Al Puff di Lando Fiorini
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Al Puff di Lando Fiorini
Gino Landi ed il Burlesque al Salone Margherita Peppe Barra... Song’Io! Al Teatro Ghione Nel cuore. Quella panchina in Piazza Grande... di f f u P l A ni i r o i F Lando Campo de’ fiori 2 SOMMARIO Editoriale: Pasqua, la coscienza e la speranza............3 L’intervista: Al Puff di Lando Fiorini, lo stivale è in mutande...............................................4-5 Gino Landi ed il Burlesque...................6 Curriculum vitae: Giulia Di Quilio.........................................8 Stefano Principalli: una vita in prima fila........................................................10 Roma che se n’è andata: Gregorio XVI, il Papa del Belli.............12-13 Suonare Suonare: Peppe Barra... “Song’Io”..........................14 Dentifricio, una panacea assai economica.................................................17 Ecologia e ambiente: Ritrovare un giusto equilibrio...................18 Il Fumetto: The breaker............................................21 Non c’è fede senza conoscenza; non c’è conoscenza senza fede.................22 Il mondo della comunicazione elevato alla potenza QR...................................23 Come eravamo: Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri....25 Agostino Paradisi................................26 Attenti al fisco: Ancora sui nuovi limiti all’utilizzo del contante: aspetti sanzionatori e casi di esclusione......................................................27 Ass. Artistica Iuna: Miglior Maestro dell’anno 2012 per Eraldo Bigarelli..................................................28 Civita Castellana ovvero Phalerium Argivum...............................................30 La rubrica dei cognomi.......................35 Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.36 Angolo Bon Ton: Pasqua di speranza.................................37 News..........................................38-39-40 Una “Fabrica di ricordi”: Oh dolce primavera.................................41 Pronto per il Campionato Italiano Seat Ibiza Cup.............................................42 Cine Parade: In mio angolo di Paradiso........................43 Le storie di Max: Lucio Dalla.............................................44 In memoria del Prof. Luigi Paolelli....45 Raccolti per l’A.T.A.M.O. 1.145,40 , grazie al Calendario 2012...................46 SOSIA...................................................46 Agenda.................................................47 Nel cuore.........................................48-49 I nostri amici.......................................50 Messaggi..............................................51 Oroscopo .............................................52 Roma com’era.....................................53 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti..............................60-61 Selezione offerte immobiliari .......62-63 Foto di Elisa Moretti SEGUITECI ANCHE SU FACEBOOK!!!!!! VI TERREMO AGGIORNATI SULLE NOVITA’ DELLA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’!!! Anche tramite il nostro sito www.campodefiori.biz I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] SEDE RAPPRESENTATIVA : VIALE MAZZINI, 140 - ROMA Siate protagonisti della rivista che amate di più!!! Campo de’ fiori Pasqua, la coscienza e la speranza A di Sandro Anselmi ugurare la buona Pasqua a tutti è quanto di più spontaneo e vero possa scaturire dal mio cuore, ma avere coscienza del particolare momento e desiderare di rafforzare il mio augurio per potergli dare una maggiore valenza, è quanto mai vorrei mi fosse possibile. La speranza tenace ed eterna premierà certo la nostra incondizionata devozione alla vita, e gli obiettivi perché essa sia serena, prospera e felice, saranno raggiunti! Non è la mia una profezia che, nel tema sacrale della Pasqua, osi, ma una concreta volontà di arrivare all’ambito traguardo. La meta, a volte lontana in una società di sciocchi, inetti, di persone di malaffare, non è poi irraggiungibile! Occorrono equi e saggi, che sappiano costruire e non distruggere, e così, dopo la Passione verrà la Resurrezione! Auguri di una Santa Pasqua a tutti! 3 Campo de’ fiori 4 “Da questa crisi ne usciremo solo nel 2014 e con le ossa rotte... Lavoro più adesso che quando ero giovane, per i miei quaranta dipendenti!” Al Puff di Lando Fiorini, lo stivale è in mutande Quarantaquattro anni di grandi successi. “Il segreto è la sincerità verso il pubblico”. zione economica della nostra povera Italia. Ad accoglierci, oltre alla solita graditissima cortesia, il sorriso smagliante di Lando, sempre in gran forma, che ci conduce nel suo accogliente studio-camerino, con due immancabili rose fresche sulla scrivania, per la nostra intervista, che preferisco, però, chiamare “amichevole chiacchierata”, grazie alla cordialità di Lando. E ’ con immenso piacere che, anche quest’anno, torniamo nel cuore di Roma per incontrare uno dei più grandi amici della nostra rivista: Lando Fiorini. Proprio il suo rinomatissimo locale è diventato, ormai, uno dei maggiori punti di distribuzione di Campo de’ fiori, per tutti i suoi numerossissimi clienti e non solo. Quest’anno il palco del Puff offre ai suoi spettatori un altro esilarante spettacolo, dal titolo “Lo stivale in mutande”, che ironizza e sdrammatizza sulla pesante situa- Veniamo subito allo spettacolo di questa stagione teatrale del Puff. Cosa ci dice? Ma, credo che già il titolo dica tutto! Stiamo affrontando un momento critico, l’Italia è veramente in mutande e nello spettacolo ironizziamo, ad esempio, sul fatto che Belen a Sanremo se le sia tolte. Tra una battuta e l’altra prendiamo di mira un po’ tutti, al di là del colore politico. Benchè abbia le mie idee da libero cittadino, non ho mai voluto portarle sul palco. Certo, il cambio di governo, appena dopo l’inizio della nuova stagione teatrale, ci ha creato non pochi problemi! Abbiamo dovuto apportare qualche cambiamento al copione, senza, però , perdere di mira uno dei nostri bersagli preferiti, Silvio Berlusconi. La D’angelo interpreta una Marina Berlusconi che è la fine del mondo. Qual è la sua idea riguardo a questo stato di cose? Come ci siamo arrivati e come pensa che ne usciremo? Sicuramente questa è l’esplosione di una situazione che ci portiamo ormai dietro da anni. Ad uscirne, ce la faremo, ma con le ossa rotte. Il prossimo anno credo sarà ancora peggio. Un cenno di ripresa lo prevedo solo per il 2014. Il problema grande sono le banche, che dovremmo chiamare più appropriatamente “bande”, perché negando il loro aiuto ai piccoli imprenditori, spinti a gesti estremi, compiono dei veri e propri atti delinquenziali. Io, nel mio piccolo, do lavoro a quaranta persone e non è affatto facile, mi tocca lavorare più ora che quando ero giovane, dico sempre! Ma dobbiamo tenere duro!” Nonostante tutto, lei ed il suo locale, siete sul campo da ben 44 anni. Qual è il segreto? E già , il prossimo anno festeggeremo in grande i 45 anni. Sono davvero orgoglioso e mi è dispiaciuto molto sapere che il Teatro Brancaccio, invece, sia stato costretto a chiudere, come anche la compagnia del Bagaglino del mio amico Pingitore. Credo che il segreto di tanta longevità sia innanzi tutto la sincerità . Diamo al pubblico quello che il pubblico vuole vedere, ci mostriamo per quello che siamo e, come dico io sul palco, noi siamo come voi che ci state a guardare e senza voi non esisteremmo. Le repliche de “Lo stivale in mutande” termineranno il 3 giugno. E poi? Poi inizierò con le serate estive. Ho avuto già molte richieste e ne sono sempre lusingato. Spero di riuscire a soddisfarle tutte. Non è semplice mantenersi in forma. Due volte la settimana ho la ginnastica vocale e prima di andare in scena eseguo, almeno per un quarto d’ora, i miei Campo de’ fiori esercizi. Tra le sue ultime fatiche, il cd “Ti presento Roma mia”, un bellissimo omaggio alla sua città . Come è nata l’idea? Fatica puoi dirlo forte. Ci abbiamo impiegato tre anni, ma ne è valsa la pena. Ero di ritorno da un viaggio a San Giovanni Rotondo, insieme ai miei due figli ed a mia moglie, quando Francesco, mi disse: “papà , ma perché non realizzi una raccolta di brani dedicati a Roma, duettando con altri cantanti che condividono questa tua stessa passione?” Ed io risposi: “figurati se questi grandi artisti stanno a dar retta a me, Lando Fiorini!”. Poi, invece, ripensai a questa idea e andai dal mio amico Trovajoli, al quale chiesi la supervisione. Mi appoggiò, ed iniziai, così, a contattare uno ad uno gli artisti con i quali ho avuto il piacere di cantare: Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Serena Autieri, Luca Barbarossa, Sabrina Ferilli, Tosca, Alex Britti, Amedeo Minghi, Gigi Proietti, Loretta Goggi, Franco Califano. A proposito dei suoi figli, Francesco e Carola, le dispiace un po’ che non abbiamo proseguito il suo cammino artistico? Carola è stata una bravissima ballerina, poi ha fatto l’attrice, ma ultimamente ha perso un poco la fiducia ed ha deciso di ritirarsi in campagna per badare ai suoi cani, che ama come figli e che, dice, non la tradiscono mai, ed io la rispetto. Francesco invece, lavora qui con me ed ha tre figli, per i quali anch’io sto lavorando. Gli sto insegnando a chiamarmi non nonno, ma zio e mi diverto così con loro anche perché non ho molto tempo per portarli ai giardini. Come è cambiato, secondo lei, in tutti questi anni il modo di fare spettacolo e divertire il pubblico? E’ cambiato il fatto che la gente è diventata più esigente, si accorge se fai finta di cantare, perché adesso molta gente lo fa. Quali sono i valori più importanti per lei nella vita? Al primo posto il rispetto e poi il lavoro, che non ti tradisce mai! E mi spiace che tanti giovani non ce l’abbiano. Un sogno che non ha ancora realizzato? Se la mia carriera finisse qui, sarei già molto soddisfatto. Ma non finisce qui! Ho ricevuto anche la proposta di organizzare qualcosa al Sistina, ma io ho il mio Puff e non posso tradirlo! Da sx: Laura Di Mauro, Camillo Toscano (in piedi), e Lando Fiorini (seduto), Simona D’Angelo Lando, perno intorno al quale ruota tutta l’attività del Puff, si è circondato di validi collaboratori, a partire dalla squadra che ogni sera è con lui sul palco: l’attore comico Camillo Toscano, la bravissima Laura Di Mauro, il nuovo acquisto Simona D’Angelo, figlia di Gianfranco, ed il pianista Vincenzo Romano. Ma non vanno assolutamente dimenticati i due autori che affiancano Lando nella stesura del copione: Giancarlo Borrellli e Walter Delle Donne, insieme all’equipe del dietro le quinte, la coreografa Gabriella Panenti, la costumista Graziella Pera, la sarta Lucia Viglino e Giancarlo Turri al trucco e parucco. Prima di congedarci, Lando, con grande soddisfazione, ci mostra le numerosissime cambiali firmate quarantaquattro anni fa, tutte pagate, come tiene a sottolineare, custodite gelosamente in una scatola di cartone e legate strette con un elastico. Lando ci tiene sempre a ricordare le sue umili origini, ultimo di otto figli, operario ai mercati generali, ed i sacrifici fatti per arrivare fin qui, oltre al fatto di aver dato la possibilità a tanti artisti, oggi famosi, di aver mosso i primi passi proprio su questo piccolo palco, come Lino Banfi, Leo Gullotta, Fioretta Mari, Enrico Montesano, Maurizio Mattioli, che gli sono ancor oggi riconoscenti. E’ anche questa umiltà che rende Lando non solo un grande artista, ma anche un uomo stimato ed apprezzato. Ermelinda Benedetti 6 Campo de’ fiori IL RITORNO DI UN MITO: GINO LANDI ED IL BURLESQUE AL SALONE MARGHERITA F inalmente anche a Roma esplode il Burlesque: “Burlesque Story: Dalla Foglia alla Voglia”, al Bagaglino Salone Margherita, grazie ad un’idea di Gino Landi e Silvestro Longo ed alle musiche originali di Alberto Laurenti e Pino Perris. Lo spettacolo, prodotto da Tom Del Monaco, sarà in scena fino al mese di Maggio, con 11 giovani bellissime ragazze, apprezzate sia dal punto di vista artistico che estetico. Elisa Bucino, Giulia Cencioni, Ilenia D’Agostino, Claudia Delli Noci, Giulia Di Quilio, Elisabetta Persia, Federica Pinto, Erika Puddu, Jessica Ridenti, Ester Vinci, Francesca Zanon con l’attore-ballerino Jean Michele Danquin ed i bravissimi attori Salvatore Cuggia e Manuela Tasciotti, ripercorrono in scena la storia dello streep-tease, interpretando alcune delle donne simbolo più sensuali della storia tra cui Messalina, Cleopatra, Mata Hari, Marilyn Monroe, Edit Piaf, regalando un bellissimo momento anche alle opere ed alle donne di Federico Fellini. Incontriamo il mitico Gino Landi poco prima dello spettacolo e non possiamo esimerci dal porre qualche domanda. Lei ha avuto mamma e papà attori, come mai ha deciso subito di fare il coreografo ? Possiamo dire che io sono nato in valigia Il regista Gino Landi ed il nostro Sandro Alessi con mamma e papà attori, sempre in tournee ma mi è sempre piaciuto il movimento come a tutti i bambini piccoli; volevo ballare ma non ne avevo attitudini… e tanto per cominciare avrei dovuto fare quello che mi dicevano, e questa era già una cosa che non mi stava bene fin da ragazzino. Per questo motivo ho scelto di fare subito il coreografo, perchè quello che vedevo in giro non mi piaceva e così ho iniziato a 12 anni, pagato a caramelle e gelati. Lei ha lavorato con i più grandi nomi dello spettacolo come Marcello Mastroianni, Gino Bramieri, Renato Rascel, Federico Fellini ma ricordiamo che tutto è iniziato incontrando Macario a Roma… Ho iniziato con Macario che incontrai a Roma, al Teatro Reale, che oggi è diventato un cinema, dove facevo uno spettacolo con un famoso comico scomparso, che si chiamava Fanfulla. Macario venne a vedere lo spettacolo e mi scritturò subito. L’ho seguito a Milano, a Londra, a Parigi, facendo un giro per tutta Europa perché allora funzionava che si girava molto per conoscere nuove cose, nuovi spettacoli: a quei tempi non c’era informazione e non esistevano dvd. Quando conobbe per la prima volta il Burlesque? In uno di questi viaggi a Londra vidi in un teatro glorioso – glorioso perché non chiuse mai, nemmeno durante la guerra - per la prima volta, il Burlesque che non conoscevo ed in Italia nessun l’aveva mia fatto. E questa trasposizione per il Salone Margherita? Quest’ anno mi hanno offerto questaproposta ed ho accettato subito perché è un genere che mi piace e mi diverte; mi mette in contatto con gente giovane e sulla scena abbiamo infatti 11 ragazze straordinarie che non mi hanno dato nessun problema. Abbiamo lavorato con tanta allegria perché il Burlesque è allegria e non va confuso con lo streep-teese che usa il corpo in maniera accattivante ed a volte troppo volgare… Il Burlesque non è mai volgare perché è solo nudo, ed il nudo non è peccato. E poi oggi i giovani sono attratti perché l’argomento è interessante ed è divertente, quasi uno scacciapensieri… il nudo non viene preso in maniera seria, ma è divertente e non è un invito a cosacce: è solo un sorriso! Insomma, potremmo stare ore ad ascoltare il mitico Gino Landi, ma il tempo è scaduto, lo spettacolo deve cominciare e noi corriamo a sederci in platea. Si abbassano le luci… si apre il sipario… ecco le dive! Sando Alessi Campo de’ fiori 8 Curriculum vitae GIULIA DI QUILIO A ttrice e modella, nata a Chieti il 14 novembre 1980, dopo aver conseguito la maturità artistica nel 1997, si innamora del percorso artistico e decide di studiare recitazione con il maestro Enzo Garinei. In televisione la vediamo partecipare a “Buona Domenica” e a “Beato fra le Donne”, ma ben presto il suo sogno di attrice si realizza interpretando per il grande schermo “La Sconosciuta” di Giuseppe Tornatore, “Amore 14” di Federico Moccia, ed alcune serie tv di successo quali “Crimini” in onda su Rai Due, diretta da Claudio Bonivento, e “Le Ferie di Liku” di Vittorio Moroni. In teatro la ammiriamo in “Molto rumore per nulla” con la regia di Matteo Ziglio, dove interpreta il ruolo della bella Ero, riscuotendo molti giudizi de, Giulia continua a coltivare la passione artistica del dipingere e siamo sicuri che in breve tempo riuscirà a dipingere con acquerelli il quadro del suo successo di artista poliedrica. Ti aspettiamo, cara Giulia! positivi da parte di critica e pubblico. Nel 2011 scopre la passione per l’arte del Burlesque, nella quale può unire la sua natura di performer al fisico da pin up, iniziando così un nuovo percorso, che la porterà a partecipare dapprima al talent televisivo “Lady Burlesque” in onda su Sky uno, arrivando tra le finaliste, e poi, quest’anno, al Musical “Burlesque… dalla foglia alla voglia” diretta da Gino Landi, in scena fino al 13 maggio 2012 al Bagaglino di Roma. Tra le poche pause che il lavoro le conce- Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine della nostra rivista per dar ancor più lustro al vostro lavoro di attore, attrice, cantante, suobrette. L’indirizzo è [email protected] Sandro Alessi Campo de’ fiori 10 Stefano Principalli: una vita in prima fila D opo l’eccellente “elogio funebre” che ha scritto per questo giornale Ermanno Todini, potrei semplicemente affiancarmi all’autore e sottoscrivere il mio ispirato “pezzo”, ma il ricordo di di Secondiano un amico è tale solo se Zeroli si portano alla luce i momenti in cui l’amicizia si traduce in una serie di momenti, per così dire, intimi, cioè quelli che vedono per protagonisti i due amici in un rapporto privato ed esclusivo. Con Stefano ho collaborato lealmente e con la stessa moneta sono stato ricambiato. Con lui ho pattuito il “mensile” per il mio impegno alla televisione. E’ Stefano che mi ha portato nella villetta, in località Sassacci, dove, insieme ad Omero, ho alloggiato per tre anni. Ed è sempre Stefano che mi ha squadrato lungamente quando, nel 1980, l’amico Maurizio Tocchi, mi