Vanchiglia, 100 anni di cuore e pallone
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Vanchiglia, 100 anni di cuore e pallone
tuttonotizie il personaggio lunedì 1 dicembre 2014 tutto calcio piemonte tuttosport 3 Vanchiglia, 100 anni di cuore e pallone Il presidente Eduardo De Gregorio racconta la sua storia con la società granata, che il 21 settembre 2015 festeggerà il centenario della sua fondazione Non solo ricordi «Chiunque sia passato dal Vanchiglia ha lasciato il cuore e tornerebbe da noi anche gratuitamente» Il futuro del calcio «Serve lungimiranza, noi continueremo sulla strada tracciata in questi ultimi anni di lavoro» nicola vigliero fondamentali. L'importante è che i nostri ragazzi crescano nello spirito e ricordino di avere il privilegio di indossare la casacca che fu di Carlo Parola, Paolo Sollier, Claudio Onofri, Cornacchia, Gottardo, Paolo Di Sarno, Michele Padovano, Simone Loria e Andrea Gasbarroni.». «Ogni giorno sento il peso di guidare una società che ha scritto la storia del calcio piemontese, ma l'orgoglio e la passione prevalgono su qualsiasi altro sentimento o stato d'animo. L'occasione del centenario sarà per noi un'occasione per festeggiare con tutti coloro che hanno scritto la storia del Vanchiglia». torino È il timoniere del Vanchiglia dal 2008, anche se tiene saldamente le redini dello storico sodalizio granata dal 1997, quando l'allora Presidente Roberto Gaddi lo convinse ad assumere la carica di Amministratore Delegato, designandolo di fatto come suo successore e come traghettatore dei granata nel nuovo millennio. Il personaggio in questione è Eduardo De Gregorio, l'autentico "Deus ex machina" del Vanchiglia. Uomo di corporatura esile, ma di grande statura morale. Saldo nei principi e dotato di una determinazione fuori dal comune. Non è un azzardo constatare che in questi anni in Via Ragazzoni sono "passate" tante persone, ma il Vanchiglia ha continuato a camminare sulle spalle del proprio presidente. Spesso ostile alle sirene dell'informazione, tanto che difficilmente in questi anni ha rilasciato dichiarazioni e interviste: «Non mi è mai piaciuto stare sotto le luci dei riflettori. Ho sempre preferito la sostanza alla forma, i risultati ai proclami. Forse è un limite, ma il mondo è pieno di gente che Eduardo De Gregorio in una foto celebrativa dell'imminente centenario parla senza pensare». stessa della società». Come si è sviluppato il suo per- Sotto la sua Presidenza è arrivato corso al Vanchiglia? un titolo regionale (Allievi fascia «Era il 1984, seguivo con molta di- B) nel 2013 e nello stesso anno screzione i miei figli che giocavano. anche un titolo provinciale Allievi Negli anni mi fu chiesto più volte e la vittoria della Coppa Piemonte di entrare in società ma io ero mol- con la Juniores, ma anche tante le to restio. Accettai nel 1997, quando delusioni sia con la Prima Squal'allora Presidente Gaddi mi affidò dra che con il Settore Giovanile. il ruolo di Amministratore Delega- Che bilancio si può trarre? to. Nel 2008, invece, il Vanchiglia visse una fase di profonda trasformazione e dovette affrontare non poche vicissitudini. Decisi di assumere la carica in prima persona. Non potevo tirarmi indietro, la posta in palio era la sopravvivenza «Il vero cruccio è non essere riusciti a conservare la categoria (Promozione, ndr) con la Prima Squadra, ma la speranza è che presto ci torneremo e ci resteremo. Per quanto riguarda il Settore Giovanile i risultati aiutano certo, ma non sono Ed a chi le dice che al Vanchiglia si vive di ricordi, quasi alla stregua di una ricca ereditiera cosa risponde? «Chiunque ha giocato o allenato al Vanchiglia ci ha lasciato il cuore, tanto che in molti tornerebbero a collaborare con noi a titolo gratuito. Questo perché al Vanchiglia abbiamo sempre privilegiato il rapporto umano rispetto ad altri aspetti più materiali. Noi siamo una grande famiglia e ci tengo a sottolineare che qui non viviamo di ricordi, ma vogliamo continuare ad essere protagonisti». Il 21 Settembre del 2015 il Vanchiglia compirà 100 anni, è più l'onore di guidare la società a questo storico traguardo o l'onere di dover far fronte