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Indice Introduzione di Giancarlo Forestieri 1 Le tendenze di fondo della finanza globale 1.1 I mercati finanziari internazionali: lo sviluppo degli anni Novanta 1.2 L’assestamento dopo la crisi del 2000 1.3 Alcune tendenze strutturali 1.4 I principali fattori determinanti del nuovo scenario finanziario 2 I contenuti essenziali del volume XVII XVIII XVIII XX XXII XXV XXVII Parte prima IL MERCATO, LE ISTITUZIONI E GLI STRUMENTI 1 La struttura del mercato italiano dei servizi di corporate e investment banking di Stefano Caselli 1.1 Le caratteristiche di fondo della struttura finanziaria delle imprese italiane 3 1.1.2 I fattori di trasformazione e di cambiamento 4 4 6 1.1.3 Dalla domanda all’offerta di servizi finanziari: una segmentazione per categorie di fabbisogni 8 1.1.1 I fatti stilizzati 1.2 Un inquadramento concettuale del settore del corporate e investment banking 1.2.2 La mappa dei servizi finanziari di corporate e investment banking 13 13 15 1.3 20 1.2.1 La tipologia di clientela servita Le strategie di riferimento degli intermediari finanziari VI Indice 1.4 Le specifiche dell’area corporate e investment banking nell’ambito del sistema di erogazione del servizio della banca 1.4.1 Le caratteristiche generali della divisione corporate 1.4.2 L’assetto organizzativo dell’attività di corporate e investment banking 1.4.3 I diversi percorsi di implementazione del corporate banking nel sistema italiano 1.5 Lo «stato dell’arte» e le caratteristiche dei principali operatori del mercato italiano 1.5.3 Le banche regionali e locali 35 35 36 38 1.6 38 1.5.1 I big players internazionali 1.5.2 Le banche nazionali 2 Conclusioni L’investment banking: origini e sviluppo di Giancarlo Forestieri 45 2.1 Le origini 46 2.2 Le principali fasi di sviluppo 47 2.3 Lo sviluppo dell’investment banking: fattori istituzionali, economici e culturali 48 2.4 I confini dell’investment banking 51 2.5 Una classificazione delle attività di investment banking 53 2.6 Uno sguardo ai modelli strategico-organizzativi 2.6.3 L’investment banking in Europa 57 57 60 62 L’attività di investment banking e i problemi della corporate governance di Giancarlo Forestieri e Giuliano Iannotta 69 3.1 Premessa 70 3.2 La definizione di corporate governance 70 3.3 Separazione tra proprietà e controllo 73 74 76 80 2.6.1 Le investment banks globali 2.6.2 L’integrazione tra commercial banking e investment banking negli Stati Uniti 3 25 25 28 32 3.3.1 L’incompletezza contrattuale 3.3.2 Benefici privati e possibili soluzioni al problema 3.3.3 Capitale di rischio e capitale di debito 3.4 Corporate governance e morfologia dei sistemi finanziari 3.4.1 Outsider system e insider system 3.4.2 Conflitti di interesse e corporate governance: la crisi del modello americano 3.4.3 La corporate governance degli intermediari finanziari 82 82 85 87 VII Indice 3.5 Concentrazione e protezione legale 89 3.6 Alcune particolari forme di concentrazione 3.6.2 Gli investitori istituzionali 92 92 94 3.7 96 3.6.1 I takeover ostili 4 Conclusioni La valutazione delle aziende di Valter Lazzari 99 4.1 Introduzione 100 4.2 La nozione di valore d’azienda 101 4.3 I metodi di valutazione 102 4.4 Il metodo finanziario 104 105 110 112 4.4.1 L’approccio sequenziale o asset side 4.4.2 L’approccio diretto o equity side 4.4.3 La scelta dell’approccio 4.5 La stima del cash flow 4.5.3 Valori nominali o reali? 