resoconto Hasegawa ROB

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resoconto Hasegawa ROB
Resoconto della riunione con il Presidente della Soka Gakkai Europea, sig.
Hasegawa. Milano 13/10/2001 (mattino, con responsabili di gruppo e settore)
Kanzaki introduce il sig. Hasegawa: Ascoltate bene ciò che dice Hasegawa. È
stato mandato dalla SGI, cercate di mettere in pratica ciò che dice. Il
presidente Ikeda è al corrente della sua venuta.
Vorrei darvi qualche notizia su di lui. È un famoso pittore ed io ho un
grande rispetto del suo impegno al 100% nella vita quotidiana e nella sua
attività buddista. Venne in Francia nell’ottobre del 1961, lo stesso anno e
mese in cui venne anche per la prima volta Sensei. Nel 1963 ha iniziato a
praticare, prima era comunista. Nel 1964 ha incontrato Sensei in Francia, è
citato più volte nella Nuova Rivoluzione Umana con il nome di Haseda. 12
anni fa è diventato Direttore generale della Francia. Nel 1994 è stato
nominato dal Presidente Ikeda responsabile dell’Europa. 3 anni fa ha
lasciato al sig. Chiba la carica di Direttore generale della Francia. Pochi
giorni fa sono stato a Parigi per discutere sul prossima decima riunione
europea dei giovani che si terrà a Baveno in occasione del 40° anniversario
di Kosen-rufu in Europa. Adesso lui spiegherà perché abbiamo deciso di
sospendere la riunione di Baveno e farne invece una in ogni paese. Dunque
ascoltate e mettete in pratica.
Hasegawa: (si schernisce per i complimenti di Kanzaki). Kanzaki tende ad
ingrandire le cose e quindi non tenete conto di quello che ha detto su di
me. Sono molto contento di essere venuto a Milano. Durante gongyo ho
pregato per la pace di Cristina Caironi che è morta a Linate.
Come avevamo già previsto c’erano due appuntamenti: la commemorazione del
40° anniversario di Kosen-rufu in Europa e la 10a riunione europea dei
giovani. Abbiamo modificato il modo di tenere questo tipo di riunioni. A
Parigi abbiamo discusso se fare o non fare e stavamo già orientandoci per
rinviarle, ma abbiamo comunicato subito questo nostro orientamento al
presidente Ikeda e lui ha risposto subito: “Va bene!”. Il nostro modo di
pensare, quindi, era in sintonia con il pensiero del presidente Ikeda.
Si legge la delibera di Parigi.
Oggi studiamo insieme il gosho Shoho jisso sho (La vera entità della vita).
(Si legge una frase): “Qualunque cosa accada mantieni sempre la tua fede
come devoto del Sutra del Loto e come discepolo di Nichiren. Se hai la
stessa mente di Nichiren, devi essere un Bodhisattva della Terra, e se sei
un Bodhisattva della Terra, senza dubbio sei un discepolo del Budda dal più
remoto passato. Il capitolo Yujutsu afferma: “Io li ho istruiti fin dal più
remoto passato”. Non possono esserci discriminazioni fra coloro che
propagano i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo nell’ultimo giorno della
Legge, siano essi uomini o donne: se non fossero Bodhisattva della Terra,
non potrebbero recitare il Daimoku”.
Come dice il gosho, noi siamo nati sulla Terra e abbiamo abbracciato questa
fede. Dobbiamo domandarci cosa significa abbracciare il Gohonzon in questa
vita, diventare menbri della Soka Gakkai e seguire il nostro maestro, il
presidente Ikeda. Se abbiamo la stessa mente di Nichiren e quindi abbiamo
la stessa mente del nostro maestro Sensei, allora siamo Bodhisattva della
Terra.