ha presentato a lui, come “giornalista-portante” della nascente televisione. Tra Stefano e Maurizio le cose non andarono, da subito, troppo bene e quando il 1° Gennaio 1981, Maurizio tolse il disturbo, Stefano non mi ritenne un uomo di Maurizio, mi dette fiducia e dopo pochi mesi mi impose addirittura al nuovo direttore Eraldo Delle Monache, poco incline a dividere con gli altri il notiziario serale. Ecco, di Stefano ho sempre ammirato la sua grande determinazione, il non avere paura di nulla, l’affrontare sempre con grinta i problemi, senza mai cercare di eluderli o di rimandarli. A Teleradio Punto Zero, come nella sua attività professionale, Stefano ha costantemente lottato ma, ecco il suo punto debole, nel momento in cui il suo impegno l’aveva portato al punto più alto, la sua determinazione perdeva di smalto, si annacquava, lasciava traspirare i primi segnali di crisi. Stefano cadeva per poi risorgere in una altalena di emozioni e di propositi sempre esibiti, mai veramente seguiti. Così era Stefano: lo potevi trovare issato sull’altare ma anche sprofondato a terra, malconcio e rabbioso, pronto a rialzarsi e a ritentare la scalata. In Punto Zero e nella sua azienda, con gli amici ed in famiglia. Quando nel 1983, tornando dal Monte Soratte, mi disse che stava trattando la cessione dell’emittente alla Diocesi di Civita Castellana, la cosa suscitò in me un profondo imbarazzo ma la soluzione si Sopra a sx, Stefano Principalli in una foto recente; a dx, insieme ad Angelo Proietti, nel 1977. Nella foto al lato, da sx: Stefano Principalli, con Renato Galletelli e Angelo Proietti, nel 1978. (Immagini tratte da “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi). dimostrò salutare per l’emittente che, dopo il travagliato periodo di Raffaele Miozzi e dei fratelli Ercolini, cercava disperatamente nuovi approdi, per sopravvivere. E Stefano aveva ancora una volta visto giusto, dimostrando abilità e scaltrezza nel pilotare la televisione sotto la sottana dei preti. Il successivo lento declino non gli si può certo imputare, perché ormai i tempi stanno cambiando ed al destino non si può cambiare direzione. Certo ora rimane il rammarico di non essersi più visti in tempi recenti. Ma forse lo avrei trovato un po’ fiaccato dalle avversità della vita e di ciò forse ne sarei rimasto dispiaciuto. Meglio ricordarlo nella sua stagione più piena, quando diceva “cia Bobby” o sfotteva Edoardo o omaggiava Isa Pola. Era piacevole vederlo spontaneo e sereno, un po’ egocentrico e un po’ istrione ma sempre generoso ed altruista, un po’ l’emblema di quella generazione di imprenditori civitonici che cambiarono il volto della città della ceramica, con slanci eroici e clamorosi tracolli. Per me è stato un privilegio averlo, anche se solo per pochi anni, come amico sincero. Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Gregorio XVI, il Papa del Belli Come ricordato in altra occasione, Giuseppe Gioachino Belli, il Poeta di Roma, visse negli anni durante i quali regnarono ben sei Pontefici: Pio VI - Giovannandi Riccardo Consoli gelo Braschi, 1775 1799; Pio VII - Barnaba Chiaramonti, 1800 1823; Leone XII - Annibale della Genga, 1823 1829; Pio VIII - Francesco Saverio Castiglioni, 1829 - 1830; Gregorio XVI - Bartolomeo Alberto Cappellari, 1831 - 1846 Pio IX - Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846 - 1878; un’epoca di grandi agitazioni, di movimenti politici, di occupazioni militari, di restaurazioni. In questo lungo periodo egli racconta la sua Roma “pupazzettando” uomini e costumi; a quell’epoca la città era caratterizzata dai suoi vicoli bui impregnati dall’odore acre dei gatti, le stradine strette, i sampietrini divelti, le immagini Sacre contornate da ex voto, le mura rovinate, le viuzze senza sole, gli escrementi di animali sparsi ovunque. In questo contesto ecco la Curia e l’aristocrazia da una parte, la plebe dall’altra; gli appartenenti alle prime due classi percorrono le vie della città esclusivamente in carrozza per raggiungere le loro lussuose dimore, la plebe utilizza le medesime strade come fossero le proprie case, infatti, le abitazioni anguste e miserevoli spingono il popolino a uscire all’aperto dove si fa di tutto, un teatro a cielo aperto in buona sostanza. Molti i Sonetti dedicati dal Belli ai sei Pontefici, ma soltanto uno di questi rappresenta il Papa “belliano” per eccellenza, il suo “vero” Papa, quello “centrale” nella sua vita, l’indiscusso protagonista della sua “umana Commedia”, è questi il bellunese Bartolomeo Alberto Cappellari, Gregorio XVI, a “Papa Grigorio” egli dedica ben venticinque Sonetti in romanesco dalle diverse tematiche. Giuseppe Francesco Antonio Maria Gioachino Raimondo Belli, è molto legato a questo Pontefice al punto che, dopo la sua morte scrive: “a Papa Grigorio je volevo bbene perché me dava er gusto de potenne di mmale“. E’ il 2 febbraio 1831 quando, dopo cinquanta giorni e più di cento scrutini, viene eletto al Soglio Ponficio il Cardinale Bartolomeo Alberto Cappellari di Belluno malgrado le diverse precise indicazioni provenienti da Vienna, il Cardinale Cappellari, infatti, non era gradito a Metternich in quanto accompagnato dalla fama di liberale. Frate Camaldolese, trasferito a Roma nel Monastero di San Gregorio al Celio, Bartolomeo Alberto Cappellari è creato Cardinale da Leone XII nel 1925 e subito messo a capo di Propaganda Fide; non fa a tempo a salire sul trono che deve vedersela con un vasto moto rivoluzionario scoppiato a Bologna dove vengono abbattute le insegne Pontificie al grido di “Viva la libertà ” e la contemporanea comparsa della coccarda tricolore, successivamente, il moto dilaga in Romagna, Umbria e Marche e, fra gli agitatori, si pone in prima fila Luigi Napoleone che scrive al Papa invitandolo a rinunciare al Potere temporale. Gregorio XVI, è lento a muoversi, la cosa non sfugge al Belli che gli dedica il Sonetto dal titolo: “Momoriale ar Papa”; un tizio è Gregorio XVI - Bartolomeo Alberto Cappellari, 1831 - 1846 infuriato con il nuovo Pontefice e lo accusa di comportarsi con troppa debolezza nei confronti delle “settacce bbuggiarone”, quindi lo invita ad usare tutti gli strumenti di cui dispone, le “chiavi” e la “spada”, segni caratteristici di San Pietro e San Paolo, ma anche il “catenaccio”, un’invenzione del Poeta che sta ad indicare la funzione di “chiudere” il Paradiso. Papa Grigorio nun fa ppiù er cazzaccio: sveijete da dormì , Ppapa portrone. San Pavolo t’ha dato lo spadone, e Ssan Pietro du’ chiave e un catenaccio? Dunque, a ttè , ffoco ar pezzo, arza cuer braccio su ttutte ste settacce bbuggiarone: dì lo scongiuro tuo, fajje er croscione, serreje er paradiso a catenaccio. Mostra li denti, caccia fora l’ogne, sfodera una scommunica papale da falli inverminì com’e ccarogne. Scommunica, per Cristo e la Madonna! E ttremeranno tutti tal e cquale ch’er palazzo del prencipe Colonna. Campo de’ fiori Il Papa sembra accogliere l’invito e, quando i liberali tentano di approfittare della confusione in occasione del carnevale per provocare un moto, si muove subito e il tumulto è facilmente represso; gli stessi “Trasteverini” si affiancano alle milizie Pontificie dandosi a vivaci dimostrazioni di affetto nei confronti del nuovo Papa: “Niente paura Padre Santo, siamo qua noi!” Gregorio XVI è stato eletto da poco più di un mese e ha “mostrato i denti”, ma in linea con la tradizione legata all’inizio di ogni Pontificato, per accattivarsi il popolo, dimostra magnanimità concedendo anche qualche amnistia: “più o meno la solita canzona” scrive il Belli. Nel 1832 Gregorio XVI indice un Anno Santo straordinario, a beneficio dei soli cittadini dello Stato Pontificio, anche se molte deroghe saranno poi concesse in considerazione del gran numero di richieste. Su questo evento Belli scrive quattro sonetti dal titolo: “L’anno santo”; “Er zanatoto, ossi er giubbileo” e “Er giubbileo”; nel primo, utilizza il popolano come schermo per manifestare il proprio sdegno, il Giubileo è l’occasione buona per poter peccare in santa pace e in letizia, visto che tutto sarà poi perdonato; negli altri tre, prima difende l’evento e cita i motivi per cui la Chiesa lo proclama, motivi positivi per i vivi e le anime del Purgatorio, ma poiché anche quell’Anno Santo straordinario proibisce, come di consuetudine, i festeggiamenti del Carnevale che, oltre a rappresentare il divertimento più gradito ai romani, è fonte certa di guadagno per un cospicuo numero di persone e, da queste, è considerato un vero flagello. Ancora più caustico il giudizio espresso nell’ultimo dei quattro Sonetti la dove si allude agli aspetti economici legati all’evento; la ragione che ha indotto Papa Gregorio a proclamare il Giubileo sta, essenzialmente, nella volontà di convertire il banchiere e b r e o Rothschild, con riferimento al pesante debito contratto dallo Stato Pontificio con l’omonima banca e agli altissimi interessi dovuti, per 13 far fronte alle spese militari e di polizia. Alla fine l’accusa si allarga a una più generale osservazione sulla corruzione imperante, per cui un Giubileo è ben poca cosa di fronte a tanti ladri: “Ecco duncue che ssenza è sse bbizzoco se po’ strigne er discorzo a ddù parole: che un giubbileo pe ttanti ladri è ppoco.” Intanto proseguono i moti che vengono sistematicamente repressi dall’Austria, la qual cosa comporta le dimissioni del Cardinale Bernetti sostituito da Cardinale Lambruschini, ma ciò non migliora la situazione di fermento, a Roma viene scoperta una sezione della “Giovine Italia”. Poco male, in questo frangente, Papa Gregorio non dimentica i suoi parenti che hanno, comunque, la possibilità di arricchirsi e, per coprire questo nepotismo, egli interviene con alcune opere pubbliche fra le quali: i lavori alla foce del Tevere e al Porto di Civitavecchia, oltre al completamento del Cimitero del Verano volendo, con ciò , passare anche da mecenate. In fatto di istituzioni religiose tira in ballo la coscienza abolendo, per esempio, l’uso indegno di affiggere fuori le mura della Chiesa di San Bartolomeo all’Isola gli elenchi di coloro che non avevano adempiuto al precetto Pasquale, coloro che non avevano “pijato Pasqua”; un’occasione troppo ghiotta per il Belli il quale sostiene che questo è soltanto un modo per mettere la mani avanti, avrà di certo pensato a se stesso, infatti: “il Papa ha anche un amante!”, scrive nell’occasione. Il Pontefice ama riposarsi in compagnia della moglie di tale Gaetanino, una donna dall’apparente età di 36 anni che non è “ne bene ne male”; Gaetanino Moroni è il cameriere del Papa e la moglie si chiama Clementina Verdesi che il Belli, nel Sonetto dal titolo: “er Papa omo”, rispettosamente definisce “puttana santissima”, ma a parte la relazione con Clementina, per la quale da buon cristiano avrà modo di rispondere alla propria coscienza, Gregorio XVI, come Sovrano Pontefice, “fa pure il comodo proprio”. Nel 1845, in questo Stato, governato da un Papa ottantenne, si comincia a pretendere l’attuazione di concrete riforme, ma le fiere persecuzioni confermano, ancora una volta, l’inattitudine della Chiesa a reggere uno Stato moderno; questo spirito rivoluzionario si allarga a macchia d’olio mentre il Papa assiste inerme alla crisi che attanaglia un Potere temporale ormai in disfacimento. Gregorio XVI muore il 1° giugno del 1846. In quel momento il Belli è troppo impegnato ad assistere il figlio Ciro per dare qualche segno della sua opinione; successivamente scrive tre Sonetti su questa morte dei quali ne resta soltanto uno dal titolo: “Er Papa bbon’anima” del 18 ottobre 1846, quì il sarcasmo ruota attorno a un motivo ricorrente in molti altri Sonetti, quello che si riferisce alla smodatezza nel bere attribuita al defunto Pontefice. Il Sonetto divenne celebre anche perchè fu pubblicato anonimo con il titolo: “Il testamento di Papa Gregorio”, è un Sonetto divertente e, con questo, Gregorio XVI lascia il grande palcoscenico dei “Sonetti belliani” completando il particolare rapporto che lega il Papa e i suoi sudditi, il Romano Pontefice e i Romani. Papa Grigorio è stato un po’ scontento, ma ppe vvissere poi, ma ppe bbon core, c’avessi in petto un cor da imperatore ce l’ha ffatto vedè ccor testamento. Nu lo sentite, povero signore!, si cche ccojjoneria d’oro e dd’argento ha mmannato sopr’acqua e sopr’a vvento a li nipoti sui pe ffasse onore? E ppoi doppo sc’è ppuro er contentino de le poche mijjara c’ha llassato tra bbaiocchelle e rrobba a Gghitanino. E er credenziere? E mmica so ccarote; ventiseimila scudi ha gguadaggnato sortanto a vvetro di bbottijje vote. ^^^^^ “a Papa Grigorio je volevo bbene perché me dava er gusto de potenne di mmale”. 14 Campo de’ fiori Peppe Barra di Carlo Cattani “ ... Song’ Io!” E’ da diversi anni che Peppe Barra, nato incidentalmente a Roma nel ’44 ma Napoletano da capo a piedi e figlio d’arte da parte di padre e madre (ricordate l’attrice Concetta Barra?), si esibisce al teatro Ghione deliziando il pubblico di Roma con le sue performance teatral - canore sempre diverse .Lo abbiamo seguito nel 2010 raccontandovi del suo spettacolo “N’attimo” e lo abbiamo ritrovato in occasione della “ prima” della sua nuova proposta, “Peppe Barra racconta “. Quattro serate, dal 1 al 4 di marzo, di uno spettacolo emozionante e brioso, equilibrato alternarsi di sipari ora comici ora drammatici cavalcati da un Peppe grande istrione come ben lo conosciamo ed amiamo! In questo nuovo spettacolo, semplice semplice nella scena , con arredi inesistenti…. una “sedia da asporto” e luci “in bianco”, si accompagnava sul palco con due valenti “musici”,già elementi del gruppo che da anni lo supporta dal vivo e nelle incisioni discografiche, Paolo Del Vecchio (chitarra e mandolino) e Luca Urciulo (pianoforte e fisarmonica) che letteralmente stretti ad un angolo del palco scandivano i tempi scenici sostenendo, contrappuntando, riempiendo il canto e la recitazione di Peppe in scena ora da solista ora in coppia con l’altro teatrante napoletano arruolato nella mini compagnia allestita per l’occasione, il notevole Salvatore Esposito , contraltare a dir poco perfetto per il “Maestro” Barra! Simme’e Napule? E allora lo spettacolo non può non prevede- re la presenza di “Pulecenella ” che, a luci spente si introduce in sala e con movenze da curioso, a poco a poco illuminato e seguito da un occhio di bue bianco, sale sul fronte del palco ammiccando al pubblico immerso silenzioso nel buio e spiando il “retro scena” tra le pieghe del pesante sipario rosso ancora chiuso. Una voce fuori campo annuncia, in dialetto napoletano, un classico tra gli incipit: “Nce steva ‘na vota…” …e lo spettacolo può cominciare! Con una lunga carriera teatrale e musicale alle spalle (grandi i dischi negli anni ’70 con la NCCP!), iniziata ancor prima dell’adolescenza, Barra sul palco può far di tutto, è sempre a casa! Maestria d’attore e materiale a profusione da cui attingere, consentono, di volta in volta, di allestire spettacoli sempre altamente apprezzati dal pubblico. In questa occasione, citandovi i versi di una canzone presente nel suo bellissimo cd “Guerra” del 2003, “Ballata del uallarinio”, lo spetta- colo si dipana tra “storie TRAUMAturgiche e casuals”, intermezzi da avanspettacolo in coppia con l’Esposito e ricordi di giovinezza da cui partire per l’esecuzione di una canzone o il racconto di una fiaba alla maniera distorta e “da paura” della nonna. Basta una smorfia del suo “faccione” per tirar giù l’intero salone! Peppe…..tuorna! Carlo Cattani©/marzo 2012 Nelle foto sopra, Peppe Barra nelle sue varie performance e nella foto in alto a dx, da piccolino con la sua mamma Concetta. Campo de’ fiori DENTIFRICIO una panacea assai economica Q ualche tempo fa, chiari di luna. nel rimettere a Quando mi è capitato di dirlo ad un amico, posto lo sgabuzzivolete sapere cosa mi ha risposto? no, ho trovato una scat“Colpa tua! Documentati! Per tutte queste ola su uno scaffale. Non noie, invece che cento boccette, io ho ricordando bene cosa ci scoperto che esiste un unico prodotto: è fosse l’ho aperta e vi ho atossico, non inquinante, biocompatibile, trovato: una lozione da di facile reperibilità e costa non più di un Paolo Balzamo mettere sulle punture di paio di euro! insetti, una piccola pomata di unguento Di questo prodotto incredibile, infatti: contro le ustioni, un tubetto di farmaco - ne basta una puntina sul segno della antiacne che usava mia figlia quando era puntura, della scottatura o sul foruncolo adolescente, una pomata da spalmare per fermare il prurito, diminuire il gonfiosulle unghie, sempre di mia figlia, un tubo re e non far sviluppare la vescica. Su piadi pasta lavamani, due flaconcini di plastighe e vesciche già formate, le asciuga, ca con liquido levamacchie, uno specifico facendole guarire più in fretta; basta appliper macchie di sangue e l’altro per maccarlo e lasciarlo agire per tutta la notte. chie di vino rosso, un - Per unghie più pulite, più Ottimo per punture detergente per scarpe da brillanti e più forti, strofinarginnastica, un tubetto di d’insetti, scottature, le ogni giorno con questo polish specifico per scherprodotto miracoloso. foruncoli. Elimina gli - Aglio, pesce, cipolla ed mi di telefonini, una lozione per pulire anelli odori e le macchie da altri odori pungenti possono ed orecchini, uno stick, abiti e pareti. Ripara penetrare nelle cellule della simi-le a rossetto per labpelle. Strofinare le mani e le graffi su cd, dvd... bra, per togliere le macdita rimuoverete tutte le ridona luncentazza chie dalla piastra del ferro tracce di cattivi odori. da stiro, una pasta per - Per far sparire da abiti e ai metalli.... pulire avorio e ceramica. tappeti le macchie ostinate, Tutte confezioni usate poche volte, all’oce per dare nuova vita a scarpe da ginnacorrenza, e poi messe via e dimenticate (e stica, applicarlo