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Ventennale FEDERCONSUMATORI
Roma, 25/11/2008
Buon pomeriggio, Signore e Signori.
Permettete che mi presenti. Sono Erin Brockovich, non Julia Roberts. Ho prestato il mio nome a
Julia per un film di circa due ore, ma poi mi è stato restituito.
Sono lieta che il film e la vittoria che esso rappresenta continuino a vivere, perché mi offrono
l’opportunità di condividere le mie idee e le mie esperienze con voi.
O
R
I
Non posso non cominciare dicendo quanto sia emozionata ed entusiasta di esser stata invitata a
parlare con voi quest’oggi, e di poter partecipare a questo convegno che festeggia 20 anni di
consumerismo. E così, eccomi qua.
SU
M
AT
Questo è in assoluto il mio primo viaggio in Italia e so già che non sarà l’ultimo. Muoio dalla voglia
di assaggiare tutte le vostre specialità e di vedere tutti i luoghi per cui il vostro paese è così famoso.
Alcuni dei vostri monumenti, così famosi, rappresentano parte dei motivi per cui mi trovo qui, e che
mi spingeranno a tornare. L’inquinamento (e il successivo disinquinamento) che sta erodendo le
facciate dei vostri splendidi edifici storici, è un problema. Noi tutti vogliamo preservare questi
monumenti per le generazioni future, quindi è tempo di metterci al lavoro. C’è molto da fare qui a
Roma, la Città Eterna.
O
N
Spero di poter dare il mio contributo nel rendere l’Italia e il resto del mondo più consapevoli. Spero
che i consumatori siano tutelati, che possano far sentire la propria voce, che possano avere un ruolo
nel preservare i diritti e la dignità di tutti.
ER
C
Questo processo comincia proprio qui, adesso.
FE
D
Oggi non è un giorno come gli altri. Ci troviamo davanti a un bivio. In un certo senso, siamo
davanti a un bivio tutti i giorni. Tutti i giorni ci alziamo, e proseguiamo sullo stesso sentiero che già
conosciamo. Seguire sempre lo stesso sentiero è come salutare un vecchio amico, è qualcosa di
molto familiare, quindi non ci sembra che ogni passo, che ogni giorno sia una scelta … invece è
così.
Ci troviamo sulla soglia del cambiamento e del rischio. Ecco che il sentiero si biforca. Una
possibilità è non fare niente: restare a guardare e lamentarci mentre il mondo è ammalato, aspettare
passivamente e rischiare: magari un giorno i danni provocati dall’uomo scompariranno, come per
magia. Ma abbiamo un’altra possibilità: scegliere di agire. Possiamo decidere che a partire da oggi,
ogni nostra scelta sarà la scelta migliore. In realtà è semplice: basta scegliere un’auto efficiente
invece che un SUV. Scegliere i mezzi pubblici invece della macchina. Scegliere la bicicletta invece
dei mezzi pubblici. Scegliere una lampadina a risparmio energetico invece di una a incandescenza.
C’è sempre una scelta.
Ogni scelta che faremo, anche se piccola, ci avvicinerà un altro po’ a un mondo più sano, un passo
alla volta. Ecco come potremo tracciare un nuovo sentiero, perché se non lo faremo, il nostro
mondo si ammalerà sempre più.
discorso di Erin Brockovich
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Ventennale FEDERCONSUMATORI
Il nostro mondo deve cambiare in meglio: ecco ciò che mi sta davvero a cuore. Noi tutti vogliamo
dei cambiamenti positivi, che trasformino questo mondo in un posto migliore per me, per voi, per i
nostri figli e per i nostri nipoti, e per i loro figli. Non solo per vivere, ma per prosperare.
La mia missione, è quella della consapevolezza e del cambiamento positivo.
Mi sta a cuore l’ambiente, ma non sono precisamente un’ambientalista. Mi interesso di politica, ma
non sono un personaggio politico. Non sono soltanto una persona che porta un messaggio. Il
messaggio sono io stessa. Il viaggio della mia vita è il mio messaggio, e fortunatamente, sono
ancora in viaggio.
