24 di Rimini 06/05/2010 cronaca

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24 di Rimini 06/05/2010 cronaca
24
Aria di Mare
GIOVEDÌ 6 MAGGIO 2010
IL DIRETTORE TECNICO
Il papà delle barche viene da Cesena
FORLi’. E’ il papà delle barche che
nascono dagli stabilimenti di Villa
Selva. Il cesenate Gianguido Girotti
ha solo 33 anni ma è già direttore tecnico e responsabile sviluppo prodotti
del cantiere forlivese. Ha studiato ingegneria navale a Southampton e lavorato per quattro anni con uno dei
più affermati progettisti di barche
del mondo: l’argentino German
Frers. «Mio nonno», spiega quasi a
legittimare ulteriormente la propria
vocazione, «ingegnere idraulico, era
uno che si era progettato e costruito
una barca in legno di 32 piedi già negli anni Sessanta. Io ho iniziato sin
da piccolo a fare regate sulle derive».
Da velista Sirotti ha partecipato a
regate come la Giraglia o il Fastnet.
Laureatosi nel 1999 ha lavorato nello
studio milanese di Frers e in Svezia
per la produzione dello scafo svedese
(Victory Challenge) che ha partecipato all’America’s Cup. Nel 2004 è arrivato alla Del Pardo.
DEL PARDO: LA STORIA
Il cantiere col primato degli yacht a vela
Un’azienda da 140 dipendenti
Un premio importante nel 2010
L’esterno
e l’interno
del cantiere
Del Pardo
a Villa Selva
zona
industriale
di Forlì
L’anno
scorso
l’azienda
ha prodotto
circa 60
barche
fra i 36
e i 50 piedi
di Pietro Caricato
FORLI’. I migliori marinai si vedono nella tempesta. Così, nel mezzo della grossa crisi economica
che ha colpito il mondo, il Cantiere Del Pardo continua a seguire la sua rotta, quella che lo ha portato a essere negli anni il più grande cantiere di
barche a vela d’Italia.
A Forlì, nella zona industriale di Villa Selva,
lavorano 140 persone; nel
2009 (anno di crisi) hanno
costruito 61 barche e sviluppato un fatturato di 70
milioni di euro. Il cantiere produce modelli dai 37
ai 56 piedi (con prezzi che
variano dai 160 mila ai
700 mila euro) e quest’anno, con il Grand Soleil 46,
è riuscito anche a vincere
il premio “European Yacht of the year” del Salone di Dusseldorf nella categoria “p er fo rm an ce
cruiser”.
La storia dell’azienda è
una storia romagnola, anche se inizia a Bologna
nel 1973. Sono gli anni del
vendutissimo Grand Soleil 34 (progetto di Jean
Marie Finot, amico di Cino Ricci, uno dei più
grandi progettisti della
storia dello yachting). I
fondatori della società
nel 1993 trasferiscono la
produzione a Forlì dove
esiste una forte vocazione nautica e dove si sono
formate professionalità
eccellenti, soprattutto
quelle della ex Comar.
Già, perché le barche
Grand Soleil (si chiama-
no tutte così) sono prodotti di livello superiore che
vantano tanti estimatori
anche all’estero, a cominciare dalla Francia, un
paese di esperti navigatori dove i cantieri navali
certo non mancano. «Ormai», spiega Lorenza
Turrisi, addetta all’ufficio commerciale, «vendiamo all’estero più della
metà delle nostre imbarcazioni». In testa nelle
vendite oltreeconfine c’è
proprio la Francia. Dietro troviamo un paese come la Turchia, dove il turismo nautico è in forte espansione. Si stima siano
circa 2500 gli armatori di
barche Grand Soleil nel
mondo: esemplari che
hanno navigato e navigano non solo nel Mediteraneo ma in tutti i mari del
mondo, dall’Oceano Atlantico all’Indiano.
«Certo la crisi si è fatta
sentire», spiega Turrisi.
«Nel 2009 siamo ricorsi
alla cassa integrazione.
Ma tutti i nostri dipendenti sono rientrati al lavoro e in questi mesi nel
reparto vetroresina stiamo facendo i doppi turni:
abbiamo deciso di lavora-
re solo su commessa e chi
ordina la barca la vuole
pronta per l’estate». In
tutto, grazie ai moderni
impianti, per realizzare
una Grand Soleil possono
bastare 4 mesi di tempo,
dalla produzione dello
scafo agli allestimenti finali.
