ida magli, l`europa di maastricht e il mondialismo

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ida magli, l`europa di maastricht e il mondialismo
IDA MAGLI, L’EUROPA DI MAASTRICHT E IL MONDIALISMO
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Occorre riconoscere €tutti gli errori commessi dalle origini [della Chiesa] fino ad
oggi. Tutti gli errori? S•, tutti; ma di fatto riassunti in uno solo: lo sterminio
[presunto] degli ebrei […] l’antico e perseverante antisemitismo dei cristianiƒ.
(IDA MAGLI, La dittatura europea, Milano, Rizzoli, 2010, p. 89).
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€L’ecumenismo [•] il nome ecclesiastico della mondializzazione […] se si lasciano
sbiadire il pi„ possibile le differenze tra Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo,
rimane in vigore un comune Dio, che pu… benissimo portare il nome massonico di
“Architetto”ƒ (ibid., p. 96).

La crisi modernista preparatrice del Vaticano II, ne ha €anticipato gli effetti
apparentemente liberatori, ma in realtˆ distruttivi nei confronti del Vangelo.
[…]. La rivoluzione di Ges„ [ha fatto in modo che] i difensori delle norme non
potevano non ammazzarlo […], perch‰ Ges„ si Š ribellato allo spirito ebraicoƒ (p.
97).
Introduzione
La Professoressa IDA MAGLI ha insegnato antropologia presso l’Universitƒ di Roma “La
Sapienza”. Il suo passato • stato caratterizzato da un forte impegno a sinistra. Col
passar del tempo, per†, ha rivisto alcune delle sue posizioni ed ha preso coscienza del
disastro verso cui corriamo a causa della globalizzazione, del mondialismo o “nuovo
ordine mondiale”. Ha scritto giƒ nel 1997 il coraggioso e lungimirante libro Contro
l’Europa (Milano, Bompiani). Dopo il 2007, quando l’Unione europea ci • stata imposta,
per motivi di interessi economici e finanziari pi‡ che politici, Ida Magli, nel suo ultimo
libro La dittatura europea (Milano, Rizzoli, 2010), scandaglia le origini del mondialismo,
di cui l’Unione europea • una parte, e cerca di svegliare le coscienze degli italiani,
mettendo in luce i principali responsabili di tale progetto suicida della civiltƒ delle
Nazioni che formano l’Europa. Non tutto • condivisibile del suo libro, ma molte analisi
meritano di essere studiate e approfondite.
1
Europa e Nazioni
Mi sembra che la professoressa Magli, e in questo non concordo con lei, abbia un’idea
troppo positiva degli Stati nazionali e troppo negativa dell’Europa.
Forse si tratta solo di un diverso modo di esprimerci.
Personalmente ritengo che sia esistita un’Europa che • nata dalla
metafisica greca (Socrate, Platone e Aristotele), dall’etica e dal
diritto di Roma (Seneca e Cicerone), da S. Benedetto, dalla
Patristica, dalla Scolastica e dall’unione tra Impero e Papato che
ha portato al Sacro Romano Impero. Questa Europa • stata
sconvolta dal nascere degli Stati nazionali, figli della pseudoriforma luterana, dell’illuminismo e della rivoluzione francese.
Tuttavia le Nazioni europee hanno mantenuto, sino a cinquanta
anni fa, le loro radici ben fondate nelle loro origini classichecristiane, anche se le ideologie protestantiche e razionalistiche
iniziavano ad eroderle pian piano. Le ultime vestigia della grande
civiltƒ greco-romana sublimata dalla cristianitƒ e dalla contro-riforma sono state
distrutte dall’americanismo, che con la seconda guerra mondiale si • impadronito
dell’Europa occidentale, lasciando quella orientale sotto il tallone del bolscevismo
sovietico. Nel medesimo periodo i finanzieri, economisti, banchieri, tecnocrati e i loro
burattini (i politici) cominciavano a progettare la Unione europea, non come ritorno alle
nostre origini per difenderci dal materialismo super-capitalista e liberista e da quello
collettivista e socialista, ma come un ulteriore indebolimento delle ultime tracce di
quella che fu la nostra cultura e civiltƒ, distruggendo le Nazioni e rendendoci ancora pi‡
deboli di fronte al leviatano mondialista, che vuole unificare massonicamente in una sola
repubblica universale tutti i popoli e in uno solo tempio universale tutte le religioni.
