Capitolo 8 Comparativi e superlativi

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Capitolo 8 Comparativi e superlativi
Parte primaGrammatica di base della lingua inglese
Capitolo 8 Comparativi e
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superlativi
Sommario8.1 Indicazioni d’uso. - 8.2 Comparativo e superlativo di maggioranza. - 8.3
Il comparativo di uguaglianza. - 8.4 Comparativo e superlativo di minoranza.
- 8.5 Il secondo termine di paragone. - 8.6 Il superlativo assoluto. - 8.7
Comparativi e superlativi irregolari.
8.1 Indicazioni d’uso
Per mettere a confronto due o più persone (o cose, o animali) oppure due o più gruppi
di persone (o di cose, o di animali), rispetto a una stessa qualità, si utilizza il comparativo, che può essere:
• di maggioranza (più… di);
• di uguaglianza (tanto… quanto, così… come);
• di minoranza (meno… di).
Per esprimere il massimo o il minimo grado dell’aggettivo che qualifica una persona (o
una cosa, o un animale), mettendola a confronto con un certo numero di altre persone
(o cose, o animali) appartenenti alla medesima categoria, si ricorre, invece, al superlativo, che a sua volta può essere:
• relativo (di maggioranza o di massimo grado, «il più… di»; e di minoranza o di
minimo grado, «il meno… di»);
• assoluto (molto…, …-issimo).
8.2 Comparativo e superlativo di maggioranza
Sia il comparativo che il superlativo di maggioranza possono avere due costruzioni
diverse (a seconda dei casi che verranno subito dopo specificati).
Per il comparativo di maggioranza:
aggettivo + suffisso -er + than
oppure
more + aggettivo + than
Per il superlativo di maggioranza:
the + aggettivo + suffisso -est + of / in o that
oppure
the most + aggettivo + of / in o that
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Tutti gli aggettivi monosillabi (cheap, economico; warm, caldo…) e alcuni bisillabi
accentati sull’ultima sillaba e terminanti per er / le / ow / y (clever, intelligente;
gentle, gentile; narrow, stretto; pretty, grazioso…) di regola formano il comparativo
di maggioranza aggiungendo il suffisso -er e facendo precedere il secondo termine di
paragone dalla congiunzione than (che corrisponde alle voci italiane «di / di che / di
quanto / di quello che»).
This radio is cheaper than that one.
Mary is cleverer than Michael.
Questa radio è più economica di quella.
Mary è più intelligente di Michael.
Per formare il superlativo di maggioranza, invece, ciascuno dei suddetti aggettivi deve
essere preceduto dall’articolo the e seguito dal suffisso -est.
Dopo il superlativo, il complemento partitivo può essere introdotto da:
• of / in (quest’ultimo in connotazione geografica, ossia quando viene menzionato
un luogo);
• that (che può essere omesso quando è complemento oggetto di una proposizione
relativa).
Amy is the tallest of my two sisters.
Amy è la più alta delle mie due sorelle.
John is the kindest person (that) I know.
John è la persona più gentile che conosca.
This is the longest river in the world.
Questo è il fiume più lungo del mondo.
Prima di formare il comparativo e il superlativo di maggioranza degli aggettivi secondo
le indicazioni fin qui fornite, bisogna tener conto delle seguenti regole ortografiche:
• se l’aggettivo termina con una sola consonante preceduta da un’unica vocale accentata, la consonante finale si raddoppia (My cat is fat, it’s fatter than yours, Il mio gatto
è grasso, è più grasso del tuo; It’s the fattest of the two, È il più grasso dei due);
• se l’aggettivo termina per -y preceduta da consonante, la -y si trasforma in -i (Are you
happy? Yes, I’m. Today I’m happier than you, Sei felice? Sì. Oggi sono più felice di
te; You’re the happiest boy I’ve met, Sei il ragazzo più felice che abbia incontrato);
• se l’aggettivo termina per -e muta, si aggiunge solo la -r del suffisso -er e -st del
suffisso -est (Usually, John is polite, but Frida is always politer than him, Di solito
John è gentile, ma Frida è sempre più gentile di lui; George is the politest of my
friends, George è il più gentile dei miei amici).
Gli aggettivi composti da due o più sillabe (expensive, costoso; beautiful, bello;
interesting, interessante…), dal canto loro, formano il comparativo di maggioranza
preceduti da more, con il secondo termine di paragone a sua volta preceduto dalla
congiunzione than; mentre costruiscono il superlativo preceduti da the most e seguiti
dalle preposizioni of / in o that.
