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Settimanale di
03 agosto 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 30
Spedizione in Abbonamento
Postale Regime libero Modena
tassa riscossa, Tax percue.
Autorizzazione della Filiale
di Modena Poste Italiane spa
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in edicola
cuori intrepidi
cadica, gat, Grafiche Sarti, nastrograf, Redmark,
Reca Group, Siam Italia e tessilgraf uniti per
contribuire alla ricostruzione. Heart quake for
emilia è l’emblema della voglia di rinascita.
Linda, Leonilde, Antonio e Francesco Garzetta
In alto da sinistra: Tiziano Allegretti, Davide Cantarelli, Michael Pecchi, Carla
Diacci, Claudio Bellintani e Dimer Grandi. In seconda fila da sinistra: Paolo Diacci,
Lorenzo Lugli, Alberto Setti, Carlo Nizzola e Andrea Manicardi.
Linda
Paltrinieri
Paolo
Balestrazzi
l’azienda cascina pulita ha donato Un container alla
famiglia dell’allevatore di cavalli antonio garzetta
una chimica nel paese
dei fiordi
bike for pets: al via la
marcia per la vita
03.08.2012 n° 30
2
la Foto della settimana
di luciano arletti
Tra le righe...
Poche risposte e nessuna certezza
T
empo dopo l’uscita di questo numero vi dà appuntamento al 7 settembre ma,
prima di augurarvi un’estate di riposo, vuole fare il punto della situazione. Al
termine delle verifiche speditive, condotte su istanza dei sindaci dai tecnici
del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (a cui il Governo, inspiegabilmente, nella
norma sulla riduzione della spesa pubblica in discussione al Parlamento, prevede di
dare una bella sforbiciata, tanto da togliere al Corpo le risorse economiche, strumentali e umane necessarie per garantire il dispositivo di soccorso) e dei successivi
sopralluoghi di valutazione dell’agibilità post-sismica con la scheda Aedes, fatta
dai tecnici regionali, è finalmente possibile offrire un quadro pressoché definitivo
della situazione in cui versa la nostra città dopo i sismi di maggio.
Sono state 8.000 le domande di sopralluogo danni presentate al Coc. I carpigiani
interessati da un’ordinanza di inagibilità della propria casa sono circa 4.000, di
questi 1.488 hanno ottenuto la revoca. Per quanto riguarda il fronte dell’assistenza: 240 persone sono alloggiate in albergo, 238 sono ospiti al Campo tende Basilicata del Piazzale delle Piscine, mentre sono scesi a quota 170 i fragili presenti in
case protette o strutture di altri comuni (11 quelli ancora sistemati all’interno della
Scuola dell’infanzia statale Albertario di Carpi). Le domande di Contributo di Autonoma Sistemazione presentate dalle famiglie sfollate sono 1.251 (per un totale
di 3.272 persone coinvolte, di cui 2.000 italiani). Nei due campi spontanei di Fossoli
e Cortile rimangono invece rispettivamente 60 e 64 persone. 61 gli alloggi Acer
inagibili sul territorio comunale a causa del sisma, 38 dei quali verranno resi agibili entro agosto e gli altri entro il mese di ottobre. Accanto ai 2,5 miliardi di euro
stanziati dal Governo per le nostre terre martoriate dal terremoto, la Commissione
parlamentare del Senato ha approvato l’emendamento al decreto sulla spending
review che prevede un ulteriore contributo di altri 6 miliardi per cittadini e imprese che hanno subito danni. Ora la domanda è: quando arriveranno questi soldi?
Come saranno ripartiti? Quando i cittadini potranno cominciare a rimettere in
piedi le loro case? Come si sostanzia il Piano Casa? Quando saranno approntate dal
Comune di Carpi le misure transitorie necessarie per superare gli attendamenti?
Dove sono gli appartamenti sfitti da destinare agli sfollati? Quanti ne sono rimasti
sul mercato? Qualora fossero in numero insufficiente dove saranno posti i moduli
abitativi temporanei? Quali le aree e quali le modalità di erogazione? Insomma ad
oggi - mercoledì 1° agosto - nonostante la macchina si sia messa in moto, seppure
lentamente, la sensazione è di essere ancora in altissimo mare. Poche le risposte e
nessuna certezza. Si parla di elargizione di finanziamenti a favore dei terremotati a partire dal 1° gennaio 2013: e nel frattempo? Cara Amministrazione: i tempi
stringono, quali misure intendi adottare per offrire un tetto agli sfollati? E’ tempo
che tu ce lo dica. Ci lasciamo con questi numeri e tanti buoni propositi. Tra un mese
vedremo se alle promesse, seguiranno anche i fatti.
Jessica Bianchi
Il graffio
La Iena
I Verdi - Dio li abbia in gloria - sono redivivi: visionari
inneggianti l’eco-compatibilità della ricostruzione.
Davvero un passo avanti a tutti.
Frase della settimana...
“Ho pagato l’Imu entro la scadenza prefissata, non
vedo perchè non avrei dovuto pagare, non ho
riportato danni alla casa”.
Dichiarazione del sindaco Campedelli, tratta da La Gazzetta di Carpi del 26 luglio.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
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CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri,
Federico Campedelli, Francesco Palumbo,
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Chiara Sorrentino.
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COOPERATIVA RADIO BRUNO arl
Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999
Chiuso in redazione il 1° agosto 2012
03.08.2012 n° 30
“
Lavorerò per la mia gente
con grande tranquillità. Confido pienamente
nell’operato della Magistratura
e so di non aver commesso alcun
reato”. Queste le parole del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, indagato
per falso ideologico,nell’inchiesta
Terremerse. Una folta platea perlopiù composta da pensionati
- lo ha accolto, venerdì 27 luglio,
alla festa ReagiAmo, presso
l’area Zanichelli di Carpi. “Sono
orgoglioso di essere emiliano - ha
commentato il commissario per
la ricostruzione, intervistato dal
giornalista di Radio Bruno, Pierluigi Senatore - perchè la dignità
e la responsabilità dimostrate
dagli emiliani nell’affrontare la
tragedia del terremoto sono un
esempio per l’Italia tutta”. Errani
è stentoreo nell’affermare, più e
più volte, che qui non verranno
ripetuti gli errori - e gli orrori - commessi all’Aquila: “non
costruiremo impianti paralleli
alle nostre città cadute; qui non
sorgeranno new town. Noi ricostruiremo le nostre case, le nostre
imprese, i nostri centri storici,
simboli della nostra identità, della
nostra cultura”. Tra le priorità
individuate dal presidente, vi sono
il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico e l’immediata
ripartenza del tessuto produttivo
ed economico locale. “Mai nella
storia del Paese, un terremoto ha
colpito una zona sviluppata quanto la nostra. Quest’area produce il
2% dell’intera ricchezza italiana.
Sono oltre 8mila le imprese danneggiate dal sisma: se non riparte
l’Emilia, l’Italia non può sperare
di ricominciare a crescere. O ripartiamo noi o si ferma il Paese”.
Sotto le macerie dei due terremoti
che hanno sconvolto il nostro
territorio, sono morti per lo più
operai e imprenditori: “questo non
dovrà più accadere. E’ necessario
rimettere in sicurezza i capannoni,
3
“Sto creando le condizioni per ricostruire. Se sbaglio pagherò, ma ce la sto mettendo tutta”.
Queste le parole del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, a Carpi
Le promesse del presidente
al più presto. Dobbiamo dimostrare di essere i migliori. Dopo
l’Aquila sono state approvate
delle norme in materia edilizia,
che farebbero impallidire persino
i giapponesi: peccato che poi si
facciano rinvii su rinvii relativamente alla loro applicazione. Noi
no! Nessun tetto deve più crollare
sui lavoratori”. Parole accorate
quelle di Errani ma, a fronte di
oltre 13 miliardi di euro di danni,
dove trovare i soldi necessari per
dare concretezza e gambe ai progetti di ricostruzione? La Commissione parlamentare del Senato
ha approvato l’emendamento al
decreto sulla spending review che
prevede un contributo di 6 miliardi di euro per cittadini e imprese
che hanno subito danni (ora non ci
resta che attendere l’approvazione
definitiva prima del Senato e poi
della Camera). A questi fondi si
aggiungono 75 milioni in 3 anni da risparmi del Senato - destinati
alla ricostruzione dei beni
culturali e
delle scuole.
Una somma
che dovrebbe
coprire fino
all’80 per
cento del
costo complessivo degli
interventi di
miglioramen-
to sismico e ricostruzione delle
abitazioni private e delle imprese
danneggiate. Errani ha parlato di
“un meccanismo semplificato che
consentirà al cittadino di aprire
nella banca convenzionata un
conto a zero spese, a partire dal
1° gennaio 2013 e di ricevere il
contributo mano a mano che l’impresa farà gli stati di avanzamento
dei lavori. Un iter trasparente che
non lascerà spazio al lavoro nero e
all’evasione, perchè tutte le aziende che gli emiliani sceglieranno
per riedificare case e imprese dovranno rispettare le norme antiriciclaggio e il protocollo antimafia.
Perchè la criminalità organizzata
non deve lucrare sulla nostra
tragedia”. I tempi si prospettano
lunghi ed Errani non si nasconde:
“per chiudere i campi tenda entro
l’autunno e dare una sistemazione
dignitosa agli sfollati ricorreremo
a moduli abitativi provvisori e al
reperimento degli appartamenti
sfitti. Noi non promettiamo miracoli: la ricostruzione sarà lunga.