Oggi • perci† indispensabile difendere le Nazioni con la loro identitƒ, cultura, lingua,
confini geografici e peculiaritƒ etniche, affinchˆ non vengano assorbite e fagocitate nel
calderone del nuovo ordine mondiale che, eguagliando tutto, impoverisce ogni cosa. Se
le cinque dita della mia mano fossero tutte egualmente lunghe o corte, la mia mano
sarebbe mostruosa; la diversitƒ fa parte dell’armonia e contribuisce al mantenimento
del bello, contro l’appiattimento del disarmonico e della noia del tutto piatto.
Tuttavia la professoressa Magli ha capito benissimo e ha combattuto con coraggio per
salvare l’Italia e le grandi Nazioni europee: Spagna, Portogallo, Francia, Germania,
Inghilterra (ammesso che la si possa chiamare europea) dall’Europa di Maastricht, che
non • assolutamente quella di Carlo Magno, Ottone di Sassonia, S. Benedetto, S.
Tommaso d’Aquino, S. Gregorio VII e Bonifacio VIII, che bene o male, ha tenuto sino a
Pio XII.
Denaro e solo denaro
Questa • la radice, il principio e il fondamento della contro-Europa di Maastricht, la
quale fa della ricchezza o crematistica (come la chiamavano Aristotele e San Tommaso)
il suo fine e la sua natura. Stravolgendo e distruggendo la ricchezza di cultura filosofica
greca, di diritto ed etica romana, di speculazione metafisico-teologica e di diritto civile
ed ecclesiastico della cristianitƒ, di arte e architettura, di musica, letteratura e poesia
che rendono la Vecchia Europa l’esatto contrario della neo contro-Europa di Maastricht,
la quale • una sorta di imitazione molto pacchiana delle brutture architettoniche
americane e del nulla filosofico, teologico, letterario, poetico e musicale del nuovo
mondo. L’Europa di Maastricht secondo, Ida Magli, vorrebbe ‰centrare la propria vita, il
proprio futuro, sulle regole del “mercato”, assurto a infallibile divinitƒ. O, meglio, sulla
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libertƒ di un mercato che, unico personaggio nel teatro di Maastricht, non soltanto non
ha bisogno di regole, ma addirittura garantisce il suo pi‡ giusto funzionamento
esclusivamente se gode di un’assoluta libertƒ. La sua libertƒ, perci†, al di sopra di
quella degli uomini, contro quella degli uomini, • la nostra prigioneŠ1. Come si vede, il
liberismo puro alla Myses e Hayek • il cuore dell’Europa di Maastricht. Liberismo
selvaggio nato in Inghilterra nel XVII-XVIII secolo, che non • certamente la fonte nˆ la
radice e neppure la natura della cultura e civiltƒ europea, ma un rivolo inquinato di essa
sorto a partire dal sensismo o illuminismo britannico. Altro “Padre nobile” dell’Europa di
Maastricht, secondo la Magli, • Kant il quale ne La pace perpetua ‰afferma essere
indispensabile il governo repubblicano, la democrazia. L’idea che non si possa […]
inventare un sistema di governo diverso, migliore di quello repubblicano, • uno dei
maggiori difetti del progetto kantianoŠ2. Certamente l’idea politica della sacralitƒ della
democrazia come l’unica e la migliore forma di governo • l’esatto opposto di quanto ha
insegnato Aristotele, ripreso da S. Tommaso d’Aquino e dai grandi scolastici, che sono
l’anima dell’Europa reale, contro quella virtuale e monetaria di Maastricht, la quale
assieme alla democrazia sacralizza anche la finanza, il potere delle banche e il “dio
quat-trino”. Ora la saggezza popolare ci insegna che “sopra la banca la Patria campa,
sotto la banca la Patria crepa” e quindi va da sˆ verso quale destino si avvii la nostra
povera Italia nelle mani dei banchieri e finanzieri apolidi e anonimi3.
