Maggio 2008
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Maggio 2008
magazineMAG10 Cataldo Aprea In pace con il mare Al bando i luoghi mondani e i porti affollati. Cataldo Aprea, col suo gozzo, perferisce la vita semplice in rade poco frequentate e con poche comodità, perché i posti dove ci sono tutti i comfort attirano sempre troppa gente Cataldo Aprea, classe 1955, è il re dei gozzi. La sua famiglia li costruisce dal 1849. E dal 1983, anno in cui, insieme a Salvatore Pollio ha fondato il cantiere Apreamare, li ha dotati di una carena planante progettata da lui e ha iniziato a produrli in serie, facendoli conoscere dappertutto, anche oltre Oceano. Curriculum Fabio Taccola A ppena mi è giunta la notizia che Cataldo Aprea, insieme ai suoi soci Rita e Antonino Pollio, ha ricomprato dal Gruppo Ferretti il cantiere Apreamare, che ha fondato nel 1983, sono volato a Napoli con l’intento di fargli tante domande su come avrebbe impostato il nuovo corso del suo cantiere, se avesse avuto l’intenzione di cambiare qualcosa nelle caratteristiche dei gozzi che produce e che cosa avrebbe cambiato. Insomma avevo un bel po’ di domande, per solleticare la curiosità di chi apprezza questo tipo di barche. Niente; sui progetti futuri c’è il più ampio riserbo, salvo il fatto che d’ora in poi gli Apreamare saranno “tagliati” su misura dei clienti con la massima artigianalità. Ma ricostruendo la sua storia, quella del suo >> cantiere e della sua Ha reso immortale l’antico gozzo sorrentino, facendolo diventare molto comodo e veloce, per vivere a bordo senza bisogno di toccare terra maggio BAM 27 magazine << famiglia, ho intravisto altri spunti molto interessanti, così ho cambiato registro e dall’uomo imprenditore ho intervistato l’uomo di mare, scoprendo, devo dire anche con un po’ di sorpresa conoscendo la verve e la socialità di Cataldo Aprea, che è un “solitario” da rada. Il suo punto di vista, in effetti, è molto semplice: “Io quando lavoro faccio qualsiasi cosa, ma nel mio tempo libero voglio stare solo con la mia famiglia e i miei amici”. Sarà molto difficile, dunque, vedere il suo Apreamare 60 nella mondanità della Costa Smeralda: “Le mie mete preferite sono tutte quelle frequentate da poca gente. Faccio prevalentemente rada in luoghi dove non ci sono troppe comodità, perché laddove ci sono molti comfort, arriva un sacco di gente”. Chi naviga su un gozzo, del resto, le comodità le ha a bordo, non a in pace con il mare LE ISOLE PONTINE Sopra, una baia di Ventotene, una delle isole pontine; poca terra e tanto mare, l’ideale per starsene tranquilli a bordo. A destra, in basso, un’altra delle pontine: è Palmarola, con un tramonto meraviglioso. Raggiungerla in barca è facile, ma non lo è altrettanto sbarcare, a causa delle sue coste molto alte, un motivo in più per passare la notte in barca. contatto con il mare, e il fatto che non ami le mete molto in voga, non significa che si vada a cercare posti meno attraenti purché non ci sia nessuno. Le zone dove va a cercare pace, infatti, sono di tutto rispetto, basta semplicemente trovare quei luoghi frequentati da persone che hanno le sue stesse esigenze: la Sicilia, con le Eolie e le Egadi, il Cilento e le Isole Pontine caso, infatti, Aprea dice che l’armatore-tipo di un gozzo è: “Uno che ama andare per mare, senza il bisogno di farsi notare. Non è necessariamente ricco o addirittura ricchissimo. È una persona, che ha un rapporto col mare più diretto e aperto. È quello che al venerdì prende la famiglia, se ne va al mare e rientra la domenica, dormendo