I can’t afford a more expensive coat than Non posso permettermi un cappotto più
this one.
costoso di questo.
This is the most expensive coat of all.
Questo è il cappotto più costoso di tutti.
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Questo stesso tipo di costruzione vale pure per gli aggettivi che terminano in -ed (tired,
stanco; bored, annoiato…), anche quando sono monosillabi.
Sei più annoiato di me?
Are you more bored than me?
Da notare che nel caso di alcuni aggettivi bisillabi terminanti in er / le / ow / y (silly,
stupido; simple, semplice; funny, divertente…), per formare il comparativo e il superlativo di maggioranza è possibile scegliere fra l’uno o l’altro tipo di costruzione (That
boy is sillier than his friend / That boy is more silly than his friend, Quel ragazzo è più
stupido del suo amico; It’s the narrowest path of the two / It’s the most narrow path of
the two, È il sentiero più stretto dei due).
Si ricordino, infine, le seguenti costruzioni particolari:
• comparativo di maggioranza + and + comparativo di maggioranza, che serve
a tradurre l’espressione italiana «sempre più» (It is getting colder and colder, Sta
facendo sempre più freddo; This film is getting more and more interesting, Questo
film sta diventando sempre più interessante);
• the + comparativo + the + comparativo, corrispondente al cosiddetto comparativo correlativo, che serve per descrivere una causa e il suo effetto e traduce l’espressione italiana
«quanto più… tanto più…», con frasi nelle quali il verbo to be viene spesso sottinteso
(The more money you make, the more you spend, Quanti più soldi guadagni, tanti più ne
spendi; The sooner [will be], the better [will be], Quanto prima [sarà], meglio [sarà]).
8.3 Il comparativo di uguaglianza
Il comparativo di uguaglianza può avere diverse costruzioni, di seguito specificate.
Nelle frasi affermative:
as + aggettivo + as
Those horses run as fast as the train.
Nelle frasi negative:
Quei cavalli corrono tanto velocemente
quanto il treno.
not so + aggettivo + as
oppure
not as + aggettivo + as
He is not so stupid as I thought.
Today is not as cold as yesterday.
Non è così stupido come pensavo.
Oggi non fa freddo come ieri.
Con i sostantivi non numerabili:
as much / not so much + sostantivo non numerabile + as
My cat eats as much meat as fish.
I haven’t got so much money as you.
Il mio gatto mangia sia carne che pesce/
tanta carne quanto pesce.
Non ho tanto denaro quanto te.
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La stessa formula viene utilizzata quando prima e dopo i correlativi c’è un verbo.
In America I have studied as much as In America ho sia studiato che lavorato.
worked.
I don’t work so much as you (do).
Non lavoro quanto te.
Con i sostantivi numerabili plurali:
as many / not so many + sostantivo numerabile plurale + as
You can take as many biscuits as you like. Puoi prendere i biscotti che vuoi.
They have not so many books as we.
Non hanno tanti libri come noi.
Come as soon as you can.
Vieni più presto che puoi.
Inoltre il comparativo di uguaglianza ricorre spesso in alcune espressioni tipiche inglesi:
As drunk as a lord.
Ubriaco fradicio.
8.4 Comparativo e superlativo di minoranza
Sia il comparativo che il superlativo di minoranza possono avere due costruzioni.
Per il comparativo di minoranza:
less + aggettivo / sostantivo non numerabile + than
oppure
fewer + sostantivo numerabile al plurale + than
Dunque il secondo termine di paragone è sempre introdotto da than, come per il comparativo di maggioranza.
These shoes are less expensive than the Queste scarpe sono meno costose di quelle
red ones.
rosse.
I have less money than you.
I have fewer tattoos than my brother.
Ho meno denaro di te.
Ho meno tatuaggi di mio fratello.
Per il superlativo di minoranza:
the least + aggettivo / sostantivo non numerabile + of / in o that
oppure
the fewest + sostantivo numerabile al plurale + of / in o that
Dunque il complemento partitivo è introdotto da of / in o that, come per il superlativo
di maggioranza.
These shoes are the least expensive of all. Queste scarpe sono le meno costose di
tutte.
You have the fewest ties of all.
Tu hai meno cravatte di tutti.
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Il comparativo di uguaglianza viene spesso adoperato anche nelle frasi negative, in
luogo del comparativo di minoranza: la forma è not as… as.
