EMOGLOBINA GLICATA: UN TEST DA AGGIORNARE Da quando

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EMOGLOBINA GLICATA: UN TEST DA AGGIORNARE Da quando
Periodico d’ informazione per diabetici
Settembre,Ot
tobre,
Novembre,
Dicembre
2010
Anno1 N° 2
Periodico d‟informazione quadrimestrale, Direttore Responsabile Mapelli Felice.
Editore Associazione Diabetici di Monza e Brianza, Via Donizetti 106, 20052
Monza, presso Ospedale San Gerardo “ Villa Serena” 2° piano, tel 039/2333220.
Iscrizione regionale del volontariato sezione sociale N° 913 del 6\3\92
Onlus.Stampato in proprio. Autorizzazione del Tribunale di Monza N°1976 DEL
26\2\2010 Spedizione POSTE ITALIANE Spa in abbonamento postale
D.l.353\2003 (conv.in L.27\2\04) Art.1 Comma 2 Lo\Mi
EMOGLOBINA GLICATA: UN TEST DA AGGIORNARE
Da quando, nell‟ormai lontano 1971, L.A. Trivelli,H.M.Ranney e H.T.Lai isolarono
una frazione emoglobinica la cui concentrazione risultava aumentata nei soggetti
diabetici rispetto ai controlli normali si aprì, nel campo della diagnostica del diabete, un
fertile terreno di ricerca che mise a disposizione degli specialisti del settore un potente
strumento per il controllo glicometabolico dei loro pazienti:l‟ emoglobina glicata. Per
una decina abbondante di anni iniziò una prudente sperimentazione clinica
accompagnata di pari passo da continui miglioramenti metodologici. Da quando gli
studi prospettici a lungo termine e su rilevante base statistica DCCT ed UKPDS hanno
dimostrato senza ombra di dubbio che il mantenimento di un adeguato controllo
glicemico diminuiva significativamente le complicanze micro vascolari del diabete ed,
assieme al controllo di altri fattori di rischio, anche quelle macrovascolari l‟emoglobina
glicata diventò un elemento irrinunciabile nell‟ armamentario del diabetologo.
CHE COS’E’ L’EMOGLOBINA GLICATA?
L‟emoglobina e‟ una proteina globulare, contenuta in concentrazione elevata all‟ interno
del globulo rosso (emazia), la cui funzione principale (ma non unica) è quella di
pigmento di trasporto dell‟ ossigeno dagli alveoli polmonari ai tessuti (in misura minore
di quello dell‟anidride carbonica nel senso opposto). La vita media di una emazia è di
90 – 120 giorni ed anche la molecola dell‟emoglobina subisce un processo demolitivo
con recupero dei suoi atomi di ferro. Durante la vita del globulo rosso la concentrazione
di glucosio del plasma si mette in equilibrio con quella del medium all‟interno
dell‟emazia che bagna le molecole dell‟emoglobina.
L‟emoglobina a contatto con il glucosio lo lega con una reazione non enzimatica lenta
chiamata glicazione : il prodotto che ne deriva è denominato emoglobina glicata.
La esposizione dell‟emoglobina ad incrementi rapidi e transitori della glicemia non è in
grado di determinare un legame stabile tra proteina e glucosio ,mentre una variazione
stabile nel tempo influenzerà il valore dell‟emoglobina glicata.
Questo è il motivo per cui l‟emoglobina glicata è un indice accurato della glicemia
media sul lungo periodo. La glicazione non enzimatica non è peculiare della sola
emoglobina , ma di tutte le proteine : le proteine glicate del plasma (in particolare
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l‟albumina) determinate con il test fruttosamina, avendo una vita media di circa 2-3
settimane, sono utili per il controllo del diabete a breve termine, mentre le proteine
glicate tissutali molto più stabili dell‟ emoglobina sono esposte a processi ulteriori di
degradazione costituendo i cosiddetti AGE (advanced glication end products)
responsabili in combinazione con altri fattori delle complicanze del diabete.
VANTAGGI E LIMITI D’USO
Il diabetologo (e il medico di medicina generale) nella valutazione periodica dell‟
equilibrio metabolico del suo paziente utilizza particolarmente le indicazioni ottenute dai
dati delle glicemie orarie, del monitoraggio domiciliare del glucosio e dell‟ emoglobina
glicata.
 La glicemia è un dato puntiforme, il test è poco costoso e caratterizzato da una buona
attendibilità analitica ,ma una meno buona variabilità biologica intra ed
interindividuale.
