Al Puff di Lando Fiorini

Transcript

Al Puff di Lando Fiorini
Gino Landi ed
il Burlesque
al Salone
Margherita
Peppe Barra...
Song’Io!
Al Teatro
Ghione
Nel cuore.
Quella panchina
in Piazza
Grande...
di
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F
Lando
Campo de’ fiori
2
SOMMARIO
Editoriale:
Pasqua, la coscienza e la speranza............3
L’intervista:
Al Puff di Lando Fiorini, lo stivale è in
mutande...............................................4-5
Gino Landi ed il Burlesque...................6
Curriculum vitae:
Giulia Di Quilio.........................................8
Stefano Principalli: una vita in prima
fila........................................................10
Roma che se n’è andata:
Gregorio XVI, il Papa del Belli.............12-13
Suonare Suonare:
Peppe Barra... “Song’Io”..........................14
Dentifricio, una panacea assai economica.................................................17
Ecologia e ambiente:
Ritrovare un giusto equilibrio...................18
Il Fumetto:
The breaker............................................21
Non c’è fede senza conoscenza; non
c’è conoscenza senza fede.................22
Il mondo della comunicazione elevato
alla potenza QR...................................23
Come eravamo:
Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri....25
Agostino Paradisi................................26
Attenti al fisco:
Ancora sui nuovi limiti all’utilizzo del contante: aspetti sanzionatori e casi di esclusione......................................................27
Ass. Artistica Iuna:
Miglior Maestro dell’anno 2012 per Eraldo
Bigarelli..................................................28
Civita Castellana ovvero Phalerium
Argivum...............................................30
La rubrica dei cognomi.......................35
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.36
Angolo Bon Ton:
Pasqua di speranza.................................37
News..........................................38-39-40
Una “Fabrica di ricordi”:
Oh dolce primavera.................................41
Pronto per il Campionato Italiano Seat
Ibiza Cup.............................................42
Cine Parade:
In mio angolo di Paradiso........................43
Le storie di Max:
Lucio Dalla.............................................44
In memoria del Prof. Luigi Paolelli....45
Raccolti per l’A.T.A.M.O. 1.145,40 ,
grazie al Calendario 2012...................46
SOSIA...................................................46
Agenda.................................................47
Nel cuore.........................................48-49
I nostri amici.......................................50
Messaggi..............................................51
Oroscopo .............................................52
Roma com’era.....................................53
Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti..............................60-61
Selezione offerte immobiliari .......62-63
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Campo de’ fiori
Pasqua, la coscienza e la speranza
A
di Sandro Anselmi
ugurare la buona Pasqua a tutti è quanto di più spontaneo e vero possa scaturire dal mio cuore, ma avere coscienza del particolare momento e desiderare di rafforzare il mio augurio per potergli dare una maggiore valenza, è
quanto mai vorrei mi fosse possibile. La speranza tenace ed eterna premierà certo la
nostra incondizionata devozione alla vita, e gli obiettivi perché essa sia serena, prospera e felice, saranno raggiunti!
Non è la mia una profezia che, nel tema sacrale della Pasqua, osi, ma una concreta
volontà di arrivare all’ambito traguardo. La meta, a volte lontana in una società di
sciocchi, inetti, di persone di malaffare, non è poi irraggiungibile!
Occorrono equi e saggi, che sappiano costruire e non distruggere, e così, dopo la
Passione verrà la Resurrezione!
Auguri di una Santa Pasqua a tutti!
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Campo de’ fiori
4
“Da questa crisi ne usciremo solo nel 2014 e con le ossa rotte... Lavoro più adesso
che quando ero giovane, per i miei quaranta dipendenti!”
Al Puff di Lando Fiorini,
lo stivale è in mutande
Quarantaquattro anni di grandi successi. “Il segreto è la sincerità verso il pubblico”.
zione economica della
nostra povera Italia.
Ad accoglierci, oltre alla
solita graditissima cortesia, il sorriso smagliante
di Lando, sempre in gran
forma, che ci conduce
nel suo accogliente studio-camerino, con due
immancabili rose fresche
sulla scrivania, per la
nostra intervista, che
preferisco, però, chiamare “amichevole chiacchierata”, grazie alla cordialità di Lando.
E
’ con immenso piacere che, anche
quest’anno, torniamo nel cuore di
Roma per incontrare uno dei più
grandi amici della nostra rivista: Lando
Fiorini. Proprio il suo rinomatissimo locale
è diventato, ormai, uno dei maggiori punti
di distribuzione di Campo de’ fiori, per tutti
i suoi numerossissimi clienti e non solo.
Quest’anno il palco del Puff offre ai suoi
spettatori un altro esilarante spettacolo,
dal titolo “Lo stivale in mutande”, che ironizza e sdrammatizza sulla pesante situa-
Veniamo subito allo
spettacolo di questa
stagione teatrale del
Puff. Cosa ci dice?
Ma, credo che già il titolo dica tutto! Stiamo
affrontando un momento critico, l’Italia è veramente in mutande e
nello spettacolo ironizziamo, ad esempio, sul
fatto che Belen a
Sanremo se le sia tolte.
Tra una battuta e l’altra
prendiamo di mira un po’
tutti, al di là del colore politico. Benchè
abbia le mie idee da libero cittadino, non
ho mai voluto portarle sul palco. Certo, il
cambio di governo, appena dopo l’inizio
della nuova stagione teatrale, ci ha creato
non pochi problemi! Abbiamo dovuto
apportare qualche cambiamento al copione, senza, però , perdere di mira uno dei
nostri bersagli preferiti, Silvio Berlusconi.
La D’angelo interpreta una Marina
Berlusconi che è la fine del mondo.
Qual è la sua idea riguardo a questo
stato di cose? Come ci siamo arrivati
e come pensa che ne usciremo?
Sicuramente questa è l’esplosione di una
situazione che ci portiamo ormai dietro da
anni. Ad uscirne, ce la faremo, ma con le
ossa rotte. Il prossimo anno credo sarà
ancora peggio. Un cenno di ripresa lo prevedo solo per il 2014. Il problema grande
sono le banche, che dovremmo chiamare
più appropriatamente “bande”, perché
negando il loro aiuto ai piccoli imprenditori, spinti a gesti estremi, compiono dei veri
e propri atti delinquenziali. Io, nel mio piccolo, do lavoro a quaranta persone e non
è affatto facile, mi tocca lavorare più ora
che quando ero giovane, dico sempre! Ma
dobbiamo tenere duro!”
Nonostante tutto, lei ed il suo locale,
siete sul campo da ben 44 anni. Qual
è il segreto?
E già , il prossimo anno festeggeremo in
grande i 45 anni. Sono davvero orgoglioso
e mi è dispiaciuto molto sapere che il
Teatro Brancaccio, invece, sia stato
costretto a chiudere, come anche la compagnia del Bagaglino del mio amico
Pingitore. Credo che il segreto di tanta longevità sia innanzi tutto la sincerità . Diamo
al pubblico quello che il pubblico vuole
vedere, ci mostriamo per quello che siamo
e, come dico io sul palco, noi siamo come
voi che ci state a guardare e senza voi non
esisteremmo.
Le repliche de “Lo stivale in mutande” termineranno il 3 giugno. E poi?
Poi inizierò con le serate estive. Ho avuto
già molte richieste e ne sono sempre
lusingato. Spero di riuscire a soddisfarle
tutte. Non è semplice mantenersi in
forma. Due volte la settimana ho la ginnastica vocale e prima di andare in scena
eseguo, almeno per un quarto d’ora, i miei
Campo de’ fiori
esercizi.
Tra le sue ultime fatiche, il cd “Ti presento Roma mia”, un bellissimo
omaggio alla sua città . Come è nata
l’idea?
Fatica puoi dirlo forte. Ci abbiamo impiegato tre anni, ma ne è valsa la pena. Ero
di ritorno da un viaggio a San Giovanni
Rotondo, insieme ai miei due figli ed a mia
moglie, quando Francesco, mi disse:
“papà , ma perché non realizzi una raccolta di brani dedicati a Roma, duettando con
altri cantanti che condividono questa tua
stessa passione?” Ed io risposi: “figurati se
questi grandi artisti stanno a dar retta a
me, Lando Fiorini!”. Poi, invece, ripensai a
questa idea e andai dal mio amico
Trovajoli, al quale chiesi la supervisione.
Mi appoggiò, ed iniziai, così, a contattare
uno ad uno gli artisti con i quali ho avuto
il piacere di cantare: Antonello Venditti,
Claudio Baglioni, Serena Autieri, Luca
Barbarossa, Sabrina Ferilli, Tosca, Alex
Britti, Amedeo Minghi, Gigi Proietti,
Loretta Goggi, Franco Califano.
A proposito dei suoi figli, Francesco e
Carola, le dispiace un po’ che non
abbiamo proseguito il suo cammino
artistico?
Carola è stata una bravissima ballerina,
poi ha fatto l’attrice, ma ultimamente ha
perso un poco la fiducia ed ha deciso di
ritirarsi in campagna per badare ai suoi
cani, che ama come figli e che, dice, non
la tradiscono mai, ed io la rispetto.
Francesco invece, lavora qui con me ed ha
tre figli, per i quali anch’io sto lavorando.
Gli sto insegnando a chiamarmi non
nonno, ma zio e mi diverto così con loro
anche perché non ho
molto tempo per portarli ai giardini.
Come è cambiato,
secondo lei, in tutti
questi anni il modo
di fare spettacolo e
divertire il pubblico?
E’ cambiato il fatto che
la gente è diventata
più esigente, si accorge se fai finta di cantare, perché adesso
molta gente lo fa.
Quali sono i valori
più importanti per
lei nella vita?
Al primo posto il rispetto e poi il lavoro, che
non ti tradisce mai! E
mi spiace che tanti giovani non ce l’abbiano.
Un sogno che non
ha ancora realizzato?
Se la mia carriera finisse qui, sarei già molto
soddisfatto. Ma non
finisce qui! Ho ricevuto
anche la proposta di
organizzare qualcosa al
Sistina, ma io ho il mio
Puff e non posso tradirlo!
Da sx: Laura Di Mauro, Camillo Toscano (in piedi), e Lando Fiorini
(seduto), Simona D’Angelo
Lando, perno intorno al quale ruota tutta
l’attività del Puff, si è circondato di
validi collaboratori, a partire dalla
squadra che ogni sera è con lui sul
palco: l’attore comico Camillo
Toscano, la bravissima Laura Di
Mauro, il nuovo acquisto Simona
D’Angelo, figlia di Gianfranco, ed il
pianista Vincenzo Romano. Ma
non vanno assolutamente dimenticati i due autori che affiancano
Lando nella stesura del copione:
Giancarlo Borrellli e Walter Delle
Donne, insieme all’equipe del dietro le quinte, la coreografa
Gabriella Panenti, la costumista
Graziella Pera, la sarta Lucia
Viglino e Giancarlo Turri al trucco e
parucco.
Prima di congedarci, Lando, con
grande soddisfazione, ci mostra le numerosissime cambiali firmate quarantaquattro anni fa, tutte pagate, come tiene a sottolineare, custodite gelosamente in una
scatola di cartone e legate strette con un
elastico.
Lando ci tiene sempre a ricordare le sue
umili origini, ultimo di otto figli, operario ai
mercati generali, ed i sacrifici fatti per arrivare fin qui, oltre al fatto di aver dato la
possibilità a tanti artisti, oggi famosi, di
aver mosso i primi passi proprio su questo
piccolo palco, come Lino Banfi, Leo
Gullotta, Fioretta Mari, Enrico Montesano,
Maurizio Mattioli, che gli sono ancor oggi
riconoscenti.
E’ anche questa umiltà che rende Lando
non solo un grande artista, ma anche un
uomo stimato ed apprezzato.
Ermelinda Benedetti
6
Campo de’ fiori
IL RITORNO DI UN MITO:
GINO LANDI ED IL BURLESQUE
AL SALONE MARGHERITA
F
inalmente anche a Roma esplode il
Burlesque: “Burlesque Story:
Dalla Foglia alla Voglia”, al
Bagaglino Salone Margherita, grazie ad
un’idea di Gino Landi e Silvestro Longo
ed alle musiche originali di Alberto
Laurenti e Pino Perris. Lo spettacolo, prodotto da Tom Del Monaco, sarà in
scena fino al mese di Maggio, con 11 giovani bellissime ragazze, apprezzate sia dal
punto di vista artistico che estetico. Elisa
Bucino, Giulia Cencioni, Ilenia
D’Agostino, Claudia Delli Noci, Giulia
Di Quilio, Elisabetta Persia, Federica
Pinto, Erika Puddu, Jessica Ridenti,
Ester Vinci, Francesca Zanon con l’attore-ballerino Jean Michele Danquin ed
i bravissimi attori Salvatore Cuggia e
Manuela Tasciotti, ripercorrono in scena
la storia dello streep-tease, interpretando
alcune delle donne simbolo più sensuali
della storia tra cui Messalina, Cleopatra,
Mata Hari, Marilyn Monroe, Edit Piaf, regalando un bellissimo momento anche alle
opere ed alle donne di Federico Fellini.
Incontriamo il mitico Gino Landi poco
prima dello spettacolo e non possiamo esimerci dal porre qualche domanda.
Lei ha avuto mamma e papà attori,
come mai ha
deciso subito di fare il
coreografo ?
Possiamo dire
che io sono
nato in valigia
Il regista Gino
Landi ed il
nostro Sandro
Alessi
con mamma e papà attori, sempre in tournee ma mi è sempre piaciuto il movimento come a tutti i bambini piccoli; volevo
ballare ma non ne avevo attitudini… e
tanto per cominciare avrei dovuto fare
quello che mi dicevano, e questa era già
una cosa che non mi stava bene fin da
ragazzino. Per questo motivo ho scelto di
fare subito il coreografo, perchè quello
che vedevo in giro non mi piaceva e così
ho iniziato a 12 anni, pagato a caramelle e
gelati.
Lei ha lavorato con i più grandi nomi
dello spettacolo come Marcello
Mastroianni, Gino Bramieri, Renato
Rascel, Federico Fellini ma ricordiamo che tutto è iniziato incontrando
Macario a Roma…
Ho iniziato con Macario che incontrai a
Roma, al Teatro Reale, che oggi è diventato un cinema, dove facevo uno spettacolo con un famoso comico scomparso,
che si chiamava Fanfulla. Macario venne
a
vedere lo spettacolo e mi scritturò
subito. L’ho seguito a Milano, a Londra, a
Parigi, facendo un giro per tutta Europa
perché allora funzionava che si girava
molto per conoscere nuove cose, nuovi
spettacoli: a quei tempi non c’era informazione e non esistevano dvd.
Quando conobbe per
la prima volta il
Burlesque? In uno di
questi viaggi a Londra
vidi in un teatro glorioso – glorioso perché
non chiuse mai, nemmeno durante la guerra
- per la prima volta, il
Burlesque che non
conoscevo ed in Italia nessun l’aveva mia
fatto.
E questa trasposizione per il Salone
Margherita?
Quest’ anno mi hanno offerto questaproposta ed ho accettato subito perché è un
genere che mi piace e mi diverte; mi
mette in contatto con gente giovane e
sulla scena abbiamo infatti 11 ragazze
straordinarie che non mi hanno dato nessun problema. Abbiamo lavorato con tanta
allegria perché il Burlesque è allegria e
non va confuso con lo streep-teese che
usa il corpo in maniera accattivante ed a
volte troppo volgare… Il Burlesque non è
mai volgare perché è solo nudo, ed il
nudo non è peccato. E poi oggi i giovani
sono attratti perché l’argomento è interessante ed è divertente, quasi uno scacciapensieri… il nudo non viene preso in
maniera seria, ma è divertente e non è un
invito a cosacce: è solo un sorriso!
Insomma, potremmo stare ore ad ascoltare il mitico Gino Landi, ma il tempo è scaduto, lo spettacolo deve cominciare e noi
corriamo a sederci in platea. Si abbassano le luci… si apre il sipario… ecco le dive!
Sando Alessi
Campo de’ fiori
8
Curriculum vitae
GIULIA DI QUILIO
A
ttrice e modella, nata a Chieti il 14
novembre 1980, dopo aver conseguito la maturità artistica nel 1997,
si innamora del percorso artistico e decide di studiare recitazione con il maestro
Enzo Garinei. In televisione la vediamo
partecipare a “Buona Domenica” e a
“Beato fra le Donne”, ma ben presto il
suo sogno di attrice si realizza interpretando per il grande schermo “La
Sconosciuta” di Giuseppe Tornatore,
“Amore 14” di Federico Moccia, ed alcune serie tv di successo quali “Crimini” in
onda su Rai Due, diretta da Claudio
Bonivento, e “Le Ferie di Liku” di
Vittorio Moroni. In teatro la ammiriamo in
“Molto rumore per nulla” con la regia
di Matteo Ziglio, dove interpreta il ruolo
della bella Ero, riscuotendo molti giudizi
de, Giulia continua a coltivare la passione
artistica del dipingere e siamo sicuri che
in breve tempo riuscirà a dipingere con
acquerelli il quadro del suo successo di
artista poliedrica.
Ti aspettiamo, cara Giulia!
positivi da parte di critica e pubblico. Nel
2011 scopre la passione per l’arte del
Burlesque, nella quale può unire la sua
natura di performer al fisico da pin up, iniziando così un nuovo percorso, che la
porterà a partecipare dapprima al talent
televisivo “Lady Burlesque” in onda su
Sky uno, arrivando tra le finaliste, e poi,
quest’anno, al Musical “Burlesque…
dalla foglia alla voglia” diretta da Gino
Landi, in scena fino al 13 maggio 2012 al
Bagaglino di Roma.
Tra le poche pause che il lavoro le conce-
Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine
della nostra rivista per dar ancor più lustro al vostro lavoro di attore,
attrice, cantante, suobrette. L’indirizzo è [email protected]
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
10
Stefano Principalli:
una vita in prima fila
D
opo l’eccellente
“elogio funebre”
che ha scritto
per questo giornale
Ermanno Todini, potrei
semplicemente affiancarmi all’autore e sottoscrivere il mio ispirato
“pezzo”, ma il ricordo di
di Secondiano
un amico è tale solo se
Zeroli
si portano alla luce i
momenti in cui l’amicizia si traduce in una
serie di momenti, per così dire, intimi,
cioè quelli che vedono per protagonisti i
due amici in un rapporto privato ed esclusivo. Con Stefano ho collaborato lealmente e con la stessa moneta sono stato
ricambiato. Con lui ho pattuito il “mensile”
per il mio impegno alla televisione.
E’ Stefano che mi ha portato nella villetta,
in località Sassacci, dove, insieme ad
Omero, ho alloggiato per tre anni. Ed è
sempre Stefano che mi ha squadrato lungamente quando, nel 1980, l’amico
Maurizio Tocchi, mi ha presentato a lui,
come “giornalista-portante” della nascente
televisione.
Tra Stefano e Maurizio le cose non andarono, da subito, troppo bene e quando il
1° Gennaio 1981, Maurizio tolse il disturbo, Stefano non mi ritenne un uomo di
Maurizio, mi dette fiducia e dopo pochi
mesi mi impose addirittura al nuovo direttore Eraldo Delle Monache, poco incline a
dividere con gli altri il notiziario serale.
Ecco, di Stefano ho sempre ammirato la
sua grande determinazione, il non avere
paura di nulla, l’affrontare sempre con
grinta i problemi, senza mai cercare di eluderli o di rimandarli.