preferibilmente in rada”. Partendo dal suo bisnonno Giovanni, la famiglia Aprea costruisce gozzi dal 1948. Inevitabile, quindi, che Cataldo abbia iniziato fin da piccolo ad andare in barca, ma...: “andavo con mio padre, il quale aveva una barchetta a remi, però ho iniziato odiando la barca, perché mio padre mi portava a pescare alle 3 di notte. E io odiavo pescare. Ancora oggi non amo nemmeno più di tanto il pesce, perché per i primi 24 anni della mia vita a casa mia si mangiava pesce sette giorni su sette”. Ora che invece naviga più comodo e a orari più “umani”, Cataldo Aprea cerca volentieri il LA “DOTAZIONE” DI BORDO DI CATALDO APREA Pipa Libri Burraco “Mi rilassa tantissimo”, dice Cataldo Aprea. Una pipa e un buon tabacco aromatico sono la migliore compagnia per le serate in cui l’unica cosa che vuoi è startene tranquillo e in pace con il mare. I libri in barca non mancano mai. Scandiscono molti momenti della giornata a bordo. Conviene però leggere bene prima le recensioni, per non correre il rischio di trovarsi in mare con un libro noioso. Le carte da gioco sono sempre pronte nel cassetto e il gioco preferito di Cataldo Aprea è il Burraco. Si gioca con due mazzi di carte francesi, compresi i quattro jolly, e se ne distribuiscono undici a testa. Lo scopo è quello ACQUE DESERTE E CRISTALLINE A sinistra, Bonifacio accoglie con questi colori i naviganti che le si avvicinano. Anche se è una zona molto frequentata, si possono trovare posti tranquilli ed è quello che fa Cataldo Aprea a bordo del suo Apreamare 60 (sopra, un esemplare), che va a cercare pace in baie deserte. Qui accanto lo vediamo in navigazione con il figlio Giovanni, il quale è parte molto attiva all’interno del cantiere Apreamare. sono i luoghi dove naviga più volentieri, ma non disdegna nemmeno Bonifacio e la Sardegna, evitando, almeno in alta stagione, l’affollamento della Costa Smeralda. Se prediligete la vita tranquilla in barca, dunque, seguite la scia della barca di Cataldo Aprea. L’area di interesse è il Tirreno centrale e quello meridionale. Cominciamo dalle Pontine: “Delle isole Pontine io preferisco Ventotene. La adoro, ci vado sempre ed è il luogho ideale per chi ha figli piccoli. C’è sempre tranquillità, non è mai affollata, nemmeno ad agosto, e il posto è davvero bello. Spesso, poi, facciamo rada a Palmarola. A Ponza ci vado con piacere, ma una volta ogni tanto e solo se posso fare rada, altrimenti no. Quest’estate per esempio non sono proprio andato”. Più a Sud, la zona d’interesse si sposta verso l’isola di Ischia e le coste del Cilento: “Del tratto di mare a sud di Salerno, ci concentriamo >> più su Acciaroli, Marina di Pipa, libri, carte da gioco e Nutella. ciò che non deve mai mancare a bordo per farsi la vacanza al relax di rimanere senza carte, ma solo dopo aver completato un Burraco, cioè creare una combinazione di sette carte in scala o dello stesso seme. Fra gli appassionati famosi di questo gioco, si possono citare Alessia Marcuzzi, Giulio Andreotti, Sandra Mondaini e Katia Ricciarelli. La Nutella Che mondo sarebbe senza Nutella?... dicono in Tv. Cataldo Aprea non se lo vuole nemmeno immaginare, perché a colazione la Nutella non se la fa mancare per nessun motivo. Impossibile dargli torto: iniziare la giornata con una nuotata e poi con la crema al cioccolato e nocciola più famosa al mondo, non ha prezzo. maggio BAM 29 magazine << Camerota, Baia degli Infreschi, tutti posti bellissimi e sempre poco frequentati”. C’è poi un antico borgo di pescatori che è la perla dell’isola di Ischia: “È