Acido mandelico: nuove formulazioni

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Acido mandelico: nuove formulazioni
[medicina estetica
di Roberto Pelliccia,
Medico Estetico - Roma
Acido mandelico:
nuove formulazioni
Alle già note formulazioni basate sull’ acido mandelico in sinergia
di azione con altre sostanze attive, sono state messe a punto nuove
preparazioni a maggior concentrazione grazie ad una nuova tecnologia
di solubilizzazione. Viene anche presentata una nuova formulazione basata
sull’ azione combinata dell’acido mandelico con l’acido salicilico
e esigenze dei nostri Pazienti per
quanto riguarda la compliance
verso i trattamenti estetici sta
evolvendo, in base alla mia esperienza,
verso trattamenti che siano altamente
efficaci ma che abbiano un impatto minimo o “invisibile” sull’aspetto estetico
nell’immediato post trattamento. Esigenza che nasce dalla sempre minore
disponibilità di tempo da poter dedicare a se stessi, dall’impossibilità di decurtare giornate di ferie alla disponibilità familiare per indirizzarle ad esigenze
personali. Sotto questa veste i trattamenti a basso impatto, progressivi e
non invalidanti per quel che riguarda
l’aspetto estetico, diventano quelli che
maggiormente incontrano le preferenze dei nostri Pazienti. Questo vale per
la tecnologie che stanno producendo
sempre più apparecchiature che vorrebbero sostituirsi a tecniche invasive,
con metodiche di veicolazione di principi attivi. Laser a basso impatto, frazionati, luci pulsate ed anche associazioni peeling il meno possibile aggressive ma più progressive e meno invasive.
In questa ottica l’acido mandelico, ormai in uso da anni in combinazioni sinergiche con un pool di sostanze, ha
trovato una conferma su quanto di valido aveva già mostrato e fatto apprezzare sia da parte dei medici estetici e
L
dermatologi sia in Italia che all’estero e
sia da parte dei Pazienti che richiedono questo tipo di trattamento peeling
proprio per l’immediatezza del risultato
estetico, per l’assenza di effetti collaterali e la grande compliance che il protocollo al mandelico offre.
Le formulazioni fino ad oggi usate hanno visto questo alfa-idrossiacido asso-
ca specie in Pazienti con fototipo alto o
alta sensibilità cutanea che non permettevano l’utilizzo di altre metodiche
peeling.
Questi riscontri positivi hanno portato
ad incrementare il perfezionamento
delle formulazioni ed a sperimentare
nuove associazioni sinergiche che ampliassero le indicazioni e le possibilità
Prima
Dopo
ciato ad altri alfa-idrossiacidi come il citrico, a chelanti transdermici, antiossidanti ed ha riscontrato effetti positivi
nel ringiovanimento dell’epidermide o
nel trattamento del fotoaging e delle
discromie.
Le recenti associazioni con un alfachetoacido: il piruvico e degli acidi dicarbossilici: azelaico, in un protocollo
bifasico con disepitelizzanti ed antidiscromici hanno incontrato un positivo
riscontro per il trattamento delle discromie e della cute acneica e seborroi-
di trattamenti estetici per i vari inestetismi della superficie cutanea suscettibili a miglioramento con la tecnica peeling.
Tali studi hanno portato a verificare la
possibilità di aumentare le concentrazioni dell’acido mandelico nelle formulazioni e ciò è stato ottenuto grazie ad
una esclusiva e nuova metodica di solubilizzazione che ha permesso di ottenere dei prodotti che non sostituiscono
ma si affiancano ai precedenti e che si
differenziano oltre che per la maggior
]
L’AMBULATORIO
medico 45
[segue da pag. 45
concentrazione (60%), sempre con il
peculiare PH inferiore ad uno, per una
maggiore efficacia di penetrazione ed
idonei quindi al trattamento di cuti più
spesse o con evidenti segni discromici
o di fotoaging, mantenendo le classiche indicazioni delle formulazioni concentrate al 50% che continueremo ad
usare comunque su cute particolarmente sensibile o iper reattiva. Sia le
prime che le seconde mantengono le
peculiari caratteristiche del peeling con
acido mandelico: assenza di bruciore
durante il peeling, minimo o nullo eritema post peeling, grande potere idratante e compattante dell’epidermide.
