i 4 miliardi di dollari e lanciata solo un anno e mezzo fa. L’omonimo fondo opera su commodity sia al ribasso sia al rialzo. Ha guadagnato con il bull market delle materie prime durato all’incirca fino al primo trimestre del 2008. Ora continua a farlo anche con il mercato orso. Come? L’approccio è fondamentale. Una volta rilevato che il quadro macro andava deteriorandosi ha puntato sul ribasso di alcune materie prime, mettendo a segno una performance superiore al 15% solo nel mese di ottobre. Grazie alla capacità di fare market timing il ritorno annualizzato dei primi 10 mesi del 2008 è superiore al 40 per cento. Un caso ancora più particolare è quello di BlueCrest, società britannica con attivi pari a 16 miliardi di dollari. In altri fondi c'è una persona o un team di gestione. Il BlueTrend Fund di BlueCrest è invece completamente automatizzato. Il fondo opera su tutte le asset class, cercando di identificare i trend sui mercati più liquidi, il tutto attraverso elaborazioni automatiche basate su modelli proprietari. Il computer analizza le serie di prezzi su vari orizzonti temporali e dà indicazioni su quale sia il loro trand. La combinazione dei sistemi fornisce i segnali operativi. Con questa operatività il fondo ha messo a segno nei primi 10 mesi del 2008 una performance annualizzata di oltre il 30 per cento. La britannica Winton Capital Management gestisce invece il Winton Futures Fund (+14% da gennaio a novembre FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 7 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 8 Tema del Mese NOVITA’ SUL MERCATO Presto in Italia gli hedge dedicati al retail Sta per arrivare in Italia un nuovo prodotto che permetterà anche al pubblico retail d’investire in hedge fund. Si tratta di uno dei primi esempi di replica sintetica di fondi di fondi hedge. A portarlo nel Belpaese è State Street Global Advisors, con la prossima registrazione di una Sicav che lancerà la Premia Strategy, una strategia che punta a realizzare rendimenti simili a quelli medi dei fondi hedge tramite l’individuazione dei fattori che ne determinano i rendimenti complessivi (attraverso i cosiddetti modelli di esposizione fattoriale). Particolarità della strategia è di essere stata sviluppata in partnership con tre accademici, William Fung, David Hsieh e Narayan Naik, ai quali si deve gran parte della ricerca pionieristica sui beta dei fondi hedge. Sotto la loro guida sono stati individuati e analizzati i fattori che determinano i rendimenti di un campione di 200 fondi, e con un’analisi ulteriore si sono stabilite le ponderazioni appropriate per questi fattori. Secondo la ricerca otto fattori spiegano circa l’85% della variazione dei rendimenti dell’HFR Fund of Funds Index. 2008). Come BlueTrend, il fondo è un cosiddetto CTA, ossia un Commodity Trading Advisor. Opera unicamente su future attraverso procedure automatizzate, mirando all’individuazione dei trend. Ha ad esempio sfruttato un trend divenuto molto forte dopo aprile, quello che ha visto commodity in ribasso e un contestuale apprezzamento del dollaro. Il fondo opera con procedure automatiche sia al ribasso sia al rialzo. La particolarità di Winton, società con asset in gestione tra i 17 e i 20 miliardi di dollari, è di avere all'interno del proprio organico circa 100 Phd, ossia persone in possesso di un titolo che è l'equivalente del dottorato di ricerca in italiano, che lavorano a tempo pieno per l'elaborazione delle strategie. Artradis è invece una società di gestione basata a Singapore con asset in gestione per 2 miliardi di dollari. Il suo Barracuda Fund (+20% annualizzato tra gennaio e novembre 2008) è un fondo che opera attraverso strategie long volatility, è cioè disegnato per guadagnare dai picchi di volatilità. Di solito tutti perdono quando il Vix sale, tranne chi è lungo di volatilità. Il fondo risponde quindi alla necessità dei fondi di fondi di equilibrare le proprie posizioni. Tra le strategie utilizzate, assumere posizioni lunghe di opzioni sia call sia put con stesso strike, oppure l'assunzione di posizioni lunghe di opzioni con volatilità implicita "minore" di quella sul mercato perché pensano che salirà. Con le tecniche di indicizzazione viene in sostanza replicato il beta del fondo, inteso come misura del rapporto tra il grado di variabilità del rendimento del portafoglio rispetto alle variazioni del mercato di riferimento. Si rinuncia quindi al potenziale rendimento addizionale legato alla capacità del gestore che si otterrebbe attraverso l’investimento diretto (il cosiddetto alpha). Questo consente però costi ridotti, una volatilità inferiore e di evitare le difficoltà nell’individuazione dei migliori gestori. Il tutto con una soglia d'ingresso simile a quella dei fondi comuni tradizionali e la possibilità di conoscere giornalmente il Nav. Ma conviene investire in hedge? Nel 2008 gli hedge fund hanno registrato la performance peggiore dal 1990 e hanno subito un consolidamento in termini di numero di fondi e di asset gestiti. Nonostante ciò hanno sovraperformato l’azionario globale e le obbligazioni ad alto rendimento. La stessa cosa è avvenuta in Italia, dove l’offerta è rappresentata quasi esclusivamente da fondi di fondi hedge (si vedano i grafici nella pagina successiva). FINANZA MAGAZINE 8 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 Cosa (non) comprare nel 2009 Vale ancora la pena seguire le indicazioni d’investimento delle case d’affari all’inizio di un nuovo anno di Borsa? Dopo l’esperienza dell’ultimo anno, in cui sono stati rarissimi i casi di previsioni corrette, e nel quale le stesse investment bank hanno registrato perdite cospicue, è un dubbio lecito. Coerentemente con la visione personale, le seguenti indicazioni possono quindi essere utilizzate come consigli d'investimento o alternativamente come segnali d'allerta per i prossimi 12 mesi. Scorrendo i primi outlook 2009 pubblicati è un coro unanime e anche piuttosto scontato: recessione, deflazione, riduzione degli utili, crisi finanziaria, nuovi tagli ai tassi d’interesse e processo di riduzione del debito ci accompagneranno per il prossimo anno.Tradotto in consigli d'investimento: dedicarsi a temi difensivi in attesa di tempi migliori. Significativo a questo proposito il titolo dell'outlook proposto dal team di ricerca europeo di Morgan Stanley: “2009 – Mantenersi pazienti”. “Conservare la pazienza Se il tuo primo pensiero è stato “meglio comprare il petrolio”, contattaci. Se è stato “ehi, che traffico”, forse è meglio di no. Se comprendi come gli eventi possano influenzare i mercati finanziari, prendi in considerazione il trading con i CFD. Di’ la tua sul futuro con IG Markets. Informazioni: 800 897 582 Il nostro servizio di trading comporta un elevato livello di rischio e può determinare perdite che eccedono il vostro investimento iniziale. IG Markets Ltd. è autorizzata e regolata dalla Financial Services Authority di Londra (n. 195355) e dalla CONSOB (Imprese di Investimento Comunitarie con Succursale n. 72). 081218_297x210_Traffic_Finanza.com.indd 1 19/12/2008 10:32:58 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 10 Tema del Mese Rendimenti da agosto 07 ad agosto 08 6,56% 6,12% 2,95% -3,62% -7,24% -11,85% -14,67% -15,50% -24,18% -28,42 S&P Eurostoxx 500 Mib 30 Msci CRB Corp. Global Global Jp Morgan Msci Wolrd Indice Emerging MKT Comm. Credit High Yield Gbi MH FdF S&P 500 Fonte: Hedge Invest Rendimenti in settembre e ottobre 0,8% -9,80% -16,4% -22,9% -25,8% -20,7% -24,5% -25,4% -25,6% -32,2% S&P Eurostoxx S&P Msci CRB Corp. Global Global Jp Morgan Msci Wolrd Indice Mib 30 500 500 Emerging MKT Comm. Credit High Yield Gbi MH FdF Fonte: Hedge Invest fino all’avvio del prossimo bull market, forse nella seconda metà del 2009, ma non prima” è il consiglio degli analisti, un anno fa tra i pochi a segnalare un 2008 difficile. “Crediamo – aggiungono - che il 2009 sarà simile, anche se ci auguriamo non ugualmente rigido, al 2008, visto che partiremo da una base più bassa e che i problemi più gravi sono già conosciuti. Tuttavia riteniamo che questo non sia ancora il momento per assumere un atteggiamento contrarian”. Un altro titolo che non lascia spazio a dubbi è quello dell’Ubs Global Outlook: “2009 – Agire con prudenza”. “Il 2009 sarà un altro anno difficile per gli investitori” spiegano dalla banca elvetica, aggiungendo di ritenere “ancora opportuno adottare una FINANZA MAGAZINE 10 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 posizione difensiva in ragione delle incertezze sull’entità e sulla durata della recessione globale”. Focus su valutazioni e preferenza per i settori difensivi, con in evidenza i comparti con utili più stabili: salute, beni di prima necessità e servizi di telecomunicazione. Privilegiate inoltre le regioni che offrono valutazioni credibili, come Europa e Giappone. Per gli emergenti invece potrebbe essere presto per aumentare l'esposizione: “Crediamo – spiegano - che l’ondata di vendite verificatasi sui mercati emergenti nel 2008 continuerà nel 2009”. Sarah Arkle, chief investment officer di Threadneedle, dà maggiori speranze, ritiene che le vendite forzate per effetto del deleveraging degli hedge fund e dei prodotti strutturati si ridurrà nei prossimi mesi e che “un significativo ammontare di cattive notizie su utili e default sia già riflesso nelle valutazioni di azionario e obbligazioni aziendali”. Anche qui i settori da preferire restano i difensivi e quelli caratterizzati da non ciclicità degli utili: healthcare, telecom, beni di largo consumo, software. Nouriel Roubini, colui che passerà alla storia come il guru dell’attuale crisi per averla prevista due anni fa, sul finire del mese di novembre ha chiarito che “sia i mercati azionari sia quelli del credito hanno ulteriori rischi al ribasso”, indicando per l’equity un potenziale di downside compreso tra il 20 e il 30%. Alla base della previsione alcune considerazioni su fondamentali e valutazioni dell’indice più importante a livello mondiale, l’S&P500 americano. “Se gli utili per azione (EPS) – spiega l'economista – scendessero a un livello di 60 dollari con un multiplo prezzo/utili (P/E) di 10 – cosa possibile durante una severa recessione – l’S&P scenderebbe a 600 punti. E in una recessione molto grave non si può escludere che l’EPS possa scendere fino a 50 dollari, cosa che porterebbe l’S&P500 fino a 500 punti”. Il peggio per Roubini avrebbe dunque più probabilità di essere ancora di là da venire piuttosto che alle spalle. FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 11 Focus