La soap-opera è educativa?
Transcript
La soap-opera è educativa?
Alessandro Perissinotto, Sara Berutto 1 LA SOAP OPERA È EDUCATIVA? Introduzione all'entertainment-education secondo il metodo Sabido. Il presente saggio è tratto da: Alberto Parola (a cura di) Territori media educativi Scenari, sperimentazioni e progetti nella scuola e nell' extrascuola 1. Le valenze educative della narrazione televisiva. Osservando i palinsesti e gli organigrammi delle principali reti televisive europee, si rimane colpiti dallo iato profondo che separa le trasmissioni di intrattenimento da quelle (poche) che si pongono finalità educative. Non si tratta solo di lamentare, in maniera fin troppo ovvia, la scarsità di programmi educativi o la loro collocazione in fasce orarie marginali, né di condannare semplicemente una televisione sempre più commerciale (anche nel servizio pubblico); quello che più colpisce e offende è l'ottusità con cui si esclude ogni possibile contaminazione tra i due ambiti, come se le istanze educative dovessero per loro natura rimanere relegate all'interno dei documentari (ma la televisione generalista ha ancora una programmazione di questo tipo?) o dei programmi dichiaratamente didattici, come se gli uffici che si occupano di fiction, giochi e sport dovessero restare rigorosamente distinti da quelli che si occupano di educational. Certo, in una televisione che negli ultimi anni ha privilegiato format come quelli dei reality, che si basano proprio sul meccanismo dis-educativo dell'esclusione, coniugare intrattenimento ed educazione può apparire irrealizzabile, ma esiste uno spazio dove questo abbinamento può ancora essere tentato: lo spazio della fiction, o, per dirla senza esterofilia, della narrazione televisiva. […] Nei paragrafi che seguono ci si occuperà del metodo Sabido, non solo perché quello di Miguel Sabido è probabilmente il più longevo, collaudato e diffuso progetto di entertainment-education nella storia della televisione, ma anche perché Sabido ha saputo dimostrare che intento educativo ed emittenza commerciale non sono necessariamente in contraddizione. 2. Miguel Sabido e la entertainment-education Miguel Sabido sceneggiatore, regista e produttore televisivo e teatrale messicano studia e formula verso la metà degli anni Settanta un metodo per promuovere un uso sociale delle soap opera commerciali. Il Metodo Sabido è oggi il principale riferimento per ogni progetto o intervento di entertainment-education (E-E), in particolar modo nei paesi in via di sviluppo. Nato nel 1938 a Città del Messico, Sabido studia letteratura e teatro presso l’Universidad Nacional Autónoma de México con Luisa Josefina Hernandez, che gli insegna l’importanza di un background teorico alla base di ogni intervento 1 Questo saggio è frutto della collaborazione e della riflessione comune dei due autori: il paragrafo 1 è stato redatto da Alessandro Perissinotto, mentre gli altri sono stati scritti da Sara Berutto. 1 artistico. Negli anni dell’Università Sabido riflette sulla possibilità di individuare elementi chiave della rappresentazione teatrale che possano essere isolati e riprodotti sempre uguali. Nei primi anni ’60, Sabido inizia il suo apprendistato televisivo con Ernesto Alonzo, celebre sceneggiatore seriale; il mestiere appreso in questi anni si concretizza in un ciclo di telenovela sulla storia messicana, La Tormenta. La serie racconta il periodo chiamato “la Reforma” (metà del secolo XIX) e la figura di Benito Juárez, l’unico presidente messicano di sangue totalmente indiano. Negli anni ’70 il presidente messicano Luis Echeverría (1970-1976) inaugura una nuova fase per il sistema televisivo messicano organizzando una task force che riunisse rappresentanti del governo e dell’industria televisiva con lo scopo di creare un sistema televisivo innovativo capace di integrare le esigenze pubbliche con quelle commerciali. Miguel Sabido è uno dei maggiori architetti di questo rinnovamento. Nel 1974 egli fonda l’IMEC (Instituto Mexicano de Estudios del la Comunicación) e compara il modello televisivo europeo, caratterizzato dal monopolio statale di radio e televisione, con il modello commerciale americano per proporre una nuova “Formula Messicana” per la televisione: nasce l’uso sociale della televisione commerciale. La “Formula” prevede un’equa distribuzione di stazioni tra settore pubblico e settore privato, entrambi coinvolti come soggetti in grado ed in dovere di contribuire allo sviluppo nazionale a all’integrazione sociale. Nel 1973 il network privato Telesistema Messicano e TIM (Televisión Indipendiente de México) si fondono nella la rete televisiva Televisa, alla quale spetta, secondo la “Formula”, la produzione e la trasmissione di programmi socialmente rilevanti. Tra il 1975 e il 1982 Sabido produce per Televisa sei telenovela educative di grande successo, sia sotto il profilo del gradimento del pubblico, sia sotto quello della vendita degli spazi pubblicitari. Ognuna di esse si dimostra capace di sensibilizzare il pubblico messicano su un preciso tema sociale. Tabella 1. Le soap opera educative di Sabido trasmesse dal canale televisivo messicano Televisa tra il 1975 e il 1982 PROGRAMMA Ven conmigo (Vieni con me) Acompáñame (Accompagnami) Vamos Juntos (Andiamo insieme) El combate (La lotta) Caminemos (Camminiamo insieme) Nosotras las Mujeres (Noi le donne) TEMA SOCIALE Alfabetizzazione degli adulti Pianificazione familiare Paternità responsabile ANNO Nov 1975 Dec. 1976 Ago. 1977 Apr. 1978 Lug. 1979 Mar. 1980 N° EPISODI 280 Alabetizzazione degli adulti Educazione sessuale degli adolescenti Uguaglianza delle donne Apr. 1980 Set. 1980 Set. 1980 Apr. 1981 120 Apr. 1981 Ott. 1981 140 180 180 160 (fonte Nariman, 1993, p. 16) 2 Nel 1975 Ven Conmigo raggiunge il 33% del pubblico messicano e nell’anno della sua messa in onda venne registrata una crescita del 63% nelle iscrizioni in scuole per adulti: l’anno successivo, quando la telenovela non viene più trasmessa dalla televisione messicana, la crescita delle iscrizioni si riduce al 2,5%. Allo stesso modo, nel 1977, Acompàñame convince mezzo milione di messicani a visitare le cliniche statali per il controllo delle nascite (Lozano e Singhal, 1993, p. 121). Ecco i risultati della messa in onda di Acompàñame misurati dal National population Council del governo messicano (CONAPO) 2 : - le telefonate al CONAPO per richiedere informazioni sulla pianificazione familiare crescono, durante la programmazione, da zero a una media di 500 al giorno; molte delle persone dichiarano di essere state incoraggiate a telefonare dalla telenovela; - più di 2000 donne si iscrivono al programma nazionale