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FORMAZIONE NAZIONALE Area tematica 2 PARTE B INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) INCLUSIVA: ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI INCLUSIVI E ADATTATI (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO, DISABILITA’) Stefania CAZZOLI Melissa MILANI Formia (IT) , 15 16/01/2016 [email protected] ; [email protected] 1 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free ! # [email protected] ; [email protected] $ " $ 2 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 3 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free # % L’EDUCAZIONE FISICA ADATTATA è specializzazione dell’Educazione Fisica curriculare, per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES, DSA, Disabilità)” APE è l’acronomimo di Adapted Physical Education.(ICSSPE, 2013) L’APE è la specializzazione dell’Educazione Fisica che permette di progettare interventi didattici inclusivi e personalizzati. (Cazzoli, 2013). La scuola italiana è inclusiva, tutti gli studenti frequentano le scuola regolare. Tutti gli studenti partecipano alle classi regolari di Educazione Fisica. L’Inclusione e la personalizzazione richiedono supporto normativo e adattamento metodologico didattico. Il supporto normativo dell’inclusione ha una lunga tradizione in Italia (da L.517/1977), la quale ha indicato il percorso di scolarizzazione inclusivo di tutti gli studenti nella scuola regolare. Successivamente specifici provvedimenti normativi hanno supportato l’inclusione degli studenti con “Disabilità” (L.104/1992), con “Disturbi Specifici Apprendimento.DSA” (L. 170/2010), con “Bisogni Educativi Speciali BES” (MIUR CM 06/03/2013) 2 [email protected] ; [email protected] 4 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % http://cliparts.co/bumble bee clip art free Il diritto normativo dell’inclusione trova applicazione nella prassi didattica attraverso l’individualizzazione e la personalizzazione (da L. 53/2003). La personalizzazione per l’inclusione degli Fisica si basa su (BES; DSA; con Disabilità) nell’Educazione ” è progettato e realizzato al fine di mettere in contatto le esigenze motorie della persona per raggiungere il risultato desiderato. (Sherrill, 2004) “ , significa cambiare e modificare, in relazione ai dati osservati e alle potenzialità della persona, al fine di raggiungere gli obiettivi di apprendimento comuni alla classe (Cazzoli, 2008) La gestione dell’adattamento per l’Educazione Fisica Adattata (APE) Inclusiva si basa su una vasta gamma di possibilità ! . (L. 53/2003; L. 170/2010; MIUR CM 06/03/2013; L. 104/1992) Nelle classi regolari di Educazione Fisica sono inclusi potenzialità. con vasta variabilità di L’insegnante, rimanendo nella progettualità delle attività motorie della classe, sceglierà gli adattamenti che ritiene più opportuni, efficaci e efficienti. (Cazzoli, 2016) 2 [email protected] ; [email protected] 5 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (TIPOLOGIA) 1 EDUCATIVO – METODOLOGICHE riguarda la didattica, la metodologia di approccio e di lavoro 2 TECNICO riguarda regole e regolamenti 3 STRUTTURALE attività motoria specifica creata per una specifica tipologia di diddicoltà/disordine/disabilità Carta europea dello sport”,Consiglio d’Europa, Strasburgo 1987) Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 2 [email protected] ; [email protected] 6 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (INTENSITA’) (De Potter, 2003) 1. MODIFICAZIONI MINIME Adattamenti ambienti, guide o segnali,potenziamento stimoli sensoriali 2. MODIFICAZIONI MODERATE Adattamenti attrezzature,regole, ruoliC 3. MODIFICAZIONI CONSIDEREVOLI Analisi del compito (Task analisys)*(1) Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 2 [email protected] ; [email protected] 7 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (FACILITAZIONI E AIUTI) % L’insegnante sceglie di utilizzare la facilitazione e gli aiuti più opportuni, efficaci ed efficienti per supportare l’apprendimento degli Alunni BES.(Gardner, Murphy;Crawford, 1985 modificato Cazzoli 2008 2010 2016) 1. GUIDA FISICA (Assistenza diretta e indiretta, contatto corporeo) 5. PREVENZIONE ERRORI (Predisporre percorsi di apprendimento che facilitano l’esecuzioni senza errori) 9. MODELING (Imitazione del modello) 2. INDICAZIONE GESTUALE (Feedback ed indicazioni utilizzando comunicazione non verbale: gesti, espressioni del volto, mimica, contatto visivo) 6. MATERIALE FACILITANTE (Rendere materiali: più lenti; più grandi o più piccoli; più colorati; di superficie più morbida e facile da manipolare; di peso inferiore;C) 10. SHAPING (Rinforzare comportamenti + vicini obiettivo) 3. AIUTO VERBALE (Feedback ed indicazioni utilizzando comunicazione verbale: indicazioni relative parti del corpo, spazio, tempoC e incoraggiando con positive espressioni) 7. APPRENDIMENTO DISCIMINATIVO (Predisporre percorsi di apprendimento che facilitano l’esecuzione autonoma degli allievi attraverso la soluzione di situazioni problema Problem Solving e utilizzo educativo e riflessivo dell’errore) 11. GENERALIZZAZIONE dell’APPRENDIMENTO (Trasferito In/da altre situazioni) 4. SEMPLIFICAZIONE INPUT (Suddividere il compito complesso d’apprendimento in compiti fondamentali) 8. FADING (Attenuazione degli aiuti) 12. CHAINING (Concatenamento antero/retrogrado creando sequenze di elementi motori fondamentali abilità motorie verso elementi motori complessi tecniche motorie sportive ) Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 2 [email protected] ; [email protected] 8 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free ADATTAMENTI SONO CAMBIAMENTI E MODIFICAZIONI (ELEMENTI) % L’insegnante sceglie quali elementi adattare in modo più opportuno, efficace ed efficiente per supportare lo sviluppo motorio degli Alunni BES.(Rosa, Colella modificato Cazzoli 2008 2010 2016) 1. CORPO 5. ATTREZZI 9. DIFFICOLTA’ 2. SPAZIO 6. DURATA 10. GRUPPI 3. TEMPO 7. INTENSITA’ 11. MOTIVAZIONE 4. STRUTTURE 8. QUANTITA’ 12. SOSTITUZIONE/POTENZIAMENTO STIMOLI SENSORIALI Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 2 [email protected] ; [email protected] 9 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 10 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free "#$%" &'# PROCESSI DELL’APPRENDIMENTO (Cazzoli S.,2016) EDUCAZIONE Apprendimento/Insegnamento Psicologia età evolutiva Educazione e neuroscience Apprendimento/Insegnamento ed emozioni, aspetti relazionali, autostima e autoefficacia Funzioni dell’apprendimento per l’insegnamento (#" #)' " &'# Neuro Psico Pedagogia Apprendimento, Funzioni, Emozioni PSICOLOGIA Emozioni, mente, corpo Neuropsicologia PENSIERO NEUROSCIENZE Funzioni mente e corpo Emozioni e funzioni Cazzoli S.