Faremo degli errori, ma stiamo
facendo del nostro meglio”. E sul
fronte delle risorse, Vasco Errani,
rilancia il suo leit motiv: “non
chiederemo un euro in più rispetto
a ciò a cui abbiamo diritto. Noi
emiliani detestiamo l’assistenza
ma ciò che ci è dovuto deve esserci dato. Lo esigiamo. E vi giuro ci
sarà dato”. Soldi subito: è questa
la premessa da cui partire. Senza
risorse il nostro territorio è destinato a morire. Da soli non possiamo farcela. “Di demagogia questo
Paese può morire”, ironizza
Errani. E’ vero commissario, della
demagogia non sappiamo cosa
farcene. “Vi prometto - continua che qui ci saranno regole chiare e
precise. Non siamo nella giungla.
In Emilia si è costruito fin troppo:
è giunto il tempo di dare un taglio
al passato. Quando avremo riparato i danni, appronteremo nuovi
piani per rimettere tutto il nostro
territorio in sicurezza, dal punto di
vista antisismico, affinché l’Emilia diventi un esempio per l’Italia
e l’Europa. Teniamo botta - ha
infine concluso Errani parafrasando il logo della maglietta di Radio
Bruno che gli è stata donata - tutti
insieme e, con senso di comunità,
rimbocchiamoci le maniche. Io
sto costruendo le condizioni per
ricostruire. Se sbaglio pagherò,
ma vi giuro, ce la sto mettendo
tutta”.
Jessica Bianchi
E’ sulla riapertura delle scuole che il Governatore dell’Emilia Romagna, vasco errani, intende puntare, perché
se l’impresa dovesse riuscirgli, avrebbe una risonanza senza precedenti dal punto di vista mediatico.
restano le incognite relative alle risorse
Errani sull’Olimpo: ma a che prezzo?
L
L
’impresa è titanica ma è lì
che Vasco Errani ha deciso
di giocarsi il tutto per tutto.
E’ sulla riapertura delle scuole
che intende puntare, rischiando la
reputazione, perché se l’impresa,
dovesse riuscirgli, avrebbe una
risonanza senza precedenti dal
punto di vista mediatico. Nessuno
avrebbe mai pensato che l’anno
scolastico sarebbe partito con regolarità il 17 settembre e, invece,
ecco che la corsa contro il tempo è
già cominciata. Del resto le scuole
erano, già dall’inizio, il primo dei
tre obiettivi (imprese e case seguono a ruota) della ‘road map’ del
governatore dell’Emilia Romagna. Su 429 edifici a uso scolastico
nelle quattro province emiliane
interessate dal sisma, 191 sono
risultati agibili, 152 temporaneamente o parzialmente inagibili
(esiti B e C), 9 temporaneamente
inagibili e da riverificare in modo
più approfondito (D), 65 inagibili
(E) e 12 inagibili per rischio ester-
Vasco
Errani
no (F). Per il Piano Scuole Vasco
Errani ha già emesso l’ordinanza
(n° 13 del 25 luglio) e destinato
166,52 milioni di risorse “per consentire il regolare inizio del prossimo anno scolastico nei luoghi del
sisma”. La cosa avrebbe davvero
dell’incredibile, a poco più di tre
mesi dal terremoto e, agli occhi
dei più, Errani avrebbe diritto a un
posto nell’Olimpo. Nell’oscurità
verrebbero relegate le perplessità
relative alle risorse. Per il gigantesco prestito da 6 miliardi di euro
che Governo e Cassa depositi e
prestiti daranno al commissario straordinario Vasco Errani,
veicolandolo attraverso le banche, si prevede che sia la Regione
Emilia Romagna ad accollarsi le
prime due rate da 500 milioni di
euro ciascuna, attingendo ai due
miliardi e mezzo già stanziati dallo
Stato per l’emergenza (decreto
74), mentre i successivi rimborsi saranno a carico dello Stato.
Resterebbero coì 1,5 miliardi di
risorse dirette del pacchetto per
la ricostruzione già previste da
qui al 2014 che, sommate ai 6 di
finanziamento a fondo perduto,
fanno un totale di 7,5 miliardi a
cui possiamo aggiungere oggi i
337 milioni del fondo europeo di
solidarietà (soldi destinati alle
Comune di Carpi alle prese con la quarta variazione di bilancio
Il terremoto sta drenando le casse
’emergenza terremoto sta continuando a drenare le risorse degli enti locali:
nel corso del Consiglio Comunale del 26 luglio, è stata approvata un’altra
Variazione di bilancio - la quarta - da oltre 8 milioni di euro: un’operazione
necessaria per consentire l’assunzione degli impegni di spesa definiti dagli atti di
sindaco e Protezione Civile per interventi già effettuati o da effettuarsi. 3 milioni
e 699mila euro (di cui 571mila per interventi provvisionali di somma urgenza),
che dovranno essere rimborsati dallo Stato, sono stati inseriti in questo atto nella
parte relativa alla spesa corrente: a questa somma va poi ad aggiungersi 1 milione
e 153mila euro relativo al finanziamento (fino al 31 luglio, per gli stanziamenti di
agosto ci vorrà una nuova Variazione) del Contributo di autonoma sistemazione.
Sono giunte nei termini previsti 1.251 domande, per un totale di 3.272 persone
coinvolte. Questo contributo dovrà essere poi rimborsato al Comune dalla Regione. Prevista nella Variazione di bilancio votata anche la somma di 200mila euro,
che tiene conto del trend delle donazioni che stanno affluendo da parte di enti e
privati all’Ente Locale e che già hanno superato la cifra di 100mila euro. 3 milioni
di euro, inseriti ora nel Piano degli Investimenti 2012-2014, verranno invece spesi
per finanziare gli interventi di ripristino urgenti: in particolare 2 milioni andranno a
favore degli edifici scolastici danneggiati dal sisma, che sono 16 comprensivi anche
delle palestre. Solo per sistemare Pio e Fanti ci vorrà quasi 1 milione di euro.
pubbliche amministrazioni per
interventi pubblici) per arrivare
alla cifra di 7,8 miliardi di risorse a fronte di un ammontare dei
danni che, secondo il fascicolo
trasmesso dalla Protezione civile
a Bruxelles, all’Unione Europea, è
di 13,2 miliardi di euro. Intanto ai
sindaci pare di partecipare al gioco dei bussolotti, i comuni continuano a fare variazioni di bilancio
per sbloccare altri soldi e le casse
si stanno svuotando.
S.G.
03.08.2012 n° 30
4
I
l sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, ospite
della Festa ReagiAmo, ha tracciato, insieme
al giornalista di Tempo,
Marcello Marchesini,
una fotografia della nostra
città a due mesi dai sismi
di maggio, indicando quali
saranno gli impegni futuri
della sua amministrazione.
Quali sono i numeri
relativi a inagibilità,
sfollati e danni al patrimonio pubblico?
“La nostra città somiglia a
una persona che, all’esterno, pare presentare solo
qualche lieve ferita ma
che, all’interno, ha grandi
emorragie in atto. Ad oggi
abbiamo fatto più di 8mila
sopralluoghi nelle abitazioni. Inizialmente gli sfollati
erano circa 4mila, numero
che, dopo i primi lavori di
messa in sicurezza, è sceso
a 2.400. Il Campo della
Protezione Civile allestito
in zona piscine, gestito dai
volontari della Basilicata,
contiene, rispetto alle 500
iniziali, 238 persone. Negli
alberghi, rispetto ai 849
cittadini dei giorni successivi alle scosse siamo scesi
a 240. La maggior parte
delle inagibilità sono nella
fascia che va da Fossoli a
Cortile, la zona più colpita,
insieme al centro storico.
Il patrimonio pubblico ha
riportato 20 milioni di euro
di danni circa: la stagione
I
l terremoto ha completamente ridisegnato lo
sky line delle nostre città. Centri storici azzoppati,
case crollate, ospedali in ginocchio, chiese e palazzi antichi piegati dalla violenza dei
sismi di maggio. Il terremoto
ha mutato le relazioni sociali,
ha minato certezze: il nostro
territorio, da sempre considerato sicuro dal punto di vista
sismico, all’improvviso ci ha
rivelato una realtà ben diversa.
Viviamo in una zona ad alto
rischio ed è proprio da tale
nuova consapevolezza che
dobbiamo ripartire.