direttamente e strofinare spesso deteriorate, tanto che ne ho getrapidamente fino a pulizia avvenuta, poi tatte molte, quasi piene ma scadute). lavare come d’abitudine. Decisamente un bello spreco, con questi - Disegni naif sulla parete? Strofinare deli- I MIGLIORI DOLCI TRADIZIONALI catamente un panno umido con un po’ di prodotto il segno sparisce. - Per rinnovare i vostri ori, strofinarlo sui gioielli e lasciarlo per tutta la notte. Al mattino ripulire con un panno morbido e risciacquare accuratamente per rimuovere ogni residuo con un po’ di acqua minerale o distillata. Solo attenzione a non usare sulle perle, perché potrebbe danneggiarle. - Per rimuovere i graffi da telefonini, CD e DVD, così come per sbiancare i tasti del pianoforte, applicarne un sottile strato sul danno e strofinare delicatamente, poi passare un panno morbido asciutto. Funziona abbastanza bene su graffi poco profondi e macchie. - Se il biberon sviluppa un odore acido, un’accurata pulizia con questo prodotto, assolutamente non tossico, e una spazzola per pulire l’interno delle bottiglie rimuoverà i residui e eliminerà il cattivo odore. - Per rimuovere la patina opaca e ruvida di bruciato dalla piastra strofinarla con un panno freddo e prodotto. Ed in più, ha aggiunto, può sembrarti incredibile, ma ha un buon sapore ed io mi ci lavo perfino i denti! Se lo vuoi comprare, appuntati il nome: si chiama DENTIFRICIO.” Io, basito, ne ho subito preso nota. E voi? Risparmiate, gente, risparmiate. Hasta la vista DI PASQUA Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Ritrovare un giusto equilibrio Madre Terra è fonte di forza rigeneratrice, in grado di donarci benessere, soprattutto quando ci sentiamo stanchi G ià l’abate forza rigeneratrice in grado di Kneipp, uno dei donarci benessere sopratpadri storici tutto quando ci sentiamo delle cure naturali, stanchi o sovraccarichi consigliava, come vero di stress. Se osserviatoccasana, di cammimo attentamente i nare la mattina presto bambini, notiamo a piedi scalzi, sull’erba subito che provano bagnata di rugiada. molto piacere a camdi Giovanni Questa strana usanza minare scalzi, a Francola può, forse, sembrare togliersi le scarpe per anacronistica per noi che viviamo in città , sgambettare a piedi stretti nel grigio dei muri e dell’asfalto, ma nudi sulla terra, sulla in realtà racchiude una verità : la necessisabbia, sull’erba, nell’actà di ricaricarsi e di ritrovare un giusto qua. equilibrio. Questo è per loro fonte di granMolti dei nostri problemi psicofisici possode gioia e di benessere, perché prono essere alleviati da questo semplice babilmente percepiscono un richiamo gesto, dalla riconnessione alla Terra. naturale. Possiamo ottenere una ricarica energetica Dovremmo, perciò, anche noi adulti cogliequasi istantanea semplicere ogni occasione propizia mente mettendo i piedi per recuperare questo conPossiamo ottenere nudi a contatto con la Terra, tatto perduto con la Terra, una ricarica perché le nostre scarpe, con camminando un po’ a piedi energetica quasi le suole di gomma isolanti, nudi, specialmente in estaimpediscono al circuito bioete. istantanea lettrico di funzionare corretTuttosommato camminare semplicemente tamente, in pratica è come scalzi è anche piacevole: se siamo sempre disconnes- mettendo i piedi nudi ricordiamoci che il contatto si. Ci siamo quasi del tutto diretto con il suolo è l’ea contatto con la dimenticati che da sempre sperienza tattile più forte Terra. Madre Terra è fonte di una che possiamo vivere in ogni momento della giornata; è molto bello sentire l’erba soffice e umida, il caldo e il freddo di una strada soleggiata solo a tratti, la friabilità della terra e l’effetto di massaggio del fango tra le dita, come pure la durezza delle rocce e la morbidezza di un tappeto d’erba. I piedi vogliono essere liberi come, per gli occhi, vuole esserlo lo sguardo. Camminando su terreni irregolari si effettua un massaggio che favorisce anche una buona circolazione del sangue, in più l’irrobustimento dei nostri piedi rafforza le difese di tutto il corpo. Ritengo inoltre che la ricerca del contatto diretto con la Terra è un segno di amore uona B a r u Aug a Pasqu Campo de’ fiori 21 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA THE BREAKER di Jeon Keuk-jin e Park Jin-hwan edito da Star Comics – 5 volumi, in corso E mozionante e divertente. Yi Shioon è uno studente di liceo piuttosto debole e codardo, che viene spesso preso di mira dai bulli della scuola, ma le cose per lui iniziano a prendere una piega del tutto inaspettata il giorno in cui fa il suo ingresso a scuola un nuovo professore dal carattere un po’ bizzarro di nome Han Chun Woo, che a prima vista sembra più interessato alle gonne delle sue studentesse che non all’insegnamento. In realtà il professore si rivelerà ben presto un formidabile combattente, maestro indiscusso di arti marziali, il cui scopo non è affatto quello di ricoprire il ruolo di insegnante. (trama tratta dal sito dell’editore.) di Daniele Vessella Buon fumetto, in cui si ride a crepapelle e si sta in tensione nei combattimenti dove il colpo di scena è sempre dietro l’angolo. Questo fa stare sulle spine il lettore che si spinge sempre più incuriosito nella lettura. D’altra parte, i personaggi hanno un forte carisma e si intrecciano perfettamente l’uno all’altro, Un giovane studente preso di andando a comporre un mosaico sempre più chiaro. La trama è ben orchemira dai suoi compagni bulli, strata lasciando indizi che troveranno la riuscirà a sconfiggere la sua soluzione in seguito. debolezza grazie all’aiuto di un Bello, davvero! Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ professore bizzzarro, ma esperto di arti marziali. SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 Campo de’ fiori 22 Non c’è fede senza conoscenza; non c’è conoscenza senza fede A vrei potuto dimostra. Ma stanno tra loro come l’intero scrivere “sciene la parte. Stanno tra loro in un rapporto za” al posto di stretto, indissolubile, ma contiguo. Non c’è “conoscenza”; il una fede che non sia nutrita dalle ragioni risultato di ciò che e non ci sono ragioni che non siano estratvoglio dire non te dalla fede. L’atto compiuto dalla persosarebbe cambiato. na esprime tutta la persona: esprime l’inLa mia scelta è tero; e l’intero è la fede. L’intero di conodovuta alla necessiscenze, sentimenti ed emozioni presenti in tà di dare una spieciascuno ispira, stimola, spinge, muove, del Prof. Massimo gazione valida a aziona, verso il da conoscere che, divenuMarsicola tutti, capace di oltreto noto, subentra a ristrutturare il preesipassare il senso stente. Gli atti della persona singola sono comune e di comprendere, al contempo, il risultato della continua ristrutturazione gli uomini di scienza. Il comune sentire della sua fede e delle sue conoscenze, del infatti, vuole che il significato della parola continuo loro assestamento, della conti“scienza” corrisponda a “conoscenza esatnua loro ristrutturazione. ta, oggettiva, riproducibile, verificabile ed Si scopre così che la persona non compie incontrovertibile”. Poiché gli uomini non i suoi atti, le sue scelte, non fornisce opisono tutti scienziati... Se gli uomini di nioni, solo sulla base della ragione, o delscienza possiedono la scienza, tutti gli l’intelletto, o della memoria. Ogni atto, lo uomini, si converrà , possiedono conoscenripetiamo, è espressione di quell’intero ze(scienziati compresi). E se è vero che che la persona è nel momento in cui lo tutti gli uomini possiedono conoscenze difcompie. E l’intero è dato non dalla somferenti, a renderli matoria delle parti, ma uguali è il fatto che dalla loro relazione, che Fede e ragione, però, non significa tutti indistintamente “partecipazione”. stanno tra loro come compiono atti. Ed Se ciò non fosse, ci si troogni atto esprime la opposti. Il ragionamento verebbe dinanzi ad una tua fede. Fai qualcopersona dissociata. Ed i che noi presentiamo lo sa in quanto credi, suoi atti avrebbero il valodimostra. Ma stanno tra ritieni di doverlo re che noi attribuiamo a fare. E lo fai nel quelli solitamente compiuti loro come l’intero e la modo in cui lo fai dai dementi. parte. Stanno tra loro in perché ritieni che sia Le sue azioni non farebbeun rapporto stretto, indis- ro che esprimere e rilanquello il modo giusto di farlo. Per questo, il ciare quel carattere. solubile, ma contiguo. tuo atto, è frutto Compito della fede è , tra della fede. Ma è frutgli altri, quello di spingerti to anche della tua filosofia. “Filosofia” qui verso il mistero, l’ignoto, il da conoscere. è sinonimo di conoscenza. Ognuno ha le Compito della conoscenza è quello di dissue conoscenze, piccole o grandi che solvere il mistero, di gettar luce laddove vi siano, ed in base ad esse valuta e decide. fosse la tenebra che, per antonomasia, E’ chiaro, allora, che l’atto che ciascuno corrisponde all’ignoranza. Anche da quecompie è frutto della fede e della ragione. sto fatto si evince che fede e ragione sono Fede e ragione però , non stanno tra loro ordinate tra loro come l’Essere e l’ente, come opposti. come Colui che ha in sé tutta la conoIl ragionamento che noi presentiamo lo scenza e colui che invece deve guada- gnarla: come Dio e l’uomo. Si dice infatti: chi ha la fede ha Dio, chi ha Dio ha tutto. Come conciliare, allora, il fatto che chi ha la fede, si comporta come uno che cerca ancora nel mistero? Si concilia sapendo che l’uomo è determinazione. E finchè è determinazione, che significa finito nello spazio e nel tempo, non può pensare di contenere in se stesso quell’infinito che è Dio. Finchè è uomo, è sovrastato dal mistero. E per quanto partecipi della verità di Dio, non essendo puro spirito come Dio, non può , in effetti, contenere tutta la conoscenza possibile. Spero che questa mia posizione, espressa in coerenza in tanti altri articoli, possa aiutare a risolvere superando, la secolare diatriba fra fede e ragione che il pensiero filosofico occidentale, sin dalle sue origini, ha presentato. Campo de’ fiori 23 Il mondo della comunicazione elevato alla potenza QR! QR sta per Quick il suo impiego nel settore turistico e Response (risposta culturale. Per fare un esempio eclatante, rapida), e rappresenil Comune di Barga (http://www.touringta un codice a due club.it/quitouring/articolo/1483/Barga-ildimensioni compaese-dei-muri-parlanti), in provincia di posto da pixel neri Lucca, ha impiegato i codici QR per dissee bianchi all’interminare le informazioni culturali del proprio no di una matrice paese su un insieme di mattonelle sparse di forma quadrata. nei punti nevralgici del centro abitato, di Patrizia Caprioli Fotografando con così basta sfiorare il codice con il proprio uno smartphone o cellulare per ascoltare i muri che narrano un telefono cellulare tale figura è storie e suonano musica! possibile accedere rapidamente ad L’impiego di questa nuovissima tecnologia un’insieme di informazioni oppure ci lascia pensare che ormai il cellulare, sia direttamente ad una pagina Web. esso classico che nella versione Iphone Questo sistema di comunicazione è stato oppure smartphone eccetera eccetera, sia sviluppato nel 1994 da una compagnia uno strumento che ha superato di molto giapponese ed è divenuto uno standard l’uso del Computer. Ormai passa tutto per ISO nel 2000. Un codice QR può contele mani del singolo cittadino che in questo nere ben 4.296 carattemodo trova una nuova forma di ri alfanumerici e 7.089 comunicazione per informarsi ed Ciascuno di noi caratteri numerici, a difinformare in modo sempre più può scaricare ferenza di un suo antarapido ed aggiornato. gonista, il codice a Il sistema del codice QR è comgratuitamente barre, che può codifidei programmi posto da due elementi: il primo care solo 20 caratteri. riguarda il programma o software per creare QR Il suo iniziale uso era che è in grado di generare tali quello di impiegarlo codici. Ciascuno di noi può scaricome sistema pubblicitario relativo care gratuitamente dei programmi per ad oggetti che potevano essere creare QR che contengono informazioni di visualizzati immediatamente dall’uqualsiasi tipo: un invito ad un compleanno, tente che fotografava il codice QR. una dedica d’amore, uno scherzo ad un Successivamente è stato impiegato amico, una foto, un video musicale, ma per altri vastissimi scopi, non ultimo anche il proprio Curriculum Vitae! Solo per indicarne qualcuno citiamo qui Vivateq (http://qrcode.vivateq.it) e GoQR.me (http://goqr.me), una rassegna dei siti si può trovare alla pagina http://2dcode.co.uk/qr-code-generators . L’altro elemento è formato dal programma che decodifica tali codici, definito QR reader, anche qui è possibile trovare un’ampia offerta di software ad hoc, cito tra i tanti Online QR Code Decoder all’indirizzo in rete http://blog.qr4.nl/Online-QRCode_decoder.aspx . Ora solo per farvi vedere che generare un codice QR è un gioco da bambini vi invito a decodificare la figura da me inserita in questo articolo! Buona comunicazione a tutti! L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti. La Girandola: http://www.lagirandola.it/ La Girandola è un portale al mondo di Internet rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni (ma anche più) e ai loro genitori. Cerca, seleziona e pubblica solo link a siti contenenti informazioni e materiali adatti a bambini. Campo de’ fiori 25 Come eravamo Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri Il titolo del pezzo è in farmacologica. Dato che siamo in stretto dialetto civitoniargomento, vi debbo confessare co e per renderlo che da piccolo, presi un grande “accessibile” a tutti i spavento quando dopo aver mannostri lettori, andando giato gli asparagi, andato al avanti, cercherò di bagno a far…pipì , percepii uno… esemplificarlo. Ho tratstranissimo odore, non dissi niento spunto dall’arrivo te a mamma, ma andai subito dal della imminente primadottore, (a quei tempi, a Civita era di Alessandro Soli vera, per ricordare il Dottor Donato Di Donato), “A situazioni e tradizioni Sa’, ma che ai magnato i spàrgi? che ancora, per fortuna, resistono alle E’ tutta salute!”. spallate di un progresso che “se ne frega” Discorso a parte, ma non meno della natura e dei sentimenti umani. E’ importante, meritano “raponzoli questo, da sempre, il periodo ottimale per e caccialepri”. Essi fanno parte andare per campi alla ricerca di germogli di quelle erbe spontanee che da di Luppolo (‘e lòpole) e degli Asparagi sempre raccogliamo in campagna selvatici (‘i ‘spargi), che per la loro breve e da sempre rappresentano il “casareccio stagionalità rappresentano il non plus contorno” della nostra “casareccia cucina”. ultra e nello stesso tempo nobilitano, la Non tutti riescono a conoscere tali erbe, cucina civitonica e non perché sono tante e Io sono fortunato, solo. Ma che fatica raccoattecchiscono in terreni glierli! Le lòpole sono più diversi. Io sono fortunaperché seguendo accessibili, in quanto, to, perché seguendo fin fin da piccolo mio essendo germogli, si alzada piccolo mio padre a padre a caccia, ho no al di sopra della vegecaccia, ho imparato a tazione (‘a fratta), sono imparato a distinguer- distinguerle, e soprattutle, e soprattutto ho ben visibili e si possono to ho imparato che la tagliare facilmente, menloro raccolta deve essere imparato che la loro tre ‘i ‘spàrgi che stanno mista il più possibile, per raccolta deve essere nascosti nei cespugli della dare, con i vari sapori, al mista il più possibile, risultato finale, un esito “piccòsa sparacina”, ai per dare, con i vari margini di anfratti, macunico nel suo genere: chie e carracci, sono di “ma quant’è bòna sta sapori, al risultato non facile individuazione finale, un esito unico misticanza”. Adesso e richiedono un impegno proverò a spiegare i vari nel suo genere... fisico più elevato (và ‘n tipi di quanto sopra, so pò a mette ‘e mano immezzo a ‘a che non è facile, ma chi li conosce, mi spargiara!). Ma una volta arrivati in cucicapirà a volo, vero “Pistamentuccia, na, sia i luppoli, che gli asparagi la fanno fungaroli, frattaroli e cicoriari”?. ‘O da padroni: in frittata con le uova, lessati raponzolo, con la sua radicina dolce alla all’agro, come condimento per spaghetti e base di un ciuffetto di tenere foglioline, va pasta similare, sono di una squisitezza sradicato e ben pulito, esso dimora su unica. Inoltre i “nostri amici” fanno anche cunette scoscese, anche ai lati delle strabene: ricchi di ferro, ricostituenti e diuretide. ‘O caccialepre erba dalle foglie sfranci entrano a far parte dei toccasana tipici giate e consistenti, che si integra all’erba di una medicina che esula dalla chimica precedente ed ha la stessa dimora. Ma “ Caccialepre Raponzolo Finocchiella Crispigno questi due elementi (permettetemi il termine, anche se avrei preferito dire “alimenti”) come accennavo sopra, trovano il massimo rendimento di sapori se “mischiati” a quelli che descriverò di seguito. E allora aggiungiamo: ‘a porca grassa, i bucalossi, ‘a cresta de gallo, ‘a barba d’i frati, ‘o pà co’ noce, l’ojolella, ‘o crispigno, a lattuceia, ‘a puntarella de fava, ‘o papà no, ‘a finocchiella selvatica. Mi fermo a 13 erbe, che non sono poche, sicuramente mio padre mi rimprovererà , perché qualcuna ne avrò saltata, ma vi assicuro che ognuna ha il suo sapore a volte caratteristico come ‘o pa’ co’ noce, che sa di noce, o la finocchiella il cui sapore deriva dal nome che porta. Una volta pulito e lavato, questo ben di Dio, condito con sale olio e aceto, e fatto leggermente “macerare”, è il sublime contorno per ogni tipo di arrosto, meglio se di cacciagione. Preferisco chiudere qui, e colgo l’occasione per farvi i migliori auguri per la Pasqua imminente, co’ a pizza, ‘e cciammelle, o’ sguaio de cioccolata ecc.ecc, ma questa è un’altra storia che ho già trattato precedentemente. Comunque resto sempre dell’idea, come