scheda tecnica

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PALAZZO BORROMEO D’ADDA
Milano
L’imponente palazzo è stato costruito in più tempi ed ebbe la definitiva sistemazione neoclassica fra il 1820 e il 1825. È fra gli ultimi palazzi signorili milanesi di così ampie dimensioni. L’organismo si articola attorno a un cortile centrale d’onore rettangolare
con tutti i lati porticati, a sette fornici i lati maggiori paralleli alle strade, a quattro nei lati minori. Il porticato di colonne di granito
è unito al criptoportico dell’androne.
La lunga facciata, opera di Gerolamo Arganini (1764-1839), presenta il corpo centrale leggermente aggettante fiancheggiato da
quattro colonne ioniche di granito rosa, sul quale si apre un portale ad arco sormontato da una balconata con balaustri. Una zoccolatura a corsi di granito grigio sale fino al davanzale delle finestre del piano terreno contornate da semplici stipiti in granito. Al piano nobile le finestre sono sormontate da timpani di forma alternativamente triangolare e curva. La soluzione architettonica della
lunga facciata rivela l’intento urbanistico di valorizzare più la prospettiva dalla via Manzoni che non la vista della facciata in posizione ortogonale.
Particolarmente importante è lo scalone padronale a sinistra dell’ingresso: a due rampe, ha le pareti decorate da lesene ioniche architravate e la volta a botte. La scala è protetta da una ringhiera a balaustri. Sulle pareti quattro grandi medaglioni a bassorilievo raffigurano i profili di Palladio, Michelangelo, Leonardo e del Vasari.
Al piano nobile verso via Manzoni, vi è una serie di sale d’onore dalle belle volte dipinte con decorazioni nei caratteri neoclassici
di fine esecuzione. Lo Stendhal, nella Vie d’Henry Brulard (1800), ricorda il Palazzo d’Adda, entrando nel quale ebbe la prima rivelazione dei valori dell’architettura. L’edificio è stato bombardato durante il secondo conflitto mondiale e alcune parti sono andate completamente distrutte.
L’area destinata a giardino veniva in parte limitata dall’apertura della via dei Giardini; anche l’impianto risultava alterato con un diverso disegno dei viali. Le statue che attualmente delimitano il viale principale provengono dalla Villa già Borromeo di Senago.
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