A fronte del varo del Piano
Casa regionale, Ecologisti,
Reti civiche e Verdi europei
(soggetto nato un anno fa a
Roma, a metà strada fra un partito e un movimento, che riunisce la Costituente ecologista,
il partito dei Verdi, la rete di
cittadini e attivisti nata intorno
al sito internet Abbiamo un
sogno e i Sindaci della Buona
Amministrazione) rilanciano
con forza l’esigenza di dover
sì ricostruire e in fretta, ma
secondo logiche nuove, maggiormente rispettose dell’ambiente, per non ripetere errori
già commessi in passato. “Il
gruppo di lavoro che vede rappresentanti di Cento, Suzzara,
Moglia e Carpi, tre province e
due regioni - ha spiegato Carmelo Alberto D’Addese - si
è attivato con l’obiettivo di
affrontare e gestire l’emergenza post terremoto e per far in
Il sindaco traccia una fotografia della nostra città a due mesi dai sismi di maggio,
indicando quali saranno gli impegni futuri della sua amministrazione
Le tante ferite di Carpi
teatrale salterà, la Biblioteca Loria ha ancora qualche
problema al terzo piano e
una parte di palazzo Pio
è inagibile ma, fortunatamente, ciò che era stato
ristrutturato dopo il sisma
del 1996 ha retto (basti
pensare alla Torre della
Sagra che non ha riportato
lesioni). Sul fronte del
commercio, sono 180 i
negozi inagibili, di cui un
centinaio in centro. Altro
tema scottante è quello
degli anziani non autosufficienti assistiti nelle loro
case, inizialmente sistemati
in alcuni centri di raccolta
e, successivamente collocati presso strutture fuori
dal cratere, arrivando fino
alla provincia di Bergamo
e alla Toscana. Persone che
ora dobbiamo riportare a
casa”.
Errani ha annunciato
che, dal 1° gennaio
2013, i cittadini potranno recarsi in banca per
avere la liquidità necessaria per attivare i lavori. Nel frattempo cosa
consiglia: partire subito
coi cantieri o attendere
che siano materialmente arrivati i soldi?
“Innanzitutto va dato atto
Da sinistra Enrico Campedelli
e Marcello Marchesini
a Errani, di aver ottenuto
quanto si era prefissato. I
6 miliardi si vanno così ad
aggiungere agli altri già
stanziati, triplicando la
disponibilità economica
iniziale. Non dimentichiamo poi che i 2,5 miliardi
già stanziati ci sono, sono
solo da approvare le procedure. Abbiamo già attivato
i contributi per l’autonoma
sistemazione, che saranno
finanziati sino all’inizio
del 2013 dalla Protezione
Civile e, successivamente,
dalla Regione. Per sistemare le case noi contatteremo
i proprietari, uno ad uno,
perché siamo in possesso
di tutte le documentazio-
ni di inagibilità. I fondi
arriveranno a partire dal 1°
gennaio 2013 e sono sicuri,
poiché saranno stanziati
dalla Cassa Depositi e Presiti. Da quella data il tecnico certificherà i danni con
la perizia giurata, si potrà
aprire un conto corrente a
costo zero per l’utente nella
banca indicata e, con l’approvazione della perizia da
parte dei nostri uffici, per
evitare i furbetti, gli istituti di credito pagheranno
l’avanzamento dei lavori
alle imprese edili fino al
raggiungimento della quota
dell’80% con un prezziario
già stabilito in Regione. Ma
chi ha la casa danneggiata
può partire da subito: si
faccia fare un progetto da
un tecnico pronto a stilare
una perizia giurata, la cosa
importante è conservare
tutta la documentazione dei
lavori svolti per avere diritto al rimborso. Lo stesso
vale per le imprese, danni
ai macchinari compresi”.
Urgente il tema delle sistemazioni provvisorie
per gli sfollati, a partire
dal capitolo sfitto e invenduto. Come vi state
muovendo?
“Tra sfitto e invenduto ci
risultano, a Carpi, circa
2mila alloggi. Si tenga conto che, tra chi ne ha bisogno
in maniera temporanea e
chi, forse, definitiva, ce ne
occorreranno circa 600. In
Regione si stanno definendo dei canoni ad affitto
concordato. Esiste anche la
possibilità delle requisizioni, ma è chiaro che preferirei si trovasse un accordo
con le proprietà”.
Col terremoto la scala
delle priorità è mutata?
Verranno riconsiderati
alcuni progetti, a partire dalla nuova piscina?
“Ogni investimento legato
al sisma diventa l’obiettivo
prioritario di questa ammi-
nistrazione, da qui al 2014.
Sulla piscina il bando di
gara è stato già fatto, per 11
milioni di euro, dei quali il
Comune rimborserà in 15
anni il 67%, mentre il resto
sarà speso dall’impresa che
costruirà e gestirà per un
numero stabilito di anni.
Non si può tornare indietro
dopo l’aggiudicazione dei
lavori. Ci sono poi altri
investimenti che per il
Comune rappresentano un
costo zero, come quello del
nuovo parcheggio interrato
nel piazzale delle poste:
in questo caso è il privato
che investe e gestirà per un
certo periodo di tempo per
rifarsi della spesa”.
Scuole: è stato più volte dichiarato che non
si perderanno giorni di
lezione. Qual è la situazione?
“E’ già uscito il bando
regionale per l’assegnazione dei lavori di ripristino
degli edifici scolastici
che, a Carpi, non hanno
riportato problemi strutturali. Occorre sistemare
tramezze, ancorare meglio
le controsoffittature, fissare
a terra i mobili, ricavare
ulteriori uscite d’emergenza, ripristinare gli impianti
di riscaldamento saltati,
rimettere a posto alcune palestre... Confermo però che
l’anno scolastico ripartirà
nei tempi previsti”.
J.B.
Terremoto in pianura padana: Ecologisti, Reti civiche e Verdi europei hanno presentato in città
un documento programmatico per la ricostruzione delle nostre città
Stop al consumo del territorio!
Da sinistra Gaetano Turrini, Isabella Benazzi, Mary Luppino, Andrea Artioli, Marco Mondini e Paolo Zuccati
modo che un evento drammatico come il sisma si trasformi
in un’occasione per ricostruire
in maniera eco-compatibile e
sviluppare un’economia virtuosa. Insieme abbiamo stilato
un documento programmatico
che vuol essere un contributo
fattivo e propositivo da sottoporre alle istituzioni”.
Una ricostruzione che, come
ha sottolineato Mary Luppino, co-portavoce nazionale del partito, insieme a
Michele Dotti, deve partire
da un assunto fondamentale:
“il consumo del territorio è
un cancro a cui occorre dire
basta. Il terremoto non deve
essere l’ennesima occasione
per continuare a realizzare
nuove costruzioni: il territorio
è una risorsa finita da tutelare.
Chiediamo quindi che venga
adottata una politica urbanistica ispirata al principio del
risparmio del suolo, della salvaguardia del paesaggio e del
patrimonio storico e artistico
del nostro Paese, puntando alla
riqualificazione dell’esistente, secondo criteri di ecosostenibilità ed efficienza energetica”. Al centro dell’attenzione
il recupero dei centri storici,
“simboli identitari e luoghi
di aggregazione sociale”,
per evitare di ripetere tutti gli
errori commessi all’Aquila,
dove sono state “costruite città
satellite ed è stato disintegrato
il tessuto socio economico”.
L’invito che la Luppino rivolge poi al commissario per la
ricostruzione Vasco Errani è
quello di “ricostruire secondo
criteri di bellezza e sicurezza”,
vigilando costantemente per
evitare “infiltrazioni mafiose e
speculazioni”. E’ necessario,
conclude la portavoce, che
ogni “finanziamento pubblico
C. Alberto
D’Addese
o donazione vengano gestiti
interamente in Regione, con
trasparenza ed efficienza,
individuando - e comunicando in modo capillare ai
cittadini - gli obiettivi prioritari”. Parole condivisibili,
progetti auspicabili, la cui
realizzazione è però legata a
un altro tema fondamentale:
il reperimento delle risorse,
vero nodo scoperto dell’emer-
genza post sisma.Ammontano
a circa 13 miliardi di euro i
danni provocati dal terremoto,
mentre gli aiuti stanziati - di
cui non abbiamo visto ancora
un centesimo - ad oggi sono
poco più di 3 miliardi. Il divario è talmente evidente da
rendere vano ogni commento.
Come porre rimedio quindi
all’insufficienza delle risorse
stanziate da questo Governo,
alle prese con un Paese che sta
colando a picco? Il consulente
d’impresa Gaetano Turrini,
del gruppo di lavoro di Ecologisti, Reti civiche e Verdi
europei, rilancia dicendo che
è “necessario introdurre altri
strumenti finanziari di sostegno alla ricostruzione tenendo conto delle difficoltà dello
Stato a far fronte a ulteriori
contributi in conto capitale”.
Quali? “La proposta è quella
di creare un fondo nazionale
di finanziamento, gestito dalle
Regioni coinvolte, con la collaborazione dei Consorzi di
Garanzia, costituito da somme
messe a disposizione da Cassa
Depositi e Prestiti, Fondazioni
bancarie, istituti di credito e altre organizzazioni finanziarie
che, a tassi agevolati, sostenga
un piano di ricostruzione del
patrimonio edilizio e produttivo”. Allo stesso tempo, rilan-
cia Turrini, “occorre derogare
il patto di stabilità dei comuni
affinché possano avere libertà
di investimento e di spesa”.
Tra le priorità individuate
dal nuovo soggetto politico
“green” vi è poi la necessità di
favorire al più presto la ripresa
economica, “utilizzando principalmente la leva fiscale”.
Dalla creazione di una zona
franca (che consentirebbe un
periodo di defiscalizzazione
per il tessuto produttivo di
almeno 5 anni) alla sospensione dei tributi per un altro
anno da restituire con un tasso
decoroso, nell’arco di cinque
anni. In un panorama politico
italiano a dir poco desolante,
questa “nuova” realtà - la cui
assemblea statutaria si terrà in
autunno - nata sulle ceneri di
esperienze ormai tramontate,
sta cercando di strutturarsi in
vista delle prossime elezioni
politiche. Un appuntamento
a cui tutti noi vorremmo arrivare senza dover pensare alle
nostre case ancora da ricostruire. Una cosa è certa, in Emilia
Romagna, roccaforte rossa
per antonomasia, la politica
si sta giocando la sua partita
più importante. E gli emiliani
non sono certo disposti a fare
sconti. Non più. Non ora.