O
R
I
Il viaggio ha subito una vera svolta quando ho fatto luce sulla vicenda di un colosso energetico che
stava avvelenando una cittadina in California. Il viaggio si è fatto ancora più strano quando è uscito
il film Erin Brockovich, quindi vorrei parlarvene brevemente.
M
AT
Se non hanno mai fatto un film sulla vostra vita, è difficile comprendere l’impatto che un tale film
possa avere su di voi.
SU
Il film è uscito otto anni fa e continua ancora ad influenzare la mia vita. La gente continua a
chiamarmi e a scrivermi da ogni parte del mondo. Mi hanno scritto pure cinque comunità italiane,
chiedendomi aiuto perché anche in Italia si registrano delle contaminazioni da cromo esavalente,
proprio come in quella cittadina che si vede nel film. La gente mi chiede ancora di raccontare quella
storia, che rappresenta una delle ragioni per cui mi trovo qui oggi.
O
N
È un vero piacere avere l’opportunità di parlarvi di persona, e poter condividere con voi un po’ della
mia filosofia, delle mie idee e del mio appassionato impegno per i diritti dei consumatori e la tutela
della salute e della sicurezza, oltre che poter rispondere alle domande che in tanti mi hanno scritto.
ER
C
La domanda che mi fanno tutti riguarda la realtà della storia. E spesso viene chiesto in maniera
strana, se non addirittura dubbiosa. Il film raccontava la realtà? Tutta quella storia è successa
davvero?
FE
D
La risposta è sì. È un film e gli eventi raccontati sono successi davvero nella vita reale. Soltanto,
che nella vita reale non avevamo un copione e non sapevamo che cosa sarebbe successo. Potevamo
soltanto stringere i denti e continuare a credere nella nostra causa.
Il personaggio, la Erin Brockovich che avete visto nel film, è quella vera, anche se non ero io in
senso letterale. Il personaggio di Erin che appare nel film è l’essenza della Erin che porto qui nel
mio cuore.
C’è chi pensa che il film sia la storia di un pesce fuor d’acqua. Qualcuno pensa che sia una storia
sulla giustizia. Alcuni la considerano una versione moderna di Don Chisciotte che combatte contro i
mulini a vento. Altri la vedono come una storia d’amore. Se lo chiedessero a voi, proponendo tutte
queste opzioni, scegliereste la risposta che vi sembra più giusta. Ma ciò che rende meravigliosa la
mia vita, è la meraviglia della vita stessa. Il film è tutte queste cose.
Ma in fondo, perché ci raccontiamo delle storie? Perché quando parliamo di una persona,
guardare una singola goccia d’acqua. C’era un filosofo che ha detto: “Si può raccontare
storia dell’oceano da una sola goccia”. Ed ecco perché se raccontiamo la storia della
qualcuno, e lo facciamo con onestà e considerando il suo comportamento, in realtà
discorso di Erin Brockovich
è come
tutta la
vita di
stiamo
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raccontando la storia di tutta l’umanità. Di storie come la mia ce ne sono dappertutto. Le vittime
sono dappertutto. Dappertutto ci sono consumatori che vengono defraudati.
Da una parte c’è la storia di una singola persona; dall’altra, la storia dell’umanità che questa
persona rappresenta. Arrivare a comprendere la storia di una vita equivale a comprendere la natura
che accomuna tutte le nostre vite.
Il filo che ci lega tutti è l’emozione. Non è mai la trama. È l’atto di riconoscerci: “Guarda, c’è anche
la mia storia lì sul grande schermo”. In verità, il film Erin Brockovich racconta di tutti noi.
M
AT
O
R
I
Tutti vogliamo essere i buoni. Spero che tutti noi crediamo nella giustizia, nei valori morali e nel
fair play. Mi è capitato di trovarmi nel posto giusto al momento giusto e di essere una persona che
voleva riparare un torto. Molte persone vogliono riparare un torto. Anche se non sembrano, o si
vestono, o dicono parolacce come Julia Roberts, cioè, come Erin Brockovich. Questa empatia,
questo identificarsi con Davide che sconfigge Golia, racconta la vostra essenza, ed è solo una delle
tante ragioni per cui il film ha emozionato moltissime persone.