 La glicosuria è pure un esame poco costoso,dà un‟informazione sulla glicemia media
nel periodo di raccolta delle urine ma è insensibile alle ipoglicemie ed a valori
glicemici inferiori alla soglia renale.
 L’Emoglobina glicata ( HbA1c è la sigla ufficiale raccomandata dalle società
scientifiche) ha il vantaggio di essere un indice attendibile della glicemia media
degli ultimi 60 - 90 giorni (anche se il primo mese sembra incidere maggiormente
sul valore riscontrato) e non richiedere il digiuno; inoltre nel campione di sangue è
stabile nel tempo (più di 7 giorni in frigorifero), la performance analitica con
metodi standardizzati è buona come pure la variabilità biologica ed è correlata al
al rischio di complicanze micro e macroangiopatiche. Quest‟ultima caratteristica
riscontrata negli studi DCCT ed UKPDS ha permesso di fissare obiettivi terapeutici
secondo i quali soggetti con valore di glicata inferiore a 7% sono considerati in
buon equilibrio glicometabolico , mentre per quelli con valore superiore ad 8% è
consigliabile una rivalutazione della terapia. La premessa è che le determinazioni
di HbA1c avvengano con metodiche allineate al metodo di riferimento DCCT.
 Esistono peraltro condizioni in cui il dato di HbA1c perde di significato o rischia di
essere confondente. Si tratta sia di situazioni legate a diminuzione della vita media
delle emazie ( come le perdite emorragiche acute e croniche) che le
emoglobinopatie, il diabete di 1° tipo in rapida evoluzione, l‟alcolismo cronico etc..
Alcune metodiche sono meno sensibili ad alcuni interferenti (principalmente le
varianti emoglobiniche), ma in genere si preferisce sostituire il dosaggio di HbA1c
con quello della fruttosamina anche se quest‟ultimo oltre a monitorare tempi più
brevi non è a sua volta immune da limitazioni.
LE NOVITA’
Gli studi DCCT ed UKPDS avevano valorizzato il ruolo dell‟ HbA1c ( e di conseguenza
della glicemia media giornaliera GMG) come indice importante cui far riferimento nella
prevenzione delle complicanze del diabete. Era stata anche prodotta un‟equazione da cui
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si era ricavata una pratica tabella che faceva corrispondere ad un valore determinato di
glicemia media giornaliera il corrispondente di HbA1c. Così, ad esempio, ad un valore
di HbA1c di 7 % corrisponde una GMG di 170 mg/dL ed ogni aumento di glicata di
1% corrisponde ad un incremento di 35 mg/dL della GMG.
L‟utilizzo in combinazione dell‟ autocontrollo glicemico e di HbA1c, oltre
naturalmente all‟introduzione di significative innovazioni nel trattamento del soggetto
diabetico e all‟opera educativa e terapeutica dello specialista sanitario, hanno
permesso al diabetologo di migliorare la qualità di vita del paziente e di indurre
comportamenti virtuosi nati da una maggior consapevolezza che questi ha della
propria condizione e probabilmente di abbattere le ingenti spese sanitarie legate
all‟insorgenza delle complicanze micro e macrovascolari. E’ quindi chiaro perché
ogni soggetto diabetico dovrebbe conoscere il valore della propria HbA1c, potrà
sfruttare la conoscenza del dato per mettere in atto quei provvedimenti utili a
prevenire o ritardare le complicanze.
Sul versante HbA1c tuttavia restavano alcuni problemi importanti da risolvere : la
creazione di un metodo e di uno standard di riferimento definitivi per permettere una
standardizzazione dell‟esame nei laboratori del mondo. Particolare importanza viene
data allo standard che risulta specifico per l‟emoglobina glicata e proprio la messa a
disposizione di una molecola unica, le cui caratteristiche sono perfettamente definite,
ha portato a quella che è la più rilevante novità che interesserà anche il soggetto
diabetico: il cambio delle unità di misura e di conseguenza i valori di riferimento ed i
target terapeutici.