Jessica Bianchi
03.08.2012 n° 30
5
Anziani e Non Solo di Carpi
La psicologa risponde...
Adotta un nonno
U
n lungo ponte di solidarietà,
che attraverso l’alta cucina,
vuole unire Sardegna ed Emilia, per dare un sostegno concreto a
1.500 anziani che nel sisma del maggio
scorso hanno perduto l’alloggio senza
rinunciare alla speranza. La Fondazione
Accademia Casa Puddu, il Ristorante
S’Apposentu, a Siddi, e il Banco di Sardegna che ha aperto un conto corrente
dedicato nella filiale di Lunamatrona,
hanno accolto la richiesta della Cooperativa Anziani e Non Solo di Carpi, di
dar vita al progetto Adotta un nonno
terremotato, per raccogliere fondi per
gli anziani non autosufficienti che, a
causa del terremoto, sono stati costretti
ad abbandonare le strutture residenziali
nelle quali venivano assistiti. Invito subito accolto da uno degli chef sardi più
famosi, Roberto Petza di S’Apposentu
che, il 2 agosto, ha organizzato nel suo
ristorante a Siddi (Cagliari), una cena
di beneficenza le cui offerte saranno
devolute a sostegno dell’iniziativa. “Il
progetto - ha spiegato Loredana Ligabue, della Coop Anziani e Non Solo - si
impegna a sostenere, economicamente,
una parte dei costi assistenziali necessari
a supportare i soggetti più fragili fra i
circa 1.500 anziani che per il terremoto
hanno dovuto abbandonare le proprie
case inagibili, le strutture residenziali
nelle quali erano assistiti o coloro che si
trovano soli senza più l’assistenza delle
badanti, in tanti casi straniere, rientrate
nei propri paesi di origine”.
N
elle ultime settimane
siamo stati tutti protagonisti e spettatori di
quello che si può definire uno
“schiaffo della realtà” (Cit.
Harris 2011): uno di quei momenti in cui la vita ci mette di
fronte al dolore e alla paura.
Possiamo aver perso la casa,
qualcuno che amavamo, non
avere più un lavoro o aver
visto tutti i nostri piani andare in fumo. Può risvegliarci
improvvisamente connettendoci con ciò che per noi è
importante e che avevamo
trascurato, ma anche lasciarci
intorpiditi, disorientati per
settimane. E spaventati.
N
on è facile trovare le parole
giuste per spiegare ai bambini cosa succede quando c’è
un terremoto e a trasmettere loro
la tranquillità e la calma necessarie
per affrontare e superare l’evento,
soprattutto quando anche gli adulti
sentono vacillare certezze e punti di
riferimenti.
Il Centro per le Famiglie e il
Servizio di Psicologia dell’emergenza dell’Ausl propongono alcuni
incontri (condotti dalla psicologa
Valeria Leo e dal pedagogista Massimo Maini) rivolti ai genitori, per
condividere vissuti relativi all’evento
di Serena Guerzoni
Se la paura non passa...
Non ce lo aspettavamo, non
ci piace e, soprattutto, non
vogliamo sentirci così.
Le catastrofi naturali sono
eventi spaventosi e dato il
loro carattere improvviso e
travolgente possono avere un
impatto enorme su di noi.
La paura è un’emozione che
si è evoluta insieme a noi e, se
ci pensate, ci è stata estremamente utile per sopravvivere
fino al giorno d’oggi. Come
avrebbero potuto cavarsela i
nostri antenati in un mondo
ostile pieno di grandi preda-
tori, con una folta pelliccia
o denti aguzzi, se non
avessero avuto la capacità
di allertarsi di fronte a un
potenziale pericolo?
In alcuni casi, come dopo un
terremoto in cui lo sciame
sismico sembra senza fine, la
paura però continua a restare
lì. Cercare di mantenere delle
abitudini, incontrarsi con
persone che vivono la stessa
situazione, o con esperti, per
parlare di come ci si sente e
cercare di essere d’aiuto gli
uni con gli altri sono piccoli
Incontri per genitori
Quando a tremare non sono solo le case
passi che possono aiutarci a
riportare una dimensione di
tranquillità nella nostra vita.
Chi volesse pormi dei quesiti
può farlo scrivendomi all’indirizzo: serena.guerzoni@
gmail.com
sismico e per offrire strumenti educativi e relazionali efficaci per vivere
e fronteggiare la situazione.
Programma
Venerdì 3 agosto - ore 20,30
Rovereto presso Ludotenda Area
Verde Parrocchiale
Lunedì 6 agosto - ore 20,30
Novi presso - Ludotenda retro Scuola
Infanzia Comunale
Mercoledì 8 agosto - ore 20,30
S. Antonio presso Campo Sportivo
Per informazioni
Centro per le Famiglie di Carpi,
telefono 059-649.272/273.
Le scosse di maggio hanno reso inagibili gli ospedali di Finale Emilia e Bondeno, parzialmente inagibili quelli di Carpi e
Mirandola e i piani superiori del Policlinico di Modena. I costi di ristrutturazione dovrebbero raggiungere i 25 milioni di
euro ma, al momento, il Fondo sanitario regionale ha il solo dovere di far fronte all’emergenza
Ospedali: un lento rientro alla normalità
A
Carpi il Day Hospital Oncologico ha ripreso l’attività, mentre la riattivazione delle degenze e dei reparti di
Cardiologia, Ostetricia, Pediatria
e Medicina Interna è prevista
entro la fine di agosto; per degenze di area chirurgica, reparto di
Rianimazione e almeno quattro
delle sei sale operatorie bisognerà
invece attendere la fine di settembre (altre quattro sale riapriranno
tra novembre e dicembre).
A Mirandola, sempre ad agosto si
riavvieranno le funzioni ambulatoriali di Pneumologia, Fisiatria,
Endocrinologia e Diabetologia;
per la fine di luglio la Tac e la
Radiologia; per inizio agosto
fisiatria e dialisi e, da settembre,
le degenze, che saranno adibite ad
area internistica, mentre per
le due sale operatorie e la Pediatria bisognerà attendere ottobre.
Lo ha annunciato l’assessore
regionale alla Sanità, Carlo
Lusenti. Le scosse hanno reso
inagibili gli ospedali di Finale
Emilia e Bondeno, parzialmente
inagibili quelli di Carpi e Mirandola e i piani superiori del Poli-
clinico di Modena che, sebbene
non a rischio, sono stati evacuati
per garantire serenità a degenti e
operatori sanitari. Nel momento
di picco sono venuti a mancare
600 posti letto, ricorda Lusenti, da
aggiungere ai 500 persi per i danni alle residenze diurne o al ciclo
continuo della rete assistenziale
e per il conseguente aumento
Riaprono i Day Hospital Oncologici di Carpi e Mirandola
Fabrizio Artioli
“E’ l’inizio di una nuova speranza”
U
n’altra bella notizia giunge sul
piano sanitario, dopo l’emergenza creata dal sisma: riaprono infatti il Day Hospital Oncologico
dell’Ospedale di Carpi e, a giorni,
quello di Mirandola. Come spiega il
direttore dell’Unità Operativa di Medicina Oncologica dei due ospedali,
Fabrizio Artioli, “sono stati fatti i
lavori di consolidamento e messa in
sicurezza della struttura; i tempi promessi dalla direzione generale sono
stati rispettati e di questo ne siamo
tutti grati, così come ringraziamo la
direzione sanitaria e di presidio per
averci sempre supportato. Sono passati
oltre due mesi dalle interminabili scosse
del 29 maggio. L’Oncologia dell’Area
Nord ha continuato la propria attività
in tenda, in roulotte e in un container;
le terapie endovena sono state pre-
parate e somministrate presso il Day
Hospital Oncologico dell’Ospedale di
Sassuolo, che ci ha ospitato con grande
disponibilità. Li ringraziamo di cuore,
a nome dell’intera nostra equipe e di
tutti i malati. Non dimenticheremo il
loro gesto di aiuto. Non ce l’avremmo
mai fatta senza l’aiuto del volontariato,
che ha investito in risorse economiche
e umane. I malati sono stati trasportati
gratuitamente dai volontari di Amo
dal luogo di residenza (che spesso era
una tenda) ai luoghi di cura, centinaia
i viaggi, 20mila i chilometri percorsi
in questi due mesi. Il mio pensiero va
ai membri della mia equipe: medici,
infermieri, psicologhe, OSS, personale
amministrativo, data manager. Sono
stati fantastici. Molti di loro avevano
la casa inagibile o distrutta, ma sono
venuti lo stesso a lavorare, dopo una
della richiesta di accoglienza per
1.500 persone non-autosufficienti
che, in maggioranza, prima erano
assistite a domicilio. I costi di
ristrutturazione dovrebbero raggiungere i 25 milioni di euro ma,
al momento, “il Fondo sanitario
regionale - ha precisato Lusenti
- ha il solo dovere di far fronte a
questa emergenza”.
notte passata in tenda o su un camper;
stanchi, tesi, ma non hanno mai fatto
mancare un sorriso ai nostri malati. I
malati, loro, il centro di tutto il nostro
lavoro, hanno accettato i disagi senza
lamentarsi, un esempio di dignità che
non dimenticherò per tutta la vita. Torniamo a casa; probabilmente non è la
fine di un incubo, ma sicuramente è
l’inizio di una nuova speranza”.
