SAVIGNANO SUL RUBICONE · STAGIONE TEATRALE 2015

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SAVIGNANO SUL RUBICONE · STAGIONE TEATRALE 2015
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SAVIGNANO SUL RUBICONE · STAGIONE TEATRALE 2015
CORRADO AUGIAS · MONI OVADIA · MARIA ROSARIA OMAGGIO
SIMONE CRISTICCHI · GIAMPAOLO MORELLI · ULDERICO PESCE
sabato 31 gennaio, ore 21
O PATRIA MIA… LEOPARDI E L’ITALIA
di e con Corrado Augias
Stefano Albarello, voce e strumenti
Per molti anni Giacomo Leopardi è stato solo l’immenso poeta
che tutti conosciamo. Solo in tempi più recenti si è cominciata ad
apprezzare anche la sua attività saggistica che, secondo autorevoli
giudizi, toccherebbe il livello di una vera filosofia. I giudizi che il poeta dà sull’Italia e sugli
italiani variano con il passare degli anni, ma non c’è dubbio che soprattutto da giovane
dimostri un vivo amor di patria. Ne sono esempio le due famose composizioni All’Italia e
Per il monumento di Dante. Partendo da questi versi ma inserendo anche considerazioni
prese dallo Zibaldone e versi estratti da alcuni dei Canti più belli, Corrado Augias propone
un ritratto sorprendente di Giacomo Leopardi e del suo rapporto con l’Italia, con la vita, con
gli amori: il senso forte di un’immaginazione che fu per molti anni la sua sola vera realtà.
sabato 28 febbraio, ore 21
SCRITTI CORSARI
di Pier Paolo Pasolini
di e con Moni Ovadia
Maurizio Dehò, violino
Nadio Marenco, fisarmonica
Sul palcoscenico s’incontrano un artista, Moni Ovadia, e uno
scrittore, Pier Paolo Pasolini. Due menti che non hanno mai smesso di analizzare la
società nei suoi risvolti meno evidenti, a volte terribili e contraddittori. Pasolini fu lucido
analista di un mondo intriso di perbenismo e conformismo. Moni Ovadia è spirito critico
che si batte con vivace ironia contro chi ancora racconta la favola secondo cui il nostro
sarebbe il migliore dei mondi possibili. In scena, il poliedrico artista legge e commenta,
con accompagnamento musicale, quegli Scritti corsari che furono pubblicati subito dopo la
morte di Pier Paolo Pasolini, quarant’anni fa, nel 1975, ma che lo scrittore aveva pubblicato
sui principali quotidiani italiani nei due anni precedenti.
domenica 1 marzo, ore 17
TEOREMA
regia di Pier Paolo Pasolini
con Massimo Girotti, Terence Stamp, Laura Betti, Ninetto Davoli, Silvana Mangano
Italia, 1968 – 98’
In una famiglia dell’alta borghesia milanese giunge, annunciato da
un telegramma, un misterioso giovane. Questi ha rapporti sessuali con tutti i componenti
della famiglia – padre, madre, figlia, figlio e domestica – che prendono a comportarsi
in maniera insolita e bizzarra. Quando il ragazzo se ne va, la famiglia è disgregata.
Originariamente concepito come una tragedia in versi, Teorema è uno dei risultati filmici
più originali di Pasolini ma alla sua uscita divise profondamente il pubblico e la critica. Il
film venne sequestrato per oscenità, mentre il regista e i produttori furono denunciati e poi
assolti. Teorema fu però premiato alla Mostra del cinema di Venezia dalla giuria cattolica
dell’OCIC (Office Catholique International du Cinema), decisione duramente deplorata
dalle gerarchie ecclesiastiche. Alla stessa manifestazione Laura Betti si aggiudicò la
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile. La proiezione sarà introdotta da
Paolo Pagliarani e don Piergiorgio Farina.
sabato 21 marzo, ore 21
Giornata mondiale della poesia
OMAGGIO A ORIANA
di e con Maria Rosaria Omaggio
Carlo Fatigoni, videoproiezioni
Adolfo Franzò, foto
Maria Rosaria Omaggio, dopo aver interpretato Oriana Fallaci
nel film Walesa. L’uomo della speranza del premio Oscar Andrzej Wajda, aggiudicandosi la
menzione speciale del Premio Pasinetti alla 70a Mostra del cinema di Venezia, dà voce e
volto all’indimenticata autrice fiorentina anche a teatro, con brani tratti dai suoi tanti scritti.