Lo studio commissionato all‟ IFCC (International Federetion of Clinical Chemestry
and Laboratory Medicine) è giunto al suo epilogo ed i risultati sono in via di
attuazione. Trattandosi di una novità di grande impatto sulla gestione della salute
pubblica non è pensabile che venga introdotta senza le opportune cautele. Infatti è
previsto che a partire dal 2010 nei referti dell‟ HbA1c i laboratori introducano le
nuove unità di misura mmol/mol coerenti con il sistema SI (Sistema Internazionale) a
fianco di quelle allineate al sistema DCCT. Con il 2012, quando oramai diabetologi e
pazienti avranno familiarizzato con il nuovo sistema, i valori di HbA1c saranno
espressi nel sistema IFCC mmoli di emoglobina glicata per mole di emoglobina
totale. La tabella esemplifica il rapporto tra i valori di HbA1c nelle nuove e “vecchie”
unità.
Tabella
Correlazione tra i valori dell’HbA1c in unità derivate %e in unità mmol/mol
HbA1c valori attuali
HbA1c valori nuovi
(allineati al DCCT)
(allineati all’IFCC)
%
mmol/mol
4,0
20
5,0
31
6,0
42
7,0
53
8,0
64
9,0
75
10,0
86
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Come si può osservare l‟aumento di 1% di HbA1c nelle unità DCCT corrisponde alla
variazione di 11 mmol/mol,quindi un punto decimale in prima approssimazione
corrisponderebbe ad 1 mmol/mol es. una HbA1c di 7,3% corrisponde circa a 56
mmol/mol.nel nuovo sistema.
Chi desiderasse un valore più accurato può utilizzare la seguente equazione:
IFCC HbA1c (mmol/mol) = (DCCT HbA1c% - 2,15) * 10,929
Così nell‟ esempio citato prima un valore di glicata di 7,3% corrisponderà nelle unità
IFCC a:
( 7,3 - 2,15 ) * 10,929 = 5,15 * 10,929 = 56,28 mmol/mol.
Cosa comporta in pratica questa innovazione? Innanzitutto si fa riferimento ad una
molecola standard perfettamente identificata,ma questo se è importante da un punto di
vista puramente metrologico non lo è dal punto di vista del paziente diabetico, in
seconda battuta la scala di misura si è espansa di 10 volte e questo permetterà di
valutare al meglio l‟importanza di un dato che, essendo prima espresso sotto forma di
frazioni decimali, poteva sfuggire e da ultimo, ma di estrema importanza, un valore di
HbA1c refertato a Milano avrà lo stesso significato per il medico di Tokio che lo
leggerà di quello prodotto in un laboratorio della sua città. Per poter disporre di un dato
efficace è importante che ogni paziente diabetico faccia riferimento ad un
laboratorio che utilizzi una metodica e dei valori di riferimento secondo le
raccomandazioni delle Società Scientifiche Internazionali.
Andranno ora rivalutate alla luce dei nuovi valori di riferimento le correlazioni tra
emoglobina glicata e sviluppo di complicanze emerso dai due grandi studi prospettici
citati e ricalcolate su una base statistica ampia ed articolata quelle tra i valori di HbA1c
e GMG. Va detto che anche in questo caso uno studio preliminare è già stato fatto, ma i
risultati per il momento non sono utilizzabili ed infatti le società scientifiche
sconsigliano di introdurre nei referti di laboratorio in modo automatico anche questo
dato. In realtà il dato GMG come tutti quelli di correlazione, a meno che la
significatività statistica sia altissima, se applicato al singolo individuo va valutato
comunque con una qualche cautela.
La seconda grande novità che riguarda l‟HbA1c viene dall‟ADA la società dei
diabetologi americani con il sostegno dell‟IDF ( International Diabetes Federation):
l‟uso del suo valore nella diagnosi di diabete. Ferme restando le condizioni di non
utilizzo di HbA1c nei casi riportati precedentemente , un valore di HbA1c maggiore od
eguale a 6,5% DCCT e riconfermato su un secondo prelievo viene considerato
diagnostico di diabete mellito. La pubblicazione è recente e su di essa si devono
misurare le società scientifiche europee e l‟organizzazione mondiale della sanità,ma
comunque era da tempo che l‟argomento era in fase di sviluppo.
Ai tre criteri utilizzati nella diagnosi di diabete: glicemia plasmatica a digiuno maggiore
od uguale a 126 mg/dL (riconfermata), un valore maggiore di 200 mg/dL alla seconda
ora dopo carico di glucosio, un valore maggiore di 200mg/dL in presenza di
sintomatologia specifica si aggiunge quello di HbA1c maggiore od uguale a 6,5 in un
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prelievo venoso indipendentemente dallo stato di digiuno.
