Dubai - l`Europa che cresce

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Dubai - l`Europa che cresce
DUBAI
I perché di un formidabile hub commerciale
Studio Rödl & Partner, Padova
Avv. Eugenio Bettella
Confindustria Vicenza
Il Golfo Arabico: la mecca del business per il Made in Italy
Palazzo Bonin-Longare - Corso Palladio, 13 - Vicenza
9 dicembre 2014
© Rödl & Partner
09.12.2014
Sommario
01
Dubai: un formidabile hub commerciale
1.1 Economia diversificata e in crescita
1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
1.3 Stabilità economica e politica
1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
1.5 Contesto multiculturale e forza lavoro qualificata
1.6 Sistema bancario/finanziario avanzato
02
Opportunità di investimento
2.1 Opportunità per il Made in Italy
2.2 Ongoing Projects
2.3 Free zones
2.4 La forma più appropriata di investimento
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Sommario
01
Dubai: un formidabile hub commerciale
1.1 Economia diversificata e in crescita
1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
1.3 Stabilità economica e politica
1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
1.5 Contesto multiculturale e forza lavoro qualificata
1.6 Sistema bancario/finanziario avanzato
02
Opportunità di investimento
2.1 Opportunità per il Made in Italy
2.2 Ongoing Projects
2.3 Free zones
2.4 La forma più appropriata di investimento
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1. Dubai: un formidabile hub commerciale
DUBAI
(Emirati Arabi Uniti)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Superficie
4.114 Km/q
Popolazione
2,269,000*
Valore importazioni
36,534 milioni USD*
Valore esportazioni
7,325 milioni USD*
Valore riesportazioni
11,434 milioni USD*
N. edifici costruiti
1,221*
N. licenze commerciali
4,368 *
Membro GCC (Gulf Cooperation Council),
il GCC è una organizzazione sovranazionale fondata nel
1981, cui aderiscono Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita,
Bahrain, Kuwait, Oman e Qatar.
* Valori riferiti al secondo quadrimestre 2014,
http://www.dsc.gov.ae/EN/Pages/DubaiInFigures.aspx
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1. Dubai: un formidabile hub commerciale
PERCHÈ:
1)
2)
3)
4)
Economia diversificata e in crescita
Trampolino verso i mercati emergenti
Stabilità economica e politica
Infrastrutture adeguate e in continuo
sviluppo
5) Contesto multiculturale e forza lavoro
qualificata
6) Sistema bancario/finanziario avanzato
7) Competitività fiscale e tariffaria
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1.1 Economia diversificata e in crescita
Emirati Arabi Uniti
2015
2014
2012
VALUTA
(previsioni)
PIL
406
383,80
348,60
Miliardi USD
PIL % crescita
+ 5.57
+ 5.20
+ 4.20
%
Gli EAU hanno accusato un rallentamento nel 2010 a causa della crisi finanziaria mondiale ma hanno recuperato
molto velocemente e le prospettive di crescita sono positive anche per il 2015.
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1.1 Economia diversificata e in crescita
 Sviluppo economico e diversificazione sono
le parole chiave del Dubai Strategic Plan 2015,
che traccia le linee guida per lo sviluppo
dell’emirato.
 Il governo di Dubai ha implementato una serie
di politiche volte a rafforzare alcuni settori
ritenuti strategici per l’economia dell’emirato
anche in vista dell’EXPO 2020:
• Integrated Energy Strategy 2030, per lo
sviluppo dell’energia rinnovabile;
• Dubai Tourism Vision 2020, per lo
sviluppo del potenziale turistico;
• Significativi investimenti nel settore delle
costruzioni per soddisfare la crescente
domanda di abitazioni.
Dati al 10.06.2014 <http://www.aajproperty.com/blog/dubai-economic-report/economic-diversification-to-boost-dubai-real-estate-sector.html>
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
DUBAI
 intrattiene relazioni commerciali con più di
220 Paesi e territori nel modo e rappresenta
1,3% del commercio internazionale (Dubai
Chamber of Commerce and Industry Data
2014);
 è uno dei principali snodi commerciali verso
l’Africa: in particolare verso la Libia, l’Egitto, il
Sudan, il Kenya e la Somalia. Nella prima
metà del 2014 gli scambi commerciali con
l’Africa ammontavano a 16,3 miliardi USD;
 è uno dei top-trading partner dell’India – con
più di 20.000 società indiane operative sul
territorio – e della Cina;
 85 linee aree con
destinazioni nel mondo.
