Un virtussino esordisce in Lega2: Davide Cantarello

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Un virtussino esordisce in Lega2: Davide Cantarello
Un virtussino esordisce in Lega2: Davide Cantarello
Scritto da Nicola Bernardi
Lunedì 22 Ottobre 2012 22:31
Quanti ricordi domenica
alla festa de Il Pappagallo
Tra le copertine una del
1987 in cui Davide indossa
la sua prima maglia della
Nazionale, poi in serata la
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notizia del suo esordio
con la Acegas Trieste.
Domenica, mentre la Broetto vinceva la sua seconda partita stagionale superando Caorle con
un'altra bella prova di tutta la squadra ottimamente supportata dai suoi giovanissimi portacolori,
a Trieste esordiva in Lega 2 un icona del basket nazionale, di quello triestino e della nostra
società.
Infatti dopo la perdita per infortunio del pivot americano Brown, coach Dalmasson ha chiamato
a rinforzare la sua AcegasAps il quarantaquattrenne (è nato a Mestrino il 10 maggio 1968)
Davide Cantarello che dopo aver giocato i primi mesi della passata stagione a Monfalcone si è
sempre allenato con grande professionalità tanto che ultimamente si dava vicino alla firma con
Udine per giocare nel nostro girone.
Un ritorno al basket professionistico indubbiamente sorprendente, ma sbaglia chi pensa che
Davide sia stato tesserato dalla società della città in cui vive e dove ha giocato, dopo averci
lasciato, alcune stagioni indimenticabili sotto la guida di coach Boscia Tanjevic, per motivi
diversi da quelli agonistici. A conferma di ciò basta leggere la cronaca della partita sul sito della
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Lega:
"Senza Brown infortunato Trieste ripresenta Cantarello che torna in biancorosso dopo 18 anni.
Al completo Ferentino. L'equilibrio si spezza a metà secondo quarto, Gurini trova con continuità
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la via del canestro e Ferentino può volare sul +9 (31-40) facendo anche valere una maggiore
solidità sotto canestro. Dalmasson manda in campo Cantarello e la mossa, tra centimetri ed
esperienza, frena la corsa laziale ".
Questa sera non ci siamo lasciati scappare la telecronaca della partita tra Trieste e Ferentino
sul canale sportivo FVG Sport Channel e confessiamo una certa emozione quando abbiamo
visto la standing ovation dei 3500 del Palasport dedicato a Cesare Rubini all'entrata in campo
del "nostro" Cantarello, un grande, anzi un grandissimo e non per i sui 215 centimetri ma per la
sua statura umana, morale e professionale.
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