I lettori ci scrivono
“I nostri figli devono studiare dentro a delle strutture antisismiche e sicure”
S
ono la mamma di un bambino
di 4^ elementare delle Manfredo Fanti. Spero vivamente
che questa tregua sismica in cui
ci troviamo dopo i terribili eventi
del 20 e del 29 maggio, tregua
che senz’altro durerà come tutti
noi speriamo, non faccia sfumare
(e come potrebbe?) il ricordo di
quella agghiacciante mattina del 29
maggio, quando tutti noi genitori,
nonni e familiari ci siamo trovati
in Piazzale Re Astolfo per cercare
i nostri figli. Come dimenticare i
volti dei genitori che ho incrociato
per primi, mentre il mio sguardo
girava all’impazzata nella speranza
di vedere mio figlio e in quei volti mi
specchiavo e vedevo il mio stesso
shock, il mio terrore...
Per non dimenticare e per non
rischiare di dover rivivere tutto que-
sto, senza voler pensare al peggio,
gridiamo ad alta voce che vogliamo
che i nostri figli possano studiare
dentro a delle strutture veramente
antisismiche e sicure e non dentro a
questi vecchi edifici che, anche una
volta messi in sicurezza, rimarranno
sempre pericolosi e inadatti. Siamo
cresciuti credendo che la pianura
padana fosse un luogo sicuro anche
in caso di terremoto grazie al suo
terreno argilloso... ma adesso, nel
modo più traumatico possibile,
abbiamo scoperto che non è così. E
allora, colti da buon senso, dopo la
sistemazione in container dei nostri
bimbi, non riportiamoli più là dentro. Possibile che l’Amministrazione
Comunale alla quale versiamo parte
delle nostre tasse, non possa trovare
con le banche, alle quali affidiamo
i nostri risparmi altre soluzioni da
proporre ai cittadini? Ci diranno che
non ci sono soldi, lo sappiamo già,
ma perchè si prestano i soldi sempre
e soltanto ai soliti noti? Come fare
a dimenticare che la prima scossa è
stata a gennaio, passata quasi inosservata e poi, dopo 5 mesi, gli eventi
sismici del 20 e 29 maggio, poi la
scossa di giugno e ora tutti a sperare
che sia finita... Ma possiamo vivere
ogni anno scolastico sperando che
tutto vada bene?
Lorena Ferrari e Philippe Bernet
03.08.2012 n° 30
6
I
l colpo è stato duro. Il
terremoto ha scosso
l’anima, danneggiato le
case, gli ospedali e le scuole. Ha messo in ginocchio
le attività produttive che,
temporaneamente sospese,
hanno sin da subito reagito
trasferendosi all’esterno
sotto improvvisati gazebo
bianchi oppure traslocando
altrove, per garantire l’incolumità dei propri dipendenti. L’emergenza è passata
ma per gli imprenditori, alle
prese con importanti investimenti per adeguamenti
e miglioramenti sismici,
dai contorni ancora molto
confusi, le preoccupazioni
non sono certo finite.
In questo contesto, che
potrebbe demoralizzare
chiunque, c’è chi ha trovato
la forza e l’entusiamo per
reagire e fare ancora di più,
abbandonando il terreno
abituale della competizione
sui mercati, per inaugurare
modalità di collaborazione
impensabili in tempi di ordinaria amministrazione: otto
importanti aziende concorrenti e operanti nel settore
degli accessori per l’abbigliamento hanno infatti
deciso di unirsi insieme per
contribuire concretamente
alla ricostruzione costituendo The Fashion Accessory
Association (FAA) in cui
sono riunite le capacità
creative di Cadicagroup,
Nastrograf, Tessilgraf,
Otto importanti aziende concorrenti e operanti nel settore degli accessori per
l’abbigliamento hanno deciso di unirsi insieme per contribuire concretamente
alla ricostruzione costituendo The Fashion Accessory Association
Cuori intrepidi per l’Emilia
In alto da sinistra: Tiziano Allegretti - Tessilgraf, Davide Cantarelli - Redmark, Michael Pecchi - Nastrograf, Carla Diacci - Reca,
Claudio Bellintani - Gat e Dimer Grandi - Siam. In basso da sinistra: Paolo Diacci - Reca, Lorenzo Lugli - Cadica, Alberto Setti - Nastrograf,
Carlo Nizzola - Grafiche Sarti e Andrea Manicardi - Grafiche Sarti.
G.A.T,
Grafiche
Sarti,
Redmark,
Reca
Group
e Siam
Italia.
Da un lavoro
corale e
dalla capacità di collaborare insieme,
è nato il
progetto
Heart Quake
for Emilia,
emblema della
palpitante voglia di rinascita: si tratta di una collezione
di accessori caratterizzati da
un logo dalla grafica diretta
ed espressiva. La Regione
Emilia Romagna è rappresentata da un palpitante
tempestio di cuori, trafitti
dal sisma, ma medicati da
un grande cerotto.
“La paura e il dolore non
spezzeranno mai l’amore
per questa terra tanto ferita.
Noi siamo pronti a soccorrere la grande Emilia e tu?”
è l’invito dell’Associazione
FAA che ha ideato T-shirt,
braccialetti e borse col logo
di Heart Quake for Emilia
disponibili sul sito www.
heartquakeforemilia.eu
dove si possono trovare anche tutte le informazioni su
come effettuare le donazioni. Alla pagina Facebook,
Heart Quake for Emilia,
sarà possibile inviare le foto
con indosso i vari gadget.
I fondi raccolti saranno
destinati alla ricostruzione di una scuola emiliana
colpita dal terremoto perché
“i giovani rappresentano
la nostra speranza e tutti
insieme possiamo garantire
il loro futuro”, spiegano i
fondatori. A fare da testimonial sono, non a caso,
Teresa di Novi di Modena,
Stefano e Janis di Medolla,
Francesco di Mirandola
che hanno vissuto in prima
linea l’orribile esperienza
del terremoto: c’è chi ha
perso la casa, chi un amico e
chi il lavoro. “Ma in tutti c’è
tanta voglia di ricominciare
per se stessi e per la loro
terra”.
Dal 31 agosto al 2 settembre, Carpi verrà invasa dal rombo dei motori che, questa volta, si accenderanno
per raccogliere fondi da destinare ai terremotati
L’Emilia Romagna si rimette in moto
D
al 31 agosto al 2 settembre, Carpi verrà
invasa dal rombo
dei motori che, questa
volta, si accenderanno per
tutti noi. Sport Moto Club
Uisp Carpi, Moto Club di
San Martino in Rio e tanti
altri, hanno organizzato un
weekend di motociclette,
musica e divertimento
che, oltre a regalarci serate
estive cariche di adrenalina,
contribuendo a raccogliere
fondi pro terremotati. Da
venerdì 31 agosto lo spettacolo comincia con gare di
motocross in notturna dalle
19 alle 23 e, a seguire, musica, balli e tanta birra. Sabato
1° settembre per gli amanti
dei tour in motocicletta, appuntamento con Tra curve
e tornanti, un itinerario che
vi porterà al fresco degli
Appennini ad affrontare
curve a gomito immersi in
un uno splendido paesaggio
e alla sera tanti concerti. In-
fine, domenica 2 settembre,
la festa si concluderà con
un grande pranzo a menù
speciale. Il raduno è aperto a
ogni tipo di moto e l’offerta
di partecipazione è completamente libera in modo
da radunare il maggior
numero di persone possibili.
Dopo esserci già venuti a
trovare nel maggio scorso,
molte di queste associazioni motociclistiche hanno
deciso di tornare, immergendosi in una situazione
ben diversa da quella che
avevano trovato durante la
loro prima visita. La voglia
di divertirsi è sicuramente
rimasta immutata, ma è
cambiato lo scopo principale e, per raccogliere denaro
per i terremotati, l’impegno
e il desiderio di far bene è
raddoppiato, cosa che senza
dubbio influenzerà positivamente la buona riuscita
dell’evento.
Francesco Palumbo
03.08.2012 n° 30
7
Coinvolgimento, partecipazione e consapevolezza: sono queste le tre parole chiave che il Comitato Ricostruiamo la Bassa
dal Basso ritiene necessarie per una ricostruzione rapida ed efficace
“Nessuno dev’essere lasciato indietro”
C
oinvolgimento, partecipazione e consapevolezza: sono
queste le tre parole chiave
che il Comitato Ricostruiamo la Bassa dal Basso
(costituitosi per riunire in
maniera trasversale e spontanea i cittadini che abitano
i territori colpiti dal sisma
del 20 e 29 maggio) ritiene
necessarie per una ricostruzione rapida ed efficace, che
non lasci indietro nessuno.
Ad oggi il comitato rappresenta oltre 30 campi spontanei e coinvolge diverse
centinaia di persone. Le
priorità del nuovo soggetto
sono state definite da una
serie di incontri svoltisi a
Rovereto, Mirandola e San
Felice. Il Comitato è aperto
all’adesione e alla partecipazione di singoli cittadini
e gruppi spontanei, associazioni, comitati, amministratori privati e pubblici,
imprenditori, esercenti e
organizzazioni sindacali.
