Motor Show, la sfida di oggi con la forza degli anni ruggenti

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Motor Show, la sfida di oggi con la forza degli anni ruggenti
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Novembre 2009
Periodico della Camera di commercio di Bologna
l’evento
Motor Show, la sfida di oggi con
la forza degli anni ruggenti
Il salone nel cuore
della Motor Valley
di Marco Montaguti
I l M oto r S h ow ricomincia
dagli anni ruggenti, quelli delle prime
edizioni, dal ’77 in avanti. Allora non
c’erano, come oggi, le grandi case
automobilistiche. Ma il diver timento era assicurato. E pr oprio nei
primi anni cominciò il passaparola:
<All’appuntamento di dicembre della
Fiera di Bologna bisogna esserci>. Il
divertimento, per chi ama la velocità
e il rombo dei motori sarà assicurato. <Siamo certi _ dice Bruno Filetti,
presidente della Camera di commercio_ che l’edizione 2009 sarà un successo nonostante le assenze di gran
nome. Ma dobbiamo anche riconoscere agli organizzatori, Gl Events
di avere fatto una scelta coraggiosa,
dobbiamo dargliene atto>. Ma sentiamo le ragioni di Giada Michetti, ad di
Gl Events Italia. <Mantenere il Motor
Show e farlo qui, in una terra unica
dalla naturale vocazione per i motori, è una sfida che il nostro gr uppo
intende vincere. Gl Events conferma
ancora una volta e con gran forza,
l’impegno sul territorio già dimostrato con la sottoscrizione dell’aumento
di capitale di BolognaFiere Spa. Va
ricordato anche _ af ferma Michetti_
che il Motor show rappresenta per la
città un indotto nell’ordine dei cento
milioni di euro; inoltre Bologna grazie
all’attrazione che esercita all’inizio di
dicembre negli appassionati di motori
viene visitata e conosciuta ogni anno
da migliaia di persone, le stesse che
poi ne restano conquistate e scelgono
poi di tornare per motivi diversi, per
cultura, per shopping o per turismo>.
L’ e d i z i o n e s t r a o r d i n a r i a d i
quest’anno segnerà un vero e proprio
ritorno alle origini, a quando, era il
1979, Bologna, pur senza la presenza di case d’auto, significava gare,
esibizioni di dragster, motociclismo
acrobatico, prove di rally e di go-kart,
ma anche una gara fra meccanici che
anticipava i pit stop Ferrari di epoca
più recente. Tanti nomi storici parteciparono a quelle prime edizioni fino
alla storica visita di Enzo Ferrari nel
1981 che ha consacrato il sodalizio tra
Ferrari e Motor Show, sodalizio confermato anche per questa edizione.
Per l’ad dei BolognaFiere, Federico
Minoli <il ritor no alle origini del
Motor show significa ritor nare alla
passione pura per il mondo dei motori
che non è solo un fatto di business.
Quella di dicembre è una grande
impresa che Gl Events si accinge a
fare, un’impresa coraggiosa e rischiosa, ma di grande impatto sulla Fiera e
sulla città>. •
Periodico della Camera di commercio di Bologna
Novembre 2009
l’evento
Un programma mozzafiato
Tante le sorprese sia tra
i padiglioni che sulle piste
Tra i padiglioni il pubblico potrà scegliere di vivere le due
e quattro r uote secondo punti di
vista diversi: sicurezza ed educazione stradale, ecologia e alimentazioni alter native con metano e
GPL, spor t e motorismo storico.
Anche in pista le sorprese saranno tantissime, a cominciar e dal
mito della F1 per antonomasia, la
Ferrari. Al Cavallino sarà completamente dedicata la giornata di sabato
5 dicembre con l’emozionante pitstop della sua F1 e tanti eventi che
vedranno in scena le sue magnifiche Granturismo: dalle 430 del
Ferrari Challenge - Trofeo Pirelli e
Coppa Shell - all’attesissimo Ferrari
FXX Event. Tor nerà, per la sua
Schierate tutte le rosse di Maranello
I biglietti, che
alle casse
de Motor Show
costeranno
15 euro, sono già
in prevendita on line
al prezzo speciale
ridotto di 12 euro
venticinquesima edizione il 7 e l’8
dicembre, il Findomestic Memorial
Bettega con numerosi protagonisti del Mondiale FIA WRC. T ra i
nomi già confermati ci sono Petter
Soldberg su Subar u, Marcus
Gronholm su una Subar u Impresa
WRC e Sébastien Ogier su Citroën.
Tra le gare di vetture storiche e il
Drifting ci sarà spazio anche per un
debutto ad alto tasso adrenalinico:
gli stuntmen di Mirabilandia, impegnati tutti i giorni del Motor Show
(tranne il 5 dicembre) nello spettacolo Scuola di Polizia.
Tor nando alla par te espositiva,
i visitatori troveranno una sorprendente novità: iscrivendosi a Motor
Show Club i titolari di un biglietto
d’ingresso intero o ridotto prevendita potranno aggiudicarsi un carnet
di benefit unici che comprenderà
buoni carburante, sconti sull’assicurazione auto, ricariche telefoniche
e il download gratuito di musica on
line.
I biglietti, che alle casse de Motor
Show costeranno 15 euro, sono già
in prevendita on line al prezzo speciale ridotto prevendita di 12 euro
(+ commissioni di 0,60 euro). Tutte
le info sul Motor Show e su Motor
Show Club al sito www.motorshow.
it. •
L’anno difficile dell’auto
Il 2009 è stato segnato dalla
grande crisi economica globale, una
crisi scatenata da un sistema finanziario internazionale fuori da ogni regola. Il settore automobilistico si trova
ora al centro di una rivoluzione (basta
pensare alla capacità produttiva strutturale e alla domanda molto inferiore) destinata a riscrivere gli equilibri
tra le case produttrici. In questo quadro i i Saloni internazionali sono stati
messi a dura prova.
Nel corso di quest’anno c’è stata
la cancellazione del Salone di Londra,
una edizione ridotta a Detr oit e
una riduzione di spazi e di pubblico per il grande tradizionale Salone
di Ginevra. L’edizione della rassegna di Barcellona, che festeggiava il
novantesimo compleanno, si è salvata
solo grazie all’impegno delle autorità
locali che ha permesso di eliminare
le spese delle case automobilistiche
per la par tecipazione e l’allestimento. In Giappone il Salone di Tokio ha
rischiato di essere cancellato, ma le
grandi imprese motoristiche locali si
sono coalizzate in difesa di un salone
decisamente autarchico. Ma c’è un
altro pericolo che, come ha rilevato Giada Michetti nella sua presentazione del Motor Show, si allunga
minaccioso sul futuro. Ed è l’opinione
diffusa tra molti manager del settore
che i Saloni non siano più utili per il
lancio di nuovi prodotti e che abbiano
più successo le presentazioni organizzate dalle case stesse. In questo modo
per l’Europa sarebbero suf ficienti il
Salone di Ginevra e, ad anni alterni,
Parigi e Francoforte. A livello mondiale resterebbero solo Detroit e Tokio,
grazie alla forza dei giganti locali.
In questo scenario scoraggiante va
ricordato che l’Italia è il secondo mercato europeo dopo la Germania e, per
alcuni marchi, il primo dopo il mercato interno. Se perdessimo il Motor
Show saremmo di fronte al paradosso
che l’Italia potrebbe diventare l’unico
Paese produttore continentale senza
un Salone dell’auto. •
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