Per prendere confidenza con i nuovi valori di riferimento potremo utilizzare i dati di
precedenti misurazioni dell‟emoglobina glicata e trasformarli nelle nuove unità di
misura utilizzando la tabella riportata o l‟equazione già discussa. Buon Lavoro!
Albatros
Progetti e impegni della nostra associazione
BORSA di STUDIO
In data 17.04.2010 il Consiglio Direttivo, oltre all‟approvazione del Bilancio
Consuntivo, ratificato dall‟Assemblea dei Soci, – anno 2009 - e Preventivo anno
2010 - , ha deliberato di conferire una borsa di studio di € 12.000,00 ad un
laureato specializzando dell‟ U.D. dell‟Azienda Sanitaria San Gerardo di Monza.
La delibera rispetta la finalità Istituzionale dell‟Associazione e le direttive
dell‟agenzia Generale delle Entrate per la destinazione del 5 per mille.
Infatti, grazie alla scelta degli associati, che hanno destinato negli anni: 2006,
2007, 2008, il 5 per mille a favore dell‟Associazione , ci sono stati erogati
dall‟Agenzia delle Entrate € 7.500,00.
GIORNATA MONDIALE DIABETE
13 e 14 novembre 2010
E‟ diventata una manifestazione importante a livello mondiale. Anche la nostra
Associazione sarà presente per diffondere l‟importanza della prevenzione e della
cura che ogni diabetico deve fare per non incorrere nelle conseguenti
complicanze.
SEMINARIO SUL DIABETE 27 novembre 2010
Dalle ore 10,30 alle ore 16,00 presso un ristorante di Monza ( il nome verrà
segnalato), faremo la consueta giornata, nel corso della quale inviteremo esperti
di: corretta alimentazione e di aggiornamenti terapeutici.
Vi invitiamo caldamente a partecipare.
SETTIMANA di VACANZA E STUDIO
a
San Pellegrino Terme
Vedi per i dettagli a pag 11
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La patente e il diabete
Ha suscitato notevole interesse la notizia riguardante la patente pubblicata sul primo
numero del nostro giornalino. Tranquillizziamo i soggetti con diabete alla guida in
quanto risultano, da studi effettuati, essere molto meno pericolosi di altri, basta attenersi
alla linea GUIDA che accerta e valuta la capacità alla guida dei soggetti affetti da
diabete per il conseguimento, la revisione o conferma delle patenti di categoria A,B,BE.
La persona diabetica dovrà rivolgersi al Diabetologo operante presso la struttura
pubblica, munito degli accertamenti ed esami strumentali previsti, ( vedi fac-simile
U.O.S.Diabete e Malattie Metaboliche di Monza Resp. Dr.F.Paleari ) che valuterà le
condizioni cliniche che indicano o controindicano la possibilità per il singolo diabetico
di guidare un autoveicolo. Avuto il certificato diabetologico lo presenterà all‟ufficio
dell‟Unità Sanitaria locale competente, ( anche presso autoscuola)per il definitivo
SCHEDA DI VALUTAZIONE DIABETOLOGICA PER IL RILASCIO E IL RINNOVO
DELLA PATENTE DI GUIDA
Si attesta che il/la Sig./Sig.ra ____________________________________________________
nato a _________________ il __/___/____ è affetto da diabete mellito dal _______
CLASSIFICAZIONE
TERAPIA IN ATTO
 Tipo 1
 Tipo 2
 Altri tipi
COMPLICANZE ACUTE
(eventi dell’ultimo anno)
 Non ha presentato complicanze acute
 Ha presentato le seguenti complicanze acute:
 Ipoglicemia grave non preceduta da sintomi
N. episodi_________
 Ricoveri per coma ipoglicemico
N. episodi_________
 Chetoacidosi diabetica
N. episodi_________
COMPLICANZE CRONICHE
 Non presenta complicanze croniche
 Presenta le seguenti complicanze croniche:
RETINOPATIA
NEUROPATIA
 Background
 sensitivo-motoria
 Proliferante
 autonomica
NEFROPATIA
 Microalbuminuria
COMPLICANZE CARDIOVASCOLARI
________________________________
 Macroalbuminuria
________________________________
 IRC
________________________________
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giudizio
da parte del medico autorizzato, il quale al termine
dei prescritti accertamenti, in
VALUTAZIONE del COMPENSO METABOLICO
(riferito agli ultimi 3 mesi)
presenza di requisiti psico-fisici prescritti conferma la validità della patente, dandone
Data dell’esame
comunicazione
alla --/--/-Motorizzazione, oppure in presenza di complicanze che possano
Hb GLICATA
(HbA1c)la guida,
(v.n.