di pianificazione familiare, idea suggerita dalla telenovela stessa; - la vendita di contraccettivi cresce del 23% in un anno, mentre nell’anno precedente era cresciuta solamente del 7%; - più di 560000 donne visitano le cliniche statali per il controllo delle nascite, una crescita del 33% rispetto all’1% dell’anno precedente. L’idea di partenza è quella di una televisione in grado di assumere un ruolo di autorità morale, capace di guidare gran parte delle decisioni giornaliere di ciascun telespettatore. Ecco, in sintesi, questo credo enunciato con le parole dello stesso Sabido: La television enseña. De no ser asi no habria un solo comercial en pantalla, ya que el anunciante quiere que el publico aprenda una conducta: comprar su producto. Asi, la television tambien puede ensenar a planificar la familia, a combatir la probeza, a que los adultos sigan estudiando, a cuidar la naturaleza, a respetar el proprio cuerpo. Usemosla para salvar la vida en elplaneta tierra. (www.miguelsabido.com) La televisione insegna. Se così non fosse non ci sarebbe alcuna pubblicità poiché il produttore vuole che il pubblico impari un comportamento: comprare il suo prodotto. Allo stesso modo la televisione può insegnare a pianificare la famiglia, a combattere la povertà, agli adulti a continuare a studiare, a rispettare la natura e il proprio corpo. Usiamola per migliorare la vita sul pianeta terra”. La scelta della soap opera come programma più adatto alla diffusione di modelli morali è dovuta in primo luogo a elementi strutturali del genere stesso, come la capacità di reiterazione del messaggio (educativo e non) , scena dopo scena, giorno dopo giorno, in grado di evitare il pericolo della pedanteria e risultando perfettamente integrata nella struttura narrativa. Questa reiterazione avviene attraverso personaggi diversi, positivi e negativi, mentre essi si trovano in situazioni e ambienti diversi. In tutte le sue forme, la narrazione seriale applicata ai mass media ha sempre dimostrato un’importante capacità di promuovere e generale un cambiamento sociale. Ne è un esempio il celeberrimo personaggio cartoon Popeye: negli anni ’30 del secolo scorso le sue vicende riuscirono a mutare le abitudini alimentari delle nuove generazioni americane, portando sulle loro tavole spinaci e verdura in genere; le vendite di spinaci aumentarono del 33%, salvando così l’industria del settore, da tempo in crisi. Il risultato ottenuto da Popeye fu tale da far meritare al 2 alla data del 23/4/2007 i dati sono disponibili sul sito www.populationmedia.com 3 celebre personaggio una statua eretta nel 1937, la prima dedicata ad un cartone animato, presso Cristal City, in Texas, la capitale americana degli spinaci. Il serial melodrammatico, che definisce insieme le soap opera nordamericane e le telenovela latinoamericane, combina narrazione mitica e intrattenimento di massa. Due caratteristiche che il serial condivide con la narrazione mitica sono la dimensione orale e la ripetitività. Come il mito, inoltre, il serial dimostra una inesauribile capacità di inventare storie: nelle soap tutto sembra possibile, ma l’infinita possibilità delle vicende riporta inesorabilmente ad un paradigma narrativo, e quindi ad un sistema culturale, preciso (e tradizionale) che si ripete continuamente, sempre uguale a sé stesso. Serial tend to be open at a syntagmatic level (the horizontal combination of stories), yet closet at a paradigmatic level (the vertical arrangement of choices and structural alternatives). (Lozano e Singhal, 1993, p. 116) Il serial tende a presentarsi aperto a livello sintagmatico (nella combinazione orizzontale delle storie), ma chiuso a livello paradigmatico (nella verticale organizzazione delle scelte e delle alternative strutturali). Nel serial il palcoscenico delle vicende, fatte di conflitti interpersonali e lotte familiari, è la dimensione domestica; la forma del discorso è quella del dialogo. Pur nell’irrealtà di molte vicende, le soap mantengono un rapporto assai stretto con la realtà del pubblico a cui si rivolgono: le storie sono considerate plausibili e realistiche non tanto nella successione dei fatti, quanto nello sviluppo narrativo all’interno del contesto familiare, nei sentimenti e nei rapporti personali che questi fatti scatenano. Per queste sue caratteristiche, il serial melodrammatico può essere veicolo di valori sociali più di qualunque altro tipo di trasmissione. For instance, the spectre of AIDS is not that of 100 000 dead and more than one million affected but of Geoffrey who is dying of AIDS, who loves Susan, and whose suffering is also the suffering of his family. The “victim” is not a famous person or a statistical number; he/she has a personal history, circumstances and weaknesses which the audiences know well. Since the victim has a face and an identity, the melodrama breeds intimacy between characters and the audiences (Lozano e Singhal, 1993, p. 117) In più, la portata narrativa dei serial prosegue oltre la “fine” dell’episodio, innescando nel pubblico un articolato sistema di “chiacchiere”, gossip, sulle vicende appena osservate alla televisione o ascoltate alla radio. Sabido individua nel gossip una tendenza naturale degli esseri umani; le soap ci permettono di esercitare questa umana occupazione sui diversi personaggi e sulle loro vicende. Questa elaborazione continua di vicende, se indirizzata verso temi chiave di interesse sociale, è in grado di creare le condizioni adatte ad un cambiamento sociale. Le soap opera drammatiche mettono in scena una continua mediazione tra “Bene” e “Male” e descrivono comportamenti sociali “buoni” e comportamenti sociali “cattivi”. Più o meno consciamente, siamo tutti alla ricerca di modelli da imitare, e le soap opera sono uno dei mezzi attraverso cui questi modelli ci vengono forniti. Il serial è un potente promotore culturale, poiché contribuisce a determinare l’identità del suo pubblico, fornendone i parametri all’interno di una strutturazione articolata e solida. Il suo potenziale narrativo può attualizzarsi egualmente nell’affermazione di valori tradizionali e nella promozione di un cambiamento sociale. Lo spettatore, 4 prima di decidere se operare il cambiamento può vederne le conseguenze virtuali nelle vicende della soap, considerarne le possibili conseguenze e valutarne i rischi. The program producers estabilish a game of moral “nintendo” with the audience. The audience loves to play this nontendo by tuning-in every evening. (…) All the soap are pretty much the same. But there are a lot of possibile nintendo plays, depending on what aspect the individual audience member chooses to pursue. The