Carta del rischio archeologico della città di Durres
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Carta del rischio archeologico della città di Durres
Carta del rischio archeologico della città di Durres METODOLOGIA DI REALIZZAZIONE E ISTRUZIONI PER L’USO Sara Santoro Alberto Monti Indice Introduzione : archeologia urbana, carta del rischio archeologico e programmazione della tutela Sara Santoro................................................................................................................................... 2 § 1. Carta del rischio archeologico di Durres: censimento e valutazione dei dati Sara Santoro - Alberto Monti.......................................................................................................... 5 1.1.Le fonti Sara Santoro............................................................................................................................... 5 1.2 L’acquisizione dei dati archeologici Alberto Monti.............................................................................................................................. 6 § 2. Lo schema costruttivo del sistema Alberto Monti ................................................................................................................................. 7 2.1 Basi cartografiche ................................................................................................................. 8 2.2 Georeferenziazione delle basi cartografiche........................................................................... 8 2.3. Livelli informativi archeologici ............................................................................................ 9 2.4. Struttura delle schede di entità............................................................................................ 10 § 3. I livelli di rischio archeologico ed edilizio e le proposte di tutela Sara Santoro - Alberto Monti........................................................................................................ 10 3.1. Rischio di distruzione dell’area archeologica...................................................................... 11 3.2. Rischio archeologico edilizio.............................................................................................. 11 3.3. Proposte di tutela................................................................................................................ 11 § 4. Repertorio bibliografico Sara Santoro - Alberto Monti........................................................................................................ 12 § 5. Repertorio dei rinvenimenti archeologici : data base e carte tematiche Sara Santoro - Alberto Monti - Afrim Hoti - Eduard Shehi............................................................ 19 1 Introduzione : archeologia urbana, carta del rischio archeologico e programmazione della tutela S. Santoro La città di Durres è ricchissima di testimonianze storiche ed archeologiche, sia nell’area urbana che nel territorio del suo comprensorio : la civiltà intesa come vivere urbano, con tutti i suoi monumenti e documenti, non si è mai interrotta nei 2630 anni da che i coloni corinzi e corciresi fondarono in questa baia ben riparata e dotata di sorgenti e tranquilli approdi una colonia, là dove probabilmente esisteva già sulla collina un insediamento illirico. Fra innumerevoli vicissitudini imposte dal tempo e dalle dinamiche del potere, fra Greci, Illiri, Romani, Bizantini, Normanni, Angioini, Veneziani, Turchi, Albanesi e fino all’attuale tumultuosa espansione edilizia conseguente all’essere divenuta in brevissimo tempo il più importante porto dell’Albania ed uno dei più importanti del Mediterraneo, la città ha continuato a stratificarsi nello stesso luogo in un continuo dinamico rapporto fra l’opera dell’uomo che costruisce, trasforma e distrugge e l’azione della natura sull’ambiente - la collina, la palude, le variazioni della linea di costa, i terremoti. Si è così formato uno straordinario deposito sotterraneo di memorie, molte delle quali dotate anche di grande bellezza artistica e monumentale, e tutte di grandissimo valore storico per la ricostruzione dell’identità culturale di questo luogo e della gente che lo ha abitato nei secoli. Esso costituisce un’ immensa ricchezza, che deve essere salvaguardata e opportunamente valorizzata in una prospettiva di sviluppo equilibrato e sostenibile, cioè durevole nel tempo. Oggi questa città adriatica nata per essere una porta fra Oriente e Occidente è chiamata di nuovo a svolgere questo suo ruolo di cerniera in quell’asse di comunicazioni che congiungerà i Balcani all’Europa riunita, e a diffondere i valori della sua millenaria cultura salvaguardando i tesori del suo eccezionale patrimonio archeologico e storico con orgoglio e responsabilità, anche attraverso gli strumenti del vincolo all’attività edilizia nelle aree di maggior densità archeologica . Lo sviluppo economico ed edilizio di questi ultimi anni ha moltiplicato i casi di intercettazione della stratigrafia archeologica. La caratteristica comune a tutte queste scoperte è quella di essere nate dall’emergenza, non da un’attività di ricerca programmata né da un protocollo di diagnosi preventiva del rischio archeologico sistematicamente applicato. Sottoposte alle cogenti necessità dell’urgenza, molte di queste scoperte non sono state documentate sufficientemente e non sono state poste in relazione le une con le altre, all’interno di una planimetria urbana che ne consenta la comprensione attraverso le relazioni reciproche. Moltissimo resta affidato alla memoria dei protagonisti di quelle scoperte, in una situazione estremamente rischiosa di conservazione dei dati e delle strutture. Anche i monumenti già posti in luce sono minacciati dalle nuove costruzioni e soffocati da queste, senza aree di rispetto che ne consentano una valorizzazione ed una fruizione pubblica, con grave pregiudizio delle possibili vocazioni turistiche della città. La situazione del patrimonio archeologico di Durres appare, in questo momento, drammaticamente compromessa. A questa grave situazione, che rischia di cancellare un passato glorioso, un documento di millenaria civiltà ed una possibile risorsa economica per il futuro, si sta cercando di porre rimedio con una serie di iniziative legislative, scientifiche ed operative da parte delle autorità nazionali e locali e con la collaborazione di tutti i cittadini, della comunità scientifica e delle organizzazioni internazionali. A maggio 2003 il Parlamento Albanese ha votato una legge speciale per la tutela e la conservazione del patrimonio archeologico della città. La legge pone vincoli severi alle costruzioni nel centro urbano, in quanto esso coincide con la sedimentazione archeologica della città antica, attraverso il divieto di costruzione nelle aree del centro storico dove è già nota la presenza di importanti stratificazioni archeologiche. Prevede inoltre una serie di procedure preventive di accertamento nelle aree a media e bassa densità attraverso scavi archeologici scientificamente condotti, a spese e a rischio del costruttore, come avviene in tutti paesi europei. Come specifico 2 strumento di programmazione urbanistica e base di questa definizione di aree vincolate, la legge prescrive la realizzazione della carta del rischio archeologico della città. Essa integra la pianificazione urbanistica, di competenza degli Enti locali, con la tutela del patrimonio archeologico, culturale ed ambientale, di competenza dello Stato. Lo scopo è quello di coniugare la salvaguardia di un patrimonio della collettività con le esigenze di sviluppo di questa stessa comunità: due istanze diverse ma non inconciliabili laddove si riesca ad individuare un punto di equilibrio attraverso la discussione libera e democratica e la scelta politica responsabile. All’interno dei piani regolatori generali (PRG) adottati attraverso procedure di confronto e concertazione, laddove si pianifica lo sviluppo urbano e si prevedono i comportamenti di crescita e trasformazione, è infatti possibile superare la rigidezza dello strumento giuridico del vincolo graduando la tutela archeologica e prevedendone le varie forme e indirizzando l’espansione urbanistica verso le aree a minor rischio. La realizzazione della carta è stata affidata ai tecnici e ricercatori italiani ed albanesi (S. Santoro, A.Hoti, E. Shehi, A. Monti, F. Olari, G. Mainardi Valcarenghi) operanti all’interno del Progetto Durres, un programma triennale ( 2002-2004) di cooperazione internazionale decentrata nel settore del patrimonio archeologico e culturale condotto da UNOPS PASARP, dall’Università di Parma e dal Dipartimento di Archeologia di Durres. Nell’ambito di questo progetto, una serie di incontri fra ricercatori dei due paesi, in particolare il 2° incontro di studio “ Strumenti di tutela del patrimonio archeologico : Carta del rischio e catalogazione informatizzata. Esperienze italiane ed applicabilità in Albania”, Parma - Udine, 27 29 marzo 2003 aveva fornito ulteriori elementi tecnici all’azione legislativa albanese. A seguito di questa cooperazione, l’intervento italiano è stato espressamente richiesto per accelerare i tempi di realizzazione della carta del rischio archeologico di Durres, sulla base dell’esperienza italiana e soprattutto emiliana nella realizzazione e uso di questi strumenti della salvaguardia, che sono operativi in Italia da una decina di anni con buoni risultati. L’intervento di operatori esterni è anche finalizzato a garantire la massima imparzialità nella valutazione del rischio archeologico e nelle proposte di tutela, secondo una prassi applicata in molti altri paesi del Mediterraneo dalle Istituzioni locali per equilibrare la fortissima pressione degli operatori edilizi. In linea generale, una carta del rischio archeologico deve registrare e documentare con rigore scientifico la collocazione, profondità, ingombro e natura delle strutture archeologiche intercettate nel tempo. Essa è qualcosa di più di un ordinato ed esaustivo catasto dei ritrovamenti archeologici, che è pure una delle funzioni principali della cartografia archeologica. Può infatti valutare le potenzialità di questo “ archivio sotterraneo” anche attraverso elaborazioni previsionali, fondate sulla prevedibilità dei comportamenti abitativi umani in ambienti determinati, sulla struttura e densità insediativa e sulla sequenza stratigrafica. Quest’ultimo aspetto non è stato sviluppato nella presente edizione, bastando a definire le aree di rischio le numerosissime attestazioni di strutture effettivamente intercettate. Per l’emissione del vincolo, infatti, occorre la concreta individuazione del bene da preservare, non la presunzione