L`eredità lasciataci da Gurdjieff

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L`eredità lasciataci da Gurdjieff
L’eredità lasciataci da Gurdjieff
George I. Gurdjieff nacque ad Alessandropoli in Armenia nel 1866 e morì a Parigi
nel 1949. Visse una vita intensa tutta dedicata alla ricerca della verità e alla sua
trasmissione. La sua influenza sul mondo moderno è incalcolabile: fu però
un’influenza indiretta. Egli formò gli allievi che applicarono il suo insegnamento in
vari campi delle attività umane:
Loyd Wright in architettura,
Renè Daumal nella letteratura francese,
Katherine Mansfield e Margaret Anderson nella letteratura americana,
Alfred Orage nella letteratura inglese,
Thomas de Hartmann nella musica,
Ouspensky e Bennet in filosofia e matematica,
Pamela Travers (creatrice di Mary Poppins) nella letteratura per bambini e
nel cinema.
L’influenza che Gurdjieff ebbe sulla psicologia, e sulle scienze umane in generale,
fu vastissima, anche se scarsamente riconosciuta dal mondo accademico. Egli fornì
una chiara definizione della coscienza, un modello preciso e verificabile della
psiche umana, una teoria dei tipi psicologici che supera per esattezza ed efficacia
qualunque teoria precedente, compresa quella di Jung. Introdusse l’utilizzo del
simbolo dell’enneagramma che, attualmente, è conosciuto in tutto il mondo.
Le sue idee le ritroviamo nella Psicosintesi di Roberto Assagioli e nelle opere di così
tanti ricercatori da rendere impensabile un elenco completo. Molto importante fu la
sua influenza nella danza, nel teatro e nelle arti figurative... e ancora nel Jazz con
Keith Jarret,, nella musica rock internazionale con i King Crimson e Robert Fripp, e
in quella italiana con Franco Battiato e Alice, per non parlare della musica New Age
e di tutte quelle musiche che vengono associate alle tecniche di meditazione.
Nessuno è in grado di dire quanto vasta fu l'influenza cui abbiamo accennato, tuttavia
è un fatto certo che svolgendo in Internet ricerche su Gurdjieff e i suoi allievi, si
trovano centinaia di migliaia di documenti in tutte le lingue e con riferimento a tutti i
rami dello scibile umano.
Nonostante questa enorme ampiezza di orizzonti, Gurdjieff considerava sé stesso
semplicemente un Uomo. Con la parola Uomo intendeva però uomo cosciente, cioè
un uomo integro che vive e manifesta unità di pensiero, emozione e azione.
Notizie sulla giovinezza e la formazione di Gurdjieff si trovano nel suo libro Incontri
con uomini straordinari da cui negli anni 80 il regista Peter Brook trasse uno
splendido film.
Il primo degli uomini straordinari che plasmarono la vita di Gurdjieff fu suo padre.
Era un ashokh, cioè un cantore e narratore di racconti e antiche leggende, conosciuto
e apprezzato in varie regioni dell’Asia minore.
Egli riteneva che i racconti che cantava, tramandati oralmente di padre in figlio,
fossero fedeli testimonianze storiche di un tempo antichissimo, una specie di età
dell’oro in cui l’uomo non aveva ancora perduto la propria unità e integrità.
I protagonisti di queste storie, gli eroi, erano tali poiché l’unità di pensiero,
emozione e azione, li dotava di capacità ora perdute e quindi per noi miracolose,
ma in realtà assolutamente naturali.
Ad esempio: vedere oltre le apparenze, comunicare telepaticamente, guarire,
prevedere il futuro e soprattutto vivere in uno stato di continua presenza, attenzione e
coscienza di sé cui corrisponde un senso di beatitudine costante, di fratellanza con gli
altri uomini e di comunione col creato.
Gurdjieff, da bambino, imparò a memoria molti di questi racconti, ma li considerava
solo leggende sebbene fosse più volte entrato in contatto con tribù nomadi che
avevano alcuni stupefacenti poteri.
Fra le storie che egli imparò a memoria vi era quella di un eroe dell’antica Babilonia
di nome Gilgamesh.
Gurdjieff era già adulto quando accadde un evento che cambiò la sua vita in maniera
totale. Lesse su una rivista che gli archeologi avevano ritrovato, tra le rovine di
Babilonia, delle tavolette recanti iscrizioni risalenti ad almeno quattromila anni
prima. Esse narravano le gesta di un eroe di nome Gilgamesh.
Queste tavolette contenevano con estrema precisione, quasi parola per parola, il
racconto che egli già conosceva. Ebbe così la prova che un racconto può essere
tramandato in maniera assolutamente fedele, per più di quattromila anni, attraverso
una trasmissione orale.
Incominciò a pensare che anche gli altri racconti trasmessigli dal padre potessero
descrivere qualcosa di reale e giunse alla conclusione che l'antica conoscenza,
riguardante l’integrità dell’uomo, non poteva essere andata perduta, ma doveva
ancora esistere in qualche luogo.
Così intraprese un viaggio alla ricerca della verità. In questo viaggio, magicamente,
incontrò molti compagni, che in modi diversi e indipendenti, avevano intrapreso la
medesima ricerca, cosicché formarono il gruppo dei Ricercatori della verità..
