Fra i Megalodon in Val d`Ambiez - Servizio di consultazione archivio
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Fra i Megalodon in Val d`Ambiez - Servizio di consultazione archivio
[ l'Adige ALTA QUOTA] venerdì 8 agosto 2014 a cura di Fabrizio Torchio 9 Nel Parco Adamello Brenta gli organismi portati dal mare circa 195 milioni di anni fa sono visibili lungo il sentiero Fra i Megalodon in Val d’Ambiez L a montagna è come un libro aperto che attraverso simboli e figure ci permette di leggerne ed apprezzarne la storia. Un facile e poco frequentato itinerario lungo la Val d’Ambiez - suggerito questa settimana dal Parco Adamello-Brenta - consente di apprezzare panorami unici ma anche di fare un salto nella storia partendo dai segni della chiara origine glaciale della valle fino alle testimonianze della antica e tradizionale vita contadina. L’itinerario segue in salita la strada fino al Rifugio al Cacciatore e al ritorno un sentiero alternativo che discende passando per le «ca’ da mont» di Dercolo. La scheda: Dislivello in salita: 970 metri, tempo di percorrenza: 2 ore e 30 sia all’andata che al ritorno. Grado di difficoltà: turistico; partenza e arrivo: località Baesa – Ristoro Dolomiti; lunghezza andata e ritorno: 7 Km in salita e 8,4 km in discesa. Segnavia SAT: 325, 342 e 349 (nell’ultima parte). Se non si ha esperienza sufficiente è sempre consigliabile affidarsi ad una guida alpina. L’accesso Da San Lorenzo in Banale si segue la strada forestale (segnavia Sat 325), asfaltata per i primi 3 km, passando per il borgo di Senaso fino a località Baesa nei pressi del Ristoro Dolomiti (860 m) da dove si prosegue a piedi. È anche attivo un servizio di taxi, pri- vato e a pagamento, da San Lorenzo porta al Rifugio al Cacciatore (1820 m). Partenza In salita si prosegue lungo la strada (segnavia 325) fino al Pont de le Scale, quindi al Pont de Broca che precede la caratteristica forra scavata dalle acque del Rio Ambiez. Dopo la forra, oltrepassato il Ponte Paride la valle si apre improvvisamente in vista dell’alpeggio della Malga Prato di Sotto e quindi del rifugio Cacciatore 1820 m. Il percorso Da qui si ammira lo spettacolare circo di pareti svettanti che chiude l’alta valle: da destra verso sinistra il Gruppo del Dalun-Ghèz, le Cede, i Castei d’Ambièz, la Vedretta d’Ambièz Natura ieri e oggi Malga Senaso di Sotto e, in basso, il cimitero dei fossili in Val Ambiez (foto G. Pincelli - Archivio PNAB) A Carisolo le geomeraviglie Le meraviglie geologiche del Parco Adamello Brenta si possono scoprire anche nella nuova Casa «Geopark» di Carisolo fra diorami, esperimenti interattivi, postazioni multimediali e video su maxischermo. Punto di forza dell’esposizione è la ricostruzione fedele di una grotta carsica con suoni e rumori reali, ma sono molte le installazioni: la dinamica di creazione delle marmitte dei giganti, una selezione di minerali e fossili da esaminare sotto una lente, il sorvolo virtuale del Parco. dominata dalla parete est della Cima d’Ambiez e chiusa dalla parete sud della Cima Tosa, la Cima d’Agola, le Cime Susat, Pratofiorito, le Tose e il Corno di Senaso. Dal Rifugio Cacciatore vale la pena proseguire 10 minuti per raggiungere un ripiano roccioso sulla cui superficie si trova il cosiddetto «Cimitero dei fossili» con esemplari interi o frammenti di organismi bivalvi, detti Megalodon, vissuti circa 195 milioni di anni fa. È quanto rimasto da una potente mareggiata che ha strappato dal fondale i megalodon e li ha ridepositati poi sul fondo, immersi in un fango poi pietrificatosi. Ritornati al Rifugio al Cacciatore si comincia la discesa per la prima mezz’ora di nuovo sulla strada forestale per poi imboccare il facile sentiero Sat 342 che lascia scoprire tracce dell’antica selciatura della mulattiera. Si giunge velocemente a Malga Prato di Sotto animata durante l’estate dai ragazzi della colonia ma anche dalle manze da