INCONTRO DI MARGHERITA GRANBASSI CON LA STAMPA

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INCONTRO DI MARGHERITA GRANBASSI CON LA STAMPA
INCONTRO DI MARGHERITA GRANBASSI CON LA STAMPA
Questo pomeriggio Margherita Granbassi ha salutato la stampa in un incontro
informale presso l’Holiday Inn a cui ha partecipato anche il presidente della FIS
Giorgio Scarso.
MARGHERITA GRANBASSI
MG Buongiorno a tutti: è un pomeriggio molto intenso, meno male che sono una sportiva,
mi serve da riscaldamento per domani.
D Sei tornata a Torino altre volte dopo i Mondiali del 2006? Ti piace la città?
MG Sì, mi piace molto, l’ho girata un po’, mi piace passeggiare per il centro, mi ricorda
molto la mia città, (Trieste n.d.r.) sono tutte e due austere ed eleganti. Poi c’è la Juve, la
Lancia (il mio sponsor che ha creduto in me prima che vincessi) e soprattutto qui ho vinto
un Mondiale e ho trovato un pubblico meraviglioso che mi dimostra sempre molto affetto:
me ne ha dato dimostrazione anche stamattina quando sono passata al Palazzetto.
D Quant’è difficile l’anno dopo le Olimpiadi?
MG È sicuramente molto più difficile l’anno delle Olimpiadi. L’anno successivo è più
rilassante e poi chi ha vinto qualcosa ha la possibilità di capitalizzare il successo, per così
dire.
D E’ cambiato qualcosa nella tua vita dopo avere lasciato l’arma dei Carabinieri?
MG Nulla, mi alleno con lo stesso maestro e con le stesse compagne di sala di prima.
D Qual è la tua giornata tipo?
MG Mi alleno tutte le mattine e due pomeriggi alla settimana (martedì e mercoledì) vado in
redazione per preparare la trasmissione di Anno Zero. È tutto un po’ frenetico, ne risente
soprattutto la dieta, ahimè!
D Un pregio e un difetto di Anno Zero.
MG Il pregio è quello di presentare la realtà nuda e cruda. Difetti non ne so. Lavorare in
redazione mi piace, mi sento a mio agio.
D Il tuo futuro dopo il periodo da atleta lo vedi ancora nella scherma o nel giornalismo?
MG Nel giornalismo. Mi piacerebbe fare la giornalista sportiva e non solo relativamente
alla scherma, ma anche ad altri sport (tennis, sci) che mi piacciono. Se dovessi immaginare
un futuro nella scherma mi vedrei più come dirigente o in un ruolo di comunicazione che
non in un ruolo da tecnico. Ma la cosa che mi piacerebbe fare maggiormente è la
giornalista, è quello che avrei sempre voluto fare da piccola per seguire le orme del nonno
che era giornalista appunto, anche se non ho pututo conoscerlo perché è morto quando mio
padre aveva tre anni.
D Quanto ti senti pronta per la stagione agonistica?
MG Direi al 40 %, comunque mancano tanti mesi ai Mondiali e c’è tempo per recuperare.
Ad aprile non ci sono gare ed è un bene perché ho bisogno di fare un po’ di fisioterapia per
recuperare al meglio il ginocchio sinistro (quello operato n.d.r.) che ha avuto una ricaduta.
D Chi è la favorita di domani?
MG Valentina è sempre la favorita.
GIORGIO SCARSO
D A cosa è dovuto l’ottimo momento del fioretto femminile?
GS Direi che non solo abbiamo un ottimo momento nel fioretto femminile, ma per quanto
riguarda i giovani abbiamo un ottimo momento in tutte le armi, nel fioretto come nelle altre
discipline. È il segno di una scuola che si sa rinnovare nel segno della tradizione. La
Federazione sino a qui ha investito molto sui giovani e continuerà ad investire e tanti
giovani dicono che si è lavorato bene.
Un altro segnale positivo è che l’attenzione intorno alla scherma non si è spenta dopo le
Olimpiadi ma è rimasta alta. Per quanto riguarda la gara di oggi e domani è stata
organizzata molto bene e mi prendo l’impegno si da ora che se ci sarà una gara di Gran
Prix, questa sarà a Torino e questo grazie al lavoro del comitato organizzatore di questa
gara e all’onda lunga dei Mondiali del 2006.
Il fatto che gli organizzatori del Mondiale in programma in Francia nel 2010 abbiano preso
come punto di riferimento (come target di riuscita) proprio il Mondiale di Torino è un
segno di riuscita.
Una cosa che ho apprezzato molto è stata la scelta coraggiosa di introdurre la biglietteria
per l’accesso alla gara e questo, insieme alla buona organizzazione, è un merito che va al
comitato organizzatore e a Lancia.
L’Italia e la Federazione hanno fatto scuola con l’organizzazione del primo Mondiale che
ha visto insieme atleti normodotati e disabili e con la tutela della maternità delle atlete.
La scherma è in salute e lo dimostrano i numeri degli iscritti che sono in crescita, tanto che
la necessità primaria delle società oggi non è trovare nuovi soci, ma allargare le palestre,
anche perché molte famiglie hanno capito che la scherma dà la possibilità di una
formazione culturale oltre che sportiva.
Inoltre la Federazione sta investendo l’86% del suo bilancio sull’attività agonistica per
portare avanti il discorso del futuro e ei giovani. Una prova sarà il Gran Premio
Giovanissimi di Rimini 2009 dove ci saranno 3.000 ragazzi e vedrà la partecipazione del
Ministro dello Sport del Senegal, un paese con il quale stiamo iniziando una collaborazione
per portare la scherma anche in paesi come questo. L’obiettivo della federazione è quello di
portare la scherma ad essere uno sport èlitario non in senso di snobismo, ma di eleganza e
serietà.
D Cosa insegna la scherma ai ragazzi?
GS Insegna rispetto per le regole (soprattutto a comprendere e rispettare le regole),
autostima e inoltre che il lavoro serio produce dei risultati, perché lo sport non deve essere
solo una fucina di campioni, ma anche un’agenzia educativa.
(con la collaborazione di Luca Negro)