della sua esistenza. Gli aspetti previsionali e le riflessioni ed elaborazioni di carattere più propriamente storico- archeologico finalizzate ad una conoscenza più compiuta ed organica del divenire storico dell’abitato sono rinviate ad una successiva edizione della carta in una pubblicazione a parte. Nella veste attuale, invece, la carta del rischio archeologico della città di Durres registra e documenta i rinvenimenti archeologici di strutture e stratigrafie (escludendo quindi i soli reperti mobili) sulla base della bibliografia, albanese ed internazionale, delle fotografie dell’archivio storico aerofotografico dell’Istituto Geografico Militare di Firenze (voli 1928 e 1937) e della documentazione degli archivi del Dipartimento di Archeologia di Durres . Il DAD garantisce la correttezza ed esaustività di quest’ultima documentazione. La valutazione dei dati è stata condotta in collaborazione con l’Università di Parma, così come la realizzazione della carta ( Santoro, Monti, Hoti, Shehi). Il posizionamento e l’indicazione degli ingombri è fatto sulla carta catastale in scala 1:2500, nel suo più recente aggiornamento (anni Novanta) fornita dal Municipio di Durres, che ne 3 garantisce l’accuratezza. Ulteriori misure e rilievi topografici sono stati condotti dai tecnici italiani ed integrati nella carta. L’impianto scientifico della carta, il coordinamento e la progettazione del sistema informativo sono stati realizzati dagli operatori dell’Università di Parma (Santoro, Monti). La carta del rischio dell’area urbana di Durres integra la ricognizione sistematica di superficie nell’area collinare fra la città e Porto Romano condotta nel 2000-2001 dall’International Center of Albanian Archaeology di Tirana, che riunisce un pool di studiosi anglo-americani e albanesi delle Università di Cambridge, Cincinnati, Tirana con il sostegno della Packard Humanities Institute (J.L.Davis, A.Hoti, I. Pojani, S. R. Stocker, A.D.Wolpert, P.E. Acheson). La carta fornisce infine valutazioni sul rischio e sulle potenzialità delle risorse archeologiche della città. Propone di conseguenza provvedimenti di tutela opportunamente graduati, secondo un concetto qualitativo oltre che quantitativo. Sono definiti quattro livelli di rischio (di sopravvivenza del bene, ma anche rischio giudiziario ed economico per l’imprenditore edile) corrispondenti alle quattro categorie di aree archeologiche individuate: 1. livello rosso: ingloba le aree archeologiche ad alta densità – dove più fitti sono i rinvenimenti e maggiore è il loro interesse archeologico e potenziale informativo e di valorizzazione. Si tratta di aree per le quali si propone il blocco completo di ogni attività edilizia. 2. livello arancio: ingloba in un’unica area i punti approssimativi di rinvenimenti. Questi possono anche avere la stessa importanza archeologica di quelli indicati tra le aree ad alta densità, ma la loro posizione esatta non può essere stabilita. Si tratta del più alto livello di rischio economico imprenditoriale in quanto in queste aree esiste l’incognita dell’ingombro e della esatta localizzazione del bene e dunque l’imprenditore che intende operare qui deve accollarsi le spese di uno scavo scientifico da parte delle autorità statali preposte alla tutela con l’incognita di non poter comunque realizzare l’opera in progetto qualora lo scavo portasse alla luce strutture o stratificazioni di elevato interesse archeologico. 3. livello giallo: corrisponde alle zone archeologiche a bassa densità, in cui sono testimoniate strutture e resti intervallati da spazi vuoti. E’ quindi probabile il rinvenimento, nel corso delle attività edilizie, di altri resti consistenti tali da richiedere il blocco dell’attività edilizia stessa. Anche in questo caso, dunque, è richiesto lo scavo preventivo a spese dell’imprenditore. 4. livello blu: corrisponde alle aree dove sulla base della documentazione disponibile è presunta l’esistenza di stratificazioni o strutture. In queste aree, ogni intervento edilizio dovrà essere svolto sotto il controllo delle autorità archeologiche. La carta del rischio archeologico della città di Durres viene messa a disposizione dei responsabili delle Istituzioni dello stato e locali e degli operatori edilizi a dicembre 2003, onorando puntualmente l’impegno preso con le Autorità Albanesi, in una versione già definitiva per quanto riguarda i dati, la loro documentazione e le relative proposte di tutela, ma ancora in italiano. La versione in albanese sarà pronta a gennaio 2004. La carta si compone di tre parti: 1. una cartografia in scala 1:2.500 con indicazione del posizionamento e ingombro dei rinvenimenti – e monumenti- individuati da un numero identificativo; 2. un fascicolo contenente indicazioni sintetiche sull’architettura del sistema, la metodologia utilizzata, le fonti, le istruzioni per l’uso, la banca dati con schede sintetiche dei rinvenimenti ordinati per numero identificativo, la bibliografia, le valutazioni di rischio e le proposte di tutela; 3. un CD contenente tutti i livelli informativi del sistema pronti per la lettura – cartografia, banca dati con documentazione grafica e fotografica di supporto, bibliografia. 4 Nel corso del 2003 sono stati realizzati corsi di formazione e aggiornamento all’uso di questi strumenti cartografici digitali per il personale delle Amministrazioni locali, del Dipartimento di Archeologia e per operatori esterni di imprese sociali attive in campo culturale allo scopo di garantire la possibilità di continua implementazione del sistema parallelamente alle nuove scoperte. Questi corsi sono stati realizzati in collaborazione con il Progetto dell’Università di Bologna: Progetto di Analisi studio e formazione per la realizzazione di una collaborazione tra organizzazioni delle piccole e medie imprese italiane e albanesi, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano. § 1. Carta del rischio archeologico di Durres: censimento e valutazione dei dati S. Santoro, A. Monti 1.1.Le fonti S. Santoro Quando si lavora su centri antichi a lunghissima continuità di vita, come Durres, il numero e la qualità delle fonti documentarie a disposizione è in genere elevato, tanto più se non ci si limita all’esame dei contesti dell’archeologia classica ma si prendono in considerazione anche le epoche post-classiche ( a Durres esse sono di grandissima importanza, in particolare quella bizantina e veneziana) e i “ bacini non sepolti”, cioè i resti conservati anche in alzato. Per realizzare uno strumento di conoscenza e consultazione agevole, le fonti sono state registrate in modo sintetico, in funzione dell’obiettivo della carta, che è quello della valutazione qualitativa e quantitativa dei depositi archeologici e del grado di rischio di distruzione a cui sono soggetti. Le fonti utilizzate si dividono in 1. fonti archivistiche: archivio del Dipartimento di Archeologia di Durres, archivi privati dei ricercatori archeologi di Durres ( in particolare Vangel Toçi, Fatos Tartari, Lida Miraj). La documentazione specifica dei singoli rinvenimenti ( rilievi topografici, rilievi degli alzati) è numericamente modesta, anche se di buona qualità grafica, e sempre carente dei dati altimetrici ( quote, profondità) e di riferimenti topografici che consentano un sicuro orientamento delle planimetrie negli spazi di ingombro. Questi ultimi sono però identificati con buona certezza. 2. fonti bibliografiche: spoglio completo delle riviste Iliria, Monumentet, Buletin i Universitetit shtetëor të Tiranës,- Institutit të Shkencave, poi Buletin i Shkencave Shoqërore Tiranë e della bibliogafia albanese ed internazionale . Gli studi storico-archeologici sulla città si sono concentrati sugli aspetti monumentali e quindi sulle imponenti fortificazioni rimaste sempre in vista e sull’altrettanto monumentale patrimonio epigrafico, raccolto e pubblicato dal Cabanes e dalla sua équipe dell’Università di Grenoble ( Corpus I). Nelle più recenti opere di sintesi, si sono occupati di Durazzo il Mayer 1957, nella sua raccolta di fonti letterarie; il Sestrieri 1960 nella voce Durazzo dell’Enciclopedia dell’Arte Antica soprattutto relativamente alle opere d’arte ivi scoperte; il Cabanes 1978 nella sua panoramica su trent’anni di ricerche in Albania, dal 1948 al 1978, particolarmente ricchi di scoperte nella città; il Koch 1988 A e B e 1989 nei suoi lavori di censimento dei sarcofagi e monumenti funerari in Albania; il Korkuti- Petruso 1993 con una panoramica ad ampio raggio cronologico delle scoperte archeologiche più recenti e dei progetti archeologici riguardanti l’Albania; il Myrto 1998 nel volume di bibliografia archeologica riguardante l’Albania, aggiornato fino agli inizi del 1995, che fornisce una raccolta completa sia della bibliografia che delle fonti, letterarie, epigrafiche e numismatiche e presenta anche una schematica carta archeologica. 5 3. fonti cartografiche: mancano, a tutt’oggi, buone basi cartografiche edite che consentano di localizzare senza approssimazioni i rinvenimenti archeologici avvenuti nell’arco di più di un secolo. Per la ricostruzione urbanistica della città, sono state fin qui pubblicate alcune piante, tutte molto schematiche. Esse sono comunque presentate in SANTORO 2003. La più antica, quella di HEUZEY e DAUMET 1876, di grande bellezza grafica e precisione topografica, è un documento storico fondamentale, perché registra la situazione morfologica del paesaggio quale oggi non è più possibile riconoscere visivamente, in particolare nella definizione dell’area lagunare, ma per la parte riguardante l’area urbana vera e propria è ormai inutilizzabile a causa delle grandi trasformazioni della città e del gran numero di scoperte archeologiche avvenute successivamente. La carta presentata da BAÇE 1988 per un programmatico piano di tutela del centro antico e ripresa nell’apparato didascalico del nuovo allestimento del Museo Archeologico di Durres, pur essendo molto ricca di informazioni, è redatta con criteri grafici che non consentono puntuali localizzazioni dei rinvenimenti, così come quella recentissima di quella, altrettanto schematica, di MYRTO 1998. Anche GUTTERIDGE et al. 2001 non dispone di punti fiduciari. Più dettagliate, in quanto fornite almeno delle indicazioni stradali, sono le carte fornite da L. Miraj 1994 A, relativamente agli impianti termali, e quella di A. Hoti 2003, costruita sulla base di appunti e indicazioni di V. Toçi e F. Tartari ed aggiornata con i più recenti - ma non gli ultimissimi - rinvenimenti. A parte un brevissimo tratto stradale rinvenuto a fianco delle terme, la città antica è conosciuta solo per punti, benché i rinvenimenti siano stati numerosi: resti di strutture pubbliche e private sono sepolte tutte a grande profondità (in letteratura si legge che questa varia dai - 2 ai - 7 metri per gli strati bizantini, romani e greci, -5 m per lo strato greco nell'area centrale urbana; le profondità controllate in modo autoptico dagli operatori della carta archeologica sono intorno ai – 1.70 m per lo strato bizantino, con un livello di falda intorno a – 1.40 nel centro urbano (foro circolare, ex cinema Iliria). Costituiscono un buon documento dello sviluppo urbanistico recente, la carta topografica redatta dall’Istituto Geografico Militare Italiano nel 1928 e le fotografie aeree di bassa quota, zenitali, realizzate in occasione di due voli nel 1928 e nel 1937, conservate all’archivio storico aerofotografico di Firenze. In esse sono individuabili con precisione un grande edificio articolato attorno ad un peristilio quadrato, con un ambiente absidato (una villa?) ed altre strutture che sembrano di natura militare, e l’andamento sottomarino della costa sudoccidentale che si prolungava anticamente, fuor d’acqua, con un braccio di rocce che riparava in modo eccellente l’approdo e a ridosso del quale si trovavano probabilmente gli impianti portuali più antichi. 