112 113 115 115 4.6 La stima del tasso di sconto 116 4.7 La stima dei beta 118 4.8 La stima del risk premium di mercato 122 4.9 Il costo del capitale 123 4.5.1 L’analisi di scenario 4.5.2 L’approccio storico normalizzato 4.10 La stima diretta del costo del capitale 125 4.11 Il metodo patrimoniale 126 4.12 I metodi misti 128 4.13 Il metodo dei multipli 129 4.14 La valutazione delle start up e delle imprese fortemente innovative 133 Parte seconda LE ATTIVITÀ SUL MERCATO DEI CAPITALI 5 L’attività di private equity. La partecipazione al capitale per lo sviluppo e la consulenza finanziaria sugli assetti proprietari delle imprese familiari di Claudio Zara 141 VIII Indice 5.1 L’attività di private equity: aspetti definitori 142 5.2 La segmentazione delle diverse forme di apertura del capitale per la dimensione dell’operazione e la tipologia di investitori 146 5.3 I criteri di selezione dell’investimento e il processo di negoziazione nel capitale per lo sviluppo 5.3.5 La procedura negoziale (segue) 150 151 154 156 161 162 5.4 162 5.3.1 Le caratteristiche dell’impresa target 5.3.2 La procedura negoziale 5.3.3 I problemi valutativi legati alle PMI a proprietà familiare 5.3.4 Il regolamento dei rapporti tra gli azionisti (cenni) Gli interventi sugli assetti proprietari delle imprese familiari 5.4.1 Gli snodi critici dell’esistenza delle imprese familiari e i relativi problemi di corporate governance 5.4.2 Gli strumenti di natura finanziaria e mobiliare per la risoluzione dei problemi di governance 5.4.3 Il servizio offerto dagli intermediari finanziari 5.5 6 La dimensione e il profilo economico del private equity 166 171 5.5.1 Il profilo economico dell’investitore nel capitale di rischio 172 173 5.5.2 Le condizioni per l’operatività e l’economicità dell’intermediario finanziario nel financial advisoring 176 L’attività di venture capital. Il finanziamento alle nuove aziende a base tecnologica di Claudio Zara 181 6.1 L’attività di venture capital: aspetti definitori 182 6.2 Le specificità delle aziende a base tecnologica 184 6.3 Gli stadi e i soggetti del ciclo degli investimenti 186 186 6.3.1 L’intervento nelle fasi d’avvio dell’impresa: la fondazione dell’impresa 6.3.2 L’intervento nelle fasi d’avvio dell’impresa: il raggiungimento della sopravvivenza 6.3.3 L’intervento nelle fasi d’avvio dell’impresa: lo sviluppo successivo (cenni) 6.4 Il profilo economico e gli schemi di intervento del venture capital 191 193 6.4.2 Uno schema di intervento innovativo: il fondo dei fondi 195 196 200 Gli intermediari finanziari e la quotazione delle imprese di Marco Fumagalli e Valter Lazzari 205 7.1 Introduzione 206 7.2 Motivazioni della quotazione e ruolo degli intermediari 207 7.3 La scelta del mercato regolamentato di quotazione 209 6.4.1 Le specificità valutative e gestionali 7 163 IX Indice 7.4 Gli attori del processo di quotazione 217 7.5 Il processo di quotazione 218 219 220 223 224 227 7.5.1 Il pitch e la firma del mandato 7.5.2 La definizione delle caratteristiche dell’offerta 7.5.3 I rapporti con la società di gestione del mercato 7.5.4 La predisposizione del prospetto informativo e dell’offering circular 7.5.5 Equity research, pre-marketing e road show 7.5.6 Bookbuilding, costituzione dei consorzi di collocamento e inizio dell’offerta pubblica 7.5.7 Il pricing 7.5.8 L’assegnazione dei titoli 7.5.9 Over-allotment, stabilizzazione e greenshoe 7.6 Le operazioni di IPO e gli intermediari 