John is less tall than Mark.
John is not as tall as Mark.
John è meno alto di Mark.
John non è alto quanto Mark.
8.5 Il secondo termine di paragone
Di norma il secondo termine di paragone è sempre preceduto da than e se viene espresso
da un pronome personale è:
• complemento nella lingua informale (He’s younger than me, Lui è più giovane di me);
• soggetto nella lingua formale, e in questo caso il verbo che segue può essere omesso
(He is not as rich as I [am], Non è ricco quanto me).
Quando un verbo regge un complemento oggetto, come accade ad esempio con to like
(piacere), to love (amare)…, il secondo termine di paragone deve essere espresso da un
pronome personale complemento, se è messo in relazione con il complemento oggetto,
altrimenti da un pronome personale soggetto, se è messo in relazione con il soggetto.
I like her more than him.
I like her more than he (likes her).
Mi piace più lei che lui.
Lei piace più a me che a lui.
Occorre stare particolarmente attenti quando il secondo termine di paragone non è un
pronome personale. Ad esempio, la frase: I like her more than Mary può significare sia
I like her more than I like Mary (Mi piace più lei di quanto mi piaccia Mary), sia I like
her more than Mary [does] (Lei mi piace più di quanto piaccia a Mary). Naturalmente
in questi casi il significato esatto è reso chiaro dal contesto.
8.6 Il superlativo assoluto
In italiano, com’è noto, il superlativo assoluto si ottiene aggiungendo all’aggettivo il
suffisso -issimo (in alcuni casi -errimo). In inglese, invece, si costruisce premettendo
all’aggettivo l’avverbio very (molto) e si può rafforzare ripetendolo per due volte,
oppure usando la parola indeed in fine di frase.
She is very nice.
Lei è bellissima.
She is very nice, indeed.
Lei è davvero molto bella.
She is very very nice.
Lei è molto molto bella.
Oltre a very, per esprimere il grado superlativo assoluto di un aggettivo si possono usare
anche altri avverbi, come really ed extremely (Mark is really tall, Mark è veramente
alto / altissimo).
Aggettivi che già di per sé hanno un significato superlativo sono: awful (orribile),
delicious (delizioso), enormous (enorme), essential (essenziale), fantastic (fantastico),
freezing (freddissimo), marvelous (meraviglioso), perfect (perfetto), wonderful (me-
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raviglioso). Con essi non si possono adoperare gli avverbi very ed extremely, ma solo
absolutely o really (This cake is absolutely delicious, Questa torta è assolutamente
deliziosa).
Per formare il superlativo assoluto con i participi passati (usati in forma aggettivata)
si ricorre a much oppure a very much (much loved, molto amato / amatissimo; very
much respected, molto rispettato).
Non sempre è netta, però, la differenza tra aggettivi e participi passati e, dunque, anche
con questi ultimi a volte si usa very. In genere ciò accade quando un participio passato
non è sentito nella sua funzione verbale, bensì come aggettivo (I’m very pleased to see
you, Sono felicissimo di vederti).
8.7 Comparativi e superlativi irregolari
Taluni aggettivi e avverbi di uso comune hanno forme irregolari per il comparativo e
il superlativo, come si evince dal prospetto che segue.
