Lezione 11 Aprile - Psicodinamica di Gruppo

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Lezione 11 Aprile - Psicodinamica di Gruppo
IL CONTATTO SONORO, DA FREUD ALLA MUSICOTERAPIA DI GRUPPO
con la partecipazione della dott.ssa Edith Lecourt.
Introduzione:
La Professoressa Edith Lecourt ci narra:
“Mi è capitato un giorno di essere un dio, di sentirmi come il dio Pan. Ho un debole per il ghiro,
quel piccolo animale selvatico, vivace, intelligente, oh lui sì che sa quanto si risparmia stando otto
mesi l’anno al caldo. Spesso ho tentato di avere un dialogo con lui, trascorrendo tutte le mie notti
ad osservarlo. Quel giorno avevo messo un crostino di pane croccante su un piatto, proprio sotto al
buco che i ghiri avevano creato, sul soffitto della cucina per usufruire delle ricette dell’Uomo.
Allora tre ghiri, si lanciarono dal buco, e a distanza di qualche secondo atterrarono sul pavimento
l’uno sul dorso dell’altro.
Si preannunciava un combattimento molto violento. Questa violenza mi era insopportabile.
Provavo a calmarli usando la mia voce, le mie gesta, ma niente.
Presa dalla disperazione presi il bastone di una scopa e colpii forte sul pavimento: I tre ghiri si
paralizzarono, di colpo, s’irrigidirono…: tre statuette erette sulle loro zampe posteriori…
restarono immobili per così tanto tempo che mi diedero l’impressione di essere sotto il mio
controllo…(era appena se riuscivo ancora a respirare!).
Preoccupata, ebbi allora l’idea di avvicinare a loro altri due crostini (il miracolo della
moltiplicazione dei pani!)
Ed immediatamente ognuno si ritrovò sul proprio crostino!”
Questo contatto sonoro fu un trauma acustico (ciò che irrigidisce).
In questa introduzione, la dottoressa Lecourt ci mostra come il sonoro sia una funzione importante
della psiche, distinta dal musicale. La parola e la musica, infatti, sono il frutto del sonoro, ovvero
sono dei codici che partono da esso.
La dottoressa articolerà il suo elaborato in quattro parti:
1/ Freud e il contatto sonoro
2/ L’effetto Pan e il suono che unisce
3/ Ulisse e le sirene
4/ Il contatto sonoro in musicoterapia analitica di gruppo
1. Freud e il contatto sonoro
Freud nei suoi primi lavori s’interessò molto ai suoni del linguaggio, parlando di “contatto fra due
suoni” e di “familiarità sonora”. Nel libro “Origini della psicoanalisi” troviamo una lettera scritta da
Freud il 31 agosto1898 indirizzata all'amico Fliess in cui racconta di essere immerso nella lettura
delle opere di Lipps: “Ho letto circa un terzo delle sue opere ed ora mi sto avventurando nel
capitolo delle relazioni tra i suoni, con i quali mi sono sempre trovato a disagio, mancandomi la
più elementare conoscenza del soggetto a causa della mia scarsa sensibilità acustica”.
Si possono individuare 2 tematiche principali:
– inconscio e rapporto specifico con le parole attraverso la loro materia sonora;
– la questione del rapporto esistente tra i suoni.
Nell’esaminare il lavoro di Lipps, sembra che Freud si sia soffermato nella lettura nella terza parte
del libro, al capitolo intitolato “ Le relazioni tra i suoni”.
Lipps, inizia il capitolo facendo delle considerazioni sulle relazioni tra le tonalità della scala,
chiamandole relazioni “tonali”.
Egli sottolinea che “non esiste dominio della mente, la cui regolarità delle proprie leggi
sia trasparente quanto il dominio dei toni.”
La questione della relazione tra i toni si articola nella seguente forma : essendo “a” e “b” in una
relazione armonica, al pensiero di uno suono “a” sarà più facile passare ad un suono “b” , vale a
dire che il rapporto delle loro frequenze è semplice. Per chiarire questo concetto si può pensare al
pianoforte in cui il rapporto tra due note separate da 1/8 è 2:1.
Lipps considera che vi sia un legame soggettivo per creare un sentimento di armonia. La
disarmonia, infatti, non è semplicemente un'eccitazione nervosa spiacevole, ma è un'associazione
con il corso continuo delle citazioni e delle emozioni, una relazione tra i processi consci e inconsci.
L’autore propone quindi la nozione di “familiarità sonora”, cioè una relazione armonica e
condizionata dalla relazione di due suoni con un terzo suono in comune, detto suono
fondamentale.
