ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE o “GRAPEVINE

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ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE o “GRAPEVINE
ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE o “GRAPEVINE LEAFROLL”
E’ una delle malattie da virus più importanti della vite, diffusa in tutte le aree viticole mondiali, e di
notevole incidenza economica.
Questa malattia venne osservata e descritta per la prima volta da studiosi francesi, la seconda metà
del XIX secolo; in Italia, invece, la prima indagine approfondita su questa malattia, che si stava
diffondendo e preoccupando i viticoltori, è stata condotta in Lombardia nel 1965.
L'accartocciamento fogliare della vite è causato da virus floematici (appartenenti prevalentemente al
genere ampelovirus) che vengono indicati con la sigla GLRaV (Grapevine Leaf Roll associated
Virus): fino ad oggi ne sono stati identificati almeno dieci tipi diversi, ai quali è stata assegnata una
numerazione progressiva: GLRaV-1, -2, …, -10.
La malattia viene trasmessa prevalentemente tramite l'utilizzo di materiale di propagazione infetto
per l'impianto di nuovi vigneti. In natura, gli ampelovirus sono trasmessi da cocciniglie: i coccidi
Pulvinaria vitis, Neopulvinaria innumerabilis e Parthenolecanium corni, e gli pseudococcidi
Heliococcus bohemicus, Planococcus ficus, Planococcus citri, Pseudococcus longispinus,
Pseudococcus viburni, Pseudococcus calceolarie e Pseudococcus maritimus.
I sintomi di accartocciamento fogliare sono visibili sulla maggior parte dei vitigni europei (Vitis
vinifera), mentre rimangono latenti su quelli americani. I vitigni più sensibili sono: Pinot nero,
Cabernet franc e Barbera tra quelli a bacca nera; Riesling, Cortese e Chardonnay tra quelli a bacca
bianca.
I primi sintomi sono visibili a inizio estate; col procedere della stagione si intensificano fino a
raggiungere la massima espressione in autunno.
La lamina fogliare accartoccia i margini verso il basso e presenta arrossamenti (nelle cultivar a
bacca nera) o ingiallimenti (cultivar a bacca bianca), che non riguardano le nervature.
I grappoli maturano in ritardo e in modo non uniforme, inoltre hanno bacche più piccole e con
ridotto tenore zuccherino. Ne consegue una riduzione della produzione in termini soprattutto
qualitativi, oltre che quantitativi; il calo di produzione può superare il 50%, nei casi più gravi.
La difesa viene effettuata prevalentemente tramite pratiche di tipo preventivo:
- utilizzare materiale di propagazione certificato virus-esente;
- eseguire trattamenti insetticidi mirati contro i vettori della malattia.