Cognizione, linguaggio e diritti degli animali

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Cognizione, linguaggio e diritti degli animali
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Università degli Studi di Milano
Cognizione, linguaggio e diritti
degli animali
Introduzione
Sandro Zucchi
2015-16
S. Zucchi: Cognizione, linguaggio e diritti degli animali 15-16 – Introduzione
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Cosa hanno in comune le persone raffigurate?
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Da dove vengono gli inserti di pelliccia?
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Da dove vengono gli inserti di pelliccia nei vestiti che tante
persone indossano?
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Prima di rispondere a questa domanda, guardiamo un filmato.
I
Il film documenta un’inchiesta condotta da investigatori della
Protezione Svizzera degli Animali.
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Tutte le persone reali raffigurate nelle immagini precedenti
indossano capi con inserti di pelliccia (Cruella De Vil indossa
un capo fatto interamente di pelliccia).
I
Gli inserti di pelliccia sono molto popolari in questi anni, non
solo nei vestiti firmati da stilisti famosi.
I
È molto comune vedere per la strada persone che indossano
capi del genere. Sono sicuro che alcuni di voi ne hanno uno.
I
(Io non possiedo un capo con inserti di pelliccia, ma ho un
giubbotto di pelle, che è lo stesso.)
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Chi vuole può uscire
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Il filmato contiene delle immagini raccapriccianti.
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Chi vuole può uscire.
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Non dovete guardarlo se non volete.
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Non dovreste guardarlo se siete impressionabili.
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Il film
Una conclusione affrettata?
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Alcuni dati
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Torniamo ora alla nostra domanda: da dove vengono gli
inserti di pelliccia che, in questi anni, sono cosı̀ di moda nei
capi di abbigliamento?
I
Vi ho fatto vedere un filmato che conteneva delle immagini
terribili di animali da pelliccia torturati in Cina.
I
Possiamo concludere che gli inserti di pelliccia che noi
indossiamo vengono da lı̀? Da quei mercati in Cina in cui gli
animali vengono scorticati vivi?
I
Pare una conclusione affrettata, magari vengono da un altra
parte.
I
O no?
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Beijing News
Da “Dying for fur”, rapporto della Protezione Svizzera degli Animali sull’industria
della pelliccia in Cina - Gennaio 2007
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La IFTF (federazione internazionale per il commercio delle pellicce) conta la
Cina tra i suoi membri e afferma che la Cina è il più grande esportatore di
abbigliamento di pelliccia nel mondo. Secondo fonti dell’industria delle pellicce,
si trova al primo posto per la produzione di pellicce e per i manufatti di
pelliccia.
Più del 95% dell’abbigliamento di pelliccia prodotto in Cina viene venduto nei
mercati d’oltremare, l’80% delle pellicce vengono esportate da Hong Kong
verso l’Europa, gli USA e il Giappone.
La tecnica di scorticare vivi gli animali è molto diffusa nel mercato di Shangcun
della provincia di Hebei, da cui dipende il 60% del commercio di pellicce cinesi.
L’Unione Europea è uno dei più grandi consumatori di pellicce del mondo
(secondo il rapporto del 2005 è il maggiore consumatore).
Zhang Shuhua, sostituto presidente dell’Associazione Cinese dell’Industria delle
pellicce, ha riferito alla stampa che le esportazioni di pellicce sono aumentate
del 123% nel corso di un anno a partire dal 2003 (la moda degli inserti di
pelliccia è esplosa in Europa nel 2004).
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Per completezza d’informazione, va osservato che il fenomeno
degli animali da pelliccia scorticati vivi è stato denunciato
anche in Cina dai giornalisti del Beijing News il 5 Aprile 2005,
benché articoli di questo genere non fossero incoraggiati dal
governo cinese.
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Prima riflessione: consumo etico
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Seconda riflessione: noi e gli animali
Una morale da trarre da queste osservazioni mi pare che sia
questa:
• la prossima volta che compriamo un capo con un inserto di
I
C’è un’altra riflessione che vorrei fare a questo riguardo.
I
Credo che nessuno tra noi sosterrebbe che torturare gli
animali come abbiamo visto fare nel filmato sia moralmente
accettabile.
I
Questo, però, non vuol dire che nella nostra cultura sia
inaccettabile far soffrire o uccidere gli animali.
I
Al contrario, si ritiene generalmente che sia accettabile far del
male agli animali per certi scopi.
I
Vediamo quali sono.
pelliccia, pensiamoci due volte.
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Ricerca sui cosmetici
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Ricerca tossicologica
È pratica comune tra i produttori di cosmetici utilizzare
materie prime che sono state sperimentate sugli animali.