Partendo dal presupposto che non basta la somiglianza tra i due suoni ma ci deve essere un terzo
elemento, Lipps critica le teorie associazionistiche di Helmotz e di Wundt che cercano invece di
spiegare la relazione tra suono “a” e suono “b” in termini di consonanza.
Grazie alle riflessioni di Lipps si possono distingue 2 livelli: uno descrittivo (somiglianza tra i
suoni) e un altro livello inconscio (dinamico, non percettibile) sviluppato proprio nel periodo in cui
Freud sviluppa le teorie sull'inconscio.
2. Effetto pan e il suono che unisce
In “Psicopatologia della Vita Quotidiana”, Freud narra il caso di un bambino “idiota” di cui
esaminava le capacita di reazione al suono. Prima della visita a causa di un suo lapsus, Freud mette
in tasca il diapason anziché il martelletto. Il bambino si mostra interessato al diapason, tanto che
risulta difficile toglierglielo di mano. Freud dà quindi una diagnosi di idiozia, ma associando la sua
sbadataggine ad un errore diagnostico, percepisce questa confusione come un giudizio autocritico:
“Se ne dovrebbe dunque dedurre che anch’io sono un’idiota”.
Il diapason è uno strumento che dà il tono, quindi potrebbe esser associato al Super-Io di cui Freud
sottolinea la dimensione sonora, un Super-Io che ritroviamo in questa sua autocritica.
In musicoterapia, viene vissuta spesso l’esperienza dell’attrazione sonora, soprattutto con pazienti
autistici, psicotici o con grandi disabilità mentali.
E’ ciò che ho chiamato “Effetto Pan”.
Freud si dedicò al sonoro nei suoi primissimi lavori:
Egli seguì i corsi di Brücke sulla fisiologia della voce e del linguaggio e lavorò presso il suo istituto
fino al 1881 dove incontrò Breuer.
Breuer scrisse un paragrafo molto importante negli “Studi sull’Isteria” rispetto alla sordità.
Così Freud si ritrovò in un panorama scientifico dove il suono veniva studiato sotto diverse forme
quali: la voce, il linguaggio e l’udito.
Freud segnala l’importanza del suono all’interno del linguaggio, specialmente per quanto
concerne l’apprendimento nel bambino.
La presenza di forme patologiche come afasia, parafasia ed ecolalia lo induce a porsi dei quesiti
rispetto al funzionamento neurologico e psicologico della percezione e produzione del suono.
Freud constata che il doppio senso di una parola può essere sostituito da una somiglianza sonora tra
due parole.
Altrettanto, nella dimenticanza, la somiglianza sonora, gioca spesso un ruolo importante.
Esiste l’intenzione e la relazione tra i suoni. La “familiarità sonora” superficiale sarebbe legata
non al suono fondamentale (secondo il modello musicale di Lipps) ma, assieme ad un’intenzione
(motif), all’inconscio.
Nella sua analisi dei lapsus, Freud parla di “sfioramento”. Questa nozione di azione per contatto tra
suoni era stata coniata da Wundt. Freud approva questo concetto di azione ma precisa che vi è
sempre un’altra azione perturbatrice che ha le sue origini al di fuori del discorso che stiamo
pronunciando: l’interferenza sonora è legata ad una intenzione inconscia.
Poniamo che una persona dica “lalla” invece di pappa. Prima si sarebbe pensato che la sostituzione
fosse dovuta semplicemente ad un fatto di assonanza; Freud ipotizza che l'affiorare di questo
“lalla”potrebbe essere un riaffiorare di una “laura” detta “lalla”, pensiero che non è cosciente e che
non é spiegabile solo in termini di assonanza.
Il valore psichico di un suono:
Come Meringer e Mayer, Freud individua l’esistenza di una varietà di lapsus e considera che i suoni
delle parole abbiano diversi valori psichici.
Questi autori distinguono il valore sensoriale dal valore semantico della parola.
L’uguaglianza di valore sonoro tra due parole sarebbe legata all'uguaglianza di valore semantico.
L’autore individua dei fenomeni che vanno “al di sopra dell’udito” in particolare nei lapsus: il
principio fondamentale del superudito dei lapsus risiede in ciò che l'ascoltatore e simile al locutore.
Ci sono dei meccanismi simili sia in chi pronuncia i lapsus sia in chi li ascolta.
Freud applica lo stesso principio d’intensità o di valore psichico agli elementi onirici nei sogni.
Certi giochi di parole usano giochi di suono. Freud osserva che originariamente le parole avevano
un doppio senso e gli egiziani per distinguere le parole vi associavano delle immagini;
successivamente il repertorio dei suoni si perfezionò e arricchì e non ci fu più bisogno di associare
parole a immagini.