A Teleradio Punto Zero, come nella sua
attività professionale, Stefano ha costantemente lottato ma, ecco il suo punto
debole, nel momento in cui il suo impegno
l’aveva portato al punto più alto, la sua
determinazione perdeva di smalto, si
annacquava, lasciava traspirare i primi
segnali di crisi.
Stefano cadeva per poi risorgere in una
altalena di emozioni e di propositi sempre
esibiti, mai veramente seguiti.
Così era Stefano: lo potevi trovare issato
sull’altare ma anche sprofondato a terra,
malconcio e rabbioso, pronto a rialzarsi e
a ritentare la scalata.
In Punto Zero e nella sua azienda, con gli
amici ed in famiglia.
Quando nel 1983, tornando dal Monte
Soratte, mi disse che stava trattando la
cessione dell’emittente alla Diocesi di
Civita Castellana, la cosa suscitò in me un
profondo imbarazzo ma la soluzione si
Sopra a sx,
Stefano Principalli in
una foto recente;
a dx, insieme ad
Angelo Proietti,
nel 1977.
Nella foto al lato,
da sx: Stefano
Principalli, con
Renato Galletelli e
Angelo Proietti, nel
1978.
(Immagini tratte da “50
anni di strani rimbalzi a
Civita Castellana” di
Ugo Baldi).
dimostrò salutare per l’emittente che,
dopo il travagliato periodo di Raffaele
Miozzi e dei fratelli Ercolini, cercava disperatamente nuovi approdi, per sopravvivere.
E Stefano aveva ancora una volta visto
giusto, dimostrando abilità e scaltrezza nel
pilotare la televisione sotto la sottana dei
preti.
Il successivo lento declino non gli si può
certo imputare, perché ormai i tempi stanno cambiando ed al destino non si può
cambiare direzione. Certo ora rimane il
rammarico di non essersi più visti in tempi
recenti. Ma forse lo avrei trovato un po’
fiaccato dalle avversità della vita e di ciò
forse ne sarei rimasto dispiaciuto.
Meglio ricordarlo nella sua stagione più
piena, quando diceva “cia Bobby” o sfotteva Edoardo o omaggiava Isa Pola. Era piacevole vederlo spontaneo e sereno, un po’
egocentrico e un po’ istrione ma sempre
generoso ed altruista, un po’ l’emblema di
quella generazione di imprenditori civitonici che cambiarono il volto della città della
ceramica, con slanci eroici e clamorosi tracolli.
Per me è stato un privilegio averlo, anche
se solo per pochi anni, come amico sincero.
Campo de’ fiori
12
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
Gregorio XVI, il Papa del Belli
Come ricordato in
altra
occasione,
Giuseppe Gioachino
Belli, il Poeta di
Roma, visse negli
anni durante i quali
regnarono ben sei
Pontefici:
Pio VI - Giovannandi Riccardo Consoli gelo Braschi, 1775 1799;
Pio VII - Barnaba Chiaramonti, 1800 1823;
Leone XII - Annibale della Genga, 1823 1829;
Pio VIII - Francesco Saverio Castiglioni,
1829 - 1830;
Gregorio XVI - Bartolomeo Alberto
Cappellari, 1831 - 1846
Pio IX - Giovanni Maria Mastai Ferretti,
1846 - 1878;
un’epoca di grandi agitazioni, di movimenti politici, di occupazioni militari, di restaurazioni.
In questo lungo periodo egli racconta la
sua Roma “pupazzettando” uomini e
costumi; a quell’epoca la città era caratterizzata dai suoi vicoli bui impregnati dall’odore acre dei gatti, le stradine strette, i
sampietrini divelti, le immagini Sacre contornate da ex voto, le mura rovinate, le
viuzze senza sole, gli escrementi di animali sparsi ovunque.
In questo contesto ecco la Curia e l’aristocrazia da una parte, la plebe dall’altra; gli
appartenenti alle prime due classi percorrono le vie della città esclusivamente in
carrozza per raggiungere le loro lussuose
dimore, la plebe utilizza le medesime strade come fossero le proprie case, infatti, le
abitazioni anguste e miserevoli spingono il
popolino a uscire all’aperto dove si fa di
tutto, un teatro a cielo aperto in buona
sostanza.
Molti i Sonetti dedicati dal Belli ai sei
Pontefici, ma soltanto uno di questi rappresenta il Papa “belliano” per eccellenza,
il suo “vero” Papa, quello “centrale” nella
sua vita, l’indiscusso protagonista della
sua “umana Commedia”, è questi il bellunese Bartolomeo Alberto Cappellari,
Gregorio XVI, a “Papa Grigorio” egli dedica ben venticinque Sonetti in romanesco
dalle diverse tematiche.
Giuseppe Francesco Antonio Maria
Gioachino Raimondo Belli, è molto legato
a questo Pontefice al punto che, dopo la
sua morte scrive: “a Papa Grigorio je volevo bbene perché me dava er gusto de
potenne di mmale“.
E’ il 2 febbraio 1831 quando, dopo cinquanta giorni e più di cento scrutini, viene
eletto al Soglio Ponficio il Cardinale
Bartolomeo Alberto Cappellari di Belluno
malgrado le diverse precise indicazioni
provenienti da Vienna, il Cardinale
Cappellari, infatti, non era gradito a
Metternich in quanto accompagnato dalla
fama di liberale.
Frate Camaldolese, trasferito a Roma nel
Monastero di San Gregorio al Celio,
Bartolomeo Alberto Cappellari è creato
Cardinale da Leone XII nel 1925 e subito
messo a capo di Propaganda Fide; non fa
a tempo a salire sul trono che deve vedersela con un vasto moto rivoluzionario
scoppiato a Bologna dove vengono abbattute le insegne Pontificie al grido di “Viva
la libertà ” e la contemporanea comparsa
della coccarda tricolore, successivamente,
il moto dilaga in Romagna, Umbria e
Marche e, fra gli agitatori, si pone in prima
fila Luigi Napoleone che scrive al Papa
invitandolo a rinunciare al Potere temporale.
Gregorio XVI, è lento a muoversi, la cosa
non sfugge al Belli che gli dedica il Sonetto
dal titolo: “Momoriale ar Papa”; un tizio è
Gregorio XVI - Bartolomeo Alberto
Cappellari, 1831 - 1846
infuriato con il nuovo Pontefice e lo accusa di comportarsi con troppa debolezza nei
confronti delle “settacce bbuggiarone”,
quindi lo invita ad usare tutti gli strumenti
di cui dispone, le “chiavi” e la “spada”,
segni caratteristici di San Pietro e San
Paolo, ma anche il “catenaccio”, un’invenzione del Poeta che sta ad indicare la funzione di “chiudere” il Paradiso.
Papa Grigorio nun fa ppiù er cazzaccio:
sveijete da dormì , Ppapa portrone.
San Pavolo t’ha dato lo spadone,
e Ssan Pietro du’ chiave e un catenaccio?
Dunque, a ttè , ffoco ar pezzo, arza cuer
braccio
su ttutte ste settacce bbuggiarone:
dì lo scongiuro tuo, fajje er croscione,
serreje er paradiso a catenaccio.
Mostra li denti, caccia fora l’ogne,
sfodera una scommunica papale
da falli inverminì com’e ccarogne.
Scommunica, per Cristo e la Madonna!
E ttremeranno tutti tal e cquale
ch’er palazzo del prencipe Colonna.
Campo de’ fiori
Il Papa sembra accogliere l’invito e, quando i liberali tentano di approfittare della
confusione in occasione del carnevale per
provocare un moto, si muove subito e il
tumulto è facilmente represso; gli stessi
“Trasteverini” si affiancano alle milizie
Pontificie dandosi a vivaci dimostrazioni di
affetto nei confronti del nuovo Papa:
“Niente paura Padre Santo, siamo qua
noi!”
Gregorio XVI è stato eletto da poco più di
un mese e ha “mostrato i denti”, ma in
linea con la tradizione legata all’inizio di
ogni Pontificato, per accattivarsi il popolo,
dimostra magnanimità concedendo anche
qualche amnistia: “più o meno la solita
canzona” scrive il Belli.
Nel 1832 Gregorio XVI indice un Anno
Santo straordinario, a beneficio dei soli cittadini dello Stato Pontificio, anche se
molte deroghe saranno poi concesse in
considerazione del gran numero di richieste.
Su questo evento Belli scrive quattro
sonetti dal titolo: “L’anno santo”; “Er zanatoto, ossi er giubbileo” e “Er giubbileo”;
nel primo, utilizza il popolano come schermo per manifestare il proprio sdegno, il
Giubileo è l’occasione buona per poter
peccare in santa pace e in letizia, visto che
tutto sarà poi perdonato; negli altri tre,
prima difende l’evento e cita i motivi per
cui la Chiesa lo proclama, motivi positivi
per i vivi e le anime del Purgatorio, ma
poiché anche quell’Anno Santo straordinario proibisce, come di consuetudine, i
festeggiamenti del Carnevale che, oltre a
rappresentare il divertimento più gradito ai
romani, è fonte certa di guadagno per un
cospicuo numero di persone e, da queste,
è considerato un vero flagello.
Ancora più caustico il giudizio espresso
nell’ultimo dei quattro Sonetti la dove si
allude agli aspetti economici legati
all’evento; la ragione che ha indotto Papa
Gregorio a proclamare il Giubileo sta,
essenzialmente, nella volontà di convertire
il
banchiere
e b r e o
Rothschild, con
riferimento al
pesante debito
contratto dallo
Stato Pontificio
con l’omonima
banca e agli
altissimi interessi dovuti, per
13
far fronte alle spese militari e di polizia.
Alla fine l’accusa si allarga a una più generale osservazione sulla corruzione imperante, per cui un Giubileo è ben poca cosa
di fronte a tanti ladri:
“Ecco duncue che ssenza è sse bbizzoco
se po’ strigne er discorzo a ddù parole:
che un giubbileo pe ttanti ladri è ppoco.”
Intanto proseguono i moti che vengono
sistematicamente repressi dall’Austria, la
qual cosa comporta le dimissioni del
Cardinale Bernetti sostituito da Cardinale
Lambruschini, ma ciò non migliora la situazione di fermento, a Roma viene scoperta una sezione della “Giovine Italia”.
Poco male, in questo frangente, Papa
Gregorio non dimentica i suoi parenti che
hanno, comunque, la possibilità di arricchirsi e, per coprire questo nepotismo, egli
interviene con alcune opere pubbliche fra
le quali: i lavori alla foce del Tevere e al
Porto di Civitavecchia, oltre al completamento del Cimitero del Verano volendo,
con ciò , passare anche da mecenate.
In fatto di istituzioni religiose tira in ballo
la coscienza abolendo, per esempio, l’uso
indegno di affiggere fuori le mura della
Chiesa di San Bartolomeo all’Isola gli
elenchi di coloro che non avevano adempiuto al precetto Pasquale, coloro che non
avevano “pijato Pasqua”; un’occasione
troppo ghiotta per il Belli il quale sostiene
che questo è soltanto un modo per mettere la mani avanti, avrà di certo pensato
a se stesso, infatti: “il Papa ha anche un
amante!”, scrive nell’occasione.
Il Pontefice ama riposarsi in compagnia
della moglie di tale Gaetanino, una donna
dall’apparente età di 36 anni che non è
“ne bene ne male”; Gaetanino Moroni è il
cameriere del Papa e la moglie si chiama
Clementina Verdesi che il Belli, nel Sonetto
dal titolo: “er Papa omo”, rispettosamente
definisce “puttana santissima”, ma a parte
la relazione con Clementina, per la quale
da buon cristiano avrà modo di rispondere
alla propria coscienza, Gregorio XVI, come
Sovrano Pontefice, “fa pure il comodo proprio”.
Nel 1845, in questo Stato, governato da
un Papa ottantenne, si comincia a pretendere l’attuazione di concrete riforme,
ma le fiere persecuzioni confermano,
ancora una volta, l’inattitudine della
Chiesa a reggere uno Stato moderno;
questo spirito rivoluzionario si allarga a
macchia d’olio mentre il Papa assiste
inerme alla crisi che attanaglia un Potere
temporale ormai in disfacimento. Gregorio
XVI muore il 1° giugno del 1846.
In quel momento il Belli è troppo impegnato ad assistere il figlio Ciro per dare
qualche segno della sua opinione; successivamente scrive tre Sonetti su questa
morte dei quali ne resta soltanto uno dal
titolo: “Er Papa bbon’anima” del 18 ottobre 1846, quì il sarcasmo ruota attorno a
un motivo ricorrente in molti altri Sonetti,
quello che si riferisce alla smodatezza nel
bere attribuita al defunto Pontefice.
Il Sonetto divenne celebre anche perchè
fu pubblicato anonimo con il titolo: “Il testamento di Papa Gregorio”, è un Sonetto
divertente e, con questo, Gregorio XVI lascia il grande palcoscenico dei “Sonetti belliani” completando il particolare rapporto
che lega il Papa e i suoi sudditi, il Romano
Pontefice e i Romani.
Papa Grigorio è stato un po’ scontento,
ma ppe vvissere poi, ma ppe bbon core,
c’avessi in petto un cor da imperatore
ce l’ha ffatto vedè ccor testamento.
Nu lo sentite, povero signore!,
si cche ccojjoneria d’oro e dd’argento
ha mmannato sopr’acqua e sopr’a vvento
a li nipoti sui pe ffasse onore?
E ppoi doppo sc’è ppuro er contentino
de le poche mijjara c’ha llassato
tra bbaiocchelle e rrobba a Gghitanino.
E er credenziere? E mmica so ccarote;
ventiseimila scudi ha gguadaggnato
sortanto a vvetro di bbottijje vote.
^^^^^
“a Papa Grigorio je volevo bbene
perché me dava er gusto de potenne di
mmale”.
14
Campo de’ fiori
Peppe Barra
di Carlo Cattani
“
... Song’
Io!”
E’
da diversi anni che Peppe Barra,
nato incidentalmente a Roma
nel ’44 ma Napoletano da capo a
piedi e figlio d’arte da parte di padre e
madre (ricordate
l’attrice
Concetta
Barra?), si esibisce al teatro Ghione deliziando il pubblico di Roma con le sue performance teatral - canore sempre diverse .Lo abbiamo seguito nel 2010 raccontandovi del suo spettacolo “N’attimo” e
lo abbiamo ritrovato in occasione della “
prima” della sua nuova proposta, “Peppe
Barra racconta “. Quattro serate, dal 1
al 4 di marzo, di uno spettacolo emozionante e brioso, equilibrato alternarsi di
sipari ora comici ora drammatici cavalcati
da un Peppe grande istrione come ben lo
conosciamo ed amiamo! In questo nuovo
spettacolo, semplice semplice nella scena ,
con arredi inesistenti…. una “sedia da
asporto” e luci “in bianco”, si accompagnava sul palco con due valenti “musici”,già elementi del gruppo che da anni lo
supporta dal vivo e nelle incisioni discografiche, Paolo Del Vecchio (chitarra e
mandolino) e Luca Urciulo (pianoforte e
fisarmonica) che letteralmente stretti ad
un angolo del palco scandivano i tempi
scenici
sostenendo, contrappuntando,
riempiendo il canto e la recitazione di
Peppe in scena ora da solista ora in coppia con l’altro teatrante napoletano arruolato nella mini compagnia allestita per l’occasione, il notevole Salvatore Esposito ,
contraltare a dir poco perfetto per il
“Maestro” Barra! Simme’e Napule? E
allora lo spettacolo non può non prevede-
re la presenza di “Pulecenella ” che, a luci
spente si introduce in sala e con movenze da curioso, a poco a poco illuminato e
seguito da un occhio di bue bianco, sale
sul fronte del palco ammiccando al pubblico immerso silenzioso nel buio e spiando
il “retro scena” tra le pieghe del
pesante sipario rosso ancora chiuso. Una
voce fuori campo annuncia, in dialetto
napoletano, un classico tra gli incipit:
“Nce steva ‘na vota…” …e lo spettacolo può cominciare! Con una lunga carriera teatrale e musicale alle spalle (grandi i
dischi negli anni ’70 con la NCCP!), iniziata ancor prima dell’adolescenza, Barra sul
palco può far di tutto, è sempre a casa!
Maestria d’attore e materiale a profusione
da cui attingere, consentono, di volta in
volta, di allestire spettacoli sempre altamente apprezzati dal pubblico. In questa
occasione, citandovi i versi di una canzone presente nel suo bellissimo cd “Guerra”
del 2003, “Ballata del uallarinio”, lo spetta-
colo si dipana tra
“storie TRAUMAturgiche
e casuals”,
intermezzi da avanspettacolo in coppia
con l’Esposito e
ricordi di giovinezza
da cui partire per
l’esecuzione di una
canzone o il racconto di una fiaba alla
maniera distorta e
“da paura”
della
nonna. Basta una
smorfia del suo “faccione” per tirar giù
l’intero
salone!
Peppe…..tuorna!
Carlo Cattani©/marzo
2012
Nelle foto sopra, Peppe Barra nelle sue varie
performance e nella foto in alto a dx, da piccolino con la sua mamma Concetta.
Campo de’ fiori
DENTIFRICIO
una panacea assai
economica
Q
ualche tempo fa,
chiari di luna.
nel rimettere a
Quando mi è capitato di dirlo ad un amico,
posto lo sgabuzzivolete sapere cosa mi ha risposto?
no, ho trovato una scat“Colpa tua! Documentati! Per tutte queste
ola su uno scaffale. Non
noie, invece che cento boccette, io ho
ricordando bene cosa ci
scoperto che esiste un unico prodotto: è
fosse l’ho aperta e vi ho
atossico, non inquinante, biocompatibile,
trovato: una lozione da
di facile reperibilità e costa non più di un
Paolo Balzamo
mettere sulle punture di
paio di euro!
insetti, una piccola pomata di unguento
Di questo prodotto incredibile, infatti:
contro le ustioni, un tubetto di farmaco
- ne basta una puntina sul segno della
antiacne che usava mia figlia quando era
puntura, della scottatura o sul foruncolo
adolescente, una pomata da spalmare
per fermare il prurito, diminuire il gonfiosulle unghie, sempre di mia figlia, un tubo
re e non far sviluppare la vescica. Su piadi pasta lavamani, due flaconcini di plastighe e vesciche già formate, le asciuga,
ca con liquido levamacchie, uno specifico
facendole guarire più in fretta; basta appliper macchie di sangue e l’altro per maccarlo e lasciarlo agire per tutta la notte.
chie di vino rosso, un
- Per unghie più pulite, più
Ottimo per punture
detergente per scarpe da
brillanti e più forti, strofinarginnastica, un tubetto di
d’insetti, scottature, le ogni giorno con questo
polish specifico per scherprodotto miracoloso.
foruncoli. Elimina gli - Aglio, pesce, cipolla ed
mi di telefonini, una
lozione per pulire anelli odori e le macchie da altri odori pungenti possono
ed orecchini, uno stick,
abiti e pareti. Ripara penetrare nelle cellule della
simi-le a rossetto per labpelle. Strofinare le mani e le
graffi su cd, dvd...
bra, per togliere le macdita rimuoverete tutte le
ridona luncentazza
chie dalla piastra del ferro
tracce di cattivi odori.
da stiro, una pasta per
- Per far sparire da abiti e
ai metalli....
pulire avorio e ceramica.
tappeti le macchie ostinate,
Tutte confezioni usate poche volte, all’oce per dare nuova vita a scarpe da ginnacorrenza, e poi messe via e dimenticate (e
stica, applicarlo direttamente e strofinare
spesso deteriorate, tanto che ne ho getrapidamente fino a pulizia avvenuta, poi
tatte molte, quasi piene ma scadute).
lavare come d’abitudine.
