Bach Ho - Qwan Ki Do di Somma Lombardo
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Bach Ho - Qwan Ki Do di Somma Lombardo
IH IH Bach Ho - Qwan Ki Do di Somma Lombardo di Antonio Saponaro di Antonio Saponaro Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 2 di Antonio Saponaro Ai miei allievi: Massimo Pier Luca Marco Che la Vita vi sorrida sempre Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 3 di Antonio Saponaro Indice Introduzione Marco Luca Pier Massimo Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 4 di Antonio Saponaro Introduzione Nel raccontare e analizzare un gruppo come quello che si è costituito presso la Palestra Bach Ho – Qwan Ki Do di Somma Lombardo è necessario partire dal descrivere quali è il sistema di valori che guida le scelte o che accomuna tutte le persone che condividono e perseguono il medesimo obiettivo. Il QKD è sempre stato inteso non un mero apprendimento di tecniche di autodifesa, ma come attività educativa di per sé, con un rilevante contenuto emozionale e relazionale per chi pratica questa attività sportiva. Per dirla con parole conosciute a chi pratica QKD «considerare la pratica dei combattimenti marziali e di gara come un mezzo per progredire e non come un fine a sé»1. Le cinture nere rappresentano le figure educative con cui i bambini, i ragazzi e gli adulti che partecipano alle attività che si svolgono nella palestra si relazionano costantemente. In tale contesto si capisce quanto sia mai necessario che il Maestro e le gli allenatori sportivi rappresentino un punto di riferimento valoriale da seguire, in quanto sono i primi che tendono verso uno stile di vita corretto, improntato sul rispetto reciproco e sulla osservanza delle regole fondamentali del QKD: fiducia in sé, rispetto degli altri, cura del corpo e dello spirito, praticare delle virtù morali (rettitudine, probità, semplicità, modestia, tolleranza). Il maestro è quindi prima di tutto un maestro di vita da tenere ad esempio, dopodiché è colui che organizza le attività e insegna affinché tutti possano apprendere il massimo livello di sviluppo delle tecniche di lotta. Gli istruttori e i loro aiutanti sono consapevoli dell’importanza del ruolo, costantemente ribadito durante i diversi incontri, nei confronti dei bambini, adolescenti e giovani, ma anche nei confronti degli atleti adulti. Non meno importante , specialmente a livello amatoriale, ed infine ai genitori, che affidano i loro figli alle società sportive. Quindi di valorizzare l'evento sportivo come risorsa per la persona. Come di vedrà durante la descrizione della varie componenti e della struttura, vi è uno spirito solidaristico e collaborativo che nel corso degli anni si è progressivamente consolidato. Basterebbero i numeri a descrivere ciò che c’è: 136 atleti iscritti alle attività della palestra, tra cui circa 50 bambini e altrettanti ragazzi. Per non parlare di circa 100 soci non praticanti, di frequente amici o genitori dei bambini e dei ragazzi. 1 http://www.qwankido.org Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 5 di Antonio Saponaro 1. Palestra Bach Ho di Somma Lombardo, storia, valori e organizzazione Una breve cronistoria Nel 1988 a Somma Lombardo nasce, all’interno di una piccola palestra privata, il primo gruppo di QKD della provincia di Varese. L’istruttore di allora, Roberto De Pasquale, inizia con un gruppo di circa 20 allievi, molti dei quali avevano conosciuto il QKD grazie ad una dimostrazione delle tecniche andate in onda grazie al format Domenica In condotta da Mino Damato. Per circa quattro anni il gruppo,composto in prevalenza solo da adulti, rimane pressocchè quello, anche se successivamente ci si trasferisce in una palestra di maggiori dimensioni. Il punto di svolta lo si ha quando nel 1996 io e il mio fratello di armi Paolo Lunardi proponiamo all’istruttore della palestra di istituire un turno specifico per i bambini. L’idea ha un grande successo. In poco tempo il numero di iscrizioni si triplica, tanto che la palestra comincia ad essere “troppo stretta” rispetto alle esigenze sportive. A questo si deve aggiungere che l’ambiente della palestra è poco confacente allo spirito sportivo del QKD e le rette mensili risultano troppo alte, oltre al fatto che è