Aggettivo / avverbio
Comparativo
Superlativo
good / well (buono)
better
the best
bad / badly (cattivo)
worse
the worst
little (poco, piccolo)
less
the least
much / many / a lot of (molto)
more
the most
late (tardi)
later / latter
the latest / the last
far (lontano)
farther / further
the farthest / the furthest
near (vicino)
nearer
the nearest / the next
old (vecchio)
older / elder
the oldest / the eldest
Si osservi che:
• most con l’articolo significa anche «il numero maggiore, il massimo» (John has
made the most mistakes, John ha fatto il numero maggiore di errori), mentre senza
articolo può significare «la maggior parte» (Nowadays, most people don’t smoke,
Oggigiorno, la maggior parte delle persone non fuma) o «più di tutto» (That’s what
surprises me most, Quello è ciò che più di tutto mi sorprende);
• latter significa «secondo» tra due persone o cose già menzionate e si usa in correlazione con former, «primo», nell’espressione the former… the latter (Dante and
Shakespeare were great poets: the former was Italian, the latter English, Dante e
Shakespeare furono grandi poeti: il primo era italiano, il secondo inglese);
• the latest significa «l’ultimo» nel senso di «il più recente» (This is the latest message
from my friend, Questo è l’ultimo messaggio dal mio amico), the last «l’ultimo» di
una serie (This is the last test of the year, Questo è l’ultimo test dell’anno);
• il comparativo e il superlativo di far possono essere utilizzati non solo in rapporto
al concetto di distanza, ma anche in riferimento a quello di tempo, oppure in senso
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figurato. Si considerino, in particolare, farther / further nel senso di «più lontano» (I
drove ten miles farther / further than necessary, Ho guidato dieci miglia più lontano
del necessario), oppure il solo further nel significato di «in più, altri, ulteriori» (Let’s
hope there are not further problems, Speriamo che non ci siano ulteriori problemi);
• the nearest significa «il più vicino» (This is the nearest shop, Questo è il negozio più
vicino), the next «il prossimo, il successivo» (The next stop is yours, La prossima
fermata è la tua);
• le voci older / the oldest si possono utilizzare sempre, mentre elder / the eldest si
usano soltanto in riferimento all’età di persone o dei membri di una famiglia, ed
elder, in particolare, solo se seguito direttamente da un sostantivo (Robert is Susan’s
elder brother, Robert è il fratello maggiore di Susan; Robert is older than Susan,
Robert è più anziano di Susan; I’m the eldest in my family, Sono il più anziano della
mia famiglia).
Parte primaGrammatica di base della lingua inglese
 domanda
Capitolo 21 La
Sommario21.1 Le frasi interrogative. - 21.2 Le interrogative dirette. - 21.3 Le
interrogative indirette. - 21.4 Pronomi e aggettivi interrogativi. - 21.5 Gli
avverbi interrogativi.
21.1 Le frasi interrogative
Per chiedere e ricevere informazioni la lingua inglese utilizza, come quella italiana, le
frasi interrogative, che si dicono:
• dirette, quando ci si limita a riportare la domanda originale, come avviene nel
discorso scritto là dove s’incontrano le virgolette (“Where are you?”, he asked,
“Dove sei?”, lui chiese);
• indirette, quando la domanda originale viene riportata e dunque ristrutturata in
maniera da dipendere strettamente da una frase principale (She asked where I was,
Lei chiese dov’ero).
21.2 Le interrogative dirette
Le frasi interrogative dirette sono chiamate wh-questions perché introdotte dalle cosiddette wh-words: where (dove), who (chi), whom (chi), whose (di chi), what (che cosa),
which (quale), when (quando), why (perché), nonché how (come) e how much / how
many (quanto/a, quanti/e), che si considerano wh-words sebbene how non inizi per wh-.
Where is my coat?
Dov’è il mio cappotto?
What are you doing?
Che stai facendo?
Who are you?
Chi sei?
Le interrogative introdotte da who non richiedono l’ausiliare do quando who è soggetto
(Who came with you?, Chi è venuto con te?), ma lo vogliono quando è complemento
(Who did you meet in Oxford?, Chi hai incontrato a Oxford?).
L’italiano «perché» si traduce con:
— why nelle domande dirette o indirette (Why does he go to Amsterdam every week?,
Perché lui va ad Amsterdam ogni settimana?; I don’t know why he goes to Naples
every week, Non so perché lui vada a Napoli ogni settimana);
— because nelle risposte, sebbene a volte si possa anche omettere, come avviene pure
in italiano (Why do you like this book?, Perché ti piace questo libro? → Because it’s
really interesting / Well, it’s really interesting, Perché è veramente interessante).
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Parte prima Grammatica di base della lingua inglese
• Yes / no questions e short answers
Le interrogative dirette si dicono yes / no questions quando implicano una domanda
alla quale è possibile rispondere semplicemente con una frase breve (short answer),
affermativa o negativa, costituita da yes o no seguiti dal pronome personale che si
riferisce al soggetto della domanda, più il verbo ausiliare o modale (positivo o
negativo) presente nella domanda stessa.
Are you thirsty? Hai sete? → Yes, I am. / No, I’m not. Sì, ho sete. / No, non ho sete.
Didn’t Tom go to the cinema? Tom non è andato al cinema? → Yes, he did. / No, he
didn’t. Sì, è andato. / No, non è andato.
