Hatshepsut, la donna faraone Donne nella storia
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Hatshepsut, la donna faraone Donne nella storia
Donne nella storia Hatshepsut, la donna faraone Quando un faraone moriva, o in guerra o per morte naturale, e i figli eredi al trono erano ancora in tenera età, la reggenza veniva in genere affidata al visir (una sorta di primo ministro). Talvolta, invece, il compito spettò alla madre. Nella storia dell’antico Egitto alcune donne di stirpe reale ebbero quindi il potere, ma sempre in qualità di reggenti. Di queste donne si ricorda a stento il nome, mentre Hatshepsut ancora oggi viene ricordata per la sua intelligenza, lungimiranza e capacità di governo. Hatshepsut fu infatti l’unica donna a governare l’Egitto come faraone. r Hatshepsut, raffigurata con la barba squadrata come un faraone, nell’atto di compiere un’offerta agli dèi. È una delle poche immagini della regina giunte fino a noi. LA CONQUISTA DELLA REGGENZA La storia di Hatshepsut è veramente singolare. Suo padre, Tutmosi I, un faraone della XVIII dinastia che regnò dal 1501 al 1493 a.C., aveva avuto due figli maschi, ma tutti e due erano morti in tenera età. Da un’iscrizione che si trova nello splendido tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahri, presso Tebe, apprendiamo che Tutmosi I presentò sua figlia Hatshepsut alla corte e ne fece la sua erede. Questa iscrizione è molto probabilmente un falso storico: sembra, infatti, che sia stata dettata molti anni dopo dalla stessa Hatshepsut, per dare un’impronta ufficiale al suo potere. Da altre fonti la realtà risulta ben diversa: Tutmosi I nominò suo erede un figlio naturale, che prese il nome di Tutmosi II, ma morì quasi subito in circostanze misteriose. Allora i potenti sacerdoti del dio Amon proclamarono faraone un figlio di Tutmosi II, che prese il nome di Tutmosi III. A questo punto la storia si fa piuttosto confusa, anche perché dopo la morte di Hatshepsut, come vedremo, vennero cancellate tutte le iscrizioni che la nominavano. Alcune testimonianze dicono addirittura che Tutmosi III fosse in realtà suo figlio. È certo comunque che, vista la giovanissima età di Tutmosi III, Hatshepsut si autonominò reggente, relegò nell’ombra il giovane faraone e regnò sull’Egitto dal 1490 al 1468 a.C. circa. HATSHEPSUT, “RE” D’EGITTO Dopo pochi anni Hatshepsut assunse i titoli di “figlia del re, sorella del re, sposa del dio e grande moglie del re” e prese la decisione di cingere la doppia corona, il simbolo del potere sull’Alto e sul Basso Egitto. Da quel momento sulle iscrizioni nei templi Hatshepsut viene chiamata “re” e non più “regina”, le sue statue assumono connotati maschili e nelle sue descrizioni vengono sempre usati aggettivi maschili. Nei ritratti appare f Il tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahri, presso Tebe. Lezioni di storia antica e medievale © 2010 DeAgostini Scuola S.p.A. - Novara SEZIONE 1 • La preistoria e le prime civiltà 1 Donne nella storia con la barba posticcia e le testimonianze dicono che nelle occasioni ufficiali si presentava vestita da uomo e come un uomo si comportava. Hatshepsut era una donna colta. Fin da piccola era stata educata dagli scribi reali a leggere e a far di calcolo. Ed era anche una donna intelligente. Lo dimostrò appena preso il potere, quando dovette affrontare la ribellione dei sacerdoti del dio Amon, che avevano proclamato faraone Tutmosi III. Hatshepsut fu evidentemente molto abile, perché durante il suo regno ebbe sempre il sostegno della casta sacerdotale, che la proclamò solennemente “figlia di Amon”. Il suo governo segnò una svolta nella politica estera dell’antico Egitto. Fino ad allora l’Egitto aveva praticato una politica di conquista, mentre sotto di lei venne privilegiata la ricerca di nuove vie commerciali e di r La regina di Punt, particolare dei bassorilievi del tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahri. contatti pacifici con i popoli vicini. Iniziò così per l’Egitto un lungo periodo di pace. IL TEMPIO DI HATSHEPSUT A DEIR EL-BAHRI Durante il suo regno Hatshepsut si dedicò al recupero di molti templi caduti in grave degrado e alla costruzione di due obelischi in onore del dio Amon a Karnak. Come tutti i faraoni, pensò poi alla sua sepoltura, e affidò all’architetto Senmut, famoso e potente, il compito di costruire un tempio funerario dedicato a lei e a suo padre Tutmosi I. La località prescelta fu Deir el-Bahri, a ovest di Tebe, la capitale. Il tempio costituisce un unicum dal punto di vista architettonico: rivolto a oriente, è formato da una serie di vaste terrazze e di rampe che conducono al santuario. La costruzione è addossata a una parete rocciosa, mentre le sale interne della terrazza più alta sono scavate nella montagna: il tempio sembra così scaturire direttamente dalla roccia. Quando fu costruito, il complesso era circondato da alberi di mirra e da grandi aiuole verdi, e il viale d’accesso era fiancheggiato da centinaia di sfingi. Il tempio suscitò una tale ammirazione da essere chiamato “meraviglia delle meraviglie”. pelli pregiate, ebano, pietre dure, penne di struzzo e aromi. Hatshepsut fece allestire cinque grandi navi, che tornarono dopo quasi un anno cariche di merci. Una delle poche iscrizioni che si sono salvate dice che le navi furono colmate fino all’orlo con i preziosi prodotti della terra di Punt, con i suoi pregiatissimi legnami, oltre a molta odorosissima resina e a giovane incenso, a scimmie dalle lunghe code, a levrieri, a pelli di leopardo. Furono portati in Egitto anche alcuni indigeni della terra di Punt con le loro donne e i loro figli, e la regina li ospitò alla sua corte. LA FINE DI HATSHEPSUT Sulla fine di Hatshepsut non si sa nulla di certo. Nel suo tempio non fu trovata alcuna tomba. Il celebre archeologo Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon (vedi p. 70), vi rinvenne solo un locale con un sarcofago vuoto. Sappiamo però che Tutmosi III, salito finalmente al trono dopo la sua morte, si dedicò puntigliosamente a far scalpellare qualsiasi iscrizione o bassorilievo che parlasse di Hatshepsut o ne mostrasse l’immagine, per cancellare ogni traccia del “faraone-donna”. LA SPEDIZIONE A PUNT Hatshepsut viene ricordata soprattutto per la grande spedizione nella misteriosa terra di Punt, che le sarebbe stata ordinata direttamente dal dio Amon. Tutto il lato sinistro del tempio di Deir el-Bahri mostra bellissimi bassorilievi, purtroppo danneggiati, che narrano questa impresa. La favolosa e mitica terra di Punt è una regione che ancora oggi non è stata chiaramente localizzata, anche se sicuramente doveva trovarsi a sud dell’Egitto, probabilmente nell’area del Corno d’Africa. È infatti solo in questo territorio che si possono trovare tutte le merci descritte nei bassorilievi del tempio: oro, incenso, legni preziosi, avorio, Lezioni di storia antica e medievale © 2010 DeAgostini Scuola S.p.A. - Novara r Il carico di una delle cinque navi fatte allestire da Hatshepsut per la spedizione nella terra di Punt, dipinto su papiro. SEZIONE 1 • La preistoria e le prime civiltà 2
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