I Bodhisattva della Terra sono figure magnifiche descritte da Shakyamuni
nel Sutra del Loto. Nel Sutra del Loto è scritto che Shakyamuni aveva dei
grandi discepoli: Ananda, Sharihotsu etc. Shakuyamuni predice l’avvento di
un periodo terribile (Mappo) in cui propagare il Sutra del Loto porterà
grandi benefici. Allora Anada, Sharihotsu e gli altri dichiarano che
sarebbero stati loro a propagarlo, ma Shakyamuni dice: “Fermatevi bravi
ragazzi, voi non siete in grado di propagare in quell’epoca e saranno altri
a farlo”. Allora la Terra si apre e appaiono innumerevoli Bodhisattva
bellissimi e molto saggi. I discepoli di Shakyamuni, vedendoli, così pieni
di dignità si convincono.
Noi membri della Soka Gakkai siamo la famiglia dei Bodhisattva della Terra.
Il fatto che stiamo recitando Daimoku significa che siamo Bodhisattva della
Terra. Noi però potremmo chiederci: “Ma come, io sono un Bodhisattva della
Terra? Io che ho tanti problemi da affrontare?”. C’è una risposta a questa
domanda. Prima di tutto non dobbiamo preoccuparci se abbiamo dei problemi:
prima di nascere abbiamo fatto una promessa a Nichiren Daishonin. “Io
rinascerò con questi problemi per dimostrare la mia Rivoluzione Umana”.
Questa è una promessa fatta molte vite fa, prima di rinascere in questa
vita.
Adesso faccio un salto e vado alla Saggezza del Sutra del Loto (vol. 3?).
“Il Sutra del Loto è la religione per l’essere umano, non è per le persone
di potere o persone particolari”. Ultimamente Sensei ha rilasciato
un’intervista al Mainichi Shinbun: partendo dal terrorismo lui ha detto che
lo scopo di una religione è quello di rendere felici le persone altrimenti
è inutile. Questa domanda dobbiamo porcela anche noi: perché esiste la Soka
Gakkai? Dobbiamo sempre tornare a questa domanda fondamentale. Noi abbiamo
iniziato a praticare per essere felici, quindi se nella Soka Gakkai non è
così che senso ha? È vero che siamo Bodhisattva della Terra, ma siamo anche
comuni mortali per cui dobbiamo allenarci a tirare fuori la Buddità
attraverso Gongyo, Daimoku, l’attività e shakubuku. Sensei dice che la
religione esiste per rendere felice ogni singola persona, quindi la Soka
Gakkai esiste per rendere felice ogni singola persona.
Però l’organizzazione nata per rendere felici le persone può rischiare di
vincolare, imprigionare le persone. Persino il Sutra del Loto può essere
utilizzato in modo errato per giustificare autorità e discriminazione. Per
vincere questo rischio di capovolgimento è necessario avere un maestro, ci
vuole la relazione maestro-discepolo.
Occorre ereditare la fede e il cuore del maestro che desidera salvare ogni
singola persona. Sensei dice che se perdiamo questo spirito mettiamo a
rischio la stessa Soka Gakkai. Cosa significa Funi di Shitei-funi?
Significa unicità. I corpi sono separati, ma il cuore e la Legge che uno
abbraccia sono uniti, perciò bisogna cercare il maestro che sta praticando
in modo corretto e cercare l’unicità con lui. Invece dire “Segui me, io
sono discepolo di Sensei” non è il modo corretto di praticare il Buddismo.
Diventa un rapporto come quello tra Capo e Suddito. Nessuno si deve mettere
tra noi e il presidente Ikeda. Fuori dall’Europa, in un paese dove c’è
stato un grande sviluppo, il direttore generale di quel paese è diventato
arrogante a causa della crescita e ha cominciato a dire che tramite lui ci
si univa a Sensei. Ora quella persona non pratica più. La nostra fede si
deve unire direttamente a Sensei quindi, non ci devono essere intermediari.
È importante ereditare correttamente il cuore di Sensei. Se non c’è questa
relazione non esiste crescita. È molto importante anche eser umili, anche
se c’è un grande sviluppo bisogna essere modesti e dire “Da adesso in poi
mi sforzerò ancora di più”.