producers’ estabilish, and the audience accept, the informal rules of nintendo game. And the play continues till the soap opera’s end. The real difference between the American soap opera and the Latin American telenovela is how long this nintendo goes on. (…) If television can teach a consumption behaviour, it can teach a social behaviour as well. (Singhal e Obregon, 1999, p. 74) Un esempio del potere modellizzante della telenovela è Simplemente Maria, uno straordinario successo televisivo peruviano del 1968 che deve aver influenzato notevolmente lo stesso Sabido. La protagonista della serie, Maria, si trasferisce dalla campagna in città, e qui deve affrontare numerose sfide, come quella di ritrovarsi madre in giovane età, abbandonata da tutti. Pur lavorando tutto il giorno, Maria decide di iscriversi ad una scuola serale per adulti, e, poco alla volta, riesce ad emergere grazie alla sua forte spinta motivazionale, il duro lavoro e la sua particolare abilità con la macchina da cucire Singer. Come anticipato, il programma ebbe un successo straordinario in Perù (e non solo), e l’innalzarsi dei dati di ascolto si accompagnò ad un boom nelle vendite delle macchine Singer, nonché ad una crescita del numero di giovani donne iscritte a corsi serali. Simplemente Maria era la dimostrazione che la televisione era in grado di fornire non solo modelli negativi, ma anche modelli positivi, e che questi modelli potevano influenzare a tal punto il pubblico da ottenere risultati reali sul piano sociale. 3. I fondamenti teorici del metodo Sabido La forza del metodo Sabido e la sua portata innovativa non si trovano però unicamente nell’idea di una televisione come mezzo educativo per sua natura, in quanto potente divulgatore di modelli, postivi o negativi che siano, ma soprattutto nella sentita necessità di trovare una formula che avesse le sue radici in un importante e riconosciuto impianto teoretico. La metodologia formulata da Sabido parte da cinque grandi teorie: 1. il modello di comunicazione di Shannon e Weaver, adattato circolarmente 2. la teoria drammatica di Bentley 3. la teoria Junghiana degli archetipi e dell’inconscio collettivo 4. la teoria di apprendimento sociale di Albert Bandura 5. la teoria del Triune Brain (cervello trino) di MacLean 3.1 Il modello matematico della comunicazione di Shannon e Weaver Per ragioni di spazio, non descriveremo qui la nota teoria elaborata nel 1948 da Paul Shannon e Warren Weaver; diremo soltanto che ciò che più importa per il lavoro di Sabido e che con tale teoria viene fornita per la prima volta una definizione di comunicazione come trasferimento di informazione da un mittente (o fonte) ad un destinatario attraverso un segnale. Sabido adatta questo schema 5 lineare ad un circuito di comunicazione riconoscendo l’importanza del feedback del pubblico nell’elaborazione del successivo messaggio e rispecchiando quindi la natura circolare del processo di comunicazione propria del mezzo televisivo. Nel caso delle soap opera commerciali, la fonte della comunicazione è colui che deve vendere un prodotto al consumatore (che in questo caso è il ricettore, nonché destinatario): il messaggio è “compra il prodotto”, mentre il mezzo di trasmissione è la soap opera televisiva. La risposta al processo di comunicazione viene quindi misurata sulla vendita del prodotto e dati d’ascolto. Nella E-E invece, lo schema della comunicazione si “sdoppia” e alla soap commerciale e si sovrappone la soap educativa. Oltre al messaggio di acquisto, vi sarà dunque un messaggio educativo, e la risposta verrà misurata sul grado di adozione del comportamento promosso. Sabido inoltre sviluppa questo adattamento circolare della teoria matematica della comunicazione attraverso la two-step-flow theory of comunication (“teoria della comunicazione di flusso in due fasi“) di Paul F. Lazarsfeld, la quale stabilisce che i messaggi trasmessi dai mass media hanno l’impatto maggiore su una minoranza di ricettori-destinatari, gli opinion leaders; questi li trasmettono a loro volta ad altri ricettori, compiendo così la seconda fase (second step) della comunicazione. 3.2 La teoria drammatica di Bentley In The Life of Drama (1967), Bentley distingue, descrivendone la struttura e gli effetti, cinque generi teatrali: tragedia, commedia, tragicommedia, farsa e melodramma. Il melodramma, e in particolare il melodramma popolare, che mette in scena un universo morale in cui Bene e Male sono in disaccordo, e quello in cui, secondo Bentley, la rappresentazione realistica della società raggiunge il suo grado più elevato. Sabido ascrive la telenovela al genere melodrammatico e usa il modello di Bentley come traccia per disegnare personaggi e strutturare storie. I personaggi “buoni” accettano e perseguono il comportamento sociale corretto, mentre i personaggi “cattivi” lo negano. Le trame sono costruite sulle relazioni tra personaggi buoni e cattivi, e sul loro avvicinarsi o allontanarsi dai comportamenti sociali corretti. I loro comportamenti e le loro azioni incoraggiano il pubblico a premiarli (con il loro affetto) o a biasimarli. Sabido inserisce il pubblico al centro della vicenda introducendo un terzo gruppo di personaggi: quelli che non hanno ancora deciso quale comportamento adottare. Questi “indecisi”, che chiameremo “personaggi di transizione”, rappresentano i personaggi con i quali il target della comunicazione sociale si identifica, ed hanno il compito di guidare il target stesso verso l’adozione del cambiamento sociale promosso. 3.3 Jung: gli archetipi e l’inconscio collettivo La teoria junghiana degli archetipi stabilisce che esistono temi, personaggi e trame che i popoli ri-rappresentano attraverso tutto il corso della storia umana. Questi archetipi sono l’espressione di un inconscio primordiale e collettivo che nulla ha a che fare con l’esperienza, ma è espressione di un’energia primitiva condivisa da tutte le culture umane; essa viene espressa nei sogni e nei miti. La televisione svolge oggi l’antico ruolo del fuoco attorno al quale le società antiche si riunivano per raccontarsi. Le soap opera educative rappresentano lo 6 sforzo di usare questa moderna tecnologia per riconciliare lo sviluppo sociale con la creazione di miti attuali. Sabido usa le figure archetipiche descritte da Jung come base per sviluppare personaggi che incarnino caratteristiche psicologiche universali: attraverso questi personaggi lo spettatore coglie l’interazione tra questa essenza archetipica, che in quanto universale gli appartiene, e il tema sociale. Alla base del character design e della storyline design sta un lavoro di ricerca volto a identificare le