private banking Private banking e family office per i super ricchi La crisi mette a dura prova anche i Paperoni italiani: nel 2008 il loro patrimonio potrebbe, infatti, assottigliarsi. Intanto, si fa largo nel Belpaese la figura del family officer DI DANIELA LA CAVA o tsunami finanziario innescato dallo scoppio della crisi dei mutui subprime in America non risparmia nemmeno il dorato mondo dei super ricchi italiani. Tanto che nel 2008 il patrimonio dei Paperon de' Paperoni del Belpaese, concentrati sopratutto nelle province di Milano, Roma e Torino, subirà un'inversione di tendenza rispetto agli anni passati. Dalla fotografia scattata dall’osservatorio private di PricewaterhouseCoopers advisory emerge, infatti, che quest'anno le famiglie danarose nostrane, ovvero quelle con disponibilità investibili onshore pari ad almeno 500 mila euro, saranno 600 mila e i relativi asset finanziari raggiungeranno una cifra superiore a 760 miliardi di euro, in flessione rispetto ai precedenti 830 miliardi registrati nel 2007. Un vero e proprio cambio di rotta, dunque. In uno scenario macroeconomico che continua a mantenersi negativo e volatile Pricewaterhouse Coopers stima insomma una riduzione della dimensione del mercato potenziale di circa 70 miliardi di euro. Ma in che direzione si muove questo comparto in Italia? A livello locale, anche se in maniera minore rispetto alla situazione internazionale, il mercato rimane frammentato. Si è di fronte a una differente distribuzione della ricchezza: se da un lato è in diminuzione il numero dei clienti private, dall'altro si assiste a un aumento della ricchezza media per le famiglie private di circa il 10% rispetto a quanto registrato dodici mesi fa. Le turbolenze finanziarie in atto agiscono inevitabilmente anche sul portafoglio. “È in crescita – spiega Giacomo Neri, partner in charge L FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 11 FMAG_DIC:Layout 1 22/12/2008 9.10 Pagina 12 Focus private banking financial services practice PricewaterhouseCoopers advisory - il peso di depositi e obbligazioni, mentre è in contrazione il peso di fondi, azioni e gestioni patrimoniali. Importante, infine, la riallocazione dei portafogli verso i depositi, pronti contro termine, titoli obbligazionari”. Numeri alla mano, in un contesto in cui la volatilità regna sovrana, le “famiglie private” preferiscono percorrere la strada della prudenza: detengono mediamente il 15% della propria ricchezza finanziaria in depositi, il 50% in titoli obbligazionari e un ulteriore 15% in gestioni patrimoniali. Non solo. La “tempesta perfetta”, come è stata ribattezza la crisi finanziaria attuale, e le limitate performance dell'ultimo periodo potrebbero indurre un numero sempre più consistente di clienti private insoddisfatti a cambiare istituto. Si potrebbe così assistere a una crescente mobilità della clientela desiderosa di più attenzione e preparazione dai propri relationship manager. Aifo, il “controllore” dei patrimoni di rilievo delle famiglie italiane Protezione della ricchezza patrimoniale e continuità aziendale tra le diverse generazioni. Sono questi i due pilastri su cui si fonda il lavoro dell'Associazione italiana family officer (Aifo), che punta soprattutto a conservare e rendere più efficiente il patrimonio globale di una famiglia. “Protezione dei patrimoni che non devono essere sperperati – racconta a Finanza Magazine Patrizia Misciattelli, presidente dell'Aifo –, consegnandoli alle generazioni successive”. E proprio la questione del passaggio generazionale è ancora più sentita in Italia rispetto che in altri Paesi dato che la classe imprenditoriale che ha fondato l'industria è più anziana. Stando ai dati recenti la successione è causa di cessazione di attività nel 38% dei casi esaminati e nel 50% per le imprese artigiane. Inoltre, circa il 30% delle imprese della Penisola nostrana che intraprendono questo processo evolutivo falliscono per mancanza di un giusto supporto professionale. A questo si è aggiunta anche la crisi finanziaria che ha travolto un po' tutti, dimostrando che anche i “ricchi” hanno bisogno di aiuto. In un contesto così fosco, secondo Misciattelli, la prima mossa da fare è quella di fare ricongiungere la finanza e l'economia reale, l'impresa. Dividere questi due “mondi” e dare, come è accaduto negli ultimi anni, un'attenzione maggiore al settore finanziario è stato un errore. Il primo passo da compiere è parlare di finanza consapevole, trasparente, insomma di “slow finance”, come l'ha definita il presidente di Aifo, perché la sensazione di rischio tra gli investitori è ancora molto forte. “Il family office può essere definito come un ‘ingegnere patrimoniale’ – precisa Patrizia Misciattelli -. È una professione che non sostituisce nessuno, ma crea un disegno armonico ed equilibrato, con un obiettivo globale e un'ottica preventiva. Rispetto al private banker, tuttavia, lavora non perdendo mai di vista i valori umani presenti nella famiglia”. FOCUS SULL’ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILY OFFICER (AIFO) Alla scoperta del family officer italiano Anche in Italia si fa largo la poco conosciuta figu- saggio generazionale. L'esperienza dell'Aifo trae ra del family officer. Da meno di tre anni è nata ispirazione da quella di Mamy's (monitoring asset l'Associazione italiana financial family officer (Aifo), management yield), nata anch'essa da un'idea di che promuove il controllo del patrimonio di “rilie- Patrizia Misciattelli, che nel 2003 ha deciso di svi- vo”, ricchezze nelle mani generalmente di una fami- luppare in maniera indipendente il modello del fami- glia che possiede un'azienda, beni immobiliari, par- ly office e multiple family office in Italia a vantag- tecipazioni, oltre a un portafoglio titoli e che maga- gio dei possessori dei patrimoni rilevanti e com- ri è anche impegnata nell'attività di collezionismo. plessi. L’attività di Mamy’s oggi si articola attraverso Attraverso la diffusione di modelli gestionali, l'obiet- due società: una focalizzata sul patrimonio e l’altra tivo principale dell'associazione, costituita nel 2006, sull'impresa familiare. Attualmente, Aifo e Mamy's è quello preservare e far crescere il patrimonio del- mantengono lo stesso posizionamento, essendo di le imprese famiglia soprattutto nelle fasi di pas- fatto attive nel medesimo business. FINANZA MAGAZINE 12 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 FMAG_LUSSOok:Layout 1 19/12/2008 17.25 Pagina I FMAG_LUSSOok:Layout 1 II 22/12/2008 11.22 Pagina II TREND Completo donna in tre pezzi ispirato alle Charlie’s Angels e firmato Dsquared2 FESTE DI NATALE DA TRASCORRERE ALL’ULTIMO GRIDO Lusso Magazine ha interpellato un personal shopper per scoprire quali sono i regali di Natale più fashion da scegliere per sé, per i propri familiari e/o per gli amici e con quale look si può trascorrere un Capodanno al centro dell’attenzione di Carlotta Scozzari l Natale che si preannuncia per questo 2008 è "decisamente interessante e carico di novità", da regalare o da comprare per sé. Parola di Francesco Rabita, titolare di Your personal shopping, prima agenzia italiana di guida personalizzata agli acquisti, che ha visto la luce a Milano nel 2003. "I clienti attenti alle tendenze del lusso spiega Rabita - ci chiedono prodotti di alta qualità, artigianali e possibilmente in edizione limitata. Rispondono a tutte e tre le richieste, ad esempio, le borse in coccodrillo della collezione 'AG limited edition: the first', ideata e creata da Alessandra Gucci". Numerosi i trend in voga nel campo dell'abbigliamento. “Tanto per cominciare – suggerisce Rabita - segnalo Dsquared2, marca fashion che tende a vestire vip e personaggi sulla cresta dell'onda come Simona Ventura o Laura Pausini. Nella collezione primavera-estate 2009 spiccano due capi che chi ama osare può sfoggiare già durante le vacanze di Natale, magari per stupire e dettare moda la notte di Capodanno. Si tratta del completo donna in tre pezzi e con dettagli in oro, formato da pantaloni, gilet e giacca in jeans misto lino ispirato agli anni ’70 e al trio delle Charlie’s Angels, più la giacca “Tuxedo” uomo bianca e SPECIALE LUSSO I Giacca “Elements” di Ermenegildo Zegna, primavera - estate 2009 FMAG_LUSSOok:Layout 1 19/12/2008 17.25 Pagina III TREND III Giacca “Tuxedo” bianca e nera Dsquared2 nera. Per un target più ricercato consiglio i capi in cachemire di Ballantyne, adatti sia per donna sia per uomo, ma anche Agnona può meritare un pensierino”. Spostando l'attenzione a giacche e cappotti, l'esperto di fashion, “per i manager in carriera che vogliono essere sempre a posto anche nel week-end”, suggerisce il capo innovativo “Elements” firmato Ermenegildo Zegna, da apprezzare per la sua versatilità, tanto che ne esiste una versione invernale e una per la stagione più calda. In particolare, la giacca, grazie a un sistema all'avanguardia che si basa su una pionieristica tecnologia sensibile ai cambiamenti di temperatura, ha la capacità di adattarsi autonomamente alle condizioni esterne per mantenere caldo il corpo di chi la indossa. A tali caratteristiche si aggiunge il trattamento "micronsphere", che assicura una totale resistenza ad acqua e macchie. Per la stagione fredda la giacca Elements è proposta in una versione parka con cappuccio e in una versione “over” di lunghezza tre quarti, che si vanno ad aggiungere all’over dall’appeal casual e al bomber già presentati nelle stagioni precedenti. L’interpretazione di Elements per la primavera-estate 2009 prevede invece una "field jacket" e una versione parka, con gilet staccabile, in cotone e cachemire o in cotone e seta. "Mi piacciono molto - aggiunge Rabita anche i giacconi in lana peacot firmati Italian independent, il marchio di Lapo Elkann, che questa volta ha deciso di essere sobrio e ha ottenuto un risultato davvero interessante: un modello a sei bottoni a doppio petto ispirato alla marina americana e pensato sia per uomo sia per donna, ideale da indossare con una bella sciarpa scozzese". Impossibile non parlare di piumini: "Moncler per la donna propone un doppio petto bon-ton e per l'uomo il bicolore Alfred, che quest'anno riconferma il successo, oppure il Monastier modello Bike in versione speciale blu. Segnalo inoltre il piumino Duvet di Duvetica colorato, perfetto sia per uomo sia per donna". Per quanto riguarda il mondo delle calzature, l'esperto di personal shopping guarda con favore ai mocassini da uomo Carshoe con frangia, "che si riconfermano molto trendy anche quest'anno", mentre per donna sono all'ultimo grido le scarpe Miu Miu di questa stagione e gli stivali Costume national. I gioielli sono indispensabili per impreziosire le notti di feste, soprattutto quella di Capodanno. Per Rabita sono degni di nota quelli di Rosato e meritano una menzione speciale i nuovi gioielli disegnati da Delfina Deletrezz Fendi, di ispirazione gotica e interamente fatti a mano. Per uomo Pomellato ha recentemente presentato la collezione “Pour un homme”, composta da sette coppie di gemelli ognuna diversa dall'altra. I più essenziali si ispirano a una puntina da disegno, i più spiritosi hanno due piccole tibie di avorio fossile, ma ci sono anche le "bacche" e le mini "zanne" in jet nero, per non parlare dei diamanti brown in preziosissimo pavé. Insomma, c'è solo l'imbarazzo della scelta. 