si diceva una volta che “A Pasqua ogni poeta….busca!” “ 26 Campo de’ fiori AGOSTINO PARADISI Civita Castellana 1654 - Modena 1732 del Prof. Architetto Enea Cisbani ...continua dal numero 89 In questo contesto, appaiono significativi e storicamente fondamentali, due avvenimenti: il viaggio dell’avvocato a Civita Castellana e la lettera che il Clero, il Popolo e la Comunità , inviano al Pontefice Benedetto XIII, in merito alla costituzione del seminario. Il viaggio del Paradisi si compie dal 20 al 30 gennaio 1730: l’avvocato si incontra con il vescovo Tenderini e i rappresentanti della Comunità per definire i dettagli tecnici e amministrativi della donazione, e principalmente la sede dell’erigendo collegio e seminario vescovile. Le relazioni dell’epoca descrivono che furono attentamente esaminate tre possibili destinazioni: il Conventino, ovvero la chiesa di Santa Maria de Barco - Santa Maria de Arcu oggi denominata Santa Maria del Carmine - il Forte Sangallo, allora disabitato e non ancora destinato a reclusorio pontificio, e il palazzo Petroni in piazza di Massa. Scartati dalla commissione il forte Sangallo e il palazzo Petroni, in quanto ritenuti inadatti perché privi della chiesa, liturgicamente fondamentale in un Seminario, la scelta definitiva ricade sulla chiesa di Santa Maria de Arcu, che dopo i necessari lavori di restauro sarebbe stata pronta per ospitare il Collegio Paradisi. La scelta fu dettata da vari motivi: la posizione urbanistica vicino alla porta Borgiana, principale ingresso da est sul pianoro su cui sorge l’antico centro di Civita Castellana; la vastità degli ambienti, della chiesa e della corte interna per le meditazioni e gli esercizi spirituali; infine, il fatto di essere discreta ed appartata, lontana dal centro della città e da quelle distrazioni allora ritenute non confacenti ad un seminario. La commissione, inoltre, redige una lettera da inviare al Pontefice Benedetto XIII, per l’approvazione ecclesiastica dell’importante istituzione: Beatissimo Padre, il Capitolo, Clero, Magistrato e Popolo di Civita Castellana Vostri umilissimi della Santità vostra con tutto l’ossequio prostrati ai Santissimi Piedi, L’espongono essere ormai la suddetta Città ridotta in compassionevole stato perché manca il modo di applicare la gioventù colli studii, non essendovi, che il maestro di scuola della Comunità il quale non insegna se non i primi erudimenti della grammatica e perché non vi è mai stato modo di eriggere il Seminario tanto Civita Castellana. La Chiesa di Santa Maria dell’Arco, in Via V. necessario per l’erudizioFerretti, oggi Santa Maria del Carmine. ne e santificazione del clero à causa che la et sub die 26 proximè elapsi novembris Mensa Vescovile è di tenuissima rendita, e 1732, ill.mu et clarissimum nobilem così le prebende ecclesiatiche, siccome Civitatis Castellane et Ferrarie juris consulper non esserci nella città se non due tum domino Augustinum Paradisi, unum Conventi, uno dè Cappuccini e l’altro de ex DD. Consiliarjs pro serenissimo et Padri Conventuali in cui non risiedono se excelso Principe Domino R.mo Rainaldo non trè o quattro sacerdoti, ne segue che Estensi mutine regnis Duce undecimo, la gioventù rimane incolta, il clero povero Ill.mi Ducalis consilij justitie condito ex di pensiero e scarso di abilità , onde patirogitu mei notarij infrascripti, sequentia sce notabilmente il servizio del Signore reperiuntur videlicet. Iddio, e il bene pubblico. ……………., Item volendo e desiderando il E sentendo dà per tutto, diffondersi là sig.e Testatore in contrasegno del vero Paterna Carità di Vostra Santità si sono affetto che hà sempre portato e porta alla mossi ad implorarla sul riflesso che potrebsua patria et à suoi concittadini, sia eretto be in detta città introdursi una casa dè in Civita Castellana sua Patria suddetta un Padri delle Scuole Pie i quali hanno per Colleggio, dove siono né tempi a venire in instituto là buona educazione della gioperpetuo ammessi, educati nel santo timor ventù nello spirito e nelle lettere; mà perdi Dio, e coltivati nelle virtù, ed arti liberaché non si può trattare ùGiubilei, li alcuni gioveni di civil famiglia, come Giacomo Antonio Germani, Giovanni dicasi à maggior Gloria dell’Altissimo Dio, Clemente Valentini, Giovanni Battista e decoro della sua patria anzidetta. Caroli, Antonio Coluzzi, Lorenzo Andreoli, Perciò a tal oggetto per ragioni di legato, Marco Fantibassi, Nicola de Angelis, istituzione ed in ogni altro modo migliore, Domenico Andosilla, Francesco Rosa. esso Sig. Testatore hà lasciato e lascia a Civita Castellana 28 gennaio 1730. tal Colleggio da erigersi sotto l’Invocazione Ritornato a Modena, il Paradisi perfeziona della Beatissima Vergine e di i documenti necessari per la stipula dell’atSant’Agostino in Civita Castellana suddetta to notarile che viene rogato nella capitale sua patria colla denominazione e titolo dello Stato Estense il 26 novembre 1732 “COLLEGIUM PARADISI”……… dal notaio Giovanni Maria Viggiani: in Christi Nomine Amen. ...continua sul prossimo numero Preceteris contentis in testamento ultimo Campo de’ fiori 27 ATTENTI AL ... FISCO ANCORA SUI NUOVI LIMITI ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE: ASPETTI SANZIONATORI E CASI DI ESCLUSIONE N el precedente al 31 gennaio 2012. su intervento Inoltre, al possessoCampo de’ fiori re dei libretti al porci siamo occupati nei tatore che, al 31 nuovi, più restrittivi, marzo 2012, non ha limiti all’utilizzo degli ancora provveduto a strumenti di pagamenridurre il saldo sotto to in forma libera la soglia dei mille (denaro contante, euro, potrà essere del Dott. Stefano assegni trasferibili, applicata una sanzioMenichini titoli al portatore). ne pecuniaria per un In questo numero importo che va dal appare utile precisare quali sono le 10% al 20% del conseguenze, sul piano sanzionatosaldo, sempre con rio, del superamento del nuovo limite un minimo di di mille euro. 3.000,00 euro. Le violazioni concernenti il trasferimento di La sanzione sale a un ammontare che va denaro contante e l’emissione di assegni dal 15% al 30% del saldo risultante nel “oltre soglia” (senza indicazione della claulibretto qualora quest’ultimo sia superiore sola di non trasferibilità ) sono puniti con a 50.000,00 euro. una sanzione amministrativa di importo Obbligati a segnalare alle Ragionerie terricompreso tra l’1% e il 40% della somma toriali dello Stato le infrazioni ai limiti sulla trasferita, qualora quest’ultima sia comcircolazione del contante sono i soggetti presa tra 1.000,00 e destinatari della normaObbligati a segnalare alle tiva antiriciclaggio (ban50.000,00 euro. Ragionerie territoriali Se l’importo trasferito che, poste, dottori comsupera i 50.000,00 mercialisti, avvocati, dello Stato le infrazioni ai euro la sanzione sarà consulenti del lavoro, limiti sulla circolazione compresa tra il 5% e il ecc.) che ne hanno del contante sono i 40%. avuto, eventualmente, In entrambi i casi la soggetti destinatari della notizia in relazione alle sanzione non può loro funzioni istituzionali normativa antiriciclaggio e nei limiti delle loro comunque essere (banche, poste, dottori inferiore a 3.000,00 attribuzioni e attività . euro. commercialisti, avvocati, La responsabilità – e Al fine di evitare che le consulenti del lavoro, quindi anche la relatistringenti nuove norme ecc.) in materia di circolazione va sanzione – sono riferite sia a chi ha del denaro contante consegnato il contante “oltre soglia” sia a potessero recare pregiudizio ad alcune particolari attività economiche il legislatochi lo ha ricevuto; ciò in quanto entrambi concorrono a non far emergere la tracciare ha previsto, in seconda battuta, che il bilità della movimentazione finanziaria. limite di mille euro non opera per gli acquiSi ricorda, al riguardo, che non sono sansti di beni e servizi legati al turismo, effettuati presso commercianti al minuto e zionabili le eventuali infrazioni, per imporagenzie di viaggio e turismo, da parte di ti compresi tra 1.000,00 euro (nuova persone fisiche che non siano cittadini itasoglia) e 2.500,00 euro (vecchio limite), liani o comunitari e che siano residenti commesse dal 6 dicembre 2011 (data di fuori dal territorio dello Stato. entrata in vigore del decreto salva-Italia) Affinché la deroga sia applicabile l’operatore economico (commerciante al minuto o agenzia di viaggio e turismo) deve acquisire la fotocopia del passaporto del cliente straniero e un’autocertificazione, da parte di quest’ultimo, attestante i requisiti della non cittadinanza italiana né comunitaria e della residenza fuori dal territorio dello Stato italiano. A tali condizioni i cittadini stranieri potranno, dunque, effettuare acquisti in contanti anche per importi pari o superiori a mille euro. A questa semplificazione prevista per gli acquisti compiuti da clienti stranieri fanno, tuttavia, da contraltare ulteriori adempimenti previsti a carico del cedente/prestatore (apposita preventiva comunicazione all’Agenzia delle Entrate; nel primo giorno feriale successivo a quello di effettuazione dell’operazione versamento su conto corrente del denaro contante incassato; consegna all’intermediario finanziario ove è aperto il conto corrente della fotocopia del documento di identità del cliente e della fattura, ricevuta o scontrino fiscale emesso). A ben vedere, dunque, nonostante i proclamati intenti di semplificazione l’ordinamento tributario italiano sembra caratterizzarsi per sempre nuovi e diversi adempimenti posti a carico di contribuenti e operatori economici. 28 Campo de’ fiori Associazione Artistica Ivna IVNA ANNUNCIA: MIGLIOR MAESTRO DELL’ANNO 2012 PER ERALDO BIGARELLI NELL’AMBITO DELL’EVENTO IL LIBRO D’ORO DELL’ARTE CONTEMPORANEA. Il 10 Marzo 2012 alle ore 16.30 a Cortina d’Ampezzo, località gioiello delle Dolomiti e meta dell’ internazionalità , è stato presentato il volume MANENT della Prof.ssa Maria Libro d’oro dell’arte Cristina Bigarelli contemporanea promosso da LA ROSA DEI VENTI e organizzata da EVENTA. I curatori del prezioso testo sono Docenti dell’Università degli studi La Sapienza di Roma: il Prof. Stefano Valeri, Docente di Storia della Critica d’Arte e il Prof. Sergio Rossi, Docente di Storia dell’Arte Moderna con la prefazione critica del Prof. Daniele Radini Tedeschi. I più grandi artisti italiani viventi sono accuratamente trattati unitamente a Maestri segnalati dalla Commissione Scientifica. Nello splendido volume di taglio scientifico ERALDO BIGARELLI ha un ampio spazio critico che coglie la profondità tecnica e l’essenza emozionale della sua Arte Pittorica, entrando nel dettaglio di alcune opere, dieci delle quali pubblicate nello stesso tomo. Dopo la presentazione dei suoi autorevoli avi, di un attento ed approfondito studio della sua tecnica pittorica, della sua storia di arte e di vita, ERALDO BIGARELLI è Il pittore Eraldo Bigarelli con la targa che lo fregia del titolo di “Miglior Maestro dell’anno 2012” presentato come colui che non ha mai scisso il vivere quotidiano dall’essere artista e in questo ci aiutano le parole della Critica che lo considerano sensibile e capace di “ascolto nei confronti dei popoli, della natura e della storia.” Nell’ambito dell’Evento di respiro internazionale, viene conferito a ERALDO BIGARELLI la menzione con Targa di MIGLIOR MAESTRO DELL’ANNO 2012, quale alto riconoscimento per i meriti dimostrati nell’Arte. Campo de’ fiori 30 CIVITA CASTELLANA ovvero PHALERIUM ARGIVUM Nella scuola dell’infanzia “GRAMSCI”, dove insegno, io e la dottoressa Gioia Chilini, stiamo realizzando il progetto “Giochiamo all’archeologo?”, per far conoscere ai bambini, sia civitonici che stranieri, la storia della di Francesca nostra cittadina. Pelinga Bisogna dire che molte sono le leggende, ma per dare un’idea dell’antichità di Falerii, l’odierna Civita Castellana, basta ricordare che nel 1. VII dell’Eneide di Virgilio troviamo anche i Falisci, popolo fiero legato alle proprie tradizioni e ai propri culti religiosi, nell’esercito di Turno, antagonista di Enea, e fra gli eroi accorsi in suo aiuto, tra cui anche Halesus, figlio di Agamemnnone, che abbandonata Argo, dopo l’uccisione di quest’ultimo, emigrò in Italia e occupò Falerii, cacciando i Siculi. Falerii era un centro molto rinomato, in cui i patrizi romani mandavano i loro figli a studiare il diritto delle genti ed inoltre imparavano la scienza fulgurale, l’interpretazione dei fenomeni celesti, l’aurispicina, ovvero l’osservazione delle viscere delle vittime sacrificali. Falerii lottò per cinque secoli contro Roma e fu alleata di Veio, combattendo contro i romani ben quattordici guerre, con Fidene e Capena. Nel 406 a.C. i Romani cominciarono un assedio decennale che culminò nel 396 a.C., con la caduta e il totale saccheggio della città di Veio. Dopo la caduta di quest’ultima anche Falerii fu assediata e conquistata da Furio Camillo. Si ribellò, ma poco dopo fu costretta a firmare una tregua che durò 40 anni. Si sollevò di nuovo, infatti, nel 241 a.C., subito dopo la conclusione della guerra con i Cartaginesi. I Romani dovettero, quindi, affrontare la ribellione di Falerii, che fu riconquistata con le quattro legioni guidate da Quinto Lutazio e Aulo Manlio Torquato. Gli abitanti furono, così, costretti a spostarsi a Falerii Novi, a circa sei chilometri dalla città originaria, divenendo municipio romano. Il territorio dell’antica Falerii, però, non fu abbandonato, ma divenne il centro di una primitiva comunità cristiana. Nel libro dei Censi della Chiesa romana si legge che nell’anno 727 al monastero di S. Silvestro, sul monte Soratte, fu dato in enfiteusi, da Gregorio II, un fondo denominato Canciano facente parte della Massa Castellana. Fu elevata al grado di città nel 998 da papa Gregorio V e il nome Civita Castellana si riferisce al dominio che il luogo aveva sui castelli circostanti. Nel castello di Paterno, presso Faleria, dove si era rifugiato dopo la sua cacciata da Roma, morì Ottone III, all’età di ventidue anni, mentre la principessa bizantina Zoe, figlia di Costantino VIII, era appena sbarcata in Italia per sposarlo. Ottone fu re d’Italia e di Germania dal 983 al 1002, e imperatore del Sacro Romano Impero dal 996 al 1002. La Falerii romana, che già nei secoli IX e X si era andata spopolando, fu assaltata dai normanni di Roberto il Guiscardo nel 1603, perché parteggiava per gli antipapa. Guiberto di Ravenna fu antipapa con il nome di Clemente II, fino a che nel 1099, venne eletto papa Pasquale II. Clemente si recò ad Albano sperando ancora di poter ritornare a Roma, ma fu costretto a ritirarsi ed a riparare a Civita Castellana, dove morì l’8 settembre 1100. Anche papa Alessandro III morì a Civita Castellana, il 30 agosto 1181. I resti di Clemente III, furono sepolti a Civita e divennero, in breve, oggetto di culto per la popolazione locale, poiché si diffuse la voce che sulla tomba dell’antipapa, a seguito della trasudazione di un misterioso liquido profumato, si verificassero numerosi miracoli. Per contrastare questo culto Papa Pasquale II ne fece disseppellire le spoglie per disperderle nel Tevere. Il duomo fu costruito a partire dal 1185 circa, eretto sopra un precedente edificio sacro, e fu completato con la costruzione del portico nel 1210: in esso aveva lavorato la valente famiglia di architetti e marmorari romani dei Cosmati. Diventata fatiscente nel corso dei secoli, nel Settecento la chiesa fu completamente ristrutturata al suo interno, in forme barocche: è di quest’epoca la trasformazione da chiesa a tre navate, a chiesa ad un’unica navata, con cappelle laterali comunicanti tra loro. Civita si governava da sè ed aveva pure un ”jus sanguinis” (diritto di sangue), ovvero il diritto alla cittadinanza se nato da un genitore già in possesso di essa. Durante il Rinascimento fu governata da Giovanni e Rodolfo Savelli, e dopo le lotte con la famiglia Di Vico, dinastia romana che governò la Tuscia, nel 1426 la Santa Sede riaffermò la propria giurisdizione. Fu papa Alessandro Borgia che nel 1494 iniziò il Forte Sangallo e nel corso degli anni vi soggiornarono vari papi: Giulio II, Pio VI. Nel 1527 ci fu l’attacco dei Lanzichenecchi, dei soldati mercenari di fanteria provenienti dalle regioni del Sacro Romano Impero, i quali cercarono per ben due volte di impossessarsi della città che invece resistette. Nel 1589 fu costruito Ponte Felice, nel 1709 il ponte Clementino, voluto da papa Clemente XI, nel 1585 “ ‘a fontana de piazza” o meglio “dei draghi”. Vi sono, infatti, quattro draghi araldici che circondano il sostengono del catino, mentre la vasca porta quattro stemmi, rispettivamente quello di Civita Castellana, del pontefice Gregorio XIII e di cardinali della stessa famiglia. Costruita per alleviare la sete dei cittadini, da sempre simboleggia il centro della città. Il palazzo Municipale fu costruito sotto Leone X intorno al 1500; fu restaurato nel 1864, quando vene sostituito anche l’orologio con campana che suonava per avvisare il consiglio e per radunare i cittadini in caso di bisogno. Civita Castellana ha una notevole importanza storica anche come sede Vescovile. Il vescovato della Falerii romana, che contava una lunga serie di Vescovi faleritani, per lo spopolamento sempre maggiore della città si trasformò in Vescovato di Civita Castellana, il quale si accrebbe nel 1252 coll’aggiunta della sede Vescovile di Gallese decretata da Alessandro IV. Nel 1437, alla sede di Civita, fu aggiunta quella di Orte sotto il pontificato di Eugenio IV. Civita ha dato i natali a Francesco Pechinoli, Alessandro Petroni, Agostino Paradisi, Virgilio Mazzocchi, Giorgio Giuliani, che eccelsero nelle scienze e nelle belle arti. Campo de’ fiori 35 La rubrica dei cognomi C ome appare nella il lista, cognome più diffuso a Ronciglione è Vettori. di Arnaldo Ricci [email protected] livello nazionale. Adesso vediamone la diffusione e la dislocazione a Vettori: (presente in 343 comuni d’ Italia) esso è maggiormente diffuso in Toscana e Veneto: presenta scarsa diffusione in tutte le altre regioni, dove in particolare in Basilicata e Puglia è totalmente assente. La zona di origine di questo cognome è da attribuirsi all’alta Toscana. De Angelis: (presente in ben 1413 comuni d’Italia) la sua presenza è diffusa in tutte le regioni italiane; non esiste regione dove esso non sia presente. La maggior concentrazione se ne ha nel I cinque Cognomi più diffusi a Ronciglione Tali cognomi in ordine di diffusione sono i seguenti: 1° 2° 3° 4° 5° Vettori De Angelis Orlandi Stella Moretti Lazio, segue la Campania e le Marche. Si presume che la sua origine sia proprio laziale e più precisamente romana. Orlandi: (presente in ben 1308 comuni d’Italia) anche se presente in tutte le regioni, esso è maggiormente diffuso in Italia centro - settentrionale.; con forte concentrazione in Lombardia, dove si presume abbia le sue origini proprio a Milano; ve n’è scarsa diffusione nel sud comprese le isole. Stella: (presente in ben 1332 comuni d’Italia ) esso è presente in tutte le regioni ma maggiormente diffuso nel nord – Italia; ve n’è una considerevole concentrazione in Lombardia e Veneto; la sua origine è da attribuire con buona probabilità alle terre venete. Moretti: (presente in ben 2266 comuni d’Italia) anche questo cognome è presente in tutte le regioni; nel centro – nord ve n’è la maggioranza delle presenze, mentre al sud , isole comprese, esso è scarsamente diffuso; in particolare in Lombardia se ne evidenzia la maggior concentrazione e si presume che le sue origini siano proprio lombarde. Seguirà sul prossimo numero lo stesso studio per il comune di Vignanello. LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un Ermelinda Benedetti tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. NOTA DELL’EDITORE In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma Sandro Anselmi soprattutto amor fatale! AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRODESIDERIO! 