diverse versioni nazionali-culturali-temporali dei vari archetipi: questa attività risulta fondamentale per lo sviluppo di personaggi archetipici che diventano stereotipi culturali con i quali il pubblico possa realmente identificarsi, nonché per la definizione di una griglia di valori sociali positivi e negativi che questi personaggi possano credibilmente incarnare. Tabella 2 Archetipi universali usati come prototipi per i personaggi di soap opera educative ARCHETIPI FEMMINILI La Bambina L’Adolescente La Donna La Madre L’Anziana ARCHETIPI MASCHILI Il Bambino L’Adolescente L’Uomo Il Padre L’Anziano VICISSITUDINI Mestruazioni Primo rapporto sessuale completo Gravidanza Menopausa Morte VICISSITUDINI Crescita fisica Capacità ed esperienza sessuale, Viaggio Diventare padre Invecchiare Morte (fonte: Nariman, 1993, p. 39) 3.4 La teoria sociale dell’apprendimento di Bandura La teoria sviluppata nel 1977 da Albert Bandura, professore di psicologia presso l’Università di Stanford, spiega come le persone apprendano non solo con l’esperienza diretta o in situazioni di apprendimento formale (come la scuola), ma anche attraverso l’esperienza vicaria. Un uso appropriato di modelli comportamentali, quindi, opportunamente ricompensati o puniti al cospetto dei telespettatori, possono agire sul pubblico in modo da convertire in comportamenti e azioni reali i valori promossi dal serial. La teoria sociale dell’apprendimento postula che appropriate ricompense possono motivare ad adottare il corretto comportamento non solo il soggetto ricompensato, ma anche un soggetto osservatore; allo stesso modo punendo un modello negativo per aver perseguito un comportamento socialmente scorretto, viene inibita l’adozione dello stesso scorretto comportamento anche in chi non è direttamente colpito dalla punizione. Bandura distingue tra imitazione e identificazione. L’imitazione si compie alla presenza di un modello, mentre l’identificazione è un processo di condivisione di sentimenti, pensieri e azioni con qualcuno che impersona un modello. Questa identificazione comprende un processo di apprendimento accidentale e non intenzionale. 7 Questo processo è chiamato modeling; attraverso il modeling è possibile indurre nuovi comportamenti sociali o rafforzare oppure indebolire comportamenti già in atto. Nelle telenovela di Sabido, i personaggi insegnano al pubblico attraverso il modeling. Bandura individua inoltre quattro sub-processi che governano il processo di identificazione: 1. il modello deve attirare l’attenzione dell’osservatore; 2. l’identificazione è più facile se il modello è percepito dall’osservatore come familiare e se l’osservatore può riconoscere punti di contatto con la vita e le azioni del modello; 3. il modello deve di-mostrare come creare risposte organizzate a fronte di un dato problema in grado di attuare un cambiamento di comportamento (è quello che Bandura chiama motor reproduction, ovvero la traduzione dei simboli assimilati in guida per i futuri comportamenti); 4. il modeling è strettamente legato alla capacità dell’ambiente di rafforzare il messaggio e motivare l’adozione di un cambiamento. Il format della soap opera commerciale aderisce per sua stessa natura al primo dei quattro punti individuati da Bandura; i personaggi, spesso spudoratamente ricchi, sono disegnati specificatamente per attirare l’attenzione del pubblico giorno dopo giorno. Per creare il necessario grado di familiarità tra osservatore e osservato, è necessario poi creare personaggi i cui regni di esistenza non siano troppo dissimili da quello di telespettatori, non solo nella strutturazione dei rapporti familiari e domestici, ma anche nelle attitudini personali e nei processi psicologici attivati dalle vicende. Il ruolo di supporto giocato dall’ambiente viene attuato attraverso un sistema di ricompense e punizioni per incoraggiare o scoraggiare l’adozione di un comportamento. Creare ricompense e punizioni realistiche è essenziale per garantire l’efficacia di questo sub-processo. L’evoluzione dei “personaggi di transizione” verso il comportamento desiderato propone il modello da seguire affinché il pubblico possa attuare il suo cambiamento; il pubblico li segue nel loro percorso evolutivo, tra gli ostacoli posti dai “cattivi” e l’aiuto offerto dai “buoni”. Modificare un comportamento non significa modificare un sistema di valori, ma solo “riordinarlo” in modo che siano associati a valori consolidati specifiche forme di comportamento sociale. I modelli proposti non creano nuovi valori, ma rafforzano quelli (positivi) già esistenti. La telenovela educativa di Sabido è costruita attorno un valore centrale, in grado di influenzare il comportamento individuale, che interagisce con un intero sistema di valori di supporto. 3.5 Il Cervello Trino 3 di MacLean Negli anni Settanta, lo psicologo Paul MacLean elabora un modello strutturale del cervello umano composto da tre livelli di percezione: è il Triune Brain, il cervello trino. Lo studioso teorizza la divisione del cervello in tre zone: 1. la prima zona, o zona rettile (reptilian brain), comune a tutte le forme di vita; questa è la parte più antica del cervello e riguarda il lato istintuale delle azioni; 3 per la traduzione del termine inglese Triune Brain ci rifacciamo alla traduzione di Fiamma Bianchi Bandinella in MacLean P.D., Evoluzione del cervello e comportamento umano, Torino, Einaudi, 1984 8 l’intelletto rettile è coinvolto, per esempio, nella determinazione del territorio, nella caccia, nell’accoppiamento e nella procreazione; 2. una seconda zona, sviluppata nel corso del tempo: il cervello paleo-mammario (paleomammalian brain): questa zona è comune a tutti i mammiferi, ed è qui che risiedono memoria ed emozioni; 3. la terza zona, infine, il cervello neo-mammario (neomammalian brain o neocortex), propria del genere umano e centro dell’attività cognitiva e intellettuale. MacLean individua nella mancata integrazione tra cervello neo-mammario e cervello rettile, ovvero tra le funzioni intellettuali e quelle istintuali, uno dei problemi che affligge l’uomo moderno. Sabido rimane affascinato dalla teoria e si convince che l’unico modo di costruire un messaggio efficace sia quello di coinvolgere allo stesso tempo il livello cognitivo, il livello affettivo e quello istintuale del cervello degli spettatori. Egli individua nell’essere strettamente “informativi” e “educativi”, quindi diretti unicamente all’intelletto razionale, il fallimento di molte campagne di informazione sociale. Ogni campagna sociale che voglia ottenere un risultato reale, invece, deve articolare un messaggio in cui i tre livelli di percezione siano