Quattro anni fa il cantiere è stato acquisito dalla Isb del Fondo Rhone
Capital che due anni fa ha
scelto come amministratore delegato Federico
Minoli, già manager della
Ducati e della Fiera di Bologna. Malgrado la situazione difficile dei mercati
e del settore della nautica, nel 2010 Del Pardo lancerà un nuovo prodotto: il
Grand Soleil 50 che sarà
varato prossimamente
nelle acque di Ravenna e
presentato in ottobre al
Salone Nautico di Genova.
Chi sono gli armatori
dei Grand Soleil? «Si tratta di persone esigenti», risponde Gianguido Girotti, direttore tecnico e responsabile sviluppo prodotti, «che vogliono comprare una barca apprezzabile dal punto di vista
stilistico ed evoluta dal
punto di vista tecnologico. Una barca che consenta il massimo delle performance e della sicurezza».
Nel corso degli anni alcune fra le più prestigiose
matite dello yachting
mondiale si sono cimentate nel disegno di un’imbarcazione Grand Soleil.
Eccoli: Jean Marie Finot,
Jezequel, Jakopin, Frers,
Farr, Brenta, Botin &
Carkeek.
VELA
Rimini-Tremiti-Rimini al via
Quest’anno si può girare ad Ancona
RIMINI. Rimini-Tremiti-Rimini al via sabato 29
maggio, alle 16. La regata d’altura organizzata dal
Circolo Velico Riminese quest’anno propone anche
un percorso ridotto con giro di boa ad Ancona: 350
miglia da percorrere nel primo caso, un centinaio
nel secondo. Le imbarcazioni ammesse partono dai
7 metri e mezzo di lunghezza (ad eccezione della
classe Minitransat 6.50).
Aria di Mare
«Puntiamo molto
su innovazione,
prodotto e qualità
Marketing e immagine
verranno dopo»
GIOVEDÌ 6 MAGGIO 2010
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LA RICETTA
Frittura di alici
INGREDIENTI (per 4 persone). Un chilogrammo
di alici, uno spicchio d’aglio, rosmarino, limone,
tre uova, pangrattato, olio, sale grosso, pepe e
olio da friggere.
«La gente che lavora
da noi ha il pallino
delle regate
nel lavorare al prodotto
ci mete passione»
PREPARAZIONE. Pulire le alici e togliere la
lisca facendo attenzione a non romperle. Sbattere le uova col rosmarino e l’aglio tritati, aggiungere sale, pepe e il succo di limone. Passare
le alici prima nell’uovo, poi nel pangrattato e
infine ancora nell’uovo. Unire ancora le due
metà dell’alice e quindi friggere in olio caldo e
servire calde.
A sinistra, il Grand Soleil 46
vincitore del premio
“European yacht of the year”
Sotto il 54 piedi
Ricetta di Giuliana Mani, tratta dal libro
“I Venerdì di Magro” edito dalla Provincia di Rimini
a cura di Gilberto Polloni
DEL PARDO: IL MANAGER VENUTO DALLA DUCATI
«La nautica si riprenderà»
«In questa crisi soffrirà di meno chi ha accesso al credito»
Federico Minoli, manager alla Ducati e alla Fiera di Bologna, da un
paio di anni si occupa del Cantiere
Del Pardo di Forlì. In questa intervista spiega le sue strategie per affrontare la crisi e rilanciare l’azienda.
Minoli, lei è giunto al
Cantiere Del Pardo dopo incarichi prestigiosi
alla Ducati e alla Fiera
di Bologna. Cosa ha trovato nell’azienda forlivese?
«Io sono abituato a
prendere aziende nei momenti di crisi (di settore o
di azienda), quando c’è bisogno di cambiare. Questo è successo con Ducati.
Da quando, nel settembre
del 2008, mi hanno chiesto di occuparmi di Del
Pardo, la mia prima
preoccupazione è stata
quella di mettere l’azienda in sicurezza in quanto
a esposizione finanziaria.
A sinistra
Federico
Minoli
amministratore
delegato
del Cantiere
Del Pardo
L’anno scorso ci siamo ritrovati con molte barche
invendute. Ma già alla fine di settembre siamo
riusciti a liberare i piazzali e scelto di lavorare
solo su commessa. Tutto
ciò, però ha anche il suo
rovescio della medaglia.
In questo periodo la gente
che ordina la barca la
vuole per l’estate e noi
dobbiamo fare i salti mortali».
Quante barche avete
venduto l’anno scorso?