6.5%)la persona alla
GLICOSURIA
[NO] [SI]
[OCCASIONALE]
rendere
a rischio
invia
Commissione
Medico
Legale Provinciale.
GlICEMIA a digiuno
CHETONURIA [NO] [SI] [OCCASIONALE]
Le
proposte di massima permg/dl
la durata della validità
della patente di guida sono.
GLICEMIA
post-prandiale
mg/dl
 Per il rischio BASSO : 10 anni per età inferiore ai 50 anni, 5 anni per età
ESAMI STRUMENTALI
superiore ai 50 anni,
3 anni per età conclusioni:
superiore ai 75 anni
ECG:
data --/--/- oculi:
Per il rischio MEDIO:
5 anni perconclusioni:
età inferiore ai 50 anni, 3 anni per età
Fundus
data --/--/-Fluorangiografia:
==1-2 anni per etàconclusioni
superiore data
ai 50 anni,
superiore ai 75 anni
Laserterapia:
[NO]
[IN CORSO]
[ESITI STABILIZZATI]
 Per il rischio ELEVATO deciderà la Commissione.
La Motorizzazione annota, sulVALUTAZIONE
documento DIABETOLOGICA
di guida, gli estremi dell‟avvenuto rinnovo e
della
nuova
data
di
scadenza.
Non
occorre
quindi
faredirettamente
altro, ma semplicemente
attendere
giudizio sulla qualità del controllo glicemico, che influenza
la velocità di progressione
delle
complicanze
croniche arrivi il tagliando autoadesivo da applicare in uno degli spazi
che
dalla
Motorizzazione
vuoti
della patente. Il tagliando è contrassegnato
con il numero della patente ed è valido
 adeguato
 non adeguato
segiudizio
applicato
alla
stessa.
Buona
guida
!
complessivo circa la frequenza e la capacità di gestione delle ipoglicemie
 buono
 accettabile
giudizio sul profilo attribuibile in relazione al
 basso
 medio
 scadente
Nino.
RISCHIO PER LA SICUREZZA DELLA GUIDA
si propone il rinnovo per anni
limitatamente a quanto concerne la patologia diabetica e delle complicanze riscontrate si
ravvisa opportunità di limitare il rinnovo a
 elevato
il tipo e l’entità di complicanze risultano tali da comportare un elevato rischio alla guida
Il Medico Addetto
giudizio da parte del medico autorizzato, il quale al termine dei prescritti accertamenti, in
presenza di requisiti psico-fisici prescritti conferma la validità della patente, dandone
comunicazione alla Motorizzazione, oppure in presenza di complicanze che possano
rendere a rischio la guida, invia la persona alla Commissione Medico Legale Provinciale.
Le proposte di massima per la durata della validità della patente di guida sono.
 Per il rischio BASSO : 10 anni per età inferiore ai 50 anni, 5 anni per età
superiore ai 50 anni, 3 anni per età superiore ai 75 anni
 Per il rischio MEDIO: 5 anni per età inferiore ai 50 anni, 3 anni per età
superiore ai 50 anni, 1-2 anni per età superiore ai 75 anni
 Per il rischio ELEVATO deciderà la Commissione.
La Motorizzazione annota, sul documento di guida, gli estremi dell‟avvenuto rinnovo e
della nuova data di scadenza. Non occorre quindi fare altro, ma semplicemente attendere
che dalla Motorizzazione arrivi il tagliando autoadesivo da applicare in uno degli spazi
vuoti della patente. Il tagliando è contrassegnato con il numero della patente ed è valido
se applicato alla stessa. Buona guida !
Nino.
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Ottenere l’invalidità civile
Il diabete rientra nelle patologie considerate invalidanti. L’invalidità comporta alcuni vantaggi
che dovrebbero compensare le limitazioni poste dall’"handicap”, tra questi l’inserimento nelle
liste di collocazione obbligatoria
Secondo la legge n. 68 del 12 marzo 1999, le aziende devono riservare alcuni posti di lavoro alle
persone disabili. Le quote sono stabilite in base al numero complessivo dei dipendenti. Si rientra
nella legge quando si ha un grado di disabilità superiore al 33%.
Il diabete mellito è considerato tra le patologie invalidanti per cui è possibile presentare la domanda
di invalidità civile. Le leggi relative sono la n°118 del 30 marzo 1971 e il DM n° 43 del 5 febbraio
1992.