3 2 4 1 Una borsa della collezione AG limited edition; 2, 3 e 4 Tre coppie di gemelli della nuova collezione “Pour un homme” firmata Pomellato SPECIALE LUSSO 1 FMAG_LUSSOok:Layout 1 IV 19/12/2008 17.25 Pagina IV EVENTI IL LUSSO A 360 GRADI SI METTE IN MOSTRA A BESPOKE Dal 21 al 23 nove,bre al Palazzo del Ghiaccio di Milano si è tenuta la mostra Bespoke, dedicata al lusso su misura. Lusso Magazine è andato a dare un’occhiata di Carlotta Scozzari Alcuni stand dell’edizione 2008 di Bespoke l mondo del lusso su misura non si lascia intimorire dai venti di crisi. Anzi, si mette addirittura in mostra, esponendo gli oggetti di fascia alta più impensabili e, naturalmente, più esclusivi. E' successo in occasione della manifestazione Bespoke, la cui prima edizione è andata in scena dal 21 al 23 novembre al Palazzo del Ghiaccio di Milano. Soddisfatto dei risultati ottenuti l'ente organizzatore della manifestazione, International Club Exhibitions (Ice): già I durante il vernissage del 20 novembre sono state superate le 2.400 presenze, mentre il bilancio totale dell'evento ha sfiorato le 11 mila visite, tra cui vip, collezionisti, giornalisti e media vari, cui va aggiunto il “solito” sciame di curiosi, in prima linea per dare soltanto un'occhiata, anche senza comprare nulla. Numerosi gli espositori che hanno preso parte a Bespoke, rappresentando trasversalmente un po' tutti i settori: dall'abbigliamento con Luciano Barbera o SPECIALE LUSSO Il divano Gaudì di Bretz Isai ai motori con Castagna, Colani o Wiesmann CarZeta, passando per i gioielli di Jesus Di e La Piramide, per i viaggi di Bradipo Travel, l'Albergo della Regina Isabella, con l'annesso complesso termale, i pianoforti di Borgato, le lussuose pentole di Fissler, e tanti altri ancora. Tra gli oggetti di maggiore richiamo la nuova Wiesmann GT MF5, con motore BMW 10 cilindri e 507 cavalli, esposta in bella mostra dinanzi allo stand Wiesmann CarZeta. "Con l'MF5 - spiega Friedhelm Wiesmann, portavoce dell'omonima società - stiamo andando incontro ai molti appassionati di GT che vogliono esprimere la loro individualità attraverso una dose ancora maggiore di potenza e sportività". Il fratello di Friedhelm, Martin, in qualità di direttore responsabile per lo sviluppo e la produzione, dichiara che “la GT MF5 rappresenta il modello ideale con cui la nostra gamma raggiunge il top ed è sicuramente la più emozionante delle vetture sportive che Wiesmann abbia mai presentato al pubblico”. "Tale modello - puntualizza Stefano Zurleni, amministratore delegato di CarZeta, concessionaria milanese importatrice esclusiva per l'Italia di Wiesmann - è completamente personalizzabile: il cliente può scegliere la pelle, gli inserti, può 19/12/2008 17.25 decidere di cifrare le iniziali del proprio nome ad esempio sul sedile o sul battitacco e così via. Ci siamo resi conto che la stravaganza non ha limiti. Insomma, dei 200 circa esemplari l'anno che vengono prodotti a partire dai tre modelli, non ne esistono due uguali". Bretz, azienda tedesca produttrice di divani, è stata partner tecnico di BeSpoke. La caratteristica principale dei divani Bretz è la seduta larga, che spazia dai 53 centimetri di profondità fino ad arrivare ai 105. Per ogni modello vi sono infinite composizioni, grazie all'utilizzo di materiali pregiati come velluto o pelle impreziositi da Swarovski. Vasta la scelta dei colori: tinte unite dai toni soft come ad esempio il crema, il beige o il cappuccino, senza dimenticare quelli più accesi come il turchese o l’arancio, oppure fantasie zebrate o floreali Pagina V argentate o con rose rosse, solo per citarne alcune. Le fodere, invece, possono essere scelte fra 340 tipi. Come fa sapere Roberto Guerini, direttore generale di Atmos entertainment design, la società che importa in esclusiva e distribuisce i prodotti Bretz in Italia, gli ultimi modelli che hanno visto la luce sono "Don Corleone", "un divano monumentale e importante, dalle linee chiare e morbide", e "Tiziana", "con un apertura verso il cielo e delle linee ben definite". "Le tendenza del momento - prosegue Guerini - sono linee morbide e colori caldi che invitano e coccolano l'anima con grande attenzione all'ecologia. Al momento la clientela chiede soprattutto grande qualità e haute couture, più la possibilità di poter personalizzare il prodotto secondo le proprie esigenze. I nostri best seller sono il modello Gaudì, un classico della nostra produzione, e il Marilyn che con la sua ampia gamma riesce a soddisfare tutte le esigenze d’arredamento, senza contare che rappresenta una vera propria icona dello stile Bretz". La nuova Wiesmann GT MF5 messa in mostra a Bespoke SPECIALE LUSSO FMAG_LUSSOok:Layout 1 FMAG_LUSSOok:Layout 1 VI 22/12/2008 11.24 Pagina VI RUBRICHE GLI ALBERGHI DEL LUSSO, DOVE OGNI DESIDERIO DIVENTA REALTA' Dai biglietti di teatro a cene in ristoranti esclusivi, fino al noleggio di elicotteri e persino all'acquisto di un motoscafo Riva. Parola al concierge SPECIALE LUSSO di Valeria Panigada al primo passo dalla porta girevole fino all'ultimo in uscita, i clienti degli alberghi più prestigiosi possono vedere i loro desideri diventare realtà. Dai biglietti per uno spettacolo teatrale, a una cena in un ristorante esclusivo, fino al noleggio di un elicottero e di una limousine. Ad accogliere e realizzare le richieste dei clienti più esigenti e ricchi del pianeta sono i concierge o, detto all'italiana, portieri d'albergo. Sono come i padroni di casa per cui il cliente è l'ospite al quale riservare ogni attenzione, preoccupandosi che il suo soggiorno sia indimenticabile. Soddisfano ogni tipo di richiesta e più piccola esigenza, ascoltano lamentele e confidenze. Tanto che si potrebbe definirli gli uomini dalla “mission impossible”. Parola di Federico Barbarossa, capo concierge all'Hotel Cala di Volpe, a Porto Cervo, in Sardegna, e presidente della Uipa (Unione Italiana dei Portieri d'Albergo “Le Chiavi d'Oro”). D Quali sono i requisiti per definirsi un perfetto concierge? Prima di tutto la completa disponibilità. Il concierge deve essere disponibile 24 ore su 24. Altre caratteristiche fondamentali sono l'immediatezza e la tempestività. Accanto a questi aspetti non si deve dimenticare il rispetto di un codice deontologico, che impone la riservatezza nei rapporti con i clienti. Il concierge deve avere poi una preparazione culturale di alto livello, parlare almeno tre lingue straniere in modo fluente e possedere conoscenze sulla storia locale. FMAG_LUSSOok:Layout 1 19/12/2008 17.26 Pagina VII RUBRICHE VII E' mai capitato non di non riuscire a soddisfare una richiesta? Mai. Ci definiscono gli uomini dalle “mission impossible”. A parte gli scherzi, non mi è mai capitato di non accontentare un cliente. Ammetto che a volte sono stato costretto a chieder maggiore flessibilità nella tempistica, ma alla fine io insieme ai miei collaboratori ho sempre esaudito un desiderio. Come si è evoluta negli anni questa professione? Una vera evoluzione è cominciata qualche anno fa soprattutto nell'approccio pratico. Mi riferisco alla tecnologia, che richiede ormai una spiccata immediatezza. Ora possiamo fare qualsiasi prenotazione, dai biglietti aerei, ai teatri, ai ristoranti, fino al noleggio di imbarcazioni via Internet con un accorciamento dei tempi tale che a volte anche la nostra clientela rimane sbalordita. La necessità di percorrere di pari passo i tempi che stiamo vivendo ci induce a rivedere anche lo stato culturale della maggior parte degli addetti ai lavori. E quella invece più bizzarra? Ne ricordo una in particolare. Un giorno un cliente tedesco molto importante ha espresso il desiderio improvviso di acquistare una barca e più precisamente un motoscafo Riva. Era luglio e il cliente lo voleva entro l'estate. Di solito per avere un Riva ci vogliono mesi e invece sono riuscito a portare la barca a Genova e poi fino a qui in poco più di due settimane. E' stata una soddisfazione! Quando la barca è stata attraccata alla nostra darsena, il cliente mi ha telefonato e mi ha detto: “Federico, è arrivata! Vieni a brindare con noi”. Quale sarà il futuro del concierge? Le grandi compagnie alberghiere sanno bene quali benefici la presenza di una portineria può dare alle loro strutture, costrette a dividersi un mercato in continua crescita e sempre più esigente. Come sarà il portiere d'albergo di domani è molto difficile dirlo. Certamente ci sarà. Perché la tendenza all'accoglienza sarà sempre presente. Ragion per cui credo sia molto importante trasmettere la passione e seguire una scuola di preparazione. Una cosa è certa: il concierge non sarà mai un semplice impiegato imprigionato nella sua ordinarietà ma colui che della straordinarietà ne ha fatto una ragione di vita. Quali sono le richieste più comuni? La bellezza del mio lavoro è l'incognita di quello che mi verrà chiesto durante la giornata. I desideri più comuni, vista anche la località dove lavoro (Costa Smeralda, in Sardegna) vanno dal noleggio di un elicottero o aereo privato o imbarcazione, a un autista per una giornata di shopping, fino ai biglietti del teatro o cene in ristoranti molto particolari. Federico Barbarossa, capo concierge presso l’Hotel Cala di Volpe, a Porto Cervo SPECIALE LUSSO Che tipo di clientela incontra? Generalmente ci siamo sempre rivolti a una clientela di tipo occidentale e di una certa età. A questa tipologia si riscontra ora una generazione più frenetica ed eccessiva. In questi ultimi anni abbiamo avuto sempre meno clienti americani e sempre più russi. Il russo rappresenta un nuovo target, è un cliente diverso, a volte più difficile da gestire. FMAG_LUSSOok:Layout 1 VIII 22/12/2008 11.24 Pagina VIII LIVING VACANZE ANTICRISI PER REGALARSI UN NATALE DA SOGNO Resort che spuntano nel deserto, palafitte a pelo d’acqua tra cielo e mare ecco alcune delle proposte dell’industria del leisure più à la page selezionate da Lusso Magazine di Micaela Osella P SPECIALE LUSSO er le prossime feste di Natale sono 12 milioni gli italiani che si regaleranno il sogno di una settimana di svago e relax. Un popolo in movimento, cui si aggiungeranno i viaggiatori dell’ultimo minuto. Che sia al caldo, in montagna, in un villaggio o ancora in una Spa poco importa. In barba al rallentamento globale dell’economia e all’Alitalia al collasso l’industria delle vacanze resiste. Perché anche se le tasche sono un po’ meno piene, una settimana di vacanza aiuta a non pensarci. 