armonizzati. La soap opera è per sua natura un format televisivo che fa leva sull’aspetto emozionale della comunicazione. Questa essenza emozionale deve quindi essere integrata con le altre due. Sabido individua alcuni momenti comunicativi in grado di stimolare il cervello rettile, come lo sport, le commedie o i cartoni che impiegano elementi slapstick, e li integra alla struttura portante della soap. Lo sceneggiatore si cura quindi di introdurre momenti narrativi cardine nei quali i personaggi sono costretti a confrontarsi con le conseguenze sociali o personali dei loro comportamenti e che giocano sulla componente istintuale (momenti di violenza incontrollata che hanno conseguenze tragiche, una morte inaspettata dovuta ad un comportamento socialmente scorretto, ecc.). Per stimolare effettivi cambiamenti comportamentali è poi necessario produrre messaggi rivolti alla zona neomammaria del cervello. Per questo motivo Sabido decide di introdurre un’appendice conclusiva di un minuto circa alla fine dell’episodio e condotto da un volto noto dello spettacolo o da una riconosciuta autorità: l’epilogo si trasforma così in un momento di discussione e stimolo intellettuale in cui si ripercorrono i punti nodali della vicenda e il loro legame con il messaggio sociale e si forniscono informazioni utili. È essenziale che i valori trasmessi dalla serie e i tre livelli comunicativi risultino coerenti per lo spettatore in modo da creare un messaggio olistico le cui componenti non cadano in contraddizione. Solo in questo modo l’azione di promozione sociale può agire su tutti e tre i livelli di consapevolezza. 4. La pianificazione dell'entertainment-education La pianificazione dell'intervento di entertainment-education secondo il metodo Sabido si basa su due fondamentali fasi di ricerca: la formative evaluation research (valutazione preliminare) e la summative evaluation research (valutazione riepilogativa). Questi due processi, che formano e valutano l’efficacia del progetto, coinvolgono: 1. le teorie psicologiche e teorie di comunicazione 2. gli indici di ascolto e di gradimento televisivo 3. infrastrutture pubbliche 9 4. 5. 6. 7. le caratteristiche del mezzo televisivo i format televisivi gli accordi nazionali ed internazionali gli effetti commerciali, attitudinali, informativi, comportamentali e macrosociali del programma 8. la validità di alcune applicazioni teoretiche espresse in specifiche ipotesi di ricerca La valutazione preliminare è la ricerca che precede il processo di scrittura; senza di essa il messaggio sociale non potrebbe essere strutturato poiché essa ne determina i termini e i modi. Durante questa fase viene individuato il messaggio sociale che si vuole promuovere e il target a cui ci si rivolge, inoltre si verifica che le infrastrutture coinvolte nella campagna educativa siano pronte a reagire alle dinamiche innescate dal programma. Il lavoro continua anche dopo il varo del programma, allo scopo di individuare quanti goals sono stati raggiunti e come, e di stabilire eventuali integrazioni o variazioni di rotta per rendere la campagna sociale più efficace. La valutazione riepilogativa, invece, misura e valuta i risultati ottenuti dalla messa in onda del programma. Il pubblico, ed in particolar modo il target della serie, sono al centro del processo. Attraverso l’esperienza acquisita con la Televisa, Miguel Sabido ha individuato 21 linee guida che caratterizzano il metodo che porta il suo nome per il design di entertainment-education serials. 1. Il metodo E-E può essere usato all’interno di sistemi di broadcast caratterizzati da vari stadi di sviluppo e articolazione. Un sistema televisivo sviluppato implica un’articolata strategia di programmazione nella quale il programma educativo può facilmente essere integrato 2. La strategia E-E può essere usata nei paesi del Terzo Mondo in vari stadi di sviluppo e integrazione sociale 3. La strategia E-E, per quanto riguarda il target a cui il messaggio sociale è indirizzato, è adatta a media di diffusione popolare e a programmi di intrattenimento. La strategia da migliori risultati quando è applicata ad una forma di intrattenimento ripetitiva 4. Il metodo può essere usato per promuovere molteplici messaggi educativi 5. La realizzazione di una campagna educativa necessita la concertazione con organizzazioni e istituzioni presenti e ben avviate sul territorio. Il metodo dovrà adattarsi alle peculiarità del paese in cui è sviluppato, alle sue particolari condizioni politiche, economiche e sociali, nonché alle strutture presenti sul territorio 6. Il successo della campagna dipende dalla collaborazione tra le varie organizzazioni private e pubbliche che insieme riconoscono l’autorità di una figura centrale. Allo stesso modo, occorre che venga riconosciuta l'autorità di un Executive Producer all'interno del gruppo di designers del programma. 7. Il processo di ricerca inizia con la pianificazione del programma e continua durante tutta la fase di produzione e trasmissione (ricerca permanente). 8. I risultati del metodo devono essere testati in modo da generare dati utili per le successive campagne e i successivi studi sulla comunicazione (valutazione). 9. La strategia E-E è in grado di incoraggiare e aiutare lo sviluppo di un sistema televisivo emergente e di promuovere le carriere di chi è coinvolto nel 10 programma (come nel caso di Hum Log in India, v. oltre). La strategia ha successo anche attraverso la collaborazione di artisti e personalità già popolari 10. Il target a cui è indirizzato il messaggio educativo deve avere accesso al medium scelto per la campagna (accessibilità dei media) 11. Le campagne devono essere pensate in modo da poter contare su strutture, pubbliche e private, di educazione/informazione già esistenti sul territorio e in modo da rafforzarne l’operato (interdipendenza con le strutture operanti nella realtà in questione). 12. L’elemento d’intrattenimento deve essere preso in eguale considerazione rispetto a quello educativo: i due elementi sono ugualmente importanti. Se l’intrattenimento non riesce a coinvolgere lo spettatore, il messaggio educativo non verrà mai recepito. D’altro canto l’intrattenimento non deve eclissare il messaggio né entrare in contraddizione con esso. La promozione e il lancio del programma deve essere programmato allo stesso modo di un programma di solo intrattenimento . 13. Il messaggio educativo non deve essere forzatamente promosso. La campagna non deve assumere toni didattici o moralistici; al contrario il programma deve mostrare e promuovere varie possibilità di stili di vita, evitando di impartire allo spettatore lezioni su ciò che deve fare. 14. Il contenuto educativo deve essere accettato dal target, senza un particolare sforzo culturale, e il comportamento promosso facilmente raggiungibile nella realtà in questione. 