Sostanzialmente, queste leggi riconoscono tre classi di invalidità legate al diabete:
 Diabete mellito tipo 1° o 2° con complicanze micro-macroangiopatiche con
manifestazioni cliniche di medio grado. Grado di invalidità: 41-50%
 Diabete mellito insulino-dipendente con mediocre controllo metabolico e iperlipidemia o
con crisi ipoglicemiche frequenti nonostante terapia. Grado di invalidità: 51-60%
 Diabete mellito complicato da grave nefropatia e/o retinopatia proliferante, maculopatia,
emorragie vitreali e/o arteriopatia ostruttiva. Grado di invalidità: 91-100%
Le definizioni sono piuttosto generiche e lasciano molta discrezione alla commissione che valuta la
domanda di invalidità: ne consegue che l’ottenimento dell’invalidità, soprattutto per chi si trova
in una condizione “intermedia” di gravità, è a discrezione della commissione.
L‟invalidità comporta:
 diritto all‟inserimento nelle liste per la collocazione obbligatoria
 elevazione nei limiti di età nei concorsi pubblici
diritto ad ottenere mansioni compatibili con l‟infermità invalidante
 maggiori garanzie per la conservazione del posto
 eventuale diritto ad alcune forme di sovvenzionamento
 diritto per i parenti a particolari agevolazioni per permettere l‟assistenza al paziente
(legge n. 104/1992)
 precedenza nell’assegnazione della sede di lavoro (legge n. 104/1992)
fonte:http://www.community.picindolor.com/I-tuoi-diritti/Le-leggi/Avere-il-diabete-un-handicap.htm
Si segnala che dal 1 Gennaio2010 sono entrate in vigore le nuove regole per la
presentazione della domanda di accertamento dell’invalidità civile, dell’handicap e della
disabilità introdotta dall’art. 20 del decreto anticrisi (D.L. 78 del 1° luglio 2009
convertito in legge dalla L. 102 del 3 agosto 2009).
Nello specifico, dal 1 gennaio 2010 la domanda per l’accertamento dell’invalidità civile
dovrà essere presentata direttamente all’Inps (e non più alla ASL). Si segnala inoltre che
è stato abrogato il comma della finanziaria che prevedeva l’innalzamento, dal 1° giugno
2010, dal 74% all'85%, il limite per accedere al beneficio economico dell'assegno
mensile di invalidità civile .La percentuale minima ritorna quindi ad essere quella del
74%,.Verrà comunque attuata una stretta sulle invalidità meno gravi ed aumentato il
numero di verifiche previste dal piano straordinario di controllo sulle invalidità.
Se necessiti di assistenza rivolgiti all’Associazione Diabeti, cercheremo di aiutarti!
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Associazione Diabetici di Monza e Brianza
I benefici di una camminata
Una ricerca del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Perugia,
presentata al XXXI congresso nazionale della Società Italiana di Endocrinologia,
rivela che camminare ogni giorno per circa 4 km permette a chi è affetto da
diabete tipo 2 di incrementare l’efficacia della cura, apportando una sensibile
riduzione delle spese sanitarie e sociali.
La ricerca, coordinata dal professor Pierpaolo De Feo, ha preso in esame 179
pazienti diabetici di tipo 2, monitorati per un arco di tempo pari a 2 anni. I pazienti
sono stati ripartiti in sei gruppi omogenei per sesso, età, periodo di affezione
diabetica. I gruppi risultavano al contempo disomogenei per impegno fisico.
Al termine del periodo di monitoraggio, il gruppo dei pazienti che spendevano
meno energia non ha mostrato variazioni nei valori di riferimento della patologia
diabetica, mentre si è alzata la spesa per le cure. Il campione abituato a una spesa
energetica leggera è risultato in miglioramento per ciò che concerne la pressione,
che si è abbassata. I quattro gruppi campione restanti, abituati ad attività fisiche di
media o alta entità hanno goduto di un miglioramento deciso, mentre risultava
abbassarsi notevolmente la spesa per le cure diabetiche. I miglioramenti
riguardano in generale il drastico abbassamento della pressione, del peso (in media
3 kg in meno), di glicemia (20% in meno), dei grassi nel sangue (un terzo in meno)
e, conseguentemente, del rischio di infarto (del 15% inferiore).
Fonte www.societaitalianadiendocrinologia.it
Il diabete e l’invalidita’.
Appello!