Sant’Angelo d’Ischia ed è bellissima fino a metà giugno. Spesso facciamo rada alle Fumarole dove, se il mare è calmo, si sta veramente bene. Il ristorante ‘Il Pirata’, del mio amico Carlo, con 30 antipasti diversi è fenomenale. Lì ho appuntamento almeno una volta all’anno con il mio grande amico l’architetto Gianni Zuccon, e il ristoratore deve portarci tutti gli antipasti che ha. C’è poi il ristorante “Il Pescatore”, che è più famoso per i dolci e le colazioni che prepara: mette infatti 30 tipi di torte e dolci diversi su un tavolo lunghissimo, un trionfo per i golosi!! E poi dalle 11 e mezza si trasforma in rosticceria, con specialità di tutti i tipi. Per me San’Angelo è un’isola a parte: in questi posti si mangia bene un po’ dovunque, ma è l’atmosfera che è importante e che fa la differenza!”. E da qui, giù in Sicilia: “Io e la mia in pace con il mare famiglia amiamo molto la Sicilia. Ci piace andare anche per dare un volto culturale alla nostra vacanza. Da Trapani andiamo a Erice o da Villa Igea scendiamo a Palermo per visitare questa città, culla delle mille culture”. Ma la Siclia è anche la culla degli splendidi arcipelaghi, altrettanto capaci di esprimere storia e cultura attraverso lo splendore dei loro luoghi: “Le Eolie mi piacciono molto, ma in agosto le evitiamo. Ci dirigiamo più volentieri verso le Egadi: Favignana, Marettimo e Levanzo, le amiamo molto perché c’è ancora un bel rapporto con la natura”. Fra le Egadi e le Eolie, c’è Ustica, un’isola di soli 8 chilometri quadrati, soprannominata anche “la tartaruga”, per la sua forma che ricorda questo animale: “A parte la bellezza del luogo, una cosa simpatica di quest’isola è che a un certo punto, dopo che è andato via l’ultimo traghetto, arriva un signore spassoso che ti porta i Pontine, Egadi e Sicilia sono tra i luoghi preferiti di Cataldo Aprea. Se volete navigare anche voi su queste rotte e volete avere tutte le informazioni, i consigli su dove andare e cosa visitare, consultate gli speciali di Barche a Motore dedicati specificamente alle Isole Italiane e alla Sicilia con i suoi arcipelaghi. fichi appena raccolti dal suo albero”. Abbiamo visto che la prua dell’Apreamare 60 è attirata solo in direzioni dove c’è pace e tranquillità: “In generale sto bene per mare laddove c’è calma e posso godermi il mare e la natura”. E in mezzo alla natura la famiglia Aprea ci sta il più possibile: “Capita spesso che non mettiamo piede a terra per giorni. Non ne sentiamo proprio il bisogno. La nostra barca è la nostra isola. Non programmiamo niente, nemmeno il pranzo. Quando ci viene LA GIORNATA IN MARE SECONDO CATALDO APREA In barca fame, decidiamo cosa fare”. E di solito non si scende dalla barca nemmeno per andare a pranzo o a cena: “Non cerchiamo ristoranti alla moda. A parte le eccezioni, amiamo cucinare e cenare a bordo. Troppe volte, durante l’anno, per lavoro mangiamo in giro per ristoranti. Così in vacanza preferiamo l’intimità e la genuinità. A volte, a Favignana scendiamo per comprare arancini e pizzette o tonno delle tonnare”. E chi è il cuoco di famiglia? “Ecco, qui devo dire che non ho le qualità dello chef, ma fortunamente ho un comandante appassionato di cucina ed è bravissimo. Anche i miei amici sono talmente appassionati, che preparano sempre degli ottimi piatti, a cui non riesci a dire mai di no, anche quando vuoi mangiare soltanto qualcosa di veloce e leggero”. IL BELLO DEL DOLCE FAR NIENTE Un buon motivo per cui Cataldo Aprea cerca luoghi poco caotici è perché la sua giornata tipo in barca Succede spesso che non