inter - liverpool 0 – 1 report

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inter - liverpool 0 – 1 report
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REPORT
N.51 MARZO 2008
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
STUDIOS
INTER - LIVERPOOL 0 – 1
INTER
A cura di Massimo Lucchesi
OTTAVI DI CHAMPIONS LEAGUE (ritorno)
PORTIERI
12 – JULIO CESAR
1 - TOLDO
DIFENSORI
13 - MAICON
24 - RIVAS
26 – CHIVU
16 – BURDISSO
12
24
26
9
CENTROCAMPISTI
14 - VIERA
19 – CAMBIASSO
4 – ZANETTI
5 – STANKOVIC
30 – PELE’
7 – FIGO
28 – MANICHE
11 – JIMENEZ
16
19
13
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4
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21
5
12
8
9
4
ATTACCANTI
8 – IBRAHIMOVIC
9 – CRUZ
18 – CRESPO
29 – SUAZO
ALLENATORE
R.MANCINI
LIVERPOOL
PORTIERI
25 – REINA
30 - ITANDJE
23
37
25
DIFENSORI
23 – CARRAGHER
37 - SKRTEL
4 – HYYPIA
12 – F. AURELIO
6 – RIISE
17 – ARBELOA
CENTROCAMPISTI
21 – LUCAS PEZZINI
20 - MASCHERANO
18 – KUYT
8 – GERRARD
19 – BABEL
16 – PENNANT
10 – VORONIN
ATTACCANTI
9 – F. TERRES
15 – CROUCH
11– BENAYUON
ALLENATORE
R.BENITEZ
MILANO 12/03/2008 – STADIO SAN SIRO
ARBITRO: TOM HENNING ØVREBØ (NOR)
MARCATORI: F. TORRES 63’
SOSTITUZIONI: Benayuon x Babel (61’) – Pelè x Viera (77’) –
Suazo x Ibrahimovic (80’) – Jimenez x Stankovic (81’) – Riise x
Kuyt (81) – Pennant x Mascherano (87’)
ESPULSO BURDISSO al 50’
PRESENTAZIONE DEL MATCH
Allo stadio Giuseppe Meazza di Milano
Inter e Liverpool si affrontano per l'ultimo
ottavo
di
finale
della
Champions
2007/2008, con gli inglesi che partono
dal vantaggio di 2-0 conseguito nel
match di andata.
L'Inter ha grossi problemi in difesa dove
sono indisponibili per varie ragioni i
centrali Samuel, Cordoba e Materazzi e
l'esterno Maxwell. Il reparto offensivo
dell'Inter è invece al completo con
Mancini che recupera sia Cruz che
Ibrahimovic.
Benitez deve fare invece a meno del
centrale Hagger, sostituito da Skrtel, con
Carragher defilato a destra al posto di
Arbeloa.
CONTRAPPOSIZIONE TATTICA
Mancini decide di affrontare il classico
sistema del Liverpool formato trasferta
con il centrocampo a rombo.
I nerazzurri si schierano con Maicon,
Rivas, Chivu e Burdisso in difesa, Vieira,
Cambiasso e Zanetti in mezzo al campo
con Stankovic a supporto delle punte
Cruz e Ibrahimovic.
Per contro, Benitez ha risposto con una
squadra molto compatta composta da
due linee da 4 (Carragher, Skrtel, Hyypia
e Fabio Aurelio in difesa - Kuyt, Lucas,
Mascherano e Babel a centrocampo), un
centrocampista universale (Gerrard) ed
un unico attaccante (Torres).
E’ interessante notare come Benitez si è
opposto
al
4-3-1-2
nerazzurro
modificando la disposizione dei centrali di
centrocampo (fig.1 e 2) in relazione
all'avversario in possesso di palla ed al
tipo di pressing da applicare.