Per esempio, un test usato ancora oggi per i cosmetici è il
Draize Test (dal nome del tossicologo americano che lo
inventò nel 1944). Consiste nell’instillare per alcune ore la
sostanza da controllare nell’occhio di un coniglio albino vivo e
poi nell’esaminare gli effetti per 14 giorni (effetti che possono
consistere in ulcere, emorragie e cecità). Le linee guida 2012
dell’OCSE prevedono che l’animale venga anestetizzato e che
la dose di anestetico venga aumentata se l’animale dà segni di
sofferenza. Prevedono inoltre che, se l’animale dà segni di
acuta sofferenza o sviluppa lesioni irreversibili, venga ucciso.
Dunque, far soffrire o uccidere degli animali al fine di
controllare sostanze cosmetiche potenzialmente dannose per
l’uomo viene ritenuta una pratica accettabile.
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Il Draize Test non viene usato solo per la ricerca sui cosmetici,
ma in generale per controllare le sostanze chimiche con cui
l’uomo viene a contatto (detersivi, insetticidi, pigmenti, ecc.).
I
È pratica comune, quando si vuole verificare la tossicità di una
sostanza chimica, sperimentarla sugli animali.
I
Un altro test usato per questo scopo è il test LD50 , il nome
sta per “lethal dose 50%” (dose letale al 50%). Il test, spesso
usato sui cani beagle, consiste nel somministrare dosi crescenti
della sostanza da controllare fino a quando metà degli animali
sottoposti al test muore.
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Far del male agli animali per verificare la tossicità di una certa
sostanza è dunque considerata una pratica accettabile.
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Ricerca medica
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Alimentazione
Le aziende farmaceutiche sperimentano i farmaci sugli animali
(è richiesto per legge). Le università usano gli animali per la
ricerca medica.
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Gli animali sottoposti a questi esperimenti spesso contraggono
malattie, soffrono e muoiono.
La maggior parte di noi è stata allevata mangiando parti di
animali.
I
È ritenuto accettabile uccidere gli animali per mangiarli.
Dunque, far del male agli animali per controllare l’efficacia o
la dannosità di un farmaco o al fine di far progredire la ricerca
medica è ritenuto accettabile.
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Vestiario
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L’oggetto del corso
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Nessuno, credo, vorrebbe indossare la pelliccia dell’animale
ucciso nel filmato.
I
Questo corso è dedicato alla questione se queste pratiche
siano moralmente giustificate.
I
Ma le pellicce si vendono nelle pelliccerie, la gente le indossa e
non è che arrivi la polizia.
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Molti ritengono dunque accettabile uccidere gli animali al solo
scopo di usare una parte dell’animale per abbigliarsi.
Se sia moralmente giustificato per noi uccidere gli animali (o
far loro del male) per nutrirci, abbigliarci, per la ricerca
medica, farmaceutica, tossicologica, ecc.
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Una risposta naturale
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Il nostro compito
Come si giustifica la pratica di uccidere gli animali (o far loro
del male) per questi scopi?
Una risposta naturale, che probabilmente sta alla base
dell’atteggiamento che la nostra cultura ha nei confronti degli
animali, è questa:
• gli animali sono diversi da noi, cosı̀ diversi da giustificare una
I
Il nostro compito qui consisterà nel valutare accuratamente la
risposta precedente.
I
Certo, gli animali sono diversi da noi.
I
Ma come sono diversi esattamente?
I
Come funziona la loro mente?
considerazione e un trattamento diversi da quelli accordati agli
esseri umani;
• per questa ragione, mentre è sbagliato uccidere o far del male
a un essere umano per nutrirsi, abbigliarsi, ecc., è accettabile
uccidere o far del male a un animale per gli stessi scopi.
I
Quanto è diversa dalla nostra?
I
E questa differenza è sufficiente a giustificare che si debba
accordare una considerazione diversa agli animali e agli esseri
umani?
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Un’indagine interdisciplinare
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Il piano del corso
Procederemo cosı̀:
Nel cercare di rispondere a queste domande, ci occuperemo
delle capacità simboliche degli animali: delle loro capacità
linguistiche e di far di conto.
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Ci chiederemo inoltre se è appropriato, nel caso degli animali,
parlare di credenze, desideri, e intenzioni.
inizieremo discutendo alcune questioni di filosofia della mente;
questa discussione farà da sfondo all’indagine sulle capacità
cognitive degli animali;
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E ci chiederemo qual è lo status degli animali dal punto di
vista delle teorie etiche.
proseguiremo considerando le loro capacità cognitive non
linguistiche;
I
poi ci concentreremo sulle loro capacità linguistiche;
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infine, esamineremo la questione se le differenze che abbiamo
trovato giustifichino una differenza di status morale tra esseri
umani e animali.
Questi temi coinvolgono discipline diverse come la filosofia
della mente, la psicologia sperimentale, la linguistica e la
filosofia morale.
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Una convenzione terminologica
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Nel corso di questa lezione, ho parlato di esseri umani e
animali come se queste classi non si sovrapponessero.
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Ovviamente, non è cosı̀: gli esseri umani sono animali. Questo
fatto non va trascurato.
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Per brevità, continuerò tuttavia a riferirmi agli animali non
umani semplicemente con il termine “animali”.
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