0761.513117 - [email protected] Campo de’ fiori 36 Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli ( quarta parte ) Silvia Quattrini Ferrelli in una recente foto Qualche giorno dopo si seppe che una pattuglia italo – tedesca aveva catturato cinque militari americani che si aggiravano nelle campagne circostanti nel tentativo di sfuggire al nemico. Sicuramente fra loro vi era anche ..” …lù tedesco….”; solo a guerra finita, la famiglia Quattrini seppe che quel ragazzo era un Tenente pilota della USAF (United States Air Force). Di quel pilota americano, la famiglia Quattrini non seppe più nulla! Quando Silvia mi raccontava questo episodio diceva….” Si,…. abbiamo rischiato inconsapevolmente……..ma siamo contenti di aver aiutato tutti quelli che potevamo aiutare…a prescindere da tutto e da tutti!....” Non vi è alcun dubbio; i Quattrini applicarono alla lettera l’insegnamento derivante dalla cultura cristiana ricevuta in eredità e proveniente da vari secoli di storia. Come ben sappiamo, alla fine del mese di Aprile del 1945 cessarono le operazioni belliche in Italia e la guerra finì e con essa terminarono tutte le privazioni, le difficoltà , i lutti, le distruzioni del patrimonio immobiliare, la fame e quant’altro. La gioia degli italiani esplose in tutte le piazze d’Italia, anche se molti non avevano più dove abitare! (A tal proposito, se la memoria non mi inganna….., mi ricordo che a Civita Castellana, molte famiglie rimaste senza casa , dopo la guerra, alloggiavano all’interno del forte Sangallo e dell’ospedale vecchio; questo alloggiamento precario, rimase in atto fino alla fine degli anni Cinquanta!) La gioia che accomunò tutti gli italiani, purtroppo non fu minimamente assaporata da Silvia, nonché dai suoi familiari! Il 30 novembre 1945 morì il fratello Arnaldo all’età di 19 anni, dopo un anno di soffe- renze indicibili causate da un male incurabile. Questo episodio segnò in modo indelebile la vita futura di tutti i componenti della famiglia Quattrini, degli amici e dei parenti, ad essa in qualche modo vicini. Il sottoscritto, cugino da parte materna di Silvia, nato nel dicembre 1947, porta il nome di Arnaldo perché primo nipote venuto alla luce dopo la morte del fratello di Silvia. Quando Arnaldo venne chiamato alla casa del Padre, Silvia aveva 14 anni; la sorella Nella ne aveva 10; la cugina Amorina 12; il cugino Ennio 10; il cugino Nazareno non era ancora nato. Questi ragazzi che vivevano insieme nella stessa casa, erano cugini fra loro ma vivevano come se fossero fratelli! Del dolore dei genitori, per me Zia Ida e Zio Oreste, non ho tutt’ora le parole che possono descriverlo! Arnaldo fu tumulato al cimitero di Gallese ma alla fine degli anni Settanta fu portato al cimitero di Fabrica di Roma, dove riposa vicino ai suoi genitori Ida e Oreste. Zia Ida rimase in lutto per il resto dei suoi giorni e vestì in nero fino alla sua morte, avvenuta nell’ottobre 1980 all’età di 77 anni. Era una bella serata del giugno 1946 e Silvia era intenta in un lavoro di cucito nel cortile di casa, sempre a Gallese Scalo; mentre cuciva alzò gli occhi e vide fermarsi una Fiat 1100 nera accanto a lei; scesero un bel giovane, non ancora ventenne, insieme ad un uomo più anziano. Erano Alberto Ferrelli con lo zio Aldo ( fratello del padre ) di Fabrica di Roma; erano venuti per contrattare con zio Oreste l’acquisto di un vitello. Alberto, essendo nato nel 1928 aveva 18 anni, egli restò ammaliato dalla bellezza di questa quindicenne della quale si innamorò perdutamente a prima vista; dopo circa un mese, chiese l’autorizzazione a Zio Oreste e si fidanzò con Silvia. Trascorsero quattro anni e nel 1950 si unirono in matrimonio presso la chiesa di Gallese centro. La famiglia Quattrini preparò un pranzo nuziale, rimasto memorabile per organizzazione e quantità di invitati (circa trecento persone). Tutto cucinato magistralmente in casa, con cibi genuini e con l’aiuto di parenti ed amici. A casa mia si è sempre ricordato questo famoso banchetto nuziale! Fra gli invitati non poteva mancare il conte Cencelli, il quale mise a disposizioni i locali dove consumare il pranzo. C’ero anch’io, ma avendo circa due anni e mezzo credo mi sia impossibile ricordare le immagini di quell’avvenimento; ne ho però sentito parlare tantissime volte, fino al punto che mi sembra di essere stato presente come una persona adulta! Foto di una parte del grande locale dove si svolse il pranzo di nozze di Silvia, nel 1950 Foto del giorno delle nozze di Alberto e Silvia Dopo il matrimonio, Alberto e Silvia andarono ad abitare a Fabrica di Roma, dove vivranno per tutta la vita. Anche la sorella Nella (circa un anno prima del matrimonio di Silvia), durante una festa nella frazione di Gallese Scalo, incrociò lo sguardo di un giovane, sempre di Gallese; anche qui fu amore a prima vista! Il giovane era Vincenzo Pieri, con il quale Nella si sposò e visse tutta la vita insieme, trasferendosi a Roma. Dopo poco tempo che Nella ebbe conosciuto Enzo, questo giovane fu assunto come autista dallo stato Vaticano, dove rimase a lavorare per oltre 40 anni! Arnaldo Ricci Campo de’ fiori 37 L’angolo del Bon Ton Pasqua di speranza In questi giorni che ci avvicinano alla Santa Pasqua credo che non ci sia nulla di più interessante che leggere o ascoltare la parole che ci descrivono gli ultimi momenti della vita di Letizia Chilelli terrena di Gesù. Sono parole, queste, che aiutano a riflettere e se anche, in certi passaggi, amare, tristi e dure, infondono nel cuore la speranza e la gioia, due “doni” del Cielo così cari a noi uomini sempre più spesso abbattuti dalle difficoltà . Regalo a tutti, ma soprattutto a chi vive momenti non facili, questo nostro incontro, con l’augurio, dal profondo del cuore che questa Santa Pasqua possa regalare a tutti la speranza e la forza per poter superare i momenti di buio e con l’augurio, ancora più sincero che tutto il dolore possa svanire al dolce e festoso suono delle campane che nella Santa Domenica, suoneranno a festa. L’ultima cena di Gesù Prima di lasciarsi catturare Gesù volle riunirsi con i suoi apostoli a consumare la cena di Pasqua: e fu quello un incontro colmo di avvertimenti straordinari. A quei tempi, prima di mettersi a tavola, il padrone di casa ordinava ai servi di lavare i piedi degli ospiti. Ma quella sera Gesù stesso riempì l’acqua di un bacile e passò a lavare i piedi degli apostoli. Poi spiegò loro il significato di quello che aveva fatto. Disse: « Voi mi chiamate Signore e Maestro, e fate bene perché lo sono. Se dunque io, il Vostro Signore e Maestro, ho compiuto questo gesto d’amore per voi, tanto più voi dovete compiere gesti d’amore gli uni per gli altri». Diede poi agli apostoli un annuncio:« Uno di voi mi tradirà ». Tutti rimasero sbalorditi e quasi non volevano credere. Ma era vero: Giuda Iscariota per trenta denari aveva promesso ai capi del popolo di fare catturare Gesù. Giuda, vistosi scoperto, uscì nella notte. La cena proseguiva secondo le regole della cena di Pasqua, con l’agnello arrostito, il pane senza lievito e le erbe amare. Ma ad un certo punto Gesù introdusse una sconvolgente novità : prese il pane, lo spezzò e lo diede agli apostoli dicendo:« Prendetene e mangiatene tutti. Questo è il mio corpo, che io do in sacrificio per voi». Allo stesso modo prese il calice del vino e lo fece passare dicendo:« Prendetene e bevetene tutti. Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti. E’ il sangue con il quale Dio stabilisce una nuova alleanza con gli uomini e perdona i peccati». Gesù ha realizzato così la promessa fatta nella sinagoga di Cafarnao:« Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna». (Marco 14; Giovanni 6;13) Gesù muore Gesù era stato crocifisso già da qualche ora, quando accadde un fenomeno straordinario. Verso mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre di pomeriggio. In quel momento Gesù gridò :« Padre, nelle tue mani affido la mia vita» e morì . Allora al buio generale si aggiunse un terremoto: la terra tremò tanto che le rocce si spezzarono. Al vedere ciò , l’ufficiale romano che comandava i soldati disse:« Davvero costui doveva essere il Figlio di Dio!». Anche quelli che erano venuti per vedere lo spettacolo, davanti a questi eventi straordinari se ne tornarono a casa battendosi il petto. Invece gli amici di Gesù e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano ad una certa distanza e osservavano tutto quello che accadeva. Poiché era la vigilia della festa della Pasqua, fu deciso di togliere i corpi dalle croci. Per essere certi che i condannati fossero morti, i soldati andarono a spezzare le gambe ai due che erano stati crocifissi insieme con Gesù. Poi si avvicinarono a Gesù, e videro che era già morto. Allora non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. (Matteo 27; Luca 23; Giovanni 19) Il terzo giorno… Gesù era morto sulla croce ed era stato sepolto il giorno prima del sabato, festa di Pasqua. Il giorno dopo il sabato, alcune donne andarono a comperare unguenti ed aromi da spargere sul corpo di Gesù, e si recarono alla tomba. Lungo il cammino si chiedevano:« Chi ci rotolerà via la grossa pietra che chiude il sepolcro?». Ma, giunte sul luogo, videro che il masso era già stato spostato e il sepolcro era aperto. Stupite, entrarono e videro un giovane, un angelo vestito di una veste bianca. Le donne si impressionarono, ma l’angelo disse loro:« Non abbiate timore! Voi cercate Gesù di Nazaret, il crocifisso: ebbene, è risorto, non è qui. Ora andate a dirlo ai suoi discepoli». Uscite dal sepolcro,le donne fuggirono spaventate e non dissero niente a nessuno,perché avevano paura. Anche Maria Maddalena si recò al sepolcro, lo trovò vuoto e credette che avessero portato via il corpo del Signore. Allora si mise a piangere, quando sentì chiamare:« Donna perché piangi?». Tra le lacrime, ella chiese a chi le aveva rivolto la parola:« Se hai preso tu il corpo, dimmi dove lo hai portato e andrò a prenderlo!». Ma chi aveva parlato non rispose. Invece la chiamò per nome:« Maria!». Allora ella lo riconobbe:era Gesù, vivo, che le diede un incarico:« Io salgo al Padre» le disse. « Và ad annunciarlo ai miei fratelli». Maria, colma di gioia, corse dagli apostoli. « Ho visto Gesù!» disse, e riferì quello che Egli aveva detto. Essi non volevano credere alle parole della donna. Pietro e Giovanni si recarono anch’essi al sepolcro, e quando lo videro vuoto cominciarono a capire che cosa intendeva Gesù, quando aveva detto che sarebbe risorto dai morti. (Marco 16; Giovanni 20) (Storie tratte da: 366…e più storie della BIBBIA, raccontate da Roberto Brunelli, Fabbri Editori, 1988.) Campo de’ fiori 38 EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE Fabrica di Roma ricorderà per sempre il Prof. Paolo Monfeli All’autore del Vocabolario fabrichese, scomparso nel 2005, è stata intitolata una strada del paese Il giorno 29 gennaio 2012 si è svolta a Fabrica di Roma una importante cerimonia, alla presenza delle autorità locali, per inaugurare una via del centro storico intitolata al prof. Paolo Monfeli, scomparso nel 2005, il quale ha lasciato in eredità a tutti i fabrichesi Paolo Monfeli una importante in una foto del 1989 opera letteraria: il vocabolario del dialetto locale nonché le sue frasi idiomatiche. La realizzazione di questa opera letteraria, ha richiesto un faticosissimo lavoro ed anni di tempo che il Prof. Monfeli ha impiegato con instancabile determinazione. Il titolo del libro è : Cento gusti non si possono avere, di essere bella e di saper cantare. La decisione di intitolare una strada al Prof. Monfeli era stata presa, con regolare delibera, N° 96 del 18 ottobre 2010 della Giunta Comunale, su richiesta del cittadino Prof. Vittorio Patera per conto di una rappresentanza di cittadini. Quando il Prof. Monfeli ritornò alla casa del Padre io scrissi un piccolo articolo, sul N° 18, pag. 18 di questa rivista, nel luglio del 2005. Ebbene, per tutti gli interessati che non l’avessero letto, o che gli fosse sfuggito, lo ripropongo integralmente di seguito……………………..” Paolo Monfeli morto all’età di 73 anni il giorno 3 giugno 2005, è stato, secondo me, uno dei più importanti studiosi della lingua italiana del territorio della Tuscia. Questo grande fabrichese, profondo conoscitore della lingua italiana, della lingua greca e di quella latina, non ha avuto in vita i giusti riconoscimenti per la grande tenacia con cui ha lavorato assiduamente, per poter pubblicare un’opera d’immenso valore per il basso viterbese. La sua opera consiste in un libro con vocabolario del dialetto fabrichese, il cui titolo è “Cento gusti non si possono avere: di essere bella e di saper cantare. Vocabolario del dialetto di Fabrica di Roma.“ Solo lui, profondo conoscitore della cultura fabrichese, poteva realizzare un’opera così difficile. Io personalmente, ho avuto la fortuna di averlo come insegnante d’ italiano, agli inizi degli anni sessanta, quando frequentavo l’allora neonato avviamento industriale di Fabrica di Roma, trasformato successivamente in scuola media unificata. Le nozioni che lui ci ha trasferito con grande serietà e professionalità sono a me servite moltissimo nel proseguire gli studi e nell’attività lavorativa successiva. Quando lo incontravo per le vie di Fabrica, mi fermavo sempre a parlare con lui, perché , per me, lui era e rimarrà sempre il mio stimatissimo ed amatissimo Professor Monfeli……….