Punto di partenza, nella Giornata mondiale della poesia, sono i versi che la stessa Fallaci
scrisse per Sam morente in Niente e così sia e una poesia di Pier Paolo Pasolini, a cui
era legata da un’amicizia viscerale. Non potranno mancare i versi di Alekos Panagulis,
a ricordare il drammatico rapporto della scrittrice con il militante e poeta greco che le
scrisse poco prima di morire tragicamente: “Viaggio per acque sconosciute su una
nave / simile a milioni di altre navi … venne infine l’ora di salpare. / E salpai”. Oriana
Fallaci raccontò la loro storia in uno dei più grandi successi internazionali dell’editoria
italiana, Un uomo. Lo fece senza nascondere paure e sentimenti, come in tutti i suoi libri
da Penelope alla guerra a Lettera a un bambino mai nato, da Intervista con la Storia a
Un cappello pieno di ciliege, fino al contestatissimo La rabbia e l’orgoglio, dimostrandosi
sempre aggressiva e fragile, generosa ed egocentrica, cupa e spiritosa, timida e indomita.
Una donna capace di indossare un casco militare o di sfidare un ayatollah togliendosi il
chador, ma anche di soffrire per amore o per la mancata maternità. Non vi era per lei mai
nessuna contraddizione: “Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede
un tale coraggio, una sfida che non finisce mai”.
a seguire
WALESA. L’UOMO DELLA SPERANZA
regia di Andrzej Wajda
con Robert Wieckiewicz, Maria Rosaria Omaggio,
Agnieszka Grochowska, Zbigniew Zamachowski
Polonia, 2013 – 127’
Oriana Fallaci intervista Lech Walesa: è attorno a questo filo
conduttore che si sviluppa il film più recente di Andrzej Wajda, biografia d’autore dedicata
all’operaio polacco premiato con il Nobel per la pace nel 1983. Il film ricostruisce il percorso
di un eroe verso la maturità politica, ma anche la sua vita privata e il rapporto con la moglie
Danuta. Al pensiero di una vita normale da realizzare insieme si oppongono eventi politici
importantissimi che richiedono una presa di posizione ferma. Lottando per la libertà e
proteggendo la propria patria dalla tirannia, l’operaio Walesa diventerà il primo presidente
polacco scelto in elezioni libere e l’uomo che preparerà il terreno al più grande riassetto
dell’ordine politico mondiale del secolo scorso.
sabato 18 aprile, ore 21
UN BRAVO RAGAZZO
di e con Giampaolo Morelli
Sergio Colicchio, musiche dal vivo
Giampaolo Morelli, il mitico ispettore Coliandro della tv,
porta in scena il suo libro d’esordio, la scalcagnata storia
di un giovane prestigiatore timidissimo con le ragazze, e
la sua scoperta dell’amore e della sessualità: una sorta di Giovane Holden in salsa
partenopea, condito dalla irresistibile verve di uno degli attori più amati del cinema
e della tv. Raimondo ha sedici anni e odia il mondo. Riesce a estraniarsi solo nella
solitudine della sua stanza, davanti a un film porno. Le cose per lui vanno male a casa,
con la madre in pieno crollo nervoso per il suo ennesimo quattro in latino, e vanno
ancora peggio a scuola, dove i professori lo fanno sentire una nullità. Adolescente
trasognato e introverso, si scopre diverso in ogni cosa dai suoi coetanei, tutti più
spigliati e disinvolti di lui. Come Ruben, il suo migliore amico, che riesce a scherzare
abilmente con le ragazze. O come Claudia, la più bella della scuola, il grande amore
segreto di Raimondo, desiderata con una passione totalizzante che può avere solo
l’amore a quell’età. Proprio una ragazza, complice uno spettacolo di magia, gli darà
modo di diventare – lui, così bravo a rendersi invisibile – protagonista della vita reale.