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servizi
verso
130
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Regional export flows – previsioni 2014-2030
<https://globalconnections.hsbc.com/uae/en/tools-data/trade-forecasts/ae>
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Dubai e l’Africa
 Dubai rappresenta uno dei principali punti di transito per il commercio verso il
continente africano, il commercio annuale tra gli emirati e i Paesi dell’Africa è in
continuo aumento con valori che si attestano sui 30 miliardi USD (2013);
 il the Economist stima che il commercio con l’Africa rappresenti il 10% del volume
totale delle relazioni commerciali degli Emirati: l’Africa è il mercato di esportazione
prediletto soprattutto per i prodotti IT ed elettronici, metre gli Emirati importano più
dell’80% dei prodotti agricoli dal continente Africano;
 secondo le stime della Dubai Chamber of Commerce il numero delle imprese
africane registrate all’interno delle free zones di Dubai è più che raddoppiato dal
2008 e ad oggi, e oltre 7.000 imprese africane hanno una sede in Dubai;
 vice versa, alcuni dei principali investitori presenti sul mercato africano, come DP World (settore portuale) e Etisalat
(telecomunicazioni) hanno la loro sede in Dubai. Dubai rappresenta uno snodo logistico di importanza vitale soprattutto per i
commerci verso la Libia, l’Egitto, il Sudan, il Kenya e la Somalia, ma anche il Ghana e il Sud Africa;
 nel 2013 le relazioni commerciali tra gli Emirati Arabi Uniti e il Sudafrica hanno raggiunto la cifra di 3 miliardi USD e i due
Paesi sono collegati con oltre 42 voli settimanali;
 le esportazioni dal Ghana verso gli Emirati hanno raggiunto un vaolore pari a 353 milioni USD nel 2013, e le releazioni
bilaterali tra i due Paesi sono destinate ad intensificarsi ulteriormente nei prossimi anni grazie agli accordi di cooperazione
per lo sviluppo infrastrutturale, discussi lo scorso ottobre dai rappresentanti dei due Paesi alla presenza del Ministero degli
Affari Esteri emiratino;
 le relazioni tra gli Emirati e la Nigeria sono cresciute esponenzialmente nell’ultimo decennio (+710%), grazie ai collegamenti
aerei attivati da Emirates Airlines. Nel 2013 il volume del commercio tra i due Paesi ha raggiunto 1 miliardo USD.
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
I maggiori partners commerciali di Dubai in Africa
Flussi commerciali Dubai - Africa (anno 2013) – Totale USD 29,9 Milardi
3,53
Valori in miliardi USD
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
I maggiori partners commerciali di Dubai in Africa
 Il Sudafrica si classifica 37esimo nella lista dei maggiori
partners commerciali di Dubai nel settore non-oil e
rappresenta uno dei maggiori trading partners africani con
un volume di scambi pari a circa USD 2,21 miliardi nel
2013, i prodotti commercializzati includono prodotti chimici,
food, minerali, tessili, veicoli e macchinari in genere,
equipaggiamento elettronico;
 la Nigeria si classifica 47esima nella lista dei maggiori
partners commerciali di Dubai nel settore non-oil e gli
interscambi tra i due Paesi nel 2013 si sono attestati ad un
valore pari a USD 1,54 miliardi. Telecomunicazioni e retails
sono i settori di maggiore interesse per gli investitori
emiratini in Nigeria;
 il Ghana, con un volume di affari pari a USD 2,42 miliardi
(2013), si attesta al 34esimo posto nella lista dei maggiori
partners commerciali di Dubai, il commercio è significativo
nei settori agricolo, food, minerali, legno e prodotti edili.
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Dubai e l’Africa: top deals
1.
ICD Dubai acquista azioni dal Gruppo Dangote (300 milioni USD).
Investment Corporation di Dubai (ICD), società finanziaria di investimento del
Dubai Sovereign Wealth, ha acquisito l’1,4% delle azioni di Dangote Nigeria,
società del Gruppo Dangote che è azienda leader nella produzione di
cemento in Africa.
2.
Al Ghurair sottoscrive una partnership con l’Etiopia per l’alluminio (50
milioni USD). Al Ghurair Group, uno dei principali gruppi d’affari di Dubai, ha
completato i piani per la realizzazione di una raffineria di alluminio in Etiopia
con una partnership al 50% con la Tracon Trading, impresa di Addis Abeba. La
nuova sede avrà una capacità produttiva iniziale di 25.000 /30.000 tonnellate
di alluminio e darà il via alla produzione ad inizi 2015.
3.