4. fonti archeologiche: sono state censite, localizzate e documentate le strutture rinvenute nel corso degli scavi , dal 1870 ad oggi, nonché i resti archeologici conservati in alzato, come i vari tratti di mura, e gli altri monumenti degni di nota per antichità e rilevanza architettonica, come la piccola moschea Fatih, l’hamam, un paio di case turche del XIX secolo, il castello ecc. 1.2 L’acquisizione dei dati archeologici A. Monti La presente carta del rischio archeologico è stata realizzata utilizzando principalmente tre classi di dati, ognuna delle quali ha una natura, provenienza ed affidabilità diverse. 1. INFORMAZIONI EDITE. Come si è detto sopra, questi dati provengono dallo spoglio sistematico di tutta la letteratura disponibile sui ritrovamenti, le ricerche, le ipotesi formulate in merito all’archeologia di Durres. Le informazioni provengono principalmente dalle riviste Iliria e Monumentet, entrambe pubblicate negli ultimi quarant’anni. Ulteriori 6 informazioni sono state reperite in altre sedi editoriali, ma erano già comunque state contemplate in contributi comparsi su Iliria e Monumentet. Le informazioni così acquisite solo in pochissimi casi hanno potuto essere verificate, poiché nella quasi totalità degli esempi si riferiscono ad entità archeologiche i cui contesti non sono oggi più analizzabili, poiché nuovamente sepolti, alterati dall’attività edilizia, o perduti. Dunque i dati sono stati, per necessità, adottati tali e quali i loro autori li pubblicarono, anche se nella revisione critica è stato tenuto in considerazione anche tutto ciò che su di essi altri autori possono aver pubblicato in seguito. Nella gran parte dei casi i piazzamenti cartografici dei rinvenimenti non erano precisi e dunque spesso le informazioni sono state inserite nel livello informativo Punti approssimativi di rinvenimenti. Spesso a corredo dei dati sono state proddotte delle planimetrie di dettaglio, inserite nella documentazione accessoria, oppure delle mappe riassuntive a scala urbana. È principalmente da queste ultime che sono stati tratti i dati relativi ai livelli informativi delle Zone archeologiche a bassa itensità e delle Ipotesi di presenze archeologiche. 2. DOCUMENTAZIONE DI SCAVI RECENTI. Grazie alle attività di scavo condotte in questi ultimi anni dal Museo Archeologico di Durres, disponiamo di una documentazione cartacea relativa ai depositi archeologici rinvenuti e/o scavati archeologicamente. Questa documentazione, integrata dalle notizie orali fornite dai suoi stessi redattori, ha portato alla creazione del livello informativo relativo alle Aree archeologiche ad alta densità. La qualità e quantità delle informazioni e la precisione dei piazzamenti cartografici sono dovuti direttamente alla maggiore completezza della documentazione relativa alle entità che sono state monitorate dal personale del Museo Archeologico. La maggior parte della documentazione di supporto fornita in questo lavoro deriva dalla documentazione di cantiere redatta in fase di scavo. 3. NOTIZIE ORALI. Una quantità ridotta di ulteriori informazioni proviene da notizie orali ottenute da studiosi che si sono occupati dell’archeologia durazzina senza pubblicare integralmente i loro dati. E’ stato in alcuni casi possibile recuperare queste informazioni, ma ad esse non è stata ovviamente accordata la stessa affidabilità di altri tipi di dati, e le entità archeologiche così identificate sono state inserite nel livello informativo dei Punti approssimativi di rinvenimento o in quello delle Ipotesi di presenze archeologiche. § 2. Lo schema costruttivo del sistema A. Monti Come si è detto, in questa redazione la Carta del rischio archeologico di Durres consta di due parti fornite a stampa, ma derivate da una versione informatica, e da un CD. Quest’ultimo contiene un database in formato MS Access XP, i livelli informativi del GIS, in formato Esri ArcView 2.0, ed una serie di immagini che riproducono la documentazione di rilievo grafico che è stato possibile reperire per le entità archeologiche. Le immagini, in formato jpg, hanno lo stesso identificativo delle entità archeologiche alle quali si riferiscono. Il dossier a stampa contiene a sua volta due parti. Una è la serie di schede che descrivono i singoli rinvenimenti archeologici conosciuti, secondo una suddivisione in quattro tipologie: Aree archeologiche ad alta densità, Posizioni approssimative di rinvenimenti, Ipotesi di presenze archeologiche, Zone archeologiche a bassa densità. Le caratteristiche specifiche di ognuna di queste tipologie sono indicate di seguito. Il secondo elemento del dossier è una carta del centro urbano della città, sulla quale compaiono indicate, con grafie differenti, le entità archeologiche di tutte le quattro classi. 7 2.1 Basi cartografiche Per quanto attiene alle basi cartografiche qui utilizzate si segnalano due importanti premesse: • Le basi cartografiche presentano numerose lacune: la loro copertura spaziale non è esaustiva di tutta l’area urbana attuale, la precisione evidenziata in fase di sovrapposizione è relativamente bassa, il tratto grafico imperfetto, le informazioni di legenda quasi inesistenti. Tuttavia questo è quanto di meglio ci è stato possibile reperire anche attraverso l’ampia collaborazione fornita dalle Autorità albanesi locali e nazionali. • Il nostro incarico, relativo alla realizzazione della Carta del rischio archeologico di Durres non poteva contemplare in alcun modo la realizzazione di nuove basi cartografiche o la modifica consistente delle basi esistenti al fine di renderle più idonee. Ciò sia perché esistono enti preposti a tale attività, ai quali non potevamo sovrapporci sia perché, dal momento che questa carta archeologica è destinata alla fruizione pubblica essa doveva necessariamente impiegare basi cartografiche altrettanto pubblicamente diffuse ed utilizzate. Le basi di rappresentazione territoriale utilizzate sono due 1. Carta catastale 1:2.500. Essa è quella a scala maggiore e rappresenta la zona centrale e meridionale dell’attuale area urbana di Durres, che coincide interamente con l’area dell’antica Epidamnos- Dyrrachion- Dyrrachium. La mappaè stata fornita dall’Ufficio Tecnico Comunale di Durres e da esso qualificata come “attualmente in uso” presso l’Amministrazione. Questa carta è stata digitalizzata ed impiegata nel GIS senza alcuna modifica, se non alcune limitatissime integrazioni nella zona centrale, ove la copia da noi ricevuta presentava una lacuna dovuta ad errori di stampa. Le sue caratteristiche, il tratto grafico, le informazioni di legenda, la copertura areale, così come appaiono nella presente a pubblicazione sono quelle della copia originare da noi ricevuta. Nonostante queste carenze, in base alle ricerche da noi svolte questa base cartografica era la più confacente agli scopi di questo lavoro tra quelle disponibili. 2. Carta topografica 1:50.000. La seconda base cartografica utilizzata è a scala territoriale, ed ha lo scopo di consentire l’identificazione della posizione e la lettura delle relazioni spaziali di tutte le entità archeologiche censite due delle quali, le aree archeologiche di Porto Romano ed Arapaj, distano vari chilometri del centro della città. Essa inoltre consente di visualizzare le posizioni ambientali delle evidenze, poste sul litorale, nell’area collinare a nord della città o in quella un tempo paludosa a nordest. Anche in questo caso la base cartografica presenta delle carenze, soprattutto per ciò che riguarda la sua veste grafica. Ciò è dovuto al fatto che non ci è stato possibile reperire copie nuove della medesima, ma abbiamo dovuto avvalerci di una copia già da tempo in uso presso il Museo Archeologico di Durres. 2.2 Georeferenziazione delle basi cartografiche Il sistema di coordinate utilizzate per la georeferenziazione delle basi cartografiche è quello impiegato sia sulla carta topografica in scala 1:50.000, sia anche su di un livello informativo GIS fornitoci dall’Istituto Geografico Albanese che ritrae gli edifici del centro urbano attuale di Durres. Questo shapefile non è stato utilizzato in questa redazione, se non come riferimento di georeferenziazione. Sia per esso che per la carta topografica 1:50.000 il sistema di proiezioni è l’UTM, convenzione WGS 84. 1. Carta catastale 1:2.500. La sua georeferenziazione è avvenuta mediante sovrapposizione tra due punti noti identificabili su di essa ed i medesimi punti identificati sul livello informativo degli edifici urbani fornito dall’IGA. Si segnala che è risultato praticamente impossibile 8 giungere ad una perfetta coincidenza tra tutti gli edifici rappresentati sulla carta catastale e quelli del livello informativo IGA. 2. Base 1:50.000. Su di essa esiste il reticolo chilometrico standard, con indicazione delle coordinate di georeferenziazione. Queste sono state utilizzate sia per il controllo di ortorettifica della copia in nostro possesso, sia per la georeferenziazione stessa. 2.3. Livelli informativi archeologici Il sistema mette a disposizione cinque livelli informativi archeologici. Questa suddivisione rispetta le caratteristiche dei vari tipi di dati che è stato possibile raccogliere, in particolare in merito all’ approfondimento dei dati stessi relativamente ad ogni evidenza archeologica ed alla possibilità di identificare con maggiore o minore esattezza la posizione e la superficie dell’entità archeologica indicata. Ogni livello dunque raccoglie tutte le entità archeologiche di eguale precisione di posizionamento e dettaglio di conoscenza. 