Talvolta a tali domande si può anche rispondere solo con yes / no, ma nulla ci impedisce
di ricorrere alle più disparate alternative (Did Victoria see Mike at the party?, Victoria
ha visto Mike alla festa? → Yes, Sì; oppure Yes, Victoria saw Mike at the party, Sì,
Victoria ha visto Mike alla festa; o ancora Yes, she saw him, Sì, lei lo ha visto; o infine
Yes, she did, Sì, lei lo ha fatto).
Spesso nella conversazione si risponde alle yes / no questions con altre espressioni
in luogo del semplice yes / no (Did she see John at the party?, Lei ha visto John alla
festa? → I think so, Penso di sì), le più comuni delle quali sono elencate nello schema
sottostante.
Invece di yes si può dire:
Invece di no si può dire:
certainly (certamente)
not really (veramente no)
of course (naturalmente)
of course not (naturalmente no)
sure (sicuro, certo)
not much (non molto)
why not? (perché no?)
not at all (per niente)
I think so (penso di sì)
I don’t think so (non penso questo)
sometimes (qualche volta)
never (mai)
I can, but… (posso, ma…)
not very well (non molto bene)
perhaps (forse)
sorry, I can’t answer that question (mi scusi, ma
non so rispondere a questa domanda)
• Le question tags
La lingua inglese utilizza costruzioni particolari, dette question tags, per richiedere la
conferma di ciò che è stato detto, ovvero per verificare se l’interlocutore è d’accordo
o meno con quanto viene affermato. Tali espressioni, traducibili in italiano con «è vero?
/ non è vero?», si pongono dopo una virgola a fine frase e si possono costruire in due
modi, di seguito specificati.
— Se la frase a cui si riferiscono è affermativa si adopera la forma negativa del verbo
ausiliare o modale presente nella frase, seguito dal pronome personale riferito al
soggetto della frase stessa. Quando la frase contiene un verbo ordinario si ricorre
a don’t / doesn’t (per il presente) e a didn’t (per il passato).
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Capitolo 21 La domanda
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Jack and David can play golf, can’t Jack e David sanno giocare a golf, non è
they?
vero?
You’ll be 14 tomorrow, won’t you?
Compirai 14 anni domani, non è vero?
They saw her last month, didn’t they? La videro il mese scorso, non è vero?
I’d meet him tomorrow, shouldn’t I?
Dovrei incontrarlo domani, non è vero?
— Se la frase a cui si riferiscono è negativa si adopera la forma affermativa del verbo
ausiliare o modale contenuto nella frase, sempre seguita dal pronome personale
adeguato. Anche in questo caso, quando nella frase è presente un verbo ordinario
si utilizza l’ausiliare do: do / does per il presente, did per il passato.
Abigail isn’t at home yet, is she?
Abigail non è ancora a casa, vero?
We must not answer him, must we?
Non dobbiamo rispondergli, vero?
You can’t leave now, can you?
The Smiths don’t live here, do they?
Non puoi partire adesso, vero?
Gli Smith non vivono qui, vero?
21.3 Le interrogative indirette
La formazione delle frasi interrogative indirette richiede il medesimo procedimento
con cui si costruisce il discorso indiretto in generale: di conseguenza tempi verbali,
pronomi, aggettivi possessivi e avverbi di tempo subiscono tutti i cambiamenti necessari
per il passaggio da una domanda diretta a una indiretta. Si ricordi, in particolare, che:
— la forma verbale si trasforma da interrogativa in affermativa;
— spesso vengono usati «verbi introduttivi» come to ask (chiedere), to inquire (chiedere, domandare), to wonder (chiedersi, domandarsi), to add (aggiungere), to admit
(ammettere), to answer (rispondere), to argue (argomentare, obiettare), to complain
(lamentarsi, reclamare), to deny (negare), to explain (spiegare), to object (obiettare),
to observe (osservare), to point out (far notare), to promise (promettere), to remark
(notare), to refuse (rifiutare), to reply (rispondere, replicare)…
“Where are you going tonight?”, she asked “Dove vai stasera?”, lei chiese.
(interrogativa diretta).
She asked where I was going that night Lei chiese dove andavo quella sera.
(interrogativa indiretta).
Nel discorso indiretto le yes / no questions sono introdotte da if o whether.
“Is your wife in?”.
He asked me if my wife was in.
“È a casa tua moglie?”.
Lui mi chiese se mia moglie fosse in casa.
Le wh-questions, a loro volta, sono introdotte da pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi (who, whose, what, which, when, where, why, how…) anche nel discorso indiretto.
