TORO SCATENATO

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TORO SCATENATO
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Bifolk
Time’s
TORO SCATENATO
Anche nella capitale le pungenti
osservazioni di Torelli sono al centro
dell’attenzione
Non finisce mai di stupire, il grande bassista di
Botteghe: anche a Roma, così come avvenne
ad Hohentengen undici anni fa, ha innescato
varie discussioni con le sue acute intuizioni su
qualsivoglia argomento.
Cerchiamo di mettere in ordine i colpi di corna
del Toro: al termine del pranzo di sabato, il
nostro musicista si è avvicinato al fine
cameriere (amico intimo della batterista
Chiara) per trasmettergli una nozione di cultura
popolare, dicendogli: “adesso vorrei un caffè da
prete”, l’oxfordiano cameriere lo guarda un
secondo e ribatte: “E cche vo’ dì?”, il Toro
sorridendo gli spiega: “Corretto!!”. Prima
lezione impartita all’indigeno.
Visita guidata del sabato pomeriggio, dopo il
terzo giro intorno al Colosseo (edificio
colossale), la guida, tal Eros Muccino, si lascia
scappare che questo antico stadio è stato
costruito in otto anni.
Quando scendiamo dal pullman Giuseppe da
Botteghe gli si avvicina e riprende la guida
perché stando alla sua documentazione (A g’ho
al lèber) il Colosseo richiese ben più degli otto
anni dichiarati da Eros.
Arriviamo alla fontana di Trevi: dopo aver
rifiutato l’invito del maestro a fare come Totò e
cercare di vendere quell’ammasso di sassi ben
scolpiti e umidi, Torelli si rifiuta anche di tirare
la monetina per far si che si avveri il desiderio
di tornare a Roma, adducendo anche una
valida motivazione: “Mé a son gnù ché trent’an
fa, an l’ho mia tireda la monedèina mo a son
tornè li stèss, j’en tuti bali!”. Declassata anche
l’antica usanza.
E per il primo giorno questo è tutto quel che
siamo riusciti a carpire, se si esclude il diverbio
con la barista dell’autogrill perché non aveva il
bianco che le aveva chiesto per colazione
(mentre nessun problema per il panino con la
mortadella).
La mattina della domenica Giuseppe ha fornito
alla banda la sua consueta professionalità,
guidando la sezione dei bassi.
Alla fine del momento ufficiale di questo
viaggio romano, uscendo dal Pantheon il Toro
ha incontrato per caso la guida Eros che gli ha
chiesto: “Allora in quanti anni han costruito il
Colosseo?”, la risposta ci è sfuggita coperta
dalle risate dei presenti…
Ercolo Sseo
-gli inviati a Roma-
IL MAESTRO – CUSTODE
Una volta terminato l’impegno nella chiesa del
Pantheon il Maestro è uscito sotto il colonnato.
Elegantemente vestito col suo corpetto nuovo è
stato avvicinato da un signore che lo ha
apostrofato così: “Si vede che siamo in Italia,
non vede che ci sono un sacco di persone coi
piedi appoggiati al muro della chiesa? E lei non
dice niente?”
Intuendo di essere stato scambiato per il
custode del Pantheon il buon Fasano, tenendo a
freno la risposta cattiva ha pronunciato quella
buona: “No, sono in pausa…”.
Il Maestro Fasano in versione custode del Pantheon (in pausa)
TRA POCHI MESI LE FOTO DELLA GITA
SARANNO DISPONIBILI SUL SITO DELLA
BANDA
http://www.folkbandcandian.altervista.org