Itinerari culturali del medioevo siciliano

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Itinerari culturali del medioevo siciliano
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Istituto Centrale
per il Catalogo
PALAZZO REALE DETTO “PALAZZO
e la Documentazione
DEI NORMANNI” E CAPPELLA
Itinerari culturali
PALATINA - PALERMO
del medioevo siciliano
Denominazione: Palazzo dei Normanni
Comune: Palermo
Provincia: Palermo
Ubicazione: Centro urbano. Piazza Indipendenza
Uso attuale: Uffici della Regione Sicilia
Stato di conservazione: Edificio interamente conservato
Palermo
Cronologia delle principale fasi storico-costruttive
tando alla testimonianza cinquecentesca di Tommaso Fazello,
la reggia sarebbe stata costruita dai Saraceni subito dopo la
presa di Palermo, avvenuta nell’831. La notizia troverebbe
conferma in diverse tracce di epoca araba rinvenute nella cripta
della cappella Palatina e nei locali ipogeici.
In realtà, già dal V secolo a.c. esisteva una “rocca antica”, come
conferma il ritrovamento di una porzione delle mura puniche cittadine sotto l’ala cinquecentesca del palazzo.
Se a Roberto il Guiscardo ed al conte Ruggero spetta il merito
di aver modificato la vecchia fortezza, non pare ci siano dubbi sulla
costruzione o quanto meno sulla profonda trasformazione dell’edificio, voluta da Ruggero II. Questo è infatti quanto afferma il geografo arabo al-Idrisi cui si deve, oltretutto, un’entusiastica descrizione della città di quel tempo.
Proprio Ruggero II ordinò la costruzione della Cappella Palatina,
sita al piano nobile del palazzo, nonché di tre torri: la Greca, posta
a meridione; la Pisana (o di Santa Ninfa) con la sala del tesoro a settentrione, e la torre Gioaria (“la rifulgente” in lingua araba) contigua alla Pisana.
L’opera del sovrano fu proseguita da Guglielmo I innalzando
un'altra torre, la Chirimbi, ultimata probabilmente dal figlio,
Guglielmo II.
Agli anni a cavallo tra il regno di Guglielmo I e quello di
Guglielmo II risalgono i mosaici della cosiddetta stanza di Ruggero
ad eccezione della volta di età federiciana con la raffigurazione dell’aquila sveva.
Dopo la morte di Federico II di Svevia il palazzo diviene sede di
presidio militare, mentre nel periodo viceregio la corte viene trasferita nel palazzo confiscato alla famiglia Chiaramonte, in piazza
Marina. A partire dal 1553 Giovanni de Vega decide di ripristinarlo
dando avvio al suo profondo rinnovamento.
S
Palazzo Reale detto “Palazzo
dei Normanni” e Cappella
Palatina • Palermo
Veduta esterna su Piazza
Indipendenza (sopra) e su
Piazza Vittoria (sotto)
Salvatore Riva, archivio dell’autore
Palazzo Reale detto “Palazzo
dei Normanni” e Cappella
Palatina • Palermo
Cappella Palatina: rivestimento
musivo
Salvatore Riva, archivio dell’autore
Palazzo Reale detto “Palazzo dei Normanni”
e Cappella Palatina • Palermo
Cappella Palatina: rivestimento musivo e particolare
Salvatore Riva, archivio dell’autore
Descrizione
ertamente risalenti all’età normanna sono le torri Gioaria e Pisana nonché la Cappella
Palatina con la cripta e la zona della fortificazione in cui avevano sede la carceri. La facciata
del palazzo offre sul suo lato meridionale il lungo ed ordinato prospetto realizzato nel 1616
dal vicerè Fernandes Pacco Marchese di Vigliena. Alla fine del XVIII secolo risale invece l’Osservatorio
Astronomico fondato da G. Piazzi ed installato sulla Torre Pisana. Nella torre Torre Gioaria si trovano
la Sala dei Venti e la Stanza di Ruggero a pianta rettangolare, dotata di nicchie sui lati minori, voltata a crociera, caratteristica soprattutto per la sua splendida decorazione musiva che, su un fondo di
tessere dorate, la riveste quasi per intero con immagini di animali e cacciatori impresse nelle lunette,
disegni floreali intrecciati nella volta, fasce geometriche ed ancora grifi e leoni nei medaglioni. Sotto
la Sala dei Venti, è situata la Sala degli Armigeri. Nella Torre Pisana si trovano due sale non visitabili:
al piano nobile quella principale (divenuta ambiente di rappresentanza del Presidente dell’ARS) ed a
quello inferiore la Sala del Tesoro. A partire dal primo ventennio del ‘900 l’edificio è passato dapprima al demanio dello Stato e successivamente a quello della Regione Siciliana.
Discorso a parte merita la Cappella Palatina, autentico gioiello dell’arte sia normanna che bizantina, eretta da Ruggero II nel 1131, un anno dopo la sua incoronazione a Re di Sicilia, con funzione
di chiesa di corte e dedicata all’apostolo Pietro. Risultato della fusione tra la tradizionale pianta longitudinale latina a tre navate e quella centrale bizantina, essa presenta elementi di schietta derivazione islamica quali gli archi a sesto acuto su cui poggiano le colonne della navata ed il magnifico
soffitto ligneo ad alveoli dipinto con temi profani.
Le sue ridotte dimensioni furono volute dallo stesso sovrano che volle farne un luogo raccolto,
immerso in un’atmosfera ieratica cui la vastissima decorazione musiva, adeguandosi alle strutture
architettoniche, offre un contributo determinante.
C
Bibliografia essenziale
Anastasi L., L'arte nel parco reale normanno di Palermo, 1935;
AA. VV., Palazzo dei Normanni, Palermo 1991;
AA.VV., Palazzo Reale (Palazzo dei Normanni), in “L’arte siculo-normanna. La cultura islamica
nella Sicilia Medievale”, 2005, pp. 126-128;
Di Stefano G., Monumenti della Sicilia Normanna, 1979;
Giacomazzi G., Il Palazzo che fu dei re. Di-vagazione storico artistica sul Palazzo dei Normanni,
1959;
La Duca R., Il Palazzo dei Normanni, 1987;
Lanza Tomasi G, Il Palazzo dei Normanni, 1956;
Maniaci A., Palermo capitale normanna, 1994.