prevista una doppia iscrizione annuale. Nel 1996 l’Unione Italiana Qwan Ki Do mi affida la responsabilità tecnica della conduzione del gruppo di Somma Lombardo. Il mio primo pensiero è quello di istituire un vero e proprio “gruppo”, unito, spinto dallo spirito e dalla voglia di crescere e imparare, dove ognuno risulta essere protagonista non solo della propria crescita sportiva, ma anche di un progetto di sviluppo comune. Con i miei allievi più anziani decidemmo di costituire una Associazione no profit, l’Associazione Bach Ho La palestra si apre ad iniziative ed attività non solo interni, ma anche a collaborazioni di altre persone che potevano fornire, grazie al loro spirito collaborativi o alla loro esperienza, un possibile sviluppo della palestra. L’associazione comincia a strutturarsi ed a definire un suo profilo. E’ nominata la Presidente Flora Baravelli (in carica fino al 2008), il Vicepresidente Pier Prealta (cintura nera II dang) e il Segretario Massimo Lodi (cintura nera II dang). Massimo e Pier realizzano di fatto il mio progetto, si impegnano su tutti i fronti e su tutti gli aspetti. Tutti quanti sosteniamo lo sviluppo dell’Associazione non solo attraverso il nostro lavoro e la nostra disponibilità, ma spesso anche attraverso il diretto esborso economico per l’acquisto di materiale utile. Già in questa fase di pongono solide basi per la realizzazione di uno “spirito di gruppo”. Alle iniziative, alle attività collaborano sempre più soggetti. Di fatto l’Associazione si basa su un sistema di valori che vengono da tutti condivisi: amicizia, lealtà, disponibilità. Nel 1999 è raggiunto il primo grande obiettivo: il trasferimento in una palestra del Comune di Somma Lombardo. Tutte le cinture nere della palestra divengono i soci fondatori dell’Associazione Bach Ho. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 6 di Antonio Saponaro Alla crescita dell’Associazione si deve far fronte con una nuova struttura organizzativa. Nello spirito che anima tutte le attività ad ognuno viene attribuita una specifica responsabilità, sempre nell’ambito della propria disponibilità e in linea con gli impegni lavorativi e scolastici di ognuno. Marco Casalucci è il responsabile del settore bambini, Pier e Massimo hanno con me le responsabilità di coordinamento delle attività La mia esperienza In più parti ho sottolineato quanto la mia esperienza oramai ventennale Praticante di QKD è sempre stata caratterizzata da forti e significative relazioni affettive e amicali con le persone che hanno partecipato alla costruzione di un importante progetto. Dagli allievi (grandi o piccoli), sino ad arrivare a coloro che partecipano alle attività dell’Associazione. Per questo motivo dopo tanti anni di insegnamento sono arrivato a pensare che l’insegnamento della sola tecnica, anche se fondamentale e importante, non era di per sé sufficiente. Di fatto l’ergere l’Associazione su un sistema di valori importanti e di crescita era una condizione necessaria a fondare solidi basi per una crescita umana, affettiva, sportiva. Ho sempre pensato che uno dei valori fondanti del QKD, come “Praticare le virtù morali che sono alla base del Qwan-Ki-Do: rettitudine d'animo, probità, semplicità, modestia e tolleranza”, siano elementi educativi su cui basare l’insegnamento dell’arte marziale. Come allo stesso modo sono stati assunti i valori come la lealtà, l’altruismo, la disponibilità e l’esempio, che, se in apparenza potrebbero apparire antisonanti, di fatto sono elementi su cui ho basato tutto il mio percorso educativo in questi anni. Inoltre ho sempre pensato che tali responsabilità educative abbisognassero di vari supporti di professionisti ed esperti anche esterni alla struttura. L’Istruttore non può e non deve essere solo. Ha bisogno sempre di confrontarsi con le tecniche di QKD più professionali ed evolute; spesso mi sonno trovato a chiedere ai miei stessi allievi di perfezionare una tecnica. Ha bisogno di chiedere consigli a medici per la organizzazione della preparazione atletica; spesso chiedo a fisiatri e ortopedici quali accorgimenti tecnici adottare per migliorare le prestazioni o per risolvere eventuali problemi di funzionamento. Ma un istruttore è spesso messo di fronte a problemi più o meno