SU
Nella vita vera non esistono un inizio chiaro, né una fase di mezzo, né una fine. La vita è un
continuum, una serie di vicende, confronti, conflitti e decisioni che si manifestano, che non
potranno mai trovare posto in una sceneggiatura di 120 pagine, ma si verificano in maniera
disordinata. Tutti noi viviamo in questo continuum frenetico, intricato, caotico e senza fine: ecco
l’energia, la complessità, l’immensità della vita, paragonata alla singola storia raccontata nel film.
N
La vera vittoria del film non è economica, né politica; non è questione di chi ha vinto e chi ha perso.
È una vittoria DEI VALORI MORALI.
ER
C
O
Non ha importanza ciò che ha cercato di fare la PG&E, il colosso energetico. Loro avevano perso in
partenza, perché in una questione morale di ampio respiro, stavano dalla parte del torto. Ecco
perché il film è riuscito ad emozionarvi.
D
Nel film, come nella mia vita, il personaggio cinematografico e la vera Erin si sono dimostrate
all’altezza della sfida. Abbiamo combattuto una giusta battaglia. Lei ha vinto nel film, io la mia
vittoria la porto qui, nel cuore. È anche la vittoria della gente di tutto il mondo, che ha il diritto di
bere un’acqua pulita.
FE
Se sei in grado di impegnarti per sostenere qualcosa in cui credi, per quanto cerchino di annientarti,
alla fine, grazie alle tue idee, alla tua determinazione e alla tua convinzione, ce la farai. Magari non
oggi, magari non domani, ma un giorno vedrai: non solo ce l’avrai fatta, ma sarai più forte che mai.
NON C’È VITTORIA PIÙ GRANDE!
Pensando probabilmente che il film non si sarebbe mai fatto, Ed Masry, l’avvocato del film, il mio
capo, mi chiedeva: “Se davvero fanno il film, chi vorresti nel ruolo di Erin?”
In realtà non ci avevo pensato, ma Ed disse che lui sì, ci aveva pensato, e che non gli importava chi
sarebbe stata, purché non fosse Julia Roberts.
Con sua grande delusione, ad impersonare lui non è stato Tom Cruise.
Ed Masry, l’avvocato, era mio amico ed era una persona straordinaria. Molti di voi forse non
sapranno che Ed ci ha lasciati a dicembre del 2005. Avevamo in comune un grande amore per
l’umanità. È stato il lavoro fatto insieme, la somma dei nostri sforzi, a creare qualcosa che è molto
discorso di Erin Brockovich
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più grande di noi, presi come singoli individui. Un vero eroe gioca in squadra. È una persona che sa
lavorare insieme agli altri per realizzare qualcosa di giusto. Quegli obbiettivi li abbiamo raggiunti
insieme.
Ed vivrà per sempre nel mio cuore. Come qualcuno ha detto: “Vivere nei cuori dei tuoi cari vuol
dire non morire mai”. Aveva ragione, perché in questo senso siamo tutti immortali. Viviamo nel
continuum di causa ed effetto.
Causa ed effetto si susseguono rapidamente. Ci succedono delle cose, cambiamo, impariamo,
cambiamo gli altri. Qualcuno ci insegna qualcosa, qualcun altro impara da noi. Paghiamo in
anticipo. La verità delle nostre vite è la nostra eredità.
O
R
I
Sono passati otto anni dall’uscita del film, e sono successe molte cose. I miei figli sono cresciuti:
Matthew ha 25 anni e si è sposato. Katie ne ha 23, e la “piccola” Elizabeth ha 17 anni.
M
AT
Il motociclista, Jorg, se n'è andato a febbraio di quest’anno per un tumore cerebrale.
SU
Disgraziatamente, 54 dei 634 clienti dell’ormai famosa causa, non ci sono più. Troppe di queste
vittime hanno avuto la vita stroncata dagli abusi raccontati nel film. Le loro morti testimoniano che
non abbiamo vinto la guerra. Ci ricordano quanto sia stata importante quella battaglia, e quanto sarà
importante alzarsi in piedi e combattere la prossima battaglia, e quella che verrà dopo, e quella dopo
ancora.
O
N
Quindi il film racconta la realtà, e ciò che è più importante, è che quella storia è vera. Gli abitanti
della cittadina di Hinkley, in California, esistono davvero. Quello che è successo e che hanno
sofferto è tutto vero. Adesso che qualcuno ha raccontato la loro storia, è ancora più importante che
tutti, dappertutto, riconoscano la verità universale della giustizia.