(2016) Educazione Fisica Adatta, D’Anna (in press) [email protected] ; [email protected] 11 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE): PIRAMIDE APPRENDIMENTO (Williams&Shellenbeger, 1 4: modificato, Cazzoli S. 2016) APPRENDIMENTO FORMALE SCOLASTICO SVILUPPO INTELLETTIVO COGNITIVO Attività quotidiane; comportamento; funzione del centro d’attenzione; percezione visuo spaziale; abilità uditivo linguistiche SVILUPPO PERCETTIVO MOTORIO Schema corporeo; maturità; abilità di distinguere gli stimoli in ingresso; progettazione motoria; consapevolezza delle due parti del corpo; stabilità posturale SISTEMA SENSORIALE Organi e canali di senso OLFATTO VISTA UDITO GUSTO TATTO EQUILIBRIO PROPRIOCEZIONE TERMOCEZIONE SENSAZIONE DOLORE SISTEMA NERVOSO CENTRALE 2 [email protected] ; [email protected] 12 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free APPRENDIMENTO DEL MOVIMENTO (Cazzoli S., 2016) APPRENDIMENTO MOTORIO SVILUPPO SENSO PERCETTIVO SVILUPPO MOTORIO 2 [email protected] ; [email protected] 13 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free SVILUPPO SENSO PERCETTIVO (Cazzoli S., 2016) SVILUPPO SENSO PERCETTIVO SENSAZIONE PERCEZIONE Sensazione, processo fisiologico, definita modificazione del sistema neurologico a seguito del contatto con ambiente tramite organi di senso. senso Gli stimoli provenienti dall'ambiente vengono acquisiti mediante organi di senso e i canali sensoriali: Udito, vista, olfatto, gusto, tatto, cinestesia, propriocezione, termocezione, equilibrio e sensazione di dolore. Percezione processo psichico, opera la sintesi dei dati degli organi sensoriali, acquisiti attraverso i canali sensoriali, in forme dotate di significato. Problemi a carico degli organi di senso periferici Problemi a carico del sistema nervoso centrale 2 [email protected] ; [email protected] 14 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free SVILUPPO SENSO PERCETTIVO MODELLO SENSO PERCETTIVO MOTORIO (Cazzoli s., 2016) SENSAZIONI In ingresso (IN PUT) ACQUISIZIONE ACQUISIZIONE INFORMAZIONI INFORMAZIONI DA AMBIENTE DA AMBIENTE STIMOLI SENSORIALI da ambiente : . Luce . Suoni . Pressioni . Odori . Sapori . Movimenti PROCESSO PERCETTIVO DATI DATI PROCESSATI DAL PROCESSATI DAL SISTEMA SISTEMA NERVOSO NERVOSO RECETTORI RECETTORI RISPOSTA MOTORIA (OUT PUT) RISPOSTA RISPOSTA MOTORIA MOTORIA CENTRALE CENTRALE CANALI SENSORIALI PERCEZIONE MOVIMENTO . Visuali . Uditivi . Tatto . Olfatto . Gusto . Proriocezione Equilibrio ADATTAMENTO PER DISABILITA’ SENSORIALI: i canali sensoriali vengono potenziati a supporto di quelli non attivi/ipoattivi 2 [email protected] ; [email protected] 15 ! [email protected] ; [email protected] ""#$$% #$&'#" 17 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free SVILUPPO MOTORIO E PRATICA MOTORIA: Modello ciclico (Cazzoli S., 2016) 1. Esposizione all’esperienza 8. Pratica 7. Implementazione Varietà esperienza 2. Pratica APPRENDIMEN TO MOTORIO & PRATICA MOTORIA 6. Pratica 3. Tentativi Per prove ed errori 4. Pratica 5. Successo http://www.wordbypicture.com modificato per Attività Fisica (Cazzoli S., 2016) [email protected] ; [email protected] 18 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free SVILUPPO MOTORIO ANALISI DEL COMPITO MOTORIO (TASK ANALYSIS) 1/2 L’ analisi del compito motorio prevede che i compiti complessi vengono destrutturati e scomposti in elementi costitutivi fondamentali. (Cazzoli, 2010 2016) Il compito motorio è basato sul movimento ed è oggetto di apprendimento. (Schmidt at all 1991, 2000, 2008) Gli elementi costitutivi fondamentali del compito motorio sono le abilità motorie: ABILITA’ GROSSO MOTORIE LOCO MOTORIE ARTI INFERIORI CAMMINARE, CORRERE, SALTARE ABILITA’ FINE MOTORIE CONTROLLO DEGLI OGGETTI PRENDERE, LANCIA COLPIRE, CALCIARE ABILITA’ GROSSO MOTORIE LOCO MOTORIE ARTI INFERIORI, SUPERIORI, TRONCO ROTOLARE, STRISCIARE, ARRAMPICARE, SCIVOLAREC Gli elementi costitutivi fondamentali del compito motorie, sono le ABILITÀ MOTORIE ABILITATE MOTORIE combinate, contestualizzate in complesse situazioni reali, con approccio di risoluzione di problemi reali, diventano COMPETENZE. La CONOSCENZA in Educazione Fisica è capire consapevolmente cosa si fa con il movimento. Secondo il modello educativo delle CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE (Unesco , 2013 modficato Cazzoli, 2016) 2 [email protected] ; [email protected] 19 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free APE) SVILUPPO MOTORIO ANALISI DEL COMPITO MOTORIO (TASK ANALYSIS) 2/2 (Cazzoli S., 2016) I compiti motori fondamentali evolvono con l’età e l’esperienza della pratica motoria attraverso l’apprendimento. Lo SVILUPPO MOTORIO degli Alunni BES Disabilità: segue i processi e le tappe comuni potrebbe avere ritardi (età anagrafica non corrispondente a quella dello stadio di sviluppo) Potrebbe richiedere tempi più lunghi. Gli interventi didattici APE, per gli allievi BES Disabilità, inclusivi e personalizzati dovrebbero essere adattati in base alle potenzialità di ogni singolo allievo. (Cazzoli, 2010 2016) Tabella 1: Fasi Sviluppo Motorio Bambino 0 21 mesi (OMS,2008) Tabella 2: Fasi sviluppo Motorio Bambino 5 14 anni (Calabrese, 1978, Cazzoli 2015) 2 [email protected] ; [email protected] 20 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 1: SVILUPPO MOTORIO (Cazzoli, 2015) BAMBINO 0 5 ANNI (OMS,2009) 2 [email protected] ; [email protected] 21 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: SVILUPPO MOTORIO 6 14 ANNI (Cazzoli S, 2016) CORRERE LANCIARE/AFFERRARE SALTARE ROTOLARE ARRAMPICARE CALCIARE STRISCIARE/GATTONARE 2 [email protected] ; [email protected] 22 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1982; Cazzoli, 2010, 2016) à ’ CORRERE Indicatori Descrittori 5 anni Base appoggio Ampia (maggiore ampiezza bacino) SI Baricentro Basso Fase di volo à à 14 anni Descrittori Verso SI Ridotta (ampiezza bacino) SI Verso SI Alto Ridotta (lunghezza, tempo) SI Verso SI Ampia (lunghezza, tempo) Recupero coscia verso bacino Ridotta SI Verso SI Ampia Arti inferiori oscillazione Sbandamento laterale SI xxxx SI In linea Arti superiori Oscillazione Sbandamento laterale SI Xxxx In linea xx SI x Coordinazione arti inferiori e superiori Ridotta NO X Buona xxx SI xxxx 2 [email protected] ; [email protected] 8 anni xxx xxx xx 11 anni à xx 23 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ SALTARE à Indicatori Descrittori 5 anni Stacco % & SI # Baricentro Fase di volo Arti superiori Arti inferiori ! ’ " ! # " $ Coordinazione arti inferiori e superiori # à à 8 anni 11 anni à 14 anni Descrittori Verso SI In movimento SI Verso SI Alto, segue traiettoria verticale SI Verso SI Ampia (lunghezza e tempo) SI Verso SI Slanciate per aumentare la fase di volo e coordinate con fase di volo SI Verso SI Arto di stacco richiamato nella fase di volo prima che arto riprende contatto con suolo/pavimento SI Verso SI Buona, sincronizzata # 2 [email protected] ; [email protected] 24 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ LANCIARE A UNA MANO à à Indicatori Descrittori 5 anni Arto superiore, mano dominante (consolidamento attorno 7 anni) Passa per sotto SI Caricamento arto superiore ' x xx Accompagnament o tronco ' x Arti inferiori ' Coordinazione arti superio, tronco, arti inferiori ' à 8 anni 11 anni à 14 anni Descrittori SI Compie un movimento circolare per dietro alto avanti e chiude diagonalmente verso anca contro laterale xxx xxxx SI xx xxx xxxx SI (semi rotazione) x xx xxx xxxx SI (flesso estensione) x xx xxx xxxx SI Verso 2 [email protected] ; [email protected] 25 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ LANCIARE A DUE MANI (GETTO) à Indicatori Descrittori 5 anni Arti superiori Distensione verso avanti SI Traiettoria attrezzo Traiettoria orizzontale SI ! Tronco Arti inferiori Coordinazione arti superiori, tronco, inferiori ' à à 8 anni 11 anni à 14 anni Descrittori Verso SI Distensione avanti alto Verso SI Traiettoria obliqua x xx xxx xxxx SI x xx xxx xxxx SI x xx xxx xxxx SI 2 [email protected] ; [email protected] 26 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ AFFERRARE à Indicatori Descrittori 5 anni Arti superiori Proiezione verso l’oggetto Poco precis a Previsione della Traiettoria attrezzo Coordinazione spazio temporale:tempo (velocità) e spazio (direzione) Limita ta Coordinazione Arti superiori, tronco/arti inferiori ( ! * + x à à 8 anni xx 2 [email protected] ; [email protected] 11 anni à 14 anni Descrittori Verso SI Controllata e adattata alle situazioni Verso SI Controlla la coordinazione in modo efficace e in differenti situazioni statiche e dinamiche xxxx Controlla la coordinazione in modo efficace e in differenti situazioni statiche e dinamiche xxx 27 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ ROTOLARE CAPOVOLGIMENTO à Indicatori Descrittori 5 anni Appoggio della nuca con flessione capo avanti, mento verso sterno ' # NO SI Appoggio arti superiori Spinta arti inferiori ( à à Flessione avanti del dorso % Bacino passa per alto verso basso à à 8 anni 11 anni à 14 anni Descrittori Verso SI Appoggio della zona nuca Verso SI Avanzata rispetto appoggio nuca x xx xxx xxxx SI x xx xxx xxxx Dorso tenuto flesso x xx xxx xxxx Rimane sulla linea sagittale Arrivo in stazione seduta mantenendo il bacino chiuso contro il petto ' # ! x xx xxx xxxx SI, tende ad aprire il bacino e distendere arti inferiori con velocità e intensità corretti Fluidità esecutiva (ritmicità, controllo dei vari segmenti corporei) ' x xx xxx xxxx SI 2 [email protected] ; [email protected] 28 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ CALCIARE à Indicatori Descrittori 5 anni Arto inferiore appoggio monopodalico Da fermi NO Arto inferiore di attacco, contatto con palla ! , ! ! ! + NO Tronco accompagna con semitorsione ) Arto superiore contro laterale arto inferiore dominante, compensa & * à à 8 anni 11 anni à 14 anni Descrittori Verso SI In movimento Verso SI Caricamento per dietro avanti con oscillazione e distensione x xx xxx xxxx SI x xx xxx xxxx Compensa dinamicamente Esecuzione Fluida (Coordinazione arti inferiori, tronco, arti superiori come ritmicità, ampiezza, forza) precisione occhio piede x xx xxx xxxx Efficace Precisione controllo della attrezzo con arto inferiore x xx xxx xxxx SI x xx xxx xxxx EVIDENTI Differenze di genere ' 2 [email protected] ; [email protected] 29 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tabella 2: FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Calabrese, 1978, Cazzoli, 2010, 2016) ’ STRISCIARE/ GATTONARE à 0 12 mesi ARRAMPICARE 12 36 MESI 2 [email protected] ; [email protected] à 5 anni à 8 anni à 11 anni 14 anni 30 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free FASI SVILUPPO MOTORIO BAMBINO 5 14 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016) CORRERE SALTARE LANCIARE/AFFERRARE Lo sviluppo delle abilità motorie nell’età evolutiva (periodo infanzia 0 11 anni) avviene nel contesto del gioco motorio attraverso un approccio globale!!!!! ROTOLARE CALCIARE ARRAMPICARE STRISCIARE/GATTONARE 2 [email protected] ; [email protected] 31 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 32 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % http://cliparts.co/bumble bee clip art free ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) GIOCO MOTORIO Prima Seconda Infanzia 0 7 anni Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0 7 anni). gioco motorio spontaneo (0 18/24 mesi), gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi 3 anni) gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3 5 anni) gioco motorio strutturato di regole (6 anni), (.Spontaneo; ; .Simbolico fantatico; .Spontaneo fantatico; . Filastrocch, Filastrocch, canzoncine..., . Strutturato di regole) I I giochi motori permangono come attività naturali nella terza infanzia (7anni 11 anni) acquisendo una strutturazione più complessa, GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE ed evolvere in GIOCO MOTORIO SPORTIVO. Il gioco motorio tradizionale e sportivo accompagnano lungo l’arco della vita (Parlebas, 1997) Il gioco motorio in tutte le sue forma può essere individuale o di gruppo. L’evoluzione del gioco motorio, per gli studenti con BES, DSA, Disabilità, segue le tappe illustrate, ma le età anagrafiche di riferimento E la durata delle fasi/tappe potrebbero essere variata. GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE Terza Infanzia 7 11 anni GIOCO MOTORIO SPORTIVO Pre Adolescenza 11 14 anni 2 [email protected] ; [email protected] 33 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) Successivamente all’apprendimento dei compiti motori fondamentali/abilità motorie si passa ai compiti motori complessi. I compiti motori complessi nella prima seconda infanzia si realizzano nel gioco motorio (0 7 anni), nella terza infanzia (7 11 anni) il gioco motorio evolve verso giochi motori tradizionali (individuali e di squadra/team). I compiti complessi del periodo pre puberale e puberale (dai 11 18 anni) si realizzano attraverso i giochi motori sportivi (individuali e di squadra/team). I compiti motori complessi sono intesi come organizzazione e di più abilità motorie orientate verso le pratiche alla base dei compiti unitari di apprendimento, delle competenze che si attuano attraverso i giochi motori tradizionali e i giochi motori sportivi a livello individuale e di squadra, secondo un’evoluzione dal semplice verso il complesso. (Cazzoli, 2016) Riassumendo iI gioco motorio si articola da un punto d vista sociologico in: GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0 7 anni). GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE (radicato nella tradizione culturale, ma non legittimato e riconosciuto da istanze istituzionali es. prendere, palla prigioniera, bandiera, gioco dei dieci passaggi,gioco delle 4 basi; può essere individuale o di gruppo/team) (7 11) GIOCO MOTORIO SPORTIVO ISTITUZIONALE (retto da una istanza ufficiale riconosciuta legittimato da istituzione es Federazione; può essere individuale o di squadra/team) (11 18 anni) (Parlebas P.,1997) Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 34 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale attraverso il quale il bambino durante la prima e seconda infanzia utilizza il gioco e il movimento per conoscere il mondo attraverso il passaggio dal mondo affettivo a quello cognitivo, dall’attività senso pecettiva libera e quella strutturata, dalla globalità all'analisi. L’evoluzione del gioco nella prima e seconda infanzia passa attraverso quattro tipologie di gioco: gioco motorio spontaneo di esercizio con oggetti (0 18/24 mesi), per permettere ad ogni bambino l'esteriorizzazione delle proprie esigenze e problematiche; gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi 3 anni), per aiutare il bambino trasferisce le proprie esigenze personali nelle situazioni e nei personaggi del racconto; gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3 5 anni), come evoluzione del gioco simbolico; gioco motorio strutturato di regole (6 anni), basato su regole per regolare le relazioni interpersonali a seguito delo sviluppo delle abilità sociali e di socializzazione, finalizzato a raggiungere obiettivi. obiettivi previsti a priori. (Classificazione della psicologia genetica di J. Piaget, 1964 1972) Il GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE è una situazione contestuale che facilita l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio e costituisce fase propedeutica per passare successivamente al gioco motorio sportivo istituzionale. Dal gioco motorio tradizionale si parte per l’educazione fisica adattata. (Cazzoli, 2016) Il GIOCO MOTORIO ISTITUZIONALE SPORTIVO costituisce il compito unitario d’apprendimento, dove le abilità motorie vengono usate in modo competente e possono essere situazioni per la valutazione. Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 35 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) Successivamente all’apprendimento dei compiti motori fondamentali/abilità motorie si passa ai compiti motori complessi. I compiti motori complessi nella prima seconda infanzia si realizzano nel gioco motorio (0 7 anni), nella terza infanzia (7 11 anni) il gioco motorio evolve verso giochi motori tradizionali (individuali e di squadra/team). I compiti complessi del periodo pre puberale e puberale (dai 11 18 anni) si realizzano attraverso i giochi motori sportivi (individuali e di squadra/team). I compiti motori complessi sono intesi come organizzazione e di più abilità motorie orientate verso le pratiche alla base dei compiti unitari di apprendimento, delle competenze che si attuano attraverso i giochi motori tradizionali e i giochi motori sportivi a livello individuale e di squadra, secondo un’evoluzione dal semplice verso il complesso. (Cazzoli, 2016) Riassumendo iI gioco motorio si articola da un punto d vista sociologico in: GIOCO MOTORIO è un’attività naturale della prima e seconda infanzia (0 7 anni). GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE (radicato nella tradizione culturale, ma non legittimato e riconosciuto da istanze istituzionali es. prendere, palla prigioniera, bandiera, gioco dei dieci passaggi,gioco delle 4 basi; può essere individuale o di gruppo/team) (7 11) GIOCO MOTORIO SPORTIVO ISTITUZIONALE (retto da una istanza ufficiale riconosciuta legittimato da istituzione es Federazione; può essere individuale o di squadra/team) (11 18 anni) (Parlebas P.,1997) Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 36 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) Il gioco motorio è uno strumento molto motivante per gli allievi e costituisce un contesto facilitante per l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio. Il gioco motorio nel processo d’insegnamento viene utilizzando attraverso analisi dei suoi elementi e l’utilizza variato. Gli elementi fondamentali che costituiscono il gioco sono: ! %.%' / "#'#)% 0 %.%' / ' (&%(1 ! !! ! ! ! ! ! , ! , &3" )# 4%#( '#)% 1,2,3C15; 1c1; 2c2; 3c3C15c15) 5 )3#.# 4%#( '#)% attaccanti, difensori, battitori, C) 26 # % ''%$# Punti, Tempo, MeteC) 7 8%# Dimensione del campo, utilizzo del campoC) 9 ') ' 4% ' ''%( 2 ) 4#. ) 4#. " &'% 2: '') 88 '3) Attrezzi piccoli, grandi, codificati e non codificati) 9. STRUTTURE (impianti) 10.CODICE ETICO (Bunker D., Thorpe, R., 1982 modificato Cazzoli, 2016) ! ! ! ! 2 ! ! ! ! Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 Cazzoli S. (2013) Person with disabilities: Inclusive physical activities &physical education literacy and guidelines for reporting and writing in Physical education and sports perspective of children and youth in Europe, University Comenius Bratislava –SK and FIEP ISBN: 978 80 89324 12 5 Cazzoli S. (2014) Quality of physical education as sport science based on evidence, (Chapter, pp 174 182) in Scheuer C., Antala B., Holzweg (Editors) Physical education: quality in management and teaching Logos Verlag Berlin GmbH 2014 (Reviewed), IBSN 978 3 8325 3802 6, ISSN 1866 1653 Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino Bunker, D., and Thorpe, R., (1982) A model for the teaching of games in secondary schools. Bulletin of Physical Education, 18(1), 58. Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 37 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free GIOCO MOTORIO 6/6 ANALISI DEL COMPITO (TASK ANALYSIS) (Cazzoli S., 2016) 10.CODICE ETICO Task Analysis Gioco motorio ELEMENTI CHE COSTITUISCONO IL GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE E SPORTIVO Gli elementi fondamentali sono usati per l’adattamento e l’Educazione Fisica Adattata (APE) (Cazzoli, 2016) Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) %.%' / "#'#)% %.%' / ' (&%(1 &3" )# 4%#( '#)% 1,2,3M15 1c1; 2c2; 3c3M15c15 9. STRUTTURE Impianti : '') 88 '3) Attrezzi piccoli, grandi, Codificati e non codificati ) 4#. ) 4#. " &'# Task Analysis GIOCO MOTORIO Elementi fondamentali GIOCO MOTORIO (tradizionale e sportivo) 9 ') ' 4% ' ''%( [email protected] ; [email protected] 5 )3#.# ; % 4%#( '#)% attaccanti, difensori, battitori, velocistiM 6 # % ''%$# Punti, Tempo, Mete 7 8%# Dimensione del campo, utilizzo del campo 38 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free SVILUPPO DEL GIOCO MOTORIO Il GIOCO MOTORIO è un’attività naturale attraverso il quale il bambino durante la prima e seconda infanzia utilizza il gioco e il movimento per conoscere il mondo attraverso il passaggio dal mondo affettivo a quello cognitivo, dall’attività senso percettiva libera e quella strutturata, dalla globalità all'analisi. L’evoluzione del gioco nella prima e seconda infanzia passa attraverso quattro tipologie di gioco: gioco motorio spontaneo di esercizio con oggetti (0 18/24 mesi), per permettere ad ogni bambino l'esteriorizzazione delle proprie esigenze e problematiche; gioco motorio simbolico e fantastico (18/24 mesi 3 anni), per aiutare il bambino trasferisce le proprie esigenze personali nelle situazioni e nei personaggi del racconto; gioco motorio e filastrocche, canzoncine, conte e bans (3 5 anni), come evoluzione del gioco simbolico; gioco motorio strutturato di regole (6 anni), basato su regole per regolare le relazioni interpersonali a seguito delo sviluppo delle abilità sociali e di socializzazione, finalizzato a raggiungere obiettivi. obiettivi previsti a priori. (Classificazione della psicologia genetica di J. Piaget, 1964 1972) Il GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE è una situazione contestuale che facilita l’apprendimento motorio e lo sviluppo motorio e costituisce fase propedeutica per passare successivamente al gioco motorio sportivo istituzionale. ADATTAMENTO PER ALUNNI BES DISABILITA’ DISABILITA’ Lo SVILUPPO MOTORIO degli Alunni BES Disabilità: segue i processi e le tappe comuni potrebbe avere ritardi (età anagrafica non corrispondente a quella dello stadio di sviluppo) Potrebbe richiedere tempi più lunghi. Dal gioco motorio tradizionale si parte per l’educazione fisica adattata. (Cazzoli, 2016) Il GIOCO MOTORIO ISTITUZIONALE SPORTIVO costituisce il compito unitario d’apprendimento, dove le abilità motorie vengono usate in modo competente e possono essere situazioni per la valutazione. Parlebas, P. (1997) Giochi e Sport Edizioni il Capitello, Torino Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 39 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free GIOCO MOTORIO 0 11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016) GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO SPONTANEO SPORTIVO GIOCO MOTORIO ( ! ! ! ) sono attività naturali attraverso le quale il bambino durante l’infanzia sviluppa abilità motorie, abilità cognitive, abilità sociali e stili di vita attivi per il benessere psico fisico (stare bene con se stessi, con gli altri) e l’attitudine a comportamenti sostenibili per la propria salute <, !9 * ! #" e la comunità e società per tutti gli allievi e per gli studenti BES Disabilità. 2 [email protected] ; [email protected] 40 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free GIOCO MOTORIO 0 11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016) GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE GIOCO MOTORIO GIOCO MOTORIO SPONTANEO SPORTIVO “EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA Dalle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione (2012) del MIUR: .