Decisamente un bello spreco, con questi
- Disegni naif sulla parete? Strofinare deli-
I
MIGLIORI
DOLCI
TRADIZIONALI
catamente un panno umido con un po’ di
prodotto il segno sparisce.
- Per rinnovare i vostri ori, strofinarlo sui
gioielli e lasciarlo per tutta la notte. Al
mattino ripulire con un panno morbido e
risciacquare accuratamente per rimuovere
ogni residuo con un po’ di acqua minerale
o distillata. Solo attenzione a non usare
sulle perle, perché potrebbe danneggiarle.
- Per rimuovere i graffi da telefonini, CD e
DVD, così come per sbiancare i tasti del
pianoforte, applicarne un sottile strato sul
danno e strofinare delicatamente, poi passare un panno morbido asciutto. Funziona
abbastanza bene su graffi poco profondi e
macchie.
- Se il biberon sviluppa un odore acido,
un’accurata pulizia con questo prodotto,
assolutamente non tossico, e una spazzola per pulire l’interno delle bottiglie rimuoverà i residui e eliminerà il cattivo odore.
- Per rimuovere la patina opaca e ruvida
di bruciato dalla piastra strofinarla con un
panno freddo e prodotto.
Ed in più, ha aggiunto, può sembrarti
incredibile, ma ha un buon sapore ed io mi
ci lavo perfino i denti!
Se lo vuoi comprare, appuntati il
nome: si chiama DENTIFRICIO.”
Io, basito, ne ho subito preso nota. E voi?
Risparmiate, gente, risparmiate.
Hasta la vista
DI
PASQUA
Campo de’ fiori
18
Ecologia e Ambiente
Ritrovare un giusto equilibrio
Madre Terra è fonte di forza rigeneratrice, in grado di donarci benessere,
soprattutto quando ci sentiamo stanchi
G
ià
l’abate
forza rigeneratrice in grado di
Kneipp, uno dei
donarci benessere sopratpadri
storici
tutto quando ci sentiamo
delle cure naturali,
stanchi o sovraccarichi
consigliava, come vero
di stress. Se osserviatoccasana, di cammimo attentamente i
nare la mattina presto
bambini,
notiamo
a piedi scalzi, sull’erba
subito che provano
bagnata di rugiada.
molto piacere a camdi Giovanni
Questa strana usanza
minare scalzi, a
Francola
può, forse, sembrare
togliersi le scarpe per
anacronistica per noi che viviamo in città ,
sgambettare a piedi
stretti nel grigio dei muri e dell’asfalto, ma
nudi sulla terra, sulla
in realtà racchiude una verità : la necessisabbia, sull’erba, nell’actà di ricaricarsi e di ritrovare un giusto
qua.
equilibrio.
Questo è per loro fonte di granMolti dei nostri problemi psicofisici possode gioia e di benessere, perché prono essere alleviati da questo semplice
babilmente percepiscono un richiamo
gesto, dalla riconnessione alla Terra.
naturale.
Possiamo ottenere una ricarica energetica
Dovremmo, perciò, anche noi adulti cogliequasi istantanea semplicere ogni occasione propizia
mente
mettendo i piedi
per recuperare questo conPossiamo ottenere
nudi a contatto con la Terra,
tatto perduto con la Terra,
una ricarica
perché le nostre scarpe, con
camminando un po’ a piedi
energetica quasi
le suole di gomma isolanti,
nudi, specialmente in estaimpediscono al circuito bioete.
istantanea
lettrico di funzionare corretTuttosommato camminare
semplicemente
tamente, in pratica è come
scalzi è anche piacevole:
se siamo sempre disconnes- mettendo i piedi nudi ricordiamoci che il contatto
si. Ci siamo quasi del tutto
diretto con il suolo è l’ea contatto con la
dimenticati che da sempre
sperienza tattile più forte
Terra.
Madre Terra è fonte di una
che possiamo vivere in
ogni momento della giornata; è molto
bello sentire l’erba soffice e umida, il caldo
e il freddo di una strada soleggiata solo a
tratti, la friabilità della terra e l’effetto di
massaggio del fango tra le dita, come pure
la durezza delle rocce e la morbidezza di
un tappeto d’erba.
I piedi vogliono essere liberi come, per gli
occhi, vuole esserlo lo sguardo.
Camminando su terreni irregolari si effettua un massaggio che favorisce anche
una buona circolazione del sangue, in più
l’irrobustimento dei nostri piedi rafforza le
difese di tutto il corpo.
Ritengo inoltre che la ricerca del contatto
diretto con la Terra è un segno di amore
uona
B
a
r
u
Aug
a
Pasqu
Campo de’ fiori
21
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
THE BREAKER di Jeon Keuk-jin e Park Jin-hwan
edito da Star Comics – 5 volumi, in corso
E
mozionante e divertente. Yi Shioon è uno studente di liceo piuttosto debole e codardo, che viene spesso preso di mira dai bulli
della scuola, ma le cose per lui iniziano a prendere una piega
del tutto inaspettata il giorno in cui fa il suo ingresso a scuola un
nuovo professore dal carattere un po’ bizzarro di nome Han Chun
Woo, che a prima vista sembra più interessato alle gonne delle sue
studentesse che non all’insegnamento. In realtà il professore si rivelerà ben presto un formidabile combattente, maestro indiscusso di
arti marziali, il cui scopo non è affatto quello di ricoprire il ruolo di
insegnante. (trama tratta dal sito dell’editore.)
di
Daniele Vessella
Buon fumetto, in cui si ride a crepapelle e si sta in tensione nei combattimenti dove il colpo di scena è sempre dietro l’angolo. Questo fa
stare sulle spine il lettore che si spinge sempre più incuriosito nella lettura. D’altra parte,
i personaggi hanno un forte carisma e si
intrecciano perfettamente l’uno all’altro,
Un giovane studente preso di
andando a comporre un mosaico sempre più chiaro. La trama è ben orchemira dai suoi compagni bulli,
strata lasciando indizi che troveranno la
riuscirà a sconfiggere la sua
soluzione in seguito.
debolezza
grazie all’aiuto di un
Bello, davvero!
Lascio l’indirizzo del mio blog:
http://danielevessella.blogspot.com/
professore bizzzarro, ma
esperto di arti marziali.
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Campo de’ fiori
22
Non c’è fede senza conoscenza;
non c’è conoscenza senza fede
A
vrei
potuto
dimostra. Ma stanno tra loro come l’intero
scrivere “sciene la parte. Stanno tra loro in un rapporto
za” al posto di
stretto, indissolubile, ma contiguo. Non c’è
“conoscenza”;
il
una fede che non sia nutrita dalle ragioni
risultato di ciò che
e non ci sono ragioni che non siano estratvoglio
dire
non
te dalla fede. L’atto compiuto dalla persosarebbe cambiato.
na esprime tutta la persona: esprime l’inLa mia scelta è
tero; e l’intero è la fede. L’intero di conodovuta alla necessiscenze, sentimenti ed emozioni presenti in
tà di dare una spieciascuno ispira, stimola, spinge, muove,
del Prof. Massimo
gazione valida a
aziona, verso il da conoscere che, divenuMarsicola
tutti, capace di oltreto noto, subentra a ristrutturare il preesipassare il senso
stente. Gli atti della persona singola sono
comune e di comprendere, al contempo,
il risultato della continua ristrutturazione
gli uomini di scienza. Il comune sentire
della sua fede e delle sue conoscenze, del
infatti, vuole che il significato della parola
continuo loro assestamento, della conti“scienza” corrisponda a “conoscenza esatnua loro ristrutturazione.
ta, oggettiva, riproducibile, verificabile ed
Si scopre così che la persona non compie
incontrovertibile”. Poiché gli uomini non
i suoi atti, le sue scelte, non fornisce opisono tutti scienziati... Se gli uomini di
nioni, solo sulla base della ragione, o delscienza possiedono la scienza, tutti gli
l’intelletto, o della memoria. Ogni atto, lo
uomini, si converrà , possiedono conoscenripetiamo, è espressione di quell’intero
ze(scienziati compresi). E se è vero che
che la persona è nel momento in cui lo
tutti gli uomini possiedono conoscenze difcompie. E l’intero è dato non dalla somferenti, a renderli
matoria delle parti, ma
uguali è il fatto che
dalla loro relazione, che
Fede e ragione, però, non significa
tutti indistintamente
“partecipazione”.
stanno tra loro come
compiono atti. Ed
Se ciò non fosse, ci si troogni atto esprime la
opposti. Il ragionamento verebbe dinanzi ad una
tua fede. Fai qualcopersona dissociata. Ed i
che noi presentiamo lo
sa in quanto credi,
suoi atti avrebbero il valodimostra. Ma stanno tra
ritieni di doverlo
re che noi attribuiamo a
fare. E lo fai nel
quelli solitamente compiuti
loro come l’intero e la
modo in cui lo fai
dai dementi.
parte. Stanno tra loro in
perché ritieni che sia
Le sue azioni non farebbeun rapporto stretto, indis- ro che esprimere e rilanquello il modo giusto
di farlo. Per questo, il
ciare
quel
carattere.
solubile, ma contiguo.
tuo atto, è frutto
Compito della fede è , tra
della fede. Ma è frutgli altri, quello di spingerti
to anche della tua filosofia. “Filosofia” qui
verso il mistero, l’ignoto, il da conoscere.
è sinonimo di conoscenza. Ognuno ha le
Compito della conoscenza è quello di dissue conoscenze, piccole o grandi che
solvere il mistero, di gettar luce laddove vi
siano, ed in base ad esse valuta e decide.
fosse la tenebra che, per antonomasia,
E’ chiaro, allora, che l’atto che ciascuno
corrisponde all’ignoranza. Anche da quecompie è frutto della fede e della ragione.
sto fatto si evince che fede e ragione sono
Fede e ragione però , non stanno tra loro
ordinate tra loro come l’Essere e l’ente,
come opposti.
come Colui che ha in sé tutta la conoIl ragionamento che noi presentiamo lo
scenza e colui che invece deve guada-
gnarla: come Dio e l’uomo. Si dice infatti:
chi ha la fede ha Dio, chi ha Dio ha tutto.
Come conciliare, allora, il fatto che chi ha
la fede, si comporta come uno che cerca
ancora nel mistero? Si concilia sapendo
che l’uomo è determinazione. E finchè è
determinazione, che significa finito nello
spazio e nel tempo, non può pensare di
contenere in se stesso quell’infinito che è
Dio. Finchè è uomo, è sovrastato dal
mistero. E per quanto partecipi della verità di Dio, non essendo puro spirito come
Dio, non può , in effetti, contenere tutta la
conoscenza possibile.
Spero che questa mia posizione, espressa
in coerenza in tanti altri articoli, possa aiutare a risolvere superando, la secolare diatriba fra fede e ragione che il pensiero filosofico occidentale, sin dalle sue origini, ha
presentato.
Campo de’ fiori
23
Il mondo della comunicazione
elevato alla potenza QR!
QR sta per Quick
il suo impiego nel settore turistico e
Response (risposta
culturale. Per fare un esempio eclatante,
rapida), e rappresenil Comune di Barga (http://www.touringta un codice a due
club.it/quitouring/articolo/1483/Barga-ildimensioni compaese-dei-muri-parlanti), in provincia di
posto da pixel neri
Lucca, ha impiegato i codici QR per dissee bianchi all’interminare le informazioni culturali del proprio
no di una matrice
paese su un insieme di mattonelle sparse
di forma quadrata.
nei punti nevralgici del centro abitato,
di Patrizia Caprioli Fotografando con
così basta sfiorare il codice con il proprio
uno smartphone o
cellulare per ascoltare i muri che narrano
un telefono cellulare tale figura è
storie e suonano musica!
possibile accedere rapidamente ad
L’impiego di questa nuovissima tecnologia
un’insieme di informazioni oppure
ci lascia pensare che ormai il cellulare, sia
direttamente ad una pagina Web.
esso classico che nella versione Iphone
Questo sistema di comunicazione è stato
oppure smartphone eccetera eccetera, sia
sviluppato nel 1994 da una compagnia
uno strumento che ha superato di molto
giapponese ed è divenuto uno standard
l’uso del Computer. Ormai passa tutto per
ISO nel 2000. Un codice QR può contele mani del singolo cittadino che in questo
nere ben 4.296 carattemodo trova una nuova forma di
ri alfanumerici e 7.089
comunicazione per informarsi ed
Ciascuno di noi
caratteri numerici, a difinformare in modo sempre più
può scaricare
ferenza di un suo antarapido ed aggiornato.
gonista, il codice
a
Il sistema del codice QR è comgratuitamente
barre, che può codifidei programmi posto da due elementi: il primo
care solo 20 caratteri.
riguarda il programma o software
per creare QR
Il suo iniziale uso era
che è in grado di generare tali
quello di impiegarlo
codici. Ciascuno di noi può scaricome sistema pubblicitario relativo
care gratuitamente dei programmi per
ad oggetti che potevano essere
creare QR che contengono informazioni di
visualizzati immediatamente dall’uqualsiasi tipo: un invito ad un compleanno,
tente che fotografava il codice QR.
una dedica d’amore, uno scherzo ad un
Successivamente è stato impiegato
amico, una foto, un video musicale, ma
per altri vastissimi scopi, non ultimo
anche il proprio Curriculum Vitae! Solo per
indicarne qualcuno citiamo qui Vivateq
(http://qrcode.vivateq.it) e GoQR.me
(http://goqr.me), una rassegna dei siti si
può trovare alla pagina http://2dcode.co.uk/qr-code-generators .
L’altro elemento è formato dal programma
che decodifica tali codici, definito QR reader, anche qui è possibile trovare un’ampia offerta di software ad hoc, cito tra i
tanti Online QR Code Decoder all’indirizzo in rete http://blog.qr4.nl/Online-QRCode_decoder.aspx .
Ora solo per farvi vedere che generare un
codice QR è un gioco da bambini vi invito
a decodificare la figura da me inserita in
questo articolo!
Buona comunicazione a tutti!
L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli
Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come
supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli
studenti.
La Girandola: http://www.lagirandola.it/
La Girandola è un portale al mondo di Internet rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni (ma
anche più) e ai loro genitori. Cerca, seleziona e pubblica solo link a siti contenenti informazioni e materiali adatti a
bambini.
Campo de’ fiori
25
Come eravamo
Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri
Il titolo del pezzo è in
farmacologica. Dato che siamo in
stretto dialetto civitoniargomento, vi debbo confessare
co e per renderlo
che da piccolo, presi un grande
“accessibile” a tutti i
spavento quando dopo aver mannostri lettori, andando
giato gli asparagi, andato al
avanti, cercherò di
bagno a far…pipì , percepii uno…
esemplificarlo. Ho tratstranissimo odore, non dissi niento spunto dall’arrivo
te a mamma, ma andai subito dal
della imminente primadottore, (a quei tempi, a Civita era
di Alessandro Soli
vera, per ricordare
il Dottor Donato Di Donato), “A
situazioni e tradizioni
Sa’, ma che ai magnato i spàrgi?
che ancora, per fortuna, resistono alle
E’ tutta salute!”.
spallate di un progresso che “se ne frega”
Discorso a parte, ma non meno
della natura e dei sentimenti umani. E’
importante, meritano “raponzoli
questo, da sempre, il periodo ottimale per
e caccialepri”. Essi fanno parte
andare per campi alla ricerca di germogli
di quelle erbe spontanee che da
di Luppolo (‘e lòpole) e degli Asparagi
sempre raccogliamo in campagna
selvatici (‘i ‘spargi), che per la loro breve
e da sempre rappresentano il “casareccio
stagionalità rappresentano il non plus
contorno” della nostra “casareccia cucina”.
ultra e nello stesso tempo nobilitano, la
Non tutti riescono a conoscere tali erbe,
cucina civitonica e non
perché sono tante e
Io sono fortunato,
solo. Ma che fatica raccoattecchiscono in terreni
glierli! Le lòpole sono più
diversi. Io sono fortunaperché seguendo
accessibili, in quanto,
to, perché seguendo fin
fin da piccolo mio
essendo germogli, si alzada piccolo mio padre a
padre a caccia, ho
no al di sopra della vegecaccia, ho imparato a
tazione (‘a fratta), sono imparato a distinguer- distinguerle, e soprattutle, e soprattutto ho
ben visibili e si possono
to ho imparato che la
tagliare facilmente, menloro
raccolta deve essere
imparato che la loro
tre ‘i ‘spàrgi che stanno
mista
il più possibile, per
raccolta deve essere
nascosti nei cespugli della
dare, con i vari sapori, al
mista il più possibile, risultato finale, un esito
“piccòsa sparacina”, ai
per dare, con i vari
margini di anfratti, macunico nel suo genere:
chie e carracci, sono di
“ma quant’è bòna sta
sapori, al risultato
non facile individuazione finale, un esito unico
misticanza”.
Adesso
e richiedono un impegno
proverò a spiegare i vari
nel suo genere...
fisico più elevato (và ‘n
tipi di quanto sopra, so
pò a mette ‘e mano immezzo a ‘a
che non è facile, ma chi li conosce, mi
spargiara!). Ma una volta arrivati in cucicapirà a volo, vero “Pistamentuccia,
na, sia i luppoli, che gli asparagi la fanno
fungaroli, frattaroli e cicoriari”?. ‘O
da padroni: in frittata con le uova, lessati
raponzolo, con la sua radicina dolce alla
all’agro, come condimento per spaghetti e
base di un ciuffetto di tenere foglioline, va
pasta similare, sono di una squisitezza
sradicato e ben pulito, esso dimora su
unica. Inoltre i “nostri amici” fanno anche
cunette scoscese, anche ai lati delle strabene: ricchi di ferro, ricostituenti e diuretide. ‘O caccialepre erba dalle foglie sfranci entrano a far parte dei toccasana tipici
giate e consistenti, che si integra all’erba
di una medicina che esula dalla chimica
precedente ed ha la stessa dimora. Ma
“
Caccialepre
Raponzolo
Finocchiella
Crispigno
questi due elementi (permettetemi il termine, anche se avrei preferito dire “alimenti”) come accennavo sopra, trovano il
massimo rendimento di sapori se
“mischiati” a quelli che descriverò di
seguito. E allora aggiungiamo: ‘a porca
grassa, i bucalossi, ‘a cresta de gallo,
‘a barba d’i frati, ‘o pà co’ noce, l’ojolella, ‘o crispigno, a lattuceia, ‘a puntarella de fava, ‘o papà no, ‘a finocchiella selvatica. Mi fermo a 13 erbe,
che non sono poche, sicuramente mio
padre mi rimprovererà , perché qualcuna
ne avrò saltata, ma vi assicuro che ognuna ha il suo sapore a volte caratteristico
come ‘o pa’ co’ noce, che sa di noce, o la
finocchiella il cui sapore deriva dal nome
che porta. Una volta pulito e lavato, questo ben di Dio, condito con sale olio e
aceto, e fatto leggermente “macerare”, è il
sublime contorno per ogni tipo di arrosto,
meglio se di cacciagione. Preferisco chiudere qui, e colgo l’occasione per farvi i
migliori auguri per la Pasqua imminente,
co’ a pizza, ‘e cciammelle, o’ sguaio
de cioccolata ecc.ecc, ma questa è
un’altra storia che ho già trattato precedentemente. Comunque resto sempre dell’idea, come si diceva una volta che “A
Pasqua ogni poeta….busca!”