EAU Water Aid finanzia nuovi impianti idrici in Africa per 7 milioni di persone (49 milioni USD). La campagna di
solidarietà di Water Aid, voluta da HH Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, principe di Dubai e coordinata da UAE
Red Crescent, ha raccolto in 16 giorni 49 milioni USD devoluti ai lavori di escavazione per la realizzazione di pozzi d’acqua
in Tanzania, Niger, Togo e Ghana e per aiutare i rifugiati in Somalia e Sudan;
4.
Saltside Technologies, una società con sede in Dubai e in Svezia, ha ottenuto un ritorno del 300% in tre anni sul proprio
investimento in Tonaton.com, un sito ghanese che permette la vendita e l’acquisto di beni in dialetto Twi, espandendo la
società da Dubai al Ghana con un + 200 lavoratori impiegati in 3 anni su tre Paesi. Il sito che raccoglie più di 600.000
visitatori al mese è espressione delle ottime sinergie che si stanno sviluppando tra Africa e Dubai.
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Gli EAU e l’Africa: top deals
1.
Royal Group di Abu Dhabi investe in infrastrutture per l’ Africa Occidentale (16 miliardi USD). Trojan
General Contracting, parte del Royal Group di proprietà della Famiglia Reale, ha investito 16 miliardi USD
in progetti stradali e ferroviari in tutta la regione dell’Africa Occidentale (specialmente in Guinea Bissau e
Niger).
2.
Abu Dhabi conferma il finanziamento al Solar Project in Sierra
Leone (18 milioni USD). Il Fondo di Sviluppo di Abu Dhabi ha finanziato
per USD 18 milioni il Parco Solare di Freetown, capitale della Sierra
Leone. IL finanziamento avverrà in 7 anni, come concordato con
l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili che ha selezionato il
Fondo di Sviluppo. Masdar PV di Abu Dhabi produrrà i pannelli
fotovoltaici solari necessari al progetto.
3.
NMDC guida un consorzio internazionale per l’ampliamento del canale
di Suez (1,5 miliardi USD). La commessa riguarda la realizzazione di una
sezione del nuovo canale, parallelo all'attuale, della lunghezza di circa 35
chilometri e con una profondità di 24 metri con la rimozione di 180 milioni di
metri cubi di materiale ed è stata assegnata dal governo del Cairo e
l'Autorità del Canale di Suez al consorzio costituito dall'emiratina National
Marine Dredging Company (NMDC) (capogruppo), dalle olandesi Royal
Boskalis Westminster e Van Oord e dalla belga Jan de Nul. I cantieri
saranno aperti quest’anno.
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Dubai e l’Oriente - Cina
 Nel 2013, il numero delle società cinesi registrate presso la Camera di
Commercio di Dubai ammontavano a 2.411 con un +18% rispetto al
2011;
 il numero degli espatriati cinesi negli Emirati Arabi Uniti ammonta ad
un totale di 200.000;
 le esportazioni degli EAU verso la Cina sono duplicate dal 23% al
46,4% nel 2013;
 la cooperazione tra i due Paesi è estesa anche nel settore delle
costruzioni: le società cinesi si sono aggiudicate più di 4.8 miliardi
USD tra il 2011 e il 2013;
 accordi sulla promozione e protezione degli investimenti stranieri e per evitare la doppia imposizione sono
stati firmati dai due Paesi nel 1993;
 alcune delle maggiori banche cinesi, come the Industrial and Commercial Bank of China, the Bank of
China, and China Development Bank, hanno aperto filiali negli emirati per supportare le attività di
investimento delle imprese cinesi in loco.
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1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
Dubai e l’Oriente - India
 il numero degli espatriati indiani negli Emirati Arabi Uniti ammonta
approssimativamente a 1,5 milioni, mentre il numero delle imprese indiane
operative sul territorio ammonta a circa 20.000;
 gli investimenti degli Emirati Arabi Uniti verso l’India sono stimati a circa 8
miliardi USD, di cui circa 2.3 miliardi USD sono investimenti diretti esteri. Con
questi numeri gli Emirati rappresentano il decimo maggior investitore in India;
 i progetti in joint venture sono nomerosi, per esempio Dubai Ports World

sta gestendo in joint venture sei dei maggiori porti indiani; inoltre, molte
imprese indiane hanno stabilito industrie con partners emiratini o nelle zone
economiche speciali, soprattutto nei settori del tessile e dei materiali edili.
molte società indiane, compreso il gruppo Taj Group of Hotels, hanno investito nel settore del turismo emiratino,
catering e ospitalità in genere, nei settori della sanità e della cultura;
 i due Paesi hanno sottoscritto una serie di trattati internazionali per evitare la doppia imposizione (del 1992,
entrato in vigore) e per la promozione e protezione degli investimenti diretti esteri (2013). Inoltre, un Customs
Cooperation Agreement è stato sottoscritto il 1 aprile 2012;
 dal punto di vista degli accordi multilaterali il GCC e l’India hanno firmato un accordo quadro in materia di
cooperazione economica nell’agosto 2004 con cui è stata programmata l’elaborazione di un Free Trade
Agreement (FTA).