1. Aree archeologiche ad alta densità: questo è il livello informativo che raggruppa le evidenze archeologiche meglio documentate ed anche quelle più importanti. Tutte le aree e le strutture indicate su questo livello hanno valore archeologico elevato e presentano elevato rischio ogni qualvolta vengono interessate da qualunque attività di scavo. Tutti gli scavi ed i rinvenimento effettuati più di recente in città sono stati posizionati su questo livello informativo: esso è, di fatto, quello da tenere in maggior considerazione tra tutti quelli del sistema. La posizione e l’ingombro delle aree grafiche sono quelle che riproducono nel modo più esatto possibile la realtà archeologica così come ci è stato possibile conoscerla. Ne consegue che è possibile utilizzare i dati metrici delle aree stesse come dati di valutazione per qualunque considerazione di carattere archeologico. Solo in alcuni casi nei quali non è stato possibile conoscere la forma esatta dell’area, questa è stata disegnata con margini fortemente irregolari. La documentazione di supporto fornita, costituita principalmente da planimetrie di cantiere e mappe di inquadramento, è relativa alle evidenze di questo livello informativo. 2. Punti approssimativi di rinvenimenti: questo livello raggruppa tutte le entità archeologiche la cui posizione è imprecisa ed il cui ingombro non è stabilito sulla base della documentazione esistente. Si tratta in pratica di rinvenimenti che possono anche avere la stessa importanza archeologica di quelli indicati tra le aree ad alta densità, ma la cui posizione esatta non è possibile stabilire. La loro collocazione reale può essere in una qualunque posizione nel raggio di varie decine di metri dal punto che li rappresenta nel sistema. In fase di valutazione del rischio archeologico questo livello informativo deve suscitare grande cautela: esso infatti è soprattutto un indicatore dell’entità e della tipologia dei resti archeologici che possono essere presenti, ma per i quali esiste l’incognita dell’area esatta di collocazione. 3. Zone archeologiche a bassa densità: questo livello contempla più o meno vaste porzioni di spazio esattamente collocate sulla carta che, a differenza di quanto avviene per le Aree archeologiche ad alta densità, possono avere al loro interno sensibili “vuoti archeologici”. Ciò significa che non è detto, anche se è probabile, che una qualunque attività di scavo condotta all’interno di una zona a bassa densità metterà necessariamente alla luce evidenze archeologiche. In particolare le zone archeologiche a bassa intensità sono riferibili a due tipi di evidenze: le necropoli, che come si sa presentano delle porzioni di spazio vuote tra le sepolture, e le zone di insediamento costituite da edilizia non monumentale, ubicate per lo più nel suburbio dell’antico centro urbano. 4. Ipotesi di presenze archeologiche: esistono delle strutture o degli impianti le cui forme sono altamente prevedibili, poiché legate sia alla loro funzione che riferibili a tipologie conosciute. Accade così che, rinvenendo una entità riconoscibile come parte di esse sia possibile ipotizzare con alta probabilità di successo l’esistenza di ulteriori cospicue parti di 9 esse. A Durres ciò accade principalmente con le fortificazioni e con le canalizzazioni sotterranee. Questo livello informativo raccoglie dunque una serie di evidenze delle quali sono state in realtà identificate porzioni molto piccole, ma per le quali è possibile poter prevedere esistenza e posizione con alte probabilità di successo. In pratica le evidenze che vengono raggruppate in questo livello informativo non sono ancora state rinvenute, ma è molto probabile che siano realmente esistite e/o esistano ancora nel sottosuolo. Le posizioni e gli ingombri non sono reali, ma sono anch’essi ipotizzati sulla base dei dati disponibili, e sono dunque da considerarsi approssimativi. Qualunque attività di scavo svolta nelle aree indicate o nei loro pressi ha elevate probabilità di intercettare stratificazioni archeologiche e dunque nelle proposte di tutela esse sono inserite nel livello blu ( cantiere controllato). 5. Tracce aerofotograiche: analizzando il materiale aerofotografico storico (1928) di elevata qualità, che ritrae la città prima dei notevolissimi interventi edilizi degli ultimi ottant’anni è stato possibile identificare su di esso alcune tracce le cui caratteristiche potrebbero essere riconducibili a strutture archeologiche sepolte. Su queste aree non si hanno prove dell’esistenza di stratificazioni archeologiche, poiché le tracce potrebbero anche essere dovute a fenomeni diversi dalla presenza di entità sepolte, ma se l’interpretazione è corretta esistono fortissime probabilità che la realizzazione di attività di scavo su di esse porti alla luce il patrimonio sepolto. 2.4. Struttura delle schede di entità Le quattro tipologie di schede qui accluse hanno sostanzialmente caratteristiche simili, le quali si esprimono in campi a loro volta simili: • ID: è il numero che identifica univocamente ogni entità archeologica. • Tipo: indica a quale dei primi quattro tipi di entità archeologica la scheda si riferisce (il quinto tipo è rappresentato dalle anomalie aerofotografiche che non sono valutabili sulla base degli stessi criteri). • Oggetto: descrive sinteticamente la natura dell’entità archeologica. • Datazione: indica i secoli o il periodo al quale l’entità si riferisce. • Descrizione: descrive in dettaglio l’entità. • Rischio di distruzione dell’area: indica quale sia il livello di rischio di distruzione che l’area archeologica corre se non sottoposta agli interventi consigliati. • Rischio archeologico edilizio: indica le probabilità che vi sono di poter intercettare ulteriori resti archeologici in caso di realizzazione di attività edilizie. • Proposte di tutela: indica quali interventi si ritengono necessari per salvaguardare l’evidenza archeologica. • Notazione bibliografica: indica a quali pubblicazioni ci si possa riferire per ulteriori informazioni sull’entità e rimanda al numero dell’elenco bibliografico accluso, indicando fra parentesi le pagine di riferimento dell’informazione. § 3. I livelli di rischio archeologico ed edilizio e le proposte di tutela S. Santoro, A. Monti La conoscenza archeologica dipende da una serie di condizionamenti che a loro volta derivano dalla selezione delle strutture antiche avvenuta nel tempo, anche a causa di fattori naturali, e dalla casualità di gran parte dei ritrovamenti archeologici. L’archeologia dunque non può dar luogo ad una conoscenza esatta ed esaustiva dei depositi sotterranei. Data questa premessa, deve essere ben chiaro che la carta del rischio archeologico è uno strumento informativo non dotato di certezza ed esaustività. Essa supporta le decisioni inerenti l’archeologia, sia nel settore della ricerca che della tutela così come supporta le decisioni relative all’attività di programmazione urbanistica, senza però esimere gli operatori dall’assumersi 10 direttamente i rischi di queste decisioni e dall’obbligo di una verifica sempre cauta, puntuale e continua soprattutto in aree di straordinaria ricchezza archeologica come quella di Durres. Qui, per esempio, i fenomeni di frana e colluvio hanno nascosto a livelli profondi strutture antiche anche di notevolissima mole ed interesse, come per esempio l’anfiteatro. Il rischio, per l’attività edilizia, è dunque sempre molto elevato, indipendentemente da quanto archeologicamente si conosce con esattezza. Nella redazione delle schede del data base e nella stesura della carta, abbiamo considerato due diversi tipi di rischio, uno dalla parte del bene archeologico, e dunque relativo alla sua sopravvivenza, ed uno dalla parte degli imprenditori edili ( privati o pubblici) in merito ai costi economici, ai rischi giudiziari e alle possibilità di effettivo compimento delle loro iniziative. 3.1. Rischio di distruzione dell’area archeologica Indica quale sia il livello di rischio di distruzione che l’area archeologica corre in caso di intervento edilizio pubblico o privato di qualunque natura, che vada ad alterare l’attuale situazione. In questa carta, a questa voce, non vengono però presi in considerazione gli effetti del naturale degrado. L’entità del rischio è espressa, nelle schede, attraverso un indice numerico da 1 a 3 in cui ad 1 corrisponde il rischio più basso ( danni evidenti ma non irreparabili), 2 quello medio ( danni evidenti estesi e non riparabili), 3 quello alto ( distruzione totale o alterazione tale da compromettere ogni possibilità informativa, di conservazione e di valorizzazione). 3.2. Rischio archeologico edilizio Indica le probabilità che vi sono di poter intercettare resti archeologici in caso di realizzazione di attività edilizie. Corrisponde in modo diretto ai costi economici, ai rischi giudiziari e alle possibilità di fallimento dell’iniziativa edilizia, sulla base dell’attuale legislazione . Corrisponde altresì direttamente al livello di coinvolgimento e di attività attuato d’ufficio da parte delle Istituzioni dello Stato preposte alla tutela. E’ ben chiaro che questo rischio subentra al di là degli obblighi, comunque esistenti, di acquisire oltre alla normale concessione edilizia anche parere favorevole all’attuazione dell’iniziativa edilizia da parte delle Istituzioni di tutela. Anche il valore più basso di rischio comporta l’attivazione di tutte le procedure di controllo e documentazione archeologica secondo standard europei, svolto da personale specializzato sotto la responsabilità delle Istituzioni di tutela L’entità del rischio archeologico edilizio è espressa, nelle schede, attraverso un indice numerico da 1 a 3 in cui ad 1 corrisponde il rischio più basso (a livello di attività e quindi di costo economico corrisponde al controllo delle attività di cantiere da parte delle Istituzioni, a livello giuridico corrisponde all’obblico di denunciare alle Istituzioni), 2 quello medio (danni evidenti estesi e non riparabili), 3 quello alto (distruzione totale o alterazione tale da compromettere ogni possibilità informativa, di conservazione e di valorizzazione). 3.3. Proposte di tutela In questo campo sono indicate le proposte di azione di tutela dell’evidenza archeologica attraverso una serie di termini, dal più drastico al meno impegnativo: • vincolo totale e musealizzazione : comporta l’esclusione di ogni intervento che non sia di restauro e manutenzione del bene stesso, realizzato secondo gli standard europei sulla base di un progetto approvato dalle competenti Istituzioni di tutela e diretto dalle medesime. Per musealizzazione si intende l’apprestamento di quei provvedimenti idonei alla fruizione pubblica del bene, quali la realizzazione di coperture permanenti, percorsi per il pubblico attrezzati con pannelli illustrativi, sistemi di illuminazione e sicurezza. 