“
26
Campo de’ fiori
AGOSTINO PARADISI
Civita Castellana 1654 - Modena 1732
del Prof. Architetto Enea Cisbani
...continua dal numero 89
In questo contesto, appaiono significativi e
storicamente fondamentali, due avvenimenti: il viaggio dell’avvocato a Civita
Castellana e la lettera che il Clero, il Popolo
e la Comunità , inviano al Pontefice
Benedetto XIII, in merito alla costituzione
del seminario.
Il viaggio del Paradisi si compie dal 20 al
30 gennaio 1730: l’avvocato si incontra
con il vescovo Tenderini e i rappresentanti
della Comunità per definire i dettagli tecnici e amministrativi della donazione, e
principalmente la sede dell’erigendo collegio e seminario vescovile.
Le relazioni dell’epoca descrivono che
furono attentamente esaminate tre possibili destinazioni: il Conventino, ovvero la
chiesa di Santa Maria de Barco - Santa
Maria de Arcu oggi denominata Santa
Maria del Carmine - il Forte Sangallo,
allora disabitato e non ancora destinato a
reclusorio pontificio, e il palazzo Petroni
in piazza di Massa.
Scartati dalla commissione il forte Sangallo
e il palazzo Petroni, in quanto ritenuti inadatti perché privi della chiesa, liturgicamente fondamentale in un Seminario, la
scelta definitiva ricade sulla chiesa di
Santa Maria de Arcu, che dopo i necessari
lavori di restauro sarebbe stata pronta per
ospitare il Collegio Paradisi.
La scelta fu dettata da vari motivi: la posizione urbanistica vicino alla porta
Borgiana, principale ingresso da est sul
pianoro su cui sorge l’antico centro di
Civita Castellana; la vastità degli ambienti, della chiesa e della corte interna per le
meditazioni e gli esercizi spirituali; infine, il
fatto di essere discreta ed appartata, lontana dal centro della città e da quelle distrazioni allora ritenute non confacenti ad
un seminario.
La commissione, inoltre, redige una lettera da inviare al Pontefice Benedetto XIII,
per l’approvazione ecclesiastica dell’importante istituzione: Beatissimo Padre, il
Capitolo, Clero, Magistrato e Popolo di
Civita Castellana Vostri umilissimi della
Santità vostra con tutto
l’ossequio prostrati ai
Santissimi
Piedi,
L’espongono essere ormai
la suddetta Città ridotta
in compassionevole stato
perché manca il modo di
applicare la gioventù colli
studii, non essendovi, che
il maestro di scuola della
Comunità il quale non
insegna se non i primi
erudimenti della grammatica e perché non vi è
mai stato modo di eriggere il Seminario tanto
Civita Castellana. La Chiesa di Santa Maria dell’Arco, in Via V.
necessario per l’erudizioFerretti, oggi Santa Maria del Carmine.
ne e santificazione del
clero à causa che la
et sub die 26 proximè elapsi novembris
Mensa Vescovile è di tenuissima rendita, e
1732, ill.mu et clarissimum nobilem
così le prebende ecclesiatiche, siccome
Civitatis Castellane et Ferrarie juris consulper non esserci nella città se non due
tum domino Augustinum Paradisi, unum
Conventi, uno dè Cappuccini e l’altro de
ex DD. Consiliarjs pro serenissimo et
Padri Conventuali in cui non risiedono se
excelso Principe Domino R.mo Rainaldo
non trè o quattro sacerdoti, ne segue che
Estensi mutine regnis Duce undecimo,
la gioventù rimane incolta, il clero povero
Ill.mi Ducalis consilij justitie condito ex
di pensiero e scarso di abilità , onde patirogitu mei notarij infrascripti, sequentia
sce notabilmente il servizio del Signore
reperiuntur videlicet.
Iddio, e il bene pubblico.
……………., Item volendo e desiderando il
E sentendo dà per tutto, diffondersi là
sig.e Testatore in contrasegno del vero
Paterna Carità di Vostra Santità si sono
affetto che hà sempre portato e porta alla
mossi ad implorarla sul riflesso che potrebsua patria et à suoi concittadini, sia eretto
be in detta città introdursi una casa dè
in Civita Castellana sua Patria suddetta un
Padri delle Scuole Pie i quali hanno per
Colleggio, dove siono né tempi a venire in
instituto là buona educazione della gioperpetuo ammessi, educati nel santo timor
ventù nello spirito e nelle lettere; mà perdi Dio, e coltivati nelle virtù, ed arti liberaché non si può trattare ùGiubilei,
li alcuni gioveni di civil famiglia, come
Giacomo Antonio Germani, Giovanni
dicasi à maggior Gloria dell’Altissimo Dio,
Clemente Valentini, Giovanni Battista
e decoro della sua patria anzidetta.
Caroli, Antonio Coluzzi, Lorenzo Andreoli,
Perciò a tal oggetto per ragioni di legato,
Marco Fantibassi, Nicola de Angelis,
istituzione ed in ogni altro modo migliore,
Domenico Andosilla, Francesco Rosa.
esso Sig. Testatore hà lasciato e lascia a
Civita Castellana 28 gennaio 1730.
tal Colleggio da erigersi sotto l’Invocazione
Ritornato a Modena, il Paradisi perfeziona
della
Beatissima
Vergine
e
di
i documenti necessari per la stipula dell’atSant’Agostino in Civita Castellana suddetta
to notarile che viene rogato nella capitale
sua patria colla denominazione e titolo
dello Stato Estense il 26 novembre 1732
“COLLEGIUM PARADISI”………
dal notaio Giovanni Maria Viggiani: in
Christi Nomine Amen.
...continua sul prossimo numero
Preceteris contentis in testamento ultimo
Campo de’ fiori
27
ATTENTI AL ... FISCO
ANCORA SUI NUOVI LIMITI ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE:
ASPETTI SANZIONATORI E CASI DI ESCLUSIONE
N
el precedente
al 31 gennaio 2012.
su
intervento
Inoltre, al possessoCampo de’ fiori
re dei libretti al porci siamo occupati nei
tatore che, al 31
nuovi, più restrittivi,
marzo 2012, non ha
limiti all’utilizzo degli
ancora provveduto a
strumenti di pagamenridurre il saldo sotto
to in forma libera
la soglia dei mille
(denaro
contante,
euro, potrà essere
del Dott. Stefano
assegni
trasferibili,
applicata una sanzioMenichini
titoli al portatore).
ne pecuniaria per un
In questo numero
importo che va dal
appare utile precisare quali sono le
10% al 20% del
conseguenze, sul piano sanzionatosaldo, sempre con
rio, del superamento del nuovo limite
un
minimo
di
di mille euro.
3.000,00 euro.
Le violazioni concernenti il trasferimento di
La sanzione sale a un ammontare che va
denaro contante e l’emissione di assegni
dal 15% al 30% del saldo risultante nel
“oltre soglia” (senza indicazione della claulibretto qualora quest’ultimo sia superiore
sola di non trasferibilità ) sono puniti con
a 50.000,00 euro.
una sanzione amministrativa di importo
Obbligati a segnalare alle Ragionerie terricompreso tra l’1% e il 40% della somma
toriali dello Stato le infrazioni ai limiti sulla
trasferita, qualora quest’ultima sia comcircolazione del contante sono i soggetti
presa tra 1.000,00 e
destinatari della normaObbligati a segnalare alle tiva antiriciclaggio (ban50.000,00 euro.
Ragionerie territoriali
Se l’importo trasferito
che, poste, dottori comsupera i 50.000,00
mercialisti,
avvocati,
dello Stato le infrazioni ai
euro la sanzione sarà
consulenti del lavoro,
limiti sulla circolazione
compresa tra il 5% e il
ecc.) che ne hanno
del contante sono i
40%.
avuto, eventualmente,
In entrambi i casi la
soggetti destinatari della notizia in relazione alle
sanzione non può
loro funzioni istituzionali
normativa antiriciclaggio e nei limiti delle loro
comunque
essere
(banche, poste, dottori
inferiore a 3.000,00
attribuzioni e attività .
euro.
commercialisti, avvocati,
La responsabilità – e
Al fine di evitare che le
consulenti del lavoro,
quindi anche la relatistringenti nuove norme
ecc.)
in materia di circolazione
va sanzione – sono
riferite sia a chi ha
del denaro contante
consegnato il contante “oltre soglia” sia a
potessero recare pregiudizio ad alcune
particolari attività economiche il legislatochi lo ha ricevuto; ciò in quanto entrambi
concorrono a non far emergere la tracciare ha previsto, in seconda battuta, che il
bilità della movimentazione finanziaria.
limite di mille euro non opera per gli acquiSi ricorda, al riguardo, che non sono sansti di beni e servizi legati al turismo, effettuati presso commercianti al minuto e
zionabili le eventuali infrazioni, per imporagenzie di viaggio e turismo, da parte di
ti compresi tra 1.000,00 euro (nuova
persone fisiche che non siano cittadini itasoglia) e 2.500,00 euro (vecchio limite),
liani o comunitari e che siano residenti
commesse dal 6 dicembre 2011 (data di
fuori dal territorio dello Stato.
entrata in vigore del decreto salva-Italia)
Affinché la deroga sia applicabile l’operatore economico (commerciante al minuto
o agenzia di viaggio e turismo) deve acquisire la fotocopia del passaporto del cliente
straniero e un’autocertificazione, da parte
di quest’ultimo, attestante i requisiti della
non cittadinanza italiana né comunitaria e
della residenza fuori dal territorio dello
Stato italiano.
A tali condizioni i cittadini stranieri potranno, dunque, effettuare acquisti in contanti
anche per importi pari o superiori a mille
euro.
A questa semplificazione prevista per gli
acquisti compiuti da clienti stranieri fanno,
tuttavia, da contraltare ulteriori adempimenti previsti a carico del cedente/prestatore (apposita preventiva comunicazione
all’Agenzia delle Entrate; nel primo giorno
feriale successivo a quello di effettuazione
dell’operazione versamento su conto corrente del denaro contante incassato; consegna all’intermediario finanziario ove è
aperto il conto corrente della fotocopia del
documento di identità del cliente e della
fattura, ricevuta o scontrino fiscale emesso).
A ben vedere, dunque, nonostante i proclamati intenti di semplificazione l’ordinamento tributario italiano sembra caratterizzarsi per sempre nuovi e diversi adempimenti posti a carico di contribuenti e
operatori economici.
28
Campo de’ fiori
Associazione Artistica Ivna
IVNA ANNUNCIA: MIGLIOR MAESTRO DELL’ANNO
2012 PER ERALDO BIGARELLI
NELL’AMBITO DELL’EVENTO
IL LIBRO D’ORO DELL’ARTE CONTEMPORANEA.
Il 10 Marzo 2012 alle
ore 16.30 a Cortina
d’Ampezzo, località
gioiello delle Dolomiti e meta dell’
internazionalità , è
stato presentato il
volume
MANENT
della Prof.ssa Maria Libro d’oro dell’arte
Cristina Bigarelli
contemporanea promosso da LA ROSA
DEI VENTI e organizzata da EVENTA. I
curatori del prezioso testo sono Docenti
dell’Università degli studi La Sapienza di
Roma: il Prof. Stefano Valeri, Docente di
Storia della Critica d’Arte e il Prof. Sergio
Rossi, Docente di Storia dell’Arte Moderna
con la prefazione critica del Prof. Daniele
Radini Tedeschi.
I più grandi artisti italiani viventi sono
accuratamente trattati unitamente a
Maestri segnalati dalla Commissione
Scientifica.
Nello splendido volume di taglio scientifico
ERALDO BIGARELLI ha un ampio spazio
critico che coglie la profondità tecnica e
l’essenza emozionale della sua Arte
Pittorica, entrando nel dettaglio di alcune
opere, dieci delle quali pubblicate nello
stesso tomo.
Dopo la presentazione dei suoi autorevoli
avi, di un attento ed approfondito studio
della sua tecnica pittorica, della sua storia
di arte e di vita, ERALDO BIGARELLI è
Il pittore Eraldo Bigarelli con la targa che lo fregia del titolo di “Miglior Maestro dell’anno 2012”
presentato come colui che non ha mai
scisso il vivere quotidiano dall’essere artista e in questo ci aiutano le parole della
Critica che lo considerano sensibile e capace di “ascolto nei confronti dei popoli, della
natura e della storia.”
Nell’ambito dell’Evento di respiro internazionale, viene conferito a ERALDO BIGARELLI la menzione con Targa di MIGLIOR
MAESTRO DELL’ANNO 2012, quale alto
riconoscimento per i meriti dimostrati
nell’Arte.
Campo de’ fiori
30
CIVITA CASTELLANA
ovvero
PHALERIUM ARGIVUM
Nella scuola dell’infanzia “GRAMSCI”, dove
insegno, io e la dottoressa Gioia Chilini,
stiamo realizzando il
progetto “Giochiamo
all’archeologo?”, per
far conoscere ai bambini, sia civitonici che
stranieri, la storia della
di Francesca
nostra cittadina.
Pelinga
Bisogna dire che molte
sono le leggende, ma per dare un’idea
dell’antichità di Falerii, l’odierna Civita
Castellana, basta ricordare che nel 1. VII
dell’Eneide di Virgilio troviamo anche i
Falisci, popolo fiero legato alle proprie tradizioni e ai propri culti religiosi, nell’esercito di Turno, antagonista di Enea, e fra gli
eroi accorsi in suo aiuto, tra cui anche
Halesus, figlio di Agamemnnone, che
abbandonata Argo, dopo l’uccisione di
quest’ultimo,
emigrò in
Italia
e
occupò Falerii, cacciando i Siculi.
Falerii era un centro molto rinomato, in cui
i patrizi romani mandavano i loro figli a
studiare il diritto delle genti ed inoltre
imparavano la scienza fulgurale, l’interpretazione dei fenomeni celesti, l’aurispicina,
ovvero l’osservazione delle viscere delle
vittime sacrificali. Falerii lottò per cinque
secoli contro Roma e fu alleata di Veio,
combattendo contro i romani ben quattordici guerre, con Fidene e Capena.
Nel 406 a.C. i Romani cominciarono un
assedio decennale che culminò nel 396
a.C., con la caduta e il totale saccheggio
della città di Veio. Dopo la caduta di quest’ultima anche Falerii fu assediata e conquistata da Furio Camillo. Si ribellò, ma
poco dopo fu costretta a firmare una tregua che durò 40 anni. Si sollevò di
nuovo, infatti, nel 241 a.C., subito dopo la
conclusione della guerra con i Cartaginesi.
I Romani dovettero, quindi, affrontare la
ribellione di Falerii, che fu riconquistata
con le quattro legioni guidate da Quinto
Lutazio e Aulo Manlio Torquato. Gli abitanti furono, così, costretti a spostarsi a Falerii
Novi, a circa sei chilometri dalla città originaria, divenendo municipio romano.
Il territorio dell’antica Falerii, però, non fu
abbandonato, ma divenne il centro di una
primitiva comunità cristiana. Nel libro dei
Censi della Chiesa romana si legge che
nell’anno 727 al monastero di S. Silvestro,
sul monte Soratte, fu dato in enfiteusi, da
Gregorio II, un fondo denominato
Canciano facente parte della Massa
Castellana. Fu elevata al grado di città nel
998 da papa Gregorio V e il nome Civita
Castellana si riferisce al dominio che il
luogo aveva sui castelli circostanti.
Nel castello di Paterno, presso Faleria,
dove si era rifugiato dopo la sua cacciata
da Roma, morì Ottone III, all’età di ventidue anni, mentre la principessa bizantina
Zoe, figlia di Costantino VIII, era appena
sbarcata in Italia per sposarlo. Ottone fu
re d’Italia e di Germania dal 983 al 1002,
e imperatore del Sacro Romano Impero
dal 996 al 1002.
La Falerii romana, che già nei secoli IX e X
si era andata spopolando, fu assaltata dai
normanni di Roberto il Guiscardo nel 1603,
perché parteggiava per gli antipapa.
Guiberto di Ravenna fu antipapa con il
nome di Clemente II, fino a che nel 1099,
venne eletto papa Pasquale II. Clemente si
recò ad Albano sperando ancora di poter
ritornare a Roma, ma fu costretto a ritirarsi ed a riparare a Civita Castellana, dove
morì l’8 settembre 1100.
Anche papa Alessandro III morì a Civita
Castellana, il 30 agosto 1181.
I resti di Clemente III, furono sepolti a
Civita e divennero, in breve, oggetto di
culto per la popolazione locale, poiché si
diffuse la voce che sulla tomba dell’antipapa, a seguito della trasudazione di un
misterioso liquido profumato, si verificassero numerosi miracoli. Per contrastare
questo culto Papa Pasquale II ne fece disseppellire le spoglie per disperderle nel
Tevere.
Il duomo fu costruito a partire dal 1185
circa, eretto sopra un precedente edificio
sacro, e fu completato con la costruzione
del portico nel 1210: in esso aveva lavorato la valente famiglia di architetti e marmorari romani dei Cosmati. Diventata fatiscente nel corso dei secoli, nel Settecento
la chiesa fu completamente ristrutturata al
suo interno, in forme barocche: è di quest’epoca la trasformazione da chiesa a tre
navate, a chiesa ad un’unica navata, con
cappelle laterali comunicanti tra loro.
Civita si governava da sè ed aveva pure
un ”jus sanguinis” (diritto di sangue),
ovvero il diritto alla cittadinanza se nato da
un genitore già in possesso di essa.
Durante il Rinascimento fu governata da
Giovanni e Rodolfo Savelli, e dopo le lotte
con la famiglia Di Vico, dinastia romana
che governò la Tuscia, nel 1426 la Santa
Sede riaffermò la propria giurisdizione. Fu
papa Alessandro Borgia che nel 1494 iniziò il Forte Sangallo e nel corso degli anni
vi soggiornarono vari papi: Giulio II, Pio
VI. Nel 1527 ci fu l’attacco dei
Lanzichenecchi, dei soldati mercenari di
fanteria provenienti dalle regioni del Sacro
Romano Impero, i quali cercarono per ben
due volte di impossessarsi della città che
invece resistette.
Nel 1589 fu costruito Ponte Felice, nel
1709 il ponte Clementino, voluto da papa
Clemente XI, nel 1585 “ ‘a fontana de
piazza” o meglio “dei draghi”. Vi sono,
infatti, quattro draghi araldici che circondano il sostengono del catino, mentre la
vasca porta quattro stemmi, rispettivamente quello di Civita Castellana, del pontefice Gregorio XIII e di cardinali della
stessa famiglia. Costruita per alleviare la
sete dei cittadini, da sempre simboleggia il
centro della città.
Il palazzo Municipale fu costruito sotto
Leone X intorno al 1500; fu restaurato nel
1864, quando vene sostituito anche l’orologio con campana che suonava per avvisare il consiglio e per radunare i cittadini in
caso di bisogno.
Civita Castellana ha una notevole importanza storica anche come sede Vescovile.
Il vescovato della Falerii romana, che contava una lunga serie di Vescovi faleritani,
per lo spopolamento sempre maggiore
della città si trasformò in Vescovato di
Civita Castellana, il quale si accrebbe nel
1252 coll’aggiunta della sede Vescovile di
Gallese decretata da Alessandro IV. Nel
1437, alla sede di Civita, fu aggiunta quella di Orte sotto il pontificato di Eugenio IV.
Civita ha dato i natali a Francesco
Pechinoli, Alessandro Petroni, Agostino
Paradisi, Virgilio Mazzocchi, Giorgio
Giuliani, che eccelsero nelle scienze e nelle
belle arti.