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1.3 Stabilità economica e politica
 Nella classifica “Ease of Doing Business 2014” gli Emirati Arabi Uniti si posizionano
22esimi; con un ottavo posto nel “trading across borders” e un quarto posto per ottenere
allacciamenti all’elettricità, permessi di costruzione e registrazione della proprietà;
 Secondo l’“Index of Economic Freedom 2014”, che misura il grado di libertà economica
dei Paesi, gli Emirati Arabi Uniti si classificano 28esimi con un +0,3% rispetto al 2013, l’Italia
nella stessa classifica è 86esima, il Giappone 25esimo, gli Stati Uniti 12esimi;
 Secondo l’ultimo “Where to be born index 2013” pubblicato annualmente dal the
Economist, che misura la qualità di vita nei vari Paesi, gli Emirati Arabi Uniti si classificano
18esimi, prima dell’Italia (21esima), della Francia (26esima) e di molti altri Paesi europei;
 Gli Emirati Arabi Uniti si caratterizzano inoltre per una certa stabilità finanziaria e
monetaria, confermata anche dalla rapida ripresa economica dopo il rallentamento dovuto
alla crisi finanziaria nel 2010.
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1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
 Gli
Emirati
Arabi
Uniti
spenderanno, secondo le stime, oltre
300 miliardi USD in progetti di
sviluppo infrastrutturale entro il 2020;
 oltre 8.1 miliardi USD saranno spesi
per la realizzazione di nuove
infrastrutture in Dubai in vista dell’
Expo 2020;
 la spesa totale prevista per l’Expo
di Dubai, inclusi i progetti nel settore
privato, potrà raggiungere il valore di
18.3 miliardi USD, secondo le stime
HSBC.
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1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
METRO DUBAI
JEBEL ALI FREE ZONE
DUBAI INTERNATIONAL ACADEMIC CITY FREE ZONE
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THE LAGOONS BUSINESS PEARL DUBAI
DUBAI INTERNATIONAL AIRPORT
BUSINESS BAY DUBAI
AL MAKTOUM INTERNATIONAL AIRPORT
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1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
ALAIN WILDLIFE PARK/RESORT
AL FALAH DEVELOPMENT
RAINESSANCE CITY
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SOLAR PARK DUBAI
TWIN TOWER PROJECT DUBAI
DUBAI CREEK HARBOUR RESIDENTIAL
PROJECT
VILLAS IN RAS AL KHAIMAH
VICEROY HOTEL & RESORT
DUBAI PARKS DEVELPMENT
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1.5 Contesto multiculturale e forza lavoro qualificata
Crescita prevista della popolazione negli EAU
The UAE Vision 2021
Punta allo sviluppo di un nuovo sistema
scolastico, con la diffusione di nuovi modelli di
insegnamento basati sull’utilizzo di strumenti
smart a tutti i livelli (14.000 IPAD già distribuiti
alle scuole);
 il governo degli EAU vuole promuovere e
intensificare la scolarizzazione con l’obiettivo di
creare “a knowledge-based, highly productive
and competitive economy”.
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1.6 Sistema bancario/finanziario avanzato
 Il numero delle banche nazionali operanti negli UAE è 23, mentre il numero di banche
straniere è 28. Tra queste sono presenti Intesa SanPaolo, che ha una filiale con licenza
operativa a Dubai, ed un ufficio di rappresentanza ad Abu Dhabi, UniCredit con un ufficio
di rappresentanza ad Abu Dhabi, e BNL, presente con un Italian Desk a Dubai. Lo scopo
della presenza di queste banche nel mercato emiratino è quello di aumentare gli
investimenti e gli scambi commerciali tra Italia ed Emirati Arabi Uniti;
 la legge bancaria emiratina riconosce ed individua 5 categorie di soggetti abilitati
all’attività creditizia: Banche Commerciali; Banche d’Investimento; Istituti finanziari;
Intermediari finanziari; Intermediari monetari;
 aprire e gestire un conto corrente negli Emirati è semplice e necessita solo di un visto di
residenza;
 per le aziende locali in cerca di finanziamenti industriali è stata creata dal Governo
Federale l’Emirates Industrial Bank, con lo scopo di aiutare lo sviluppo del settore privato e
delle PMI.