15. Il contenuto educativo deve promuovere valori già riconosciuti e accettati dalla società e mostrare il legame diretto tra questi valori e i comportamenti promossi dal programma. 16. Il programma deve fornire informazioni e strumenti perché il comportamento promosso possa essere realmente attualizzato. 17. Il momento valutativo è di fondamentale importanza e deve essere considerato parte integrante del progetto poiché in grado di (a) determinare l’effetto del programma nel raggiungimento degli obiettivi sociali e commerciali, (b) impartire importanti lezioni per le future campagne, (c) rendere noto alle istituzioni e ai promotori della campagna dati utili sulle potenzialità di successo della strategia E-E. 18. La strategia E-E deve generare profitto economico; ogni campagna richiede un importante investimento iniziale in termini di tempo, ricerca e denaro. 19. I serial E-E sono un format adatto allo sfruttamento commerciale degli spazi pubblicitari, a patto che gli sponsor non intervengano sul contenuto. 20. I programmi E-E devono essere in grado di raggiungere notevoli risultati di ascolto grazie alla qualità dell’elemento di intrattenimento; tale qualità è raggiungibile in virtù dei finanziamenti che derivano dallo sfruttamento commerciale. 21. Le strategie E-E devono ottenere risultati d'eccellenza nella trasmissione di conoscenze e informazioni e nella promozione di comportamenti sociali positivi. 5. La soap opera educativa e i paesi in via di sviluppo: una breve storia. Il grande successo delle telenovela ideate da Sabido ha incoraggiato nel tempo l’esportazione del format all’estero. Vediamo dunque, in una prospettiva storica, quale è stata la diffusione del suo modello. 11 La prima fase di esportazione riguardò naturalmente gli altri paesi dell’America Latina. La seconda fase portò Sabido ben oltre i confini continentali. In paesi come l’India e il Kenia non veniva venduto il prodotto finito, ma il metodo stesso. L’esportazione avvenne attraverso l’abile lavoro di un producer americano che da anni si occupava in U.S.A. di programmi educativi: David O. Poindexter, un project champion. Poindexter individuò alcuni requisiti fondamentali che il Paese nel quale voleva essere esportato il metodo doveva necessariamente soddisfare: 1. il valore che si vuole promuovere deve essere già, se pur parzialmente, socialmente accettato e strutture di supporto anche se rudimentali devono essere già presenti sul territorio; 2. il Paese deve avere un sistema di broadcasting in grado di trasmettere il programma e raggiungere il target (capacità del sistema televisivo o radiofonico); 3. il Paese deve poter fornire personale preparato per attuare la fase di ricerca e di valutazione; 4. il paese deve dimostrare la capacità di garantire il supporto economico necessario per allestire il progetto; 5. il sistema politico e istituzionale deve essere in grado di fornire i servizi necessari ai cittadini una volta messo in moto il processo educativo. 4.1 L'India Nel 1983 Pointdexter portò Sabido in India: venne organizzato un workshop sulla entertainment-education soap opera per sceneggiatori, registi, produttori e dirigenti televisivi indiani. Lo stesso Primo Ministro Indira Gandhi partecipò al seminario. Il workshop ebbe come risultato la produzione della prima soap opera educativa progettata secondo il metodo Sabido ideata e realizzata oltre i confini messicani: si trattava di Hum Log, trasmessa nel 1984-1985 dal canale televisivo statale Doordarshan. Hum Log consisteva in 156 episodi di 22 minuti ciascuno trasmessi due volte a settimana durante 17 mesi di programmazione. Lo sponsor economico più importante era la Food Specialities Limited, di proprietà del colosso alimentare Nestlé: il format della soap opera si era rivelato decisamente adatto all’introduzione nel mercato indiano di nuove specialità alimentari. 12 Figura 1: Indira Gandhi, Miguel Sabido e David Poindexter durante il workshop del 1983 in India. (da www.populationmedia.com) I primi 13 episodi della serie si sviluppavano intorno al valore centrale del family planning; i restanti 143 trattavano invece della condizione femminile nella società indiana. Il programma prevedeva nella migliore tradizione sabidiana un epilogo, presentato dal popolare attore Ashok Kumar, durante il quale le vicende narrate nella finzione venivano confrontate con fatti reali. Una ricerca della University of Southern California su Hum Log stabilì che il programma aveva raggiunto all’incirca 50 milioni di persone, il più grande successo raccolto dalla televisione indiana fino a quel momento; la maggior parte dei telespettatori adulti intervistati dichiaravano inoltre di aver recepito il messaggio educativo. La serie ebbe inoltre importanti effetti sul sistema televisivo del paese, aprendo la strada alla produzioni di serial commerciali, mettendo in crisi il monopolio dello stato sulla produzione televisiva, incoraggiando l’ingresso nel mercato produttivo di aziende private. Hum Log non fu il solo esempio di entertainment-education prodotto in India, bensì il l’iniziatore di una lunga serie di programmi educativi sia televisivi sia radiofonici, poiché la radio si è spesso dimostrato il mezzo più efficace per la diffusione di serial di entertainment-education nei paesi in via di sviluppo sia per l'accessibilità della sua tecnologia a basso costo, sia per la possibilità di trasmettere la stessa opera in vari dialetti. Fedele al metodo Sabido troviamo la soap opera radiofonica Tinka Tinka Sukh (“La felicità sta nei piccoli piaceri”) trasmessa dalla radio indiana nel 1996-1997 (vedi Singhal et al. 2006). Il personaggio principale del programma, Poonam, è una giovane donna che subisce continui abusi dal marito e dai parenti di questo a causa della scarsità della dote offerta alla nuova famiglia. Benché vietata dalla legge, quella della dote era ed è una pratica assai diffusa in India, soprattutto nelle zone rurali lontane dalle grandi città. Nel gennaio del 1997, gli abitanti del villaggio di Lutsaan firmarono una lettera aperta, poi spedita sotto forma di poster alla stazione della All Radio India, in cui si impegnavano a non dare né accettare doti matrimoniali, a non permettere 13 matrimoni fra bambini e a garantire una giusta educazione per le figlie femmine. Ma questo non fu l’unico effetto sociale della soap: i cittadini, organizzati in gruppi d’ascolto, piantarono nuovi alberi iniziando così la riforestazione della