ER
C
Devo confessarvi un piccolo segreto, che resti tra noi. Perché dopo questo film, molti credono di
sapere tutto di me, ma ecco il segreto. Io non sono solo quella che vedete nel film. Nella mia vita
c’è anche altro, oltre a ciò che è stato compattato in quelle due ore che avete visto. Per raccontare
quelle due ore, io ho vissuto circa 35 anni, e non sono stati tutte rose e fiori, o premi Oscar.
FE
D
Per gran parte della mia vita, sono stata la classica e tenera “sfigata”. Mi hanno dato il premio di
“ragazza con meno probabilità di successo”.
E ci credevo pure io. Ho avuto bisogno di molto tempo per capire che i miei orizzonti non erano
limitati dai preconcetti degli altri. Loro avevano scelto di vedermi come una perdente, ma non
doveva essere per forza una mia scelta. Eccoci qua, si torna a uno dei miei argomenti preferiti. La
scelta.
Soffermiamoci un attimo sulla scelta. Il concetto in sé è sconvolgente. Le scelte possono essere
semplici o complicate. Potrà cambiare ciò che si sceglie, ma il processo della scelta è sempre
uguale.
Il potere che abbiamo, di poter scegliere, è straordinario. La scelta è il nostro modo di rapportarci
con la libertà personale, la libertà emotiva, la libertà di stare con gli altri, di liberarci dalla paura di
ciò che è sconosciuto, e voi lo sapete; anche di liberarci dalla paura di ciò che conosciamo.
Il mio problema era che lasciavo che fossero gli altri a definirmi. Avevo rinunciato alla SCELTA di
farlo da me e per me, e ne ero sminuita. Non lasciate che vi succeda la stessa cosa. Dipende da voi e
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da come sceglierete di reagire a ciò che sta succedendo intorno a voi: sarà l'inizio del racconto della
vostra vita.
Non possiamo scegliere le circostanze esterne, ma possiamo sempre scegliere come comportarci in
queste circostanze.
Se ripensiamo ad Aristotele, c'è stata una grande evoluzione nel modo in cui gli uomini oggi
concepiscono la direzione e lo scopo della propria vita. C'è chi crede che il nostro carattere, ciò che
siamo, quello che facciamo, come ci comportiamo, e soprattutto quello che ci succede, siano solo il
risultato di qualcosa che viene dall'esterno. Per chi la pensa così, quello che gli succede, è frutto
della sfortuna, oppure il destino gli ha giocato un brutto tiro.
O
R
I
Io sono convinta che le nostre azioni, le scelte che possiamo compiere, influenzino l'esito.
Shakespeare è riuscito a dirlo splendidamente nel suo Giulio Cesare: “La colpa non è delle stelle,
ma nostra”.
M
AT
Abbiamo tutti i mezzi per cercare di determinare il nostro destino. Voi potete cercare di determinare
l'esito scegliendo di impegnarvi: è tanto semplice! Con le vostre scelte, in futuro avrete voce in
capitolo.
N
SU
Vorrei tornare al film per un momento. Comincia con un incidente stradale: un episodio che a detta
di molti mi ha cambiato la vita. “Ecco”, dicono, “allora è così che è cominciato tutto?”. Ma non è
stato l'incidente a cambiarmi la vita. Sono state la mia reazione e la scelta di affrontare la situazione
di petto, a portarmi nello studio di Ed Masry, il quale mi ha dato un lavoro; mentre lavoravo, ho
cominciato a leggere dei documenti che riguardavano delle transazioni discutibili in cui era
coinvolta una donna di Hinkley, in California.
ER
C
O
Solo dopo aver esaminato quella situazione, ho visto, all'insaputa dei diretti interessati, che gli
abitanti venivano avvelenati dagli scarichi industriali di un colosso energetico che aveva uno
stabilimento della zona.
D
A quel punto mi sono buttata. Perché ho visto che c'era un problema. La situazione e le persone che
la subivano mi hanno fatto capire chiaramente che in quel momento mi trovavo davanti a un'altra
scelta. Potevo girarmi dall'altra parte, o potevo fare qualcosa, qualunque cosa, tutto ciò che potevo
per proteggere il loro bene più prezioso, cioè la vita stessa. La vita non ha prezzo.