domenica 26 aprile, ore 21
MIO NONNO È MORTO IN GUERRA
Voci, canzoni e memorie della Seconda guerra mondiale
di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra è un appassionante mosaico di
memorie, canzoni e videoproiezioni i cui protagonisti sono piccoli
eroi quotidiani, uomini e donne attraversati dal più violento
terremoto del Novecento, la Seconda guerra mondiale. Nel racconto si alternano storie di
bombardamenti nelle borgate romane, storie di fame, di madri coraggiose, di prigionieri
in Africa, di soldati congelati nella ritirata di Russia, storie di lager e lotta partigiana:
testimonianze reali e inedite raccolte dall’istrionico “cant’attore” Simone Cristicchi che,
cambiando voce, abiti, musiche e atmosfere, dà vita a ogni singolo personaggio e riesce
a commuovere e far sorridere amaramente su una delle più grandi tragedie mai accadute.
I suoi racconti sono schegge di vita e aneddoti fulminanti, e si compongono di parole
a volte delicate come cristallo, a volte taglienti come lame affilate. Voci autentiche che
raccontano la stupidità, l’assurdità della guerra: di una guerra che non è mai finita. sabato 9 maggio, ore 21
Giorno della memoria delle vittime del terrorismo
MORO: I 55 GIORNI CHE CAMBIARONO L’ITALIA
di e con Ulderico Pesce
“Non l’hanno ucciso le Brigate Rosse, Moro e i ragazzi della
scorta furono uccisi dallo Stato.” È attorno a questa frase che
si sviluppa lo spettacolo di Ulderico Pesce sul caso Moro. “Il
mio sangue ricadrà su di voi, sul partito, sul Paese” scrive lo statista in una delle sue
ultime lettere. “Chiedo che ai miei funerali non partecipino né autorità dello Stato,
né uomini di partito.” Il racconto scenico parte dai fatti del 16 marzo 1978 quando fu
rapito Aldo Moro e vennero uccisi gli uomini della scorta Francesco Zizzi, Domenico
Ricci, Giulio Rivera, Oreste Leonardi e Raffaele Iozzino. Quest’ultimo, quando
venne colpito, indossava un orologio regalatogli dal fratello Ciro per la Cresima.
Quella mattina Ciro scoprì per caso la morte del fratello scorgendo, sul suo vecchio
televisore Mivar, un lenzuolo che copriva un corpo morto e vedendo spuntare sotto
quel lenzuolo proprio il vecchio orologio della Cresima. Travolto dal dolore e dalla
rabbia Ciro rintraccia il giudice Ferdinando Imposimato, titolare del processo sul
caso Moro. Sarà il rapporto tra Ciro e il giudice a rendere chiaro che la morte di Moro
e dei giovani membri della scorta fu “assecondata” dai più alti esponenti dello Stato
italiano con la collaborazione dei servizi segreti americani.
legenda:
spettacolo
proiezione
un progetto a cura di Associazione Cinema Teatro Moderno
promosso da Parrocchia Santa Lucia Vergine e Martire
parroco Don Piergiorgio Farina
con il patrocinio contributo di Comune di Savignano sul Rubicone
assessore alla cultura Maura Pazzaglia
direzione artistica Simone Bruscia
organizzazione Lorenzo Campana
comunicazione Mariaelena Forti
redazione Mirco Depaoli
immagine Associazione Cultura e Immagine - Circolo Fotografico
progetto grafico FLUO officina creativa
CINEMA TEATRO MODERNO
Corso Giulio Perticari 5 - 47039 Savignano sul Rubicone (FC)
tel. 0541 943960 cell. 389 0171314
www.cinemateatromoderno.it
PREVENDITA ABBONAMENTI
c/o Biblioteca Comunale, Corso Vendemini 67
dalle ore 15 alle ore 19
Rinnovo abbonamenti dal 19 al 23 gennaio 2015
Nuovi abbonamenti dal 26 al 30 gennaio 2015
Abbonamento intero € 70,00 – ridotto € 60,00
VENDITA BIGLIETTI
Dal 19 gennaio 2015 prenotazione telefonica
Vivaticket prevendita online www.vivaticket.it
Il giorno dello spettacolo dalle ore 18
presso la biglietteria del Cinema Teatro Moderno
Biglietto intero € 15,00 – ridotto € 12,00
Riduzioni valide under 25, over 65, soci Associazione Cinema Teatro Moderno,
soci Romagna Est e giovani clienti soci Estroclub
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