zona e costruirono nuove latrine per migliorare le condizioni igienico-sanitarie del villaggio; l’iscrizione delle bambine presso le scuole locali crebbe dal 10% al 38% e le pratiche delle doti e dei matrimoni infantili diminuirono notevolmente. Tinka Tinka Sukh è un perfetto esempio di come un intervento di entertainmenteducation possa agire sul Capitale Sociale 4 di una comunità. Il livello di capitale sociale è una componente fondamentale per il cambiamento sociale della comunità stessa. Many studies have found beneficial effects of social capital on school attainment, occupational attainment and enterprise, and emotional and intellectual development of young people. Social capital can also be important for the functioning of democracy, for the prevention of crime and delinquency, and for maintenance of population health. (…) That social capital serves as source of: (a) social control; (b) family support; and (c) benefits through extra-familiar networks. (…) It may also influence health in variety of ways. For exemple, social capital can promote more rapid diffusion of health information, increase the likekihood that healthy norms of behaviour are adopted, exert influente over deviant health-related behaviour, increase access to local services and amenities, and provide affective support and act as the source of self-exteem and mutual respect. (Singhal et al., 2006, p. 45). Nel 1986, Poindexter promosse un nuovo workshop in Messico sponsorizzato dal colosso industriale Tata ed indirizzato ad un team di sceneggiatori e produttori indiani. Nel 1992 venne trasmessa per la prima volta una nuova soap opera educativa Humraahi (“Vieni con me”) sulla condizione della donna nella società indiana, il suo diritto a sceglier il proprio marito, il diritto all’educazione e temi come l’età del matrimonio e della prima gravidanza. La serie narra di una giovane donna che muore di parto a 15 anni dopo essere stata forzata al matrimonio all’età di 14. Questo evento traumatico scuote le coscienze dei protagonisti della serie che cominciano ad occuparsi della piaga dei matrimoni e delle gravidanze in giovane età. Dopo quattro mesi di trasmissione Humraahi divenne il programma più seguito della televisione indiana, con 230 milioni di telespettatori stimati. Uno studio condotto da William Ryerson 5 e finanziato dalla Fondazione Rockefeller dimostrò che una quantità significativa degli spettatori esposti al programma, contrariamente a quelli non esposti, cambiarono le loro attitudini riguardo ai temi sociali affrontati dal serial. 4 Capitale Sociale è la traduzione dell’inglese Social Capital, di cui da una esauriente definizione il Glossario della Promozione della Salute stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Social capital represents the degree of social cohesion wich exists in communities. It refers to the processes between people wich extabilsh networks, norms and social trust, and facilitate co-ordination and co-operation for mutual benefit. Social capital is created from the myriad of everyday interactions between people, and is embodied in such structures as civic and religious groups, family membership, informal community networks, and in norms of voluntarism, altruism and trust. The stronger these networks and bonds, the more likely it is that members of a community will co-operate for mutual benefit. In this way social capital creates health, and may enhance the benefits of investiment for helath” 5 oggi presidente del Population Media Center 14 4.2 Il continente Africano Un altro successo di Poindexter fu l’esportazione del metodo Sabido in Kenia e in Egitto. Anche questa volta un workshop, tenuto dallo sceneggiatore messicano e dai suoi collaboratori nel 1983 in Messico, diede vita a importanti progetti: Tushauriane (Parliamo) e Ushikwapo Shikimana (Resta con chi resta con te) in Kenia; la soap opera The family house in Egitto. Tushauriane è una entertainment-education soap opera di 197 episodi concentrati anch’essi sul tema del family planning trasmessa dalla televisione di Stato keniana, la Kenya Broadcasting Corporation (KBC), nel 1989. Ushikwapo Shikimana invece è una soap opera radiofonica trasmessa due volte a settimana dalla Kenyan Broadcasting Corporation (KBC) dal 1998, in grado di raggiungere il 54% del pubblico (Signal e Rogers, 2003). La serie, composta da episodi in lingua kiswahili di quindici minuti l’uno, si avvalse del patrocinio del PCI (Population Communications International), nella figura, qui come in altri paesi africani, del Dr. Kimani Njogu. Il programma narra le vicende di due giovani, Kinga, un ragazzo di 18 anni, e Pongo, una ragazza di 14, obbligati dalle rispettive famiglie a sposare degli sconosciuti. Il destino di Pongo è segnato dal rito dell’infibulazione, a cui si oppone, senza risultato, l’insegnante di lei, Tatu. Una volta mutilata, la ragazza decide di rifiutare il promesso sposo, un uomo molto più vecchio di lei, e, come Kinga prima di lei, decide di fuggire in città, dove trova il vero amore, Sulubu. La coppia, che condivide il valore della monogamia, decide di sottoporsi al test dell’HIV e, insieme a Tatu, di prendersi cura degli orfani sieropositivi della comunità. Gli episodi erano seguiti da epiloghi che fornivano indirizzi e recapiti telefonici della organizzazioni in grado di fornire i servizi raccontati dalle vicende appena ascoltate. Per accrescere il messaggio educativo del progetto, la serie radiofonica fu affiancata dal 1999 da una serie a fumetti pubblicata dal quotidiano nazionale in lingua kiswahili: Taifa Leo. I protagonisti delle storie sono Tatu e lo studente Dimba, sensibilizzato dall’insegnante ad un comportamento sessuale responsabile e alla pratica del test per la sieropositività. Dopo due anni dalla fine della messa in onda delle due serie, l’uso dei contraccettivi era cresciuto del 58% e il numero di figli desiderati dalle donne kenyane era calato da 6,3 a 4,4. Uno studio condotto dalla Scuola di Giornalismo dell’Università di Nairobi presso le cliniche nelle zone rurali del paese evidenziò che molte delle donne giunte presso le cliniche per maggiori informazioni sulla pianificazione familiare, menzionavano le trasmissioni ascoltate alla radio come una delle ragioni del cambiamento. Anche The family house trattava nei suoi 15 episodi di temi come la salute e la famiglia. Attraverso l’esportazione di questi programmi il metodo Sabido riuscì a raggiungere altri paesi dell’Africa nera, come il Malawi, e gran parte dell’Africa araba. Piondexter portò il metodo Sabido anche in Tanzania dove nacque nel 1993 Twende na Wakati, frutto del workshop tenuto in