latte della sottostante Malga Se- naso di Sotto (1585 m). A Malga Senaso di Sotto si trova anche un piccolo spaccio dove poter acquistare formaggelle di produzione diretta. Qui, l’aperto alpeggio permette di godere dell’ampia panoramica verso la testata della valle. Perdendo quota e passando anche dal bosco si giunge al terrazzo glaciale sospeso sopra il torrente dove i Masi di Dengolo (1290 m) punteggiano un’isola di prati. Queste belle strutture tradizionali sono state in passato protagoniste di importanti pagine della storia dell’uomo e della montagna. Si imbocca sulla sinistra il sentiero Sat 349 proveniente dai Masi di Jon per gli ultimi 20 minuti fino a Baesa. Qui si può apprezzare la porzione più a monte della valle che presenta un profilo a «U» che testimonia l’origine glaciale della valle formata da una lingua di ghiaccio ora ritirata ai piedi di Cima Tosa e Cima Ambiez. A cura del Parco naturale Adamello Brenta PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO PARCO PANEVEGGIO PALE PARCO ADAMELLO BRENTA Le stelle la notte di San Lorenzo E i Welsperg scendevano in paese Salita all’osservatorio di guerra OGGI, 8 AGOSTO: a Rabbi Fonti (centro Visitatori, ore 15-17) «Alla luce del sole», passeggiata astronomica con l’ausilio di un telescopio. Dal 10 al 13 agosto a Cogolo (sede del Parco, ore 15.30-19 e 20.30-22.30) mostra «Il magico mondo dei funghi». DOMENICA 10 AGOSTO: a Pejo Paese (chiesa di S. Rocco, ore 18.30-22.30) «La notte di San Lorenzo: stelle e luna», escursione verso Malga Covel con astrofisico. LUNEDÌ 11 AGOSTO: a Rabbi Fonti (Plan, ore 9.30-12) «Diario di viaggio», breve passeggiata ludico-naturalistica per bambini alla scoperta dei segreti dei boschi e dei prati del Parco. MARTEDÌ 12 AGOSTO: a Cogolo (punto info, ore 8.30-17) escursione medio facile al rifugio Larcher e giro dei laghi con guida Parco. A Peio Fonti (area faunistica, ore 14.3016.30) «L’ape e il suo mondo», laboratorio per bambini sull’habitat delle api e la loro vita. LUNEDÌ 11 AGOSTO: «E i Welsperg scendevano in Paese (Tonadico)». Passeggiata guidata non impegnativa (in discesa) sulle tracce della storia lungo il sentiero Tonadico Cimèrlo, dal Laghetto Welsperg a Tonadico, passando per Castel Pietra, il sito di archeologia industriale della Madonna della Luce e l’apiario di don Fuganti dove si degustano prodotti melliferi offerti dal Parco. È richiesta la prenotazione. MARTEDÌ 12 AGOSTO: «Formaggi in malga» (Malga Pala). Alla scoperta di una tipica malga alpina ove si può cimentarsi in alcune attività come mungere una mucca, dare da mangiare a galline, conigli, caprette e maiali e, con l’aiuto dei gestori, preparare la Tosela. Ore 8.30, Centro visitatori di San Martino. È richiesta la prenotazione. MERCOLEDÌ 13 AGOSTO: «Tour del Sentiero etnografico - Percorso dei prati e dei masi». Escursione guidata sui percorsi tematici del Sentiero etnografico - Ecomuseo del Vanoi con degustazione di prodotti locali. Appuntamento a Caoria ore 10. È richiesta la prenotazione. GIOVEDÌ 14 AGOSTO: «A piede libero» (Paneveggio) dalle ore 14.30 alle ore 16.30. Il modo più sano e naturale per muoversi: camminare a piedi nudi. Un invito a coinvolgere tutti e cinque i sensi e (perché no?) anche il sesto senso attraverso una facile passeggiata. Lungo il percorso verranno proposti degli spunti per assaporare l’aria aperta da prospettive trascurate nel quotidiano. È richiesta la prenotazione. VENERDÌ 15 AGOSTO: «Vivere la malga» (Malga Bocche). Passeggiata da Paneveggio a Malga Bocche dove è possibile mungere una mucca, dare il latte a vitelli e agnellini, dar da mangiare ai maiali, cucinare all’aperto polenta e salsicce. I più piccoli potranno esplorare i dintorni della malga cavalcando gli asinelli. Ore 8.30, Centro Visitatori di Paneveggio. È richiesta la prenotazione. OGGI, 8 AGOSTO: «Traversata nel Parco: dal Passo della Gaiarda ad Andalo», ore 7 ad Andalo (piazzale Dolomiti) trasferimento in pullman, con le guide alpine. SABATO 9 AGOSTO: «Camminare in riva al lago sulle orme di Napoleone», ore 9.35 a San Lorenzo in Banale (fermata bus),passeggiata di tutto il giorno sulle rive del lago di Molveno alla scoperta di curiosità naturalistiche, storiche e culturali. DOMENICA 10 AGOSTO: «Centro studi Adamello J. Pajer», dalle ore 10 alle 15.30 presso il rifugio Mandrone. Visite guidate con gli esperti. LUNEDÌ 11 AGOSTO: «Il fiume Sarca dalla sorgente alla foce: un nuovo Parco fluviale», ore 21 a Ponte Arche, sala del consiglio in municipio. MARTEDÌ 12 AGOSTO: «Vita da soldato lungo il sentiero dell’Osservatorio di guerra», ore 8 Val Genova, rifugio Fontanabona, mpegnativa escursione lungo i sentieri della Prima Guerra fino all’osser- Capre nel Parco (foto PNS) GIOVEDÌ 14 AGOSTO: a Pejo Paese (chiesa, ore 15.3018.30) «Alla Malga Covel per assistere alla mungitura delle capre», passeggiata facile con assaggio di formaggi. VENERDÌ 15 AGOSTO: a Rabbi Fonti (centro visitatori, ore 7.40-15) «Escursione alla Malga Monte Sole per assistere alla lavorazione del latte». INFO: asttività a pagamento da prenotare: Pejo tel. 0463/754186; Rabbi tel. 0463/985190. Opere belliche nel Parco (Pnab) vatorio austro-ungarico di Monte Stavel. MERCOLEDì 13 AGOSTO: «Antichi mestieri: l’ingegno delle genti di montagna», ore 14 a Dimaro (Punto Info Segheria veneziana). Passeggiata lungo l’itinerario Ecomuseo Val Meledrio GIOVEDÌ 14 AGOSTO: «Energia in fattoria: natura a km 0», ore 10 a Montagne, Villa Santi, mattinata con gli animali della fattoria del Parco. INFO: www.pnab.it. Non solo cime | Lo studio dei paleontologi del Muse sul movimento degli animali di 300 milioni di anni fa E prima dei dinosauri, anfibi come salamandre lrinvenimento di una serie di reperti fossili di eccezionale rarità distribuiti tra Lombardia e Trentino ha permesso ai ricercatori del Muse di ricostruire il modo di camminare di antichissimi anfibi simili a salamandre. Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero dell’importante rivista scientifica internazionale Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology e ripresa dalla quotata New Scientist e dal quotidiano inglese Sunday Newspaper. Il team che ha studiato i fossili è composto dai ricercatori paleontologi del Muse Fabio Massimo Petti, Massimo Bernardi e Marco Avanzini coadiuvati da colleghi delle Università di Milano e di Winston-Salem (Nord Carolina, USA). I Le orme sul masso Lo studio indica chiaramente come piccoli anfibi (circa 15 cm) - che provengono dal fango fossile di un lago che, nel lontano periodo Permiano, si estendeva dalla Lombardia al Trentino occidentale - entrassero in acqua passando dal cammino al nuoto in modo del tutto simile a quanto osservabile nelle salamandre attuali. Lo studio dunque suggerisce che le salamandre attuali rappresentino una finestra non solo nella forma ma anche nella biomeccanica degli anfibi permiani, oggi estinti. Osservare una piccola salamandra muoversi nel sottobosco, quindi, è un po’ come fare un salto indietro nel tempo di circa 300 milioni di anni, quando animali simili per forma avevano già evoluto una dinamica della lo- comozione, un modo di muoversi e camminare simile. «Se l’evoluzione è cambiamento nel tempo, potremmo dire che certi comportamenti, certe dinamiche, soprattutto quelle legate a precisi vincoli fisici o particolarmente efficienti, vengono preservate. Strategia vincente non si cambia», affermano Avanzini e Bernardi. La maggior parte dei dati utilizzati nello studio derivano dall’analisi di un grande blocco caduto dal fianco del monte Pizzo del Diavolo, nelle Alpi Orobie. Su di una superficie di circa 8 m2 preserva con eccezionale dettaglio le tracce fossilizzate del passaggio di numerosi anfibi che 280 milioni di anni fa entrarono in una pozza d’acqua poco profonda. I ricercatori del Muse sul campo