FE
Tutte le rane che nuotavano in quell'acqua stavano morendo. Mi chiedevo se stessero morendo
anche le persone. Mi sono accorta che gli alberi seccavano. La natura non era né viva né vegeta. La
vita stava scomparendo laddove avrebbe dovuto prosperare. Mi domandavo quale fosse il nesso, ed
ecco che ho visto l'ironia della sorte. L'acqua, l'elemento indispensabile alla vita, stava uccidendo la
vita stessa.
Mi impegno a difendere l'ambiente con passione, ma mi preoccupa il fatto che molti di noi non
vedano che l'ambiente ha un impatto diretto sulla nostra salute e sulla nostra sicurezza. Siamo noi,
l'ambiente.
In quanto ambientalista e in quanto sostenitrice dei consumatori, la mia più grande sfida è cercare di
svelare la causa che è alla radice di molti di questi problemi. L' INGANNO.
Lo era e lo è tuttora. In quella famosa causa abbiamo dovuto scavare in mezzo agli imbrogli e alle
informazioni fuorvianti, per poi scoprire che l'inganno e l'avidità avevano trasformato l'acqua in
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veleno. E casi come questo si verificano ancora in tutto il mondo. Da qualche parte, l'avidità di
qualcuno sta ancora avvelenando l'acqua. È l'inganno che mette a rischio i diritti dei consumatori.
Cambiano i nomi, le facce, i luoghi, ma la battaglia continua.
L'inganno ci sottrae le informazioni. Senza informazioni, non abbiamo difese. Il veleno della
menzogna che ha contaminato l'acqua, porta alla contaminazione delle nostre risorse, a malattie,
sofferenze, dolore e morte.
A causa del film e della mia franchezza nel denunciare i pericoli a cui sono esposte le vittime di
menzogne e scelte sbagliate, c'è chi pensa che io combatta contro l'industria.
O
R
I
Non è mia intenzione. Se un'industria fa la cosa giusta, per me è un piacere riconoscerlo, e darle il
mio appoggio.
M
AT
Ecco la ragione per cui credo nella class action. Appoggio gli avvocati e le associazioni di
consumatori negli Stati Uniti e negli altri paesi del mondo in cui è possibile ricorrere all'azione
collettiva. Mi congratulo con il Parlamento italiano per aver approvato la class action per tutelare i
diritti dei consumatori.
SU
La class action permette di tutelare i consumatori che sono vittime di abusi. La class action
favorisce le aziende virtuose, che giocano secondo le regole. La class action è un'azione combinata
di governo, industria e consumatori.
O
N
Nessun avvocato, né una persona comune può permettersi di affrontare una causa se i vantaggi sono
inferiori alle spese. La class action aiuta ad evitare le truffe. La class action vuole estirpare le
industrie che ingannano e permettere invece a quelle virtuose di prosperare, nel rispetto della
sicurezza della gente.
ER
C
Negli Stati Uniti abbiamo centinaia di casi di class action. Anche se non ho le statistiche, vi
assicuro che per queste azioni legali, il numero di successi è alto.
FE
D
Abbiamo molte associazioni di consumatori che lavorano fianco a fianco con gli avvocati e con la
gente per far nascere la consapevolezza che può portare a una affirmative action, cioè una
discriminazione positiva. È uno sforzo collettivo. Ci vuole una squadra per offrire un vero
cambiamento a coloro che sono stati truffati, per dare voce a persone che magari non ce l'hanno.
Lavoriamo insieme, combattiamo insieme; insieme vinciamo.
John Donne ha scritto la famosa frase: “Nessun uomo è un'isola, completo in sé stesso”, e aveva
ragione.
Voglio incoraggiare e raccomandare alla Federconsumatori e al Parlamento italiano di difendere
coloro che hanno bisogno di voi. Molti italiani mi hanno già contattato per dei casi di cromo
esavalente qui nel vostro paese. Sì, lo stesso cromo esavalente che ha quasi distrutto Hinkley, in
California, sta mostrando la sua brutta faccia anche qui.