7.6.3 Gli operatori attivi 236 236 238 240 Le operazioni sul mercato del debito: corporate bonds e prestiti sindacati di Manuela Geranio e Giovanna Zanotti 245 8.1 Introduzione 246 8.2 Evoluzione del mercato dei corporate bond 246 8.3 Modalità di emissione 8.3.3 Le successive innovazioni nelle procedure di collocamento 253 255 256 257 8.4 Caratteristiche tecniche e pricing dei titoli 259 8.5 L’equilibrio economico degli intermediari e la struttura del mercato 262 8.6 Il mercato dei prestiti sindacati 264 265 267 7.6.1 Le funzioni aziendali coinvolte 7.6.2 I proventi derivanti da una IPO e l’equilibrio economico degli intermediari 8 229 231 234 235 8.3.1 Il collocamento tradizionale o open-priced 8.3.2 Il gray market 8.6.1 I vantaggi dal punto di vista dei debitori 8.6.2 I vantaggi dal punto di vista delle banche 8.7 L’organizzazione di un prestito sindacato 8.7.3 La fase postfirma 268 268 273 277 8.8 La remunerazione degli intermediari 277 8.9 La struttura tecnica del prestito sindacato 280 8.7.1 La fase premandato 8.7.2 La fase postmandato X 9 Indice Il mezzanine finance di Andrea Sironi e Giuliano Iannotta 283 9.1 Introduzione 284 9.2 La struttura di un finanziamento mezzanine 284 9.3 Il debito mezzanino: caratteristiche tecniche dello strumento 286 286 287 287 287 288 9.3.1 Subordinazione 9.3.2 Rendimento 9.3.3 Scadenza 9.3.4 Covenants 9.3.5 Tecniche di emissione e negoziazione su mercato primario e secondario 9.4 I potenziali vantaggi del mezzanine finance 9.4.3 I vantaggi per gli investitori mezzanine 288 289 293 294 9.5 La valutazione della struttura finanziaria dell’impresa target 295 9.6 Rendimento e interpretazione economica di un investimento mezzanine 296 Il mercato del mezzanine finance 301 9.4.1 I vantaggi per gli azionisti 9.4.2 I vantaggi offerti ai creditori senior 9.7 Parte terza I SERVIZI DI ADVISORY E LE OPERAZIONI DI RIASSETTO AZIENDALE 10 Le attività e i servizi originati dalle ristrutturazioni e dai riassetti societari di Vincenzo Capizzi 309 10.1 Introduzione 310 10.2 Le principali operazioni di M&A: obiettivi e caratteristiche tecniche 10.2.6 Altre forme di riassetto societario 310 311 316 318 319 323 325 10.3 Il mercato dell’M&A in Italia 326 10.2.1 Le fusioni 10.2.2 I conferimenti e gli scorpori 10.2.3 Gli equity carve-out 10.2.4 Le scissioni 10.2.5 Le operazioni sul capitale di società quotate 10.4 L’attività di supporto fornita dagli intermediari finanziari: risorse, competenze e profili organizzativi 10.4.1 L’identificazione dei fattori critici di successo 10.4.2 Le competenze e i profili professionali richiesti 332 332 335 Indice 10.4.3 Alcune implicazioni organizzative dell’operatività nell’area dell’M&A XI 339 11 Gli intermediari finanziari e i servizi a supporto delle acquisizioni aziendali di Vincenzo Capizzi 345 11.1 Le acquisizioni aziendali: aspetti generali 346 11.2 Gli aspetti economici di un’acquisizione aziendale 11.2.2 Le determinanti di un’acquisizione aziendale 346 347 352 11.3 Gli aspetti finanziari di un’acquisizione: la natura del fabbisogno finanziario 357 11.4 Gli aspetti finanziari di un’acquisizione: la scelta delle modalità di pagamento 358 11.5 Le ragioni della domanda di servizi di advisory per la realizzazione di operazioni di M&A 363 11.6 Le fasi del processo acquisitivo e il ruolo dell’investment bank 365 11.2.1 La valutazione delle sinergie realizzabili 12 Gli intermediari finanziari e le operazioni di