(Guida “I mercati arabi del Golfo”, Confindustria PD, Unindustria TV, Confindustria VI, p. 43)
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Sommario
01
Dubai un formidabile hub commerciale
1.1 Economia diversificata e in crescita
1.2 Trampolino verso i mercati emergenti
1.3 Stabilità economica e politica
1.4 Infrastrutture adeguate e in continuo sviluppo
1.5 Contesto multiculturale e forza lavoro qualificata
1.6 Sistema bancario/finanziario avanzato
02
Opportunità di investimento
2.1 Opportunità per il Made in Italy
2.2 Ongoing Projects
2.3 Free zones
2.4 La forma più appropriata di investimento
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23
2.1 Opportunità per il Made in Italy
 Le relazioni economiche con l’Italia:
•
nel 2013 gli EAU si confermano il principale mercato di sbocco delle esportazioni
italiane in Medio Oriente e Nord Africa. Nel 2013 l’export italiano verso gli EAU ha
raggiunto il valore di EUR 5,5 miliardi, in linea con l’anno precedente (-0,3%) e ancora
nettamente superiore rispetto alle importazioni, pari a circa EUR 1,3 miliardi.
Le esportazioni italiane sono costituite prevalentemente da prodotti dell’arredamento,
della meccanica strumentale, della metallurgia e della moda. Le importazioni italiane
sono invece costituite principalmente da automezzi, metalli e prodotti estrattivi;
•
la presenza imprenditoriale italiana negli EAU è in costante aumento; attualmente sono presenti oltre 160 società
con propria filiale negli emirati e circa 20 - attive nel manifatturiero e nella distribuzione - sono invece localizzate nelle
zone franche.
•
nel 1995 l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato un accordo sulla reciproca promozione e protezione degli
investimenti diretti esteri (in vigore dal 1997). Il trattato impegna gli Stati a garantire una serie di standards di
trattamento a favore dei rispettivi investitori e conferiscono all’investitore straniero il potere di agire direttamente
contro lo Stato ospitante che lo viola attraverso la costituzione di un tribunale arbitrale;
•
è opportuno segnalare che gli Emirati Arabi Uniti sono considerati uno Stato a fiscalità privilegiata, pertanto tutte le
operazioni effettuate nei confronti di operatori economici residenti o aventi sede in questo Paese devono essere
comunicate all'Agenzia delle Entrate, inoltre se un soggetto italiano detiene partecipazioni di controllo in una società
negli EAU, questo dovrà dichiarare in Italia il reddito ivi prodotto, indipendentemente dalla percezione.
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2.1 Opportunità per il Made in Italy
http://www.sace.it/studi-e-formazione/country-risk-map/scheda-paese/abu-dhabi-(eau)
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2.1 Opportunità per il Made in Italy
 L’accordo firmato a Dubai nel febbraio 2013 tra il Commissario straordinario di Expo
Milano 2015 e il suo omologo di Expo Dubai 2020 costituisce uno straordinario strumento
a disposizione delle imprese italiane per entrare attivamente nelle numerose
commesse che verranno presentate nel contesto del programma infrastrutturale
emiratino;
 i progetti architettonici e le grandi opere che coinvolgeranno gli Emirati Arabi Uniti e in
particolare Dubai nei prossimi anni offrono eccezionali opportunità per l’affermazione dei
prodotti e della professionalità delle imprese italiane, soprattutto per la filiera impegnata
nell’architettura e nell’edilizia e il relativo indotto;
 a fianco della committenza pubblica, numerose opportunità di business sono offerte
dai privati, in particolare dai grandi gruppi alberghieri che stanno costruendo decine di
nuovi edifici, molti dei quali di lusso. Anche in questo campo, la qualità delle realizzazioni
della filiera italiana potrà ritagliare alle imprese del Paese significative opportunità di
investimento (oltre ai settori dell’architettura/edilizia, anche mobili, illuminazione, forniture
alberghiere, food).
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2.2 Ongoing projects - settore energia
Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park – DUBAI
• Progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 100MW
(valore 272 milioni USD);
• il progetto è uno trai più imponenti al mondo nel settore delle
rinnovabili e permetterà a Dubai di raggiungere gli obiettivi
dell’Integrated Energy Strategy 2030;
• grazie a questo progetto Dubai raggiungerà quota 5% di energia
rinnovabile-solare nel 2030.