Campo de’ fiori
35
La rubrica dei cognomi
C
ome appare
nella
il
lista,
cognome più
diffuso a Ronciglione è
Vettori.
di Arnaldo Ricci
[email protected]
livello nazionale.
Adesso vediamone
la diffusione e la
dislocazione
a
Vettori: (presente in 343 comuni
d’ Italia) esso è maggiormente diffuso in
Toscana e Veneto: presenta scarsa diffusione in tutte le altre regioni, dove in particolare in Basilicata e Puglia è totalmente
assente. La zona di origine di questo
cognome è da attribuirsi all’alta Toscana.
De Angelis:
(presente in ben
1413 comuni d’Italia) la sua presenza
è diffusa in tutte le regioni italiane; non
esiste regione dove esso non sia presente.
La maggior concentrazione se ne ha nel
I cinque Cognomi
più diffusi a
Ronciglione
Tali cognomi in ordine di
diffusione sono i seguenti:
1°
2°
3°
4°
5°
Vettori
De Angelis
Orlandi
Stella
Moretti
Lazio, segue la Campania e le Marche. Si
presume che la sua origine sia proprio
laziale e più precisamente romana.
Orlandi: (presente in ben 1308
comuni d’Italia) anche se presente in
tutte le regioni, esso è maggiormente diffuso in Italia centro - settentrionale.; con
forte concentrazione in Lombardia, dove si
presume abbia le sue origini proprio a
Milano; ve n’è scarsa diffusione nel sud
comprese le isole.
Stella: (presente in ben 1332
comuni d’Italia ) esso è presente in
tutte le regioni ma maggiormente diffuso
nel nord – Italia; ve n’è una considerevole concentrazione in Lombardia e Veneto;
la sua origine è da attribuire con buona
probabilità alle terre venete.
Moretti: (presente in ben 2266
comuni d’Italia) anche questo cognome
è presente in tutte le regioni; nel centro –
nord ve n’è la maggioranza delle presenze, mentre al sud , isole comprese, esso è
scarsamente diffuso; in particolare in
Lombardia se ne evidenzia la maggior concentrazione e si presume che le sue origini siano proprio lombarde.
Seguirà sul prossimo numero lo stesso
studio per il comune di
Vignanello.
LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo
è un libro unico nel suo genere.
Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o
presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di  10.00,
sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel
P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i
genitori e per tutti gli educatori sociali.
L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,
spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di
un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un
Ermelinda Benedetti
tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna.
NOTA DELL’EDITORE
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua
Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma
Sandro Anselmi
soprattutto amor fatale!
AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO???
CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRODESIDERIO! 0761.513117 - [email protected]
Campo de’ fiori
36
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli
( quarta parte )
Silvia Quattrini Ferrelli
in una recente foto
Qualche giorno dopo si seppe che una pattuglia italo – tedesca aveva catturato cinque militari americani che si aggiravano
nelle campagne circostanti nel tentativo di
sfuggire al nemico. Sicuramente fra loro vi
era anche ..” …lù tedesco….”; solo a guerra finita, la famiglia Quattrini seppe che
quel ragazzo era un Tenente pilota della
USAF (United States Air Force). Di quel
pilota americano, la famiglia Quattrini non
seppe più nulla!
Quando Silvia mi raccontava questo episodio diceva….” Si,…. abbiamo rischiato
inconsapevolmente……..ma siamo contenti di aver aiutato tutti quelli che potevamo
aiutare…a prescindere da tutto e da
tutti!....”
Non vi è alcun dubbio; i Quattrini applicarono alla lettera l’insegnamento derivante dalla cultura cristiana ricevuta in eredità e proveniente da vari secoli di storia.
Come ben sappiamo, alla fine del mese di
Aprile del 1945 cessarono le operazioni
belliche in Italia e la guerra finì e con essa
terminarono tutte le privazioni, le difficoltà , i lutti, le distruzioni del patrimonio
immobiliare, la fame e quant’altro. La gioia
degli italiani esplose in tutte le piazze
d’Italia, anche se molti non avevano più
dove abitare! (A tal proposito, se la memoria non mi inganna….., mi ricordo che a
Civita Castellana, molte famiglie rimaste
senza casa , dopo la guerra, alloggiavano
all’interno del forte Sangallo e dell’ospedale vecchio; questo alloggiamento precario,
rimase in atto fino alla fine degli anni
Cinquanta!)
La gioia che accomunò tutti gli italiani,
purtroppo non fu minimamente assaporata da Silvia, nonché dai suoi familiari! Il 30
novembre 1945 morì il fratello Arnaldo
all’età di 19 anni, dopo un anno di soffe-
renze indicibili causate da un male incurabile. Questo episodio segnò in modo
indelebile la vita futura di tutti i componenti della famiglia Quattrini, degli amici e
dei parenti, ad essa in qualche modo vicini. Il sottoscritto, cugino da parte materna
di Silvia, nato nel dicembre 1947, porta il
nome di Arnaldo perché primo nipote
venuto alla luce dopo la morte del fratello
di Silvia. Quando Arnaldo venne chiamato
alla casa del Padre, Silvia aveva 14 anni; la
sorella Nella ne aveva 10; la cugina
Amorina 12; il cugino Ennio 10; il cugino
Nazareno non era ancora nato. Questi
ragazzi che vivevano insieme nella stessa
casa, erano cugini fra loro ma vivevano
come se fossero fratelli! Del dolore dei
genitori, per me Zia Ida e Zio Oreste, non
ho tutt’ora le parole che possono descriverlo!
Arnaldo fu tumulato al cimitero di Gallese
ma alla fine degli anni Settanta fu portato
al cimitero di Fabrica di Roma, dove riposa
vicino ai suoi genitori Ida e Oreste.
Zia Ida rimase in lutto per il resto dei suoi
giorni e vestì in nero fino alla sua morte,
avvenuta nell’ottobre 1980 all’età di 77
anni.
Era una bella serata del giugno 1946 e
Silvia era intenta in un lavoro di cucito nel
cortile di casa, sempre a Gallese Scalo;
mentre cuciva alzò gli occhi e vide fermarsi una Fiat 1100 nera accanto a lei;
scesero un bel giovane, non ancora ventenne, insieme ad un uomo più anziano.
Erano Alberto Ferrelli con lo zio Aldo ( fratello del padre ) di Fabrica di Roma; erano
venuti per contrattare con zio Oreste l’acquisto di un vitello.
Alberto, essendo nato nel 1928 aveva 18
anni, egli restò ammaliato dalla bellezza
di questa quindicenne della quale si innamorò perdutamente a prima vista; dopo
circa un mese, chiese l’autorizzazione a
Zio Oreste e si fidanzò con Silvia.
Trascorsero quattro anni e nel 1950 si unirono in matrimonio presso la chiesa di
Gallese centro.
La famiglia Quattrini preparò un pranzo
nuziale, rimasto memorabile per organizzazione e quantità di invitati (circa trecento persone).
Tutto cucinato magistralmente in casa, con
cibi genuini e con l’aiuto di parenti ed
amici. A casa mia si è sempre ricordato
questo famoso banchetto nuziale! Fra gli
invitati non poteva mancare il conte
Cencelli, il quale mise a disposizioni i locali dove consumare il pranzo. C’ero anch’io,
ma avendo circa due anni e mezzo credo
mi sia impossibile ricordare le immagini di
quell’avvenimento; ne ho però sentito
parlare tantissime volte, fino al punto che
mi sembra di essere stato presente come
una persona adulta!
Foto di una parte del grande locale dove si
svolse il pranzo di nozze di Silvia, nel 1950
Foto del giorno delle nozze di Alberto e Silvia
Dopo il matrimonio, Alberto e Silvia andarono ad abitare a Fabrica di Roma, dove
vivranno per tutta la vita.
Anche la sorella Nella (circa un anno prima
del matrimonio di Silvia), durante una
festa nella frazione di Gallese Scalo, incrociò lo sguardo di un giovane, sempre di
Gallese; anche qui fu amore a prima vista!
Il giovane era Vincenzo Pieri, con il quale
Nella si sposò e visse tutta la vita insieme,
trasferendosi a Roma.
Dopo poco tempo che Nella ebbe conosciuto Enzo, questo giovane fu assunto
come autista dallo stato Vaticano, dove
rimase a lavorare per oltre 40 anni!
Arnaldo Ricci
Campo de’ fiori
37
L’angolo del Bon Ton
Pasqua di speranza
In questi giorni che ci
avvicinano alla Santa
Pasqua credo che
non ci sia nulla di
più interessante che
leggere o ascoltare
la parole che ci
descrivono gli ultimi
momenti della vita
di Letizia Chilelli
terrena di Gesù.
Sono parole, queste,
che aiutano a riflettere e se anche, in certi
passaggi, amare, tristi e dure, infondono
nel cuore la speranza e la gioia, due “doni”
del Cielo così cari a noi uomini sempre più
spesso abbattuti dalle difficoltà .
Regalo a tutti, ma soprattutto a chi vive
momenti non facili, questo nostro incontro, con l’augurio, dal profondo del cuore
che questa Santa Pasqua possa regalare a
tutti la speranza e la forza per poter superare i momenti di buio e con l’augurio,
ancora più sincero che tutto il dolore
possa svanire al dolce e festoso suono
delle campane che nella Santa Domenica,
suoneranno a festa.
L’ultima cena di Gesù
Prima di lasciarsi catturare Gesù volle
riunirsi con i suoi apostoli a consumare la
cena di Pasqua: e fu quello un incontro
colmo di avvertimenti straordinari.
A quei tempi, prima di mettersi a tavola, il
padrone di casa ordinava ai servi di lavare
i piedi degli ospiti.
Ma quella sera Gesù stesso riempì l’acqua
di un bacile e passò a lavare i piedi degli
apostoli.
Poi spiegò loro il significato di quello che
aveva fatto. Disse:
« Voi mi chiamate
Signore e Maestro, e fate bene perché lo
sono. Se dunque io, il Vostro Signore e
Maestro, ho compiuto questo gesto d’amore per voi, tanto più voi dovete compiere gesti d’amore gli uni per gli altri».
Diede poi agli apostoli un annuncio:« Uno
di voi mi tradirà ».
Tutti rimasero sbalorditi e quasi non volevano credere. Ma era vero: Giuda Iscariota
per trenta denari aveva promesso ai capi
del popolo di fare catturare Gesù.
Giuda, vistosi scoperto, uscì nella notte.
La cena proseguiva secondo le regole della
cena di Pasqua, con l’agnello arrostito, il
pane senza lievito e le erbe amare. Ma ad
un certo punto Gesù introdusse una sconvolgente novità : prese il pane, lo spezzò
e lo diede agli apostoli dicendo:«
Prendetene e mangiatene tutti. Questo è il
mio corpo, che io do in sacrificio per voi».
Allo stesso modo prese il calice del vino e
lo fece passare dicendo:« Prendetene e
bevetene tutti. Questo è il mio sangue,
versato per voi e per tutti. E’ il sangue con
il quale Dio stabilisce una nuova alleanza
con gli uomini e perdona i peccati».
Gesù ha realizzato così la promessa fatta
nella sinagoga di Cafarnao:« Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue ha la vita
eterna». (Marco 14; Giovanni 6;13)
Gesù muore
Gesù era stato
crocifisso già da
qualche
ora,
quando accadde
un
fenomeno
straordinario.
Verso mezzogiorno si fece buio su
tutta la terra, fino
alle tre di pomeriggio.
In quel momento
Gesù
gridò :«
Padre, nelle tue
mani affido la mia
vita» e morì .
Allora al buio generale si aggiunse un terremoto: la terra tremò tanto che le rocce
si spezzarono.
Al vedere ciò , l’ufficiale romano che
comandava i soldati disse:« Davvero
costui doveva essere il Figlio di Dio!».
Anche quelli che erano venuti per vedere
lo spettacolo, davanti a questi eventi
straordinari se ne tornarono a casa battendosi il petto.
Invece gli amici di Gesù e le donne che lo
avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano ad una certa distanza e osservavano
tutto quello che accadeva.
Poiché era la vigilia della festa della
Pasqua, fu deciso di togliere i corpi dalle
croci.
Per essere certi che i condannati fossero
morti, i soldati andarono a spezzare le
gambe ai due che erano stati crocifissi
insieme con Gesù. Poi si avvicinarono a
Gesù, e videro che era già morto. Allora
non gli spezzarono le gambe, ma uno dei
soldati gli trafisse il fianco con la lancia.
(Matteo 27; Luca 23; Giovanni 19)
Il terzo giorno…
Gesù era morto sulla croce ed era stato
sepolto il giorno prima del sabato, festa di
Pasqua. Il giorno dopo il sabato, alcune
donne andarono a comperare unguenti ed
aromi da spargere sul corpo di Gesù, e si
recarono alla tomba.
Lungo il cammino si chiedevano:« Chi ci
rotolerà via la grossa pietra che chiude il
sepolcro?».
Ma, giunte sul luogo, videro che il masso
era già stato spostato e il sepolcro era
aperto. Stupite, entrarono e videro un giovane, un angelo vestito di una veste bianca. Le donne si impressionarono, ma l’angelo disse loro:« Non abbiate timore! Voi
cercate Gesù di Nazaret, il crocifisso:
ebbene, è risorto, non è qui. Ora andate
a dirlo ai suoi discepoli».
Uscite dal sepolcro,le donne fuggirono
spaventate e non dissero niente a nessuno,perché avevano paura.
Anche Maria Maddalena si recò al sepolcro, lo trovò vuoto e credette che avessero portato via il corpo del Signore. Allora si
mise a piangere, quando sentì chiamare:« Donna perché piangi?».
Tra le lacrime, ella chiese a chi le aveva
rivolto la parola:« Se hai preso tu il corpo,
dimmi dove lo hai portato e andrò a prenderlo!».
Ma chi aveva parlato non rispose. Invece
la chiamò per nome:« Maria!».
Allora ella lo riconobbe:era Gesù, vivo, che
le diede un incarico:« Io salgo al Padre» le
disse. « Và ad annunciarlo ai miei fratelli».
Maria, colma di gioia, corse dagli apostoli.
« Ho visto Gesù!» disse, e riferì quello
che Egli aveva detto.
Essi non volevano credere alle parole della
donna. Pietro e Giovanni si recarono
anch’essi al sepolcro, e quando lo videro
vuoto cominciarono a capire che cosa
intendeva Gesù, quando aveva detto che
sarebbe risorto dai morti. (Marco 16;
Giovanni 20)
(Storie tratte da: 366…e più storie della BIBBIA,
raccontate da Roberto Brunelli, Fabbri Editori,
1988.)
Campo de’ fiori
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EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE
Fabrica di Roma ricorderà per sempre il
Prof. Paolo Monfeli
All’autore del Vocabolario fabrichese, scomparso nel 2005, è stata intitolata una strada del paese
Il giorno 29 gennaio 2012 si è
svolta a Fabrica di
Roma una importante cerimonia,
alla presenza delle
autorità locali, per
inaugurare una via
del centro storico
intitolata al prof.
Paolo
Monfeli,
scomparso
nel
2005, il quale ha
lasciato in eredità
a tutti i fabrichesi
Paolo Monfeli
una
importante
in una foto del 1989
opera letteraria: il
vocabolario del dialetto locale nonché le
sue frasi idiomatiche. La realizzazione di
questa opera letteraria, ha richiesto un
faticosissimo lavoro ed anni di tempo che
il Prof. Monfeli ha impiegato con instancabile determinazione. Il titolo del libro è :
Cento gusti non si possono avere, di essere bella e di saper cantare.
La decisione di intitolare una strada al
Prof. Monfeli era stata presa, con regolare
delibera, N° 96 del 18 ottobre 2010 della
Giunta Comunale, su richiesta del cittadino
Prof. Vittorio Patera per conto di una rappresentanza di cittadini.
Quando il Prof. Monfeli ritornò alla casa
del Padre io scrissi un piccolo articolo, sul
N° 18, pag. 18 di questa rivista, nel luglio
del 2005. Ebbene, per tutti gli interessati che non l’avessero letto, o che gli fosse
sfuggito, lo ripropongo integralmente di
seguito……………………..”
Paolo Monfeli morto all’età di 73 anni il
giorno 3 giugno
2005, è stato, secondo me, uno dei più
importanti studiosi
della lingua italiana
del territorio della
Tuscia. Questo grande fabrichese, profondo
conoscitore
della lingua italiana,
della lingua greca e
di quella latina, non
ha avuto in vita i giusti riconoscimenti per
la grande tenacia con
cui ha lavorato assiduamente, per poter pubblicare un’opera
d’immenso valore per il basso viterbese.
La sua opera consiste in un libro con vocabolario del dialetto fabrichese, il cui titolo
è “Cento gusti non si possono avere: di
essere bella e di saper cantare.
Vocabolario del dialetto di Fabrica di
Roma.“ Solo lui, profondo conoscitore
della cultura fabrichese, poteva realizzare
un’opera così difficile. Io personalmente,
ho avuto la fortuna di averlo come insegnante d’ italiano, agli inizi degli anni sessanta, quando frequentavo l’allora neonato avviamento industriale di Fabrica di
Roma, trasformato successivamente in
scuola media unificata. Le nozioni che lui
ci ha trasferito con grande serietà e professionalità sono a me servite moltissimo
nel proseguire gli studi e nell’attività lavorativa successiva. Quando lo incontravo
per le vie di Fabrica, mi fermavo sempre a
parlare con lui, perché , per me, lui era e
rimarrà sempre il mio stimatissimo ed
amatissimo Professor Monfeli……….…”
Fabrica di Roma - 29 gennaio 2012.
Il discorso del Sindaco Mario Scarnati
Fabrica di Roma - 29 gennaio 2012.
Il parroco Don Chicco mentre benedice la
targa intitolata al Prof. Monfeli appena scoperta dal Sindaco.
Arnaldo Ricci
Importanti ritrovamenti pittorici all’interno del Duomo di Fabrica di Roma
Durante i lavori di restauro di due tele all’interno del Duomo di
Fabrica di Roma, dopo aver rimosso le medesime, ai restauratori ed al Parroco si è presentato un muro posticcio che lasciava
intavedere opere pittoriche dietro. Una indagine ha appurato
che le due tele nascondevano due nicchie decorate con pitture
murali di buona fattura, ed in buono stato di conservazione. Le
due opere sono, al momento, da studiare ed indagare.
Rappresentano su alcuni metri quadrati di superfice, forse nicchie laterali, due Madonne, una con bambino ed una con incoronazione. La scoperta assume un grande rilievo, soprattutto
perchè nei lavori di risistemazione della chiesa svolti oltre dieci
anni fa, nessuno aveva notato i finti muri che nascondevano queste, per ora solo due, importanti opere. Probabile, a questo
punto, che indagando dietro le altre tele si nascondano altri preziosi reperti. Tutta la questione per ora è attentamente da studiare e da rendere nota a tutte le autorità competenti.
Doriano Pedica
Campo de’ fiori
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EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE
RACCOLTI CIRCA 80 QUINTALI DI RIFIUTI
NELLE CAMPAGNE DI CIVITA CASTELLANA
Grande successo per gli appuntamenti
organizzati
dall’assessorato
all’Ambiente del comune di Civita
Castellana per la pulizia straordinaria
delle campagne. Dopo l’evento di
domenica 4 marzo, che ha portato
circa 150 scout di tutta la provincia nelle campagne di Civita, domenica 11, cittadini volenterosi si sono
uniti alla squadra di caccia al cinghiale Valle Treja. Gli oltre cento
scout sono riusciti a raccogliere più di
30 quintali di immondizie, dalle cartacce ai pneumatici di mezzi agricoli
abbandonati presso le Forre del Treja,
in uno dei siti più caratteristici del
comune di Civita. Meta di tradizionali
scampagnate, questi luoghi sono
deturpati dall’azione vandalica di cittadini che, incuranti delle più elementari regole del vivere civile, si disfano
di nascosto di ogni genere di rifiuto.