…” Fabrica di Roma - 29 gennaio 2012. Il discorso del Sindaco Mario Scarnati Fabrica di Roma - 29 gennaio 2012. Il parroco Don Chicco mentre benedice la targa intitolata al Prof. Monfeli appena scoperta dal Sindaco. Arnaldo Ricci Importanti ritrovamenti pittorici all’interno del Duomo di Fabrica di Roma Durante i lavori di restauro di due tele all’interno del Duomo di Fabrica di Roma, dopo aver rimosso le medesime, ai restauratori ed al Parroco si è presentato un muro posticcio che lasciava intavedere opere pittoriche dietro. Una indagine ha appurato che le due tele nascondevano due nicchie decorate con pitture murali di buona fattura, ed in buono stato di conservazione. Le due opere sono, al momento, da studiare ed indagare. Rappresentano su alcuni metri quadrati di superfice, forse nicchie laterali, due Madonne, una con bambino ed una con incoronazione. La scoperta assume un grande rilievo, soprattutto perchè nei lavori di risistemazione della chiesa svolti oltre dieci anni fa, nessuno aveva notato i finti muri che nascondevano queste, per ora solo due, importanti opere. Probabile, a questo punto, che indagando dietro le altre tele si nascondano altri preziosi reperti. Tutta la questione per ora è attentamente da studiare e da rendere nota a tutte le autorità competenti. Doriano Pedica Campo de’ fiori 39 EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE RACCOLTI CIRCA 80 QUINTALI DI RIFIUTI NELLE CAMPAGNE DI CIVITA CASTELLANA Grande successo per gli appuntamenti organizzati dall’assessorato all’Ambiente del comune di Civita Castellana per la pulizia straordinaria delle campagne. Dopo l’evento di domenica 4 marzo, che ha portato circa 150 scout di tutta la provincia nelle campagne di Civita, domenica 11, cittadini volenterosi si sono uniti alla squadra di caccia al cinghiale Valle Treja. Gli oltre cento scout sono riusciti a raccogliere più di 30 quintali di immondizie, dalle cartacce ai pneumatici di mezzi agricoli abbandonati presso le Forre del Treja, in uno dei siti più caratteristici del comune di Civita. Meta di tradizionali scampagnate, questi luoghi sono deturpati dall’azione vandalica di cittadini che, incuranti delle più elementari regole del vivere civile, si disfano di nascosto di ogni genere di rifiuto. La circonvallazione di Civita Castellana e la via Flaminia sono alcune delle zone che sono state oggetto della bonifica da parte dell’Amministrazione comunale di Civita Castellana insieme alla squadra di caccia al cinghiale Valle Treja. Domenica 11 marzo più di cinquanta persone si sono ritrovate per rimuovere i rifiuti dalle campagne, dalle cunette e dai bordi della strade.Dai cacciatori, aiutati da alcuni volontari e dall’ekoclub, sono stati rimossi circa 50 quintali di rifiuti, da sacchetti della spazzatura a pneumatici e rifiuti ingombranti di altri tipi. Sempre a proposito di immondizia, per quanto riguarda il porta a porta a Civita Castellana, le frazioni spingono la differenziata al 75%. “Civita Castellana fa la differenza! Finalmente la nostra città ha iniziato il percorso virtuoso della raccolta porta a porta dei rifiuti e ha raggiunto, nei primi mesi, risultati sorprendenti grazie all’impegno di tutti i cittadini coinvolti – ha dichiarato il sindaco, Gianluca Angelelli - nelle zone in cui è stato attivato il servizio porta a porta la percentuale di rifiuti differenziati ha raggiunto l’80 % nel primo mese, per poi assestarsi sul 75 % anche a causa del maltempo, che ha bloccato la raccolta per diversi giorni. Desidero ringraziare le cittadine e i cittadini di Sassacci, Cenciani, Borghetto e Casale Ettorre che stanno rendendo un servizio importantissimo alla nostra comunità e sono un ottimo esempio per tutti, visto che nei prossimi mesi il servizio porta a porta sarà esteso progressivamente a tutta la città ”. “I prossimi passi – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Antonio Innocenzi – si stanno organizzando insieme alla Sate per avviare il porta a porta in altre zone di Civita Castellana in tempi brevi. Il rammarico sta nel constatare che nel resto di Civita ci si imbatte nell’abbandono di ingombranti ad ogni angolo della città . Questo causa ulteriori esborsi da parte dell’Amministrazione che si vede costretta a “rincorrere” questi personaggi che non tengono conto dei danni che causano alla comunità . Ricordo che gli ingombranti si possono conferire gratuitamente presso l’ecocentro di Sassacci, oppure due volte al mese prenotando il ritiro a domicilio effettuato dalla Sate”. Nel 2011 Civita Castellana ha raggiunto il 14% di raccolta differenziata, incrementando la percentuale di due punti in soli sei mesi, grazie all’avvio del porta a porta e aumentando di 10 punti la percentuale di differenziata da giugno 2009. Torneo regionale di bocce: i civitonici nelle prime tre posizioni Ottimo risultato per gli atleti civitonici nel Primo Trofeo di Primavera, gara regionale di bocce per atleti diversamente abili che si è svolta lo scorso sabato presso il bocciodromo G. Cavalieri di Civita Castellana. A partecipare erano cinque squadre laziali: il Santa Rita di Roma, il Santa Sinfarosa di Roma, l’Associazione Sportiva La Rete di Latina, Liberi di Fare Sport di Tivoli e il Circolo Bocciofilo Civitonico. La gara a coppie ha visto dominare gli atleti della squadra civitonica che hanno conquistato primo, secondo e terzo posto. La gara è stata vinta, infatti, da Marzo Maurizio e Marcucci Alessandro, al secondo posto si sono classificati Monterossi Nazzareno e Ferzini Giorgio, al terzo posto Del Ruco Stefano e Tronti Alessandra. Ad assistere alla competizione sportiva c’erano il sindaco di Civita Castellana, Gianluca Angelelli, l’assessore ai Servizi Sociali, Letizia Gasperini, e l’assessore allo Sport Alessio Alessandrini, che si sono complimentati con gli atleti, con il loro allenatore, Nicola Pascucci, e il collaboratore, Giorgio Vaselli. La prossima gara regionale per gli atleti civitonici è per l’11 marzo a Roma, mentre ci sono buone possibilità che possano partecipare alle gare nazionali previste a Montecatini. 40 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Depuratore a Civita Castellana: aggiudicati i lavori per il completamento del sistema di depurazione Due importanti novità riguardano la depurazione delle acque civili di Civita Castellana. Sono state infatti realizzate le pompe di sollevamento del sistema di depurazione poste in via della Repubblica. Con questo intervento si verrà a collegare tutta l’area di Pizzo Garofalo, la zona di Via Bonanni-Via Bassi, via Falisca, Via della Repubblica e la parte finale di via Mazzini al depuratore civile sito in loc.tà Brecciara attivato nel 2010. La popolazione servita dal depuratore arriverà , quindi, a circa 7.000 abitanti. Per attivare tali pompe si attende la realizzazione di un intervento su via Ferretti previsto per i prossimi giorni. Inoltre è stata aggiudicata la gara d’appalto per il completamento dell’intero sistema di depurazione. Nei prossimi mesi saranno quindi realizzati i lavori, dell’importo di 5.073.582, aggiudicati il 26 ottobre alla ATI Echosid ingegneria ed impianti SRL/Tubi Costruzioni SRL. Le opere consentiranno di realizzare definitivamente le fognature della zona delle Colonnette, via Giovanni XXIII, Via Terni, Via Petrarca, via Terrano, Priati e tutta la nuova area di espansione di San Giovanni. La Provincia di Viterbo è stata individuata come ente attuatore su un finanziamento della Giunta Regionale con deliberazione n.722 del 24.10.06 ed ente gestore è la Talete Spa. Tribunale: voto unanime del consiglio comunale di Civita per il suo mantenimento Si è espresso l’8 marzo il consiglio comunale di Civita Castellana, in modo unanime, contro la soppressione della sezione distaccata del tribunale di Viterbo e dell’ufficio del Giudice di Pace. Rilevato, infatti, che la proposta legislativa di riorganizzazione della geografia giudiziaria potrebbe condurre non solo all’abolizione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Civita Castellana ma anche alla soppressione del Tribunale di Viterbo, sezione distaccata di Civita Castellana; l’Amministrazione comunale si è detta disponibile sin da ora a promuovere e sostenere con forza ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento del Tribunale, confidando nel massimo impegno e nel massimo sforzo di tutte le autorità competenti affinché venga adottata ogni misura necessaria a scongiurare questa soppressione. Il carico di lavoro e le sopravvenienze giudiziarie della circoscrizione di Civita Castellana evidenziano, infatti, un numero di cause e di procedimenti penali che testimoniano l’assoluta necessità della stessa e l’impossibilità che la medesima venga intesa come semplice “centro di costi”. Inoltre il Tribunale di Viterbo, gravato del peso della sezione distaccata di Civita Castellana, sarebbe di molto aggravato nella sua capacità di fornire risposte in termini di Giustizia ad un bacino territoriale di circa 300.000 persone ubicate su una provincia di grandi dimensioni. Per queste ragioni il consiglio comunale di Civita Castellana raccomanda che si dia giusta risposta alle esigenze “giudiziarie” del bacino territoriale di Civita Castellana con la conferma e potenziamento dell’attuale struttura della Sezione distaccata di Civita Castellana del Tribunale di Viterbo, confermando il mantenimento degli attuali Uffici Giudiziari siti a Civita Castellana. Il consiglio comunale chiede inoltre di provvedere al potenziamento del personale giudiziario e amministrativo in servizio presso l’Ufficio della Sezione distaccata di Civita Castellana del Tribunale di Viterbo e del Giudice di Pace. Inoltre si dà mandato al sindaco affinché venga promossa e sostenuta con forza, anche di concerto con altri Enti locali del territorio, ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento degli Uffici giudiziari di Civita Castellana. Biblioteca comunale: ampliati gli orari di apertura La biblioteca comunale “Enrico Minio” di Civita Castellana ha modificato i propri orari di apertura al pubblico. Dal lunedì al venerdì la biblioteca è aperta dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00, il sabato dalle 9,30 alle 12,00. La biblioteca comunale “Enrico Minio” dispone di 49.000 documenti circa, compresi gli audiovisivi, catalogati online. Da 10 anni è insignita del Premio di Qualità dalla Regione Lazio. La consultazione dei documenti della biblioteca è libera e gratuita per tutti e non è necessario, per questo, essere iscritti alla biblioteca. E’ però necessario presentare al banco un documento di identità per il prestito dei libri, del materiale elettronico (video, dvd, cd), per la navigazione in internet e per la consultazione del materiale di pregio e raro. Si può entrare nelle sale di lettura con libri e materiale proprio. E’ possibile utilizzare pc portatili personali, collegandoli alla rete elettrica della biblioteca. La biblioteca di trova in via Midossi. PERFOMANCE DI PITTURA TELEPATICA AD ANGUILLARA, ARTISTA PIETRO SARANDREA. Il giorno 18 marzo presso l’ associazione culturale “ ANGUILLA BRILLA” ad Anguillara (Rm), l’ artista Pietro Sarandrea, dopo l’ intervento del dott. Franco Libero Manco che ha parlato di arte e vegetarianesimo, prima di iniziare la sua performance, spiega al pubblico presente i motivi che lo hanno portato ad eseguire questo evento. In genere l’ uomo moderno vive in modo molto affrettato e circondato da moltissimi stimoli (televisione, giornali, computer ecc..) che lo hanno distolto da quella naturale e umana comunicazione emozionale, la fretta e gli impegni giornalieri hanno reso nevrotica la sua esistenza, in più si è attaccato in modo esasperato alle cose, molte delle quali inutili. In questo modo ha represso quella ancestrale funzione del cervello che utilizzava per comunicare telepaticamente; in alcune zone del mondo comunque sono rimaste intatte queste facoltà , specialmente in popolazioni dove sono rimasti ad un livello essenziale di vita come gli aborigeni australiani. Pietro Sarandrea, come in precedenti performance, vuole ripetere l’ esperimento con una persona del pubblico, si offre la signora Cristiana Berra, la fa accomodare in una parte della sala, ha modo di scegliere poi,senza che l’ artista osservi, da una pagina di riviste lasciate sul tavolo, un’ immagine che la colpisce. A questo punto la signora si concentra sull’ immagine scelta e comincia cosi’ la comunicazione telepatica con l’ artista che dalla parte opposta della sala comincia a disegnare, dopo circa 20 minuti Pietro Sarandrea finisce il lavoro e chiede al pubblico un attimo di attenzione, per lui è importante l’ emozione che è stata creata e non tanto il disegno stesso e senza vedere su che cosa si era concentrata la signora Cristiana fa girare la pagina scelta e il suo disegno in modo che tutti i presenti li osservino per pochi minuti, alla fine si fa riconsegnare i documenti per bruciarli dimostrando la non permanenza delle cose come fanno i monaci tibetani. Dott.ssa Paola Lamonica Campo de’ fiori Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma L Oh dolce primavera ’inverno era finalmente finito e la natura prepotente esplodeva con tutta la sua forza, ricopriva di colori e di profumi pianure, valli e di Sandro Anselmi colline, ed il tiepido sole risvegliava i prati che guardavano rincorrersi le farfalle festanti. Nel cielo giravano le rondini che, a sera, accovacciate nei vecchi nidi facevano capolino al magico tramonto ed ai suoi meravigliosi colori. Frotte di bambini festanti riprendevano i giochi già interrotti all’arrivo dei primi freddi, e non si stancavano di correre e schiamazzare e ridere fino ai rintocchi della campana dell’ “or de notte”. Anche i vecchi, scampati alla rigidità dell’inverno, assaporavano con medicale parsimonia quel primo sole che, durante tutta la buia stagione, avevano tanto sognato di rivedere. Ce l’avevano fatta e si riappropriavano ora della vecchia panchina. Gli occhi stanchi ed abbagliati dal chiarore del mezzogiorno, non smettevano, però, di guardare con avidità alla vita, quasi a volersi fissare nella mente ogni foglia ed ogni fiore. Bisognava rigenerare pensieri e, magari, nutrire ancora piccoli sogni. L’acqua limpida e fresca dei ruscelli dissetava i colombi che si rincorrevano nei fienili e tubavano ai nuovi amori. Tutto gioiva, tutto fluiva e tutto scorreva e si fissava nella memoria, per vivere, oggi, nei ricordi. Bei colori, intensi profumi… oggi non più. Non ci sono più occhi per sognare, ma per guardare con timore e pavida ritrosia anche la primavera. Quando potremo tornare a guardarla con sguardo bambino e sereno? Panorama di Fabrica di Roma (VT) foto di Beatrice Spallacci 41 Campo de’ fiori Pronto per il Campionato Italiano Seat Ibiza Cup. Federico Toni, classe 1988, è un giovane pilota. Inizia ad appassionarsi a questo sport non troppo presto, come afferma lui, all’età di circa undici anni, quando comincia a pregare i suoi genitori affinché lo accompagnino nelle piste da corsa più vicine, per accostarsi ai go-kart, che sono il primo passo verso il mondo dei motori. Le gare cominciano ad arrivare all’età di 19 anni, quando dopo aver effettuato il primo attesissimo test, Federico viene ingaggiato dalla Seat, che giudica buona la sua prestazione in pista. Gli si presenta, poi, anche una breve esperienza in formula tre, decisamente diversa dal rally e molto più simile, invece, alla Formula 1, obbiettivo, questo, ormai sfumato per Federico, sia per una questione di età , sia, diciamola tutta, per una questione di denaro, perché per arrivare a quel livello c’è bisogno di buoni sponsor alle spalle. Ma il primo amore non si dimentica mai. Ed infatti eccolo di nuovo in pista nel Campionato Italiano Seat Ibiza Cup. “Ho già provato la macchina sul circuito di Franciacorta e devo dire che l’ho trovata una macchina divertente da guidare e allo stesso tempo difficile da portare al limite. – ci dice Fedrico - Sono molto fiducioso per la gara di Vallelunga, che si terrà il 56 maggio sul circuito di Campagnano Romano, sia perché la pista mi piace molto, ma soprattutto perchè è “la gara di casa”, nella quale tutti gli anni l’affluenza di pubblico è notevole, nonostante le gare vengano anche trasmesse in diretta tv”. E’ proprio durante questo breve incontro che il nostro pilota esprime il desiderio di non voler parlare tanto di lui, quanto più di voler invece dare informazioni utili agli interessati ed ai curiosi su come avvicinarsi a questo mondo e sui retroscena, che di solito mai nessuno racconta. Cos’è un test? Partendo dal presupposto che si tratta di uno sport costoso e difficile, sia psicologicamente che fisicamente, un pilota è un atleta a tutti gli effetti, già dal karting (per intenderci i go-kart da competizione). Collo, braccia e spalle sono messi molto sotto pressione ed è dura riuscire a completare diversi giri veloci se non si è abbastanza preparati fisicamente. Il test è il primo esame che il pilota deve effettuare, dove viene scrutato e valutato sotto tutti i punti di vista. E’ uno step obbligatorio per portarti alle gare, è il mezzo col quale “convinci” la squadra che sei TU quello che devono scegliere. Già durante un test ti trovi spesso a doverti confrontare in pista con vetture al tuo stesso livello e piloti più o meno esperti di te, acquisti esperienza e impari sempre più cose, ad ogni test in più che effettui, nel motorsport l’esperienza è fondamentale, più sei alla guida più impari. Da lì si apre la strada alle gare… Chi può accedervi e come avviene il primo contatto con la squadra? Solitamente per effettuare un test accade che ti contatti una squadra o viceversa. Si prendono accordi per la pista, il giorno, la durata del test, i set di gomme che si intende utilizzare. Il giorno prima del test “si fa il sedile”, frase gergale che sta a significare che il team preparerà la macchina su misura per te, quindi a seconda di altezza, peso, numero di scarpe (il sedile della macchina sarà fatto su misura e la pedaliera spostata a seconda della tua altezza). Per intenderci un pilota di 1.80 m e 46 di piede non potrà mai guidare su una macchina preparata per un pilota di 1.60m e viceversa). Il giorno seguente si scende in pista per il test solitamente sono presenti il team manager, piloti, meccanici, ingegneri in quantità variabile a seconda della composizione del team. Prima di scendere in pista verranno date al pilota tutte le indicazioni generali sulla macchina, sul funzionamento del cambio, volante, e sistemi elettronici. Se necessario, si studia la pista e le traiettorie (questo se il pilota non conosce la pista). In tal caso c’è anche quella da imparare. Cosa si richiede al pilota? Una volta effettuato un test e provata la macchina si vede quello che è il riscontro cronometrico e i risultati generali del test. Ti vengono chieste le impressioni e la valutazione generale e se hai convinto la squadra e sei andato forte ci sono le condizioni per poter effettuare un campionato o quantomeno qualche gara, poi quello dipende molto dal budget del pilota e/o della squadra e da eventuali sponsor. Quindi accade spesso che un pilota magari sia talentuoso ma che per vari motivi sia costretto a rinunciare a offerte allettanti a causa di budget insufficiente. Se, invece, ci sono le condizioni, ci si iscrive ad un campionato o un evento e si cerca di fare del proprio meglio, ovviamente l’obiettivo è quello della vittoria. Cosa si intende per “convincere la squadra”? Convincere la squadra vuol dire molte cose, innanzitutto la cosa più importante: essere veloci. Anche se in un primo approccio con la macchina ti diranno di andare piano e fare tutte le cose per bene per ragioni di sicurezza, un pilota sa che l’obiettivo principale è andare veloce, ed è quello che deve dimostrare al team, di saperlo fare senza commettere errori: niente uscite di pista e, se possibile, niente testacoda. Vengono così valutati i tempi sul giro, gli errori (che devono essere il meno possibile), la velocità , la sensibilità nella guida e la capacità poi di saper riportare le sensazioni alla squadra per quello che riguarda frenata, assetto e comportamento generale