Alla fine essi trovarono il luogo dove l’antica conoscenza era custodita e insegnata.
Era un monastero, situato in un luogo nascosto e inaccessibile, ove l’insegnamento
era impartito a chi erano riuscito a superare le difficoltà necessarie per arrivarci.
Ricevuto l’insegnamento, Gurdjieff decise di tornare nel mondo per diffondere ciò
che aveva appreso.
Oggi, a più di sessant’anni dalla sua morte, possiamo affermare che l’eredità che egli
ci ha lasciato ha un valore inestimabile, sia per la vastità che per la profondità delle
idee che contiene. Le idee di Gurdjieff sono di una originalità impressionante e,
anche se sono state ben documentate dalle sue opere e da quelle dei discepoli, restano
avvolte da un profondo senso di mistero e suscitano un sentimento di riverenza.
Anche in tempi recenti Gurdjieff non ha cessato di elargire i suoi doni. Infatti, pochi
anni or sono, è stato reso pubblico un suo testamento spirituale che in realtà è una
serie di consigli dati alla figlia prima di morire.
Questo testamento è un concentrato di saggezza, una estrema sintesi dei valori in cui
Gurdjieff credeva e per cui ha vissuto, che contiene considerazioni importati su tutti
gli aspetti della vita dell’uomo.
Può essere di grande utilità per ogni cercatore, e per questa ragione, lo riportiamo nel
seguito.
WWW.Statale34.it
Amato Russomanno
Testamento spirituale di Gurdjieff
Fissa la tua attenzione su te
stesso, sii cosciente in ogni
momento di quello che pensi,
senti desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai
cominciato.
Fa’ quello che stai facendo nel
miglior modo possibile.
Non incatenarti a nulla che
alla lunga ti possa distruggere.
Sviluppa la tua generosità
senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente prossimo.
Riordina ciò che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni regalo.
Smettila di autodefinirti.
Non mentire e non rubare, se lo fai menti e rubi a te stesso.
Aiuta il prossimo senza renderlo dipendente da te.
Non desiderare di essere imitato.
Stila dei progetti di lavoro e realizzali.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti che non siano necessari.
Se non hai fede, fa’ come se ce l’avessi.
Non lasciarti impressionare dalle personalità forti.
Non impadronirti di niente e di nessuno.
Distribuisci in modo equanime.
Non sedurre.
Mangia e dormi il minimo indispensabile.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non emettere giudizi né critiche quando conosci solo una minima parte
dei fatti.
Non stringere amicizie inutili.
Non seguire le mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai sottoscritto.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o i successi del prossimo.
Parla il minimo indispensabile.
Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.
Non minacciare mai.
Mantieni le promesse.
In una discussione, mettiti nei panni dell’altro.
Accetta di venire superato da qualcuno.
Non eliminare, trasforma.
Vinci le tue paure, dietro ciascuna di loro si nasconde un desiderio.
Aiuta l’altro ad aiutarsi da solo.
Vinci le tue antipatie e avvicinati alle persone che vorresti
allontanare.
Non agire come reazione a quello che dicono di te, nel bene e nel
male.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per le qualità dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità.
Non ti lodare e non ti insultare.
Tratta quello che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non ti lamentare.
Sviluppa la tua fantasia.
Non dare ordini per il solo piacere di essere obbedito.
Paga per i servizi che ti vengono dati.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di suscitare negli altri emozioni
nei tuoi confronti come la pietà, l’ammirazione,
la simpatia, la complicità.
Non cercare di distinguerti per l’aspetto esteriore.
Non contraddire mai, taci.
Non contrarre debiti, compra e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti accorgi di aver detto qualcosa di sbagliato,
non insistere per orgoglio nel tuo errore
e desisti subito dai tuoi propositi.
Non difendere le tue idee più antiche
per il semplice fatto di essere stato tu a enunciarle.
Non conservare oggetti inutili.
Non farti bello delle idee altrui.
Non farti fotografare vicino a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno, sii tu il giudice di te stesso.
Non definirti in base a quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Accetta l’idea che nulla è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione riguardo qualcosa o qualcuno, dì
soltanto le sue qualità.
Quando ti ammali, invece di odiare il male, consideralo il tuo maestro.
Non guardare di nascosto, guarda diritto negli occhi.
Non dimenticare i tuoi morti, ma assegna loro un posto limitato,
in modo che non invadano tutta la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, dedica sempre uno spazio al sacro.
Quando rendi un servizio, non esagerare i tuoi sforzi.
Se decidi di lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se sei in dubbio tra il fare e il non fare, corri il rischio e fa’.
Non cercare di essere tutto per il tuo partner;
accetta che cerchi in qualcun altro quello che tu non puoi offrirgli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico,
non precipitarti a contraddirlo rubandogli l’attenzione dei presenti.
Vivi del denaro che tu stesso ti sei guadagnato.
Non ti vantare delle tue avventure amorose.
Non ti pavoneggiare delle tue debolezze.
Non andare mai a trovare qualcuno soltanto per passare il tempo.
Ottieni per ridistribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fallo meditare con te….