1 DESTINAZIONE PARADISO Per capire come sta cambiando la propensione alla spesa dei very important travellers basta dare un’occhiata ai dati del pianeta Italia: nel 2006 il numero dei viaggiatori è sceso dello 0,5% rispetto al 2005, eppure il fatturato del settore è cresciuto del 5%. Come dire: meno italiani hanno viaggiato, ma quelli che lo hanno fatto hanno investito cifre sempre più consistenti perché in fin dei conti regalarsi una settimana da sogno è il desiderio di un anno di lavoro. Anche se sono lontani anni luce i tempi in cui la monarchia d’Europa si dava appuntamento tra i bagni a vapore di Baden Baden, concedersi una settimana in Spa a Capodanno potrebbe rendere belli tutto l’anno. Così decidere di volare in Germania nella città termale per eccellenza d’Europa a farsi coccolare da mani esperte resta una buona idea. Non sarà difficile imbattersi in Bill Clinton o nell’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, tra le vie della cittadina, dove cucina raffinata e accoglienza a cinque stelle fanno degli alberghi immersi in paesaggi da fiaba la cornice ideale dove brindare all’anno nuovo. Oltre alla qualità delle acque Baden-Baden deve, infatti, molta della sua atmosfera magica alla Foresta Nera che la circonda. Per un 1 Lizard island resort 2 Longitude 131 3 Lebombo riserva privata di Singita nel parco Kruger in Sud Africa 4 Sheraton Moorea Lagoon Resort & Spa 5 Schlosshotel Bühlerhöhe 2 FMAG_LUSSOok:Layout 1 22/12/2008 11.28 Pagina IX VACANZE IX 3 VIVERE UNA FAVOLA La mappa dei posti dieci e lode spazia in giro per il mondo. Da Punta de l'Este, in Uruguay, buen retiro di modelle e imprenditori, passando per Cartaghena in Colombia e Playa del Coco in Costa Rica è dolce la scoperta di posti incontaminati. In Australia, davanti alla celeberrima formazione rocciosa di Ayers Rock, scopriamo il Longitude 131: grazie alle sue tende extra lusso immerse nel nulla è l’unica struttura costruita esattamente davanti al misterioso monolite simbolo del paese. A Kangaroo Island, area protetta dove si vive a contatto con canguri, i sogni diventano realtà al nuovissimo resort 6 stelle Southern Ocean Lodge, Per chi vuole il massimo c’è addirittura la possibilità di vivere come un moderno Robinson Crusoe affittando l’isola resort Lizard Island, dove se non si vuole esagerare si può optare per un soggiorno a cinque stelle al Lizard Island Resort. Ma è la Polinesia la destinazione che resta nell’immaginario collettivo il paradiso in terra da scoprire almeno una 4 volta nella vita. Queste isole ai confini del mondo sono infatti perfette per una vacanza no shoes. Muniti solo di pareo e costume la scoperta di Moorea, Tahiti, Bora Bora sarà perfetta. Diverse le opportunità di soggiorno: lo Sheraton Moorea Lagoon Resort & Spa offre spiaggia al top ed escursioni per tutti i gusti, mentre al Manihi Pearl Beach Resort sarà come essere diventati un pesce per chi sceglierà un bungalow sull’acqua. Cambiando atmosfera la vacanza più trendy in Botswana è piantata nella riserva di Moremi, a Mombo Camp, dove è praticamente impossibile non imbattersi in leoni, elefanti, ghepardi e giraffe. Ma anche in Sud Africa la scoperta del Continente nero sarà dolce nella riserva privata di Singita, che offre la possibilità di alloggiare in tre diversi safari lodge. Certo per chi predilige l’effetto sorpresa va forte il deserto. Qui il top è trascorrere Capodanno al Kasbah Said di Merzouga, resort circondato dai palmeti, che si presenta come una città fortificata color ocra. La coppia Brad-Angelina ha provato questa ebbrezza. Rimanendo sulla vacanza esotica è grazie a Johnny Depp e al film La maledizione della prima luna che è stato rilanciato il fascino dei Caraibi qualche anno fa, trasformandoli in una destinazione che non è più appannaggio solo di miliardari grazie alla scelta vastissima di resort spuntati qua e là. E c'è solo l'imbarazzo della scelta: mentre la notte è sempre giovane in Giamaica, StBarth o Barbados, bagni di sole ci aspettano nel puzzle di spiagge da manuale che spaziano da Antigua, Anguilla, Tobago, St. John e Turks&Caicos. A St Vincent e Grenadine per un soggiorno al top la scelta è tra il Raffles Resort Canouan Island oppure il Cotton House. I LUOGHI COMUNI NON MUOIONO MAI Il mare (caldo) preferito d’inverno resta quello delle Maldive. Con un’ultima chicca: scegliere di soggiornare in un ecoresort dove la vacanza è all'insegna del rispetto della natura è l'ultimo must. L’indirizzo giusto è il One&Only Reethu Rah, un resort dove vivere al top lo sport. 5 SPECIALE LUSSO soggiorno indimenticabile gli indirizzi giusti sono il Schlosshotel Bühlerhöhe e il Brenner’s Park-Hotel Spa, dove sono disponibili i migliori trattamenti beauty e medical della città. “Senza andare lontano per chi punta a una vacanza di puro relax ci sono le beauty farm come l'Ostuni & Trullishire, a Ostuni”, suggerisce Roberto Piccinelli, giornalista che segue da anni le nuove tendenze. Sempre per chi apprezza il mare d’inverno una destinazione al top è il Forte Village, in Sardegna, sinonimo di esclusività e raffinatezza. Chi privilegia invece il fascino di Roma, non può perdere il Regina Hotel Baglioni che ospita dall’inventiva dell’attrice Katherine Kelly Lang la prima Kelly Spa, un angolo di paradiso nel cuore della città eterna. FMAG_LUSSOok:Layout 1 X 19/12/2008 17.26 Pagina X RUBRICHE IL LUSSO DA GUSTARE A TAVOLA DURANTE LE FESTE DI DICEMBRE A lato le immagini di alcune tavole imbandite Consigli e suggerimenti dagli esperti di Peck per i prossimi appuntamenti culinari di Natale e Capodanno di Valeria Panigada e feste rappresentano spesso l'occasione per pranzi e cene speciali. E di certo Natale e Capodanno sono tra gli appuntamenti più importanti e tradizionali per incontrarsi attorno a tavole imbandite. “Non dovranno mancare i classici piatti della cucina italiana, ma qualche sapore nuovo potrà far esaltare i palati e rendere il menù esclusivo”, dichiara Francesca Stoppani, l'esperta di Peck, storico store milanese dell'alta gastronomia. SPECIALE LUSSO L LA TRADIZIONE È SERVITA CON UN PIZZICO DI ESTRO Per un pasto ricercato è d'obbligo iniziare con gli antipasti, “che devono essere concepiti per invogliare e coccolare il palato nell'attesa della prima portata principale”, dice Francesca Stoppani, precisando: “Non esistono regole ferree. Il numero di antipasti dipende innanzi tutto dall'ampiezza e dalla rilevanza che si vuole dare al menu; in generale, però, è meglio limitarsi a qualche stuzzichino della dimensione di un solo boccone, per poi passare a uno o al massimo due antipasti ben strutturati a ridosso del primo piatto”. Secondo l'esperto si può gustare un raffinato foie gras di Francia o delle piccole galatine di vitello, oppure se si preferisce un inizio di mare si possono servire scampi e assaggi di aragoste. Per quanto riguarda i primi piatti, occorre diversificare tra le diverse occasioni. Le paste ripiene sono tra i primi canonici delle feste natalizie “di magro per la cena della Vigilia, grasse e ricche per il pranzo di Natale, mentre per la cena di Capodanno si possono servire primi piatti La ricetta di Peck Il panettone diventa esotico Ingredienti 140 g di tuorli 75 g di zucchero 25 g di amido di mais 250 g di latte 500 g di panna fresca Un baccello di vaniglia 1 frutto della passione 50 g di ananas a cubetti 50 g di mango a cubetti 50 g di papaya a cubetti Un panettone Peck da 1 kg Preparazione Montate i tuorli con lo zucchero fino a quando sono spumosi e chiari, quindi incorporate l’amido di mais. Scaldate il latte con 250 g di panna (conservate la panna restante in frigorifero) ed il baccello di vaniglia inciso per il lungo. Versate il liquido nelle uova e, sempre mescolando, portate al primo bollore. Togliete dal fuoco e incorporate 250 g di panna fredda e la polpa del frutto della passione. Fate raffreddare mescolando di tanto in tanto. Aggiungete la frutta a cubetti incorporandola delicatamente con una spatola. Servite il panettone Peck a fette con qualche cucchiaio di salsa esotica per dare un tocco di novità alla tradizione. conditi da carne o da pesce”, spiega Stoppani. Come seconda portata sono i piatti di carne a diventare i protagonisti della tavola. “Suggerirei il cappone farcito alla castagna, oltre che al classico tripudio di arrosti o il filetto in crosta”. Mentre per la sera di San Silvestro, non può mancare lo zampone di Modena con le lenticchie. Per finire in bellezza, il dolce. Oltre al pandoro e panettone, Peck propone il “tronchetto di Natale”, un dolce a forma di tronco farcito con mousse di creme o frutti di bosco su una base di biscotto. Per Capodanno, invece, la tradizione può lasciare spazio a una maggiore fantasia e a dessert più elaborati. “Gli agrumi, l'uva, la frutta secca e tutti quegli elementi bene FMAG_LUSSOok:Layout 1 19/12/2008 17.26 Pagina XI RUBRICHE XI La storia Peck, il tempio internazionale del gourmet auguranti non devono mancare sulla tavola del veglione. Non dimenticate gli spazzacamini o i porcellini di cioccolato e marzapane per ogni ospite. Il panettone può essere sostituito dalla veneziana, più adatta a essere farcita sia con creme sia con gelato. Non rinunciate al pandoro ma trasformatelo a piacimento, in un soufflé o in un dolce diplomatico. Per donare un tocco di luce alle superfici, potete procurarvi delle sottilissime foglie d'oro zecchino commestibile. Infine, un tocco di rosso: lamponi e fragole, ciliegie e ribes; i frutti rossi sono perfetti in abbinamento alla cioccolata”, conclude l'esperta. I ricchi pasti delle festività dovranno essere accompagnati da bottiglie di alta l'occhio già assapora un trionfo di generi alimentari accuratamente selezionati, fino al piano alto dove si finisce in dolcezza, seduti a un tavolo gustando tè e confetture. Il segreto del successo di Peck, nonostante abbia subìto diversi cambiamenti anche di gestione (dagli anni '50 Peck è gestito dai fratelli Stoppani), è