Voi e la Federconsumatori avete la stoffa per questo lavoro, ma se lavorerete insieme, farete la
differenza. Se aveste bisogno di aiuto, non esitate a rivolgervi a me.
Ogni volta che si parla di menzogne, mi irrito molto. Ho visto che cosa cono capaci di fare le bugie,
anche nella mia vita privata.
discorso di Erin Brockovich
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Ventennale FEDERCONSUMATORI
Ricordo che una notte stavo tornando a casa in macchina, dopo una lunga giornata di lavoro passata
a leggere una montagna di documenti. Mi chiedevo che diavolo stessi facendo. Non vedevo mai i
miei bambini, guadagnavo lo stretto indispensabile per tirare avanti, sembrava che stessi lottando
contro un fantasma, stavo indagando su qualcosa che non mi riguardava minimamente, EPPURE,
non riuscivo a togliermelo dalla testa, la gente si ammalava, c'era qualcosa di storto e il mio istinto
mi diceva che qualcuno stava mentendo.
Quando ero più giovane, avevo fatto arrabbiare mio padre per una storia di bugie. Lui mi aveva
scritto una lettera che mi era rimasta impressa. Ero sicura di averla messa in una scatola da qualche
parte, e quella sera, arrivata a casa, ho cominciato a cercarla, e finalmente l'ho ritrovata.
O
R
I
In pratica, avevo marinato la scuola e mi avevano scoperta. Avevo la possibilità di redimermi
dicendo la verità, ma invece ho scelto di mentire. Mio padre mi ha scoperto e mi ha messa in
punizione per MOLTO tempo. Nel periodo in cui ero confinata a casa, mio padre è dovuto andare
fuori città, e mentre era via, mi ha scritto questa lettera:
M
AT
“Cara Erin,
stavo guidando verso Lincoln e ho letto l'allegato del giornale del mattino di Kansas City.
SU
Quindi guarda: la questione è molto importante addirittura per il presidente degli Stati Uniti!
Dovrebbe essere altrettanto importante anche per te e per me!
O
N
Lo so che l'altra sera eri a pezzi... lo ero anch'io! Ma qui si tratta di un principio basilare e tu sei
grande abbastanza da comprenderlo. Cioè: se tu, i tuoi fratelli e tua sorella, tua madre ed io, se
non riusciamo ad avere un dialogo sincero e trasparente, a credere a ciò che diciamo e sentiamo,
allora non ci resta più niente! Se non siamo sinceri, distruggiamo l'essenza stessa della nostra
famiglia, che finché non formerai la tua, è in assoluto il bene più prezioso che possiedi al mondo.
ER
C
Un giorno ci ricorderemo di quell'altra sera e ci rideremo sopra. Lo so, perché con i miei genitori
mi succedeva la stessa cosa, infatti anch'io ogni tanto ne combinavo qualcuna e li facevo
arrabbiare. Te lo devo raccontare, un giorno o l'altro!
FE
D
Quel che devi fare ora, è accettare la punizione da adulta e promettere a te stessa che non
succederà mai più.
Ci sono molti viaggi che ti aspettano e molti saranno sicuramente più belli di quello a Chicago.
Quindi non è una perdita così grave. Perdere il nostro rispetto gli uni nei confronti degli altri
sarebbe molto, molto più grave.
Ricordati che tua madre ed io ti vogliamo molto, molto bene e desideriamo tanto che tu diventi una
donna stimata, leale e rispettata.
Insieme, potremo assicurarci che ci riuscirai!
Ci vediamo venerdì sera.
Ti voglio bene,
Papà”.
discorso di Erin Brockovich
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Ventennale FEDERCONSUMATORI
Questa lettera non è significativa solo per me, ma parla di una verità universale, valida in tutte le
situazioni. Però guardando al mondo di oggi, ai titoli dei giornali, dei telegiornali, persino ai
programmi d'intrattenimento, mi sembra che abbiamo perso il rispetto per noi stessi, per gli altri e
per l'ambiente.
Che fine ha fatto il nostro sistema di valori? L'onestà e il dialogo significano ancora qualcosa?