Si tenga presente che nelle interrogative indirette i verbi cambiano allo stesso modo
di come si trasformano nelle frasi enunciative.
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He said: “What time will you be at home Lui disse: “A che ora sarai a casa domani?”.
tomorrow?”.
He asked me what time I would be at home Lui mi chiese a che ora sarei stato a casa
the next day.
il giorno seguente.
“Which bus did she take?”, they asked me. “Che autobus ha preso lei?”, loro mi
chiesero.
Loro mi chiesero quale autobus lei avesse
preso.
They asked me which bus she’d taken.
21.4 Pronomi e aggettivi interrogativi
I più comuni pronomi e aggettivi interrogativi sono:
who? / whom? → chi?
whose?
→ di chi?
which?
→ quale/i?, chi?
what?
→ che cosa?, quale/i?
• Who è un pronome interrogativo soggetto o complemento riferito a persona:
quando funge da soggetto dell’interrogativa la struttura della domanda è quella di una
frase affermativa, altrimenti, quando funge da complemento, è quella di una normale
frase interrogativa (inversione soggetto-verbo, presenza eventuale dell’ausiliare do).
Who (soggetto) came here yesterday?
Chi è venuto qui ieri?
Who (complemento) did they say?
Chi hanno detto?
Who (complemento) is she writing to?
A chi sta scrivendo lei?
• Who(m) è un pronome interrogativo complemento riferito a persona, l’uso del
quale comporta che la domanda sia costruita come una normale frase interrogativa.
Who(m) did he see yesterday?
Who(m) are you looking for?
Chi ha visto lui ieri?
Chi stai cercando?
Whom è tipico del linguaggio formale, a differenza di who che, per contro, è maggiormente impiegato nel parlato quotidiano. Non a caso nell’inglese formale si può
incontrare la costruzione preposizione + whom… (To whom are you talking?, Con
chi stai parlando?), mentre nella lingua informale si ricorre a who… + preposizione
(Who are you talking to?, Con chi stai parlando?).
• Whose si può adoperare sia come pronome che come aggettivo riferito a persona, per
indicare a chi appartiene l’oggetto di cui si parla nella frase interrogativa. Più precisamente:
— in funzione di pronome non è immediatamente seguito da un sostantivo (Whose is
that book?, Di chi è quel libro?);
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Capitolo 21 La domanda
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— quando viene utilizzato come aggettivo, invece, è seguito da un sostantivo, il quale,
a sua volta, può essere un nome comune di persona o di cosa e può fungere sia da
soggetto che da complemento dell’interrogativa: nel primo caso la domanda assume
la struttura di una frase affermativa (Whose car has been stolen?, Di chi è l’auto che
è stata rubata?), nel secondo caso la struttura della domanda è quella di una frase
interrogativa (Whose car did you borrow?, Di chi è l’auto che hai preso in prestito?).
• What è utilizzabile sia come pronome che come aggettivo riferito a cose in generale,
oppure anche a persone, ma solo per domande riguardanti la professione, l’identità…
Più specificatamente:
— se viene adoperato come pronome non è immediatamente seguito da un sostantivo
(What happened?, Cosa è successo?);
— se è usato come aggettivo, il sostantivo a cui si accompagna può fungere sia da soggetto
che da complemento: nel primo caso la domanda assume la struttura di una frase affermativa (What car caused the accident?, Quale auto provocò l’incidente?), nel secondo
quella di una frase interrogativa (What pen do you prefer?, Quale penna preferisci?).
Quando what è retto da una preposizione vi sono due possibili alternative: what… +
preposizione (uso informale) oppure preposizione + what… (uso formale).
What do you do it with? / With what do Con che cosa lo fai?
you do it?
What trova utilizzo anche nelle frasi idiomatiche di seguito elencate:
— what be… like?, in cui si usa per richiedere una descrizione o un commento, con
particolare riferimento all’aspetto fisico o caratteriale di persone (What was the film
like?, Com’è stato il film?; What is your sister like?, Com’è tua sorella?);
— what… look like?, dove si adopera per chiedere la descrizione dell’aspetto fisico
(What does her mother look like?, Che tipo è sua [di lei] madre?);
— what… be?, nella quale si utilizza per informarsi circa la professione svolta dal
soggetto (What is your father?, Cosa fa tuo / vostro padre?).