gravi, più o meno rilevanti, caratteristici anche dell’età evolutiva. Le risposte non possono essere naturalmente tecniche, per questo ci sono i professionisti nel settore, ma comunque risulta il più delle volte necessario “saper ascoltare”. La fiducia che adulti, giovani, ragazzi e bambini hanno nei confronti dell’Istruttore è molto mediata dalla sua capacità di sapere capire i diversi problemi, anche senza dare apparentemente nessun tipo di soluzione. E’ una operazione di constante conquista di fiducia. E’ tutto questo che ho sempre ricercato nel mio essere istruttore: non sentirsi mai completo, approfondire sempre le proprie conoscenze, avere l’umiltà di chi è consapevole dei propri limiti e li affronta con coraggio per espandere i propri confini. Si potrebbe dire una fusione di tecnica e umanità. Da un lato la costante ricerca di un miglioramento tecnico, delle competenze sportive, del miglior modo per insegnare l’uso di Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 7 di Antonio Saponaro un’arma, della costante programmazione delle lezioni. Dall’altro la reale consapevolezza che un istruttore non può e non deve essere solo questo, in quanto la base solida di un buon insegnamento è data soprattutto dalla capacità di entrare in comunicazione con l’altro, di saper cogliere i bisogni non espressi/espressi con difficoltà. E’ quindi l’idea che l’essere o meno istruttore, essere o meno tecnicamente dotati, non è solo dato dalla “carica istituzionale” attribuita bensì dalla capacità di essere riconosciuto tale non solo dagli stessi allievi, ma anche dalle famiglie o dagli amici che fanno parte dell’Associazione Bach Ho. La filosofia del lavoro di gruppo è alla base del progetto che abbiamo costruito in questi anni. Il grande gruppo costituito oggi si regge su una serie di valori e principi importanti, quali la fiducia, il rispetto reciproco, l’altruismo, l’onestà, la chiarezza. E’ una ricchezza, una fortuna, condividere il lavoro e le esperienze con persone che non hanno nulla da guadagnare se non lo stare bene insieme e condividere le esperienze per/con gli altri. In tutto questo contesto, il merito che mi sento attribuirmi è la passione per il QKD, che rende molto facile superare tutte le difficoltà che si incontrano nel percorso. L’organizzazione delle attività Nel corso degli anni si sono consolidate una serie di attività sia per quanto riguarda l’organizzazione dei turni e delle modalità di svolgimento delle esercitazioni in palestra durante la settimana, sia relativamente alle attività annuali. Alle attività tipicamente sportive sono sempre affiancate delle attività che coinvolgono anche le famiglie o gli amici dell’Associazione. Sostanzialmente sono quattro i momenti importanti che caratterizzano le attività dell’Associazione: - Attività settimanale/mensile - Attività sociali - Dimostrazione annuale - Campeggio estivo Attività settimanale/mensile I contenuti e le modalità di svolgimento delle attività settimanali sono programmate all’inizio dell’anno sociale. Ogni lezione è attentamente preparata soprattutto sui contenuti, prestando attenzione alla necessità che ognuno definisca i propri obiettivi di crescita in base alle proprie aspirazioni, interessi e capacità. La programmazione settimanale segue un piano organizzato a livello mensile: ogni mese è dedicato allo specifico lavoro sullo sviluppo di tecniche differenti. Ad esempio, un mese dedicato alle tecniche che comportano gli esercizi di gambe, quali spazzate, calci o forbici, un alto mese alle proiezioni, le leve, tecniche a coppia, ecc.. Alla base di ogni lezione vi è comunque sempre la cura delle forme e posizioni di base, mentre una lezione al mese è dedicata allo studio delle armi. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 8 di Antonio Saponaro Le attività settimanali sono programmate in modo da essere coerenti con gli impegni scolastici per i bambini, ragazzi e adolescenti – che per principio devono essere coerenti con le attività del QKD - e per le attività familiari e lavorative degli adulti. Gli allenamenti si tengono due giorni alla settimana, il martedì e il venerdì, dalle ore 17 alle ore 20,30 articolando i turni in questo modo: - bambini dalle 17 alle 18 - ragazzi dalle 18 alle 19 - Adulti dalle 19 alle 20,30. Attività sociali Le attività sociali svolte dall’Associazione Bach Ho hanno due obiettivi prioritari. Da un lato essere un elemento di divertimento, svago, di valorizzazione dello stare insieme, di ricercare e valorizzare le amicizie tra coloro che frequentano le attività sportive. Dall’altro lato l’essere di supporto e sostegno nei confronti di chi ha bisogno, di chi, per la propria particolare condizione ha difficoltà a superare/affrontare momenti o periodi particolari della propria vita. Le cene sociali e le attività di raccolta fondi per beneficenza sono i due tipi di momenti organizzati durante il corso dell’anno associativo. Le cene sociali si svolgono all’apertura dell’anno a settembre, prima di natale con le famiglie per scambiarsi gli auguri e alla fine dell’anno verso giugno. A febbraio è organizzato uno spettacolo di beneficenza anche attraverso il coinvolgimento di personaggi famosi che gratuitamente prestano la loro opera in favore dell’associazione. Nel corso degli anni hanno aderito personaggi famosi come Baz, Lauretta, Francesco Rizzuto (vigile di Colorado Cafe), Timoteo, Moffa, Renato Converso, Spoto, Bruce Ketta (il postino di Zelig), e tanti altri. I fondi ottenuti (14 mila euro ogni anno nelle due ultime edizioni) sono stati devoluti ad associazioni quali, - ANFAS di Somma Lombardo - Medici senza frontiere - Comunità Santa Maria che svolge attività in Africa. Dimostrazione annuale Nel periodo annuale, tra dicembre è organizzata una delle attività maggiormente attesa da parte dei bambini e dai ragazzi: la dimostrazione annuale alla quale partecipano tutti i praticanti. Si tratta di un momento coinvolgente che emula la “festa del villaggio” tipica della tradizione vietnamita, in occasione della quale ognuno mostra quello che ha imparato. Proprio perché festa del villaggio viene aperta alle famiglie e ai cittadini interessati a vedere le diverse dimostrazioni spettacolari. Ad ognuno è attribuito un compito specifico a seconda della sua esperienza ed età. I Bambini si cimentano sui giochi e sulla dimostrazione di esercizi, i ragazzi esprimono la forza, la potenza e la spettacolarità dell’arte marziale, gli adulti la competenza e l’esperienza. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 9 di Antonio Saponaro L’ex Presidente dell’Associazione durante la presentazione di una stagione sportiva. Sig.ra Flora Baravelli Campeggio estivo Ogni anno è organizzato un campeggio estivo. E’ un momento importante per l’Associazione in quanto si sperimenta un nuovo modo di stare insieme, giorno e notte e non solo per le ore settimanali di palestra. La vita nel campeggio è improntata nell’ottica dell’essenzialità, lontani dalle “comodità”, da ciò che è futile, finalizzando tutto nello stare insieme, al dedicarsi per alcuni giorni all’arte del QKD. Gli ultimi campeggi si sono tenuti tutti nel mese di maggio e nella località Brinzio. Il supporto dei familiari, che svolgono tutta l’attività logistica è utile per poter concentrare le forze sulle attività. La ricerca di una determinata atmosfera, il silenzio, la ricerca di nuove sensazioni, portano ad organizzare anche alcuni allenamenti notturni: − Bambini dalle 23,30 alle 00,30 − Ragazzi dalle 0,30 alle 01,30 − Adulti dalle 01,20 alle 3,00. Collaboratori, atleti iscritti e alcuni risultati sportivi Le attività messe in cantiere in questi anni hanno fatto si che molti bambini e bambine, ragazzi e ragazzi e adulti e persone chiedessero di poter imparare le tecniche del QKD. Nel corso degli anni sono fortemente aumentaste le richieste di iscrizione ai corsi, tanto che oggi, considerando anche gli istruttori e gli aiutanti, l’Associazione conta 136 iscritti. In modo particolare è notevole il numero di bambini sotto i 12 anni di età (49) e di ragazzi e ragazze (48). Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 10 di Antonio Saponaro Composizione e numero degli atleti alla palestra Bach Ho ad ottobre 2008. Gruppi Istruttori Aiutanti istruttori Bambini di età 5 -8 anni Bambini di età 9 - 12 anni Adolescenti di età 13 - 17 anni Giovani e adulti (dai 18 anni in su) Totale Numero iscritti 2 7 25 24 48 30 136 Queste attività sono possibili grazie al contributo di persone che aderiscono alle attività dell’Associazione - anche soci non praticanti – e atleti con esperienze significative che prestano il loro tempo per le lezioni con i bambini, ragazzi e adulti. Persone che collaborano alle attività dell’Associazione Bath Ho. Nome Attività in palestra Ruolo associativo Presidente Pierfranco Prealta Antonio Saponaro Massimo Lodi Marco Casalucci Gianluca Cavalleri Marco Albano Andrea Rizzotto Luca Albano Ignazio Squeo Simona Gallo Debora Gobbo Edoardo Pinelli Mirko Visentin Emanuele Negro Simone Valesella Andrè Albini Davide Mattiuzzo Michele Barbera Luca Zocchi Fabio Baravelli Aiutante istruttore Istruttore Istruttore Segretario Aiutante istruttore Aiutante istruttore Vice Presidente Aiutante istruttore bambini Aiutante istruttore bambini Concetta Mirto Socio non praticante Anna Di Leo Socio non praticante Stefano Rampi Socio non praticante Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo Grado Cintura nera II Dang Cintura nera II Dang Cintura nera II Dang Cintura nera II Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera II Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera I Dang Cintura nera Cintura nera Cintura nera Cintura nera Cintura nera Cintura nera Materiale e relazioni Relazioni assistenza Controllo palestra 11 di Antonio Saponaro Nel corso degli anni gli iscritti alla palestra hanno raggiunto degli importanti risultati sportivi. Ma prima di passare in rassegna i risultati raggiunti (tabella) è necessario ribadire quale è il comportamento degli istruttori in questo ambito. L’aspetto delle competizioni, delle gare a cui le persone partecipano deve essere preliminarmente collegato ad una serie di aspetti che sono stati più volte evidenziati nel corso dello scritto. Agli atleti partecipanti alle attività sportive viene più volte ribadito quanto la ricerca della vittoria fine a se stessa nelle gare non solo è un aspetto non solo da evitare, ma lontano dalla cultura dell’Associazione. Nelle esperienze passate più volte la competizione è stata vista come un momento in cui venivano giudicate le competenze soprattutto da parte dei ragazzi, le attese del ragazzo erano tali che invece di un momento di confronto con altri atleti sulle tecniche, sulle modalità di svolgimento di un esercizio, diveniva un momento in cui era forte lo stress accumulato. Le conseguenze si riflettevano sulla prestazione atletica - con risultati al di sotto rispetto alle potenzialità individuali- , sulla vanificazione del momento socializzante, sulla motivazione a continuare gli allenamenti di fronte ad un risultato scoraggiante, sulla stima personale. In sintesi, abbiamo verificato che laddove l’attenzione è orientata sui risultati sportivi, si producono risultati negativi su molti forniti e aspetti, mentre quando si sposta l’asse sull’acquisizione di capacità, sul divertimento, sullo stare insieme i risultati sono molto più positivi. E’ logico in un tale approccio culturale i ragazzi e i giovani, come anche i bambini, non vengono mai invitati a partecipare alle gare, si ritiene più che mai utile aspettare che siano gli stessi ragazzi – nel momento in cui acquisiscono sicurezza - a proporsi per competere in una gara. Il ruolo degli istruttori è comunque quello di valutare il grado di maturazione del ragazzo a intraprendere una competizione anche di fronte ad una richiesta esplicita. In breve, ci si è rifatti semplicemente ai principi basilari del QKD: “curare il corpo e lo spirito per sé e per gli altri, e non per nutrire la propria vanità e il proprio orgoglio”. Inoltre: “considerare la pratica dei combattimenti marziali e di gara come un mezzo per progredire e non come un fine a sé”. Alcuni risultati raggiunti dal 1998. Anno 1998 Risultati raggiunti Categoria bambini/e: - 2° e 3° classificato del campionato regionale; - 3° classificato campionato nazionale; 2000 Categoria bambini/e: - 1° e 2° classificati del campionato regionale; 2004 Categoria bambini/e: - 2° e 3° classificato del campionato regionale; - 2° e 3° classificato campionato nazionale; Categoria ragazzi/e: - 1°, 2° e 3° classificato del campionato regionale – combattimento; Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 12 di Antonio Saponaro 2005 3° classificato del campionato