Più di dieci anni di lavoro sulle questioni legate al sonoro, e la conoscenza di sei lingue tolgono
credibilità alle considerazioni freudiane «di avere un’insensibilità acustica» o musicale! La
dottoressa Lecourt nel suo libro “Freud e il contatto sonoro, il tic tac del desiderio” confuta proprio
l'idea che Freud fosse insensibile al sonoro. L’ipotesi avanzata dalla dottoressa è che per Freud le
emozioni e i problemi relativi alle anticipazioni di Lipps sull'inconscio fossero così invadenti da
produrre come difesa il proclamare disinteresse per il sonoro.
L’effetto Pan ed il suono che unisce
Leggenda del dio Pan:
Il dio Pan viene abbandonato alla sua nascita a causa del suo aspetto mostruoso:
metà animale (capra) metà uomo, terrorizzava la sua stessa madre.
Questo terrore lo perseguiterà e diventerà uno dei suoi poteri: produrre pan-ico, solo al vederlo, ma
soprattutto udendo le sue urla terrificanti.
Egli dovette evitare gli sguardi, e nascondersi in una grotta in balia degli eco delle sue stesse grida.
Dio dell’eccitazione sessuale, sviluppò una sessualità polimorfa, perversa, inarrestabile!
Su un piano sonoro, il suo silenzio quanto il suo rumore amplificati dall'eco, terrorizzavano e
diffondevano panico nelle armate di uomini come nelle mandrie di animali.
Gli individui, capre o umani, venivano colpiti da una forma di “Pan-olessia”, simile all’epilessia.
Il contatto sonoro di questo dio può essere definito come disorganizzante. Sembrerebbe che Pan
riproducesse in questo il suo trauma di neonato, strumentalizzando così il suo eco.
Ma uno dei miti più famosi di Pan riguarda le origini del suo caratteristico strumento musicale, il
flauto, che porta il nome della sua amata, Siringa. Il suono che proviene da questo flauto seduce e
unisce.
Viene perciò chiamato “Effetto Pan” un contatto sonoro disorganizzante. La dottoressa Lécourt
scopre questo suono durante una seduta con un bambino artistico di 4 anni, David: essendo molto
agitato, il bambino correva per la stanza quando, ad un certo punto, batté su un tubo metallico
producendo un suono fortissimo. David si attaccò a questo tubo e la dottoressa dovette andare
fisicamente a staccarlo (Effetto Pan).
All’opposto si trova “Il suono che unisce”: un suono che sbalordisce ma che allo stesso tempo
amplifica, un suono che s’inscrive nella relazione: la dottoressa aveva portato in una seduta 2
fischietti con una pistolina che si alzava e produceva un suono simile al pianto di un bambino. Per
la prima volta David entra in relazione con lei seguendo questi suoni e ripetendoli, entrando così in
un ritmo conversazionale e guardandola più volte.
Il suono “che unisce” è un opposto dell'effetto Pan che invece è bloccante in quanto mette in
relazione. Il dio Pan era solo nella grotta, urlava e sentiva il suo eco, quindi non implicava una
relazione con l'altra persona. Quando il dio smette di urlare e inizia a suonare il suo flauto produce
un suono che seduce e unisce e questo determina una trasformazione anche nella sua terra,
l'Arcadia, che prima era il luogo in cui le persone si divoravano a vicenda mentre ora diviene una
terra civilizzata, cosi come Pan passa dalle urla che mettono paura all'amore.
3. Ulisse e le sirene
Il canto ha un potere di seduzione che può essere anche malefico.
Ulisse, infatti, deve attaccarsi all'albero della barca per resistere al canto delle sirene.
La problematica di Ulisse può essere associata a quella di Freud che si costringe a non interessarsi
più al sonoro e si concentra sull'aspetto visivo. La dottoressa Lecourt collega questo con il rapporto
di Freud alla madre musicista e alla rivalità tra Freud e i musicisti in generale, i quali arrivano per
via artistica dove Freud arriva con le sue argomentazioni. Ulisse deve farsi legare altrimenti il canto
delle sirene l'avrebbe trascinato, cosi Freud deve difendersi dall'attrazione per il sonoro
allontanandosi dalle persone che erano in contatto con la musica. Per esempio non sopportava che
sua sorella imparasse a suonare bene il pianoforte e quindi insistette nel farla smettere.
4. Il contatto sonoro in musicoterapia analitica di gruppo
Il dispositivo di comunicazione sonora che la dott.ssa Lecourt ha messo a punto, già una trentina di
anni fa, è un lavoro dettagliato sull’incontro sonoro, sull’incontro tra due suoni, sulla creazione di
un intervallo sonoro, di un giusto intervallo relazionale (la dott.ssa Lecourt riporta nella seconda
lezione un esempio di esperienza di gruppo in Argentina).