11 • vincolo totale e provvedimenti conservativi : comporta l’esclusione di ogni intervento che non sia di restauro e manutenzione del bene stesso, realizzato secondo gli standard europei sulla base di un progetto approvato dalle competenti Istituzioni di tutela e diretto dalle medesime. Per interventi conservativi si intende ogni provvedimento volto a limitare il processo di degrado del bene, compreso il suo riseppellimento. • vincolo totale : comporta l’esclusione di ogni intervento che non sia di restauro e manutenzione del bene stesso, realizzato secondo gli standard europei sulla base di un progetto approvato dalle competenti Istituzioni di tutela e diretto dalle medesime. In questo caso non sono però previsti interventi conservativi, ma solo la semplice manutenzione ( pulitura e monitoraggio). • scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione: questo provvedimento si applica ogniqualvolta l’entità archeologica non sia già nota completamente nei suoi aspetti strutturali. L’asportazione e il successivo trasporto in magazzino o museo è prevista solo nel caso in cui in tal modo non si comprometta il potenziale informativo dell’intero contesto. • lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione: si tratta del più basso dei livelli di tutela previsti. Comporta la presenza, sul cantiere edilizio, di archeologi specializzati che possano controllare e interrompere i lavori per il tempo necessario ad effettuare le documentazioni ed eventualmente avviare pratiche di tutela ulteriore. In corso d’opera, in base alla situazione che si venisse a configurare durante le attività edilizie, le prescrizioni di tutela potranno essere modificate. § 4. Repertorio bibliografico S. Santoro, A. Monti Il numero identificativo di ogni voce bibliografica compare nel campo Notazione bibliografica nelle schede del data base. Nel presente elenco la bibligrafia è in ordine alfabetico fino al n. 167; le successive voci bibligrafiche appartengono al 2002-2003 o a testi che è stato possibile recuperare solo in Albania e dunque non sono in ordine alfabetico. 1. ADAM 1953 = J. ADAM, Pas gjurmëve të ujësjellësit antik të Durrësit, BISH, 1950, 1-2, pp. 126-132 2. ANAMALI 1957 = A. ANAMALI, Nekropoli helenistik i Epidamnit, BSHSH, 1957,1, pp. 31-62 3. ANAMALI 1993 = A. ANAMALI, Architettura e decorazione tardoantica in Albania, “ Corso di Cultura sull’arte ravennate e bizantina”, 40, pp. 470-472 ( su Durres) 4. ANAMALI, ADHAMI 1974= S. ANAMALI, S. ADHAMI, Mosaiques d’Albanie, Tirane 5. 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Shehi 19 Aree archeologiche ad alta densità ID: 1 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Tratto di mura difensive a mare Descrizione: Tratto di mura difensive contraddistinte da almeno tre evidenti fasi edilizie: la più antica, in basso, è realizzata in bella opera quadrata di blocchi in conglomerato sabbioso, la mediana in mattoni e malta comprendente due archi di porta; la terza, che tutt'ora si conserva in elevato per circa tre metri di altezza, in laterizio e malta con letti di spessore superiore a quella dei mattoni. Una quarta fase di epoca medievale, in blocchi quadrati che restaurano il muro bizantino. Una ultima fase risale al 1880 ed è collegata alla residenza del Vilajet, e durante la sua costruzione venne abbattuta buona parte del muro bizantino ed erette costruzioni con malta interne alle mura antiche. Conservato per una lunghezza di 25,20 m ed un'altezza di 6,90 e larghezza di 2,20 m. Pluristratificata: preromana, imperiale, bizantina, tardo medievale (IV a.C. - XIV - XV Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 55 (408-409), 169 (34-35) ID: 2 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Stratificazione urbana con livelli colluviali, di spianamento e di smantellamento di strutture, con al fondo strutture murarie pertinenti ad edifici. sec. V - VI d.C. e medievali Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito, presso archivio Museo archologico di Durazzo ID: 3 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Strutture murarie pertinenti ad una stratificazione archeologica non precisata. Incerta Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito, documentazione presso archivio Museo archeologico di Durazzo. ID: 4 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Basilica paleocristiana Descrizione: Ricco edificio sacro cristiano, dotato di colonnato, pavimenti musivi policromi ed ambienti affrescati. La sua estensione lo colloca in parte sotto l'attuale edificio della Prefettura ed in parte sotto al piazzale antistante. Non è chiaro se si possa identificare con la basilica absidata rinvenuta e ricordata da Luis Rey. sec. IV - VI a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito, archivio privato Toci ID: 5 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Chiesa medievale - moschea Fatih Descrizione: Chiesa di epoca medievale, sulla quale venne edificata, dopo l'esaugurazione, l'attuale moschea, edificata nel 1479-1481 ad uso della guarnigione militare. Le dimensioni della chiesetta dovrebbero essere simili a quelle della sovrastante moschea, ma l'abside, sepolta, dovrebbe essere sporgente rispetto al suo lato E. sec. X - fine XIII d.C. Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 180 ID: 6 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Nuove "terme pubbliche" Descrizione: Grande edificio termale, dotato di pavimenti ad ipocausto, di recente rinvenimento a causa dell'edificazione delle fondazioni di un palazzo. Le sue dimensioni e la sua complessità, maggiori rispetto a quelle delle terme situate sotto il Palazzo della Cultura, fanno pensare che si tratti di un grande edificio termale pubblico. Romana imperiale Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: Inedito, archivio Museo archeologico di Durazzo ID: 7 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Latrina Descrizione: Ambiente rettangolatre circondato da sistema di canalette e soglia in lastra di pietra. Probabile funzione di latrina o vasca. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito, documentazione presso archivio del Museo archeologico di Durazzo. ID: 8 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Fornace ellenistica Descrizione: Fornace verticale con piano forato, camera di cottura e camera di combustione di 4 x 3 x 1,2 m di dimensione. La profondità di interramento era di 2,5 m dal piano di campagna precedente l'apertura del cantiere. Sette muretti di sostegno reggevano un piano forato; la bocca del prefurnio era di forma ovale, alta 60 cm. Attualmente la fornace, che fu prelevata in fase di scavo, si trova presso il museo archologico di Durazzo. sec. I - III d.C. Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 2 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: 117 (pp. 1-24) ID: 9 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Tombe ipogee Descrizione: Due sepolture a camera sotterranea, affiorate in superficie a causa dello sbancamento dovuto all'allargamento della sede stradale. Sepolture simili compongono forse la sovrastante necropoli (ID 30). sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 73 2 ID: 10 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Pozzo di Top Hane Descrizione: Attualmente ne rimangono due colonne in marmo e la vera, sempre in marmo, di realizzazione tardo medievale veneziana. sec. XV - XIX d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 175 ID: 11 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione, probabilmente fognaria, in muratura. Un secondo condotto simile è stato recentemente identificato in scavo. sec. III - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito ID: 12 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Stratificazione romana Descrizione: Stratificazioni antropiche contenente materiale ceramico frammentato di epoca romana, venuto in superficie durante i lavori di scavo per le fondazioni di un edificio moderno. Romana imperiale Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 2 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 13 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazioni ed edificio absidato Descrizione: Canalizzazione, probabilmente fognaria, realizzata in muratura, a circa 1,5 metri di profondità, rinvenuta durante lo scavo per le fondazioni di un edificio moderno. A fianco altre struttura non meglio identificate, tra le quali un muro curvilineo forse pertinente ad un'abside con lesene esterne sec. I - II d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito, documentazione archivio Museo Archeologico Durazzo ID: 14 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Edificio romano Descrizione: Edificio romano forse residenziale; dall'area provengono una lastra di iconostasi, colonne e un capitello corinzio composito di metà del IV d.C. sec. I - IV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 178 ID: 15 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Edificio con piscina Descrizione: Edificio composto da diversi ambienti, fra cui una grande piscina di forma quadrata pavimentata con cubetti di laterizio e emblema centrale a mosaico con motivo di rosetta, e pareti intonacate ed affrescate. Su questa prima fase tardo repubblicana insistono muri tardoantichi che hanno modificato planimetria e funzioni. Il livello di profondità del pavimento musivo è inferiore a quello della falda acquifera. sec. I a.C. - VI sec. d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: Inedito, documentazione presso archivio del Museo archeologico di Durazzo. ID: 16 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Pavimento a Mosaico Descrizione: Pavimento a mosaico di pregevole fattura raffigurante un ippocampo nell'angolo, in un sistema decorativo che ne prevedeva quattro ai quattro angoli di un grande rombi nero. Il pavimento è pertinente ad un ricco edificio. Nelle immediate vicinanze è stata rinvenuta la statua marmorea di un"loricato", sistemata con cautela e coperta di tegole. La dimensione del pavimento è 10 x 4,5 m. sec. I - II d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 4, 153, 161 ID: 17 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Tombe ipogee Descrizione: Probabili tombe a camera sotterranee, affrescate, con materiale ceramico. Scavo 2000 sec. V - Vi d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito, documentazione presso archivio Museo archeologico di Durazzo ID: 18 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Torre a puntone simile a quelle ancora esistenti sul lato SO della città, di fronte alla spiagga, pertinente alla seconda cinta muraria urbana, venuta