= viene promossa attraverso ! * , che consentono di apprendere il concreto ! ! ! di se stessi, degli altri = + e che favoriscano forme di cooperazione e solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di = ! e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile. Obiettivi irrinunciabili dell'educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di = ! + <, che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modo consapevole e che implicano l'impegno a elaborare idee e a ! ! , * ! ! ! [ ] (pag. 25). Indicazioni nazionali per il curriculo scuola dell’infanzia e primo ciclo, MIUR, 2012 2 [email protected] ; [email protected] 41 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free GIOCO MOTORIO 0 11 ANNI (Cazzoli, 2001, 2010, 2016) GIOCO MOTORIO SPONTANEO GIOCO MOTORIO TRADIZIONALE GIOCO MOTORIO SPORTIVO GIOCO MOTORIO È attività naturale dell’età evolutiva (Infanzia 0'11 anni) per lo sviluppo degli ASPETTI COGNITIVI attraverso le funzioni del controllo motorio, strategie del problem solving e della tattica dei giochi motori ! ! nel contesto di apprendimento formale (scuola), non formale (organizzazioni extrascolastiche) e informali (vita quotidiana) Con approccio INCLUSIVO. Cazzoli S. (2001) L’apprendimento motorio dal modello concettuale alle indicazioni metodologiche e didattiche” Pubblicazione formazione e informazione. Teorie e applicazioni per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, Torino, Utet Libreria, 2001 ISBN 88 7750 743 8 Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) 2 [email protected] ; [email protected] 42 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 43 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % http://cliparts.co/bumble bee clip art free (Cazzoli S.,2016) LO SPETTRO DEGLI STILI D’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE FISICA (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI DI INSEGNAMENTO RIPRODUZIONE . Prevalente ruolo del DOCENTE STILI DI INSEGNAMENTO PRODUZIONE Processo di Insegnamento/Apprendimento Prevalente ruolo dell’ ALLIEVO Stili centrati su insegnante Stili centrati su allievo Responsabilità nel prendere decisioni nel processo di Insegnamento/apprendimento Centrata sull’insegnante Responsabilità nel prendere decisioni nel processo di Insegnamento/apprendimento Centrata su allievo Stili di insegnamento/ apprendimento orientati verso SVILUPPO MOTORIO 1A Stili insegnamento/ apprendimento orientati verso SVILUPPO COGNITIVO E SOCIALE 2B 3C 4D 5E Stili di riproduzione Orientati al PRODOTTO di APPRENDIMENTO 6F 7G 8H 9I 10 J Stili di produzione orientati ai PROCESSI di APPRENDIMENTO 2 [email protected] ; [email protected] 11 K 44 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: APEhttp://cliparts.co/bumble bee clip art free % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI DI INSEGNAMENTO RIPRODUZIONE . Prevalente ruolo del DOCENTE STILI DI INSEGNAMENTO PRODUZIONE Processo di Insegnamento/Apprendimento Stili centrati su insegnante Stili centrati su allievo 1 A. COMANDO (lezione (lezione frontale) frontale) 2 B. PRATICA PER COMPITI 3 C. RECIPROCA VALUTAZIONE 4 D. AUTO VALUTAZIONE 5 E. INCLUSIONE Stili di insegnamento/ apprendimento orientati verso SVILUPPO MOTORIO Prevalente ruolo dell’ ALLIEVO 6 F. SCOPERTA GUIDATA 7 G. SCOPERTA CONVERGENTE 8 H. SCOPERTA DIVERGENTE 9 I PROGRAMMA INDIVIDUALE DISEGNATO DALL’ DALL’ALLIEVO 10 J. INIZIATIVA AUTONOMIA DELL’ DELL’ALLIEVO 11 K. AUTO APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO DELL’ DELL’ALLIEVO (Autonomia) ADATTAMENTO BES Si esegue Analisi del Compito motorio (Task Analysis) Analysis) e si facilità facilità attraverso docente e/o pari (compagni) Stili di riproduzione Orientati al PRODOTTO di APPRENDIMENTO Stili insegnamento/ apprendimento orientati verso SVILUPPO COGNITIVO E SOCIALE Stili di produzione orientati ai PROCESSI di APPRENDIMENTO 2 [email protected] ; [email protected] 45 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI DI RIPRODUZIONE . Ruolo Insegnante Ruolo allievo Implicazioni Tipo attività attività Adattamento Allievi Speciali 1 A. COMANDO Insegnante prende tutte le decisioni, è direttivo e da istruzioni esecutive: luogo, tempo di inizio, ritmo, tempo di termine, dimostrazione, ecc L'insegnante propone la sequenza delle azioni motorie Allievi rispondono alle istruzioni la classe è impostata in modo ordinato. Allievi eseguono il compito secondo le indicazioni e il modello proposto dall'insegnante (durata, serie, ripetizioni). Uso efficiente del tempo (il tempo sul compito è alta) Apprendimento richiamando e ripetendo la performance Standard di performance sono fissi (basati sul modello) Progresso inizialmente è rapido Allievi non pensano, usano memoria a breve termine Attività prevalentement e fisico motorie: apprendimento delle sequenze di abilità motorie modello proposte Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilità attraverso docente e/o pari (compagni) 2 B. PRATICA PER COMPITI Docente prevede dei compiti e durante la pratica motoria da feedback individuali ai singoli allievi. La classe si distribuisce nello spazio palestra ma la pratica è individuale. L’attività motoria è progettata per la pratica individuale e lo sviluppo delle abilità motorie. Allievo svolge compiti previsti dal docente e determina ritmo, tempi di avvio, arresto, intervalli. Allievo svolge l’attività motoria individualmente. Allievi sono responsabili delle decisioni sui tempi esecutivi, iniziano a sperimentare l'indipendenza; vengono fornite attività individuali per gli allievi; terminato un compito si procede a un compito successivo, senza aspettare gli altri allievi della classe; Attività prevalentement e fisico motorie: apprendimento orientato allo sviluppo motorio individuale Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilità attraverso docente e/o pari (compagni) 2 [email protected] ; [email protected] 46 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % http://cliparts.co/bumble bee clip art free EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) . STILI DI RIPRODUZIONE Ruolo Insegnante Ruolo allievo Implicazioni 3 C. RECIPROCA VALUTAZIONE Insegnante propone attività (compiti motori) e predispone lavoro. Insegnante divide la classe in piccoli gruppi (a due o tre persone). A ogni persona da un compito: osservatore; esecutore. Insegnante progetta e fornisce agli allievi carte di attività (immagini, testi descrittivi, griglie con criteri di osservazione). L’insegnante comunica solo con gli osservatori Alunni raggruppati in piccoli gruppi (a due o tre persone) Gli allievi lavorano insieme su un compito predisposto dall'insegnante. Un allievo esegue il compito mentre l'altro osserva e fornisce al compagno feedback sull’esecuzione. I ruoli di esecuzione motoria e di osservazione si alternano. Gli allievi svolgono un compito di analisi e valutazione Allievi sono coinvolti dalla maggiore socializzazione. Allievi hanno un ruolo più attivo nel processo di apprendimento Presenza del docente non è richiesta costantemente. Insegnante stimola gli studenti a prendere decisioni 4 D. AUTO VALUTAZIONE Insegnante progetta l’attività e fornisce una lista di attività (compiti motori da svolgere). Definisce e fornisce griglie con schede di valutazione. L’attività prevede abilità motorie individuali, giochi a bersaglio, attività di firness. L’insegnante da dei feedback solo alla fine della lezione. Allievi si valutano confrontandosi