a difficoltà e criticità? Come vede il futuro del calcio giovanile e dilettantistico in generale, e quello del Vanchiglia in particolare? «Le due cose sono strettamente correlate. Servono politiche lungimiranti per valorizzare il nostro settore, che deve essere agevolato in ogni modo per poter continuare a promuovere il gioco più bello del mondo. Il Vanchiglia continuerà sulla strada tracciata. Continueremo ad essere artefici del nostro destino. Nel Settembre del 1915, nonostante fosse da poco scoppiata la Prima Guerra Mondiale, i soci fondatori del Vanchiglia non ebbero paura di inseguire e realizzare un sogno. Il nostro dovere è quello di farlo continuare a vivere. E ci riusciremo, statene certi!». IL CASO «Ora paghiamo colpe non nostre» Dallo schiaffo di Pelle in poi, il sodalizio granata è finito nell'occhio del ciclone. Ma la società rigetta ogni accusa di violenza e anti-sportività 26 Ottobre 2014. Durante la partita di Prima Categoria tra il Vanchiglia ed il Carrara,ungiocatoredeigranata(Francesco Pelle) riceve la seconda ammonizione e la conseguente espulsione, in tutta risposta rifila uno schiaffo in pieno volto al direttore di gara. Fra lo stupore e l'incredulità generale, l'arbitro sospende la partita e si chiude nel suo spogliatoio, dove si precipita il Presidente del Vanchiglia De Gregorio, per porgere le scuse di tutta la società e nient'altro. Lo stesso Presidente ed il dirigente accompagnatore Virgilio Casetti scortano l'arbitro fino alla sua autovettura e si offrono di accompagnarlo fino al più vicino Ospedale, vista l'esigenza manifestata. Il Direttore di gara ringrazia ma rifiuta, ma questo non impedisce al buon Casetti di Vittorio Oreggia Direttore Responsabile recarsi al Gradenigo per rinnovare le scuse del sodalizio vanchigliese, accertarsi delle sue condizioni senza chiedere alcuno sconto, anzi. La decisione del Giudice Sportivo arriva come una sentenza già scritta: 2 anni di squalifica per il giocatore, partita persa a tavolino, ma anche riconoscimento della fattiva collaborazione della società, che intanto si era premurata di inviare una lettera di scuse anche all'Associazione Italiana Arbitri. Un conto troppo salato Questo il "casus belli", perché quel ne seguirà, denunciano dalle parti di Via Ragazzoni, è un autentico accanimento nei confronti della squadra: «Stiamo pagando per colpe non nostre, va bene la responsabilità oggettiva, la partita persa e la squalifica, ma un episodio isolato non può essere il motivo di mancanza equità degli arbitri nei nostri confronti». Questo il pensiero dell'allenatore Antonio De Gregorio, che continua: «La società si è dissociata subito da quel gesto violento, allontanan- do il giocatore già prima le decisioni del giudice sportivo, ma da allora qualcosa è cambiato nei nostri confronti. Non chiediamo chissà che - continua il tecnico - ma solo di essere trattati come tutti gli altri. Io alleno dal 2002 e da allora non ho mai preso una sola giornata di squalifica. Dai miei giocatori pretendo rispetto nei confronti degli arbitri. Ma chi il rispetto deve essere reciproco». Un vero e proprio sfogo quello dell'allenatore, cui fa eco il capitano Alessandro Di Fiore: «Domenica a fine partita non è successo niente, l'arbitro non ci ha comunicato alcuna eventuale sansione, ma sul Comunicato è riportata una mia squalifica di 2 giornate per una presunta manata ad un braccio di un avversario. Sono esterrefatto, senza parole, e la rabbia aumenta quando si ha la consapevolezza di non essere una persona violenta. La sensazione è che per colpa di una persona tutta la squadra ne sta pagando le conseguenze. Prova ne sono alcuni rigori evidenti negati e, soprattutto, espulsioni assurde». Il capitano del Vanchiglia Alessandro Di Fiore Nuova Editoriale Sportiva S.r.l.: Direzione, Redazione, Amministrazione, Ufficio diffusione e Ufficio Marketing: Corso Svizzera, 185 - 10149 Torino. Tel. 01177731. [email protected] Realizzazione: Habtech Snc. Corso Dante, 5 - 14100 Asti (At). Tel. 393-9674454. Mail: [email protected] / Stampa: Monzastampa Via Buonarroti, 153 - Monza (Mb). 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