Il tradimento dei chierici
Il 2‹ capitolo del libro di Ida Magli affronta lo scottante tema del silenzio degli uomini di
Chiesa sulla globalizzazione. In veritƒ l’Autrice parla anche dei Re e Regine d’Europa che
cooperano attivamente alla nascita di un’entitƒ che abolirƒ la monarchia, ma lascerƒ il
potere economico nelle mani di alcuni monarchi che giƒ oggi conducono la finanza
mondiale: ‰Elisabetta d’Inghilterra […] • la patrona della Pilgrim’s Society […]. La regina
Beatrice d’Olanda • una delle persone pi‡ ricche del mondo. Œ infatti la maggiore
azionista della Shell. Suo padre […] • il fondatore nel 1954 del Bildeberg Club. […]. La
regina e suo figlio partecipano alle decisioni del potentissimo Club. Sono membri del
Bildeberg anche la regina di Spagna, Sofia, e il principe del Belgio PhilippeŠ (p. 142). I
monarchi contano ancora e giƒ governano tramite la Finanza, anche se la monarchia •
sorpassata.
Quello che stupisce di pi‡ per† • il suicidio cui si espongono i vertici della Chiesa
cattolica. La Magli ha ben capito quale trappola sarebbe per il cattolicesimo la
mondializzazione e l’Europa di Maastricht. Ella ha cercato di studiare come gli
ecclesiastici affrontano il problema ed • rimasta stupita dalla loro vigliaccheria e
pochezza di idee. Dopo aver letto le pubblicazioni “cattoliche” ha concluso: ‰tutte
contraddistinte da una piattezza di pensiero e di stile davvero impressionante. Alla fine
si esce da questa lettura con una sola convinzione: chi scrive “non ci crede”. Nessuno
crede nˆ a quello che scrive nˆ al motivo per cui scrive; lo fa per routine, perchˆ ha la
sua rubrica da riempireŠ4.
Giovanni Paolo II e Joseph Ratzinger
1
I. MAGLI, La dittatura europea, Milano, Rizzoli, 2010, p. 9.
Ibidem, p. 11.
3
Cfr. ANTONIO VENIER, Il disastro di una nazione, saccheggio dell’Italia e globalizzazione, Padova, Edizioni
di Ar, 1999.
4
I. MAGLI, Ibid., p. 61.
2
3
Nella sua ricerca e battaglia, la professoressa ha studiato quanto scritto e detto da papa
Wojtyla5 e dall’allora card. Ratzinger6. La Magli scrive che non ha trovato nei loro libri
alcun segno di preoccupazione per ‰il futuro del Cristianesimo messo alla pari con tutte
le altre confessioni religiose nel mare magnum europeoŠ7. Poi si • recata da mons.
Maggiolini, vescovo di Como, da mons. Foresti di Brescia, dal card. Biffi di Bologna, ma
alle sue obiezioni sull’opportunitƒ di un’Europa unita sul libero mercato senza alcun
vincolo etico non ha avuto alcuna risposta, o tutt’al pi‡: “il Papa vuole cos•” (Biffi)8. La
Magli, pur essendo una laicista, ha capito che tale volontƒ autolesionista • figlia del
Concilio Vaticano II, del suo dialogo ecumenico tendenzialmente mondialista. Inoltre la
Magli ha capito benissimo che il problema principale • il giudaismo talmudico e l’islam
solo un problema secondario e successivo. Infatti ella scrive: ‰Era l’Antico Testamento
[• pi‡ corretto scrivere il Talmud, nda] (e Maometto soltanto l’inevitabile conseguenza)
che aveva preso possesso dell’Europa, che “ispirava”, almeno per alcuni aspetti,
l’unificazione europea. Il non dirlo chiaramente rendeva ancor pi‡ detestabile il
comportamento del cleroŠ9. La Magli descrive anche lo stato d’animo del basso clero:
‰una schiera di vigliacchi […], un timore talmente diffuso. Com’era possibile che non ci
fosse pi‡ nella Chiesa neanche l’ombra di un predicatore? […]. Nulla, meno che nullaŠ 10.