leveraged buy-out di Pierpaolo Ferrari 389 12.1 Il leveraged buy-out: aspetti generali 390 12.2 I requisiti di fattibilità di un’operazione di LBO 394 12.3 La struttura finanziaria di un LBO 395 396 399 400 12.3.1 Il capitale azionario 12.3.2 Il debito senior 12.3.3 Il debito subordinato 12.4 Il ruolo degli intermediari finanziari nelle operazioni di LBO 12.4.2 Gli intermediari conferenti capitale di debito 404 404 408 12.5 Una stima quantitativa del mercato dei LBO in Italia 410 12.4.1 Gli intermediari finanziari sponsor 12.6 Le valutazioni compiute dagli intermediari che intervengono in operazioni di LBO: il caso della TecnoTessile Italiana SpA 12.6.1 Scopi e metodi di valutazione delle imprese oggetto di LBO 12.6.2 Le caratteristiche dell’operazione di LBO sulla TecnoTessile Italiana 12.6.3 La valutazione della TecnoTessile Italiana 12.6.4 Il rendimento atteso per i diversi partecipanti all’operazione 13 Le banche e la ristrutturazione delle imprese in crisi di Giovanna Zanotti 13.1 Introduzione 414 414 417 419 422 427 428 XII Indice 13.2 Il ruolo delle banche finanziarie nella prevenzione e nell’individuazione della crisi 13.2.1 La tempestività nella dichiarazione dello stato di crisi 13.3 La gestione della crisi 428 429 13.3.4 Procedure concorsuali o accordi stragiudiziali 433 434 436 444 445 13.4 Le caratteristiche del piano di ristrutturazione 447 13.5 Conclusioni 453 13.3.1 La figura dell’advisor 13.3.2 Liquidazione o ristrutturazione: le considerazioni di tipo economico 13.3.3 Liquidazione o ristrutturazione: le considerazioni di tipo non economico Parte quarta IL CREDITO E LE ATTIVITÀ DI FINANZA STRUTTURATA 14 Il financial risk management quale servizio di corporate banking di Valter Lazzari 459 14.1 Introduzione 460 14.2 Aspetti definitori 461 14.3 L’individuazione del rischio 463 14.4 I fattori di rischio finanziari 468 14.5 La misurazione dell’esposizione al rischio 472 14.6 La quantificazione dell’obiettivo 474 14.7 Gli interventi di copertura 476 15 Dal financial risk management all’enterprise risk management: nuove tendenze nella domanda e nell’offerta di servizi di gestione dei rischi d’impresa di Giacomo Nocera 481 15.1 Le molteplici dimensioni del rischio 482 15.2 Le principali logiche di gestione dei rischi 483 483 485 15.2.1 Hedging, ritenzione attiva e trasferimento assicurativo 15.2.2 Ritenzione passiva e capital management 15.3 Dal risk management «tattico» al risk management «strategico» 15.3.2 Il risk management strategico 488 488 489 15.4 I prodotti ART 492 15.3.1 Il risk management tattico Indice 15.4.1 La costituzione di compagnie captive 15.4.2 Le forme di capitale contingente 15.4.3 Le coperture finite risk 15.4.4 Le coperture assicurative «complesse» 15.4.5 La securitization di rischi puri 15.4.6 I derivati assicurativi 16 Il credito: evoluzione e innovazione nei criteri di valutazione di Andrea Sironi XIII 495 495 496 497 499 501 507 16.1 Introduzione 508 16.2 Il rischio di credito e le sue componenti 508 16.3 La stima della perdita attesa 511 16.4 La stima della perdita inattesa 516 16.5 La stima dell’effetto diversificazione 519 16.6 Il pricing del credito e la stima della redditività corretta per il rischio 520 16.7 L’ottimizzazione del portafoglio e l’allocazione efficiente del capitale 522 16.8 Il Nuovo Accordo sul Capitale e le sue implicazioni per il rapporto banca-impresa 16.8.1 Lo schema di adeguatezza patrimoniale del 1988 16.8.2 Il Nuovo Accordo sul Capitale (NAC) 16.8.3 Le implicazioni del Nuovo Accordo sul Capitale per le banche italiane 16.8.4 Le implicazioni del Nuovo Accordo sul Capitale per le banche 17 Le operazioni di finanza strutturata: il project finance di Stefano Gatti 17.1 Premessa: la finanza strutturata e la prospettiva di analisi 17.2 Cos’è il project finance e quali differenze ci sono tra project finance e corporate finance? 