Il «che» esclamativo si traduce, in inglese, con what: se nella proposizione è presente
un sostantivo singolare numerabile (countable), s’inserisce l’articolo indeterminativo tra
what e il nome stesso (What a fine day!, Che bella giornata!; What a glorious sunset!,
Che meraviglioso tramonto!), ma con un sostantivo plurale o con uno non numerabile
(uncountable) ciò non avviene (What interesting books!, Che libri interessanti!; What
good water it is!, Che buona acqua è questa!); in alcune frasi idiomatiche, comunque,
si adopera sempre l’articolo indeterminativo (What a pity!, Che peccato!; What a
shame!, Che vergogna!).
• Which si adopera sia come pronome che come aggettivo riferito a cose in generale, oppure anche a persone, in una situazione di scelta ristretta o sottintesa. Più
dettagliatamente:
— in qualità di pronome non è immediatamente seguito da un sostantivo (Which is
your favourite city in Europe?, Qual è la tua città preferita in Europa?);
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— se si utilizza come aggettivo, il sostantivo a cui si accompagna può fungere sia da
soggetto che da complemento: nel primo caso la domanda assume la struttura di una
frase affermativa (Which bag is yours?, Quale borsa è la tua?), nel secondo quella
di una frase interrogativa (Which cup did you break?, Quale tazza hai rotto?).
Quando which è retto da una preposizione esistono due possibili alternative: which…
+ preposizione (uso informale) oppure preposizione + which… (uso formale).
Which friend did you receive this gift Da quale amico hai ricevuto questo regalo?
from? / From which friend did you receive
this gift?
Infine, a proposito della differenza tra what e which, si ricordi che what si usa nelle
frasi interrogative per fare riferimento a cose o persone in senso generale (What writer
does he prefer?, Quale scrittore lui preferisce?), mentre which viene utilizzato per
fare riferimento a cose o persone in un gruppo ristretto (Which Italian writer does he
prefer?, Quale scrittore italiano lui preferisce?).
21.5 Gli avverbi interrogativi
Gli avverbi interrogativi sono quelli di seguito elencati:
where?
when?
why?
how?
→
→
→
→
how much? / how many? →
dove?
quando?
perché?
come?
quanto/a?, quanti/e?
• Where si può adoperare per:
— esprimere movimento verso un luogo (Where are we going now?, Dove stiamo
andando ora?);
— indicare una posizione nello spazio (Where did they have lunch?, Dove hanno
pranzato?);
— specificare l’origine o la provenienza (Where does Brenda come from? / Where is
Brenda from?, Da dove viene Brenda?).
• When fa riferimento al momento in cui si verifica l’azione indicata nella domanda e
può essere tradotto anche con: «a che ora?» (When did you last meet her?, Quando l’hai
incontrata l’ultima volta?; When do you start work?, A che ora iniziate a lavorare?).
• Why precisa i motivi, le cause o gli scopi che spingono all’azione presentata nella
question. Come già anticipato, si utilizza solo nelle domande, in quanto le risposte
vengono costruite con because (Why are you late?, Perché sei in ritardo? → Because
I missed the train, Perché ho perso il treno).

Capitolo 21 La domanda
 145
• How si usa:
— per indicare un complemento di mezzo (How did he come back home?, Come è
tornato a casa?);
— per esprimere un complemento di modo (How do you switch it off?, Come lo
spegni?);
— assieme a determinati aggettivi, per chiedere informazioni circa:
1) l’età (How old is our friend?, Quanti anni ha il nostro amico?),
2) le dimensioni (How big is your house?, Quant’è grande casa tua?),
3) l’altezza (How tall is that building?, Quant’è alto quel palazzo?),
4) la distanza (How far is New Delhi from here?, Quanto dista New Delhi da qui?),
5) la lunghezza (How long is that road?, Quanto è lunga quella strada?),
6) la profondità (How deep is the Lake of Aral?, Quanto è profondo il lago d’Aral?);
— insieme con taluni avverbi, per ottenere informazioni sulla:
1) frequenza (How often do you go to Atlanta?, Quante volte vai ad Atlanta?),
2) velocità (How fast is his car?, Quanto è veloce la sua [di lui] auto?),
3) durata (How soon can she be ready?, Fra quanto tempo lei sarà pronta?).
• How much / how many: il primo si adopera con nomi non numerabili, per avere
notizie sulla quantità (How much sugar did you buy?, Quanto zucchero hai comprato?);
il secondo con nomi numerabili plurali, per conoscere il numero (How many sisters
have they got?, Quante sorelle hanno?).