Ora vorrei parlarvi di cose concrete rispetto all’Italia.
So che delle persone vengono chiamate traditori e che ad alcuni è stato
detto di non andare più allo zadankai e al kaikan. Questa notizia è
arrivata alla SGI e per questo sno qui. L’Italia è cresciuta numericamente,
ma mi sembra che manchi l’esperienza e l’allenamento nella fede. Tanti sono
convinti che in Italia si faccia allenamento, ma mancando alcuni elementi
fondamentali alcuni hanno sbagliato, ma non hanno cattive intenzioni. Se le
cose continuano così allora la SGI Italia rischia di diventare come il KGB.
Quindi vi chiedo di comprendere bene qual è la base.
La base è che la Soka Gakkai e una religione servono per rendere felici le
persone. Siamo tutti discepoli di Sensei, non esiste nella Soka Gakkai il
divieto di partecipare agli zadankai, non è giusto dire che non si fa
venire una persona per dargli occasione di riflettere. Il traditore è
NIkken. Ci sono nostri membri che sono passati ai danto, ma noi cerchiamo
di recuperarli con il dialogo, a maggior ragione io non permetto che membri
della Soka Gakkai siano chiamati traditori. Se continua ad andare avanti
così tante persone avranno una retribuzione negativa. Io sto venendo qui
perché tutte le persone possano avere benefici. Tutti noi siamo compagni di
fede e discepoli del presidente Ikeda. Farò un resoconto al presidente
Ikeda, e quindi state tranquilli e rendete la Soka Gakkai italiana serena
come il cielo azzurro che oggi c’è a Milano.
Ci sono domande?
Domanda: Io non sono d’accordo con la linea dei miei responsabili come devo
fare?
Risposta: Il presidente Ikeda parla sempre di dialogo. La Soka Gakkai non è
un’azienda: nell’azienda si dice “tu devi fare questo”, ma la Soka Gakkai
non è così, quindi ci vuole il dialogo tra tutte e due le parti. Quando ero
giovane – praticavo da tre anni – il mio responsabile di capitolo aveva
deciso di fare una campagna di shakubuku preparando dei pamphlet e
chiedendoci di consegnarli attraverso la posta. Io non ero d’accordo e non
l’ho fatto perché quello non è il modo di fare shakubuku e la campagna si è
spenta da sola dopo due settimane. Io però ho insistito a seguire la linea
corretta di shakubuku che era quella insegnata dal presidente Ikeda. C’è un
gosho – Ammonimento ad Hachiman – dove il Daishonin spiega il ruolo
dell’organizzazione: i giovani alberi non hanno forza e devono essere
sostenuti, così nella Soka Gakkai ogni membro deve crescere e la Soka
Gakkai lo deve sostenere. Dico questo anche a me stesso: io stesso sono
sostenuto da tante persone. Sostengo gli altri, è vero, ma anche gli altri
mi sostengono. Qualcuno potrebbe pensare che io non ho bisogno di essere
sostenuto, non è vero. Così deve essere la Soka Gakkai. Se ci sono cose che
non avete capito chiedete consiglio ai responsabili che hanno più
esperienza e di cui vi fidate. La Soka Gakkai è come un corpo umano, se il
sangue si ferma, ad esempio, prima di arrivare alla mano, allora la mano
muore. Grazie a Sensei noi possiamo praticare correttamente, se questo
sangue si ferma allora si rovina tutto. C’è un gosho intitolato Shoji
ichidaiji kechimyaku sho, kechimyaku significa sangue. Allora se uno vuole
chiarire alcune cose deve chiedere finché non si chiarisce, se ci si sforza
così la Soka Gakkai diventa un’organizzazione dove scorre la linfa vitale
della fede. Se non è così il sangue si ferma e si rovina tutto. Quindi
quando non capite qualcosa chiedete! La Soka Gakkai è organizzata a
piramide, ma se non volete chiedere ai responsabili direttamente sopra di
voi chiedete ad altri, non c’è problema. Non esiste questo obbligo nella
Soka Gakkai. Se si va avanti in quella direzione si va verso il fascismo e
in questo modo sia i membri sia i responsabili non avranno benefici, anzi
saranno più i responsabili a non avere benefici. I resposnabili hanno
l’incarico di rendere felici i membri, questo lo dice Sensei e incidetelo
nel cuore. I responsabili devono far prendere il maggior numero di benefici
al maggior numero di membri possibile. Quando trovate una persona che sta
soffrendo, dobbiamo recitare Daimoku in modo da fargli prendere un grande
beneficio. Non è giusto togliere la responsabilità a una persona per farlo
riflettere, nel cuore di queste persone poi rimane rancore.