con le griglie di valutazione. Allievi passano alle attività (compiti motori) successive quando acquisiscono la necessaria padronanza. Allievi monitorano se stessi in modo individuale Allievi imparano a conoscere i propri punti di forza e di criticità Allievi sono motivati all’apprendimento e alla qualità del 2 movimento più che ai [email protected] ; [email protected] del movimento Tipo attività attività Adattame nto Allievi Speciali Attività motoria; Attività sociale: lavorare con i pari/coetanei; Attività cognitiva: osservare, analizzare, prendere decisioni Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilità attraverso docente e/o pari (compagn i) Attività motoria; Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento e la motivazione a apprendere a livelli di difficoltà e complessità maggiori; Attività cognitiva: analisi, auto percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti idem 47 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) . STILI DI RIPRODUZIONE Ruolo Insegnante Ruolo allievo Implicazioni 3 C. RECIPROCA VALUTAZIONE Insegnante propone attività (compiti motori) e predispone lavoro. Insegnante divide la classe in piccoli gruppi (a due o tre persone). A ogni persona da un compito: osservatore; esecutore. Insegnante progetta e fornisce agli allievi carte di attività (immagini, testi descrittivi, griglie con criteri di osservazione). L’insegnante comunica solo con gli osservatori Alunni raggruppati in piccoli gruppi (a due o tre persone) Gli allievi lavorano insieme su un compito predisposto dall'insegnante. Un allievo esegue il compito mentre l'altro osserva e fornisce al compagno feedback sull’esecuzione. I ruoli di esecuzione motoria e di osservazione si alternano. Gli allievi svolgono un compito di analisi e valutazione Allievi sono coinvolti dalla maggiore socializzazione. Allievi hanno un ruolo più attivo nel processo di apprendimento Presenza del docente non è richiesta costantemente. Insegnante stimola gli studenti a prendere decisioni 4 D. AUTO VALUTAZIONE Insegnante progetta l’attività e fornisce una lista di attività (compiti motori da svolgere). Definisce e fornisce griglie con schede di valutazione. L’attività prevede abilità motorie individuali, giochi a bersaglio, attività di firness. L’insegnante da dei feedback solo alla fine della lezione. Allievi si valutano confrontandosi con le griglie di valutazione. Allievi passano alle attività (compiti motori) successive quando acquisiscono la necessaria padronanza. Allievi monitorano se stessi in modo individuale Allievi imparano a conoscere i propri punti di forza e di criticità Allievi sono motivati all’apprendimento e alla qualità del 2 movimento più che ai [email protected] ; [email protected] del movimento Tipo attività attività Adattame nto Allievi Speciali Attività motoria; Attività sociale: lavorare con i pari/coetanei; Attività cognitiva: osservare, analizzare, prendere decisioni Si esegue analisi del compito motorio (task analysis) e si facilità attraverso docente e/o pari (compagn i) Attività motoria; Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento e la motivazione a apprendere a livelli di difficoltà e complessità maggiori; Attività cognitiva: analisi, auto percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti idem 48 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Cazzoli S., 2016) STILI RIPRODUZIONE 5 E. INCLUSIONE Ruolo Insegnante Ruolo Allievo Implicazioni Tipi attività attività Adattamento Allievi Speciali Insegnante progetta un intervento didattico con l’apprendimento di un compito motorio /attività, tra gli ambiti disciplinari. Propone le attività con diversi livelli di prestazioni della stessa, per consentire la riuscita di tutti gli studenti Insegnante progetta più livelli per includere ed accoglie le differenze individuali di abilità. Fornisce un feedback per quanto riguarda il processo decisionale, non il livello prescelto di attività difficoltà Allievo sceglie il livello di prestazione in base alle capacità percepita, all’ auto valutazione Allievo può decidere di eseguire il compito più facile o più difficile variando i livelli esecutivi per integrare le abilità motorie già apprese. Allievo può scegliere i livelli più bassi per sperimentare il successo. Inclusione, invita al coinvolgimento e diventare consapevoli del divario tra la realtà e l'aspirazione. Alcuni allievi hanno difficoltà a scegliere il proprio livello perché condizionati da parere degli altri Spesso uno stile troppo positivo esclude agli studenti di misurarsi in nuove esperienze. Attività motoria; Attività sociale: massimizzare il coinvolgimento; motivare ad apprendere a livelli di difficoltà e complessità maggiori nel contesto di gruppo; Attività cognitiva: analisi, auto percezione, autonoma valutazione dei compiti, contesti Si esegue analisi dei compiti motori (task analysis) e si facilità attraverso docente e/o pari (compagni) l’autonomia delle scelte e la reale percezione di se stessi 2 [email protected] ; [email protected] 49 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) $% Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI PRODUZIONE 6 F. SCOPERTA GUIDATA EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ruolo Insegnante Ruolo Allievo Implicazioni Tipi attività Insegnante guida gli studenti attraverso una serie di problemi motori. Insegnante attende la risposta degli alunni, offrire frequenti feedback frequente, indizi (pazienza) (es. variazioni del baricentro in ginnastica, leve, la stabilità, forza, velocità, necessità di una serie di passaggi a basket, ecc) Insegnante chiede agli allievi di risolvere un problema motorio. Insegnante invita gli allievi a scoprire soluzioni e varianti esecutive; modalità di utilizzo di un attrezzo; gestione di uno spazio C attraverso specifiche domande con l’esecuzione di uno o più abilità motorie. Alunni devono prendere decisioni per arrivare a una soluzione del problema motorio proposto dal docente. Ogni risposta permette il passaggio al passaggio successivo. Allievi analizzano il problema, progettano e realizzano attraverso prove ed errori le modalità esecutiva risolutiva. Mettono in atto più tentativi fino a giungere a una soluzioni efficaci, efficiente, opportuna e sostenibile. Richiede molta preparazione da parte del docente Insegnante deve essere preparato a sperimentare e gestire situazioni non conosciute, le risposte possono essere imprevedibili. Vi è un limitato contatto sociale con gli altri allievi Il coinvolgimento cognitivo è elevato Il livello di attività fisica può essere basso Attività Motoria; Attività sociale: coinvolgimento e cooperare con altri per risolvere un problema motorio; Attività cognitiva: elevata intensità 2 [email protected] ; [email protected] Adattamento Allievi Speciali Si facilità la comunicazione del problema, si facilitano i processi per la soluzione dei problemi attraverso incremento dei feedback, le stimolazioni sensorialiC attraverso docente e/o pari (compagni 50 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) "% Ashworth 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI1986, PRODUZIONE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ruolo Insegnante Ruolo Allievo Implicazioni Tipi attività attività 7 G. SCOPERTA CONVERGENTE Insegnante chiede agli allievi di risolvere un problema motorio. Insegnante invita gli allievi a scoprire soluzioni e varianti esecutive; modalità di utilizzo di un attrezzo; gestione di uno spazio C attraverso specifiche domande