regionale – tecnica; 1° e 3° classificato campionato nazionale - combattimento; 3° classificato campionato nazionale - tecnica; Categoria bambini/e: - 1° e 3° classificato del campionato regionale; - 1° e 2° classificato campionato nazionale; Categoria ragazzi/e: - 1°, 2° e 3° classificato del campionato regionale – combattimento; - 2° classificato del campionato regionale – tecnica; - 1°, 2° e 3° classificato campionato nazionale - combattimento; - 3° classificato campionato nazionale - tecnica; 2006 Categoria cinture nere: - 3° classificato campionato nazionale – tecnica; 2007 Categoria bambini/e: - 1°, 2° e 3° classificato del campionato regionale; - 1°, 2° e 3° classificato campionato nazionale; Categoria ragazzi/e: - 1°, 2° e 3° classificato del campionato regionale – combattimento; - 2° classificato del campionato regionale – tecnica; - 1°, 2° e 3° classificato campionato nazionale - combattimento; - 3° classificato campionato nazionale - tecnica; Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 13 di Antonio Saponaro 2. I gruppi di atleti I bambini Il progetto di insegnamento del QKD ai bambini si basa sulla considerazione della loro fragilità, lo stato di crescita, la necessità i trasformare tutte le attività in funzione ludica progettando un proposto adattato alla loro morfologia e alla loro età. Il gioco, l’animazione, la fantasia sono i presupposti per creare un clima sereno e produttivo per insegnare ai bambini il QKD. L’obiettivo è di iniziare e preparare i bambini all’attività, considerando che la tecnica, anche se importante, passa in secondo piano rispetto alla valorizzazione della corporeità, della capacità di acquisire un adeguato equilibrio, di sapere gestire il proprio corpo. Attraverso il QKD i bambini entrano in contatto con la propria aggressività, imparano a conoscerla e a gestirla, proprio in virtù delle regole fondamentali richieste ai bambini. Salti, cadute, corsa, ostacoli, percorsi, sono tutte elementi che vengono utilizzati per i bambini più piccoli. Il corpo deve divenire anche un mezzo per esplorare, imparare e comunicare. In sintesi, abbiamo verificato che il miglior modo per insegnare l’arte del QKD ai bambini è fare in modo che essi si divertano durante gli esercizi. Gli aspetti tecnici sono sempre alla base dell’insegnamento, basato su un programmazione con obiettivi ben delineati, ma è utile inserirla sempre al giusto momento e con le giuste modalità, quando vi sono dei prerequisiti di base avviati. Ai bambini vengono fornite sole le indicazioni di base, spiegate con un linguaggio a loro accessibile, in quanto si ritiene maggiormente utile privilegiare una auto-individuazione progressiva della giusta modalità di svolgimento dell’esercizio attraverso l’accompagnamento dell’istruttore. Ad esempio, per insegnare a dare un calcio è spiegato in linea generale la tecnica di base, lasciando che i bambini e le bambine, attraverso l’ausilio e l’incoraggiamento dell’istruttore, trovino la giusta tecnica da applicare. E’ una modalità di insegnamento che deve essere giudicata soprattutto dai risultati che produce: tutti i bambini acquisiscono delle ottime abilità tecniche nello svolgimento degli esercizi e una elevata comprensione dei diversi passaggi che lo caratterizzano. Per verificare lo stato di apprendimento della tecnica, le cinture nere a volte commettono appositamente degli errori nello svolgimento dell’esercizio, i bambini e le bambine divengono protagonisti in quanto spiegano quale è il corretto svolgimento dell’azione attraverso “momenti di discussione”. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 14 di Antonio Saponaro Dimostrazione annuale dei bambini presso la palestra La teoria è quella parte dell’insegnamento che nel corso degli anni ha subito maggiori variazioni. Abbiamo verificato che la storia del M° Tong veniva appresa con grande difficoltà da parte dei bambini e delle bambine. Si è ritenuto utile variare sostanzialmente la modalità di racconto, lasciando intatti i contenuti, ma modificando sostanzialmente le modalità di comunicazione. Attraverso la collaborazione dei familiari e delle cinture nere è stato costruito un teatro della marionette, aggiunto qualche personaggio di fantasia, riscritta la