Leon Battista Alberti

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Leon Battista Alberti
Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404.
E’ considerato una delle maggiori figure del Rinascimento, elaboratore della prospettiva
matematica e teorico dell'arte.
Architetto e pittore scrisse i primi tre grandi trattati dell’Età Moderna:
•De pictura (1453-36) : dove esprime i concetti della prospettiva dando definizione al
disegno, che per l’Alberti è linea di contorno. Questa concezione si trova in due dipinti ,
ovvero quello della natività della vergine (New York) e la
presentazione della vergine (Boston)
•De re Aedificatoria (1447-52): l’arte di edificare, parla del
disegno, dei materiali, dei procedimenti degli edifici pubblici e
privati , dei ponti delle strade, dell’organizzazione delle città,
dell’ ornamento e degli ordini architettonici.
•De statua (1462): relativo alla teoria della scultura , Alberti,
con questo trattato, sia uno dei primi a riconoscere dignità
intellettuale alla scultura, prima di allora sempre condizionata
dal pregiudizio verso un'attività tanto manuale.
Le opere principali di Leon Battista Alberti
• Facciata Palazzo Rucellai a Firenze nel 1452.
• Rifacimento della chiesa gotica di San Francesco, ovvero
Tempio Malatestiano a Rimini nel 1453.
• Facciata della Basilica di Santa Maria Novella DAL 1458-1460 a
Firenze.
• Ricostruzione progetto della Chiesa di San Sebastiano 1460-1470
a Mantova.
• Chiesa di Sant’ Andrea 1470 Mantova.
Palazzo Rucellai è molto simile alla
struttura del colosseo e quindi
caratterizzato dall’antica
architettura romana. Diviso in tre
piani , presenta lesene doriche al
primo piano , corinzie al secondo e
attiche al terzo.Al secondo e terzo
piano vi sono bifore timpanate. Al
primo piano due ingressi molto
massicci architravati chiusi da
lesene corinzie su alta base .
Leon Battista Alberti si occupò
dei lavori per la facciata.
Lesene: è un elemento di
un ordine
architettonico addossato a parete,
quindi verticale, che consiste in un
fusto, a pianta rettangolare,
appena sporgente dalla parete
stessa, con i
relativi capitello e base.
Leon Battista Alberti , facciata di palazzo Rucellai 1452.
Particolari ordine architettonico palazzo Rucellai primo piano con stemma . Nella facciata ricorrono anelli con
diamanti e piume caratteristici emblemi dei Rucellai.
L'esterno dell'edificio venne progettato da Leon Battista Alberti alcuni anni dopo l'avvio dei lavori all'interno. Egli ideò un
involucro marmoreo che lasciasse intatto l'edificio preesistente.
L'opera, incompiuta, prevedeva nella parte bassa della facciata una tripartizione con archi inquadrati da semicolonne con
capitello composito, mentre nella parte superiore era previsto un specie di frontone con arco al centro affiancato
da paraste. Punto focale era il portale centrale, con timpano triangolare al centro di un fornice riccamente ornato da lastre
marmoree policrome di spoglio, provenienti probabilmente da Ravenna, che richiamano, nella stessa accurata scelta
cromatica delle pietre.
Caratteristiche e particolari esterni tempio malatestiano
L’interno e l’esterno dell’edificio quindi costituiscono due parti ben distinte e sono frutto di mentalità
e concezioni in profondo contrasto. L’unico punto in comune sembra costituito da una dichiarata
volontà celebrativa: ma all’esterno si tratta di aulica, solenne, universale celebrazione dell’uomo, della
ragione e della storia, che si rivela nell’armonia e nella grandiosità delle proporzioni e delle masse
plastiche; mentre all’interno si tratta di un’enfatica e intellettualistica esaltazione del signore e della
sua corte, della sua potenza e della sua ricchezza, che si traduce in un insieme decorativo raffinato e
dispersivo, che raccomanda i suoi significati a iscrizioni, sigle e simboli araldici.
L’interno è caratterizzato da un goticismo decorativo e sontuoso, che possiamo
considerare sostanzialmente aderente al gusto tradizionale della corte per l’esibizione
del fasto e della ricchezza.
La facciata
marmorea di
Santa Maria
Novella è fra le
opere più
importanti del
Rinascimento
fiorentino, pur
essendo stata
iniziata in periodi
precedenti.
Venne
completata
definitivamente
solo nel 1920.
Leon Battista
Alberti disegnò il
grande portale
centrale, la
trabeazione e il
completamento
superiore della
facciata, in
marmo bianco e
verde scuro,
terminata nel
1470.
Architettura interna
La chiesa fu la prima basilica dove vennero usati elementi dell'architettura gotica a Firenze , in
particolare i caratteri tipici dell'architettura gotica cistercense.
La copertura è affidata
alle volte a
crociera a costoloni con archi a
sesto acuto, decorati da pitture
parietali bicrome bianco-verdi,
sostenute da pilastri polistili,
cioè a sezione mista. L'ampiezza
della navata centrale e la sua
altezza al limite delle possibilità
statiche per un edificio del
genere fanno sì che le navate
laterali sembrino ariosamente
fuse in un'unica amplissima
aula.
La parte superiore venne influenzata dalla preesistenza del rosone, attorno al quale Alberti
installò, in posizione sfasata, un grande rettangolo tripartito, legato da rapporti geometrici di
multipli e sottomultipli con il resto degli elementi della facciata. Esso e sormontato da un
timpano con al centro il volto di Gesù Bambino inserito nel disco solare fiammeggiante,
emblema del Quartiere di Santa Maria Novella.
Schemi proporzionali della facciata della basilica di Santa Maria Novella
•
La chiesa è divisa su due piani, con quello inferiore seminterrato, che ricorda un podio
classico. Si accede al piano superiore oggi dalle due rampe di scale laterali, mentre
originariamente esisteva una scala laterale a sinistra. Anche le cinque aperture del portico in
facciata sono frutto del restauro. La parte superiore della facciata è originale e ricorda
un'elaborazione del tempio classico, con architrave spezzato
All'interno l'impianto è centrico, a croce greca, articolato su un vano centrale, pressoché
cubico e coperto da volta a crociera, da cui si dipartono tre corti bracci absidati di
uguale misura.
Nelle intenzioni dell'Alberti il tempio aveva una
pianta centrale, composta da una croce greca
inscritta in un quadrato con tre absidi
semicircolari; i quattro bracci dovevano essere
coperti con volte a botte. La planimetria si ripete
identica nella chiesa inferiore, che ha un accesso
indipendente rispetto all'aula superiore
La pianta è a croce
latina, con
navata unica e
cappelle laterali. La
copertura
è una grande volta
a botte.
La struttura
portante è costituita
da muratura
continua, pilastri,
archi e volte.
Non ci sono
colonne. All’incrocio
del transetto
con la navata, su
quattro pennacchi,
si imposta la cupola,
costruita
successivamente
All’esterno il portale di
ingresso
è inquadrato da un
monumentale portico,
che ricorda gli archi di trionfo
romani.
La facciata però è chiusa in
alto da un
timpano triangolare di
derivazione greca,
a sua volta sovrastato da una
volta a botte
di tipo romano.
All’interno la navata e
le cappelle laterali
sono coperte da volte a
botte decorate a
cassettoni e ricordano
lo spazio degli edifi ci
termali romani . Dietro
l’altare si apre
una profonda abside
che, con la sua parete
curva, chiude lo spazio
della navata.
I nitidi volumi
architettonici e la
grandiosità
degli spazi interni
saranno un importante
modello per
l’architettura dei secoli
successivi.
Maietta Rosa V°C