E‟ pervenuta alla redazione del nostro giornalino la
richiesta di inserire una rubrica dedicata a tutte le
questioni di natura giuridica legate alla patologia del
diabete, come per esempio l‟invalidità civile, pensioni,
indennità di accompagnamento, la legge 104\92,
mobbing ed in generale la tutela del malato. La
redazione lancia quindi un appello volto alla ricerca
di un volontario pensionato, laureato in
giurisprudenza, che abbia esercitato la professione,
specializzato in diritto previdenziale, disposto a
svolgete attività di consulenza legale, gratuitamente
per i nostri associati.
A pag 8 leggi un articolo tratto da un sito per diabetici che tratta
il problema dell’invalidità
Sede e
orario
apertura
Via Donizetti
106,
20052
Monza, presso
Ospedale San
Gerardo, “Villa
Serena”
2°
piano. Tel e fax
039/2333220.
Apertura sede
ogni
Martedi
dalle 9.30 alle
11.30
Pag 10
Associazione Diabetici di Monza e Brianza
Dopo 15 anni l’antidiabetico ACARBOSIO
passa in fascia A - Finalmente gratuito !
Un noto farmaco anti diabete sarà gratuito anche in Italia dopo 15 anni. E‟ stato
dunque necessario più di un decennio per avere quello che i diversi Paesi
europei già distribuivano da tempo. Si tratta del principio attivo “acarbosio”,
che è una delle opzioni per trattare il diabete di tipo II, anche se il farmaco di
riferimento per questa malattia resta la “metformina”. Fino a poco tempo fa,
spiega Lorenzo Mantovani, farmaco-economista dell'università Federico II di
Napoli, in Italia la terapia con acarbosio costava al paziente 1,05 euro al giorno,
pari a circa 3.500 euro ogni 10 anni di terapia.
Adesso, con l'approvazione del farmaco in fascia A, ovvero in totale rimborso
con il Servizio sanitario, il farmaco costa circa 1.700 euro ogni 10 anni, pari a
0,60 euro al giorno, ma per il malato è gratis. Secondo l‟esperto la stima è che
questo costo sia in equilibrio con le complicanze della patologia, che si
riducono grazie all'uso del farmaco. In pratica, il paziente “guadagna” circa 4
mesi in più libero dalla malattia e dalle sue complicanze per ogni 10 anni di
terapia con il farmaco. Il dato è tanto più interessante se si considera che
mentre nel 1998 il diabete pesava sulle casse dello Stato per circa 5 miliardi di
euro, oggi le stime parlano di 11 miliardi di euro. Le cifre sono state diffuse dal
presidente della Societa' italiana di diabetologia, Paolo Cavallo Perrin, alla
conferenza stampa 'Diabete: quando efficacia ed economicita' vanno a
braccetto'. Il diabete colpisce 7 italiani su 100, con costi per il Sistema sanitario
nazionale che sono piu' che raddoppiati nell'ultimo ventennio. Dodici anni fa,
infatti, il diabete pesava per il 6,7% della spesa totale sanitaria, oggi per circa il
10%.
Fonte: Maria Luigia Mottes ,Presidente A.D.P.Mi. Onlus e
Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici
Svelato il legame tra diabete e infiammazione delle gengive
Uno studio condotto da ricercatori dell'Universita' di Edimburgo ha trovato un
collegamento tra il diabete e l'infiammazione cronica delle gengive, la parodontite.
Curarla, affermano i ricercatori, aiuta a ridurre i livelli di zucchero nel sangue.
Lo studio, pubblicato sul network di informazione medico-scientifica Cochrane
Collaboration, ha permesso di stabilire il nesso minimo, ma significativo. La causa
scatenante di tutto ciò potrebbero essere gli stessi batteri che provocano l'arretramento
delle gengive, la cui azione influenzerebbe anche l'efficacia dell'insulina nel controllo
degli zuccheri
Fonte: Maria Luigia Mottes ,Presidente A.D.P.Mi. Onlus e
Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici
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Associazione Diabetici di Monza e Brianza
Settimana di Vacanza e studio a
San Pellegrino Terme
HOTEL BIGIO
Dal 26 settembre al 3 ottobre 2010
Conferenze e aggiornamenti sulle problematiche del diabete in collaborazione con
l‟unità diabetologia dell‟Ospedale San Gerardo di Monza.
Iscrizioni entro il 20 Luglio, telefonando in sede, tutti i Martedì dalle 9.30 alle 11.30,
oppure al N° 3497813051 Felice Mapelli.