Il primo obiettivo è quello
di raccogliere e fornire
informazioni chiare, serie
e precise, riguardo tutto ciò
che concerne l’azione di
ricostruzione e salvaguardia
del territorio. Informare e
coinvolgere i cittadini per
far sì che siano protagonisti
della ricostruzione e non
Q
uest’anno Carpi non
avrà la sua stagione
teatrale: il salotto
della cultura carpigiana
infatti, resterà chiuso. Il
sisma, lo ricordiamo, ha
provocato la rottura di una
trave secondaria e il conseguente cedimento di una
parte della copertura del
tetto del Teatro Comunale.
Il nostro amato gioiello
cittadino, pur non avendo
subito danni di carattere
strutturale, per tornare
al suo antico splendore,
necessita di un’operazione
complessiva di restauro che,
considerate le scarne risorse
a disposizione, potrebbe
protrarsi a lungo. E nel frattempo quali scelte opererà
l’Amministrazione Comunale? Lo abbiamo chiesto ad
Alessia Ferrari, assessore
alle Politiche Culturali del
Comune di Carpi. “A causa
dei costi onerosi, abbiamo
deciso di non installare
alcun teatro tenda, bensì
di concentrare ogni nostra
risorsa sul recupero del Comunale, affinché i cantieri
possano partire il prima
possibile”. I danni riportati
dall’edificio storico, sono
stati quantificati in 850mila
euro ma la cifra è ancora
sommaria: “nelle prossime
settimane ci sottoporranno
un progetto preciso con i
costi e i tempi di recupero
passivi spettatori di pratiche
e modalità scelte altrove.
Il principio che muove
l’azione del comitato è tanto
semplice e fondamentale,
quanto ambizioso. “Si tratta
della nostra terra, queste
sono le nostre case e siamo
noi che dobbiamo decidere
come tutto ciò deve essere
ricostruito”, dichiara il portavoce Aureliano Mascioli.
Anche se queste parole
suonano come una decisa
presa di posizione, è altresì
presente la consapevolezza
che il rapporto e la collaborazione con enti locali e
amministrazioni siano un
passaggio obbligato per una
ricostruzione rapida. Ricostruiamo la Bassa dal Basso
vuole sollecitare la velocizzazione delle pratiche
necessarie per ricostruire,
con l’intento di avere nozioni certe sull’entità degli
importi disponibili e la loro
distribuzione, sui tempi di
valutazione e la loro traccia-
bilità. “Vogliamo una legge
nazionale sul terremoto che
finanzi la ricostruzione in
maniera diretta, nè più nè
meno di quanto accaduto
per gli altri terremoti. Le
risorse – continua Aureliano
- devono essere certe e non
racimolate alla meglio, la
loro entità chiara, ogni cittadino che ha subito danni alla
propria abitazione o azienda
deve poter contare su questi
fondi. Ognuno di noi deve
avere la certezza che potrà
ripartire”. Già da ora il
Comitato si è attivato per
verificare, analizzare e promuovere nuovi progetti di
ricostruzione, come nel caso
della cosiddetta ‘bioedilizia’, che diventerà norma
entro il 2020. A tal fine la
proposta di ricostruzione a
energia zero “garantisce, oltre a un impatto ambientale
ottimale, un costo più contenuto rispetto alle costruzioni abituali e, soprattutto,
una celerità di ricostruzione
che ha, nell’emergenza, un
valore molto importante”.
Accanto al comitato lavora
una squadra di tecnici ed
esperti, ingegneri e legali,
per supportare i progetti ed
essere punto di riferimento
per i cittadini che ne avranno bisogno.
Marcello Marchesini
“A causa dei costi onerosi, abbiamo deciso di non installare alcun teatro tenda, bensì di concentrare
ogni nostra risorsa sul recupero del Comunale, affinché i cantieri possano partire il prima possibile”,
ha commentato Alessia Ferrari, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Carpi
Ancora incerti i tempi di
recupero del Comunale
della struttura; solo allora
potremo sbilanciarci sulle
tempistiche di rientro degli
uffici e, successivamente,
sulla ripresa degli spettacoli”, continua la Ferrari. Quel
che invece già sappiamo,
con certezza, è che i soldi
per il recupero del patrimonio storico-artistico - se e
quando arriveranno - saranno del tutto insufficienti e,
quindi, l’Amministrazione
Comunale cerca di correre
ai ripari, mettendo le mani
avanti. “Stiamo organizzando una serie di iniziative per
raccogliere i fondi neces-
sari per ridare vita al teatro.
Dopo il concerto di Stefano
Bollani (grazie al quale
sono stati raccolti circa
12mila euro) del 30 giugno,
presumibilmente a fine settembre, all’interno del cartellone di eventi della Festa
del Racconto, organizzeremo un’asta di beneficenza
con le tavole di Tex, grazie
alla collaborazione con la
nota Casa editrice Bonelli”. E tra una raccolta fondi
e l’altra, come passeranno
l’inverno gli abbonati e gli
amanti del teatro? “Abbiamo chiuso un accordo con
Ert - continua l’assessore
- e abbiamo definito una
rassegna di sei spettacoli di
prosa (la biglietteria resterà
a Carpi) che verranno offerti
a un prezzo agevolato per
il pubblico carpigiano”.
Il carnet prevede quattro
spettacoli della stagione del
Teatro Storchi di Modena e
due dell’Asioli di Correggio: “se le adesioni saranno numerose - conclude
Alessia Ferrari - metteremo
a disposizione anche un
mezzo di trasporto da e per
Carpi”.
Jessica Bianchi
03.08.2012 n° 30
8
S
i chiamerà Rock
Shock Festival la
due giorni di musica
e divertimento in arrivo, a
settembre, a San Marino.
Un’iniziativa che punta a
coinvolgere un gran numero di band locali, con
un unico, grande obiettivo:
raccogliere fondi da destinare ai terremotati. L’idea
è nata dall’incontro tra la
voce dei Mother’s Eye,
Maximilian Parolisi e
Kirayel, al secolo Elisa
Rongo, due ragazzi rispettivamente di San Marino e
Sant’Antonio in Mercadello. “Io e la mia band – racconta Maximilian - sfollati
come tanti altri dalla nostra
sala prove, abbiamo pensato di realizzare una compilation che raccogliesse pezzi di tutti i gruppi locali, per
poi venderla e devolvere il
ricavato in beneficenza”. La
risposta è stata più che entusiastica: “abbiamo avuto
talmente tante adesioni da
essere stati costretti a incidere un doppio cd”. L’idea
di organizzare un festival
di musica è poi germogliata grazie all’incontro con
Kirayel: “lei aveva già intenzione di fare un piccolo
live di beneficenza. Perchè
non strafare allora, organizzandone uno in grande?”. Il
A
nche
quest’anno,
nonostante gli eventi sismici che hanno
colpito il nostro territorio, gli
organizzatori dei gruppi People to People non hanno voluto rinunciare alle visite all’ex
Campo di concentramento e
al Museo Monumento al Deportato, una delle tre tappe del
loro tour italiano dopo Firenze
e Venezia. La Fondazione ex
Campo Fossoli accoglie ormai
da 4 anni, a partire dal mese di
giugno e sino alla fine di luglio,
questi gruppi di scolaresche
americane che fanno parte
dell’associazione Student
Ambassador Program. Di
fronte all’impossibilità di accedere direttamente ai siti,
la Fondazione ha proposto
una modalità alternativa che
è stata positivamente accolta
dagli organizzatori con spirito
di solidarietà: la visita sui luoghi
è stata sostituita da una lezio-
Il 15 e 16 settembre due giorni di grande musica no stop per ricostruire
la scuola di Rovereto sul secchia
Rock Shock Festival
cd uscirà in concomitanza
con il festival, che si terrà
presso la Polisportiva di
San Marino il 15 e 16 settembre, dalle 3 del pomeriggio all’una di notte. Tra
i tanti gruppi no stop che
si alterneranno su un palco
degno delle grandi rassegne
– gli organizzatori promettono tra i 12 e i 16 metri – la
parte del leone la faranno i
Queenmania, sabato sera,
e Michele Luppi con la
sua band per la conclusione di domenica. Ma non
solo musica al Rock Shock
Festival: ci saranno anche
Alle Tattoo che, oltre al suo
stand di tatuaggi, presenterà
un’asta di beneficenza con
gli articoli dei suoi celebri
amici – e già immaginiamo
il delirio per accaparrarsi il
casco di Valentino Rossi o
i guanti di Casey Stoner,
piuttosto che la maglietta di
100% Brumotti. E, ancora,
ci saranno spille, magliette, cassette per le offerte,
senza dimenticare gli stand
gastronomici: siamo pur
sempre in Emilia, dopotutto. Altra attrattiva che
non lascerà indifferenti i
ragazzi, sarà l’autolavaggio osé con le rockgirls in
bikini. Nulla di tutto questo
avrebbe però preso l’avvio
senza l’aiuto di un signore
di Roma che, pur volendo
restare anonimo, ha fornito ai ragazzi il proprio
aiuto. “Ha già anticipato
una somma considerevole,
che permetterà di seguire
l’evento anche a distanza,
attraverso lo streaming su
Internet. Ho conosciuto
questa persona mentre era
impegnata ad aiutare la
popolazione colpita dal
sisma e ci tengo davvero
a ringraziarla molto”. I
fondi raccolti – che saranno depositati su un conto
corrente aperto dai due
ideatori – contribuiranno a
sostenere il progetto Se non
sai non sei per ricostruire le
scuole di Rovereto. Ma se
il successo ci sarà, il Rock
Shock Festival potrebbe
diventare un appuntamento
annuale.