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2.2 Ongoing projects - residenziale
Twin-tower project in Dubai’s Burj Khalifa District
•
Il progetto prevede la costruzione di due torri da 360
unità abitiative in totale;
•
il progetto residenziale di lusso prevede anche la
creazione di due aree commerciali su una superficie
di 10.147 metri quadrati.
Residential Project at Dubai Creek Harbour
•
•
•
Il progetto prevede la costruzione di due torri da 40
piani ciascuna, che saranno parte di un cluster di sei
torri in totale nell’ Island district;
il progetto residenziale offrirà appartamenti di lusso,
trasporti integrati, parchi, siti culturali ed educativi,
ospedali e altre facilities;
il lancio del progetto e della relativa gara d’appalto è
avvenuta il primo novembre 2014.
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2.2 Ongoing projects - residenziale
Residential project
Bermuda Villas, Ras Al Khaimah -DUBAI
•Il progetto residenziale prevede la costruzione di 157 ville e
townhouses con relative infrastrutture comuni (piscine, negozi) per un
valore complessivo di 100 milioni USD;
• il progetto è parte di un più ampio piano di sviluppo immobiliareturistico denominato Mina Al Arab lungo il Golfo arabico nell’emirato di
Ras Al Khaimah. Mina Al Arab coprirà un superficie di 13 km di
spiaggia e prevede la costruzione di hotels di lusso e di un cluster di
320 ville.
Smart Sustainable City Projects - DUBAI
In vista dell’EXPO 2020 sono stati concepiti una serie di progetti per
la realizzazione di c.d. “smart cities” – alcuni di questi di matrice
italiana.
• Renaissance City, per esempio, è un progetto di matrice italiana
che prevede la creazione di un complesso residenziale per 30,000
residenti su una superficie di circa 290 ettari;
• inclusi nel disegno del progetto ci sono 160.000 mq di hotel, per un
totale di 13.000 unità residenziali e 260.000 mq di spazi per uffici.
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2.2 Ongoing projects - turistico
DUBAI TOURISM VISION 2020
• La politica lanciata dal governo di Dubai: “Dubai Tourism Vision
2020” ha l’obiettivo di raddoppiare il numero dei visitatori annuali da
10 milioni nel 2012 a 20 milioni nel 2020 e di accrescere il contributo
del settore turistico alla crescita economica degli Emirati Arabi Uniti;
• il progetto di costruzione di un parco divertimenti lanciato dal Dubai
Parks and Resorts, per un valore di 2.9 milioni USD, si inserisce nella
strategia “Dubai Tourism Vision 2020”;
• il progetto ha ottenuto finanziamenti per 1.15 miliardi USD attraverso
strumenti finanziari strutturati e sottoscritti da Goldman Sachs e il suo
completamento è previsto per il 2016.
Viceroy Dubai Hotel & Resort
The Palm Jumeirah - DUBAI
• Il progetto dal valore di 1 miliardo USD, prevede la realizzazione
di una struttura alberghiera con 477 stanze e 222 suites nei
pressi di Palm Jumeirah a poca distanza dal centro di Dubai;
• il progetto sarà ultimato nel 2016.
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2.2 Ongoing projects - retail
Mohammed Bin Rashid Al Maktoum City - DUBAI
• Questo progetto mira allo sviluppo, in più fasi, di un hub
commerciale, comprensivo di più di 100 hotel, campi da
golf, un centro commerciale che diverrà il più grande
centro commerciale al mondo, oltreché a spazi per lo
sviluppo delle arti e delle piccole medie imprese;
• la prima fase del progetto chiamata, Mohammed Bin
Rashid Al Maktoum City – District One, prevede un
investimento di 3 miliardi USD su una superficie di 4 km/q.
NAKHEEL MALL - Palm Jumeirah – DUBAI
• il Nakheel Mall ospiterà su un’area di 418mila m/q più di
300 negozi assieme a 12 ristoranti, una clinica, una
palestra e un cinema multisala con 9 sale di proiezione;
• il progetto, che dovrebbe essere realizzato entro il 2016,
ha un valore di circa 500 milioni EUR;
• al Mall sarà affiancato un albergo a 50 piani.
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2.2 Ongoing projects - infrastrutture
Dubai Water Canal - DUBAI
• Il progetto del valore complessivo di 360 milioni EUR
è diviso in tre parti e consiste nella realizzazione di un
canale d’acqua profondo sei mentri che collega il molo
di Dubai con il Golfo d’Arabia a partire da Sheikh
Zayed Road fino al Jumeriah Beach Park passando
per Al Safa Park a Jumeriah 2;
•l’opera sarà completata entro settembre 2016.