Domanda: Vorrei capire meglio il fatto che la nostra fede deve essere
direttamente collegata con il presidente Ikeda. Lei ha detto che ognuno di
noi deve trovare un collegamento diretto con Sensei. Cos avuol dire questo
a Milano?
Risposta: Noi ci uniamo al presidente Ikeda attraverso il Gohonzon. Molti
di noi non hanno mai visto il presidente Ikeda, così lui incarica alcune
persone di assuòersi la responsabilità di ogni paese, area etc. Però queste
persone incaricate non sono il tramite con il presidente Ikeda, ciò non
vuol dire che non bisogna conoscere il presidente Ikeda anche tramite altre
persone. Il presidente Ikeda molto spesso parla dei responsabili alti:
quello che è importante è la vostra crescita nella fede, dobbiamo essere in
grado di capire se qualche responsabile dice qualcosa che non va, dobbiamo
essere in grado di distinguere.
Il presidente Ikeda sa tutto, capisce tutto e sottolinea sempre la
delicatezza del ruolo dei responsabili perché possono cadere
nell’arroganza. Questo lui lo sa. Quando Toda istituì il Seikyo Shinbun
disse:”Questo è come se fossero delle mie lettere ai membri”. Adesso le
cose sono cambiate e con la nuova tecnologia, ad esempio, la riunione
generale mensile di Sensei con i responsabili è trasmessa via satellite per
cui tutti possono vederla. Anni fa i membri conoscevano Sensei solo
attraverso foto o scritti. Sentivano i responsabili fare discorsi e magari
si chiedevano se ci fosse una differenza tra quello che dicevano loro e ciò
che diceva Sensei. Oggi possono sentire direttamente. Noi siamo tutti
comuni mortali, possiamo sbagliare. Dopo che sono iniziate le trasmissioni
via satellite, in Giappone molti membri si sono seccati per il
comportamento di alcuni responsabili che non corrispondeva a ciò che diceva
il presidente Ikeda. Sensei dice spesso che i responsabili non capiscono
ma, attraverso la relazione maestro-discepolo, invece, sono i membri a
cercare direttamente il presidente Ikeda. Dunque non va bene capire il
presidente Ikeda tramite qualcuno. Sapete che Sensei sta pregando ogni
giorno per tutti i membri? Pensate che sia una formalità? Non è vero, è
realmente così. Quindi noi, attraverso la nostra fede, cerchiamo di
comprendere attraverso la nostra vita le sue guide. Dovremo ripetere sempre
questo tipo di approccio. Se ognuno di noi fa così allora la Soka Gakkai
diventa una cosa meravigliosa. Ma comunque non credo che in Italia qualcuno
dica “attraverso di me si arriva al presidente Ikeda”. (Qualcuno dice che
su un editoriale è scritto così) e allora Hasegawa continua: Anche se è
scritto così cambiamo. Credete in me, cambieremo tutto. La cosa più
importante è il cuore, stabilire un rapporto di fiducia. Attenzione
qualcuno potrebbe cominciare a dire: “hai visto, Hasegawa ha detto così”.