Dobbiamo avere dei principi e dei valori. Questi sono la chiave di volta del carattere, perché sono
gli uomini e le donne di carattere a sostenere la struttura della società. E questa struttura si
costruisce sulle fondamenta dell'onestà, del dialogo, dei valori e del rispetto.
M
AT
O
R
I
Io riesco a vedermi nella gente di tutte le comunità del mondo. Ovviamente non parlo della mia
immagine riflessa: mi rivedo nei genitori che lottano affinché i loro figli, e tutti i bambini, abbiano
diritto a un'acqua pulita. E so anche di dover fare tutto ciò che posso per aiutarli a lottare: per loro e
per i loro figli, per me, per i miei figli, per voi, per tutti coloro che vivono una vita oscurata dalle
falsità e dalle menzogne.
SU
Mi stanno a cuore le persone, le loro famiglie e la loro salute. Quando c'è qualcosa di sbagliato, la
soluzione giusta è una soltanto, e cioè riparare il torto. Se scegliamo di non dire o non fare niente,
siamo entrati a far parte di un problema molto più grande.
N
Io non sono diversa da voi. Ogni giorno devo affrontare così tanti problemi che mi sento travolta, e
sono tentata di nascondere la testa sotto la sabbia, gridando: “Ma perché mi dovrei interessare?
Questo non ha ripercussioni su di me o sulla mia famiglia”.
ER
C
O
Che cosa sarebbe successo se durante la famosa causa, avessimo dato retta a quei disfattisti? Se
avessimo creduto che il nostro destino sarebbe stato deciso da qualcun altro? Se ci fossimo arresi?
Sicuramente, avremmo perso.
Ma non ci siamo arresi. Abbiamo scelto di impegnarci. Abbiamo scelto di occuparcene. Abbiamo
deciso di denunciare. Tutto ciò ha determinato l'esito.
FE
D
Anche se avessimo perso, avremmo vinto comunque: infatti la gente oramai sapeva
dell'avvelenamento dell'acqua. Gli abitanti di quella comunità avrebbero potuto fare scelte diverse.
Avrebbero potuto cominciare a prendere delle precauzioni, migliorare la propria vita.
La verità, nuda e cruda, è che dobbiamo occuparcene. Un giorno, il problema del nostro prossimo
sarà il nostro problema e vorremo disperatamente che ci sia qualcuno ad occuparsene!
Ricordate il continuum di cui parlavo prima? Ecco, siamo qui. Ci siamo dentro. La domanda
rimane: come ci comporteremo con i problemi? Possiamo salvare noi stessi e il nostro pianeta. Ma è
un processo che comincia da ognuno di noi. Dobbiamo occuparcene! Dobbiamo farci qualcosa.
Dobbiamo impegnarci. Dobbiamo farci sentire, ognuno di noi deve avere lo spazio che gli spetta in
questo mondo.
Non sono soltanto una sostenitrice dell'ambiente, sono un'umanista. Vesto la divisa di cittadina del
mondo, proprio come voi. Dobbiamo essere sostenitori del cambiamento, sostenitori della
consapevolezza, e sostenerci l'un l'altro. Dobbiamo fare pulizia adesso e far sì che l'obiettivo del
futuro sia la prevenzione, e non ditemi che non possiamo farcela. Io ce l'ho fatta senza essere un
discorso di Erin Brockovich
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avvocato, né un medico, né uno scienziato né un politico. Sono una persona comune che si è trovata
in circostanze straordinarie. A dirla tutta, io sono quella ragazza che veniva definita “sfigata”.
Mentre crescevo, mi sentivo sempre dire che ero molto dolce, ma che non ero una brava alunna, che
non ero all'altezza. E siccome lo sentivo dire tanto spesso, ho finito col crederci. Se tutti pensavano
che ero una perdente senza speranza, allora immaginavo che dovessi esserlo per forza.
Quello che la gente allora non sapeva, è che avevo un disturbo dell'apprendimento conosciuto come
dislessia. È buffo: è stata la causa di molte false partenze e molte strade senza uscita, ma poi si è
trasformata in uno dei fattori chiave che mi hanno portato sulla strada giusta.