della vettura. Il team e i meccanici, (che saranno poi i TUOI meccanici in gara, quelli che si prenderanno cura di te in ogni particolare e che ti stringeranno le cinture fino al momento prima di partire) devono potersi fidare di quello che tu gli dici, delle sensazioni che gli riporterai una volta fuori della macchina e delle indicazioni che gli dovrai dare per riuscire ad apportare quelle modifiche che ti permetteranno di andare più forte ed abbassare il tempo sul giro. Per tale motivo è importante anche la valutazione del feeling che si viene a creare tra pilota e meccanici. Tutti questi fattori contribuiscono alla riuscita o meno del test. La buona riuscita del test è necessaria ma non sempre sufficiente ad accedere alle gare, non è vero? Per effettuare un campionato è necessario possedere un budget che copra le spese che una competizione comporta: dalla iscrizione alle gomme, carburante, ricambi, ecc. Per questo è molto importante poter trovare degli sponsor che credano nel progetto e vogliano avere visibilità . Molti campionati oggi hanno una copertura televisiva di elevato livello, perciò un eventuale sponsor ne avrebbe un rientro notevole in termini di visibilità . Per quanto riguarda l’entità del budget necessario, questo dipende dalle categorie. Ci sono campionati più costosi e meno costosi. Ermelinda Benedetti 43 Campo de’ fiori Il mio angolo di Paradiso a cura di Catello Masullo TITOLO: IL MIO ANGOLO DI PARADISO (A Little Bit of Heaven) REGIA : Nicole Kassell INTERPRETI PRINCIPALI: Kate Hudson Marley Corbett Gael García Bernal Dott. Julian Goldstein Lucy Punch Sarah Walker Kathy Bates Beverly Corbett Treat Williams Jack Corbett Romany Malco Peter Cooper Rosemarie DeWitt Renee Blair Whoopi Goldberg God Steven Weber Rob Randolph Peter Dinklage Vinnie Alan Dale Dott. Sanders Johann Urb Doug ORIGINE: USA DISTRIBUZIONE: MOVIEMAX DURATA: 106’ SOGGETTO: COMMEDIA ROMANTICA E MELODRAMMATICA Marley Corbett è una giovane donna in carriera. Per evitare delusioni d’amore non stabilisce legami affettivi con nessuno dei suoi pur semi-stabili compagni di letto. Quando le viene diagnosticata una grave malattia è portata a riconsiderare in modo molto diverso il lato sentimentale della vita. E si renderà conto di provare un forte sentimento per il giovane medico che la cura, il Dott. Julian Goldstein. Ma ha ancora paura ad innamorarsi... Opera seconda di Nicole Kassell dopo “The Woodsman” del 2004. Non è andata meglio della prima volta. Il film è un centone cinematografico di stereotipi. Che ti verrebbe voglia di alzarti ed andar via. Ma io non lo faccio mai. Per principio. A meno che , come purtroppo avviene spesso nei sempre più affollati festival di cinema, non debba correre ad una conferenza stampa, oppure a vedere un film di maggiore interesse. Vedendo fino in fondo questa commediola, melodrammatica e, diciamolo, anche un po’ ricattatoria, qualcosa che rasenta la sufficienza la si può anche trovare. Qualche battuta azzeccata. Molta professionalità nella confezione e nella recitazione, specie negli incolpevoli comprimari. Ed un finale solare e non banalissimo, in fin dei conti. FRASI DAL CINEMA “Puoi esprimere 3 desideri. Voglio volare. Fatto! Dai! Allora voglio un milione di dollari! Si. Ma devi sapere che te ne resteranno solo 500.000, detratte le tasse. Ma i desideri si esprimo la netto delle tasse! Non voglio avere guai con il fisco!”. (Gael García Bernal e Kate Hudson). “Cosa fa un musicista con due uova in mano? Due uova strapazzate!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson). “Non ho mai trovato qualcuno che parla tanto come te, e non dice niente allo stesso tempo!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson). “Mi ha chiamato l’Agenzia per venire qui stasera : Escort Speciali! Mi dispiace, vedi io… Aspetta per decidere di conoscere il mio soprannome : angolo di paradiso!”. (il nano gigolò e Kate Hudson). “Lo sai perché è brutto essere un uovo? Mi arrendo. Perché ti sbattono una sola volta, ti succhiano una sola volta, ci vogliono 10 minuti perché diventi duro e solo 3 perché diventi morbido, e poi devi dividere la casa con altri 11. Ma la cosa peggiore è che l’unica persona che si sia seduta sulla tua faccia è tua madre!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson). “Una coppia di anziani va dal dottore che dice a lui : dobbiamo fare un po’ di controlli, mi serve un campione di urina, di sangue, di feci e di sperma. Cosa? Dice l’uomo alla moglie, non avendo sentito bene. La moglie, allora, gridando : ha detto che vuole le tue mutande!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6 (quasi) Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle: equivalente in decimi : 10 / DA NON PERDERE *** tre stelle : equivalente in decimi : 8 DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi : 6 / DA EVITARE * una stella : equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6 44 di e i r o Le st ax M Campo de’ fiori Lucio Dalla Grande appassionato di musica Jazz, inizia la sua carriera artistica suonando il clarinetto nei Flippers Improvvisa la sua morte, ha lasciato tutti increduli. Lo avevamo visto solo qualche giorno prima al Festival di Sanremo insieme al giovanissimo cantautore Pier Davide Carone, predi Sandro Anselmi sentare il brano “Nanì ”. E poi, forse, anche per il suo modo sempre così singolare ed un po’ buffo di presentarsi in pubblico, mai mesto ed afflitto, ma sempre con un pizzico di allegria ed ironia, non ci saremmo immaginati questo momento. Tutto il loro affetto glielo hanno dimostrato gli innumerevoli fan, proprio quello che Lucio Dalla meritava. Nato il 4 marzo del 1943 a Bologna (data che sarà anche il titolo del suo primo vero successo discografico), perderà il padre all’età di soli sette anni e sarà cresciuto dalla madre Iole Melotti, proprietaria di una sartoria, che sceglie per lui una corretta istruzione presso il Collegio Vescovile Pio X a Treviso, dove il piccolo Lucio dimostra le sue capacità artistiche esibendosi nelle prime recite scolastiche. Impara, da autodidatta, a suonare la fisarmonica e poi il clarinetto, ed ascolta molta musica jazz, grazie anche ad un suo vicino di casa. All’età di sedici anni risalgono le partecipazioni alle prime rassegne jazz e l’esperienza con la Reno Jazz Gang, di cui fa parte anche il futuro regista Pupi Avati. La sua bravura emerge, però, grazie alla Second Roman New Orleans Jazz Band, con la quale registra il disco Telstar. A venti anni entra a far parte dei Flippers, un gruppo di estrazione jazz, ma che ama riprendere brani classici per rivisitarli con suoni moderni, adattandoli soprattutto ai balli del momento. Con loro Lucio, al clarino, registra l’album Arrivano i mostri, la cui voce solista è quella di Edoardo Vianello, col quale Dalla registra anche Abbronzatissima, I Watussi, Hully Gully in dieci e Il peperone. Nel 1963 il gruppo partecipa al Cantagiro, accompagnando proprio Vianello ne I watussi, ma l’anno successivo Lucio abbandona i Flippers per presentarsi da solo col brano Lei (non è per me), inciso anche nella versione inglese Careless Love, da Ray Charles. Ma, nonostante i critici sembrino apprezzare questo Dalla prima maniera, il pubblico no, tanto da farlo arrivare sempre ultimo classificato per tutte le tappe del Cantagiro ’64, dove gareggia nel girone B riservato agli emergenti. Durante le sue esibizioni volano anche fischi ed insulti, tanto da demoralizzare il giovane cantante, che viene però spronato da Gino Paoli, con il quale si erano conosciuti nella precedente edizione, dove il genovese proponeva il brano Sapore di sale e Dalla, lo ricordiamo, era in gara con i Flippers che accompagnavano Vianello nell’interpretazione de I watussi. Tra una tappa e l’altra, infatti, i concorrenti trascorrevano il tempo a cantare tra loro e Paoli aveva avuto modo di apprezzare le qualità vocali di Dalla, tanto da presentarlo ai discografici della RCA, alla quale, in quel momento, entrambi appartenevano. Sarà, infatti, la Arc, nuova etichetta della più nota casa discografica, dedicata esclusivamente ai giovani emergenti, a produrre il qurantacinque giri contenente il brano di Dalla Lei (non è per me), che poco era piaciuto al pubblico nel Cantagiro del ’64. Sul retro, Ma questa sera, versione italiana di Hey, little girl di Major Lance, tradotta da Bardotti. Dalla non può ancora minimamente immaginare cosa gli riserverà il suo futuro musicale. Continua sul prossimo numero... Campo de’ fiori 45 IN MEMORIA DEL PROF. LUIGI PAOLELLI 1926 – 2012 Il Professor LUIGI PAOLELLI, insegnante, ceramista e pittore, nasce a Civita Castellana nel 1926. Compiuti gli studi artistici prima nell’Istituto d’Arte di Civita Castellana e successivamente presso il Liceo Artistico di Via Ripetta in Roma, si dedica giovanissimo all’insegnamento: nel 1949 è nominato dal sindaco Enrico MINIO, insieme a Plinio Zenoni e Luigi Cardinali, tra i primi docenti della Scuola Media Pubblica di Civita Castellana; nello stesso anno è nominato docente di Discipline Plastiche presso il locale Istituto d’Arte, dove rimane fino agli anni ’60 prima della sua nomina a Preside dell’Istituto d’Arte di Salerno, dove rimane fino al 1984. Nel 1948 con la sua partecipazione alla Rassegna Nazionale di Arti Figurative promossa dalla Quadriennale di Roma, inizia una folgorante carriera artistica con una serie di presenze a importanti rassegne nazionali fra cui le Quadriennali di Roma del 1951, 1955 e 1959 e i Premi Spoleto del 1954 e 1956 e le mostre di “arte contemporanea nell’abitazione”, svoltesi a Roma nel1955 e 1956. Nel 1958 e 1964, allestisce a Viterbo presso la Galleria d’Arte “il Camino”, una serie di importanti rassegne che riscuotono immediati consensi dalla critica. Nel 1953 si classifica al secondo posto al Premio di Pittura “Città di Viterbo”. Vince, inoltre, importanti premi a Magliano Sabina, Acquapendente e Civita Castellana. Nel 1968 è il vincitore della VII edizione del Premio Casciano a Seiano. Nel 1978 ottiene il 1° premio alla Rassegna di Pittura di Minori dedicata a Lisa Krugell. Tra il 1971 e il 1978 tiene una serie di importanti personali presso le più famose Gallerie d’Arte Italiane: “Quattro Pittori Salernitani” alla galleria “Nuova Sfera” di Milano, Collettiva alla Galleria “Il Cavalletto”di Catania e la Personale al Centro d’Arte Pietro Scopetta di Amalfi. Dal 1948 al 1958, prima della sua definitiva partenza per Salerno, il professore Civita Castellana. Fine anni ‘50. Alcuni insegnanti dell’Istituto Statale d’Arte. Da sx: Luigi Boldrini, segretario, Remo Crestoni, Alfio De Angelis, Nello Nelli, Plinio Zenoni, Fernando Piergentili e Luigi Paolelli. lascia a Civita Castellana una serie di importanti opere: la serie dei Trittici e dei Pannelli in ceramica per la Chiesa di San Lorenzo in Via Attilio Bonanni e il restauro dell’abside con opere in ceramica della Chiesa di San Benedetto in Via Vincenzo Ferretti. Nei dipinti della Chiesa di San Lorenzo raffigura ad altezza naturale importanti Santi della Chiesa, raggiungendo eccelsi livelli di perfezione formale e pittorica nella rappresentazione dei dettagli anatomici e naturali, collocando le stesse figure su un fondo dorato da cui emergono in tutta la loro bellezza. Nel Portico della Chiesa sono collocati, invece,i tre pannelli in ceramica raffiguran- ti San Giovanni Battista, San Lorenzo e il Cristo Benedicente collocato in corrispondenza dell’ingresso principale, opere in ceramica realizzate dal professore e dagli allievi dell’Istituto d’Arte. Nella Chiesa di San Benedetto in Via Ferretti, interviene sull’abside interna, modellando l’andamento curvilineo della stessa con una serie di rivestimenti in ceramica dorata e ponendo ai lati dell’antico crocifisso ligneo le figure di importanti santi della chiesa. Con la morte del professor Paolelli, si chiude una irripetibile stagione artistica e culturale di Civita Castellana. Prof. Enea Cisbani 46 Campo de’ fiori RACCOLTI PER L’A.T.A.M.O. 1.146,40 , GRAZIE AL CALENDARIO 2012 DI CAMPO DE’ FIORI E’ con grande piacere e soddisfazione che pubblichiamo la lettera di ringraziamento consegnataci dal Prof. Luigi Cimarra, in qualità di presidente dell’A.T.A.M.O. di Civita Castellana. Da parte nostra un ringraziamento sentito, oltre a tutti coloro che che con le proprie offerte hanno permesso il raggiungimento di questa somma, va ancora una volta agli sponsor che hanno consentito la realizzazione del calendario ed ai lettori che hanno inviato le proprie foto. Ci auguriamo che il Calendario di Campo de’ fiori possa divenire una consuetudine, per aiutare ogni anno le associazioni di volontariato impegnate nel sociale. SOSIA Un assiduo ed affezionato lettore della nostra rivista, Elio Mosca da Bronzolo (BZ), ha notato e ci ha segnalato una curiosa somiglianza tra Il musicista americano Joseph Alessi il musicista Il nostro collaboratore Sandro Alessi, con Antonella Clerici americano Joseph Alessi ed il nostro collaboratore Sandro Alessi. Per uno strano caso del destino, alla somiglianza fisica si assomma una identità di cognomi. Nonostante la distanza tra Italia ed USA, non ci sarà mica una lontana parentela tra i due?? Entrambi sono, tra l’altro, grandi appassionati di musica! Campo de’ fiori 47 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Benvenuta Primavera: un week end dedicato a fiori, arte, storia. FIORInellaROCCA. Mostra mercato di piante rare Lonato del Garda (Brescia) - Rocca Visconteo-Veneta, 14-15 aprile 2012 “Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori”: questa una delle tante curiosità che accoglierà i visitatori di Fiori nella Rocca, raffinata mostra mercato di piante rare allestita nella straordinaria cornice della Rocca visconteo-veneta di Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua quinta edizione, la manifestazione si terrà sabato 14 e domenica 15 aprile 2012 nei grandi spazi racchiusi dalle possenti mura medievali del castello di Lonato, dichiarato nel 1912 Monumento Nazionale, da cui si gode un’impareggiabile vista sul bacino del basso lago di Garda. Grazie all’idea del Garden Club di Brescia, il complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como – all’interno del quale si trova la Rocca - accoglierà i più importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati coltivatori e ricercatori di essenze rare, tra cui i più noti produttori di erbacee perenni (Azienda Agricola Priola di Treviso), rose (Rose Barni di Pistoia), peonie (Vivai delle Commande di Carmagnola – Torino), piante aromatiche, medicinali e orticole particolari (Azienda Agricola Gramaglia di Collegno – Torino), agrumi, ulivi e palmizi (Lemon Flor di Vigliatore – Messina), pelargoni a foglia profumata, imperiali e miniatura (Il Peccato Vegetale di Usmate Velate – Monza Brianza), iris (L’insolito giardino di Solferino – Mantova) e lavande (Azienda Agricola Ratto di Albenga – Savona). ALCUNI APPUNTAMENTI DI FIORI NELLA ROCCA 2012 Lezioni, mostre, visite guidate, presentazioni, conferenze Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18 Visite guidate alla Casa-museo e Biblioteca di Ugo Da Como Fiori d’arte… Gli ambienti della casa-museo vedranno la presenza di alcune creazioni artistiche di Gherardo Frassa: dal suo laboratorio milanese sono prodotti originali opere che recuperano la concezione futurista dei Fiori di latta Sabato 14 aprile e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 18 Floreali follie - L’arte del far di cappello con i fiori Mostra organizzata dal Garden Club Brescia in collaborazione con la Fondazione Ugo Da Como. L’esposizione avvicinerà tutti alla scoperta di uno dei simboli che da secoli accompagna la storia dell’uomo, il cappello, ridisegnato in chiave floreale per l’occasione nelle magnifiche creazioni artistiche di Giusy Ferrari Cielo. Sabato 14 aprile, alle ore 10 – Cannoniera della Rocca Per conoscere e lavorare l’erba palustre Incontri con Ennio Donà riservati alle scuole (su prenotazione) Sabato 14 aprile, alle ore 16 – Giardini privati della Casa-museo del Senatore Ugo Da Como Giornata Speciale Garden: Ogni giardino racconta una storia Incontro con… Delfina Rattazzi. Pomeriggio spe- ciale dedicato alle Socie del Garden Club Brescia e di tutti i Garden italiani. Al termine dell’incontro saranno serviti the e tisane in foglia accompagnati da biscotteria e frolle di pasticceria (solo su prenotazione). Sabato 14 aprile, alle ore 18 – Sala del Capitano della Rocca Nuove letture. Presentazione del volume Enrico Carnevale Schianca, La cucina medievale. Lessico, storia, preparazioni (Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2011), presentazione del libro con l’Autore Domenica 10 aprile, alle ore 11 Conferenza La poetica dei Fiori di Latta. Gherardo Frassa dialoga con Orio Vergani Domenica 15 aprile, alle ore 10, alle 14 e alle 16 Un Bouquet per la mia casa Lezioni gratuite di composizione floreale (prenotazione obbligatoria). Insegnante: Giusy Ferrari Cielo (Insegnante, dimostratrice e giudice internazionale IIDFA) Sabato 14 aprile dalle 15 e Domenica 15 aprile, dalle 9 LonatoBì o, Mercato biologico nel cortile di Via Ugo Da Como Sabato 14 e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 17 Vere fiorite. Alla scoperta degli antichi pozzi nelle più belle case di Lonato (in collaborazione con gli Assessorati al Commercio e alla Cultura del Comune di Lonato e dell’Associazione dei Commercianti di Lonato Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18 Hortus conclusus. Area dedicata ai bambini Programma completo su www.fiorinellarocca.it BIGLIETTO D’INGRESSO Euro 5,00 (ingresso all’area della rassegna, alla Rocca visconteo-veneta, al Museo Ornitologico e alla Mostra “Floreali follie”) Bambini fino a 12 anni gratis. La visita guidata alla Casa-museo di Ugo Da Como prevede un supplemento di Euro 3,00. Giornata Speciale Garden Euro 20,00 (riservato Soci Garden Club. ORARI DI APERTURA Dalle 9.00 alle 18.00 VI° RASSEGNA NAZIONALE DI TEATRO PREMIO “ARCO D’ORO” 2012 Siamo giunti quasi al termine dell’ambitissima rassegna teatrale, che ha visto protagoniste compagnie provenienti da tutta Italia, in lizza per il prestigioso “Arco d’Oro”, opera del pittore Ferdinando Sciarrini, raffigurante l’Arco di Giove di Falerii Novi. Tra i premi da consegnare, durante la serata di gala, anche quello “Speciale della Stampa” che viene assegnato dal nostro giornale alla rappresentazione che a giudizio della Giuria ha avuto le migliori recensioni. Da non perdere, dunque l’appuntamento conclusivo delle premiazioni , previsto per sabato 14 aprile sempre alle 17,30 al Teatro Palarte di Fabrica di Roma, ad ingrasso gratuito! VI ASPETTIAMO NUMEROSI! 