Quando la palla era infatti gestita dal
difensore laterale nerazzurro all'interno
della propria metà campo il Liverpool si
muoveva secondo quanto rappresentato
dalla figura 1. In particolare usciva a
pressione il centrocampista esterno con
Gerrard pronto a schermare il vertice
basso
nerazzurro,
centrocampista
centrale e difensore laterale sul lato forte
pronti ad alzarsi in relazione alla
posizione
occupata
dall'interno
avversario, il centrocampista centrale
lontano che si accentra e funge da
schermo
difensivo
contrapponendosi
eventualmente al trequartista che si
muove in tale settore del campo. Sul lato
debole il centrocampista esterno si
muove diagonalmente verso il centro per
potersi avvicinare ed ostacolare l'interno
avversario mentre il difensore laterale
stringe verso il centro per fare reparto
con i compagni.
In questo modo il Liverpool riesce a
soffocare i flussi di gioco nerazzurri,
mantenere il baricentro alto ed un
atteggiamento
difensivo
attivo
ed
efficace.
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Fig.1
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Quando invece l'Inter riesce a superare il
pressing
offensivo
dei
reds,
il
centrocampo di Benitez è pronto ad
accorciare all'indietro ed in questo caso
Gerrard arretra consentendo a Lucas e
Mascherano di ristabilire la parità
numerica nei confronti di Zanetti, Vieira e
Stankovic ed a Kuyt e Babel di occuparsi
principalmente delle discese di Maicon e
Burdisso.
L'azione parte da Chivu che liberamente
avanza palla al piede fino a metà campo
prima di subire la pressione di Lucas.
Sull'uscita a pressione del centrocampista
dei reds, intelligentemente Cruz va a
smarcarsi e ricevere proprio nella zona
liberata da Lucas (fig.3).
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Fig.3
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Fig.2
L'Inter nella prima frazione si è resa
pericolosa in 3 occasioni sempre e
soltanto con Cruz (tiro dal limite all'8' ben
parato da Reina, conclusione appena
fuori dallo specchio della porta al 29' e
colpo di tacco sottomisura al 42').
Ben 2 delle 3 conclusioni nerazzurre sono
scaturite da una rimessa laterale in zona
offensiva ed in un solo caso l'Inter è stata
in grado di articolare una manovra
ragionata che sfruttasse in maniera
adeguata la diversa dislocazione delle
squadre sul rettangolo di gioco.
L'azione si sviluppa con Cruz che avanza
palla al piede prima di cedere a
Ibrahimovic che si posiziona in verticale
disponendosi lateralmente rispetto a
Skrtel mentre Zanetti sull'esterno tiene
impegnato Carragher. Una volta ceduta
palla a Ibrahimovic, Cruz si sovrappone
allo svedese che non ha difficoltà
(favorito dall'evidente indecisione di
Skrtel) a servirlo con un geniale assist in
profondità (fig.4 a pag.successiva). La
susseguente conclusione dell'attaccante
argentino (che avrebbe potuto servire
Stankovic, liberissimo a centro area)
lambisce il palo ed esce di un niente.
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Fig.4
Nella
seconda
frazione
l'ingenua
espulsione di Burdisso determina in
maniera definitiva le sorti del match.
Mancini sistema i suoi con il 4-3-2
(spostando Zanetti sull'out di sinistra ed
accentrando Stankovic) ed Ibrahimovic
ha una colossale occasione (favorita da
un grossolano errore in disimpegno di
Skrtel) di portare in vantaggio i suoi.
L'errore dello svedese ed il successivo
goal
di
Torres,
favorito
dallo
sbilanciamento dell'Inter, determinano
risultato e qualificazione a favore degli
inglesi.
ANALISI TECNICA
Da un punto di vista strategico l'idea,
teoricamente apprezzabile, di Mancini nel
disporre il centrocampo a rombo per
poter creare situazioni di superiorità
numerica settoriale e scompensi al
sistema difensivo degli inglesi è resa
4
vana
da
alcune
evidenti
pecche
riscontrate dalla squadra.
L’Inter dispone infatti di un solo difensore
(Chivu) in grado di organizzare la
manovra arretrata in maniera adeguata
ed i quattro difensori a disposizione di
Mancini mai hanno giocato insieme in
questa stagione denotando evidenti
difficoltà nella circolazione della palla.