la tradizione per la qualità dei prodotti e il desiderio di "comunicare" la bontà. qualità capaci di far esaltare i sapori dei piatti. UVE PREGIATE PER BRINDARE ALLE FESTE Per un menù a base di carne Francesca Stoppani, che è anche sommelier, consiglia il Barbera d'Asti o le più prestigiose bottiglie di Super Tuscan o Sassicaia della Toscana. Se invece in tavola si servirà del pesce, allora si dovrà optare per un Chardonnay-Grechetto della cantina Antinori dell'Umbria. Meglio l'annata 2005, oppure il piemontese Gaia & Rey dell'azienda Gaia, questo è uno dei più costosi e rinomati vini bianchi prodotto con uve chardonnay. Per il dessert si può sorseggiare un Moscato d'Asti che ha una leggera effervescenza oppure il Passito di Pantelleria che ha una gradazione alcolica maggiore. Per il brindisi di mezzanotte di Capodanno invece i consigli vanno in direzione dello champagne, verso i classici Cristal Rosé di Roederer o Dom Pérignon Enothèque 1975 di Moet & Chandon, che è uno Champagne rarissimo, mentre tra gli spumanti il sommelier suggerisce una bottiglia di Annamaria Clementi di Cà del Bosco: “E' un prodotto a grandi annate ed è anche uno dei pochi spumanti che si avvicina allo champagne”. SPECIALE LUSSO Dal 1883 si trova nel cuore di Milano un tempio storico del gourmet. E' Peck, che da semplice bottega fondata da un salumiere di Praga, Francesco Peck, è diventato uno dei nomi più celebri della gastronomia internazionale e uno dei simboli dell’alta cucina per i palati milanesi. Oggi il negozio offre tre piani di prelibatezze: dalla cantina dove ospita oltre 5.000 etichette di vini pregiati provenienti da ogni angolo del mondo, al pianterreno dove FMAG_SET_OTT:Layout 1 24/10/2008 9.54 Pagina 35 Annuncio pubblicitario X-markets Certificates Scendete in campo con una squadra vincente I mercati finanziari sempre più veloci e dinamici, rappresentano una sfida costante per i risparmiatori. Infatti, negli investimenti, come nello sport, anche un secondo può essere decisivo per il raggiungimento dei propri obiettivi. Con X-markets è più facile tenere il ritmo: un team di esperti di finanza Vi tiene aggiornati e riorganizza indici ed azioni in nuovi strumenti d’investimento più semplici ed efficaci. 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Il Prospetto è disponibile presso l’Intermediario, l’Emittente, sul sito www.xmarkets.it e, su richiesta al Numero Verde X-markets 800 90 22 55 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 13 Focus commodity I lingotti d’oro di Cofinvest Lingotti o monete, ma che siano d’oro La crisi dei mercati ha fatto riscoprire il valore dell’oro come bene rifugio. Per investire esiste anche la possibilità di acquistare direttamente lingotti o monete DI ALESSANDRO PIU Un 2008 poco brillante In questo 2008 da mettere al più presto nel frigorifero della storia nemmeno l’oro è riuscito a brillare. Dopo la fiammata dei primi due mesi dell’anno, che ha portato alla valutazione record di 1.002,95 dollari per oncia, il movimento che ha permesso al metallo giallo di guadagnare oltre 50 punti percentuali da luglio 2007 ha ceduto sotto i colpi della crisi. Al suo posto si è instaurato un trend discendente caratterizzato da una volatilità decisamente più elevata che ha riportato le quotazioni, a fine novembre, in area 800 dollari. Tuttavia che l’incertezza dei mercati abbia fatto perdere anche all’oro la sua identità di bene rifugio è cosa del tutto improbabile. Dopotutto da inizio anno il bilancio per l’oncia d’oro è ancora sopra la linea di parità, sebbene di poco, a fronte delle perdite in doppia cifra degli indici azionari e delle altre materie prime. Inoltre basta analizzare le oscillazioni del grafico del metallo prezioso per osservare come i recuperi al rialzo siano avvenuti proprio in occasione dei momenti di massima tensione sui mercati finanziari tra i quali il fallimento di Lehman Brothers a metà settembre. Ulteriori conferme sul fascino dell’oro arrivano dall’ultimo report del World Gold Council, secondo il quale nel terzo trimestre dell’anno la domanda di oro ha raggiunto un nuovo record a 32 miliardi di dollari, il 45% in più del record stabilito il trimestre precedente. E il maggiore contributo è arrivato dagli investitori al dettaglio tanto che, prosegue il documento, “nel trimestre si sono rilevate carenze di metallo presso i dealer un po’ in tutto il mondo”. Da primato è stato anche il flusso dovuFINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 13 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 14 Focus commodity LA PROPOSTA DI BANCA ETRURIA Un conto tutto d’oro Sempre per chi voglia investire in oro fisico senza però operatori non residenti per permettere di effettuare avere la necessità di vederlo o maneggiarlo nonché transazioni in oro. Grazie al Conto Oro le aziende l’onere di stoccarlo, Banca Etruria ha lanciato il Conto del settore possono beneficiare di una gestione dina- Oro. La particolarità di questo conto corrente è costi- mica della provvista del metallo a fronte delle mute- tuita nella sua unità di misura, il grammo d’oro. In voli necessità di disporre della materia prima per la altri termini il cliente, invece che possedere e visua- produzione o per il magazzino ai fini della commer- lizzare un conto in valuta, avrà una giacenza in oro cializzazione (hedging). Anche gli operatori non resi- finanziario. L’offerta del conto è rivolta sia ai privati denti possono così effettuare transazioni in oro car- in ottica di diversificazione dell’investimento, sia alle taceo da utilizzare poi presso Banca Etruria per aziende operanti nel settore orafo con obiettivi di disporre di oro fisico da consegnare in conto lavora- copertura e supporto all’operatività in oro, sia agli zione alle aziende orafe italiane. to agli Etfs, pari a 15 tonnellate nel trimestre scorso con il picco raggiunto proprio a metà settembre, in corrispondenza del crollo della banca d’affari americana Lehman Brothers. Se queste sono le cifre, che cosa ha impedito all’oro di ritornare sopra il muro dei 1.000 dollari l’oncia? Tra i fattori da tenere in considerazione il recupero di valore del dollaro, la cosiddetta “valuta rifugio”, la diminuzione delle pressioni inflazionistiche e, soprattutto, la liquidazione delle posizioni in oro da parte degli investitori istituzionali e degli hedge fund, costretti a fare cassa per rientrare nei margini richiesti dai loro finanziatori. “Proprio il lato speculativo del mercato – conclude il report – potrebbe contribuire a mantenere elevata la volatilità nei prossimi mesi ma ciò non sminuirà il tradizionale valore di bene rifugio dell’oro”. Per gli analisti di Goldman Sachs c’è spazio per ulteriore downside delle quo- tazioni fino a 700 dollari l’oncia per effetto della prosecuzione del deleveraging finanziario sui mercati e del rafforzamento del dollaro nel breve termine. Secondo le stime raccolte da Bloomberg il prezzo dell’oro spot dovrebbe mantenersi stabile sui 900 dollari l’oncia nei primi tre trimestri del 2009 e perdere spinta successivamente quando è previsto l’inizio del lento ritorno alla normalità per l’economia globale. Proprio per il suo valore di bene rifugio, infatti, il metallo giallo è destinato a dare minori soddisfazioni quando tutto funziona per il meglio. D’altronde la discesa delle quotazioni favorisce il ritorno sul mercato della domanda proveniente dal comparto gioielleria, con alcuni Paesi asiatici caratterizzati da una elevatissima domanda in tal senso. Una domanda che in precedenza si era allontanata a causa delle elevate quotazioni e che potrà comunque offrire sostegno alle quotazioni dell’oro. Confronto Oro - Msci World 110 Oro MSCI World Gen Mar 90 80 70 Sterline d’oro - Cofinvest FINANZA MAGAZINE 14 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 Mag Lug Set Nov Fonte: Bloomberg FMAG_DIC:Layout 1 22/12/2008 11.38 Pagina 15 Focus commodity Mille e non più mille “L’oro ha raggiunto nell’anno 2008 quotazioni da record in termini di dollari per oncia ma gli analisti internazionali lo vedono addirittura oltre tale soglia. Lo sottolinea Roberto Binetti di Confinvest, società specializzata nell’intermediazione di oro in monete e lingotti e responsabile della pubblicazioni del settore orafo pubblicate quotidianamente sui giornali italiani. Al di là dell’aspetto più strettamente materiale, legato all’investimento, l’acquisto di oro fisico soddisfa anche aspetti connessi alla sfera immateriale, come il piacere di vedere ciò che si compra. “Un lingotto d’oro, o una moneta, si può vedere quando si vuole, toccare, portare via con sé dopo l’acquisto o tenerlo conservato presso i nostri caveau, un servizio che offriamo gratuitamente ai nostri clienti”, rimarca Binetti. L’acquisto deve essere effettuato presso operatori specializzati e autorizzati dalla Banca d’Italia. “Se si vuole lo si può acquistare anche presso le banche” precisa l’ufficio stampa di Banca Intesa, “tuttavia le procedure sono più lunghe e quindi dispendiose”. Sono gli effetti della legge 7 del 2000 che ha eliminato il monopolio e l’Iva al 20% che fino ad allora gravava sul settore. In Italia, oltre a Confinvest, operano anche altre società nell’intermediazione di oro fisico. “Le quotazioni a cui compriamo e vendiamo i lingotti e le monete – riprende Binetti – sono calcolate su quelle ufficiali dell’oro. Inoltre garantiamo il riacquisto immediato in qualsiasi momento”. Per esempio, al 10 dicembre scorso, il grammo d’oro fino veniva offerto in vendita a 19,52 euro e in acquisto a 19,11 euro. Se il metallo prezioso per definizione ha le sue attrattive, può non essere tuttavia un’idea ottimale quella di investirvi tutto il proprio capitale: “Noi consigliamo di accantonare sotto questa forma di investimento fino al 20% delle disponibilità complessive. Il compito di tale quota è quello tipico della commodity, preservare il capitale e diversificare il portafoglio”. La questione della scelta tra lingotto e moneta è ancora una volta legata sia a fattori estetici che pratici: “Per investimenti fino a 15.000/20.000 euro consigliamo le monete, molto pregiate le sterline d’oro, che sono più facilmente monetizzabili in ogni parte del mondo e permettono dunque una migliore gestione dell’investimento. Sopra tali livelli di disponibilità sono preferibili i lingotti, soprattutto per questioni logistiche di ingombri”. Il lingotto c’è anche se non si vede Gli Etc permettono di investire sulle materie prime fisiche senza preoccuparsi della conservazione er chi voglia investire in oro fisico senza bisogno di