“Vorremmo dare un seguito
a questa manifestazione e,
in tal caso, creeremo una
onlus”. Quarantacinque i
gruppi che partecipano alla
compilation – con formazioni di Carpi, Rovereto,
Finale Emilia, Correggio,
Parma e Ferrara - ventotto dei quali si esibiranno
nei giorni del festival.
Per ulteriori informazioni
rockshockfest@gmail.
com. Un ulteriore esempio
di come la musica possa
conciliare passione, divertimento e impegno per la
comunità.
ne diretta accompagnata da
immagini storiche e letture di
testimonianze presso il Ristorante Rinascita di Budrione. I
gruppi che quest’anno hanno
fatto tappa a Carpi sono stati
30, per un totale di oltre 1.400
ragazzi.
Mercoledì 25 luglio si è invece tenuta presso il Circolo
Guerzoni di Carpi, Memorie
Resistenti - Festa con la Fondazione Fossoli, una serata
di autofinanziamento promossa e organizzata dalla Fondazione. L’iniziativa ha visto la
presenza di oltre 300 persone
che hanno da subito creato un
clima sereno e conviviale, cui
sicuramente la cena curata dai
mitici volontari del Circolo e la
musica dei gruppi NonSoulBlues Band, Ero e il DJ set con
Brando hanno contribuito a
rafforzare. Il ricavato della serata sarà destinato al recupero
del campo di Fossoli.
Fondazione ex Campo Fossoli
Il successo di Memorie Resistenti
L’intervento del gruppo consigliare di novi, progetto comune
Novi: “chiediamo un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza”
I
l Gruppo Consigliare di
Novi, Progetto Comune,
in occasione del primo
Consiglio Comunale del 12
luglio, dopo il terremoto,
ha presentato un ordine
del giorno con l’obiettivo di
creare le condizioni per un
coinvolgimento più ampio
dei cittadini e delle forze
politiche presenti in Consiglio
nelle decisioni. La situazione
richiede di andare oltre le
divisioni tra Maggioranza e
Opposizione in uno sforzo
comune per la ricostruzione,
questo abbiamo proposto fin
dai primi giorni dopo il sisma.
Nel merito si proponeva di:
accelerare la tempistica della
ricostruzione partendo dalle
demolizioni; snellire le procedure burocratiche, anche con
una migliore organizzazione
dell’Ufficio Tecnico, non è
possibile che ogni minima
cosa debba essere visionata
dall’architetto Mara Pivetti. Si
cominci a delegare il più possibile, si chieda aiuto anche
agli altri tecnici delle Terre
D’Argine, siamo il paese più
colpito dal sisma per questo
qui servono maggiori risorse;
sollecitare la definizione
delle deroghe agli strumenti
urbanistici. Tutti i Sindaci dei
paesi colpiti dal sisma devono
unirsi per reclamare e ottenere con urgenza, entro pochi
giorni, le deroghe che agevolino la ricostruzione d’immobili gravemente danneggiati
e non più adeguati alle attuali
esigenze della proprietà; costituire una commissione per
tutti i problemi connessi alla
ricostruzione, coinvolgendo
anche la minoranza e attivando il massimo confronto
preliminare alle decisioni con
i cittadini e le loro associazioni. La nascita dell’onlus
Tutti Insieme a Rovereto e
S.Antonio, insieme a tante
nuove associazioni impegnate a sostenere singoli progetti
di ricostruzione, mette in
evidenza una grande volontà
di partecipazione dei cittadini
e nello stesso tempo la mancanza dell’Amministrazione
di soddisfare questa volontà, com’è avvenuto per la
collocazione provvisoria delle
attività commerciali.
Di fronte a queste richieste
particolarmente ovvie e
sostenute anche da tantissimi
cittadini, dopo che il sindaco
si è sbracciato per dire che
erano proposte molto valide
e sensate, la risposta della
maggioranza é stato un voto
contrario al nostro ordine del
giorno.
Gravissima, in particolare,
la risposta del sindaco che,
in sostituzione della nostra
richiesta di deroghe agli strumenti urbanisti per la ricostruzione, ha proposto di affrontare il problema attraverso l’uso di uno strumento di
programmazione come il PSC
(ex PRG) che comporta tempi
lunghi e addirittura anni. Le
deroghe da noi richieste ai
vincoli urbanistici da parte del
Comune e della Regione non
possono arrivare, come dice
l’Ufficio Tecnico del Comune
in settembre/ottobre: cosi sì
perdono due mesi. Chiunque
voglia sistemare la propria
casa senza ricostruirla uguale
a prima, senza deroghe non
può iniziare a ricostruire o
sistemare, è bloccato!
L’atteggiamento incomprensibile del sindaco, dei Consiglieri e delle forze politiche
che l’appoggiano, di fronte
alle nostre proposte oltre
a essere astruso sul piano
politico denota l’incapacità
di capire che, oggi, occorre
unire tutte le forze, ascoltare e coinvolgere tutte le
risorse presenti sul territorio
comunale.
E’ inoltre istituzionalmente
scorretto e inaccettabile
dover aspettare settembre
per il prossimo Consiglio
Comunale. Così si svuota il
suo ruolo d’indirizzo e di programmazione, si riduce alla
sola ratifica di decisioni prese
dal sindaco e dalla Giunta.
Molti sono i problemi da
affrontare prima dell’autun-
no, per questo chiederemo la
convocazione di un Consiglio
Comunale aperto al pubblico
in tempi brevi.
Progetto Comune ritiene che
su queste idee e proposte si
possa discutere e si debba
trovare una condivisione
con i cittadini, e da lì, fare
azioni più decisive verso chi
ha il potere di modificare le
normative. Ogni intervento
di ricostruzione è legato a
situazioni personali particolari e alla necessità di ritrovare
con urgenza una qualità di
vita dignitosa
Siamo a disposizione di
tutti i cittadini per affrontare
i temi posti, per raccogliere situazioni particolari da
porre all’attenzione di chi
di competenza, nel rispetto
della privacy e concordare
iniziative singole e collettive
da intraprendere.
03.08.2012 n° 30
L
e violente scosse di
terremoto di maggio
hanno inferto una
ferita profonda all’azienda
agricola di Antonio Garzetta a Fossoli. Una piccola oasi di benessere quella
creata dalla famiglia di
Antonio, una perla incastonata tra campi di grano e
alberi colmi di frutti. E se i
ritmi della natura continuano a scorrere immutati, per
Antonio, la moglie Leonilde e i due figli, Linda e
Francesco, la vita si è fatta
ben più drammatica. “La
nostra casa - raccontano i
due coniugi - appare intatta
dall’esterno. In realtà è
letteralmente implosa. Il
sottotetto è ceduto, la scala
si è staccata e mia figlia
mentre correva giù è caduta, rompendosi il coccige”.
“Perdere la propria casa
- aggiunge Leonilde - è
davvero un grande dolore.
Indescrivibile a parole. Ma
siamo ancora qui, tutti e
quattro, e questa è l’unica
cosa che conta. Ogni tanto
arriva un po’ di sconforto,
ma ci facciamo coraggio gli
uni con gli altri. La nostra
vita è questa. E’ tutto qui:
la nostra passione, i nostri sacrifici. Questa terra
rappresenta ciò che siamo
e ciò che abbiamo costruito
sino ad oggi, non la possiamo lasciare”. E la passione
di Antonio - arrivato a
Carpi dal Veneto nel 1968
- è qualcosa di tangibile.
Basta guardare i suoi occhi
brillanti d’amore e di orgoglio quando ci presenta
Ambassador, un bellissimo esemplare di razza
Haflinger. “Allevare cavalli
- ci racconta - è come fare il
pittore: mentre dipingi non
guadagni nulla ma se tra le
tue tele si annida un capolavoro, allora le cose possono
cambiare... Ambassador
è il mio capolavoro: un
campione che ha vinto
numerosi premi. E’ un
animale docile e bellissimo, anche lui ha sofferto a
causa del terremoto, alcuni
calcinacci sono caduti nel
suo box ma, fortunatamente, non si è fatto nulla”. Le
temperature estive hanno
consentito alla famiglia
Garzetta di spostare i suoi
dieci cavalli all’aperto e di
allestire il capanno di legno
che li ospitava come rifugio
d’emergenza. “Qui - spiega Francesco - dopo aver
pulito e coperto il terreno
con dei teli, ho montato le
tende e ho comprato le cose
indispensabili per poter
continuare a vivere dignitosamente. Anche perchè
non sappiamo ancora come
muoverci sul fronte casa:
se demolirla e ricostruirla
in legno o ristrutturarla
completamente”. Quel
che è certo è che i tempi
si allungano e non si può
certo pensare di vivere in
tenda durante i freddi mesi
9
L’azienda privata Cascina Pulita srl ha donato alla famiglia dell’allevatore di cavalli,
Antonio Garzetta, un container per fronteggiare l’emergenza casa legata al sisma
“Questa è la nostra terra ed
è qui che vogliamo restare”
Da sinistra Linda, Leonilde, Antonio e Francesco
Linda coi suoi puledri
Antonio con Ambassador
Francesco tra i cavalli
invernali. Ed è proprio
mossa da tale consapevolezza che l’azienda privata
Cascina Pulita srl - società
che gestisce i rifiuti di oltre
30mila aziende agricole
italiane - ha deciso di donare alla famiglia Garzetta un
container per fronteggiare
l’emergenza.