Questo non va bene, Tutti siamo comuni mortali e possiamo sbagliare. Per
favore non litigate. Qualcuno potrebbe dire: “Questo responsabile mi ha
impedito di andare alla zadankai”, io gli dico “perdonalo”. Dobbiamo essere
uniti. Però se qualcuno continua a fare così dopo aver sentito il mio
discorso, sarò molto severo. Io non posso togliere la responsabilità, ma
parlerò direttamente a questa persona molto severamente.
Vorrei leggere la parte finale di un saggio derl presidente Ikeda sulla
Nuova Rivoluzione Umana, tratto dal Seikyo Shinbun. Sensei cita Goethe e
dice: “ La missione più importante per un essere umano è agire”. Agire per
noi significa anche l’attività buddista. Ieri ho parlato con una persona
cui è stata tolta la responsabilità (era alta), e ho pensato: noi siamo
comuni mortali e quando perdiamo nel campo dell’attività non sappiamo cosa
fare. Responsabilità vuol dire rendere felici le persone, quando uno si
assume una responsabilità è motivato, quando gli viene tolta si sente
perso. E’molto importante – quando si decide una cosa del genere – tener
presente questi sentimenti umani.
Domanda: Non capisco cosa stia succedendo nella Soka Gakkai, pratico da tre
anni e i miei responsabili sono bravissimi. Oggi venire qui è una
sofferenza. Questi problemi perché non li risolvete tra voi dialogando?
Risposta: Esistono zone dell’organizzazione in cui ci sono responsabili
bravi dove c’è gioia, ma in altre zone non è così. Comunque è importante
sapere che ci sono posti dove non va così bene. Tre anni di pratica sono
pochi e credo che ci sia bisogno di accumulare più tempo di pratica. Il mio
discorso potrebbe aver creato confusione, ma sappiate che noi siamo tutti
comuni mortali e che pratichiamo tra i problemi. Non dobbiamo scappare
davanti alla confusione altrimenti la nostra fede è debole. Noi siamo
ancora nel porto, la nave non è ancora uscita nell’oceano. Il problema che
stiamo affrontando deve essere un allenamento per affrontare altri grandi
problemi nel futuro..
Mi raccomando di creare una grande armonia in Italia, il litigio fa gioire
solo il demone del sesto cielo.
Resoconto della 2a riunione con il Presidente della Soka Gakkai Europea,
sig. Hasegawa. Milano 13/10/2001 (pomeriggio, con responsabili di gruppo e
settore)
Kanzaki introduce Hasegawa.
La scorsa volta che sono venuto ho incontrato solo poche persone, questa
volta tante. Grazie a voi sto accumulando tanti benefici. Sul Seikyo
Shinbun del 6 settembre c’è un messaggio di Sensei dedicato ai responsabili
delle varie province, all’inizio c’è una poesia che Toda aveva dedicato 50
anni fa al presidente Ikeda: “ E’ mistica la nostra relazione di
condividere le nostre sofferenze e gioie anche nel futuro”. Qui emerge il
concetto di tre esistenze. Siamo tutti compagni di fede dall’infinito
passato. Noi pensiamo di esserci incontrati adesso, ma con Sensei siamo
compagni di fede da tante esistenze. Il significato di compagni nella fede
è quello di condividere gioie e sofferenze dall’infinito passato, ma
comunque noi dobbiamo andare avanti insieme. Sensei dice anche che marito e
moglie sono compagni di fede, però ci possono essere compagni poco
simpatici di cui pensiamo, “se non ci fossero sarebbe meglio”. Io ho
incontrato questo tipo di persone. Una mia shakubuku, una donna anziana,
quando ha iniziato a praticare stava bene ma, dal momento che lei è
gallerista e io pittore che lavoravo con un’altra gallerista, ha cominciato
a dire “perché non lavori con me?”. Quante volte ho pensato a quanto
sarebbe stata bella l’organizzazione francese se questa persona non ci
fosse stata. Ho cominciato a recitare Daimoku per risolvere il problema
con questa persona e alla fine sono riuscito a cambiare il rapporto con lei
al 100%. Non è cambiata lei, sono io che ho cambiato completamente. La
Francia è nata dalla Rivoluzione francese, abbiamo questo tipo di
tradizione. Anche nei confronti del dott. Yamazaki ci sono state tante
proteste: qualcuno voleva togliere di mezzo tutti i giapponesi. Quando ci
fu questo problema nell’organizzazione fu proprio questa donna a
proteggerci. Ciò avvenne nel 1979 all’epoca della prima crisi con il clero,
quando il presidente Ikeda fu costretto a dimettersi. In Francia nacque un
gruppo influenzato dal clero, c’era una grande confusione. Proprio in
quell’occasione quella donna ha protetto l’organizzazione. Meno di 20 anni
fa questa donna è morta e fu molto elogiata da Sensei. Fu proprio lei a
presentare il prof. Huygue al presidente Ikeda. Quindi quando incontriamo
persone che ci stanno antipatiche dobbiamo risolvere questo problema prima
di morire.