48 Campo de’ fiori Nel cuore Quella panchina in Piazza Grande…. Spesso la contemporaneità ci fa perdere di vista la grandezza dei poeti che ci camminano affianco... Qualche volta ho, infatti, invidiato, bonariamente, tutte quelle persone contemporanee, appunto, dei grandi Dante, Leopardi, Pascoli… Di una cosa però sono sicura: tra qualche anno, i posteri invidieranno me... Proprio così.. ho avuto l’onore di aver compiuto un pezzetto della mia vita proprio in questo tempo in cui, Lucio Dalla, a mio parere, uno dei più grandi poeti contemporanei, ci ha regalato le sue più belle creazioni. Mi sono chiesta perché sto scrivendo queste righe proprio mentre Piazza Grande piange la sua “terza torre”. La risposta, che a prima lettura vi potrà sembrare paradossale, la trovo proprio nello scrivere, nel mio essere autrice: lo stupore, lo stupore che accompagna chi ha il dono di cantare e di scrivere, lo stupore di chi riconosce la Potenza Divina in un fiore che sboccia, in una nuvola che corre in cielo, nel verde di un prato, lo stupore letto nei versi incisi nella memoria, nelle note di una canzone, nelle piazze gremite che sotto un cielo di quasi primavera accompagnano meste un viaggio... Perché è proprio in tutti questi momenti che si riconosce l’eternità che ci si rende conto che si è riusciti a fermare l’attimo, a rendere tutto immortale, a sconfiggere il silenzio catturando lo stupore, per regalarlo poi a chi ci legge o ci ascolta, trasmettendolo, anche a distanza di tempo, con la stessa intensità dell’istante in cui noi l’abbiamo ricevuto e fermato. Ed è proprio quello che ha fatto Lucio Dalla in questi anni: ha scattato migliaia di istantanee ed ora ce le sta restituendo poco alla volta, grazie al grande album dei ricordi che chiamiamo vita, stupendoci come ha sempre fatto. In realtà, caro Lucio, come spesso è accaduto con le tue canzoni, anche oggi sei riuscito a trasformare questo tuo viaggio in una sorta di dono per chi ti ha sempre seguito e ascoltato, insomma, sei riuscito a stupirci un’ultima volta… 4 marzo 2012, ci hai regalato, infatti, un’ultima istantanea: sei lì sulla tua panchina che ora, caro Lucio, è una soffice nuvola, morbidosa e confortevole con la meravigliosa vista su quella Piazza Grande che tu amavi tanto. Letizia Chilelli Ciao dolce angelo… un anno è già passato “Scimmia” sei stata per noi una presenza indispensabile, avevi le tue abitudini che difficilmente cambiavi. Telefonavi a tutti per assicurarti che stessero bene, sei stata il filo conduttore con le persone a cui tenevi tanto… Non puoi immaginare quanto manchi quel tuo squillo. Dolce all’estremo, affidabile e sempre presente, cosa dirti di più, BELLA!!! Bellissima come una farfalla… hai volato tra noi per così breve tempo, poi una mattina di un anno fa te ne sei andata lasciando un bellissimo ricordo di te a TUTTI NOI. …Ora sei una degna stella del firmamento che ogni sera ammiriamo… Con Amore la tua cara Famiglia Evelina Manni 8 Aprile 2011 Dedicato al mio papà Tommaso Ricci E’ ormai passato un anno da quando ci ha lasciati, immersi in questo immenso dolore per la sua mancanza improvvisa. Era, e per me lo è ancora, una persona stupenda, che merita il commosso ricordo di tutti coloro che lo hanno amato e che gli hanno voluto bene. Molte sono le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato nella sua vita, anche sul lavoro, a Civita Castellana ed in altri paesi dove ha prestato servizio, con estrema dedizione, nell’arma dei Carabinieri. E’ stato un bravissimo padre, un marito affettuoso, un figlio amorevole ed un grande lavoratore. Noi che soffriamo tanto per il vuoto che ci ha lasciato, possiamo solo ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per noi e prendere come esempio ciò che di buono c’era in lui. E, fidatevi della parola di una figlia, ce n’era veramente tanto! Viviamo nel suo ricordo con la speranza di incontrarci di nuovo! Papà ti vogliamo bene! La tua famiglia, Stefania, Gino e Angela. Campo de’ fiori 49 Senza nome Come tempo fa scrissi una poesia pe’ papà ora lo faccio pe’ ‘n’andra persona che ve vojo fa ricordà. Se ve dico Lanfranco Varone Fiore de certo nun capite chi è. De sto nome ve rendo mejo l’idea se ve dico che conduceva un programma giù pe’ Radio Orchidea? L’ora del liscio ‘o programma se chiamava da mezzogiorno all’una quando la moje ogn’una ‘o pranzo al marito preparava. Tra ‘na marzucchetta e ‘n’valzerino a casa c’era sempre chi magnava ‘no spaghetto co’ ‘m’bicchiere de vino. Ce sete arrivati “Gustavino” un altro personaggio civitonico assai divino. A lui, non solo radio piaceva fare ma salire sopra il palco a presentare un comico o un cantante a quarche festa padronale co’ a cravatta e o vestito bono, a quanto pare che c’aveva portato a prima fija su all’altare pareva Pippo Baudo, era all’altezza della situazione. Ma ahimè co’ l’anni Peppe Rossi jè fregò la postazione, ma pe’ nun passa’ da vecchietto fesso diceva che nun jè fregava e che era lo stesso. Ma appena poteva da gran maestro jè ‘m’boccava sopra ‘o parco co’ ‘na scusa o un pretesto. Lo stàvino a spetta’ quell’andri in Paradiso insieme a tutti i Santi. Per fare un bello spettacolino, mancava solo Gustavino. La famiglia Bergamasco ringrazia Monia Rossi per questa bella poesia dedicata al loro caro Gustavino, recentemente scopmparso. Nella foto qui al lato, tratta dall’archivio fotografico della nostra rivista, lo vediamo ritratto nella sua amata postazione a Radio Orchidea. Ciao Gustavino... 50 Campo de’ fiori A bbiamo la fortuna di aver creato un’Associazione che “funziona” grazie alla Sua presidente Rita STORRI, grazie alle sue volontarie e grazie anche a chi si rivolge a noi, non solo per farci prendere e salvare cani e animali ma soprattutto per adottare poveri esseri che male non hanno fatto. Queste sono solo alcune delle meravigliose adozioni che l’Associazione ha fatto in queste ultime settimane ma ne contiamo a centinaia nel corso di questi 2 anni dopo la nascita della Associazione Incrociamolezampe. Noi vogliamo ringraziare comunque tutti coloro che ci chiamano per chiederci cuccioli da adottare o cani adulti o di grossa mole ( i più difficili da far adottare!) e ricordiamo che prima di “comprare” un animale è bene rivolgersi a chi come noi si occupa di salvarli da una fine certa. Ricordiamo inoltre che abbiamo in pensione a pagamento trovatelli che sono con noi da più di un anno, trovati cuccioli e cresciuti in un box, ai quali non manca nulla ( cure, cibo, affetto delle volontarie) se non il calore di una casa e l’amore di una famiglia. Veniteci a trovare. Vi aspettiamo. Su appuntamento. 339.1123663. ELIDE Adottata E’ una segugetta, un anno circa, il corpo devastato da cicatrici... lembi di orecchie...mancanti. Per due settimane buone non ha mangiato...Le sono state prestate le prime cure. LEI NON POTEVA ESSERE PORTATA IN PENSIONE, LEI AVEVA BISOGNO DI UNO STALLO CASALINGO... Elide ha trovato tutto questo e il 19 marzo ha festeggiato l’ipotetico compleanno con la sua nuova famiglia. Grazie Signora Oriana! EMMA Si vede che essere la testimonial del Calendario dell’Associazione le ha portato fortuna! Emma, una delle nostre cagnette in cerca di casa ha trovato dopo mesi di attesa una famiglia amorevole che la cura in tutto e per tutto. Cane che sembrava in un primo momento “difficile” ha trovato una casa nella quale le attenzioni sono molto per lei e serviranno a “piegare” un caratterino tutto suo. Sono davvero innamorati di lei....Buona vita piccola! LA PICCOLA NANA’ E’ STATA ADOTTATA Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno telefonato e scritto. Abbiamo ricevuto qualcosa come 80/90 richieste d’adozione... sinceramente non ce l’aspettavamo. LA PICCOLINA NON HA NEANCHE 2 MESI, E’ STATA TROVATA A DUE PASSI DAL COMUNE, A CIVITA CASTELLANA (VT). AVEVAORECCHIE BARBARAMENTE RECISE, E ARCATE SOPRACCILIARI FERMATE AL CENTRO DELLA FRONTE, DA UNA CLIP. MAREMMANINA, SALVATA DAI VIGILI DEL FUOCO, ADOTTATA!!! Lei è Viola, ed è viva grazie al tempestivo arrivo e soccorso dei Vigili del Fuoco del Comando di Civita Civita Castellana. La nostra presidente Rita Storri è stata avvertita telefonicamente da una signora che si trovava in prossimità del fiume Tevere, del lamento di cuccioli.. arrivata sul posto ci si rende conto che sarebbe stato impossibile recuperarli... Ringraziamo dal profondo del cuore i Vigili del Fuoco, per la loro tempestività , per il coraggio e senso del dovere, e il Sindaco, per averci concesso l’affido della cucciola. F inalmente vi siete decisi? E’ giunta l’ora di allargare la famiglia con un amico a 4 zampe? Per la precisione un cane... Perfetto! Ma... sicuri della vostra decisione? Un cane non e’ un soprammobile, necessita di cure, affetto, e’ una responsabilita’ di cui occorre essere consapevoli. L’animale e’ innanzitutto un essere vivente e come tale va considerato; non lo si porta a casa convinti di potersene sbarazzare nel caso in cui non ci si trovi bene con lui, non lo si puo’ dimenticare in un armadio come un vestito passato di moda, e non lo si puo’ semplicemente ‘passare’ ad un amico. Per prima cosa la decisione deve coinvolgere tutta la famiglia: non esiste “lo prendiamo per il bambino” - anche perche’ proprio quest’ultimo dovra’ essere ‘educato’ alla convivenza con l’animale -, esiste che tutti i membri del nucleo famigliare desiderino accogliere il nuovo arrivato. Responsabilita’ significa: nutrirlo e curarlo - cibo, veterinario -, educarlo, non lasciarlo troppo solo - il cane necessita di compagnia - ma anche: raccogliere le sue feci, pulirlo...Non lasciatevi spaventare da quanto appena letto; in fondo si tratta di piccolezze di fronte alla gioia che puo’ darvi un amico a quattro zampe, e tutto quanto abbiamo indicato come impegno e responsabilita’ si vive con naturalezza, senza sentirne il peso. Grazie per LORO! Campo de’ fiori 51 La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri Tanti auguri di buon compleanno a Leonardo D’Antoni che il 12 aprile compie 9 anni, dai genitori, i nonni e gli zii. Foto Mauro Topini Un augurio speciale ad Assunta Angeletti che il 16 Marzo ha festeggiato i suoi straordinari 100 anni! Auguri a Stefania Sau per i suoi 50 anni, compiuti il 23 Marzo, dal figlio Iulian, dalla nuora Oan e dal nipotino Mattia Nicola. Tantissimi auguri a Giorga che il 14 Aprile festeggia il suo compleanno, da Giorgio, Luigi, Patrizia, Marco ed Elisabetta. A Patrizia Epifani che il 23 Marzo ha compiuto 50 anni, tantissimi auguri da tutti noi......... Lo sai chi siamo, vero???? Auguri auguri auguri! 27 Aprile. Per una volta mi sono ricordata di farti gli auguri!! Buon Compleanno Fratellone!!! Due volte venti anni: di cosa ti lamenti? A Gian Paolo Carosi che ha festeggiato il suo compleanno il 21 Marzo. Tanti sinceri auguri da parte di tutti noi…. Alla piccola Giada Crescenzi che il 30 Marzo compie 4 anni, tanti auguri dalla mamma, dal papà, dai nonni e dagli zii. Tanti auguri di buon compleanno a Leonardo Picca di Fabrica di Roma che il 10 Aprile compie 7 anni, dalla sorella Luna, dal fratellino Samuele, dalla mamma Katia, dal papà Alessandro e dai nonni Franco ed Elena. Tanti auguri di buon compleanno a Lea Stefanucci che il 6 Febbraio ha compiuto 90 anni, da Anna ed Alberto. 52 Campo de’ fiori Oroscopo di Aprile ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile Il periodo è di quelli giusti per consolidare posizioni prese in passato.Accogliete con il dovuto raziocinio le critiche provenienti dai terzi, ma abbiate la capacità di filtrare quelle fatte a buon fine da quelle che potrebbero avere altri moventi. TORO 21 Aprile - 20 Maggio Siete davvero carichi di forze in questo periodo e sembra davvero che nulla e nessuno possa fermare le vostre fervide e frequenti iniziative. Cercate di non esagerare con l’esuberanza e non perdere di vista i vostri veri obiettivi. GEMELLI 21 Maggio-21 Questo aprile 2012 è il mese giusto per fare nuove conoscenze e per non badare a moderazione. Abbiate il coraggio di divertirni e sappiatelo fare con il vostro temperamento. Abbiate cura di chi vi sta a fianco e sappiate ricambiare le attenzioni. CANCRO 22 Giugno - 2 Luglio Un mese forse di stallo e senza le novità che vi aspettavate. Il vostro oroscopo aprile 2012 tuttavia riserva favorevoli sorprese verso la fine del mese: in ambito sentimentale potrebbe arrivare la svolta che aspettate da tempo. Giugno LEONE 23 Luglio - 22 Prestate attenzione a come spendete il vostro tempo. Gli impegni di questo periodo saranno davvero tanti e starà a voi saperli gestire al meglio. Lavorativamente siete davvero al top, ma cercate di non sacrificare gli altri aspetti della vostra vita. VERGINE 23 Agosto - 22 Settembre Ottimo inizio di mese e brillante proseguimento dello stesso. La vostra vita sociale è davvero attiva e non riuscite dire di no a nulla. Abbiate cura di voi stessi e del vostro aspetto fisico senza per questo essere troppo narcisisti. BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre I tempi sono maturi per dare corda ai vostri progetti di lungo termine. Cercate di guardare un po’ in là e non limitate le vostre pianificazioni alla settimana o al mese. Sentimentalmente molto turbolenti: non esagerate! SCORPIONE 23 Ottobre 21 Novembre In questo periodo siete davvero in forma e non avete nulla da invidiare a nessuno. Cercate di moderare il vostro orgoglio e cercate talvolta di venire a compromessi qualora le circostanze lo rendessero necessario. Agosto by Cosmo SAGGITTARIO 22 No- Un mese tranquillo, di grande riflessione, e senza troppe cose da sbrigare. Pensate ai vostri errori e per iniziare il percorso di redenzione. Usate la giusta moderazione e non affidatevi troppo all’istinto. CAPRICORNO 21 Dicembre - 19 Gennaio Siete davvero al massimo della forma e diversi test ve ne daranno felice prova. Non trascurate chi vi è a fianco e date la vostra attenzione alla vostra famiglia e al vostro partner. Cercate di farvi guidare dal cuore una volta tanto. ACQUARIO 20 Gennaio - 18 Febbraio Un mese che sentimentalmente potrebbe portare con sè la svolta che vi aspettate da tempo. Cercate di non fare scelte azzardate ma lasciatevi anche andare ai vostri sentimenti e cercate di non radicarvi troppo nelle vostre posizioni. PESCI 19 Febbraio - 20 MARZO Siete davvero in forma, ma il periodo richiederà da parte vostra una giusta moderazione. Ultimamente avete forse un po’ esagerato con gli svaghi: dedicatevi se potete ai vostri impegni e a quello che vi è richiesto di fare, evitando distrazioni non proficue. vembre - 20 Dicembre Campo de’ fiori 53 Roma com’era Campo de’ fiori Roma. Primi del ‘900. Una ormai inimmaginabile veduta di Monte Mario con l’antica Via Mellini, visto da Via Trionfale e dai Prati di Castello. Sull’altura del monte, che un tempo delimitava l’ orizzonte della città, sorgono ora le alte palazzine del retrostante quartiere delle Medaglie d’oro. Campo de’ fiori 54 Album d Campo de’ fiori Roma. Giardino zoologico, 1966. Gianni Mei e Mario Brugnoni seduti su una panchina, accarezzano un cucciolo di leone. Campo de’ fiori Civita Castellana. 1962. Da sx: Elio Arpini e Giuliano Farina. Foto del Sig. Giuliano Farina. Campo de’ fiori Civita Castellana. Alma Marrati il giorno della sua Cresima. 8 7 6 2 3 Civita Castellana. Classe I media, anno scolastico 1962-1963. 1. Anna Maria Varasconi, 2. Prof. Frattani, 3. Sonia Verticchio, 4. Mary Tronti, 5. Rita Paolelli, 6. Franca Lazzarini, 7. Luisa Molinari, 8. Renata Massaccesi, 9. Daniela Cingolani. Foto della Sig.ra Luisa Molinari. 9 1 5 4 Campo de’ fiori Campo de’ fiori 55 dei ricordi 56 Campo de’ fiori Album d Fabrica di Roma. Anni ‘50. Alcuni operai a lavoro all’interno dello stabilimento di nocciole di proprietà della famiglia Torre. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anni ‘70. Alcuni giovani, in costume d’epoca, rappresentano la Passione di Cristo, la sera del Venerdì Santo, per le vie del paese. Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anni '70. Torneo dei rioni. Foto del Sig. Luigi Vessella. Campo de’ fiori 57 dei ricordi 58 Campo de’ fiori Album d Carbognano. Anno 1952. Via Crucis per le strade del paese. Campo de’ fiori Campo de’ fiori E’ bello notare la grande partecipazione da parte della popolazione carbognanese, non solo donne e bambini, ma anche uomini ed autorità locali. Campo de’ fiori 59 dei ricordi Campo de’ fiori Campo de’ fiori Corchiano. Anni ‘20. Marzio Marini, con l’uniforme del Corpo dei Carabinieri. Corchiano. Anni ‘50. Da sx: Prospero, Aldo e Mario Prosperi. Corchiano. Anni ‘50. La famiglia Clericetti nel giorno del battesimo della piccola Margherita. Campo de’ fiori 60 LAVORO CERCO RAGAZZO 21ENNE diplomato, cerca lavoro come apprendista meccanico, idraulico, falegname, operaio, barista. Automunito. Tel. 0761.517887. - RAGAZZA 30ENNE di bella presenza, diplomata al Liceo Classico, cerca lavoro saltuario di volantinaggio (zona Roma, vicino Metro linea A). 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