La “femminista” e laicista Ida Magli si meraviglia del fatto che Giovanni Paolo II, per far
passare l’idea dell’Europa di Maastricht, abbia fatto ricorso alla “Dichiarazione
universale dei Diritti dell’Uomo”, ‰frutto della Rivoluzione francese […] e l’abbia
scambiata con il VangeloŠ11. Tutto ci† l’Autrice lo fa derivare in gran parte dal ‰bisogno
di piacere a tutti, di essere acclamato da tutti, ma soprattutto dal mondo laico […]
rendendosi cos• incapace di opporsi alle loro decisioniŠ12. Œ evidente che con
l’unificazione dell’Europa ‰i cattolici avrebbero perso il loro primato. Numericamente
sarebbero stati molto ridimensionati per il sommarsi dei numerosi appartenenti alle
varie confessioni protestanti […]. Inoltre sarebbe aumentato il peso dei musulmani tra
quelli giƒ presenti in ognuno degli Stati [europei]Š13. Ella vede bene il problema della
rottura con la Tradizione apostolica da parte del Vaticano II (pp. 86-87) e la
giudaizzazione dell’ambiente cattolico tramite il riconoscere ‰tutti gli errori commessi
dalle origini fino ad oggi. Tutti gli errori? S•, tutti; ma di fatto riassunti in uno solo: lo
sterminio degli ebrei […] l’antico e perseverante antisemitismo dei cristianiŠ 14.
Naturalmente l’Autrice affronta il problema dell’influsso della massoneria sul Vaticano II
(pp. 94-98) e vede giustamente nell’‰ecumenismo il nome ecclesiastico della
mondializzazione […] se si lasciano sbiadire il pi‡ possibile le differenze tra
Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo, rimane in vigore un comune Dio, che pu† benissimo
portare il nome massonico di “Architetto”Š15. La crisi modernista • vista dall’Autrice
come preparatrice del Vaticano II; essa ne ha infatti ‰anticipato gli effetti
apparentemente liberatori, ma in realtƒ distruttivi nei confronti del Vangelo. […]. La
rivoluzione di Ges‡ [ha fatto in modo che] i difensori delle norme non potevano non
ammazzarlo […], perchˆ Ges‡ si • ribellato allo spirito ebraicoŠ16.
5
K. WOJTYLA, Che cosa ha detto il Papa sull’Europa, Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1991.
J. RATZINGER, Svolta per l’Europa?, Cinisello Balsamo, (Milano), San Paolo, 1991.
7
I. MAGLI, Ibid., p. 64.
8
Ibid., pp. 73-74.
9
Ibid., p. 75.
10
Ibid., pp. 75-76.
11
Ibid., p. 81.
12
Ibid., p. 82.
13
Ibid., p. 85.
14
Ibid., pp. 88-89.
15
Ibid., p. 96.
16
Ibid., pp. 96-97.
6
4
L’impero livellatore dei banchieri
Il 2 maggio del 1998 • nata l’Unione Monetaria Europea e la Banca Centrale Europea
(“Bce”), che • un vero sistema di governo e di potere su tutti i cittadini d’Europa.