Dubai World Central, Jabel Ali – DUBAI
• Si tratta di un’area di 140 km di terreno nei pressi di
Jabel Ali free zone, una zona equidistante tra gli
aeroporti di Dubai e Abu Dhabi, che si propone come
snodo commerciale e logistico per i mercati MENASA
(Middle East, North Africa, South Asia);
• in quest’area sarà creato il Dubai World Central, il
più grande sito per Expo mai costruito;
• gli investimenti previsti nell’area di Jabel Ali per
l’Expo ammonteranno a circa 6,45 miliardi EUR.
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2.3 Free zones
Negli Emirati Arabi Uniti sono state istituite più di 30 free zones
(16 delle quali nei pressi di Dubai)
 Le free zones sono delle encalvi nel territorio emiratino, dove le
imprese residenti godono di particolari vantaggi fiscali, doganali
e di carattere amministrativo e logistico. Esse rappresentano
spesso un trampolino per la penetrazione in altri mercati
nell’area.
 I vantaggi offerti dalle free zones sono innumerevoli, tra questi:
• proprietà al 100% dell’investimento, senza la necessità di
operare con un local partner;
• esenzioni fiscali, ad esempio esenzione dal pagamento
delle imposte sul reddito delle società per un periodo di 50
anni;
• libero rimpatrio dei capitali;
• esenzione dai dazi doganali (anche per i beni ri-esportati);
• possibilità di impiego di lavoratori stranieri senza restrizioni;
• non sono previste restrizioni di carattere valutario.
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2.4 La forma più appropriata di investimento
Scelta tra investimento
diretto e indiretto
Definizione
Vantaggi
Svantaggi
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Diretto
Indiretto
 Le forme di investimento DIRETTO sono
volte a costituire una presenza stabile
dell’impresa straniera nel mercato tramite
l’apertura
di
uffici
di
rappresentanza/succursali
o
la
costituzione/acquisizione di società locali.
Le forme di investimento INDIRETTO si
sviluppano attraverso contratti di
compravendita, agenzia, distribuzione,
franchising.
 Presenza diretta sul mercato;
 completo
controllo
delle
politiche
commerciali;
 maggior competitività sotto il profilo
culturale, industriale, commerciale e
legale;
 vantaggi fiscali.
 minore impegno finanziario;
 maggior flessibilità nelle relazioni (in
assenza di agente/distributore).
 Maggiore impegno finanziario;
 necessità di avvalersi di una figura locale;
 rischi connessi alla scelta sbagliata del
soggetto locale e al ruolo ad esso
attribuito (silente, industriale, commerciale
o lobbistico).
 Minor competitività sotto il profilo
culturale, industriale, commerciale e
legale;
 conseguenze
economiche
e
commerciali connesse alla scelta
errata
del
soggetto
locale
(distributore, agente, etc.)
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2.4. La forma più appropriata di investimento
 Da soli o con un Partner?
 Nel caso di investimenti negli Emirati Arabi Uniti, salvo il caso delle free zones, è obbligatoria (oltreché
fortemente consigliata) la cooperazione con un partner locale. Nel caso di investimenti diretti esteri con
la costituzione di una società in loco, infatti, l’investitore straniero non potrà possedere una quota
superiore al 49%.
 Inoltre, operare con un local partner in JV significa essere in grado di avere un migliore contatto con la
lingua e la mentalità e la cultura locali, che sovente costituiscono un ostacolo al buon esito delle relazioni
commerciali con l’estero.
 Quali strumenti?
 La Joint Venture (JV) consiste in un accordo di cooperazione con il quale due o più parti conferiscono
risorse finanziarie, beni, servizi, risorse umane, per il perseguimento durevole di un obiettivo economico
comune.
 La JV permette di:
• acquisire maggiore forza competitiva in termini di dimensioni e risorse e di meglio promuovere e immettere nel
mercato i propri prodotti o servizi;
• accedere al mercato target tramite forme di collaborazione produttiva e/o commerciale con chi dispone in loco
di risorse finanziarie, rete commerciale/di assistenza post vendita;
• godere di incentivi e strumenti finanziari in loco a cui l’impresa straniera difficilmente potrebbe accedere.