(A questo punto Hasegawa introduce il brano della Vera entità della vita)
Vi ricordate perché avete iniziato a praticare? E’molto importante. Io non
ho iniziato per nobili ideali: quando sono arrivato in Francia non avevo
soldi e non potevo vivere e mi hanno detto che se avessi recitato avrei
risolto tutti i miei problemi. Comunque, qualsiasi sia il motivo per cui
avete cominciato a praticare, andando avanti arriva la consapevolezza che
siamo Bodhisattva della Terra. Noi comunque abbiamo iniziato a praticare
per ottenere l’illuminazione in questa esistenza. Questo punto il Daishonin
lo spiega all’inizio del gosho L’ottenimento della Buddità in questa
esistenza. Noi oggi siamo felici, ma non sappiamo cosa ci succederà domani.
Ci auguriamo sempre che anche domani saremo felici. Un filosofo europeo ha
detto “L’essere umano è come se fosse un cieco con gli occhi aperti”.
Comunque, anche se non conosciamo il domani, sappiamo già che tramite il
Gohonzon saremo felici. Oggi qui ci sono tanti giovani, ma tra 100 anni
forse non ci sarà più nessuno di noi. Non sappiamo quando moriremo. In
Europa, nella religione, non si parla mai della morte. Nichiren Daishonin,
invece, dice che la prima cosa su cui riflettere è la morte. Noi in realtà,
mentre pratichiamo e facciamo attività con gioia, ci stiamo preparando alla
morte. Se uno pratica correttamente arriva alla fine della sua vita che ha
realizzato tutti i suoi desideri e per consentirci di realizzare questa
vita meravigliosa Nichiren Daishonin ci ha lasciato il Gohonzon. Bisogna
praticare correttamente, perciò è importante seguire l’insegnamento del
Presidente Ikeda, è lui il nostro maestro che ci sta insegnando come
praticare. Il dott. Yamazaki, che è morto lo scorso anno, con la sua vita
ci ha lasciato un esempio di questo.
(Si legge il brano dalla Saggezza del Sutra del Loto).
Oggi ci sono tante guerre che nascono dalle religioni, ad esempio in
Irlanda. Anche l’ultima guerra che si è scatenata ha un fondamento
religioso. Il presidente Ikeda, dialogando con un filosofo musulmano, ha
spiegato che il significato nel Corano di Jihad non è quello di guerra
santa, ma quello di lotta contro le proprie tendenze negative. Facciamo
attenzione perché anche il Sutra del loto può essere usato male e diventare
una giustificazione per la discriminazione: chi sta più in alto, chi più in
basso; chi è responsabile e chi è membro semplice. I membri devono
ascoltare i responsabili: è vero, ma se dicono cose giuste. Sensei dice che
non va bene imporre in modo autoritario in nome della religione. Dice che
dobbiamo vincere le false interpretazioni per costruire una vera Soka
Gakkai. Per cui è necessario realizzare la relazione Maestro-Discepolo, il
cuore del maestro è quello di salvare con tutte le proprie forze ogni
singola persona. Maestro-Discepolo significa ereditare questa decisione. Se
non si fa così la Soka Gakkai avrà grandi problemi.