con l’esecuzione di uno o più abilità motorie. Allievi analizzano il problema, progettano e realizzano attraverso prove ed errori le modalità esecutive risolutive. Mettono in atto più tentativi fino a giungere a una o più soluzioni efficaci ed efficienti. Richiede preparazione da parte del docente Vi è discreto un contatto sociale con gli altri allievi Il coinvolgimento cognitivo è elevato Il livello di attività fisica è discreta Attività Motoria; Attività sociale: è sempre maggiore il coinvolgimento e cooperare con altri per risolvere un problema motorio; Attività cognitiva: elevata intensità Si facilità la comunicazione del problema, si facilitano i processi per la soluzione dei problemi attraverso incremento dei feedback, le stimolazioni sensorialiC attraverso docente e/o pari (compagni 8 H. SCOPERTA DIVERGENTE Insegnante progetta interventi didattici costruiti come problemi motori. Coinvolge gli studenti nella scoperta di un elevato numero di soluzioni Si limita a sollecitare risposte, non da giudizi (es. rotolamento corpo in varie modalità; attività di palestra utilizzando limitate attrezzature; combinazione di movimenti di ginnastica o danza; adozione di diversificate tattiche sportive; risoluzione di situazioni di gioco, ecc Allievi sono impegnati a scoprire una serie di soluzioni a un problema dil'apprendimento attraverso attività cooperativa, ogni soluzione è valorizzata, la varietà e differenza sono valori Attività Motoria; Attività sociale: elevata (cooperative learning) per risolvere problemi motori in modo creativo e diffeenziato Attività cognitiva: elevata intensità Idem 2 [email protected] ; [email protected] Richiesta per l'insegnante, di avere esperienza nel settore Valorizzazione della creatività degli studenti e della cooperazione di studenti Adattamento Allievi Speciali 51 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI PRODUZIONE 9 I PROGRAMMA INDIVIDUALE DISEGNATO DALL’ DALL’ALLIEVO Ruolo Insegnante Ruolo Allievo Implicazioni L'insegnante sceglie un argomento disciplinare (es. salti). Programma interventi didattici, lascia all’iniziativa dell’allievo la progettazione di una sequenza di apprendimento motorio personale. Insegnante supervisiona le attività dell’allievo. Insegnante osserva, guida e fornisce singoli suggerimenti, indicazioni individualizzate per l’arricchimento delle attività Programma sviluppato dall’allievo, prende la maggior parte delle decisioni sulla propria esperienza con grande coinvolgimento a livello motorio e cognitivo. L’allievo decide individualmente ciò che vuole imparare all'interno della programma generale dell'insegnante Prevede di aver maturato precedenti esperienze nelle attività oggetto di apprendimento. Lo studente deve aver già maturato competenze di: gestione dei tempi; utilizzo del pensiero e progettazione;speriment azione individuale; esecuzione individuale; registrazione e documentazione. Non adatto a tutti gli allievi 2 [email protected] ; [email protected] Tipi attività Attività motoria: elevata. Attività sociale: interpersonale ridotta, elevato coinvolgimento personale e capacità di fare delle scelte Attività cognitiva: molto elevata, capacità di analisi e selezione Adattament o Allievi Speciali Si facilità la comunicazi one, si facilitano i processi per la creazione di soluzioni creative attraverso incremento dei feedback, le stimolazion i sensorialiC attraverso docente e/o pari (compagni 52 B) INDICAZIONI BUONE PRATICHE INCLUSIVE: EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) % EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) (Mosston M., 1966; Mosston Ashworth 1986, 1994, 2002; Cazzoli 2016) STILI PRODUZIONE Ruolo Insegnante Ruolo Allievo 10 J. Iniziativa autonomia dell’ dell’Allievo Insegnante fornisce allo studente i criteri esecutivi di base e generali. Insegnante supervisiona, se necessario aiutare l’allievo attraverso feedback Allievo decide completamente l’ambito disciplinare, l’oggetto e le modalità dell’apprendimento. Allievo è responsabile per ogni decisione riguardante cosa e come imparare. Alto grado di autonomia dell’allievo in tutti i processi di decisione, scelta. Non adatto a tutti gli allievi Attività motoria: elevata. Attività sociale: interpersonale ridotta, elevato coinvolgimento personale e responsabilità Attività cognitiva: molto elevata, capacità di selezione e applicazione Idem 11 K. AUTO APPRENDIMENTO/INSEGNA MENTO DELL’ DELL’ALLIEVO Insegnante è presente come osservatore esterno, accetta le decisioni dell’allievo riguardo l’ambito e l’oggetto dell'apprendimento Allievo decide completamente l’oggetto dell’apprendimento, le nuove abilità da apprendere e implementare. Allievo decide se è opportuno interpellare l'insegnante. Alto grado di autonomia dell’allievo in tutti i processi di comprensione, decisione, scelta. Non adatto a tutti gli allievi Attività motoria: elevata. Attività sociale: relazioni interpersonali limitate; altissima capacità di comprensione,indip endenza sociale, Attività cognitiva: molto elevata Idem 2 [email protected] ; [email protected] Implicazioni Tipi attività attività Adatta mento Allievi Special 53 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 54 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free DEFINIZIONE FUNZIONE ATTREZZI 1/6 (Cazzoli S., 2016) Gli ATTREZZI secondo il modello ecologico (Davis W, Broadhead G., 2007) sono elementi che AMPLIFICANO le POTENZIALITÀ delle attività motorie. (Cazzoli, 2010) Gli attrezzi facilitano lo sviluppo di: coordinazione neuro sensoriale flessibilità e mobilità muscolo tendinea articolare potenziamento muscolare (nel periodo dell’infanzia utilizzo del carico naturale) equilibrio coinvolgimento cognitivo creatività e varietà forte impatto emotivo e motivante medium nelle relazioni interpersonali (socializzazione) Davis W, Broadhead G., (2007) Ecological Task Analysis and Movement,© 2007 Human Kinetics. ISBN 13: 9780736051859 Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 [email protected] ; [email protected] 55 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) http://cliparts.co/bumble bee clip art free CONTENUTI % Gli ATTREZZI sono oggetti che appartengono al contesto ambientale in cui avvengono le attività motorie. APPRENDIMENTO Abilità motorie Abilità Tecnico sportive Gli ATTREZZI stimolano, facilitano e amplificano il coinvolgimento nella pratica dell’attività motoria secondo l’approccio ecologico. Il MODELLO ECOLOGICO è caratteristico delle scienze biologiche, evidenziando l’importanza della relazione tra organismo e l’ambiente in cui vive e come si influenzano. Il MODELLO ECOLOGICO è stato successivamente trasferito alla sociologia, alla psicologia e all’educazione, con specifico riferimento all’attività motoria (Urie Bronfenbrenner’s Ecological Systems Theory, 1979 1994; OMS, 1986). L’APPROCCIO ECOLOGICO in EDUCAZIONE FISICA prevede la facilitazione dell’apprendimento motorio attraverso la predisposizione dell’ambiente di apprendimento da parte del docente. (ETA Davis W, Broadhead G., 2007) (Cazzoli S. 2010) L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO, oltre i contenuti di apprendimento, gli stili di insegnamento precedentemente sviluppati, comprende gli oggetti e le strutture per l’educazione fisica. Bronfenbrenner U. (1979). The Ecology of Human Development: Experiments by Nature and Design. Cambridge, MA: Harvard University Press. ISBN 0 674 22457 4 Carta di Ottawa OMS, 1986). Davis W, Broadhead G., (2007) Ecological Task Analysis and Movement,© 2007 Human Kinetics. ISBN 13: 9780736051859 Cazzoli S. Antala B (Editors) (2010), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International of Physical Education, ALLIEVO/ University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978 80 89324 05 7 )#((%# (#.