febbraio sotto la guida di Kimani Njogu, sceneggiatore tanzaniano sostenitore del metodo Sabido e consulente del PCI (Population Communications International) di New York che fornì assistenza tecnica per la realizzazione del programma. Twende na Wakati (“Andiamo con i tempi”) venne trasmessa dal 1993 al 2002 dalla stazione radiofonica Radio Tanzania, il canale di stato, due volte a settimana nella fascia oraria serale. Nel 1994 il 55% del pubblico tanzaniano aveva ascoltato 15 almeno un episodio della serie, mentre quasi la metà di esso seguiva il programma regolarmente. Nello stesso anno il 72% degli ascoltatori sosteneva di aver adottato comportamenti preventivi grazie alle informazioni sull’HIV trasmesse dalla soap opera; nel 1995, dopo il secondo anno di messa in onda, la percentuale saliva all’82%. Sotto la stretta supervisione di Njogu, la soap opera era stata costruita secondo la formula stabilita da Sabido. Innanzitutto la messa in onda era preceduta da una capillare ricerca sui temi da trattare e sui canali di comunicazione migliori per coinvolgere il pubblico nella sua specificità, ricerca che aveva portato all’individuazione di una griglia di valori articolata in 52 punti. I personaggi, inoltre, erano articolati nelle tre categorie: positivi, negativi e di transizione. Sempre secondo le linee tracciate da Sabido, poi, la puntata si concludeva con un epilogo. La vicenda di Twende na Wakati è incentrata sulla figura negativa di Mkwaju, un camionista che nel corso dei suoi viaggi tradisce la moglie e mantiene comportamenti sessuali a rischio: questo lo porta prima a contrarre l’HIV, poi a sviluppare l’AIDS, quindi a morire. Inoltre Mkwaju è portavoce di contro-valori per quanto riguarda il tema della parità fra i sessi, dimostrando di avere una spiccata preferenza per il figlio maschio rispetto alle numerose figlie femmine avute dalla moglie e dalle tre amanti. La moglie di Mkwaju, Tunu, è invece il prototipo del personaggio di transizione: dopo un’iniziale tolleranza per l’infedeltà e l’alcolismo del marito, Tunu si avvicina nel corso della serie a valori come l’eguaglianza per le donne e la prevenzione dell’HIV. Come ricompensa del suo cambiamento non solo Tunu non viene infettata dal marito, ma riesce anche a raggiungere l’agognata indipendenza economica. Gli effetti del serial furono misurati dall’Università del New Messico e dal “Population Family Life Education Programme” del Governo tanzanese attraverso interviste a 2750 ascoltatori su tutto il territorio della Tanzania. Nelle zone in cui la serie era regolarmente trasmessa, la percentuale delle donne sposate che dichiaravano di utilizzare la pianificazione familiare crebbe del 10%, mentre nelle zone in cui il programma non era trasmesso non si registrava alcun incremento. Nell’area intorno alla città di Dooma, per esempio, in cui la messa in onda del programma iniziò solo due anni più tardi rispetto al resto del paese, la situazione rimase sostanzialmente inalterata fino al 1995, anno in cui si registrò un incremento del 16% nell’uso di metodi contraccettivi. Nel 1996 fu William Ryerson a portare il metodo Sabido in Madagascar, creando i presupposti per la messa in onda di una soap opera radiofonica sulla pianificazione familiare, la cui produzione si avvalse dei fondi provenienti dal Population Found dell’ONU, dall’UNICEF e dal governo locale. Ad imparare dall’esperienza messicana non furono solamente paesi in via di sviluppo, ma anche importanti istituti di ricerca e promozione come la Johns Hopkins University/Population Comunication Services, di sede a Baltimora, che, ispirata dal metodo Sabido, varò una campagna di promozione della responsabilità sessuale tra i teenagers, dell’America Latina in particolare, attraverso la musica pop e rock. 16 ASIA Tabella 3 Esempi di soap opera nate sul solco del metodo Sabido nei paesi in via di sviluppo in Africa e Asia PAESE PROGRAMMA ARGOMENTO ANNO DI TRASMISSIO NE India Hum Log Humraahi (Andiamo insieme) Tinka Tinka Sukh (La felicità sta nei piccoli piaceri) Tushauriane (Parliamone) Twende na Wakati (Andiamo con i tempi) Ushikwapo Shikamana (Resta con chi resta con te) Family planning 1984 Parità fra i sessi; età del matrimonio; scolarizzazione 1992 Parità fra i sessi; dote; età del matrimonio e della prima gravidanza 1996 Family planning 1989 Parità fra i sessi; HIV/AIDS 1993 Età del matrimonio; infibulazione; HIV/AIDS 1998 India India AFRICA Kenya Tanzania Kenya 17 BIBLIOGRAFIA Bandura A., Autoefficacia: teoria e applicazioni, Trento, Erickson, 2000 Barthes R., Mythologies, Paris, Èditions du Seuil, 1957 Bentley E., The life of drama, New York, Atheneum, 1967 Caparra G.V. (a cura di), Bandura, Milano, Franco Angeli, 1997 Jung C.J., Gli archetipi e l’inconscio, Torino, Boringhieri, 1980 Lozano E., Singhal A., Melodramatic television seriale; mythical narratives education, in “Communications: The European Journal of Communication”, 1993, 18:1, p- v115-127 Nariman H., Soap operas for social change, Westport, CT: Praegar, 1993 Organizzazione Mondiale della Sanità, Carta di Ottawa, 1986 Organizzazione Mondiale della Sanità, Health Promotion Glossary Perissinotto A., Gli attrezzi del narratore. Modi per costruire storie, da Joyce a Dylan Dog, Milano, BUR, 2005 Shannon C.E., Weaver W., La teoria matematica delle comunicazioni, Milano, Etas Kompass,1971 Simmel G., Forme e giochi di società. Problemi fondamentali della sociologia, Feltrinelli, Milano 1983 (ed. or. 1917) Singhal A., Cody M.J., Rogers E.M., & Sabido M., Entertainment-Education and Social Change: history, research, and practise, Mahwah NJ, lawrence Erlbaum Associates, 2002 Singhal A., Obregon R., Social uses of commercial soap operas: a conversation with Miguel Sabido, in “Journal of Development Comunication, 1999, 10:1, p. 6877 Singhal A., Papa M.J., Sharma D., Panta S., Worrell T., Muthuswamy N., Witte K., Entertainment education and social change. The comunicative Dynamics of social capital, in “Journal of Creative Communications”, 2006, 1:1, p. 1-18 Singhal A., Rogers E.M., Combating AIDS: comunication strategies in action, New Delhi: Sage, 2003 Singhal A., Usdin S., Scheepers E., Goldstein S., Japhet G., Harnessing the Entertainment-education Strategy in Africa: the Soul City Intervention in South Africa (scaricato da www.soulcity.org.za) Tufte T., Entertainment-Education in Development Communication. Between marketing behaviours and empowering people, in Hemer O., Tufte T., Media and glocal change. Rethinking communication for development, Clasco and Nordicom: Buenos Aires and Göteborg, 2005 Sitografia www.populationmedia.com www.miguelsabido.com 18