(Spiega il significato di funi)
Bisogna cercare il maestro che sta praticando correttamente la Legge, è
importante progredire cercando di unirsi al maestro. Nel Buddismo non
esiste la relazione tra capo e suddito, non esiste il discorso: “segui me”.
Anche dichiarare in modo formale: “Io sono discepolo del presidente Ikeda”
non va bene. Non va bene neanche dire che “tu tramite me capisci il
presidente Ikeda”. Se si perde questo atteggiamento corretto entra subito
l’arroganza. Nam-myoho-renge-kyo ha un grandissimo potere e quindi se si
sbaglia anche la conseguenza è severa. Sappiamo che fine stia facendo la
setta Nikken. Hanno preso in ostaggio il Dai-Gohonzon. Stanno recitando lo
stesso nostro Daimoku, ma cosa c’è di diverso? Loro non stanno praticando
come ha insegnato il Daishonin e Nikken dice: “Io sono Nichiren Daishonin e
i monaci sono superiori ai laici” In questi ultimi dieci anni ci sono state
delle verifiche chiare: nessuno poteva immaginare che avrebbero distrutto
il Dai Kyakuden e lo Sho Hondo, questa è una prova concreta troppo
evidente.
Non dobbiamo mai scomunicare i membri, perché questo avrà conseguenze
severe. Noi comunque siamo tutti comuni mortali. Ci sono persone che fanno
prestiti tra membri, che criticano i responsabili, in questi casi – con lo
scopo di proteggere l’organizzazione – non si deve togliere la
responsabilità né proclamare guerre sante.
Per esempio se io mi faccio le canne o addirittura le spaccio, Kanzaki mi
direbbe di smettere perché se continuo così distruggo la Soka Gakkai,
quindi, potrebbe dirmi, ti tolgo la responsabilità oppure ti vieto di
andare allo zadankai. Magari io mi oppongo e Kanzaki mi dice che se io
rimango distruggo l’organizzazione. Il ruolo dei responsabili è correggere
dal punto di vista della fede. Le persone iniziano a praticare per
diventare felici, ma poi possono commettere qualcosa di illegale, allora
noi li dobbiamo correggere dal punto di vista della fede. Se in un’azienda
un dipendente si comportasse in questo modo, gli abbasserebbero lo
stipendio, oppure lo licenzierebbero, ma la Soka Gakkai non è un’azienda.
Come dice Sensei lo scopo della Soka Gakkai è quello di rendere felice ogni
singola persona tramite la saggezza del Budda.
Conoscete la storia di Masatomo Yamazaki? Era l’avvocato della Soka Gakkai.
Fu la prima persona a superare l’esame di stato come avvocato. Sensei era
contento perché pensava finalmente di avere un avvocato per la Soka Gakkai.
Yamazaki poi è diventato arrogante e voleva diventare presidente della Soka
Gakkai, aveva contatti con Nikken e stava pensando a come distruggere
l’organizzazione. Sensei, all’epoca, ancora non sapeva cosa stesse facendo
poi, dopo, sono successe un po’ di cose ma Sensei voleva salvarlo e la sera
lo chiamava personalmente. Alla fine Yamazaki ha calpestato questi legami
di amicizia e se ne è andato via da solo. Questa è l’azione e la pratica
del nostro maestro. Se diciamo di essere discepoli di Sensei dobbiamo
comportarci come lui. Noi siamo comuni mortali, succedono tante cose dentro
l’organizzazione. Anche a me sono arrivate un po’ di voci sofferenti che
dicono “mi hanno detto che sono un traditore, mi hanno tolto la
responsabilità”. Comunque siamo giovani nella fede, anche se sono successe
un po’ di cose nel passato, lasciatele al passato e non serbate rancore.