storia e i dialoghi. L’obiettivo principale è fornire un forte messaggio: l’arte marziale senza elementi sulla cultura sulla quale si è sviluppata è solo una attività fisica senza senso. Il QKD ha una storia che punta ai valori importanti anche a prescindere dalla mera fisicità. I risultati possono essere valutati da diversi punti di vista. Attualmente, come in precedenza evidenziato, vi sono 50 bambini iscritti ai corsi di QKD. E’ il numero massimo che le risorse disponibili e la struttura può sopportare. Adolescenti Nei confronti dei teenager la tecnica acquisisce molto più rilevanza rispetto ai gruppi di bambini. Resta sempre inteso che l’obiettivo è di proporre un progetto volto non alla ricerca della vittoria a tutti i costi – che risultano anzi comportamenti disapprovati - ma alla cooperazione della sfera fisica e sociale (aiuto reciproco, dialogo fisico non aggressivo). L’attività con i ragazzi risulta essere molto più impegnativa rispetto a quanto avviene per i gruppi dei bambini e degli adulti. E’ una fascia di età in cui la vulnerabilità risulta essere molto più evidente; i ragazzi chiedono una maggiore attenzione, una maggiore capacità di ascolto e, al contempo, incoraggiamento, sicurezza, voglia di protagonismo. La fiducia che si ripone nei loro confronti è il perno su cui ruota la relazione con questi ragazzi. Essere di esempio è un valore aggiunto a cui occorre non sottrarsi. Un buon maestro deve avere la capacità di capire i diversi momenti: quando ascoltarli e quando è il momento di fornire un consiglio. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 15 di Antonio Saponaro Seppure gli istruttori sono di fatto delle figure educative a pieno titolo, vi sono degli argomenti che non rientrano nella “pertinenza” delle attività: affari di cuore, problemi familiari, aspetti di stretta pertinenza della famiglia. Ad ogni modo sono loro stessi che, nel momento in cui abbisognano di aiuto, si rivolgono alle figure che maggiormente inspirano fiducia, che non deve essere mai “tradita”. Occorre seguire la lealtà e sincerità, evitando di utilizzare “frasi fatte”, finti moralismi o costruire castelli di sabbia su argomenti sui quali non si è competenti. Risulta più facile ascoltare senza necessariamente dare consigli spesso non richiesti. Dimostrazione annuale di adolescenti presso la palestra La lezione tecnica viene svolta attraverso un lavoro adatto alla loro età. Vengono limitati gli esercizi che comportano un eccessivo carico sulle articolazioni, ancora meno quelli che caricano sulla colonna vertebrale, in quanto, come hanno consigliato i consulenti fisiatri che prestano i loro consigli all’Associazione, le attività sportive quali judo, equitazione o moto cross possono comportare a lungo andare serie problematiche alle colonna vertebrale. Si nota spesso l’impazienza dei ragazzi e giovani di mettere a frutto le tecniche acquisite, la voglia di impararne di nuove. Le cinture nere vengono in parte mitizzate, come dei modelli a cui puntare. Ma da parte degli istruttori c’è sempre la reale consapevolezza che i miti possano anche crollare. Il confronto fisico, non scoraggiato, è più che altro orientato a sperimentare i propri confini, le proprie possibilità di miglioramento, i punti di debolezza su cui lavorare per acquisire nuove capacità. Giovani e adulti Il terzo turno l’arte marziale viene vissuta nel rispetto della sua viva tradizione, delle sue regole e tradizioni culturali. E’ un gruppo abbastanza eterogeneo poiché è comprensivo di giovanissimi (18 anni o più), giovani e adulti. Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 16 di Antonio Saponaro La presenza degli adulti, a volte anche primi e secondi cap, spesso caratterizzati da uno spessore culturale elevato, porta una certa serenità all’interno del gruppo. Sovente accade che giovani ragazzi, che hanno acquisito esperienza negli anni, insegnino ad un adulto le diverse tecniche del QKD. Proprio per il clima associativo instaurato vi è di fatto uno scambio generazionale: da un lato i giovani che insegnano le tecniche, dall’altro gli adulti che insegnano i valori. A tutti quelli che nel silenzio e nell’ombra lavorano per questo gruppo dando sapore e sostanza Bach Ho - Qwan ki Do, Somma Lombardo 17