523 523 525 529 532 537 538 17.2.1 Perché finanziare un’operazione in project finance? 540 542 17.3 L’organizzazione dell’operazione: le parti coinvolte 542 17.4 L’identificazione e l’allocazione dei rischi del progetto 547 17.4.1 I principali rischi di un’operazione di project finance e le relative modalità di copertura 548 17.5 La definizione della struttura finanziaria dell’operazione. Gli indicatori di convenienza economica per i finanziatori e i cover ratios 17.5.1 I flussi di cassa durante la fase di costruzione 17.5.2 I flussi di cassa durante la fase operativa 17.5.3 Come si individua la struttura finanziaria del progetto? 557 558 560 568 XIV Indice 17.5.4 La bancabilità del progetto: i cover ratios 17.5.5 La realizzazione delle analisi di sensitività 17.6 La redditività delle operazioni di project finance per le banche 569 571 17.6.2 I compensi ai partecipanti e alla banca agente 576 577 577 17.6.3 Il calcolo del rendimento dell’operazione per le banche arrangers e per i partecipanti 578 17.6.1 Il compenso per l’attività di arranging 18 La securitization: strutture contrattuali e modalità operative di Lucia Spotorno 581 18.1 Introduzione 582 18.2 Struttura e soggetti coinvolti nell’operazione 583 583 18.2.1 Prologo. L’origination degli attivi da cartolarizzare 18.2.2 La strutturazione dell’operazione: la costituzione dello special purpose vehicle e delle garanzie accessorie agli attivi da cartolarizzare (credit enhancements) 18.2.3 Il rating e il collocamento dei titoli 18.2.4 La remunerazione dei titoli emessi 18.3 La definizione della struttura: l’intervento dell’arranger 584 587 588 18.3.1 I «tempi» dell’intervento dell’arranger nella strutturazione dell’operazione 590 591 18.3.2 Un’analisi più approfondita dell’intervento dell’arranger nel montaggio dell’operazione. Il rapporto fra i rischi delle ABS e la struttura dell’operazione. Il ruolo del servicer 596 18.4 Alcune considerazioni in merito alla cartolarizzazione «classica». Le cartolarizzazioni «con scopo di arbitraggio» e i covered bonds 18.4.2 I covered bonds 604 605 609 18.5 Le opportunità derivanti dall’utilizzo delle operazioni di cartolarizzazione per le banche 613 18.6 La cartolarizzazione dei crediti in Italia 617 18.4.1 Le cartolarizzazioni con scopo di arbitraggio 19 I credit derivatives: funzionamento e opportunità dal loro utilizzo di Andrea Fabbri 19.1 Descrizione dei credit derivatives 627 19.1.4 Credit spread options 628 631 631 633 635 19.2 Opportunità derivanti dall’utilizzo dei credit derivatives 636 19.3 Alcune considerazioni sulla securitization e sui credit derivatives come strumenti alternativi di riduzione del rischio di credito 643 19.1.1 Credit default swaps 19.1.2 Total rate of return swaps 19.1.3 Credit-linked notes Indice XV 20 Le cartolarizzazioni sintetiche di Andrea Fabbri 651 20.1 La struttura 652 20.2 La classificazione 656 20.3 L’analisi dei rischi 661 20.4 Gli obiettivi 663 20.5 Il confronto con la cartolarizzazione classica 665 Gli Autori 669