Comunque in Italia non ci sono tante esperienze nella fede e chi ha fatto
così lo ha fatto in buona fede, perciò perdonate tutto questo. Il vero
traditore è colui che è andato con Nikken, chi ha parlato male non
criticava il presidente Ikeda e la Soka Gakkai, magari erano persone
immature. Se qui ci sono persone cui è stata tolta la responsabilità non
abbiate rancore. Adesso cercherò di correggere e indirizzare.
Domanda: Mi sono allontanato dopo il corso estivo perché non approvavo la
linea della Soka Gakkai. Sono pronto a perdonare ma sarebbe il caso di dire
perché si è sbagliato. E’stato fatto un massacro su tante persone perché è
stata loro tolta la dignità.
Risposta: Sono venuto per correggere questa organizzazione storta e per
farla diventare come la vuole il presidente Ikeda. Più o meno in tutti i
paesi succede così. Ci sono tante difficoltà nella fede, se non ci fossero
sarebbe difficile crescere. L’Italia è cresciuta numericamente, ma non ho
mai sentito in Europa che per proteggere l’organizzazione si toglie la
responsabilità, oppure si vieti di andare allo zadankai.
(Domanda di una persona che in realtà è un discorso a se stante).
Hasegawa dice: Sensei dice che la responsabilità è la diretta strada verso
l’illuminazione. Diventare Budda vuol dire costruire una felicità
indistruttibile. Allora tutti potrebbero chiedere: quando mi nominano
responsabile? Comunque ci vuole allenamento per tirare fuori la Buddità,
essa non appare facilmente. Chi ha responsabilità deve pensare prima di
tutto agli altri. Tante volte la persona di fronte a noi non è così
simpatica, si oppone etc. Anche se è così il ruolo dei responsabili è
quello di rendere felici le persone. Se cominciate a dire: “Questo mi è
antipatico quindi fuori, questo è simpatico quindi dentro” non si può fare
l’allenamento buddista. Preoccuparsi delle persone difficili e non
simpatiche questo è il cuore di Budda e di Sensei. Costruire con loro un
legame umane.
L’Italia in un certo senso è in pericolo: avete avuto tanti riconoscimenti
ma potrebbe uscire fuori arroganza. Guardando solo il livello di
responsabilità ne scaturisce che io devo obbedire ai miei superiori, ma
questo è militarismo. Come ho detto prima siamo tutti comuni mortali,
adesso ci correggiamo tutti insieme. Chi recita Daimoku vince, recitate
Daimoku per non fare onshitsu.
Domanda: Qui siamo tutti responsabili di gruppo, settore e capitolo e ci
preoccupiamo per la fede dei membri. C’è un caos che crea malessere e ci
stiamo aspettando tutti dai responsabili più alti che si impegnino tra loro
a vincere questa difficoltà e a salvare ogni singola persona. Spero che con
la sua presenza vengano fuori promesse di cambiamento senza alcuna
differenza.
Risposta: C’è un detto cinese: “Quando piove la terra si consolida”. Quello
che è successo ultimamente non è capitato all’improvviso, c’era da tanti
anni. Dal punto di vista del Buddismo ciò succede per rinforzare i membri
italiani. Ora vi state sfregando gli uni con gli altri. Un albero che
cresce protetto nella serra cresce con facilità. Quello che si sviluppa
fuori incontra tante difficoltà e le sopporta per cui quando cresce diventa
bello e forte. Io non sono venuto qui per giudicare quale parte sia giusta
e quale sbagliata. Penso che sia un’occasione per rafforzare la vostra
fede. Tra ieri e oggi ho parlato concretamente su qual è la pratica
corretta. Andiamo avanti insieme. Vi prego di pensare che è un’occasione
per crescere nella fede.