Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne

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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
Recensioni
culture exist in a language other than Italian?
Frank Paci has been called one of the fathers of Italian-Canadian writing. His
book,
777^ Italians,
was the
English novel to deal with the experience of Italian
first
immigrants in Canada. Since 1978 Paci has chronicled
100
many
have inspired
ful realistic narratives that
this
experience in power-
other writers. There are
now about
Many
active Italian-Canadian writers publishing in English, Italian or French.
have been published by Guernica Editions. In Quebec Marco Micone produced
the play, Gens du silence (1979) 'voiceless people' which could have served as the
symbol and
of
title
and
Italian experience
This
Paci's early novels.
Trecroci, Paci's alter ego,
who
no longer the
is
tries to articulate
the
many
case with
Mark
varied aspects of the
identity in Canada. Will there be a seventh novel in this
JOSEPH PIVATO
Athabasca University
Pascal D'Angelo. Son ofItaly. Toronto: Guernica, 2003. Pp. 168.
ISBN 1-5507-
1098-2 $10
of Italy remains an important
''Son
text to us because
it
reveals the
complex,
polyvocal discourse that Italian American narratives continue to engage in with
American culture
Scambray conclude
the
in
la
century."
twenty-first
Con
postfazione alla ristampa del breve
prima volta
di Pascal
D'Angelo, edito per
tipi della
Macmillan Company. E
la
se
nel lontano
Kenneth
queste parole
romanzo autobiografico
1924
a
New
York per
brarci francamente insufficiente per ciò che riguarda le virtù o le pecche,
così, linguistiche letterarie narrative del
contempo provocatorio
ciati dai
",
ai
enun-
quali era gradito opinare bonariamente
o addirittura di una subalterna scrittura da razza mediterranea, esclu-
dendo con fermezza ogni
come
diciamo
è tuttavia illuminante e al
quanto) sulla convenzionalità quasi parodistica di una "pick and shov-
narrative
così
romanzo, esso
se riletto nell'ottica degli inattendibili criteri critici
contemporanei del D'Angelo
(chissà poi
el
i
quanto affermato dallo Scambray può sem-
tentativo da parte di questo tipo di produzione letteraria,
del suo fautore emigrante, di varcare le inemendabili soglie canonica-
mente imposte.
Se
tali
alimentavano buona parte della letteratura etnica-
sbrigativi ostracismi
mente
radicata negli States,
critico
americano degli anni venti, ciò che
plasmando
una postazione velatamente postmoderna,
ta,
del testo di Pascal
modo
in tal
si
è
il
convenzionale perbenismo
vorrebbe oggi constatare, magari da
che una
rilettura attenta,
D'Angelo evidenzia una autocoscienza
interiore dell'io narrante tali
da stimolare una rinnovata
e
approfondi-
una maturazione
riflessione sul recupero
della sacralità del vivere migrante (con tutte le sue ramificazioni metalinguistiche
e metaletterarie)
siero,
mi
è dato
riproporre
il
come
viscerale
immaginare,
romanzo, con tutta
teraria italocanadese.
bisogno di afifabulazione. Emerge da questo pen-
la
saggia scelta da parte della Guernica di volere
la
Dicevo della
sua rilevanza, nel contesto della produzione
vitale esigenza del narrarsi.
— 205 —
E
il
let-
caso del protag-
Recensioni
onista-autore di Son of Italy
cazioni che segnano
il
quale, ottenebrato dai preconcetti e dalle mortifi-
il
divenire del diverso, dell'escluso, dell'altro,
si
rende esecu-
tore materiale della propria alterità inventandosi (narrandosi) e letteralmente e
concretamente una
contempo
vita
nuova, investendosi così facendo di un manto di
Ed
fittizio e vero.
è proprio nel contesto di
una
vita
nuova
eticità al
dal sapore
inequivocabilmente dantesco (nella sua veste formalistica) che D'Angelo scandisce
la
sua drammatica storia, tramite
prosastici e svariati
componimenti
dove domina una semplicità apparente.
sommo
efficace dialogismo fra tratti
precedentemente apparsi, questi ultimi,
americane e in seguito riproposti nel corpus della narrazione a
in diverse riviste
sostegno di una prospettiva strategica,
stro
un
percorsi di
i
poetici
al
contempo ermeneutica ed
Non
come un
poeta che D'Angelo aveva da sempre immaginato
king", e certo
non come
scrittore,
editoriale, là
no-
a caso, e per inciso, la figura del
"ancient
appare nei momenti più bui della erranza del-
l'autore-protagonista, nell'attuazione del pensiero del peccato, nella straziante cal-
varica inumanità della selva da
hand.
shrieked.
I
Blood began
gang americana ("A rusty
to
come out from both
nail pierced
of
sides
fors'anche nei tratti più reconditi di coloritura espressiva ("And
ali
my
my
right
ma
hand."),
the various
fires
began to glimmer and crackle, and the tongues of bright flames licked the velvet
E da
night").
tutto
il
congiuntura più irrazionale
(e
più
senso di
critica, nel
tivo che della vita stessa dell'autore.
l'io
metonimico dantesco,
rimarcare, ripeto, che lo spazio
Nel momento
con esso
crisi) sia
del percorso narra-
in cui l'autoricostruzione del-
narrante/errante rischia di infrangersi sugli scogli dell'omicidio,
ca dell'antico re affiora, esercitando la sua taumaturgica potenza in
nuovo mondo) dove
spiegato
la
favola anti-
un mondo
(il
di-
loro movenze, sono cioè spazialità di offuscamento, assurdamente e
le
He was
an intelligent
radicale bisogno della
man and
musa
me by name. And w^here are you going,
spoke in excellent
Italian"). Si tratta di
Ed
shovel man."
