Le verità di Claudio Costamagna. L`ex-banchiere

Transcript

Le verità di Claudio Costamagna. L`ex-banchiere
21/04/2013
Pensalibero.it
Le verità di Claudio Costamagna. L’ex-banchiere ammirato
nel mondo
“All’estero, quando guardano l’Italia, non temono Grillo, ma Berlusconi”.
Ci sono intrecci di date che possono anche essere semplici casualità ma sono non di meno
suggestivi: almeno, così è per Claudio Costamagna, classe 1956, nato a Milano nello stesso anno
in cui Enrico Cuccia dava vita a Mediobanca – l’ex-salotto buono della finanza che oggi invece è
ridotto a ripostiglio – e destinato a una luminosa carriera di banchiere d”affari. Anzi, “exbanchiere”, come ama definirsi lui, dopo un passato d”oro trascorso in Goldman Sachs e
Citybank. L’attuale amministratore delegato di Impregilo, dopo una vita trascorsa nel grande
mondo della finanza intenazionale, ha deciso di sistemarsi sul trono di una società di costruzioni
al centro di un’Opa rilevantissima da parte del gruppo Salini che ne sta assumendo il controllo
assoluto. Ma chi è Claudio Costamagna? Durante una conferenza all’Ara Pacis, nella serie di
“Roma Incontra”, guidata da Enrico Cisnetto, il manager milanese non ha fatto esattamente
professione di modestia: “Quando lavoravo in Goldman Sachs ero l’europeo più importante in
assoluto” e “in fondo Draghi è entrato dopo di me, quando io ero già al vertice”. Insomma, un
uomo che conosce bene i propri atout. E non si schermisce…
E quando gli è stato chiesto che cosa ne pensasse delle dichiarazioni di Jim O’Neill, presidente di
Goldman Sachs, in favore di Beppe Grillo, Costamagna ha provveduto a spiegare quale fosse il
pensiero del banchiere americano: “Jim voleva dire che il fenomeno Grillo, o chiamatelo come vi
pare, esiste in tutti i paesi europei”. Già che c’era, ne ha approfittato per assestare un colpo da ko a
Silvio Berlusconi. “La vera anomalia italiana non è Grillo ma Berlusconi. All’estero sono
terrorizzati dal fatto che possa tornare al potere”. E tanti saluti al sultano di Arcore. D”altronde,
come la pensasse Costamagna è chiaro a tutti da quando è stato assiduo consulente di Romano
Prodi premier… Ancora: l’Italia vive un momento di grande incertezza, ha sottolineato
Costamagna, che non ha precedenti nella nostra storia repubblicana. L’assenza di un governo si fa
sentire come non mai, visto che la bizzarra prorogatio concessa a Monti non fa altro che allungare
lo strazio di un immobilismo incomprensibile. Come ci vedono all’estero? Che idea si sono fatti
21/04/2013
Pensalibero.it
Segue a pag. successiva
21/04/2013
Pensalibero.it
Segue da pagina
precedente
di un paese che attende ogni giorno? “Siamo senza governo. A livello internazionale possiamo
garantirci solo con un Presidente della Repubblica apprezzato all’estero e i nomi non sono più di
tre: Amato, Prodi e Bonino”. In barba a Franco Marini che in questo momento sta dividendo, suo
malgrado e forse definitivamente, il malconcio centro-sinistra.
Dopo la politica, è il turno dell’economia. E arrivano frasi che non ti aspetti, quasi una carezza
alla scuola di management nostrano che, insieme al nostro capitalismo, riceve critiche quotidiane
da ogni parte. “Nelle prime 30 imprese al mondo al top c’è sempre un italiano al vertice. Le
capacità gli italiani ce le hanno, ma in Italia non c’è modo di valorizzarle. Bisogna cambiare la
cultura degli imprenditori, che devono capire che l’impresa non è solo un valore personale, ma
anche e soprattutto un valore sociale. I piccoli invece hanno sempre puntato alla proprietà, non
allo sviluppo. Piccolo, come sono le aziende in Italia, non è sinonimo di bello, anzi, piccolo è
brutto. In un mercato globale bisogna crescere a livello dimensionale per competere con i paesi
extraeuropei”. E, a livello macro, Costamagna prova a chiarire come l’Italia non sia capace di far
valere i propri punti di forza, primo fra tutti un bilancio che, al netto di un debito monstre, è tra i
migliori in Europa. “La Francia, la Grecia o la Spagna sono messe peggio di noi e nessuna di esse
può farcela da sola, a meno che non si voglia abbandonare l’economia capitalista e fare qualcosa
di diverso. Dalla crisi possiamo uscirne solo tutti insieme”. Chi può dargli torto?
Massimo Pittarello
terzarepubblica.it
21/04/2013
Pensalibero.it