Motor Show, la sfida di oggi con la forza degli anni ruggenti
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Motor Show, la sfida di oggi con la forza degli anni ruggenti
14 Novembre 2009 Periodico della Camera di commercio di Bologna l’evento Motor Show, la sfida di oggi con la forza degli anni ruggenti Il salone nel cuore della Motor Valley di Marco Montaguti I l M oto r S h ow ricomincia dagli anni ruggenti, quelli delle prime edizioni, dal ’77 in avanti. Allora non c’erano, come oggi, le grandi case automobilistiche. Ma il diver timento era assicurato. E pr oprio nei primi anni cominciò il passaparola: <All’appuntamento di dicembre della Fiera di Bologna bisogna esserci>. Il divertimento, per chi ama la velocità e il rombo dei motori sarà assicurato. <Siamo certi _ dice Bruno Filetti, presidente della Camera di commercio_ che l’edizione 2009 sarà un successo nonostante le assenze di gran nome. Ma dobbiamo anche riconoscere agli organizzatori, Gl Events di avere fatto una scelta coraggiosa, dobbiamo dargliene atto>. Ma sentiamo le ragioni di Giada Michetti, ad di Gl Events Italia. <Mantenere il Motor Show e farlo qui, in una terra unica dalla naturale vocazione per i motori, è una sfida che il nostro gr uppo intende vincere. Gl Events conferma ancora una volta e con gran forza, l’impegno sul territorio già dimostrato con la sottoscrizione dell’aumento di capitale di BolognaFiere Spa. Va ricordato anche _ af ferma Michetti_ che il Motor show rappresenta per la città un indotto nell’ordine dei cento milioni di euro; inoltre Bologna grazie all’attrazione che esercita all’inizio di dicembre negli appassionati di motori viene visitata e conosciuta ogni anno da migliaia di persone, le stesse che poi ne restano conquistate e scelgono poi di tornare per motivi diversi, per cultura, per shopping o per turismo>. L’ e d i z i o n e s t r a o r d i n a r i a d i quest’anno segnerà un vero e proprio ritorno alle origini, a quando, era il 1979, Bologna, pur senza la presenza di case d’auto, significava gare, esibizioni di dragster, motociclismo acrobatico, prove di rally e di go-kart, ma anche una gara fra meccanici che anticipava i pit stop Ferrari di epoca più recente. Tanti nomi storici parteciparono a quelle prime edizioni fino alla storica visita di Enzo Ferrari nel 1981 che ha consacrato il sodalizio tra Ferrari e Motor Show, sodalizio confermato anche per questa edizione. Per l’ad dei BolognaFiere, Federico Minoli <il ritor no alle origini del Motor show significa ritor nare alla passione pura per il mondo dei motori che non è solo un fatto di business. Quella di dicembre è una grande impresa che Gl Events si accinge a fare, un’impresa coraggiosa e rischiosa, ma di grande impatto sulla Fiera e sulla città>. • Periodico della Camera di commercio di Bologna Novembre 2009 l’evento Un programma mozzafiato Tante le sorprese sia tra i padiglioni che sulle piste Tra i padiglioni il pubblico potrà scegliere di vivere le due e quattro r uote secondo punti di vista diversi: sicurezza ed educazione stradale, ecologia e alimentazioni alter native con metano e GPL, spor t e motorismo storico. Anche in pista le sorprese saranno tantissime, a cominciar e dal mito della F1 per antonomasia, la Ferrari. Al Cavallino sarà completamente dedicata la giornata di sabato 5 dicembre con l’emozionante pitstop della sua F1 e tanti eventi che vedranno in scena le sue magnifiche Granturismo: dalle 430 del Ferrari Challenge - Trofeo Pirelli e Coppa Shell - all’attesissimo Ferrari FXX Event. Tor nerà, per la sua Schierate tutte le rosse di Maranello I biglietti, che alle casse de Motor Show costeranno 15 euro, sono già in prevendita on line al prezzo speciale ridotto di 12 euro venticinquesima edizione il 7 e l’8 dicembre, il Findomestic Memorial Bettega con numerosi protagonisti del Mondiale FIA WRC. T ra i nomi già confermati ci sono Petter Soldberg su Subar u, Marcus Gronholm su una Subar u Impresa WRC e Sébastien Ogier su Citroën. Tra le gare di vetture storiche e il Drifting ci sarà spazio anche per un debutto ad alto tasso adrenalinico: gli stuntmen di Mirabilandia, impegnati tutti i giorni del Motor Show (tranne il 5 dicembre) nello spettacolo Scuola di Polizia. Tor nando alla par te espositiva, i visitatori troveranno una sorprendente novità: iscrivendosi a Motor Show Club i titolari di un biglietto d’ingresso intero o ridotto prevendita potranno aggiudicarsi un carnet di benefit unici che comprenderà buoni carburante, sconti sull’assicurazione auto, ricariche telefoniche e il download gratuito di musica on line. I biglietti, che alle casse de Motor Show costeranno 15 euro, sono già in prevendita on line al prezzo speciale ridotto prevendita di 12 euro (+ commissioni di 0,60 euro). Tutte le info sul Motor Show e su Motor Show Club al sito www.motorshow. it. • L’anno difficile dell’auto Il 2009 è stato segnato dalla grande crisi economica globale, una crisi scatenata da un sistema finanziario internazionale fuori da ogni regola. Il settore automobilistico si trova ora al centro di una rivoluzione (basta pensare alla capacità produttiva strutturale e alla domanda molto inferiore) destinata a riscrivere gli equilibri tra le case produttrici. In questo quadro i i Saloni internazionali sono stati messi a dura prova. Nel corso di quest’anno c’è stata la cancellazione del Salone di Londra, una edizione ridotta a Detr oit e una riduzione di spazi e di pubblico per il grande tradizionale Salone di Ginevra. L’edizione della rassegna di Barcellona, che festeggiava il novantesimo compleanno, si è salvata solo grazie all’impegno delle autorità locali che ha permesso di eliminare le spese delle case automobilistiche per la par tecipazione e l’allestimento. In Giappone il Salone di Tokio ha rischiato di essere cancellato, ma le grandi imprese motoristiche locali si sono coalizzate in difesa di un salone decisamente autarchico. Ma c’è un altro pericolo che, come ha rilevato Giada Michetti nella sua presentazione del Motor Show, si allunga minaccioso sul futuro. Ed è l’opinione diffusa tra molti manager del settore che i Saloni non siano più utili per il lancio di nuovi prodotti e che abbiano più successo le presentazioni organizzate dalle case stesse. In questo modo per l’Europa sarebbero suf ficienti il Salone di Ginevra e, ad anni alterni, Parigi e Francoforte. A livello mondiale resterebbero solo Detroit e Tokio, grazie alla forza dei giganti locali. In questo scenario scoraggiante va ricordato che l’Italia è il secondo mercato europeo dopo la Germania e, per alcuni marchi, il primo dopo il mercato interno. Se perdessimo il Motor Show saremmo di fronte al paradosso che l’Italia potrebbe diventare l’unico Paese produttore continentale senza un Salone dell’auto. • 15