anticipa
si
I
("I
began
in Italian,
decided to attempt
il
tentativo di metamorfosi della pala
un inchiostro comunque
e del piccone in carta e inchiostro,
den thought
condizione di "pick and
è in questo spazio assoluto, direi mitologico (nel senso di pro-
duzione di nuove mitologie), che
anglo-americani
quel
afifabulazione, sirenica fascinosa voce che consenta
all'aspirante scrittore di sfuggire all'asfissia della propria
it
but unable to manage
D'Angelo attinge
al
di colore e densità
the language, on a sud-
in English").
Cosciente della sua inerme condizione bracciantile così
inchiostro,
la
non hanno ancora
ragione, e lo stesso senso del luogo,
paradossalmente di non luogo ("He called
boy?'
e
discorso delle origini, a livello di micronarrazione, emerga appunto nella
come
del suo rozzo
sublime essenzialismo del vocabolario, della biblio-
teca (Shelley e Keats), della musica, e dell'entomologia
(come
metamorfiche autoricostruzioni) per meglio programmare
la
loci privilegianti di
sua ascesa verso
le
vette dell'arte scrittoria. Palese è l'equiparazione degli insetti che pazientemente
colleziona
lebbroso.
al
Il
suo proprio miserrimo stato di escluso, di estraniato, quasi fosse un
processo di afifabulazione è lento e arduo, rischioso
All'interno della
una sua prima
solo
il
macro narrazione D'Angelo
stesura,
diciamo
ci
così, naif (per essere
processo di metamorfosi linguistico- letteraria in atto
— 206 —
ma
risoluto.
un eloquente esempio di
generosi) per illustrarci non
fornisce
ma
anche per
esplici-
Recensioni
tare,
tramite
le
valenze appunto di questa sua incerta, zoppicante e spesso incom-
prensibile scrittura,
Ma
insensato.
il
suo basso
denominato) tentativo
serve anche
umiliante stato di diverso, di improprio, di
e
questo evidentemente
futile,
incongruo, e "prehistoric" (così viene
di afFabulazione, dall'incipit
come documento
curiosamente boccaccesco,
storico, quasi a sostegno bibliografico, della
lunga e
dolorosa gestazione della produzione letteraria etnicamente motivata e radicata.
Quest'uso arcaico della lingua inglese, con
tiche,
con
potrebbe però
co,
le
sue bizzarrie ortografiche e seman-
sue unità lessemiche disgiunte, con
le
farci
anche immaginare una
il
suo minimalistico codice segni-
nuovo mondo,
postilla, nel
di vec-
chio stampo chauceriano.
A
questo punto va detto che non mancano certo, nel romanzo di Pascal
D'Angelo,
ni,
i
in questo fitto percorso di realismo
documentario,
i
vari luoghi
temi consacrati che popolano gran parte della narrativa degli
comu-
italiani fuori
luogo, sia essa concepita e stesa in lingua inglese, italiana, o francese. Ciò che forse
manca
in questo
romanzo, non del tutto ma, diciamo,
che sottende
stente, è lo spessore psicologico
tori italoamericani e italocanadesi di oggi.
topoi che
si
affollano fra
le
la
Una
modo
in
buona
narrativa di
coeso e consi-
parte degli scrit-
elencazione anche sommaria dei
pagine e sulla falsariga di Son of Italy
illustra la
deso-
lazione e lo spinoso insediamento dell'emigrante, l'intreccio incalzante di identità,
mito, e memoria,
dell'animo,
la
nuovo mondo come spesso bieca
topografia del
forte senso di sradicamento e la
il
del villaggio in
uno
spazio differito,
la
specularità
conseguente deterritorializzazione
visitazione
mnemonica
di antichi costumi,
con
di ritualizzazioni, e di superstizioni, la traversata oceanica
le estensibili
tipon-
imie di legni spalmati, di apocalittiche tempeste e di immensa illusoria quiete,
mitopoiesi del luogo abbandonato. Tutto
con
la
il
dramma
susseguente confabulazione del vecchio
giudizio di Scambray,
rifacendomi
al
documento
significativo
quali "the
si
dispiegano però in un
problematiche di inclusione/esclusione
American dream"
come banco
mondo.
di
Il
testo di
per diverse ragioni, rimane
D'Angelo,
comunque un
nell'ambito della narrativa italocanadese in quanto,
offrendo tematiche comuni che
e attinenti a
ma
la
della erranza, in altre parole,
e
il
"self-made man",
humus da
"melting pot"
vis-à-vis concetti strutturali
può verosimilmente proporsi
comparazione per un rinnovato confronto con
i
nostri criteri di let-
teratura e multiculturalismo.
Gabriele Niccoli
St.
Jerome's University
University
Jason Gileno.
of Waterloo
Tattoo Joint. Toronto: Guernica, 2005. Pp. 70.
ISBN 1-55071-
213-6. $15 $13 USA.
Indulging in an exegesis of something that ought to be entirely a theatrical event
—
a
space
time
backdrop
proscenium
performance
extradiegetic perspective as the aesthetic reflection
nent (the text or
script)
must appear
as a critical
— 207 —
on
just
— from
a
manifestly
one important compo-
undertaking mined with unex-