La
circonvallazione
di
Civita
Castellana e la via Flaminia sono alcune delle zone che sono state oggetto
della
bonifica
da
parte
dell’Amministrazione comunale di
Civita Castellana insieme alla squadra
di caccia al cinghiale Valle Treja. Domenica 11 marzo più di cinquanta persone si sono ritrovate per rimuovere i rifiuti dalle campagne,
dalle cunette e dai bordi della strade.Dai cacciatori, aiutati da alcuni volontari e dall’ekoclub, sono stati rimossi circa 50 quintali di rifiuti, da sacchetti della spazzatura a pneumatici e rifiuti ingombranti di altri tipi.
Sempre a proposito di immondizia, per quanto riguarda il porta a porta a Civita Castellana, le frazioni spingono la differenziata al 75%.
“Civita Castellana fa la differenza! Finalmente la nostra città ha iniziato il percorso virtuoso della raccolta porta a porta dei rifiuti e ha
raggiunto, nei primi mesi, risultati sorprendenti grazie all’impegno di tutti i cittadini coinvolti – ha dichiarato il sindaco, Gianluca Angelelli
- nelle zone in cui è stato attivato il servizio porta a porta la percentuale di rifiuti differenziati ha raggiunto l’80 % nel primo mese, per
poi assestarsi sul 75 % anche a causa del maltempo, che ha bloccato la raccolta per diversi giorni. Desidero ringraziare le cittadine e
i cittadini di Sassacci, Cenciani, Borghetto e Casale Ettorre che stanno rendendo un servizio importantissimo alla nostra comunità e
sono un ottimo esempio per tutti, visto che nei prossimi mesi il servizio porta a porta sarà esteso progressivamente a tutta la città ”.
“I prossimi passi – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Antonio Innocenzi – si stanno organizzando insieme alla Sate per avviare il
porta a porta in altre zone di Civita Castellana in tempi brevi. Il rammarico sta nel constatare che nel resto di Civita ci si imbatte nell’abbandono di ingombranti ad ogni angolo della città . Questo causa ulteriori esborsi da parte dell’Amministrazione che si vede costretta a “rincorrere” questi personaggi che non tengono conto dei danni che causano alla comunità . Ricordo che gli ingombranti si possono conferire gratuitamente presso l’ecocentro di Sassacci, oppure due volte al mese prenotando il ritiro a domicilio effettuato dalla
Sate”. Nel 2011 Civita Castellana ha raggiunto il 14% di raccolta differenziata, incrementando la percentuale di due punti in soli sei
mesi, grazie all’avvio del porta a porta e aumentando di 10 punti la percentuale di differenziata da giugno 2009.
Torneo regionale di bocce:
i civitonici nelle prime tre posizioni
Ottimo risultato per gli atleti civitonici nel Primo Trofeo di Primavera, gara
regionale di bocce per atleti diversamente abili che si è svolta lo scorso sabato presso il bocciodromo G. Cavalieri di Civita Castellana. A partecipare erano cinque squadre laziali: il Santa Rita di Roma, il Santa Sinfarosa di
Roma, l’Associazione Sportiva La Rete di Latina, Liberi di Fare Sport di Tivoli e
il Circolo Bocciofilo Civitonico. La gara a coppie ha visto dominare gli atleti della
squadra civitonica che hanno conquistato primo, secondo e terzo posto. La
gara è stata vinta, infatti, da Marzo Maurizio e Marcucci Alessandro,
al secondo posto si sono classificati Monterossi Nazzareno e Ferzini Giorgio, al terzo posto Del Ruco Stefano e Tronti
Alessandra. Ad assistere alla competizione sportiva c’erano il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, l’assessore ai Servizi
Sociali, Letizia Gasperini, e l’assessore allo Sport Alessio Alessandrini, che si sono complimentati con gli atleti, con il loro allenatore,
Nicola Pascucci, e il collaboratore, Giorgio Vaselli.
La prossima gara regionale per gli atleti civitonici è per l’11 marzo a Roma, mentre ci sono buone possibilità che possano partecipare alle gare nazionali previste a Montecatini.
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Campo de’ fiori
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Depuratore a Civita Castellana: aggiudicati i lavori
per il completamento del sistema di depurazione
Due importanti novità riguardano la depurazione delle acque civili di Civita Castellana. Sono state
infatti realizzate le pompe di sollevamento del sistema di depurazione poste in via della
Repubblica. Con questo intervento si verrà a collegare tutta l’area di Pizzo Garofalo, la zona di
Via Bonanni-Via Bassi, via Falisca, Via della Repubblica e la parte finale di via Mazzini al depuratore civile sito in loc.tà Brecciara attivato nel 2010. La popolazione servita dal depuratore arriverà , quindi, a circa 7.000 abitanti. Per attivare tali pompe si attende la realizzazione di un intervento su via Ferretti previsto per i prossimi giorni. Inoltre è stata aggiudicata la gara d’appalto per il completamento dell’intero sistema di depurazione. Nei prossimi mesi
saranno quindi realizzati i lavori, dell’importo di  5.073.582, aggiudicati il 26 ottobre alla ATI Echosid ingegneria ed impianti SRL/Tubi
Costruzioni SRL. Le opere consentiranno di realizzare definitivamente le fognature della zona delle Colonnette, via Giovanni XXIII, Via
Terni, Via Petrarca, via Terrano, Priati e tutta la nuova area di espansione di San Giovanni. La Provincia di Viterbo è stata individuata
come ente attuatore su un finanziamento della Giunta Regionale con deliberazione n.722 del 24.10.06 ed ente gestore è la Talete Spa.
Tribunale: voto unanime del consiglio comunale
di Civita per il suo mantenimento
Si è espresso l’8 marzo il consiglio comunale di Civita Castellana, in modo unanime, contro la soppressione della sezione distaccata del tribunale di Viterbo e dell’ufficio del Giudice di Pace.
Rilevato, infatti, che la proposta legislativa di riorganizzazione della geografia giudiziaria potrebbe condurre non solo all’abolizione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Civita Castellana ma anche alla soppressione del Tribunale di Viterbo, sezione distaccata di Civita Castellana; l’Amministrazione comunale
si è detta disponibile sin da ora a promuovere e sostenere con forza ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento del Tribunale,
confidando nel massimo impegno e nel massimo sforzo di tutte le autorità competenti affinché venga adottata ogni misura necessaria a scongiurare questa soppressione. Il carico di lavoro e le sopravvenienze giudiziarie della circoscrizione di Civita Castellana evidenziano, infatti, un numero di cause e di procedimenti penali che testimoniano l’assoluta necessità della stessa e l’impossibilità che
la medesima venga intesa come semplice “centro di costi”. Inoltre il Tribunale di Viterbo, gravato del peso della sezione distaccata di
Civita Castellana, sarebbe di molto aggravato nella sua capacità di fornire risposte in termini di Giustizia ad un bacino territoriale di
circa 300.000 persone ubicate su una provincia di grandi dimensioni. Per queste ragioni il consiglio comunale di Civita Castellana raccomanda che si dia giusta risposta alle esigenze “giudiziarie” del bacino territoriale di Civita Castellana con la conferma e potenziamento dell’attuale struttura della Sezione distaccata di Civita Castellana del Tribunale di Viterbo, confermando il mantenimento degli
attuali Uffici Giudiziari siti a Civita Castellana. Il consiglio comunale chiede inoltre di provvedere al potenziamento del personale giudiziario e amministrativo in servizio presso l’Ufficio della Sezione distaccata di Civita Castellana del Tribunale di Viterbo e del Giudice di
Pace. Inoltre si dà mandato al sindaco affinché venga promossa e sostenuta con forza, anche di concerto con altri Enti locali del territorio, ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento degli Uffici giudiziari di Civita Castellana.
Biblioteca comunale: ampliati gli orari di apertura
La biblioteca comunale “Enrico Minio” di Civita Castellana ha modificato i propri orari di apertura
al pubblico. Dal lunedì al venerdì la biblioteca è aperta dalle 9,30 alle 13,00 e dalle
15,00 alle 19,00, il sabato dalle 9,30 alle 12,00. La biblioteca comunale “Enrico Minio” dispone di 49.000 documenti circa, compresi gli audiovisivi, catalogati online. Da 10 anni è insignita
del Premio di Qualità dalla Regione Lazio. La consultazione dei documenti della biblioteca è libera
e gratuita per tutti e non è necessario, per questo, essere iscritti alla biblioteca. E’ però necessario presentare al banco un documento di identità per il prestito dei libri, del materiale elettronico
(video, dvd, cd), per la navigazione in internet e per la consultazione del materiale di pregio e raro.
Si può entrare nelle sale di lettura con libri e materiale proprio. E’ possibile utilizzare pc portatili personali, collegandoli alla rete elettrica della biblioteca. La biblioteca di trova in via Midossi.
PERFOMANCE DI PITTURA TELEPATICA AD
ANGUILLARA, ARTISTA PIETRO SARANDREA.
Il giorno 18 marzo presso l’ associazione culturale “ ANGUILLA BRILLA” ad Anguillara (Rm), l’ artista Pietro
Sarandrea, dopo l’ intervento del dott. Franco Libero Manco che ha parlato di arte e vegetarianesimo, prima di
iniziare la sua performance, spiega al pubblico presente i motivi che lo hanno portato ad eseguire questo evento. In genere l’ uomo moderno vive in modo molto affrettato e circondato da moltissimi stimoli (televisione,
giornali, computer ecc..) che lo hanno distolto da quella naturale e umana comunicazione emozionale, la fretta e gli impegni giornalieri hanno reso nevrotica la sua esistenza, in più si è attaccato in modo esasperato alle
cose, molte delle quali inutili. In questo modo ha represso quella ancestrale funzione del cervello che utilizzava per comunicare telepaticamente; in alcune zone del mondo comunque sono rimaste intatte queste facoltà
, specialmente in popolazioni dove sono rimasti ad un livello essenziale di vita come gli aborigeni australiani.
Pietro Sarandrea, come in precedenti performance, vuole ripetere l’ esperimento con una persona del pubblico, si offre la signora Cristiana Berra, la fa accomodare in una parte della sala, ha modo di scegliere poi,senza
che l’ artista osservi, da una pagina di riviste lasciate sul tavolo, un’ immagine che la colpisce. A questo punto la signora si concentra
sull’ immagine scelta e comincia cosi’ la comunicazione telepatica con l’ artista che dalla parte opposta della sala comincia a disegnare, dopo circa 20 minuti Pietro Sarandrea finisce il lavoro e chiede al pubblico un attimo di attenzione, per lui è importante l’ emozione che è stata creata e non tanto il disegno stesso e senza vedere su che cosa si era concentrata la signora Cristiana fa girare la
pagina scelta e il suo disegno in modo che tutti i presenti li osservino per pochi minuti, alla fine si fa riconsegnare i documenti per
bruciarli dimostrando la non permanenza delle cose come fanno i monaci tibetani.
Dott.ssa Paola Lamonica
Campo de’ fiori
Una “Fabrica” di ricordi
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma
L
Oh dolce primavera
’inverno
era finalmente finito e la natura prepotente esplodeva con
tutta la sua forza, ricopriva di colori e di profumi pianure, valli e
di Sandro Anselmi
colline, ed il tiepido
sole risvegliava i prati che guardavano rincorrersi le farfalle festanti. Nel cielo giravano le rondini che, a sera, accovacciate nei
vecchi nidi facevano capolino al magico
tramonto ed ai suoi meravigliosi colori.
Frotte di bambini festanti riprendevano i
giochi già interrotti all’arrivo dei primi freddi, e non si stancavano di correre e schiamazzare e ridere fino ai rintocchi della
campana dell’ “or de notte”.
Anche i vecchi, scampati alla rigidità dell’inverno, assaporavano con medicale parsimonia quel primo sole che, durante tutta
la buia stagione, avevano tanto sognato di
rivedere. Ce l’avevano fatta e si riappropriavano ora della vecchia panchina.
Gli occhi stanchi ed abbagliati dal chiarore
del mezzogiorno, non smettevano, però, di
guardare con avidità alla vita, quasi a
volersi fissare nella mente ogni foglia ed
ogni fiore. Bisognava rigenerare pensieri e,
magari, nutrire ancora piccoli sogni.
L’acqua limpida e fresca dei ruscelli dissetava i colombi che si rincorrevano nei fienili e tubavano ai nuovi amori. Tutto gioiva,
tutto fluiva e tutto scorreva e si fissava
nella memoria, per vivere, oggi, nei ricordi.
Bei colori, intensi profumi… oggi non più.
Non ci sono più occhi per sognare, ma per
guardare con timore e pavida ritrosia
anche la primavera. Quando potremo tornare a guardarla con sguardo bambino e
sereno?
Panorama di Fabrica di Roma (VT)
foto di Beatrice Spallacci
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Campo de’ fiori
Pronto per il
Campionato
Italiano
Seat Ibiza Cup.
Federico Toni, classe 1988, è un giovane
pilota. Inizia ad appassionarsi a questo
sport non troppo presto, come afferma
lui, all’età di circa undici anni, quando
comincia a pregare i suoi genitori affinché
lo accompagnino nelle piste da corsa più
vicine, per accostarsi ai go-kart, che sono
il primo passo verso il mondo dei motori.
Le gare cominciano ad arrivare all’età di
19 anni, quando dopo aver effettuato il
primo attesissimo test, Federico viene
ingaggiato dalla Seat, che giudica buona
la sua prestazione in pista. Gli si presenta, poi, anche una breve esperienza in
formula tre, decisamente diversa dal rally
e molto più simile, invece, alla Formula 1,
obbiettivo, questo, ormai sfumato per
Federico, sia per una questione di età ,
sia, diciamola tutta, per una questione di
denaro, perché per arrivare a quel livello
c’è bisogno di buoni sponsor alle spalle.
Ma il primo amore non si dimentica mai.
Ed infatti eccolo di nuovo in pista nel
Campionato Italiano Seat Ibiza Cup.
“Ho già provato la macchina sul circuito di
Franciacorta e devo dire che l’ho trovata
una macchina divertente da guidare e allo
stesso tempo difficile da portare al limite.
– ci dice Fedrico - Sono molto fiducioso
per la gara di Vallelunga, che si terrà il 56 maggio sul circuito di Campagnano
Romano, sia perché la pista mi piace
molto, ma soprattutto perchè è “la gara
di casa”, nella quale tutti gli anni l’affluenza di pubblico è notevole, nonostante le
gare vengano anche trasmesse in diretta
tv”. E’ proprio durante questo breve
incontro che il nostro pilota esprime il
desiderio di non voler parlare tanto di lui,
quanto più di voler invece dare informazioni utili agli interessati ed ai curiosi su
come avvicinarsi a questo mondo e sui
retroscena, che di solito mai nessuno racconta.
Cos’è un test?
Partendo dal presupposto che si tratta di
uno sport costoso e difficile, sia psicologicamente che fisicamente, un pilota è un
atleta a tutti gli effetti, già dal karting
(per intenderci i go-kart da competizione). Collo, braccia e spalle sono messi
molto sotto pressione ed è dura riuscire a
completare diversi giri veloci se non si è
abbastanza preparati fisicamente. Il test
è il primo
esame che il
pilota deve
effettuare,
dove viene
scrutato e valutato sotto tutti i punti di
vista. E’ uno step obbligatorio per portarti alle gare, è il mezzo col quale “convinci” la squadra che sei TU quello che devono scegliere. Già durante un test ti trovi
spesso a doverti confrontare in pista con
vetture al tuo stesso livello e piloti più o
meno esperti di te, acquisti esperienza e
impari sempre più cose, ad ogni test in
più che effettui, nel motorsport l’esperienza è fondamentale, più sei alla guida
più impari. Da lì si apre la strada alle
gare…
Chi può accedervi e come avviene il
primo contatto con la squadra?
Solitamente per effettuare un test accade
che ti contatti una squadra o viceversa. Si
prendono accordi per la pista, il giorno, la
durata del test, i set di gomme che si
intende utilizzare. Il giorno prima del test
“si fa il sedile”, frase gergale che sta a
significare che il team preparerà la macchina su misura per te, quindi a seconda
di altezza, peso, numero di scarpe (il sedile della macchina sarà fatto su misura e
la pedaliera spostata a seconda della tua
altezza). Per intenderci un pilota di 1.80
m e 46 di piede non potrà mai guidare su
una macchina preparata per un pilota di
1.60m e viceversa). Il giorno seguente si
scende in pista per il test solitamente
sono presenti il team manager, piloti,
meccanici, ingegneri in quantità variabile
a seconda della composizione del team.
Prima di scendere in pista verranno date
al pilota tutte le indicazioni generali sulla
macchina, sul funzionamento del cambio,
volante, e sistemi elettronici. Se necessario, si studia la pista e le traiettorie (questo se il pilota non conosce la pista). In tal
caso c’è anche quella da imparare.
Cosa si richiede al pilota?
Una volta effettuato un test e provata la
macchina si vede quello che è il riscontro
cronometrico e i risultati generali del
test. Ti vengono chieste le impressioni e
la valutazione generale e se hai convinto
la squadra e sei andato forte ci sono le
condizioni per poter effettuare un campionato o quantomeno qualche gara, poi
quello dipende molto dal budget del pilota e/o della squadra e da eventuali sponsor. Quindi accade spesso che un pilota
magari sia talentuoso ma che per vari
motivi sia costretto a rinunciare a offerte
allettanti a causa di budget insufficiente.
Se, invece, ci sono le condizioni, ci si iscrive ad un campionato o un evento e si
cerca di fare del proprio meglio, ovviamente l’obiettivo è quello della vittoria.
Cosa si intende per “convincere la
squadra”?
Convincere la squadra vuol dire molte
cose, innanzitutto la cosa più importante:
essere veloci. Anche se in un primo
approccio con la macchina ti diranno di
andare piano e fare tutte le cose per bene
per ragioni di sicurezza, un pilota sa che
l’obiettivo principale è andare veloce, ed
è quello che deve dimostrare al team, di
saperlo fare senza commettere errori:
niente uscite di pista e, se possibile, niente testacoda. Vengono così valutati i
tempi sul giro, gli errori (che devono
essere il meno possibile), la velocità , la
sensibilità nella guida e la capacità poi di
saper riportare le sensazioni alla squadra
per quello che riguarda frenata, assetto e
comportamento generale della vettura. Il
team e i meccanici, (che saranno poi i
TUOI meccanici in gara, quelli che si
prenderanno cura di te in ogni particolare
e che ti stringeranno le cinture fino al
momento prima di partire) devono potersi fidare di quello che tu gli dici, delle sensazioni che gli riporterai una volta fuori
della macchina e delle indicazioni che gli
dovrai dare per riuscire ad apportare
quelle modifiche che ti permetteranno di
andare più forte ed abbassare il tempo sul
giro. Per tale motivo è importante anche
la valutazione del feeling che si viene a
creare tra pilota e meccanici. Tutti questi
fattori contribuiscono alla riuscita o meno
del test.