I nerazzurri in più di una occasione hanno
commesso errori (anche grossolani) in
fase di impostazione e ciò è una lacuna
non da poco se si ha intenzione di
superare l'avversario sul piano del gioco.
A ciò vanno ad aggiungersi le difficoltà
(croniche almeno ad alti livelli) da parte
di Stankovic nel determinare in maniera
decisiva le azioni offensive della propria
squadra con giocate di qualità o iniziative
personali in grado di destabilizzare il
sistema difensivo avversario.
Inoltre la disposizione a rombo del
centrocampo non consente ai nerazzurri
di essere aggressivi in fase di non
possesso permettendo al Liverpool di
sviluppare gioco sulle fasce laterali con
sufficiente disinvoltura.
La posizione raccolta dei centrocampisti
nerazzurri consente infatti al Liverpool di
iniziare la propria manovra da Carragher
o Fabio Aurelio (con Zanetti e Vieira
impossibilitati a pressare con tempismo a
causa dell'eccessiva distanza che li
separa dagli avversari). Fondamentali per
il Liverpool risultano inoltre essere i
movimenti degli esterni (Babel e Kuyt),
abili sia ad abbassarsi che ad alzarsi in
relazione al lato di campo dove è posta la
palla. In particolare sul lato forte il
centrocampista
esterno
è
solito
abbassarsi per costringere il terzino
avversario a seguirlo e permettere a
Torres di ricevere sull'esterno. In questo
modo il Liverpool riesce ad alzare il
proprio baricentro ed è in grado, una
volta persa la palla, di pressare gli
avversari nella propria metà campo senza
farsi schiacciare. Sul lato debole invece il
centrocampista
esterno
si
alza
mantenendosi però vicino alla linea
laterale per poter ricevere i cambi di
fronte e sfruttare gli spazi che il sistema
di gioco nerazzurro concede in tale
settore.
Il comportamento del Liverpool al Meazza
è
stato
indubbiamente
positivo
a
conferma della personalità e della statura
internazionale della squadra inglese. I
reds si sono dimostrati aggressivi in fase
difensiva e sufficiente abili nel gestire
palla e ritmi di gioco confermando le
qualità di un allenatore come Benitez
abilissimo nel contrapporsi all'avversario
ed a ripartire.
I reds non si sono lasciati intimorire dalle
condizioni ambientali e sono parsi più
decisi dei nerazzurri nel cacciare la
seconda palla. Ciò ha consentito alla
squadra
di
Benitez
di
mantenere
adeguato il proprio baricentro evitando di
farsi schiacciare a ridosso dell’area di
rigore.
Viceversa, le scelte strategiche del
tecnico italiano sono parse discutibili e
comunque inefficaci anche e soprattutto
in considerazione dell’analisi dei motivi
che hanno consentito alla squadra di
rendersi pericolosa. La squadra di
Mancini, a cui va riconosciuto l'alibi delle
molte assenze, ha optato per uno stile di
gara (superare l'avversario con la forza
del gioco) che si addice alle idee del
tecnico ma difficilmente proponibile da
una squadra inedita e con alcuni elementi
poco avvezzi a giocare su simili
palcoscenici.
In conclusione la vittoria, netta nell'arco
dei due incontri, conseguita dal Liverpool
fa si che siano ben 4, su 8, le squadre
inglesi che accedono ai quarti di finale.
Dopo l'exploit della scorsa stagione, con
Chelsea, Liverpool e Manchester United
semifinaliste insieme al Milan, tale dato
non fa che sancire in maniera marcata la
superiorità della Premier League rispetto
alla Liga, alla serie A ed alla Bundesliga.
S T A T I S T I C H E G E N E R A LI
INTER
47%
12/2
2
0
17
5
1
LIVERPOOL
Possesso palla
Tiri / Tiri in porta
Angoli
Rigori
Falli
Ammonizioni
Espulsioni
53%
6/4
4
0
17
4
0
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