#4%(# IN ;3( 8%#& % %( %&(.3 %$ (Davis W, Broadhead G., 2007, Cazzoli S. 2010) STUDENTE SOGGETTO apprendimento PROCESSI Davis W, Broadhead G., 2007; modificato Cazzoli S.,2010) [email protected] ; [email protected] AMBIENTE DOCENTE facilitatore STILI INSEGNAMENTO personalizzati ATTREZZI amplificatori 56 # # # Gli attrezzi possono essere raggruppati in due Macrogruppi: % NON CODIFICATI, CODIFICATI oggetti appartenenti alla vita quotidiana es: fogli di carta di giornale, teli, nastri, bottiglie di plasticaC; poco specifici ma molto flessibili/duttili CODIFICATI, CODIFICATI attrezzi ginnastici, molto specifici meno flessibili ATTREZZI ADATTAMENTO BES Disabilità Generalmente si utilizzano attrezzi non codificati come facilitazione degli attrezzi codificati oppure attrezzi codificati vengono prodotti in versione adattata (es. palla sonora; fit ball doppia densità) (Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2008,2016) Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218 Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO SFP Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) '') 88% &#& (#;% %( '% ; '' " &'# '') 88% [email protected] ; [email protected] '') 88% (#;% %( '% 57 % La fornitura di attrezzature sportive Nel 2015 sono state fornite attrezzature sportive a tutti gli Istituti partecipanti (oltre 2.500). Nel 2016 saranno fornite a tutti i nuovi Istituti partecipanti. [email protected] ; [email protected] 58 58 # % Sono gli attrezzi che possono avere grandi dimensioni, ma fondamentale forniscono sostegno ed attorno ai quali si muove il corpo durante il movimento nell’attività fisica Possono essere suddivisi in 3 macrogruppi: 1. SUOLO 2. GRANDI ATTREZZI AREE ATTREZZATE OUTDOOR 3. GRANDI ATTREZZI SPORTIVI (Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2010,2016) Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218 Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO SFP Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 59 SUOLO GRANDE ATTREZZO E EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE) 6/6 (Cazzoli S., 2016 Il suolo è il primo grande attrezzo per l’Attività Fisica Adattata(APE), fornisce supporto al corpo nell’esecuzione del movimento. Il corpo con il movimento al suolo: vince la forza di gravità mette in azione diversi segmenti corporei mette in azione le diverse leve utilizza stazioni diverse (eretta, seduta, quadrupedia, decubitiC), atteggiamentiC) utilizza diverse velocità, rapidità utilizza diverso numero di esecuzioni o ripetizioni, serie o set utilizza diverso numero di gruppi muscolari coinvolti utilizza situazioni di equilibrio statico o dinamico (Malavenda S. Malavenda M., 1988, Cazzoli 2008,2016) Malavenda S. e Malavenda M., Tecnica e didattica dell’educazione fisica, Secondo Volume, Quarta Edizione Roma, Labor Grafica, 1988 da pag 113 a pag. 218 Cazzoli S. (2016) Metodologia e didattica dell’attività motoria e Educazione Motoria Sportiva, UNITO SFP Cazzoli S. (2016) Gioco motorio e gioco sportivo adattato per alunni con BES, DSA disabilità, in (a cura di) Innocente, Sbragi, Cazzoli Le competenze motorie in pratica: Movimento, linguaggi del corpo, Gioco sport, salute e sicurezza, G. D’Anna Casa editrice Firenze (in press) [email protected] ; [email protected] 60 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free [email protected] ; [email protected] 61 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free Tav. 11 Alunni con disabilità per tipologia di disabilità anno scolastico 2014/2015 Disabilità Visiva Disabilità Uditiva Disabilità di cui: Motoria Psicofisica Intellettiva 1,6% 2,7% 95,8% 65,3% 3,5% Altro 27 Fonte: MIUR DGCASIS –Ufficio Statistica e Studi – Rilevazioni sulle Scuole 2014/2015 [email protected] ; [email protected] 62 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free ! [email protected] ; [email protected] " 63 6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 1/ (Milani, 2016) INFLUSSI DI DISTURBO Milani M. (2014) ‘Perché proprio l’educazione fisica e sportiva nel processo di identificazione dei BES?’ (Capitolo 7) in Gomez Paloma F., Ianes D. ‘Dall’educazione Fisica e Sportiva alle prassi Inclusive’ , le Guide Erickson Trento 2014 [email protected] ; [email protected] 64 6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 2/ (Milani, 2016) Strumenti operativi E’ importante comunicare con l’alunno cieco per fornire le necessarie informazioni al fine di creare l’immagine mentale del percorso motorio da eseguire; Fargli conoscere l’ambiente con descrizione verbale e attraverso il tatto; Impostare tecnica base di accompagnamento; Condurre l’alunno attraverso il percorso/esercizio e fargli «sentire» le difficoltà; Facilitare la percezione della forma, della dimensione e le caratteristiche fisiche degli attrezzi da utilizzare; Eseguire con guida (spalla – vocale, insegnante – compagno); Richiedere massimo silenzio durante la fase esecutiva; Stimolare e ampliare l’organizzazione spazio-temporale; Milani M. (2014) ‘Perché proprio l’educazione fisica e sportiva nel processo di identificazione dei BES?’ a cura di Gomez Paloma F., Ianes D. ‘Dall’educazione Fisica e Sportiva alle prassi Inclusive’ , le Guide Erickson Trento 2014 Dispense CIP [email protected] ; [email protected] 65 6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 3/ (Milani, 2016) Strumenti operativi Far conoscere all’alunno l’ambiente di lavoro per ispirare sicurezza; Predisporre un ambiente accogliente e tranquillo (fare attenzione se utilizza protesi acustica) Parlare lentamente e davanti all’alunno sordo; Ricercare e stimolare l’attenzione dell’alunno (eseguire più dimostrazioni); Associare alla dimostrazione pratica il linguaggio Lis o segnato e coinvolgere la classe all’apprendimento di nuove strategie di comunicazione; Disporre a fianco di ogni difficoltà un compagno che «segna» il punto critico; Disporre a fianco di ogni difficoltà un cartoncino con simbologia grafica dell’esecuzione motoria corrispondente; Condurre e proporre le stesse attività motorie-sportive dei compagni di classe; Ianes D. (2004), La diagnosi funzionale secondo l’ICF, Trento, Erickson Associazione Trellle, Caritas Italiana, Fondazione Agnelli “Gli alunni con disabilità nella scuola italiana: bilancio e proposte “ Ed. Erickson 2011 [email protected] ; [email protected] 66 6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 4/ (Milani, 2016) [email protected] ; [email protected] 67 6. LINEE GUIDA BUONE PRATICHE 2/ (Milani, 2016) [email protected] ; [email protected] 68 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] ; [email protected] 69 B) INSEGNARE EDUCAZIONE FISICA ADATTATA (APE):http://cliparts.co/bumble bee clip art free # [email protected] ; [email protected] $ $ 70 A) MODELLI DI EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA ADATTATA (APE)http://cliparts.co/bumble bee clip art free BIBLIOGRAFIA 1/2 Allport G., (1967) PERSONAL RELIGIOUS ORIENTATION AND PREJUDICE Journal of Personality and Social Psychology 1967, Vol. 5, No. 4, 432 443 Bunker, D., and Thorpe, R., (1982) A model for the teaching of games in secondary schools. Bulletin of Physical Education, 18(1), 58. Cazzoli S. 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