La buona riuscita del test è necessaria ma non sempre sufficiente ad
accedere alle gare, non è vero?
Per effettuare un campionato è necessario possedere un budget che copra le
spese che una competizione comporta:
dalla iscrizione alle gomme, carburante,
ricambi, ecc. Per questo è molto importante poter trovare degli sponsor che credano nel progetto e vogliano avere visibilità . Molti campionati oggi hanno una
copertura televisiva di elevato livello, perciò un eventuale sponsor ne avrebbe un
rientro notevole in termini di visibilità . Per
quanto riguarda l’entità del budget
necessario, questo dipende dalle categorie. Ci sono campionati più costosi e meno
costosi.
Ermelinda Benedetti
43
Campo de’ fiori
Il mio angolo di Paradiso
a cura di
Catello Masullo
TITOLO: IL MIO ANGOLO DI PARADISO (A Little Bit of Heaven)
REGIA : Nicole Kassell
INTERPRETI PRINCIPALI:
Kate Hudson
Marley Corbett
Gael García Bernal
Dott. Julian Goldstein
Lucy Punch
Sarah Walker
Kathy Bates
Beverly Corbett
Treat Williams
Jack Corbett
Romany Malco
Peter Cooper
Rosemarie DeWitt
Renee Blair
Whoopi Goldberg
God
Steven Weber
Rob Randolph
Peter Dinklage
Vinnie
Alan Dale
Dott. Sanders
Johann Urb
Doug
ORIGINE: USA
DISTRIBUZIONE: MOVIEMAX
DURATA: 106’
SOGGETTO: COMMEDIA ROMANTICA E MELODRAMMATICA
Marley Corbett è una giovane donna in
carriera. Per evitare delusioni d’amore non
stabilisce legami affettivi con nessuno dei
suoi pur semi-stabili compagni di letto.
Quando le viene diagnosticata una grave
malattia è portata a riconsiderare in modo
molto diverso il lato sentimentale della
vita. E si renderà conto di provare un forte
sentimento per il giovane medico che la
cura, il Dott. Julian Goldstein. Ma ha ancora paura ad innamorarsi...
Opera seconda di Nicole Kassell dopo
“The Woodsman” del 2004. Non è andata
meglio della prima volta. Il film è un centone cinematografico di stereotipi. Che ti
verrebbe voglia di alzarti ed andar via. Ma
io non lo faccio mai. Per principio. A meno
che , come purtroppo avviene spesso nei
sempre più affollati festival di cinema, non
debba correre ad una conferenza stampa,
oppure a vedere un film di maggiore interesse. Vedendo fino in fondo questa commediola, melodrammatica e, diciamolo,
anche un po’ ricattatoria, qualcosa che
rasenta la sufficienza la si può anche trovare. Qualche battuta azzeccata. Molta
professionalità nella confezione e nella
recitazione, specie negli incolpevoli comprimari. Ed un finale solare e non banalissimo, in fin dei conti.
FRASI DAL CINEMA
“Puoi esprimere 3 desideri.
Voglio volare.
Fatto!
Dai! Allora voglio un milione di dollari!
Si. Ma devi sapere che te ne resteranno solo 500.000, detratte le tasse.
Ma i desideri si esprimo la netto delle tasse!
Non voglio avere guai con il fisco!”. (Gael García Bernal e Kate Hudson).
“Cosa fa un musicista con due uova in mano? Due uova strapazzate!”. (Gael García
Bernal a Kate Hudson).
“Non ho mai trovato qualcuno che parla tanto come te, e non dice niente allo stesso
tempo!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).
“Mi ha chiamato l’Agenzia per venire qui stasera : Escort Speciali!
Mi dispiace, vedi io…
Aspetta per decidere di conoscere il mio soprannome : angolo di paradiso!”. (il nano
gigolò e Kate Hudson).
“Lo sai perché è brutto essere un uovo?
Mi arrendo.
Perché ti sbattono una sola volta, ti succhiano una sola volta, ci vogliono 10 minuti
perché diventi duro e solo 3 perché diventi morbido, e poi devi dividere la casa con
altri 11. Ma la cosa peggiore è che l’unica persona che si sia seduta sulla tua faccia è
tua madre!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).
“Una coppia di anziani va dal dottore che dice a lui : dobbiamo fare un po’ di controlli,
mi serve un campione di urina, di sangue, di feci e di sperma. Cosa? Dice l’uomo alla
moglie, non avendo sentito bene. La moglie, allora, gridando : ha detto che vuole le
tue mutande!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi)
6 (quasi)
Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle: equivalente in decimi : 10
/
DA NON PERDERE *** tre stelle : equivalente in decimi : 8
DISCRETO
**
due stelle : equivalente in decimi : 6
/
DA EVITARE
*
una stella : equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6
44
di
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Campo de’ fiori
Lucio Dalla
Grande appassionato di musica Jazz, inizia la sua carriera artistica suonando il clarinetto nei Flippers
Improvvisa la sua
morte, ha lasciato
tutti increduli. Lo avevamo visto solo qualche giorno prima al
Festival di Sanremo
insieme al giovanissimo cantautore Pier
Davide Carone, predi Sandro Anselmi
sentare
il
brano
“Nanì ”. E poi, forse, anche per il suo
modo sempre così singolare ed un po’
buffo di presentarsi in pubblico, mai mesto
ed afflitto, ma sempre con un pizzico di
allegria ed ironia, non ci saremmo immaginati questo momento. Tutto il loro affetto glielo hanno dimostrato gli innumerevoli fan, proprio quello che Lucio Dalla meritava.
Nato il 4 marzo del 1943 a Bologna (data
che sarà anche il titolo del suo primo vero
successo discografico), perderà il padre
all’età di soli sette anni e sarà cresciuto
dalla madre Iole Melotti, proprietaria di
una sartoria, che sceglie per lui una corretta istruzione presso il Collegio Vescovile
Pio X a Treviso, dove il piccolo Lucio dimostra le sue capacità artistiche esibendosi
nelle prime recite scolastiche. Impara, da
autodidatta, a suonare la fisarmonica e poi
il clarinetto, ed ascolta molta musica jazz,
grazie anche ad un suo vicino di casa.
All’età di sedici anni risalgono le partecipazioni alle prime rassegne jazz e l’esperienza con la Reno Jazz Gang, di cui fa
parte anche il futuro regista Pupi Avati. La
sua bravura emerge, però, grazie alla
Second Roman New Orleans Jazz Band,
con la quale registra il disco Telstar. A
venti anni entra a far parte dei Flippers, un
gruppo di estrazione jazz, ma che ama
riprendere brani classici per rivisitarli con
suoni moderni, adattandoli soprattutto ai
balli del momento. Con loro Lucio, al clarino, registra l’album Arrivano i mostri, la cui
voce solista è quella di Edoardo Vianello,
col
quale
Dalla
registra
anche
Abbronzatissima, I Watussi, Hully Gully in
dieci e Il peperone. Nel 1963 il gruppo
partecipa al Cantagiro, accompagnando
proprio Vianello ne I watussi, ma l’anno
successivo Lucio abbandona i Flippers per
presentarsi da solo col brano Lei (non è
per me), inciso anche nella versione inglese Careless Love, da Ray Charles. Ma,
nonostante i critici sembrino apprezzare
questo Dalla prima maniera, il pubblico no,
tanto da farlo arrivare sempre ultimo classificato per tutte le tappe del Cantagiro
’64, dove gareggia nel girone B riservato
agli emergenti. Durante le sue esibizioni
volano anche fischi ed insulti, tanto da
demoralizzare il giovane cantante, che
viene però spronato da Gino Paoli, con il
quale si erano conosciuti nella precedente
edizione, dove il genovese proponeva il
brano Sapore di sale e Dalla, lo ricordiamo,
era in gara con i Flippers che accompagnavano Vianello nell’interpretazione de I
watussi. Tra una tappa e l’altra, infatti, i
concorrenti trascorrevano il tempo a cantare tra loro e Paoli aveva avuto modo di
apprezzare le qualità vocali di Dalla, tanto
da presentarlo ai discografici della RCA,
alla quale, in quel momento, entrambi
appartenevano. Sarà, infatti, la Arc, nuova
etichetta della più nota casa discografica,
dedicata esclusivamente ai giovani emergenti, a produrre il qurantacinque giri contenente il brano di Dalla Lei (non è per
me), che poco era piaciuto al pubblico nel
Cantagiro del ’64. Sul retro, Ma questa
sera, versione italiana di Hey, little girl di
Major Lance, tradotta da Bardotti.
Dalla non può ancora minimamente
immaginare cosa gli riserverà il suo futuro
musicale.
Continua sul prossimo numero...
Campo de’ fiori
45
IN MEMORIA DEL PROF. LUIGI PAOLELLI
1926 – 2012
Il Professor LUIGI PAOLELLI, insegnante,
ceramista e pittore, nasce a Civita
Castellana nel 1926.
Compiuti gli studi artistici prima
nell’Istituto d’Arte di Civita Castellana e
successivamente presso il Liceo Artistico di
Via Ripetta in Roma, si dedica giovanissimo all’insegnamento: nel 1949 è nominato dal sindaco Enrico MINIO, insieme a
Plinio Zenoni e Luigi Cardinali, tra i primi
docenti della Scuola Media Pubblica di
Civita Castellana; nello stesso anno è
nominato docente di Discipline Plastiche
presso il locale Istituto d’Arte, dove rimane
fino agli anni ’60 prima della sua nomina a
Preside dell’Istituto d’Arte di Salerno, dove
rimane fino al 1984.
Nel 1948 con la sua partecipazione alla
Rassegna Nazionale di Arti Figurative promossa dalla Quadriennale di Roma, inizia
una folgorante carriera artistica con una
serie di presenze a importanti rassegne
nazionali fra cui le Quadriennali di Roma
del 1951, 1955 e 1959 e i Premi Spoleto
del 1954 e 1956 e le mostre di “arte contemporanea nell’abitazione”, svoltesi a
Roma nel1955 e 1956.
Nel 1958 e 1964, allestisce a Viterbo presso la Galleria d’Arte “il Camino”, una serie
di importanti rassegne che riscuotono
immediati consensi dalla critica.
Nel 1953 si classifica al secondo posto al
Premio di Pittura “Città di Viterbo”.
Vince, inoltre, importanti premi a Magliano
Sabina,
Acquapendente
e
Civita
Castellana.
Nel 1968 è il vincitore della VII edizione
del Premio Casciano a Seiano.
Nel 1978 ottiene il 1° premio alla
Rassegna di Pittura di Minori dedicata a
Lisa Krugell.
Tra il 1971 e il 1978 tiene una serie di
importanti personali presso le più famose
Gallerie d’Arte Italiane: “Quattro Pittori
Salernitani” alla galleria “Nuova Sfera” di
Milano, Collettiva alla Galleria “Il
Cavalletto”di Catania e la Personale al
Centro d’Arte Pietro Scopetta di Amalfi.
Dal 1948 al 1958, prima della sua definitiva partenza per Salerno, il professore
Civita Castellana. Fine anni ‘50. Alcuni insegnanti dell’Istituto Statale d’Arte.
Da sx: Luigi Boldrini, segretario, Remo Crestoni, Alfio De Angelis, Nello Nelli, Plinio Zenoni,
Fernando Piergentili e Luigi Paolelli.
lascia a Civita Castellana una serie di
importanti opere: la serie dei Trittici e dei
Pannelli in ceramica per la Chiesa di San
Lorenzo in Via Attilio Bonanni e il restauro
dell’abside con opere in ceramica della
Chiesa di San Benedetto in Via Vincenzo
Ferretti.
Nei dipinti della Chiesa di San Lorenzo raffigura ad altezza naturale importanti Santi
della Chiesa, raggiungendo eccelsi livelli di
perfezione formale e pittorica nella rappresentazione dei dettagli anatomici e naturali, collocando le stesse figure su un fondo
dorato da cui emergono in tutta la loro
bellezza.
Nel Portico della Chiesa sono collocati,
invece,i tre pannelli in ceramica raffiguran-
ti San Giovanni Battista, San Lorenzo e il
Cristo Benedicente collocato in corrispondenza dell’ingresso principale, opere in
ceramica realizzate dal professore e dagli
allievi dell’Istituto d’Arte.
Nella Chiesa di San Benedetto in Via
Ferretti, interviene sull’abside interna,
modellando l’andamento curvilineo della
stessa con una serie di rivestimenti in ceramica dorata e ponendo ai lati dell’antico
crocifisso ligneo le figure di importanti
santi della chiesa.
Con la morte del professor Paolelli, si chiude una irripetibile stagione artistica e culturale di Civita Castellana.
Prof. Enea Cisbani
46
Campo de’ fiori
RACCOLTI PER L’A.T.A.M.O. 1.146,40 , GRAZIE AL
CALENDARIO 2012 DI CAMPO DE’ FIORI
E’ con grande piacere e soddisfazione che pubblichiamo la lettera di ringraziamento consegnataci dal Prof. Luigi Cimarra, in qualità di presidente dell’A.T.A.M.O. di Civita Castellana.
Da parte nostra un ringraziamento sentito, oltre a
tutti coloro che che con le proprie offerte hanno
permesso il raggiungimento di questa somma, va
ancora una volta agli sponsor che hanno consentito
la realizzazione del calendario ed ai lettori che
hanno inviato le proprie foto. Ci auguriamo che il
Calendario di Campo de’ fiori possa divenire una
consuetudine, per aiutare ogni anno le associazioni
di volontariato impegnate nel sociale.
SOSIA
Un assiduo ed
affezionato lettore
della
nostra rivista,
Elio Mosca da
Bronzolo (BZ),
ha notato e ci
ha segnalato
una
curiosa
somiglianza tra
Il musicista americano Joseph Alessi
il
musicista
Il nostro collaboratore Sandro Alessi, con Antonella Clerici
americano
Joseph Alessi ed il nostro collaboratore Sandro Alessi. Per uno strano caso del destino, alla somiglianza fisica si assomma una identità di cognomi. Nonostante la distanza tra Italia ed USA, non ci
sarà mica una lontana parentela tra i due?? Entrambi sono, tra l’altro, grandi appassionati di musica!
Campo de’ fiori
47
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
Benvenuta Primavera: un week end dedicato a fiori, arte, storia.
FIORInellaROCCA. Mostra mercato di piante rare
Lonato del Garda (Brescia) - Rocca Visconteo-Veneta, 14-15 aprile 2012
“Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori”: questa una delle tante curiosità che accoglierà i visitatori di Fiori nella Rocca, raffinata mostra
mercato di piante rare allestita nella straordinaria cornice della Rocca visconteo-veneta di Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua quinta edizione, la
manifestazione si terrà sabato 14 e domenica 15 aprile 2012 nei grandi spazi racchiusi dalle possenti mura medievali del castello di Lonato, dichiarato
nel 1912 Monumento Nazionale, da cui si gode un’impareggiabile vista sul bacino del basso lago di Garda. Grazie all’idea del Garden Club di Brescia, il complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como – all’interno del quale si trova la Rocca - accoglierà i più importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze rare, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni (Azienda Agricola Priola di Treviso), rose (Rose Barni di
Pistoia), peonie (Vivai delle Commande di Carmagnola – Torino), piante aromatiche, medicinali e orticole particolari (Azienda Agricola Gramaglia di
Collegno – Torino), agrumi, ulivi e palmizi (Lemon Flor di Vigliatore – Messina), pelargoni a foglia profumata, imperiali e miniatura (Il Peccato
Vegetale di Usmate Velate – Monza Brianza), iris (L’insolito giardino di Solferino – Mantova) e lavande (Azienda Agricola Ratto di Albenga – Savona).
ALCUNI APPUNTAMENTI DI FIORI NELLA ROCCA 2012
Lezioni, mostre, visite guidate, presentazioni, conferenze
Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18
Visite guidate alla Casa-museo e Biblioteca di Ugo Da Como Fiori d’arte… Gli ambienti della casa-museo vedranno la presenza di alcune creazioni artistiche
di Gherardo Frassa: dal suo laboratorio milanese sono prodotti originali opere che recuperano la concezione futurista dei Fiori di latta
Sabato 14 aprile e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 18
Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori Mostra organizzata dal Garden Club Brescia in collaborazione
con la Fondazione Ugo Da Como. L’esposizione avvicinerà tutti alla scoperta di uno dei simboli che da secoli
accompagna la storia dell’uomo, il cappello, ridisegnato in chiave floreale per l’occasione nelle magnifiche creazioni artistiche di Giusy Ferrari Cielo.
Sabato 14 aprile, alle ore 10 – Cannoniera della Rocca
Per conoscere e lavorare l’erba palustre Incontri con Ennio Donà riservati alle scuole (su prenotazione)
Sabato 14 aprile, alle ore 16 – Giardini privati della Casa-museo del Senatore Ugo Da Como
Giornata Speciale Garden: Ogni giardino racconta una storia Incontro con… Delfina Rattazzi. Pomeriggio spe-
ciale dedicato alle Socie del Garden Club Brescia e di tutti i Garden italiani. Al termine dell’incontro
saranno serviti the e tisane in foglia accompagnati da biscotteria e frolle di pasticceria (solo su prenotazione).
Sabato 14 aprile, alle ore 18 – Sala del Capitano della Rocca
Nuove letture. Presentazione del volume Enrico Carnevale Schianca, La cucina medievale. Lessico, storia, preparazioni (Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2011),
presentazione del libro con l’Autore
Domenica 10 aprile, alle ore 11
Conferenza La poetica dei Fiori di Latta. Gherardo Frassa dialoga con Orio Vergani
Domenica 15 aprile, alle ore 10, alle 14 e alle 16
Un Bouquet per la mia casa Lezioni gratuite di composizione floreale (prenotazione obbligatoria). Insegnante: Giusy Ferrari Cielo
(Insegnante, dimostratrice e giudice internazionale IIDFA)
Sabato 14 aprile dalle 15 e Domenica 15 aprile, dalle 9
LonatoBì o, Mercato biologico nel cortile di Via Ugo Da Como
Sabato 14 e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 17
Vere fiorite. Alla scoperta degli antichi pozzi nelle più belle case di Lonato (in collaborazione con gli Assessorati al Commercio e alla
Cultura del Comune di Lonato e dell’Associazione dei Commercianti di Lonato
Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18
Hortus conclusus. Area dedicata ai bambini
Programma completo su www.fiorinellarocca.it BIGLIETTO D’INGRESSO Euro 5,00 (ingresso all’area della rassegna, alla Rocca visconteo-veneta, al Museo Ornitologico e alla Mostra “Floreali follie”) Bambini fino a 12 anni gratis. La visita guidata alla Casa-museo di Ugo Da Como prevede un supplemento di Euro 3,00. Giornata Speciale Garden Euro 20,00 (riservato Soci Garden Club. ORARI DI APERTURA Dalle 9.00 alle 18.00
VI° RASSEGNA NAZIONALE
DI TEATRO
PREMIO “ARCO D’ORO” 2012
Siamo giunti quasi al termine dell’ambitissima rassegna teatrale, che ha visto protagoniste compagnie provenienti da tutta Italia, in
lizza per il prestigioso “Arco d’Oro”, opera
del pittore Ferdinando Sciarrini, raffigurante
l’Arco di Giove di Falerii Novi. Tra i premi
da consegnare, durante la serata di gala,
anche quello “Speciale della Stampa” che
viene assegnato dal nostro giornale alla
rappresentazione che a giudizio della Giuria
ha avuto le migliori recensioni. Da non perdere, dunque l’appuntamento conclusivo
delle premiazioni , previsto per sabato 14
aprile sempre alle 17,30 al Teatro Palarte
di Fabrica di Roma, ad ingrasso gratuito!