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2.4. La forma più appropriata di investimento
Scelta del local partner
Consigliabile
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Industriale/commerciale/fi
nanziario
Silente (Dubai)
 A operatori:
• di contenute dimensioni, al fine di
beneficiare
di
un
contributo
economico/industriale offerto dal locale;
• non dotati di brand internazionalmente
conosciuti al fine di conseguire una migliore
introduzione presso i canali distributivi locali;
• non sufficientemente strutturati o non
coinvolte in tipologie di business che
consentano di presentarsi autonomamente
a clienti o decision makers locali al fine di
rafforzare localmente la propria azione
commerciale tramite l’utilizzo di reti
distributive/servizi post vendita o altri
contributi offerti dal locale;
• interessati ad operare prevalentemente in
commesse pubbliche al fine di poter più
facilmente e velocemente accreditare i
propri prodotti/servizi presso i locali decision
makers tramite attività di lobbying.
• A operatori:
• noti nel mercato internazionale poiché non
necessitano di un significativo contributo al
fine di essere introdotti beni canali
distributivi locali;
• intenzionati ad operare in assenza di
particolari vincoli con soci locali di rilievo
laddove l’obbiettivo sia quello di associarsi
per singoli business a diversi operatori;
• intenzionati ad una gestione totalmente
autonoma dell’investimento, onde evitare
qualsivoglia tipo di interferenza con il local
partner;
• interessati ad operare nel settore privato
poiché non necessitano di una rilevante
azione di marketing.
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2.4. La forma più appropriata di investimento
NEGOZIAZIONE DELLA JV
Scelta del partner
Scelta della tipologia di JV
Stipula di un Accordo di Confidenzialità
• per tutelare le informazioni, spesso di carattere riservato, scambiate per poter valutare in concreto il proprio
interesse all’avvio delle trattative.
Sottoscrizione di una Lettera di Intenti/Memorandum of Understanding
• finalizzata a chiarire quali sono gli obiettivi della negoziazione appena avviata e ad organizzare le trattative tra
le parti, per facilitare poi la conclusione del contratto di JV;
• caratterizzata da impegni prevalentemente non vincolanti e spesso subordinata all’esito positivo di eventuali
ulteriori approfondimenti o all’esito positivo di uno studio di fattibilità, costruito in collaborazione dai partners,
comprensivo di budget e previsioni dell’andamento economico della società in un arco temporale compreso tra
i due ed i tre anni;
• spesso giuridicamente vincolante limitatamente ad alcune clausole tipiche, quali: il rispetto della confidenzialità
delle informazioni rese dalla controparte, o gli obblighi relativi alla necessaria conduzione delle trattative nel
rispetto della buona fede o, ancora, esclusiva nelle trattative limitata ad un determinato periodo di tempo o
ripartizione delle spese sopportate dalle parti durante la negoziazione.
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2.4. La forma più appropriata di investimento
NEGOZIAZIONE DELLA JV
Conclusione del contratto di JV
• Il contratto di JV rappresenta l’assetto definitivo che le parti intendono dare al loro rapporto all’esito
delle trattative e delle attività svolte successivamente alla conclusione della Lettera di
Intenti/Memorandum of Understanding.
• Il contratto di JV fornisce l’outline della struttura della JV, nonché i patti parasociali comprensivi dei
sindacati di blocco e delle exit strategies.
• Il dettaglio di alcuni rapporti accessori a quello societario invece viene inserito all’interno di accordi
secondari, detti ancillary agreements (quali ad esempio i contratti di licenza di marchi, know-how,
contratti di distribuzione, promotion agreement, e altri).
Costituzione della JVC
• Essa rappresenta l’atto finale il cui impegno e costo è giustificato dall’avvenuto raggiungimento del
pieno consenso dei partner su tutti gli aspetti economici e giuridici rilevanti per l’inizio e la prosecuzione
del business.
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“Ogni singola persona conta”, per i Castellers come per noi.
Le “torri umane” simboleggiano in modo straordinario la cultura di Rödl & Partner. Incarnano la nostra filosofia di coesione, equilibrio, coraggio
e spirito di squadra. Mostrano la crescita che scaturisce dalle proprie forze, elemento che ha fatto di Rödl & Partner quello che è oggi.
“Força, Equilibri, Valor i Seny” (potenza, equilibrio, coraggio e intelligenza) sono i valori dei Castellers, così vicini ai nostri. Per questo, dal
maggio 2011, Rödl & Partner ha stretto una cooperazione con i Castellers di Barcellona, ambasciatori nel mondo dell’antica tradizione delle
“torri umane”. L’associazione catalana incarna, insieme a molte altre, questa preziosa eredità culturale.
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