lustrarsi gli occhi guardando il proprio lingotto, l’alternativa può essere rappresentata dagli Exchange traded commodity (Etc). In questo caso si riceverà un titolo, l’Etc, che attesta l’esistenza della corrispondente quantità di oro nel conto deposito della società emittente. In Italia gli Etc vengono offerti da Etf Securities che deposita in custodia le barre d’oro presso la Hsbc Bank Usa. Oltre all’oro sono disponibili Etc su molte altre materie prime. Le quotazioni dell’Etc sull’oro fisico, scambiabile in Borsa come un titolo azionario, seguono le variazioni di prezzo della commodity sottostante e presentano una commissione di gestione dello 0,39% annuo, oltre all’eventuale commissione applicata dal broker per eseguire l’operazione e a uno spread denaro/lettera. Quando si investe in oro bisogna tenere presente che le quotazioni, a livello internazionale, sono espresse in dollari Usa e quindi, per un investitore dell’area euro, c’è da tenere presente l’andamento del tasso di cambio. Gli Etc per esempio sono scambiati in euro. La tassazione è al 12,5%, si possono compensare le plusvalenze con minusvalenze pregresse. P L’oro negli ultimi due anni 1000 900 800 700 600 Dic 06 Mag Set Dic 07 Mag Set Fonte: Bloomberg FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 15 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 16 L’Intervista Gli italiani scoprono l’alternativa dei bond Otc We@bank ha portato in Italia il primo esempio di Best Execution sul mercato obbligazionario Over the Counter. Positiva a un mese dal lancio la risposta degli investitori DI MARCO BARLASSINA mpliare l'offerta d'investimento in un momento non facile per i mercati finanziari può essere una scelta vincente. E' stato così per We@bank, la banca online del gruppo Banca Popolare di Milano, che all'inizio di novembre ha presentato una soluzione d'investimento senza precedenti in Italia. E’ stata infatti la prima banca ad offrire la best execution sull'Over the counter, la possibilità cioè di accedere a una selezione di titoli obbligazionari non quotati su un mercato regolamentato attraverso l'applicazione di quelli che sono i primi effetti concreti della Mifid. A un mese dall'avvio dell'iniziativa è già possibile tracciare un primo bilancio. E i numeri danno ragione all’intuizione della banca divenuta popolare grazie ai suoi conti ad alto rendimento. “C'è stato un grande interesse – spiega Stefano Cioffi, responsabile trading e investimenti di We@bank - anche se molti sforzi dovranno essere fatti per far conoscere meglio questo mercato, con A FINANZA MAGAZINE 16 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 particolare riferimento alle differenze di operatività tra mercati order driven e quote driven quali l’Otc. Per questo abbiamo in programma di tenere dei corsi e di svolgere attività di education anche attraverso il nostro sito”. Nel dettaglio nei primi 30 giorni di operatività gli ordini hanno riguardato per l'80% titoli a tasso fisso e per il 20% bond a tasso variabile, mentre ha prevalso la scelta di titoli denominati in Euro (68%) seguiti da strumenti in Dollari (24%) e Sterline (8%). Netta la prevalenza di Distribuzione per rating Baa1 18% Baa2 8% Aaa 18% Aa3 13% A1 10% Aa2 10% Aa1 4% A2 14% A3 5% Fonte: Elaborazione Finanza.com FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 17 L’Intervista emissioni con scadenze molto brevi, un chiaro segnale Tipologia emittenti di avversione al rischio in una fase di generale incerSovranazionali 2% Governativi 26% tezza. Il 61% degli ordini ha così riguardato titoli con maturity inferiore ai 3 anni. Le scelte hanno privilegiato titoli bancari e finanziari, seguiti dai governativi. Bancari e Enti e agenzie finanziari 56% pubbliche 4% Preferite infine le emissioni caratterizzate dai rating più elevati (si vedano i grafici in pagina). Risultati colti anche grazie al sistema messo a punto da We@bank. "Finora tutti hanno offerto una best execution statica, su un solo Corporate 12% mercato, noi abbiamo dato una best execution dinamiFonte: Elaborazione Finanza.com ca", spiega Cioffi. Non si tratta di una differenza da poco. La best execution statica prevede infatti l'individuazione congeniale sulla base di emittente, settore, valuta, tipo di un'unica sede di esecuzione, quella dinamica la sele- di tasso, data di scadenza e rating. I titoli disponibili sono zione tra più sedi. L'esecuzione di un ordine avviene così circa 1800, ma il paniere viene aggiornato giornalmente al miglior prezzo individuabile su 20 diverse sedi di ese- e i titoli entrano ed escono perché scaduti o perché cuzione, garantendo un'effettiva competizione. "E' un po' non più ottemperanti a criteri oggettivi quali l'appartecome portare il cliente dal venditore al dettaglio al mer- nenza alla categoria "investment grade" (secondo la scacato all'ingrosso, tra grossisti che sono però messi in la di rating di Moody's), una liquidità circolante supeconcorrenza", puntualizza ancora Cioffi. Nel caso speci- riore ai 500 milioni di euro, un taglio minimo uguale o fico è Akros, anch'essa del gruppo Bpm, il negoziatore inferiore a 1000 (che caratterizza titoli destinati al pubunico, ossia la banca che si pone carico di inoltrare l'or- blico retail), la denominazione solo nelle principali valudine alle sedi di esecuzione. In questo modo te. Ma perché questo progetto proprio We@bank ha anche ovviato ad alcuni punora? E perché proprio sull'Otc? "In un ti che hanno finora reso l'Over the Counter momento di turbolenza - conclude Cioffi difficilmente accessibile al pubblico retail, su - è importante rendere disponibili nuove tutti la vastità del mercato obbligazionario opportunità di investimento in un'ottica di Otc, che conta circa 120mila titoli. diversificazione del rischio e dotando il We@bank permette invece di operare su cliente di tutti gli strumenti per operare una selezione di titoli, dotando il cliente di una scelta oculata e consapevole. In queun motore di ricerca avanzato che facilita sto contesto noi ci impegniamo anche a Stefano Cioffi R ESP . TRADING E INVESTIMENTI WE @ BANK l’individuazione del titolo maggiormente garantire il best price”. ABC Come funziona Le obbligazioni OTC - Al termine dell’utilizzo del motore di ricerca appare una Le obbligazioni Otc non sono quotate su mercati rego- schermata con i prezzi denaro/lettera degli strumenti e lamentati ma trattate direttamente per via telefonica o i link al confronto grafico telematica tra i diversi operatori market maker. - La scheda titolo comprende quotazioni in tempo reale aggiornate in modalità push (per i clienti con profilo push) Sul mercato Otc sono trattate obbligazioni emesse da e una scheda di dettaglio istituzioni governative ed enti sovranazionali, enti ed - L'ordine avrà solo prezzo e quantità, sarà l'intermedia agenzie pubbliche, primarie aziende e banche. rio ad associarlo a una controparte - Il post trading è un altro punto forte, il sistema tiene Esistono obbligazioni Otc a tasso fisso, variabile, zero cou- traccia dell'ordine complessivo, della storia dell'ordine pon, convertibili, emesse nelle principali valute mondia- quindi, che viene presentata al cliente su richiesta li, con scadenza normalmente comprese tra 5 e 30 anni. FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 17 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 18 Market Leader Le sfide sul green carpet di Obama Con la vittoria di Obama si attendono grandi novità per le energie rinnovabili. Ma secondo alcuni con gli attuali chiari di luna non sarà così semplice mantenere le promesse DI C ARLOTTA S COZZARI l 5 novembre scorso l'America ha voltato pagina, scegliendo come nuovo presidente il democratico Barack Obama, che ha avuto la meglio sul concorrente repubblicano John McCain. Una decisione storica, non soltanto perché si tratta del primo presidente statunitense afroamericano ma anche e soprattutto perché il neo-eletto, con i cambiamenti che ha preannunciato in campagna elettorale, si appresta a ridisegnare alcuni importanti aspetti dell'American style. A cominciare dal lato ecologico: tra le prime decisioni in arrivo una volta che Obama si sarà insediato alla Casa Bianca, ossia il 20 gennaio, ci saranno con ogni probabilità quelle legate al settore energetico e alla tutela dell'ambiente e del clima. Obama si è già palesemente schierato al fianco dell'adozione di tecnologie che sfruttino fonti rinnovabili per la produzione di energia al punto che c'è chi ha parlato di una possibile nuova rivoluzione industriale. Ciò, naturalmente, in aperto contrasto con la politica del presidente uscente, George W. Bush, che, identificando di fatto nell'oro nero l'unica risorsa energetica possibile, aveva dato il via a una serie di interventi di trivellazione petrolifera, alcuni dei quali sembra però che possano essere bloccati da Obama. Non solo, ma si dice che il presidente neoeletto possa varare un vero e proprio Consiglio nazionale per l'energia in seno alla Casa Bianca, dal momento che la questione è reputata importante alla stregua di quelle della sicurezza. Non stupisce quindi che, nello studiare i possibili impatti che l'elezione di Obama avrà sull'economia I FINANZA MAGAZINE 18 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 Obama durante un comizio FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 19 Market Leader Obama, la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia in generale e sui mercati finanziari in particolare, nessuno prescinda dall'affrontare il tema delle energie rinnovabili. In un rapporto pubblicato a fine ottobre, poco prima delle presidenziali americane, gli analisti di Goldman Sachs, a grandi linee e con tutti gli inviti alla cautela che si fanno quando si tracciano categorie rigidamente distinte e per certi aspetti contrapposte, hanno affermato che una vittoria del candidato afroamericano avrebbe potuto favorire le azioni delle società attive nel solare, nel biofuel e nei settori delle reti elettriche intelligenti, le cosiddette smart grid, che ottimizzano il servizio tradizionale con un impatto ambientale ridotto rispetto alle reti elettriche classiche. Viceversa, scrivevano nello stesso rapporto gli esperti della ex banca d'affari ora divenuta banca commerciale americana, se McCain avesse avuto la meglio su Obama le prospettive future sarebbero state rosee, nel senso che avrebbero incontrato i favori della politica, soprattutto per le aziende attive nel nucleare e in particolare nel sub-settore “engineering & construction”. Robert (Bob) C. Doll, respon- sabile mondiale