Secondo la Magli Prodi e Ciampi, tramite questa “creazione”, hanno potuto svendere i
beni e il denaro italiano alla nuova Europa mondialista di Maastricht (p. 149). Oltre i due
politici-economisti citati, la Magli fa il nome di Monti, Visco, Emma Bonino, tutti membri
del Bildeberg e della Trilateral (p. 150). Inoltre cita Giuliano Amato, Gianni Agnelli,
Giorgio La Malfa, Giorgio Napolitano, Mario Draghi, Giulio Tremonti, Enrico Letta e
Francesco Cossiga come membri dell’Aspen Institute, sotto la guida della “Riia” (Royal
Institute for International Affairs) e della Fabian Society (p. 152). In Italia giƒ dal primo
dopoguerra gli economisti liberisti avevano anche un notevole peso politico (Luigi
Einaudi, Governatore della Banca d’Italia nel 1945 e Presidente della Repubblica nel
1948; Guido Carli, Governatore della Banca d’Italia nel 1960, Presidente della
Confindustria nel 1976 e Ministro del Tesoro nel 1989; Carlo Azeglio Ciampi Governatore
della medesima Banca nel 1979, Primo ministro nel 1993, Ministro del Tesoro nel 1996 e
Presidente della Repubblica nel 1998; Mario Draghi manager della Banca ebraicoamericana Goldman & Sachs e poi Governatore della Banca d’Italia), mentre i politici
hanno avuto quasi sempre uno scarso potere limitato da quello dell’alta Finanza (p.
179). I politici che hanno cercato di sottrarre la creazione del denaro alle Banche
centrali e di affidarlo allo Stato sono stati uccisi (v. i Presidenti americani Garfield,
Lincoln, Kennedy)17.
Immigrazione e omosessualismo propulsori di mondialismo
‰L’immigrazione era stata programmata (l’ordine era partito dall’Onu) giƒ negli anni
SettantaŠ (p. 157)18. Essa era voluta in vista della globalizzazione e della costruzione del
“Nuovo Ordine Mondiale”. Secondo la Magli un’altra leva per scardinare la cultura delle
Nazioni e imporre la livellazione del mondialismo • l’omosessualismo, che cancella ogni
diversitƒ, anche tra uomo e donna (“maschio e femmina Dio li cre†”); • la pedofilia che
eguaglia adulto a bambino (p. 162).
Conclusione
L’Europa di Maastricht ben vista dai Pontefici del Vaticano II • una corsa al suicidio del
Cattolicesimo. Anche una laica come Ida Magli lo ha capito. Possibile che solo i Vescovi
non possano capirlo? No. Non vogliono o non lo dicono. Infatti dal 1958 con Giovanni XXIII
gli uomini di Chiesa hanno inseguito il Mondo e la Modernitƒ, si sono messi al passo coi
tempi e hanno voluto collaborare con la Finanza, la Politica e la Massoneria alla
costruzione di un “mondo nuovo”, omogeneizzato e appiattito in cui tutti saranno
soggetti al Tempio e alla Repubblica universale. Per† “il diavolo fa le pentole ma non i
17
Cfr. A. ZUNINO, L’insostenibile pesantezza dell’euro, Milano, Sperling & Kupfer, 1999, che prevedeva giƒ
allora il crollo dell’euro; D. ESTULIN, Il Club Bildeberg, Bologna, Arianna, 2009; M. DELLA LUNA – A. MICLAVEZ,
Euro Schiavi. La Banca d’Italia; la grande frode del debito pubblico, Bologna, Arianna, 2008; E. LANNUTTI,
La repubblica delle banche, Bologna, Arianna, 2008.
18
Cfr. G. VALLI, Il vero volto dell’immigrazione, Brescia, Civiltƒ, 1993.
5
coperchi”. Il tremendo castigo annunziato sin dal 1917 dalla Madonna a Fatima si
avvicina sempre di pi‡. “Cuor di Ges‡, pensaci Tu!”19.
d. Curzio Nitoglia
8 dicembre 2010
http://www.doncurzionitoglia.com/ida_magli_europa_mondialismo.htm
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In un prossimo articolo tratter† di simili argomenti alla luce di quanto hanno scritto nel 1948 GEORGE
ORWELL nel suo libro “1984”, che lui avrebbe voluto intitolare “L’ultimo uomo in Europa” e ROBERT HUGH
BENSON nel suo “Il padrone del mondo” del 1907.
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