mettiamo piede a terra per giorni. Non ne sentiamo proprio il bisogno è: “Cazzeggio totale! Io mi alzo alla mattina con calma, pecrché ho il risveglio lento. La mia compagna è più attiva, appena si sveglia si alza e comincia la giornata, io invece mi sveglio e con molta calma vado a far colazione... rigorosamente con la Nutella. Poi metto un po’ di musica di sottofondo, un buon caffè, giornali, ma, quando c’è bel tempo, prima di ogni cosa faccio un tuffo in mare. Una nuotata alla mattina lontano dalla folla è qualcosa di favoloso”. Come dargli torto. Contro il logorio della vita moderna non basta solo il famoso digestivo reclamizzato in tv, molto utile è anche la ricetta Aprea, semplice, ma efficace per una vacanza rigenerante: “Vivo quanto più possibile la mia barca. A seconda dei momenti della giornata mi guardo la televisione, mi faccio delle belle partite a Burraco con le carte, mi leggo un libro, io leggo tantissimo”. Al calar del giorno, la vita in barca è ancora più rilassante: “La sera in rada dopo cena, trascorsi quei momenti insieme con la famiglia, prendo la mia pipa, che fumo solo di sera perché mi rilassa moltissimo, mi siedo in pozzetto e sto lì semplicemente a guardare il mare. Arrivano le due di notte che non te ne accorgi nemmeno. Sono quelle situazioni che mi fanno godere di quel po’ di sana solitudine, che se sei capace di viverla nel modo giusto, secondo me è fondamentale avere”. Quella stessa capacità di godersi la vita in mare lontano dalla mondanità, che è nella filosofia degli armatori dei gozzi, piccoli o grandi che siano. Claudio Russo prima di tutto, poi le serate in baia a guardare il mare e “il Pescatore”, con il suo lungo banco colmo di dolci Il tramonto in rada Il ristorante dei golosi La barca ideale di Cataldo Aprea Quante volte ci si sofferma a guardare cartoline o immagini con tramonti visti dal mare? Ora immaginate di essere in rada, seduti in pozzetto, lontano dalla folla e dal via-vai nei porti, a guardare l’orizzonte al calar del giorno, magari con il riflesso luminoso della luna. Dà una sensazione di profondo relax e fa godere quel po’ di sana solitudine che ritempra da ogni cosa. Si chiama “Il Pescatore” ed è a Sant’Angelo d’Ischia. La sua particolarità è quella di “sfoggiare” un banco lunghissimo con tantissimi tipi di torte e dolci. Considerato che si tratta di dolci napoletani, c’è da stare sicuri che la gola ringrazierà molto. Il range è alto: la misura di barca ideale di Cataldo va da 18 a 24 metri, perché lui ama i grandi spazi, non a caso possiede un Apreamare 60 (foto), che è lungo 18,30 metri. Ma la grande abitabilità tipica dei gozzi si apprezza anche sui modelli più piccoli. Il gozzo nasce come barca a remi e a vela per la pesca e ha radici antichissime. La particolarità di quello sorrentino è di avere una carena 30 BAM maggio LE ISOLE DEL SUD A sinistra, sopra, il porto di Favignana alle Egadi, e Ustica (sotto), due isole che Aprea ama molto per il rapporto con la natura che riesce ad avere. Sopra, Sant’Angelo d’Ischia, un altro grande amore di Cataldo, che vediamo sotto al timone del suo Apreamare 60. meno panciuta e molto stellata a poppa, che permette un buon appoggio sull’acqua e riduce il rollio. La barca di Aprea ha tre cabine, di cui due matrimoniali e una doppia, tutte con bagno. Sul ponte di coperta, il salone è arredato a poppa con una grande dinette a L e un divano sul lato opposto, mentre a prua, accanto alla postazione di comando si sviluppa l’area della cucina, in cui ci si muove molto agevolmente. maggio BAM 31