investimenti equity di BlackRock, in una nota post elettorale, fa un'importante premessa: "L'attuale difficile fase che sta attraversando l'economia potrebbere complicare gli sforzi che il neo-presidente e il Congresso faranno per trasformare in legge i grandi cambiamenti annunciati durante la campagna elettorale". Detto ciò, Doll identifica i settori di mercato che potrebbero uscire vincenti dalle elezioni insieme con Obama nell'industria manifatturiera tradizionale, in quella delle costruzioni e, dulcis in fundo, le L’S&P 500 DA INIZIO ANNO 1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 Gen Mar Mag Lug Set Nov Fonte: Elaborazione Finanza.com FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 19 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 20 Market Leader CORSI E RICORSI ECONOMICI Paul Volcker, il ritorno del saggio della Fed Tra le novità della nuova era Obama c'è il ritorno sulla scena economico-politica, come attore di primo piano, di Paul Adolph Volcker, economista americano di lungo corso. Dopo che ha preannunciato l'istituzione dell'Economic Advisory Board, gruppo collocato al di fuori del governo ma con un ruolo consultivo, il neopresidente a stelle e strisce ha deciso che il comitato sarà presieduto proprio dall'ex Presidente della Fed, Paul Volcker, cui spetterà il compito, non semplice date le attuali circostanze, di "fornire idee nuove" in campo economico-finanziario al fine di traghettare gli Stati uniti fuori dalla crisi. L'economista capo dell'Economic Advisory Board sarà invece Austan Goolsbee, professore di Chicago e classe 1969, a dimostrazione del fatto che Obama è intenzionato a lasciare spazio ai giovani emergenti. Tra l'altro è stato proprio Goolsbee a presentargli Volcker. Classe 1927 e aperto sostenitore del candidato alla presidenza democratico dal gennaio di quest'anno, Volcker è stato numero uno PAUL VOLCKER ECONOMISTA della Fed dall'agosto del 1979 all'agosto del 1987, durante i gover- ni di Jimmy Carter e di Ronald Reagan. A lui va il merito di avere condotto l'America fuori dalle secche della staglazione (stagnazione dell'economia più inflazione) degli anni Settanta, tramite una riduzione dell'offerta di moneta, abbandonando così la precedente politica degli obiettivi sui tassi di interesse. Si dice che sia stato Volcker a consigliare Obama di sottoscrivere il energie alternative. "Nel discutere le questioni legate al commercio - mette in evidenza l'esperto di BlackRock - Obama si è focalizzato sulla protezione dell'industria americana, sui temi ambientali e sui diritti dei lavoratori. Le politiche commerciali che dovrebbe mettere in atto sembrano avvantaggiare l'industria manifatturiera statunitense. Tuttavia, l'attuazione di politiche protezionistiche tipicamente ha un effetto negativo sulle Borse, rallenta la crescita economica e tende ad aggiungere pressioni inflazionistiche tramite il canale salariale. L'enfasi posta da Obama sui miglioramenti infrastrutturali potrà far bene alle aziende connesse al settore delle costruzioni, mentre, sul fronte energetico, la nuova amministrazione dovrebbe essere maggiormente 'green friendly' che quella passata, con una forte concentrazione sui problemi dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale". In ogni caso, il compito di Obama non sarà certo dei più semplici. Gli analisti di Schroders, in un report post-elettorale pubblicato di recente, affermano che il nuovo presidente americano si insedierà in un momento in cui "l'economia è entrata in una fase di severa recessione” e inoltre “milioni di persone dovranno affrontare il problema della disoccupazione”. Non solo, ma lo spettro inflativo continua per certi aspetti ad aleggiare: “I prezzi di molti beni e servizi stazionano ancora su livelli elevati". Insomma, come osservano gli esperti di Schroders, "l'attuale scenario in cui Obama succede a Bush è simile a quello in cui il presidente Ronald Reagan ha sostituito Jimmy Carter, governando in un periodo particolarmente sfortunato". IL DOW JONES DA INIZIO ANNO pacchetto da 700 miliardi di dollari presentato dal segretario al Tesoro uscente, Henry Paulson. Qualcuno mette già in evidenza che per l'attuale presidente del- 12000 la Fed, Ben Bernanke, non sarà semplice "convivere" con l'ottantunenne al timone dell'Economic Advisory 10000 Board senza pestarsi in qualche modo i piedi. Ma negli 9000 ambienti finanziari c'è chi spiega che ormai il grosso del lavoro della Federal Reserve sul fronte dei tassi di interesse è già stato fatto... 8000 Gen Mar Mag Lug Set Nov Fonte: Elaborazione Finanza.com FINANZA MAGAZINE 20 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 FMAG_DIC:Layout 1 08/01/2008 17.28 Pagina 4 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.05 Pagina 22 Focus risparmio gestito L’ora degli esuberi Mentre nel mondo le case di investimento sono alle prese con profondi tagli ai costi del personale, in Italia, nell’asset management, il gestore pensa a “ricollocarsi" DI SARA SILANO* l tam tam nell’industria dei fondi è diventato monocorde. La vivacità dei rumors su “chi va e chi viene” ha lasciato il posto a una sola parola: tagli. Nelle ultime settimane, molte case di investimento hanno annunciato piani di riduzione del personale in tutto il mondo. La lista, che comprende Fidelity, BlackRock, Morgan Stanley, Gartmore, Threadneedle e New Star, è destinata ad allungarsi e si calcola che saranno diverse migliaia le persone che rimarranno a casa sulle due sponde dell’oceano.Ignites Europe, servizio online del Financial Times ha parlato di “proporzioni epidemiche” del fenomeno, spiegando che tutti ci stanno pensando e taglieranno, più o meno in silenzio. Le aree più toccate sono le strutture di back office, ossia quelle che il cliente non vede perché si occupano delle attività amministrative e organizzative necessarie per la fornitura del servizio, e le divisioni vendita (queste ultime sono razionalizzate soprattutto dalle società inglesi e americane). Con questa mossa, l’industria del risparmio si prepara a un 2009 che sarà molto difficile, se la situazione economica non migliorerà. Si prevede che difficilmente il patrimonio crescerà rispetto al livello raggiunto quest’anno. Di conseguenza, i ricavi sono destinati a diminuire. In Italia, l’eco dei tagli è arrivato e preoccupa soprattutto chi lavora per le case di investimento estere. Non ci sono stati, almeno per il momento, annunci che riguardano le società di gestione domestiche, nonostante i forti riscatti che hanno colpito il settore negli ultimi anni. La struttura del mercato del lavoro, più tutelante, e l’appartenenza a grandi gruppi rappresentano un ammortizzatore della crisi. Come è già avvenuto in anni recenti per effetto di fusioni ed incorporazioni, si assiste a un silenzioso ricollocamento del personale, con gestori che finiscono a fare i commerciali o il back office e responsabili marketing che passano dalla “fabbrica-prodotto” (la sgr) alla distribu- I FINANZA MAGAZINE 22 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 La sede di Lehman Brothers a New York FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.06 Pagina 23 Focus risparmio gestito FOCUS OCCUPAZIONE Le aziende prendono in mano le forbici La crisi finanziaria porta inevitabilmente con sé il ridimensionamento dell'occupazione e le annesse conseguenze nel mondo del lavoro. Si calcola che nel 2008, quando la crisi si è acutizzata provocando tutti gli effetti nefasti che ben conosciamo nell'economia, negli Stati Uniti i tagli occupazionali operati dalle aziende abbiano già superato quota 1,2 milioni di unità. A livello globale, invece, la cifra potrebbe salire al livello record – naturalmente con una accezione negativa – di 1,5 milioni, sempre con riferimento al 2008. Intanto, in Italia, Unicredit ha annunciato che tra il 2009 e il 2010 ci saranno 3.700 prepensionamenti, mentre Telecom Italia, dopo i 5 mila licenziamenti su cui ha alzato il velo qualche mese fa, in occasione della presentazione del nuovo piano industriale, a inizio dicembre, ha fatto sapere che ci saranno altri 4 mila tagli. C.S. zione (banca). Gli annunci di esuberi e licenziamenti possono lasciare sconcertati gli investitori, che si domandano cosa ne sarà dei loro fondi. In realtà, l’allarmismo non è giustificato, dal momento che la riduzione di personale riguarda soprattutto le strutture amministrative o commerciali non chi si occupano della gestione. E’ probabile che in futuro queste attività saranno date in outsourcing, proprio perché non sono “core”, ossia l’attività principale delle sgr. Per quanto riguarda i gestori, non è nell’interesse di una società mandare via persone di talento, che possono rappresentare una risorsa preziosa per riemergere dalla crisi. Ma se il taglio dei costi dovesse arrivare a toccare queste professionalità, è auspicabile che le aziende facciano uno sforzo per trovare altre vie, magari accettando una diminuzione degli utili nel breve, per tutelare l’interesse dell’investitore a che il suo capitale sia ben gestito. Sicuramente è d’obbligo riflettere sui sistemi di retribuzione dei fund manager, troppo spesso legati al breve termine e al benchmark e poco adatti a premiare chi realmente crea valore per i sottoscrittori. *Sara Silano è Caporedattore di Morningstar in Italia FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 23 FMAG_DIC:Layout 1 22/12/2008 11.12 Pagina 24 Market Leader Cosa fare se l’incubo deflazione diventa realtà L’aggravarsi della crisi economica ha acuito i timori di un calo duraturo dei prezzi. Come cambiano le scelte di investimento in uno scenario deflattivo DI TITTA FERRARO isinflazione, no deflazione, anzi iperinflazione futura. La crisi finanziaria più acuta degli ultimi 70 anni ha partorito un mostro a tre teste con autorità di politica monetaria ed economisti divisi in attesa di vedere a che stadio si fermerà l’attuale movimento ribassista dei prezzi susseguente allo scoppio della “commodity bubble”. Ad allertare maggiormente è sicuramente il timore di un ingresso in una fase duratura di deflazione che potrebbe produrre scenari simili a quelli che hanno bloccato la seconda economia mondiale, il Giappone, per più di un decennio. L'allarme è stato lanciato da più parti, non ultimo il prossimo inquilino della Casa Bianca. Il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha sottolineato come il rischio di entrare in una spirale deflattiva sia tangibile. A detta di Nouriel Roubini, l’economista turco che aveva predetto con largo anticipo l’avvento di una crisi senza