Una formulazione completamente
nuova è rappresentata dall’associazione dell’acido mandelico con l’acido salicilico. Come nel caso dell’associazione con l’acido piruvico, in un sistema
peeling bifasico, in cui l’aggressività e
la penetrazione dell’acido piruvico viene modulata e rallentata dalla sinergia
di azione con l’acido mandelico con allargamento delle potenzialità dei due
acidi: azione idratante, antidiscromica
e battericida per il mandelico, altamente lipofilo, battericida e sebostatico il
piruvico, anche nel caso di questa
nuova associazione assistiamo ad un
interessante fenomeno di sinergia.
L’acido salicilico è un beta-idrossiacido, estratto dal salice e considerato un
ormone naturale e come monosostanza trova impiego come peeling superficiale, esfoliante, con indicazione per
la terapia topica dell’acne. Le preparazioni in solvente alcolico agiscono fino
alla completa evaporazione dell’alcool,
residuando una patina bianca sulla superficie cutanea che va rimossa con
soluzione oleosa. Tale metodica non
permette una modulazione dell’effetto
ed un intervento da parte del medico
sul tempo di applicazione peeling, che
in alcuni casi di cute particolarmente
sensibile può dare fenomeni di over
peeling, con lesione della superficie
cutanea o eritema persistente con esiti discromici.
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[medico
L’AMBULATORIO
Prima
Dopo
La sperimentazione di una nuova associazione basata sulla sinergia di
azione fra acido mandelico ed acido
salicilico ha mostrato un comportamento particolare e diverso e pertanto
è stato messo a punto un protocollo
dedicato per l’utilizzo al meglio di tale
associazione.
La cute viene preparata con una fase
di pre-peeling in cui si utilizza una formulazione composta da uno scrub naturale associato ad un pool di alfaidrossiacidi: Acido mandelico, acido citrico, acido malico, acido lattico, associati ad una quota di acido azelaico.
Dopo aver massaggiato il prodotto insistendo sulle zone dove è indicato un
approfondimento del peeling, lo si lascia agire per due, tre minuti prima di
rimuoverlo con lavaggio o acqua termale. Seguirà la fase peeling con apposizione della soluzione professionale
in modo omogeneo su tutta la superficie da trattare.
In presenza di pustole acneiche si assisterà alla formazione di microfrost
sulle lesioni con eritema circostante ed
un modico eritema su tutto il resto del
volto. L’associazione con il mandelico
impedisce la rapida precipitazione dell’acido salicilico e pertanto potremo
modulare l’azione del peeling sia ristratificando il prodotto sia allungando il
tempo di azione che può variare fra i
cinque ed i venti minuti a seconda dell’insorgere o meno di eventuale eritema.
L’azione della formulazione viene interrotta con un neutralizzatore che con la
sua base oleosa facilita la rimozione
del preparato dalla superficie cutanea
prima della rimozione totale da effettuare con lavaggio dell’area trattata.
Come di norma seguirà l’applicazione
di una apposita crema professionale
post peeling che in breve termine normalizzerà la superficie cutanea permettendo l’immediata ripresa delle
normali attività quotidiane del Paziente.
L’utilizzo di tale nuova formulazione ha
dato buoni risultati nel trattamento levigante di esiti cicatriziali, specie su Pazienti con cute sensibile o non disposti
a subire trattamenti aggressivi. Per la
particolare associazione si sono ottenuti buoni risultati sull’acne pustolosa
ed ancor più quando oltre agli esiti cicatriziali dell’acne ci si trova in presenza di zone con acne in fase di attività.
Una nuova proposta che si va ad inserire in un sistema peeling che può essere applicato su inestetismi cutanei a
diversa etiologia e che con la terapia
domiciliare specifica di accompagnamento basata su acido mandelico associato ad inibitori delle metalloproteinasi, antiossidanti, precursori, idratanti,
stimolanti, trova largo impiego per la risoluzione non invasiva di molti inestetismi cutanei con una accertata compliance da parte dei nostri Pazienti.
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