La quota di adesione per ciascun socio partecipante è di €.25 al giorno, purchè abbia
effettuato o rinnovato l‟iscrizione con il versamento della quota associativa annuale di €
15. La quota di partecipazione per un familiare è di € 55 al giorno, E‟ previsto un
trattamento di pensione completa (bevande della casa comprese) con sistemazione in
camera doppia. Per la camera singola è previsto un supplemento di € 8, anche per i
soci.
Decalogo della società italiana di diabetologia
Dal XXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (Sid), tenutosi a
Padova dal 9 al 12 giugno, arriva il monito degli esperti che pubblicano le nuove linee
guida, sul diabete che con l‟estate non va in vacanza. Uno stile di vita sano è il primo
passo per curare il diabete. Questo il decalogo SID:
 In vacanza fai più movimento (nuoto, ballo, giardinaggio)
 Perdi qualche chilo di troppo
 Prima o durante l‟attività fisica concediti un gelato o una bibita
 Durante l‟attività fisica porta con te qualche caramella per evitare spiacevoli cadute
zuccherine
 Preferisci pasti leggeri a base di verdure e pesce, consuma frutta con meno
zuccheri
 Bevi acqua, tè e caffè non zuccherati
 Proteggi i piedi con scarpe chiuse, non camminare a piedi nudi o con infradito
 Evita nuotate ed escursioni da solo
 Controlla spesso la glicemia
 Conserva i farmaci in luogo fresco come una borsa frigo
Fonte: Sid (Società italiana di diabetologia)
Chi ha il diabete non dovrebbe fumare
Al diabete corrisponde un rischio molto alto di ictus e infarti. Lo stesso vale per il
fumo. Chi, avendo il diabete non smette di fumare, praticamente „prenota‟ un
appuntamento con le complicanze oltre a perdersi diversi „piaceri‟ della vita.
Vedi Modus n. 33, e leggi l’articolo
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Associazione Diabetici di Monza e Brianza
Calendario delle attività
SCREENINGS GLICEMICI 2009
Tra le attività promosse tradizionalmente dalle
Associazioni dei Diabetici particolare rilevanza
assumono le indagini di massa svolte nell‟ottica di
sensibilizzare la popolazione su una patologia largamente
sottovalutata, ma insidiosa, e presente in un non
trascurabile numero di soggetti in forma “ sommersa”.
Anche la nostra Associazione opera nel territorio con
analogo fine. Nel corso dell‟anno 2009 sono stati
organizzati rilevamenti nei seguenti comuni della
Fotografia di Carlo
Barbafiera, ritrae un momento
provincia : Giussano, Biassono, Lissone, Vedano al
tipico dello screening, Lissone
Lambro e Monza. I soggetti, volontari, suddivisi in
23\5\10
diabetici e non,venivano sottoposti a prelievo per
misurazione della glicemia capillare; nel caso di elementi
apparentemente sani si procedeva alla raccolta su un questionario di dati anamnestici e
misure antropometriche per la valutazione del rischio di diabete a 10 anni. I risultati
venivano consegnati all‟interessato per metterli a disposizione del proprio curante. Sono
stati eseguite complessivamente 928 glicemie : 8 soggetti (non diagnosticati) pari a
0,87% presentavano glicemie superiori a 200 mg/dL compatibili con diagnosi di diabete
mellito, mentre 101 (11,75%), anche se non tutti erano a digiuno,avevano una glicemia
compresa tra 120 e 200 mg/dL meritevole di attenzione del Medico di Medicina
Generale. Hanno partecipato alla rilevazione del questionario 305 soggetti “normali”: di
questi 115 pari al 37,70% avevano un rischio medio o alto ( > 20%) di sviluppare il
diabete entro 10 anni. Questo dato è in linea con un‟analoga rilevazione svolta a Bologna
durante le Giornate del Diabete del 2009 (vedi Dolceamaro –marzo 2010) dove il 13% dei
soggetti aveva una glicemia meritevole di approfondimenti da parte del curante e quasi il
50% era a rischio medio o medio alto di diabete a 10 anni. Va comunque fatta una
considerazione a commento dei nostri dati: tra i soggetti esaminati la prevalenza assoluta
era di quelli con età maggiore di sessant‟anni e quindi più a rischio per patologie
croniche
come
il
diabete.
Albatros
Le prossime giornate di screenings si terrano a :
 Monza - Vedano - Carate
 Le date verranno concordate a Settembre con i
rispettivi comuni