precedenti, lo D FINANZA MAGAZINE 24 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 spauracchio deflazione non risparmierà nessuno, dagli Stati Uniti al Giappone passando anche per Eurolandia. E per combatterla non basteranno le solite armi convenzionali della politica monetaria. Non crede invece allo spettro deflazione la Banca centrale europea. “Non siamo a rischio deflazione, l'Eurozona è piuttosto in una fase in cui i prezzi delle materie prime erano saliti in modo drammatico”, ha rimarcato il numero uno della Bce, JeanClaude Trichet. Anche le attese di Jp Morgan per il prossimo anno sono di un ingresso solo temporaneo in territorio deflattivo dovuto in primo luogo proprio al crollo dei prezzi delle materie prime e al calo della domanda dovuto allo scenario recessivo. Una disinflazione che potrebbe dar respiro alle Borse. “Storicamente – sottolineano gli strategist di Jp Morgan – i periodi di disinflazione sono stati favorevoli per i mercati azionari, a differenza di quelli con iperinflazione o deflazione conclamata”. Quest’ultima rappresenta il peggiore degli scenari possibili per l’azionario che potrebbe accusare un dete- FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.06 Pagina 25 Market Leader rioramento dei profitti aziendali ancora più marcato. E in tal caso, Jp Morgan vede un potenziale calo dei corsi azionari del 40% rispetto ai livelli attuali, mentre per Goldman Sachs un calo duraturo dei prezzi comporterebbe un ulteriore potenziale ribassista del 20%. “Una discesa dei prezzi dettata dal calo del costo delle materie prime dovrebbe far crescere le effettive entrate dei consumatori e ampliare i margini di alcune società”, sottolinea Tom Stevenson, numero uno del Corporale Writing di Fidelity Investments International, aggiungendo che però questo è vero nel breve periodo, mentre un ribasso persistente dei prezzi può determinare vari effetti collaterali. Il primo è che i consumatori posticipano gli acquisti, in quanto credono che beni e servizi saranno più economici in futuro. Questo riduce la domanda a livello complessivo e può far ristagnare ulteriormente un’economia già debole. Dalla Grande Depressione a oggi non si è mai assistito a un calo generale dei prezzi a livello globale. Una riduzione di tutti i prezzi, compreso quello del lavoro con la contrazione dei salari, fa paura anche alla luce dell'esperienza giapponese. “La deflazione è difficile da controllare - sostiene Stevenson - perché può voler dire che le solite leve della politica monetaria non sono più applicabili o non funzionano”. “Il Giappone degli anni Novanta poteva contare su un mondo in forte espansione. Il mondo di oggi non può appoggiarsi a un boom di consumi e investimenti e deve tirarsi su da solo per i capelli”, è la severa analisi di Alessandro Fugnoli, capo economista di AbaxBank, che ritiene l’attuale scenario di base al cento per cento deflazionistico. Trade-off tra crescita e inflazione negli Usa 2.0 % % 8 Crescita sopra 3% Inflazione sale 6 1.0 4 0.0 2 -1.0 -2.0 88 0 Crescita sotto 3% Inflazione scende 92 96 00 Cpi ”core” a/a Crescita pil Usa 04 -2 08 Stime andamento cpi Stime andamento pil Fonte: Thomson DataStream, Schroders DIZIONARIO Deflazione, chi è costei? La deflazione è definita come una riduzione generalizzata e persistente dei prezzi, ossia una riduzione che non sia solo di alcuni beni o servizi. Il rischio è quello di fare confusione tra deflazione e disinflazione, con quest’ultima che descrive semplicemente un rallentamento del tasso di inflazione. La deflazione deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi che a sua volta frena le spese di consumatori e aziende andando a creare una spirale negativa con nuove attese di calo dei prezzi. “Deflazione – riprendendo le parole usate dal presidente della Bce, Jean-Claude Trichet - vuol dire non solo essere in presenza di un'inflazione che scende fino a diventare negativa, ma anche che le stesse aspettative di inflazione sono eccezionalmente basse”. In periodi deflattivi il livello reale di Fed pronta a stampare moneta a volontà Da luglio in avanti lo scenario inflattivo si è completamente capovolto. Dai timori di prezzi fuori controllo si è passati, nel mese di ottobre, ai primi riscontri fattivi di un calo generalizzato dei prezzi. “Necessitano massicce politiche di stimolo economico volte a impedire la deflazione”, sollecita David Rosenberg, capo economista di Merrill Lynch. E in effetti gli Stati Uniti hanno avvistato subito il rischio ponendosi come obiettivo numero uno quello del contenimento della crisi per evitare l’accoppiata recessione-deflazione. La Federal Reserve, oltre a continuare ad abbassare i tassi fino a livelli prossimi allo zero, si è detta pronta ad acquistare titoli del Tesoro a lunga scadenza con lo scopo di effettuare una politica monetaria espansiva con strumenti quantitativi (la quantità di moneta) anziché di prezzo (il livello dei tassi). debito aumenta. I prestiti, come i mutui, diventano più onerosi alla luce del calo dei salari. Questo processo, definito “deflazione da debito”, incrementa il rischio di insolvenza con le banche meno disposte a prestare denaro. Usa, andamento inflazione ultimi 60 anni 16 12 8 4 0 -4 Forecast 48 58 68 78 88 98 08 Fonte: Merrill Lynch, Bureau of Labor Statistics FINANZA MAGAZINE NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 25 FMAG_DIC:Layout 1 19/12/2008 16.06 Pagina 26 Market Leader Dichiarazione di intenti che ha innescato un’ondata di acquisti sui titoli americani a lunga scadenza. Nel mediolungo periodo politiche aggressive improntate sull’immissione di moneta nel sistema, in caso di successo e quindi di ritorno a una crescita sostenuta dell’economia, porteranno al fenomeno opposto, ossia un rialzo eccessivo dei prezzi. Come cambiano le scelte di investimento in uno scenario deflattivo Le azioni di reflazione per prevenire un calo duraturo dei prezzi non mancheranno di impattare sull’umore dei mercati e sulle scelte di investimento. Con i mercati azionari che stanno per archiviare l’anno più nero dal Dopoguerra, l’avversione al rischio è notevolmente aumentata e gli investitori stanno andando sempre più alla ricerca di strumenti più sicuri guardando in primo luogo ai Titoli di Stato, mentre le altre asset class sono solite sottoperformare in periodi ribassisti del ciclo economico. Le curve dei rendimenti dei titoli governativi sono divenute in questi mesi sempre più ripide per effetto della crisi con repentino calo dei rendimenti sulle scadenze a breve e incremento dell’appetibilità delle lunghe scadenze. I rendimenti del bund decennale tedesco sono scesi sotto quota 3% a inizio dicembre, ai livelli più bassi dalla caduta del Muro di Berlino. Rendimenti decisamente più alti sono quelli offerti dal Btp con scadenza analoga, con lo spread tra i rendimenti dei Titoli di Stato italiani e tedeschi salito ai nuovi massimi (1,4%) nel giorno del taglio dei tassi Bce al 2,50% (4 dicembre, ndr). L’elevato premio richiesto ai Btp decennali nei confronti del Bund è un chiaro sentore che all’interno di un contesto di mercato molto difficile si tiene sempre più conto del rischio Paese che in Italia risulta superiore a potenze quali Germania o Usa. Gli esperti di Citigroup vedono lo spread salire ulteriormente nei primi mesi del 2009 Tassi e titoli di Stato, le attese per il 2009 Tassi d’interesse Usa 10-Yr. Treasuries Cambio Euro/Dollaro Tassi d’interesse Europa 10-Yr. Bunds 10-Yr. JGB 1Q 09 2Q 09 3Q 09 4Q 09 0.00% 2.50 1.20 1.50 3.00 1.25 0.00% 2.60 1.17 1.00 2.90 1.30 0.00% 0.00% 2.75 3.00 1.15 1.15 1.00 1.00 3.00 3.20 1.35 1.40 Fonte: Stime Citigroup al 3/12/08 FINANZA MAGAZINE 26 NOVEMBRE/DICEMBRE 2008 con la distanza da Btp e Bund con scadenza decennale salire al 2% e addirittura al 2,48% quella tra Btp e Treasury statunitense. Incorporando la prospettiva di una deflazione non passeggera, ad avvantaggiarsi maggiormente sono pertanto i titoli a tasso fisso e nello specifico quelli a lunga durata. Invece i titoli a tasso fisso a breve scadenza (1-3 anni) offrono tassi abbastanza elevati per un certo intervallo di tempo, ma l’investitore si assume il rischio di trovarsi a scadenza con rendimenti alquanto bassi. Di contro, quelli a media e lunga scadenza garantiscono rendimenti elevati per un numero maggiore di anni offrendo la possibilità di accumulare nel tempo guadagni cospicui avendo inoltre la possibilità di liquidare la posizione con profitto anche prima dell’effettiva scadenza. Perdono invece fascino le varie tipologie di obbligazioni “inflation linked”, molto richieste fino a pochi mesi fa alla luce delle aspettative di elevata inflazione. Obbligazioni corporate, rendimenti record ma a che rischio? Un caso a parte è quello delle obbligazioni corporate che sono arrivate a offrire rendimenti da capogiro. Molte società in periodi di recessione disattendono i loro obblighi debitori e gli investitori chiedono ritorni più alti per compensare il rischio di non venire pagati. Le obbligazioni societarie offrono interessanti opportunità di investimento, si legge nell'outlook 2009 di Ubs, che rimarca come il premio di rischio sia destinato a diminuire con il miglioramento delle prospettive economiche. In questo scenario, secondo Ubs, sono da preferire i settori meno esposti al calo delle spese per i beni di consumo voluttuari e alla debolezza economica (utility, telecomunicazioni e beni di consumo di base). “Anche se la diminuzione dei tassi di interesse aiuta le obbligazioni corporate investment grade, il maggior traino nei prossimi 1-2 anni verrà dagli spread del credito”, rimarca Stefan Isaacs, gestore del fondo M&G European Corporate Bond. Gli spread sono ad un massimo storico per i corporate bond europei con rating BBB, che supera le obbligazioni governative del 5,8% (dati al 4 dicembre, ndr) con il mercato obbligazionario che si aspetta che si verifichi 1 caso di insolvenza ogni 4 emissioni nei prossimi 5 anni. Un pessimismo forse eccessivo. “Ammettendo un tasso di ripresa pari a zero - prosegue Isaacs - ritengo che gli attuali spread del credito compensino ampiamente gli investitori per il rischio reale di default”. FMAG_LUG AGO SET:Layout 1 25/07/2008 14.57 Pagina 40 Se il tuo primo pensiero è stato “meglio vendere il petrolio”, contattaci. Se è stato “deve essere una zona ventilata”, forse è meglio di no. Se comprendi come gli eventi possano influenzare i mercati finanziari, prendi in considerazione il trading con i CFD. Di’ la tua sul futuro con IG Markets. 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