alla luce durante lo scavo per le fondazioni di un nuovo edificio . sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 19 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Tratto di cinta muraria difensiva in mattoni di argilla crudi, venuto alla luce durante lo scavo per le fondazioni di un edificio moderno. Testimonianze verbali di altri muri larghi, ellenistici, lì vicino. sec. III - II a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito ID: 20 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Breve tratto di probabile cinta muraria difensiva in mattoni, tuttora affiorante dal terreno per alcune decine di centimetri, alla base di una piccola costruzione moderna. sec. V - VI d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito ID: 21 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Strutture murarie, forse pertinenti ad un edificio, realizzati in opera quadrata con blocchi di pietra. sec. IV - III a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 22 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Edificio absidato Descrizione: Ricco edificio dotato di pavimento musivo scavato nel 1960, presenta una sala absidata decorata con mosaico policromo composto di quattro parti di cui tre pannelli a motivi geometrici e uno semicircolare nell'abside con motivi vegetali. Accanto a questa sala era un corridoio lungo 14,5 m x 1,5 pavimentato con mosaico a meandri. Nella cornice fra due pannelli una iscrizione latina a mosaico. Sui pavimenti furono trovate ceramica di metà IV d.C. L'edificio si trova a -1,40 m dal piano di campagna, ed al disotto del livello di falda. sec. III - IV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 179 (p. 188), 4, 178, 101 ID: 23 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture Descrizione: Vasta area con strutture murarie pertineti ad abitazioni di epoca bassomedievale, con pozzo. Basso medioevo Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito, archivio del Museo Archeologico di Durazzo ID: 24 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Struttura muraria Descrizione: Breve tratto di poderoso muro in mattoni legati con malta, tuttora affiorante dal terreno per almeno due metri di altezza, parzialmente inglobato in edifici moderni. sec. IV - VI d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 25 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Tombe ipogee Descrizione: Area di necropoli coeva e con sepolture simili alle due (IDAA 11)visibili dalla strada e collocate qualche decina di metri più in basso. Le sepolture possono essere decorate con affreschi raffiguranti il "krismon". sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 73 (ivi bibliografia) ID: 26 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Casa ellenistica Descrizione: Resti di una casa "a pastas" con pavimentazione a mosaico semplice ed a grandi lastre di calcare. Tegole con machi di pritani, muri con legante e tracce di affreschi. Deposito di anfore in uso dalla fine del III agli inizi del I a.C. sec. II a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 146 ID: 27 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Necropoli Descrizione: Area sepolcrale connessa con le aree vicine (ID 30 e 11) sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedita 2 ID: 28 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Condotta sotterranea Descrizione: Questa condotta è forse in relazione con la vicina latrina turca (ID 34), verso il quale sembra dirigersi. Potrebbe trattarsi comunque di una condotta connessa alle terme romane (ID 107). Incerta Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 29 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Struttura muraria Descrizione: Struttura muraria pertinente ad edificio non meglio identificato. sec. I - II d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Archivio privato V. Toci ID: 30 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Tratto di cinta muraria in mattoni conservato per almeno un metro di altezza, dotato di una torre a puntone in tutto simile a quelle ancora esistenti sul lato SO della città, di fronte alla spiaggia. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: Inedito, documentazione presso l'archidvio del Museo archeologico di ID: 31 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Strutture murarie e pavimentali afferenti probabilmente allo stesso edificio residenziale di pregio, con mosaico di Orfeo, che si trova a pochi metri di distanza (ID 41). Nella stratificazione è presente anche una sepoltura, probabilmente altomedievale. Probabilmente sec. III - IV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito ID: 32 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Mosaico di Orfeo Descrizione: Pavimento a mosaico policromo con figura di Orfeo, probabilmente parte di una lussuosa residenza che si estende anche all'area archeologica vicina (ID 40). Si trova all'inteno di una cantina di un'abitazione privata. sec. III - IV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 163 ID: 33 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Muro in opus reticolatum Descrizione: Breve tratto di muro in opus reticolatum, venuta alla luce a seguito degli sbancamenti per la realizzazione di edifici moderni. Il paramento, si conserva per almeno un metro di altezza. In prossimità abbondanti frammenti di ceramica di epoca romana. sec. I a.C. - II d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 34 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Condotta sotterranea Descrizione: La canalizzazione è realizzata con volta in laterizi, con direzione N - S. sec. V - VI d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: 143 ID: 35 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Tratto di cinta muraria in laterizi. La sua somiglianza ed allineamento con il vicino tratto (ID 37) rende estremamente probabile il fatto che si tratti dello stesso muro. sec. V - VI d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 55, 79 ID: 36 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Elementi architettonici Descrizione: Elementi architettonici, in particolare capitelli, forse riferibili ad un edificio sacro. Paleocristana (sec IV - V d.C. ?) Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 37 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Elementi architettonici Descrizione: Rinvenimento di elementi architettonici (capitelli) in scavi di emergenza. sec IV - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito, archivio privato Toci ID: 38 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Mosaico della "bella di Durres" Descrizione: Mosaico di ciottoli scoperto nel 1918 e ritrovato nel 1965; attualmente conservato al museo nazionale di Tirana si trovava a - 6 m dalla superficie, coperto da 50 cm di acqua di infiltrazione. Pertinente ad una vasca di forma ellittica di cui resta il cordolo in marmo. Furono trovati nel 1965 altri muri pertinenti a questa lussuosa abitazione. sec. IV sec. d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 54, 34, 179 (p. 182) ID: 39 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Struttura muraria Descrizione: Tratto di muro poderoso in laterizi con malta, probabilmente lo stesso del quale resta un altro tratto a pochi metri di distanza (ID 27) sec IV - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 40 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Strutture murarie curvilinee pertinenti ad un edificio pubblico (con esedra) o religioso. sec. IV - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito ID: 41 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Elementi architettonici Descrizione: Elementi edilizi ed architettonici non meglio specificati. Forse sono quelli citati da Praschniker come pertinenti ad una cinta difensiva ellenistica. Incerta Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito, archivio privato Toci, 119 ? ID: 42 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea in muratura Incerta Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: 143 ID: 43 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Torre dell'orologio Descrizione: Attualmente della torre si conserva solo un angolo, la cui struttura è costituita da blocchi lapidei ed architettonici antichi reimpiegati nella struttura stessa, per una elevazione di circa quattro metri. sec. XVI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 175 ID: 44 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Struttura murarie Descrizione: Area con evidenze di varia tipologia: strutture murarie non meglio identificate e poderoso muro, forse difensivo. Da quest'area proviene l'altare decorato a bassorilievo con aquila, reimpiegato. sec. II - VI d.C Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: Inedito ID: 45 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Tratto di potente muratura in laterizi e malta. La tipologia e l'allineamento fanno pensare che si tratti di un tratto della stessa cinta identificata poco lontano (ID 37 e 61). V - VI sec d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 55 3 ID: 46 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture murarie Descrizione: Strutture relative ad un non meglio identificato edificio, forse con pavimenti musivi. sec. III - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 47 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture Descrizione: Strutture rinvenute in corso di scavo ma non meglio identificate, pertinenti ad età romana imperiale sec. I - IV d.C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: Inedito ID: 48 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Muro di controscarpa Descrizione: Probabile struttura muraria relativa alla controscarpa del fossato esterno alla cinta muraria bizantina. Se questa interpretazione è corretta è verosimile che esso si prolunghi lungo l'intero tracciato della cinta, almeno nel suo tratto pianeggiante. sec. V - VI d. C. ? Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 49 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria Descrizione: Cinta muraria in laterizio perfettamente conservata, che difende la città sul lato SO. La prima fase costruttiva, quella dominante, risale all'epoca di Anastasio I con restauri giustinianei, mentre due ulteriori fasi si ascrivono al XII ed al XV secolo. In quest'ultimo periodo i Veneziani aggiunsero gli attuali torrioni circolari in pietra. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 55, con bibliografia completa. ID: 50 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Anfiteatro Descrizione: Cospicui resti dell'anfiteatro; la parte SE è attualmente interrata ed inglobata in una serie di piccole abitazioni che ne mantengono comunque il calco urbano. Tuttavia al disotto di esse le strutture dovrebbero essere integre. Dal VII secolo una necropoli si impianta nell'arena. Dal XVI secolo l'anfiteatro è completamente coperto di terreni colluviali e su di esso si impostano abitazioni turche. sec. II - IV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 145, 99, 103, 170, 167 ID: 51 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cappella dell'anfiteatro Descrizione: Uno dei setti dell'anfiteatro è stato riutilizzato come cappella: il suo lato verso l'arena è stato completato con la costruzione di un'abside in muratura nella quale si aprono due finestrelle ed una bifora centrale. La parete di fondo del setto è stata decorata con affreschi e mosaici con scene sacre e pavimentata con lastre in pietra, al disotto di una delle quali è stato rinvenuto un tesoretto monetale di XI sec. d.C. A sinistra dell'ingresso si trova una vasca battesimale; all'esterno sulla parete S tomba multipla in lastre di pietra ed ossario del XIII secolo. sec. VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 171 (bibliografia completa), 172, 173, 170 ID: 52 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Cinta muraria interna Descrizione: Linea difensiva destinata a ridurre il primetro delle difese, realizzata in modo da isolare quello che era divenuto il nucleo centrale dell'abitato dalle aree parzialmente in stato di abbandono. Si raccorda superiormente ad una delle torri d'angolo del castello, che funge da puntone tattico. sec. XV - XVI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 55 (con bibliografia completa) ID: 53 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Castello Descrizione: Massiccia struttura in pietra dotata di due torri poligonali angolari, posta sulla sommità del settore centrale delle difese di epoca medievale. Si raccorda da un lato alle mura bizantine (ID 99) e dall'altro al segmento difensivo turco (ID 102). Altre due torri dovevano esistere sul lato a monte: di esse una, quella NO è totalmente scomparsa, mentre di quella NE resta forse il livello inferiore, semidistrutto. sec. XIV - XV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 55 (con bibliografia completa), 174, 175 ID: 54 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Necropoli Descrizione: Area sepolcrale impostatasi sui resti di un edificio residenziale di epoca ellenistica (ID 31). Le sepolture sono del tipo a fossa. Secondo F. Tartari ed anche E. Shehi la datazione sarebbe al II - IV sec. d.C. sec. VII- VIII d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asportazione Notazione bibliografica: 147, 177 ID: 55 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Terme romane Descrizione: Complesso monumentale di notevole rilevanza, costituito dai resti di vari ambienti alcuni dei quali evidentemente destinati ad uso termale (frigidarium, tepidarium, piscina), con a fianco una strada lastricata probabilmente coeva, con andamento N - S. La pavimentazione di alcuni ambienti è in lastre di pietra bianche e nere. Modificazioni funzionali dopo il 354 d.C., con costruzioni anche funerarie. sec II d.C. Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 104 ID: 56 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Foro circolare Descrizione: Grande edificio monumentale a pianta circolare (raggio m 18), circondato da un colonnato e pavimentato in lastre di marmo, alcune con iscrizioni e monogrammi. Al centro un basamento ottagonale a gradini ed un pozzo. All'esterno, sul lato E numerose e ben conservate strutture radiali con elevati murari che raggiungono il metro d'altezza. Nell'area E si trovano anche tracce di attività produttiva di ceramica tardoantica ed altomedievale (fino al VIII sec. d.C.) e canalizzazioni ben conservate. sec. IV - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 86, 178 ID: 57 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Edificio absidato Descrizione: Resti di grande edificio monumentale absidato, parzialmente spogliato, venuto alla luce durante lo scavo delle fondazioni di una costruzione moderna. La fase principale comprende l'abside e quattro setti murari a fianco di essa, ed è caratterizzata da una tecnica muraria in laterizi ed alto strato di allettamento in malta. Si appoggiano a questa una seconda fase muraria di buona fattura ed una più povera che utilizza materiali di reimpiego. Dal lato esterno dell'abside provengono materiali architettonici in marmo (capitelli, cornici), una colonna ed una grande statua di Tellus acefala che era colnnessa alla pavimentazione. Nelle sezioni delle pareti dello scavo appaiono sepolture "alla cappuccina" probabilmente altomedievali. La profondità dello scavo è superiore a quella della falda acquifera. sec IV - VII d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito 3 ID: 58 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Altare gradinato Descrizione: Santuario extraurbano in località Keneta, con altare a gradini e coppia di colonne doriche. Gli scavi hanno messo in luce il recinto e vari materiali. L'altare e le colonne sono state portate nel giardino del museos archeologico di Durazzo. sec. IV - III a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 112, 113 ID: 59 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Strutture di Porto Romano Descrizione: Grande struttura muraria difensiva realizzata in mattoni, destinata a difendere una vasta area all'interno della quale dovevano trovarsi edifici di una certa rilevanza. Attualmente gran parte della zona è stata sconvolta a causa dell'erosione marina e del colluvio dal soprastante colle. sec. IV - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 55 ID: 60 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione Descrizione: Parallelamente all'edifico segnato in pianta con il numero 4, corre una canalizzazione con direzione N - S di epoca bisantina., vinuta alla luce appunto durante lo scavo per le fondazioni dell'edificio. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: Inedito - Archivio Museo Archeologico ID: 61 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Basilica paleocristiana di Arapaj Descrizione: Grande basilica paleocristiana con tre absidi, tre navate e tre entrate, di metri 90 per 28, dotata di quadriportico, conservata in elevato per almeno un metro di altezza. Sul lato sud un ambiente rettangolare con mosaico a due emblemi: scene eucaristiche e pastori con animali. Al disotto di questo ambiente è un ossuario accessibile tramite una scala. sec. VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 70 ID: 62 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 63 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Edificio monumentale Descrizione: Edificio monumentale non meglio identificato, dotato di pareti in muratura di pietra, dal quale provengono anche materiali ceramici e monetali. La localizzazione è approssimativa. sec. IV - III a.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 110 3 ID: 64 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 65 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 66 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 3 ID: 67 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 68 Tipo: Area Datazione: Oggetto: canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 69 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Condotta sotterranea di epoca imperiale. sec. I - III d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 3 ID: 70 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 71 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 ID: 72 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Canalizzazione sotterranea Descrizione: Canalizzazione sotterranea realizzata in mattoni, probabilmente con funzione di smaltimento delle acque nere. sec. V - VI d.C. Rischio di distruzione dell'area: 2 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica: 143 3 ID: 73 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Moschea grande Descrizione: La moschea insiste su edifici paleocristiani secondo una diffusa opinione. E' stata costruita nel 1928 e costituisce comunque un importante monumento architettonico della città. 1928 Rischio di distruzione dell'area: 1 Rischio archeologico edilizio: 3 Proposta di tutela: Vincolo totale Notazione bibliografica: 180 ID: 74 Tipo: Area Datazione: Oggetto: Torrione angolare Descrizione: Torrione angolare a pianta circolare realizzato come puntone tattico dai Veneziani ad integrazione della precedente cortina muraria bizantina sec. XV d.C. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: Proposta di tutela: Vincolo totale e musealizzazione Notazione bibliografica: 55 3 Posizioni approssimative di rinvenimenti ID: 101 Descrizione: Oggetto: 102 Descrizione: Oggetto: 103 Descrizione: Oggetto: 104 Descrizione: Oggetto: 105 Descrizione: Struttura sec. I - II d.C. 143, 177 Canalizzazione Datazione: sec. V - VII d.C. 143, 177 Cisterna Datazione: sec. XIII - XIV d.C. Cisterna trardo bizantina della quale emergevano i resti fino a pochi anni fa. Notazione bibliografica: ID: Datazione: 64, 177 Canalizzazione con lo stesso orientamento dell'attuale griglia stradale. Notazione bibliografica: ID: sec. I - III d.C. Una canale bizantino ha tagliato il pavimento in cocciopesto di un'abitazione in via Alexander Goga. Notazione bibliografica: ID: Datazione: Scarico di materiale ceramico Notazione bibliografica: ID: Scarico di officina cera Oggetto: 177 Struttura Datazione: sec. I - II d.C. Resti di muri complessi, scarichi di ceramica locale, pavimenti in mattoni e malta. Notazione bibliografica: 177, Tartari 1997 Iliria 7-8 ID: 106 Descrizione: Oggetto: 107 Descrizione: Oggetto: 108 sec. I - II d.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. I d.C. Datazione: sec. V - Vi d.C. Datazione: Medioevo Datazione: sec. I - II d.C. 177, Tartari 1977 Iliria 7-8 Acquedotto Conduttura dell'acquedotto Notazione bibliografica: ID: Datazione: Probabilmente abitazione Notazione bibliografica: ID: Struttura Oggetto: 108 Pavimento a mosaico Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 109 Oggetto: 177 Canalizzazioni sotterra Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 110 Oggetto: 143, 177 Chiesa medievale Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 111 Descrizione: Oggetto: Archivio privato Toci, 177 Strutture Probabilmente abitazioni Notazione bibliografica: 177 ID: 112 Oggetto: Necropoli Datazione: sec. VII - VIII d.C. Datazione: sec. IV d.C. Datazione: sec. I a.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. V - VI d.C. Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 113 Descrizione: Oggetto: 114 Struttura Poderosa struttura muraria. Notazione bibliografica: ID: 177 Oggetto: 177 Necropoli Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 115 Descrizione: Oggetto: 116 Struttura Probabile abitazione Notazione bibliografica: ID: 177 Oggetto: 177 Canalizzazione sotterr Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 117 Descrizione: Oggetto: Archivio privato Tartari, 177 Struttura Distrutte nel 1990 Notazione bibliografica: 177 ID: 118 Descrizione: Oggetto: 119 Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec II - I a.C. Datazione: sec. V - VI d.C. Probabilmente abitazione Notazione bibliografica: ID: Struttura Oggetto: 177 Canalizzazione sotterr Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 120 Descrizione: Oggetto: 121 Strutture Probabilmente abitazioni Notazione bibliografica: ID: 177 Oggetto: 177 Canalizzazione sotterr Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 122 Oggetto: 177 Struttura Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 123 Descrizione: Oggetto: Tartari - Iliria 7-8 ? Colonna Colonna di granito Notazione bibliografica: Archivio privato Toci, 177 ID: 124 Oggetto: Muri di terrazzamento Datazione: sec. IV - II a.C. Datazione: sec. I a.C. Datazione: XVIII sec. D.C. Datazione: sec XIX d.C. Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 125 Oggetto: 177 Necropoli Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 126 Descrizione: Oggetto: 127 Descrizione: Oggetto: 128 Descrizione: Oggetto: 129 Abitazione 177 Abitazione Datazione: XIX sec. D.C. Abitazione di pregio caratterisstica dell'edilizia locale del XIX secolo Notazione bibliografica: ID: 177 Abitazione di pregio caratterisstica dell'edilizia locale del XIX secolo Notazione bibliografica: ID: Hamam Pregevole piccolo hamam ben conservato. Notazione bibliografica: ID: 177 Oggetto: 177 Necropoli Descrizione: Notazione bibliografica: 177 Datazione: sec. I - III d.C. ID: 130 Oggetto: Abitazione Datazione: sec. I - II d.C. Datazione: sec. VI a.C. Descrizione: Notazione bibliografica: ID: 131 Descrizione: Oggetto: 132 Descrizione: Oggetto: 133 Descrizione: Oggetto: 134 Descrizione: Oggetto: 135 Descrizione: Datazione: XIII d.C. 171, 167 Ipocausto Datazione: Romana Datazione: sec. II-III d.C. 154 (p. 208) Edificio residenziale co Edificio residenziale con impianti di riscaldamento: ipocausto con pilastri di tegole. Notazione bibliografica: ID: Cappella Sospensure di ipocausto Notazione bibliografica: ID: 160, 162 Piccola cappella rettangolare ricavata in uno dei setti dell'anfiteatro sul lato E. Era affrescata con pitture andate in gran parte distrutte a causa di un incendio, ma forse sono recuperabili con un restauro. Attualmente chiusa da una cancellata Notazione bibliografica: ID: Terrecotte architettonic Ai piedi della collina di Spitalla, probabilmente fluitate da un santuario che si trovava a quota superiore sulla collina sono state trovate alcune terrecotte architettoniche di stile corinzio. Notazione bibliografica: ID: 177 Oggetto: 104 (p. 208) Cappella Datazione: sec XIII d.C. ? Ulteriore cappelletta ricavata in un setto dell'anfiteatro, databile forse allo stesso periodo di quella affrescata (ID 131) che le sta vicino. Notazione bibliografica: 167 Zone archeologiche a bassa densità ID: 155 Tipo Zona Oggetto: Abitato Datazione: sec. I - II d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 156 Tipo Zona 110 Oggetto: Abitato Datazione: sec. I - II d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 157 Tipo Zona 110 Oggetto: Abitato Datazione: sec. I - II d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 158 Tipo Zona 110 Oggetto: Abitato Datazione: sec. I - II d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 159 Tipo Zona 110 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: 110 Zone archeologiche a bassa densità ID: 161 Tipo Zona Oggetto: Abitato Datazione: sec. I - II d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 161 Tipo Zona 110 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 162 Tipo Zona 110 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 150 Tipo Zona 110 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 152 Tipo Zona 110 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: 63, 65, 69 Zone archeologiche a bassa densità ID: 151 Tipo Zona Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 153 Tipo Zona 63,65,69 Oggetto: Necropoli Datazione: Incerta Descrizione: Zona nella quale sono state rinvenute sepolture. Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: ID: 154 Tipo Zona 55 Oggetto: Abitato Datazione: sec. III a.C - I d.C. Descrizione: Zona nella quale sono stati rinvenuti materiali riferibili ad un abitato Rischio di distruzione dell'area: 3 Rischio archeologico edilizio: 1 Proposta di tutela: Lavori edilizi sotto controllo archeologico con documentazione Notazione bibliografica: 110 Ipotesi di presenze archeologiche ID 180 Oggetto Tipo Ipotesi Torre difensiva Datazione sec. XI d.C. Descrizione E' la cosiddetta "torre di Teodoro Comneno": di essa parla una iscrizione, appunto del Comneno, riportata da Heuzey, ma in realtà la posizione dell'ediicio non è mai stata identificata. Rischio di distruzione dell'area 3 Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asport Notazione bibliografica ID 181 Oggetto 61 Tipo Ipotesi Tempio di Athena Datazione Periodo ellenistico-romano Descrizione Qui sono stati rinvenuti materiali architettonici (colonne,capitelli, lastre pavimentali) Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 182 Oggetto Datazione Descrizione 3 3 Scavo archeologico, documentazione ed eventuale asport Notazione bibliografica ID 3 119 Tipo Ipotesi Hamam ? sec. XIX d.C. ? Nella memoria locale qui era un hamam. La vicina condotta sotterranea (ID 35) potrebbe essere in relazione con essa. L'area è comunque adiacente al foro circolare ed alle terme romane e dunque ad altissimo rischio. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Vincolo totale Notazione bibliografica Inedito 3 3 Ipotesi di presenze archeologiche ID 183 Oggetto Tipo Acquedotto Datazione Romana Descrizione Condotta sotterranea di adduzione delle acque verso la città Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 184 Oggetto 3 110 Tipo Ipotesi Cinta Muraria Datazione Dall'antichità al medioevo Descrizione Cinta difensiva la cui presenza è ipotizzabile per la necessità di proteggere la città su tutti i lati. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 185 Oggetto Datazione Descrizione 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID Ipotesi 55 Tipo Ipotesi Cinta muraria Dall'antichità al medioevo Cinta difensiva la cui presenza è ipotizzabile per la necessità di proteggere la città su tutti i lati. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica 55 Ipotesi di presenze archeologiche ID 186 Oggetto Tipo Ipotesi Cinta muraria Datazione Dall'antichità al medioevo Descrizione Cinta difensiva la cui presenza è ipotizzabile per la necessità di proteggere la città su tutti i lati. Rischio di distruzione dell'area 3 Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 187 Oggetto 3 55 Tipo Ipotesi Cinta muraria Datazione Dall'antichità al medioevo Descrizione Cinta difensiva la cui presenza è ipotizzabile per la necessità di proteggere la città su tutti i lati. Rischio di distruzione dell'area 3 Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 188 Oggetto Datazione Descrizione 3 55 Tipo Ipotesi Canalizzazioni sotterranee Epoca romana o bizantina Canalizzazioni la cui esistenza è ipotizzabile per la necessità di congiungere tratti di condutture effettivamente rinvenuti. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica 143 Ipotesi di presenze archeologiche ID 189 Oggetto Tipo Ipotesi Canalizzazioni sotterranee Datazione Epoca romana o bizantina Descrizione Canalizzazioni la cui esistenza è ipotizzabile per la necessità di congiungere tratti di condutture effettivamente rinvenuti. Rischio di distruzione dell'area 3 Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 190 Oggetto 3 143 Tipo Ipotesi Canalizzazioni sotterranee Datazione Epoca romana o bizantina Descrizione Canalizzazioni la cui esistenza è ipotizzabile per la necessità di congiungere tratti di condutture effettivamente rinvenuti. Rischio di distruzione dell'area 3 Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 191 Oggetto Datazione Descrizione 3 143 Tipo Ipotesi Canalizzazioni sotterranee Epoca romana o bizantina Canalizzazioni la cui esistenza è ipotizzabile per la necessità di congiungere tratti di condutture effettivamente rinvenuti. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica 143 Ipotesi di presenze archeologiche ID 192 Oggetto Tipo Canalizzazioni sotterranee Datazione Epoca romana o bizantina Descrizione Canalizzazioni la cui esistenza è ipotizzabile per la necessità di congiungere tratti di condutture effettivamente rinvenuti. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 193 Oggetto 3 143 Tipo Ipotesi Cinta muraria Datazione Medievale Descrizione Sezione di cinta muraria la cui esistenza è ipotizzata sulla necessità di difendere questo settore su tutti i lati e sulla base della prosecuzione di un muro esistente. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 194 Oggetto Datazione Descrizione 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID Ipotesi 99 Tipo Ipotesi Strutture difensive Medioevo Sezione delle difese del castello la cui esistenza è supposta sulla base della necessità di difendere il castello stesso sul lato a monte. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica 99 Ipotesi di presenze archeologiche ID 195 Oggetto Tipo Cinta muraria Datazione Epoca romana o bizantina Descrizione Cinta difensiva la cui presenza è ipotizzabile per la necessità di proteggere la città su tutti i lati. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 196 Oggetto Datazione Descrizione 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica ID Ipotesi 10 Tipo Ipotesi Cinta muraria sec. V - VI d.C. ? Cinta esterna delle difese verso NE, che ampliarono la superficie difesa della città tra l'epoca imperiale e quella bizantina. Rischio di distruzione dell'area Rischio archeologico edilizio Proposta di tutela 3 3 Vincolo totale e provvedimenti conservativi Notazione bibliografica 10 Carta del rischio archeologico della città di Durres Carta delle aree archeologiche ad alta densità e delle zone a bassa densità Carta del rischio archeologico della città di Durres Carta dei livelli di rischio archeologico sulla base del potenziale informativo Carta del rischio archeologico della città di Durres Carta del rischio edilizio Carta del rischio archeologico della città di Durres Carta delle proposte di tutela sulle entità archeologiche