«Erano 61. Quest’anno
ipotizziamo di venderne
55-60 ma con un margine
di guadagno maggiore
che porterà l’azienda a un
equilibrio di cassa operativo».
Come vede la situazione attuale del settore
della nautica?
«La crisi c’è ed è stata
senza precedenti. Basti
pensare che nell’ambito
della vela sopra i 30 piedi
nel 2009 si è avuto un calo
del 60%. Oggi si assiste a
una ripresa nella vendita
dell’usato. Ma alcuni problemi sussistono: è più
difficile per esempio l’erogazione del leasing e
questo a noi ci ha fatto
perdere di sicuro 5-6 barche».
In questa crisi, chi
soffrirà di meno?
«Chi ha accesso al credito. Mentre in Francia il
Governo è intervenuto
con un finanziamento
ponte in Italia tutto ciò
non si è verificato».
E gli incentivi varati
poche settimane fa dal
Governo?
«Noi ci siamo prenotati
ma questi soldi sono ben
poca cosa rispetto alle necessità».
Su cosa avete deciso
di puntare?
«Innovazione, prodotto
e qualità. Il marketing e
l’immagine verranno dopo. Oggi siamo di fronte
al mercato del compratore. Noi abbiamo tagliato
il tagliabile ma abbiamo
continuato anche a investire nello sviluppo dei
prodotti. Il nostro 46 piedi
è stato premiato. Adesso
lanciamo il 50. Usiamo
prodotti innovativi come
il carbonio».
Cosa vi aspettate dai
prossimi due anni?
«Nei prossimi due anni? Noi abbiamo un portafoglio di ordini interessante, e questo significa
che diventa difficile affrontare l’inverno con la
spesa che dovremo sostenere per costruire le barche prima di realizzare la
vendita. Stiamo nego-
ziando con le banche gli
anticipi. Ma di sicuro il
“P ard o” è tornato sul
mercato. E’ forte e attivo».
Quanto c’è di romagnolo nel cantiere Del
Pardo?
«Il cantiere è qui e resterà qui. Abbiamo tenuto duro tenendoci tutti gli
operai, anche quando erano in eccesso, perché
quando la crisi finirà saremo pronti a utilizzare
la manodopera che qui
c’è ed è buona. La gente
che lavora da noi ha il
pallino delle regate e questo si vede anche nel prodotto, perché c’è tanta
passione. Da questo punto di vista abbiamo un livello qualitativo che altrove ci si sogna. Ne sono
convinto, la nautica riprenderà: il movimento
ecologico spinge verso la
barca a vela e le marine si
stanno realizzando…».
(p.c.)
VELA
Tappa a Ravenna
per il Giro d’Italia
Partenza da Trieste
il 19 giugno e arrivo a
La Spezia il 20 luglio.
Il Giro d’Italia a vela
organizzato da Cino
Ricci è giunto alla sua
ventiduesima edizione. Ravenna ospiterà
la flotta per tre giorni:
martedì 22 giugno è
previsto l’arrivo delle
barche direttamente
dal Golfo di Trieste, il
giorno dopo si terrà
una regata di 15 miglia davanti alla città
romagnola, il giovedì
invece la partenza per
la tappa che porterà i
velisti ad Ancona.
Per info consultare
il sito www.velaitalia.net.
Il mitico Tridente diventa una classe
Le barche prodotte in Romagna in gara a Livorno
SAN MAURO PASCOLI. Anche il Tridente 16 ha finalmente la sua classe e il
suo circuito di regate. L’Associazione
Classe Tridente è nata ad ottobre ma è in
queste settimane che entra nel vivo della
sua attività. Il 24 e 25 aprile si sono svolte
le prime regate a Livorno. Le prossime
tappe sono previste il 12 e 13 giugno al Circolo Rio Pircio di Igea Marina, il 27 giugno
a Desenzano del Garda, il 10 e 11 luglio a
Pesaro, in una data di luglio da fissare a
Bracciano, il 19 settembre a Brenzone sul
Garda. L’ultimo fine settimana gran fina-
le davanti a piazza San Marco a Venezia
per il Trofeo Morosini organizzato dalla
Scuola Navale militare cui potranno partecipare i migliori piazzati di ogni tappa.
Il Tridente 16 (progetto che ha perfezionato il vecchio Tridente degli anni Settanta) è in produzione dal 1996 ed è stato venduto ormai in 500-600 esemplari dal Centro Nautico Adriatico di San Mauro Pascoli che organizza, fra le altre cose, anche il trasferimento delle barche. Per info: [email protected] oppure [email protected].

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