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
48
Campo de’ fiori
Nel cuore
Quella panchina in Piazza Grande….
Spesso la contemporaneità ci fa perdere di vista la grandezza dei poeti che ci camminano affianco... Qualche volta ho, infatti, invidiato, bonariamente, tutte quelle
persone contemporanee, appunto, dei grandi Dante, Leopardi, Pascoli…
Di una cosa però sono sicura: tra qualche anno, i posteri invidieranno me...
Proprio così.. ho avuto l’onore di aver compiuto un pezzetto della mia vita proprio in questo tempo in cui, Lucio Dalla, a mio parere, uno dei più grandi poeti
contemporanei, ci ha regalato le sue più belle creazioni.
Mi sono chiesta perché sto scrivendo queste righe proprio mentre Piazza Grande
piange la sua “terza torre”. La risposta, che a prima lettura vi potrà sembrare
paradossale, la trovo proprio nello scrivere, nel mio essere autrice: lo stupore,
lo stupore che accompagna chi ha il dono di cantare e di scrivere, lo stupore di
chi riconosce la Potenza Divina in un fiore che sboccia, in una nuvola che
corre in cielo, nel verde di un prato, lo stupore letto nei versi incisi nella memoria, nelle note di una canzone, nelle piazze gremite che sotto un cielo di quasi
primavera accompagnano meste un viaggio... Perché è proprio in tutti questi momenti che
si riconosce l’eternità che ci si rende conto che si è riusciti a fermare l’attimo, a rendere tutto immortale,
a sconfiggere il silenzio catturando lo stupore, per regalarlo poi a chi ci legge o ci ascolta, trasmettendolo,
anche a distanza di tempo, con la stessa intensità dell’istante in cui noi l’abbiamo ricevuto e fermato. Ed è
proprio quello che ha fatto Lucio Dalla in questi anni: ha scattato migliaia di istantanee ed ora ce le sta
restituendo poco alla volta, grazie al grande album dei ricordi che chiamiamo vita, stupendoci come ha
sempre fatto. In realtà, caro Lucio, come spesso è accaduto con le tue canzoni, anche oggi sei riuscito a trasformare questo tuo viaggio in una sorta di dono per chi ti ha sempre seguito e ascoltato, insomma, sei
riuscito a stupirci un’ultima volta… 4 marzo 2012, ci hai regalato, infatti, un’ultima istantanea: sei lì sulla
tua panchina che ora, caro Lucio, è una soffice nuvola, morbidosa e confortevole con la meravigliosa vista
su quella Piazza Grande che tu amavi tanto.
Letizia Chilelli
Ciao dolce angelo… un anno è già passato
“Scimmia” sei stata per noi una presenza indispensabile, avevi le tue abitudini
che difficilmente cambiavi. Telefonavi a tutti per assicurarti che stessero
bene, sei stata il filo conduttore con le persone a cui tenevi tanto… Non puoi
immaginare quanto manchi quel tuo squillo. Dolce all’estremo, affidabile e sempre presente, cosa dirti di più, BELLA!!! Bellissima come una farfalla… hai volato tra noi per così breve tempo, poi una mattina di un anno fa te ne sei andata lasciando un bellissimo ricordo di te a TUTTI NOI.
…Ora sei una degna stella del firmamento che ogni sera ammiriamo…
Con Amore la tua cara Famiglia
Evelina Manni
8 Aprile 2011
Dedicato al mio papà Tommaso Ricci
E’ ormai passato un anno da quando ci ha lasciati, immersi in questo immenso dolore per la sua mancanza improvvisa. Era, e per me lo è ancora, una persona stupenda, che merita il commosso ricordo di tutti coloro che lo hanno
amato e che gli hanno voluto bene. Molte sono le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato nella sua vita,
anche sul lavoro, a Civita Castellana ed in altri paesi dove ha prestato servizio, con estrema dedizione, nell’arma
dei Carabinieri. E’ stato un bravissimo padre, un marito affettuoso, un figlio amorevole ed un grande lavoratore.
Noi che soffriamo tanto per il vuoto che ci ha lasciato, possiamo solo ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per
noi e prendere come esempio ciò che di buono c’era in lui. E, fidatevi della parola di una figlia, ce n’era veramente
tanto! Viviamo nel suo ricordo con la speranza di incontrarci di nuovo!
Papà ti vogliamo bene!
La tua famiglia, Stefania, Gino e Angela.
Campo de’ fiori
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Senza nome
Come tempo fa
scrissi una poesia pe’ papà
ora lo faccio pe’ ‘n’andra persona
che ve vojo fa ricordà.
Se ve dico Lanfranco Varone Fiore
de certo nun capite chi è.
De sto nome
ve rendo mejo l’idea
se ve dico che conduceva
un programma giù pe’
Radio Orchidea?
L’ora del liscio ‘o programma se chiamava
da mezzogiorno all’una
quando la moje ogn’una
‘o pranzo al marito preparava.
Tra ‘na marzucchetta e ‘n’valzerino
a casa c’era sempre chi magnava
‘no spaghetto co’ ‘m’bicchiere de vino.
Ce sete arrivati
“Gustavino”
un altro personaggio civitonico
assai divino.
A lui, non solo radio piaceva fare
ma salire sopra il palco
a presentare
un comico o un cantante
a quarche festa padronale
co’ a cravatta e o vestito bono, a quanto pare
che c’aveva portato a prima fija
su all’altare
pareva Pippo Baudo, era all’altezza della situazione.
Ma ahimè co’ l’anni
Peppe Rossi jè fregò la postazione,
ma pe’ nun passa’ da vecchietto fesso
diceva che nun jè fregava
e che era lo stesso.
Ma appena poteva da gran maestro
jè ‘m’boccava sopra ‘o parco
co’ ‘na scusa o un pretesto.
Lo stàvino a spetta’ quell’andri
in Paradiso insieme a tutti i Santi.
Per fare un bello spettacolino,
mancava solo Gustavino.
La famiglia
Bergamasco ringrazia
Monia Rossi
per questa bella
poesia dedicata al
loro caro Gustavino,
recentemente
scopmparso.
Nella foto qui al lato,
tratta dall’archivio
fotografico della
nostra rivista, lo
vediamo ritratto nella
sua amata
postazione a
Radio Orchidea.
Ciao Gustavino...
50
Campo de’ fiori
A
bbiamo la fortuna di aver creato un’Associazione che “funziona” grazie alla Sua presidente Rita STORRI, grazie alle
sue volontarie e grazie anche a chi si rivolge a noi, non solo per farci prendere e salvare cani e animali ma soprattutto per
adottare poveri esseri che male non hanno fatto. Queste sono solo alcune delle meravigliose adozioni che l’Associazione
ha fatto in queste ultime settimane ma ne contiamo a centinaia nel corso di questi 2 anni dopo la nascita della
Associazione Incrociamolezampe. Noi vogliamo ringraziare comunque tutti coloro che ci chiamano per chiederci cuccioli da adottare o cani adulti o di grossa mole ( i più difficili da far adottare!) e ricordiamo che prima di “comprare” un animale è bene rivolgersi a
chi come noi si occupa di salvarli da una fine certa. Ricordiamo inoltre che abbiamo in pensione a pagamento trovatelli che sono
con noi da più di un anno, trovati cuccioli e cresciuti in un box, ai quali non manca nulla ( cure, cibo, affetto delle volontarie) se non
il calore di una casa e l’amore di una famiglia. Veniteci a trovare. Vi aspettiamo. Su appuntamento. 339.1123663.
ELIDE Adottata
E’ una segugetta, un anno circa, il corpo devastato da cicatrici... lembi
di orecchie...mancanti. Per due settimane buone non ha mangiato...Le
sono state prestate le prime cure. LEI NON POTEVA ESSERE PORTATA
IN PENSIONE, LEI AVEVA BISOGNO DI UNO STALLO CASALINGO...
Elide ha trovato tutto questo e il 19 marzo ha festeggiato l’ipotetico
compleanno con la sua nuova famiglia. Grazie Signora Oriana!
EMMA
Si vede che essere la testimonial del Calendario dell’Associazione le ha
portato fortuna! Emma, una delle nostre cagnette in cerca di casa ha
trovato dopo mesi di attesa una famiglia amorevole che la cura in
tutto e per tutto. Cane che sembrava in un primo momento “difficile”
ha trovato una casa nella quale le attenzioni sono molto per lei e serviranno a “piegare” un caratterino tutto suo. Sono davvero innamorati
di lei....Buona vita piccola!
LA PICCOLA NANA’ E’ STATA ADOTTATA
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone che
hanno telefonato e scritto. Abbiamo ricevuto qualcosa come
80/90 richieste d’adozione... sinceramente non ce l’aspettavamo. LA PICCOLINA NON HA NEANCHE 2 MESI, E’ STATA TROVATA A
DUE PASSI DAL COMUNE, A CIVITA CASTELLANA (VT). AVEVAORECCHIE BARBARAMENTE RECISE, E ARCATE SOPRACCILIARI FERMATE AL
CENTRO DELLA FRONTE, DA UNA CLIP.
MAREMMANINA, SALVATA DAI VIGILI DEL FUOCO, ADOTTATA!!!
Lei è Viola, ed è viva grazie al tempestivo arrivo e soccorso dei Vigili del Fuoco del Comando di
Civita Civita Castellana. La nostra presidente Rita Storri è stata avvertita telefonicamente da una
signora che si trovava in prossimità del fiume Tevere, del lamento di cuccioli.. arrivata sul posto ci si
rende conto che sarebbe stato impossibile recuperarli...
Ringraziamo dal profondo del cuore i Vigili del Fuoco, per la loro tempestività , per il coraggio e
senso del dovere, e il Sindaco, per averci concesso l’affido della cucciola.
F
inalmente vi siete decisi? E’ giunta l’ora di allargare la famiglia con un amico a 4 zampe? Per la precisione un cane... Perfetto!
Ma... sicuri della vostra decisione? Un cane non e’ un soprammobile, necessita di cure, affetto, e’ una responsabilita’ di cui occorre essere consapevoli. L’animale e’ innanzitutto un essere vivente e come tale va considerato; non lo si porta a
casa convinti di potersene sbarazzare nel caso in cui non ci si trovi bene con lui, non lo si puo’ dimenticare in un armadio come un
vestito passato di moda, e non lo si puo’ semplicemente ‘passare’ ad un amico. Per prima cosa la decisione deve coinvolgere
tutta la famiglia: non esiste “lo prendiamo per il bambino” - anche perche’ proprio quest’ultimo dovra’ essere ‘educato’ alla convivenza con l’animale -, esiste che tutti i membri del nucleo famigliare desiderino accogliere il nuovo arrivato. Responsabilita’ significa:
nutrirlo e curarlo - cibo, veterinario -, educarlo, non lasciarlo troppo solo - il cane necessita di compagnia - ma anche: raccogliere le
sue feci, pulirlo...Non lasciatevi spaventare da quanto appena letto; in fondo si tratta di piccolezze di fronte alla gioia che
puo’ darvi un amico a quattro zampe, e tutto quanto abbiamo indicato come impegno e responsabilita’ si vive con naturalezza,
senza sentirne il peso. Grazie per LORO!
Campo de’ fiori
51
La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri
Tanti
auguri di
buon
compleanno
a Leonardo
D’Antoni
che il 12
aprile
compie 9
anni, dai genitori, i nonni e gli zii.
Foto Mauro Topini
Un augurio speciale ad
Assunta Angeletti che il
16 Marzo ha festeggiato i
suoi straordinari
100 anni!
Auguri a Stefania Sau
per i suoi 50 anni,
compiuti il 23 Marzo, dal
figlio Iulian, dalla nuora
Oan e dal nipotino Mattia
Nicola.
Tantissimi
auguri a
Giorga che il
14 Aprile
festeggia il
suo compleanno, da Giorgio,
Luigi, Patrizia,
Marco ed
Elisabetta.
A Patrizia
Epifani che il
23 Marzo
ha compiuto
50 anni,
tantissimi
auguri da
tutti noi.........
Lo sai chi
siamo,
vero????
Auguri auguri auguri!
27 Aprile. Per
una volta mi
sono ricordata
di farti gli
auguri!!
Buon
Compleanno
Fratellone!!!
Due volte
venti anni:
di cosa ti
lamenti?
A Gian Paolo
Carosi che ha
festeggiato il
suo
compleanno
il 21 Marzo.
Tanti sinceri
auguri da
parte di tutti
noi….
Alla piccola
Giada
Crescenzi che
il 30 Marzo
compie 4 anni,
tanti auguri
dalla mamma,
dal papà, dai
nonni e dagli
zii.
Tanti auguri
di buon
compleanno
a Leonardo
Picca di
Fabrica di
Roma che il
10 Aprile
compie 7
anni, dalla
sorella Luna, dal fratellino
Samuele, dalla mamma Katia, dal
papà Alessandro e dai nonni
Franco ed Elena.
Tanti auguri di buon compleanno a
Lea Stefanucci che il 6 Febbraio
ha compiuto 90 anni, da Anna ed
Alberto.
52
Campo de’ fiori
Oroscopo di Aprile
ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile
Il periodo è di quelli giusti
per consolidare posizioni
prese in passato.Accogliete
con il dovuto raziocinio le
critiche provenienti dai
terzi, ma abbiate la capacità di filtrare
quelle fatte a buon fine da quelle che
potrebbero avere altri moventi.
TORO 21 Aprile - 20 Maggio
Siete davvero carichi di
forze in questo periodo e
sembra davvero che nulla
e nessuno possa fermare
le vostre fervide e frequenti iniziative. Cercate di non esagerare
con l’esuberanza e non perdere di vista i
vostri veri obiettivi.
GEMELLI
21
Maggio-21
Questo aprile 2012
è il mese giusto per fare
nuove conoscenze e per
non badare a moderazione. Abbiate il coraggio di
divertirni e sappiatelo fare con il vostro
temperamento. Abbiate cura di chi vi sta a
fianco e sappiate ricambiare le attenzioni.
CANCRO 22 Giugno - 2
Luglio Un mese forse di
stallo e senza le novità
che vi aspettavate. Il
vostro oroscopo aprile
2012 tuttavia riserva favorevoli sorprese
verso la fine del mese: in ambito sentimentale potrebbe arrivare la svolta che
aspettate da tempo.
Giugno
LEONE 23 Luglio - 22
Prestate attenzione
a come spendete il vostro
tempo. Gli impegni di
questo periodo saranno
davvero tanti e starà a voi
saperli gestire al meglio. Lavorativamente
siete davvero al top, ma cercate di non
sacrificare gli altri aspetti della vostra vita.
VERGINE 23 Agosto - 22
Settembre Ottimo inizio di
mese e brillante proseguimento dello stesso. La
vostra vita sociale è davvero attiva e non riuscite
dire di no a nulla. Abbiate cura di voi stessi e del vostro aspetto fisico senza per
questo essere troppo narcisisti.
BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre I tempi
sono maturi per dare
corda ai vostri progetti di
lungo termine. Cercate
di guardare un po’ in là e
non limitate le vostre pianificazioni alla
settimana o al mese. Sentimentalmente
molto turbolenti: non esagerate!
SCORPIONE 23 Ottobre 21 Novembre In questo
periodo siete davvero in
forma e non avete nulla
da invidiare a nessuno.
Cercate di moderare il
vostro orgoglio e cercate talvolta di venire
a compromessi qualora le circostanze lo
rendessero necessario.
Agosto
by Cosmo
SAGGITTARIO
22
No-
Un
mese tranquillo, di grande
riflessione, e senza troppe
cose da sbrigare. Pensate
ai vostri errori e per iniziare il percorso di redenzione. Usate la giusta moderazione e non affidatevi troppo
all’istinto.
CAPRICORNO 21 Dicembre
- 19 Gennaio Siete davvero al
massimo della forma e
diversi test ve ne daranno
felice prova. Non trascurate
chi vi è a fianco e date la vostra attenzione alla vostra famiglia e al vostro partner.
Cercate di farvi guidare dal cuore una
volta tanto.
ACQUARIO 20 Gennaio - 18
Febbraio Un mese che sentimentalmente potrebbe portare con sè la svolta che vi
aspettate
da
tempo.
Cercate di non fare scelte
azzardate ma lasciatevi anche andare ai
vostri sentimenti e cercate di non radicarvi troppo nelle vostre posizioni.
PESCI 19 Febbraio - 20
MARZO Siete davvero in
forma, ma il periodo richiederà da parte vostra una
giusta
moderazione.
Ultimamente avete forse un po’ esagerato
con gli svaghi: dedicatevi se potete ai
vostri impegni e a quello che vi è richiesto
di fare, evitando distrazioni non proficue.
vembre - 20 Dicembre
Campo de’ fiori
53
Roma com’era
Campo de’ fiori
Roma.
Primi del ‘900.
Una ormai inimmaginabile
veduta di Monte Mario
con l’antica Via Mellini,
visto da Via Trionfale e dai
Prati di Castello.
Sull’altura del monte,
che un tempo delimitava
l’ orizzonte della città,
sorgono ora le alte palazzine
del retrostante quartiere
delle Medaglie d’oro.
Campo de’ fiori
54
Album d
Campo de’ fiori
Roma.
Giardino zoologico, 1966.
Gianni Mei e Mario Brugnoni
seduti su una panchina,
accarezzano un cucciolo
di leone.
Campo de’ fiori
Civita Castellana. 1962.
Da sx: Elio Arpini e Giuliano Farina. Foto del Sig. Giuliano Farina.
Campo de’ fiori
Civita Castellana. Alma Marrati il giorno della
sua Cresima.
8
7
6
2
3
Civita Castellana. Classe I media, anno scolastico 1962-1963.
1. Anna Maria Varasconi, 2. Prof. Frattani, 3. Sonia Verticchio, 4. Mary Tronti, 5. Rita Paolelli, 6. Franca Lazzarini, 7. Luisa Molinari,
8. Renata Massaccesi, 9. Daniela Cingolani. Foto della Sig.ra Luisa Molinari.
9
1
5
4
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
56
Campo de’ fiori
Album d
Fabrica di Roma.
Anni ‘50.
Alcuni operai a lavoro
all’interno dello stabilimento
di nocciole di proprietà
della famiglia Torre.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anni ‘70. Alcuni giovani, in costume d’epoca, rappresentano la Passione di Cristo, la sera del Venerdì Santo,
per le vie del paese.
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anni '70. Torneo dei rioni. Foto del Sig. Luigi Vessella.
Campo de’ fiori
57
dei ricordi
58
Campo de’ fiori
Album d
Carbognano.
Anno 1952.
Via Crucis per le strade del paese.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
E’ bello notare la grande partecipazione
da parte della popolazione carbognanese,
non solo donne e bambini,
ma anche uomini ed autorità locali.
Campo de’ fiori
59
dei ricordi
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
Corchiano. Anni ‘20. Marzio Marini, con
l’uniforme del Corpo dei Carabinieri.
Corchiano. Anni ‘50. Da sx: Prospero, Aldo e Mario Prosperi.
Corchiano.
Anni ‘50.
La famiglia Clericetti
nel giorno del battesimo
della piccola Margherita.
Campo de’ fiori
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Sandro Anselmi
P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)
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Civita Castellana
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Vignanello
Terreno 6.800 mq con ulivi,
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Fabrica di Roma
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Località Gabelletta appartamento in recidence 90 mq, balconi 30 mq, posto auto,
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Civita Castellana
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Appartamento arredato di 100
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