O
R
I
Tutte le volte che tornavo da scuola demoralizzata e decisa a mollare, mia madre mi diceva sempre
che dovevo avere una grande perseveranza, che in inglese si dice “stick-to-itiveness”. Non avevo
idea di cosa stesse dicendo. Pensavo che stesse scherzando, con atteggiamento materno, invece con
mia sorpresa, mi portava il dizionario e mi leggeva la definizione.
M
AT
“Stick-to-itiveness: sostantivo. Propensione a portare a compimento un determinato compito.
Tenacia e determinazione generate dal senso del dovere e dall'ostinazione”.
SU
Ogni successo che ho ottenuto lo devo all'ispirazione che mi ha dato proprio questa parola
insegnatami da mia madre.
STICK-TO-ITIVENESS. Cioè: mai arrendersi.
O
N
Mi piace questa parola. Mi ha permesso di uscire dal guscio in cui mi ero confinata. I risultati non
arrivano da soli. Dovete sviluppare l'abitudine a perseverare anche quando non volete e sarebbe più
facile gettare la spugna. Mai arrendersi. Sarà la vita che ve lo chiederà.
ER
C
Vi ho raccontato parte della storia per cui sono stata coinvolta nella vicenda di questa cittadina
californiana, che ha finito per essere la più grande class action nella storia degli Stati Uniti. Ed è
una storia valida in tutto il mondo, perché di storie come questa ce ne sono dappertutto.
D
Le vittime sono ovunque, e ovunque ci sono delle Erin Brockovich. Questo è il vero messaggio del
film.
FE
Questa causa non riguardava solo una comunità. Piuttosto, era un microcosmo che simboleggiava il
bene e il male che esistono in tutte le comunità. Non si tratta di individuare i buoni o i cattivi, di
sapere chi ha vinto e chi ha perso; ma per essere buoni con noi stessi, tutti noi dobbiamo essere
buoni con gli altri.
Il mondo ricorda perché la storia ha messo in luce un momento di impegno spirituale, un esempio
positivo. È il genere di impegno che ci serve qui, adesso.
Per risolvere cento di questi casi ci vorranno cento di noi. Ecco il momento in cui tocca a voi come
individui. Potete trarre ispirazione dal film, da altri film e dai vostri eroi positivi.
Potete prendere la vostra situazione in mano e fare qualcosa.
I miei eroi nella vita non sono attori o celebrità, piuttosto i miei genitori, oltre a voi, i miei amici
combattenti. Nella Storia, gli eroi non sono quelli su cui vengono fatti i film, ma sono quelli che
stanno in trincea. Stanno lì fuori. In realtà, gli eroi siete voi, proprio qui, seduti davanti a me.
discorso di Erin Brockovich
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Ventennale FEDERCONSUMATORI
Viviamo tutti sullo stesso pianeta. La nostra vita influenza altre vite e se non lavoreremo insieme,
gli uni con gli altri, allora sarà come lavorare gli uni contro gli altri. Ogni sconfitta, anche minima,
ci svilirà. Ogni vittoria individuale, anche semplice come la raccolta differenziata dei nostri rifiuti, è
una vittoria per tutti noi.
Dobbiamo continuare a dare una spinta tutti insieme, se vogliamo rimediare ai danni che abbiamo
commesso.
Oggi, vi lascio con un sentimento di speranza. Spero di lasciarvi anche un po' della mia passione.
Spero che lungo il vostro sentiero verso il futuro sceglierete la libertà al posto dell'inganno, anche se
l'obiettivo dovesse sembrare irraggiungibile e l'inganno sembrasse la soluzione più semplice.
O
R
I
Spero che tutti noi tracceremo un percorso di cui i nostri pronipoti saranno orgogliosi; perché quello
che facciamo oggi è l'eredità che avranno i nostri figli in futuro.
M
AT
Spero che ricorrerete alla class action per smascherare chi cerca di truffare la gente, e che invece
appoggerete le aziende virtuose. Dopo di voi, qualcun altro seguirà il vostro esempio.
Spero di essere riuscita a comunicarvi quanto creda in voi, nel potere che avete di fare ciò che è
giusto.
SU
Così come il viaggio della mia vita è il mio messaggio, il viaggio della vostra vita è il vostro.
O
FE
D
ER
C
Grazie e che Dio vi benedica.
N
Insieme, possiamo illuminare il mondo.
discorso di Erin Brockovich
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