“Noi - ha commentato il
presidente Marco Vergero
- ci occupiamo di agricoltura e conosciamo bene
questo territorio. Quando
ci siamo resi conto del
disastro creato dal sisma,
abbiamo deciso di attivarci
immediatamente.
Gli imprenditori agricoli
sono stati costretti ad adattarsi a sistemazioni precarie, in quanto obbligati a
restare vicini al loro bestiame e alle colture; per questo abbiamo acquistato una
decina di case mobili per
dar loro un poco di sollievo. Al momento abbiamo
dato la priorità a famiglie
con genitori molto anziani
a carico o con figli disabili, ma speriamo di poter
estendere ulteriormente il
nostro aiuto. Donare agli
agricoltori in difficoltà una
sistemazione che, seppur
provvisoria, offre il comfort di un riparo completo
di bagno e doccia, è il
segno della nostra riconoscenza nei loro confronti,
per la fiducia e l’amicizia
che ci hanno sempre accordato”. Un gesto di aiuto che
ha commosso Antonio: “sapere che anche chi è lontano ci pensa e fa qualcosa di
concreto per noi è qualcosa
di prezioso. Un motivo in
più per restare qui e tener
duro”. Il container che sarà
attrezzato a giorni, ospiterà i due coniugi, mentre
Francesco e Linda, probabilmente, cercheranno un
appartamento in affitto. “A
febbraio inizieranno i parti
delle cavalle e almeno i
miei genitori devono essere
qui, giorno e notte, per
aiutarle. Io amo svegliarmi
il mattino e andare al nostro
laghetto per dar da mangiare ai cigni, fare una cavalcata alla sera... questa è la
mia casa ed è qui che voglio restare”. Le parole di
Linda, sono quelle di tanti
altri sfollati che, come lei,
chiedono una cosa soltanto:
poter rientrare nella propria
casa e superare, insieme
alla propria famiglia, il
terrore che quel maledetto
29 maggio ha scolpito nel
cuore di tutti noi.
Jessica Bianchi e
Marcello Marchesini
03.08.2012 n° 30
10
L
o avevamo denunciato
già lo scorso anno:
in estate, l’Ufficio
Anagrafe del Comune di
Carpi va letteralmente in
tilt. Gli utenti arrivano, si
muniscono di biglietto e si
siedono contemplando il tabellone elettronico in attesa
del proprio turno. Turno che
però, arriva solo dopo ore
di attesa, nonostante le file
risicate. Disservizio che si
somma alla riduzione degli
orari di apertura al pubblico: dalle 7,30 alle 13,30.
Quest’anno però le cose si
sono notevolmente aggravate e sono numerosi i carpigiani che hanno denunciato attese eterne e il numero
insufficiente di operatori.
Anche Akropolis, il nuovo
software che raccoglie i dati
anagrafici - attivo dal 1°
gennaio e utilizzato anche
dai Comuni di Modena e
Soliera – ogni tanto fa le
bizze e, inceppandosi, ritarda ulteriormente lo smaltimento delle code. Cosa sta
succedendo? Lo abbiamo
chiesto a Cinzia Caruso,
assessore ai Servizi Demografici del Comune di Carpi.
“Nei mesi di luglio e agosto,
e in concomitanza con le
ferie di alcuni operatori,
abbiamo sempre rilevato un
consistente aumento delle
attività di sportello soprattutto per quanto riguarda
Numerosi cittadini hanno denunciato attese eterne e un numero insufficiente
di operatori all’Ufficio Anagrafe del Comune di Carpi. Cosa sta succedendo? Lo
abbiamo chiesto a Cinzia Caruso, assessore ai Servizi Demografici
Anagrafe in tilt
il servizio Anagrafe. Dallo
scorso anno poi, l’obbligo
di redigere la carta di identità anche per i minori, ha
ulteriormente appesantito
l’attività dell’ufficio”. Anche il sisma pare aver fatto
la sua parte, dando il colpo
di grazia: “non neghiamo
poi - continua Caruso - che
il terremoto ha influito
pesantemente sul lavoro
dell’Anagrafe e dello Stato
civile”. Carichi di lavoro ordinari e straordinari - che
hanno fatto collassare il
servizio, cronicamente a
corto di personale.
“La Giunta ha da tempo
deliberato nei suoi atti di
indirizzo, la necessità di
potenziare la pianta organica in modo stabile ma,
purtroppo, le norme che
si sta stanno succedendo
negli ultimi mesi - tra cui
la spending review - relative ai limiti di assunzioni
per gli Enti Locali e della
spesa corrente riferita alla
spesa del personale, hanno
rallentato le procedure.
Limiti davvero stringenti
che, in caso di mancato rispetto, comportano pesanti
sanzioni per i comuni”.
A fronte di un numero di
operatori insufficiente per
una città di 70mila abitanti
e dei continui tagli agli enti
pubblici, il rischio è che il
servizio continui a degenerare e non solo nel periodo
estivo. “Al momento sono
state inserite due unità in
più per far fronte al massiccio carico di lavoro e
tamponare l’emergenza e, a
partire dal mese di settembre - rassicura l’assessore introdurremo un’altra figura
assunta a tempo determinato all’interno dei Servizi
Demografici”. L’obiettivo
sul medio e lungo periodo
però è quello di una riorganizzazione totale, da parte
del dirigente responsabile,
Andrea Scappi, che preveda l’inserimento di nuovo
Una strada non contrassegnata da alcuna targa e presa di mira dai graffitari.
E’ la centralissima via Bonomi, come ci spiega il residente, Federico Berni
Respinta la richiesta
degli arresti
domiciliari
Una strada fantasma
Prisciandaro
resta in
carcere
R
esta in carcere Marco
Prisciandaro, il geometra del Comune di
Carpi arrestato con l’accusa
di aver truccato appalti pubblici. Il giudice per le indagini preliminari Domenico
Truppa ha infatti respinto
la richiesta dei domiciliari
avanzata dalla difesa. Sulla
faccenda il sindaco Enrico
Campedelli ha detto di
auspicare “che si arrivi in
tempi brevi all’accertamento dei fatti che gli vengono
imputati. Manteniamo la
massima fiducia nella Magistratura e, nel caso le accuse
venissero provate, la Giunta
dovrebbe adottare misure
per tutelare il buon nome
dell’Amministrazione. Il dipendente aveva comunque
un ruolo di basso livello e
un’autonomia limitata, che
si limitava all’affidamento
diretto con gare informali
per il ripristino urgente della
segnaletica, un settore che
vale ogni anno 50mila euro
o anche meno in termini di
risorse comunali investite.
Abbiamo aperto un’indagine interna sulle procedure
di assegnazione dei lavori e
abbiamo trasferito il dipendente in un posto dove non
aveva autonomia gestionale
ed economica: abbiamo
collaborato fornendo alla
Magistratura tutta la documentazione richiesta, che
ci è stata restituita senza
che siano stati mossi rilievi a
carico del Comune”.
personale e una diversa
modalità di erogazione
del servizio. Come spesso
accade, i farraginosi tempi
della pubblica amministrazione non collimano con
quelli della cittadinanza:
“da una settimana a questa
parte - conclude l’assessore
Cinzia Caruso - abbiamo
spostato una persona dallo
sportello per fare da filtro
in sala di attesa. In questo
modo cerchiamo di indirizzare gli utenti al servizio
giusto, ottimizzando così i
tempi di attesa. Valuteremo
poi se rendere stabile tale
figura e dare continuità a
questa sperimentazione, per
rendere il servizio maggiormente funzionale”.
La posizione della Giunta
è molto chiara: il servizio
reso alla cittadinanza dai
Servizi Demografici è
prioritario, ma allora perchè
la necessità di riorganizzazione - che contemplerebbe,
considerato il blocco delle
assunzione, una maggiore
mobilità interna - invocata
da tempo dalla squadra
Campedelli continua a
cadere nel vuoto? Evidentemente il quadro dirigenziale, fino a questo momento,
ha sottovalutato il carico di
lavoro in capo all’Anagrafe.
E, a rimetterci, sono - tanto
per cambiare - i cittadini.
Jessica Bianchi
Federico
Berni
I
n genere i fantasmi vagano
di notte, per corridoi bui,
seguiti dallo sferragliare di
catene e dall’agitarsi del classico lenzuolo bianco. A Carpi
no. A Carpi, i fantasmi, stanno
fermi, da anni. E’ il caso raccontatoci da Federico Berni,
che risiede in via Ivanoe Bonomi: una strada fantasma. “Ci
siamo trasferiti qui nel 2004
– racconta – e da allora ho
inoltrato diverse segnalazioni
sia all’Ufficio Toponomastica
del Comune di Carpi che alla
Polizia Municipale, ma non è
mai cambiato nulla”. Il fatto
è che chi di dovere non si è
mai preoccupato di apporre
la targa con il nome della via.
Trattandosi di un senso unico,
che da via Garagnani conduce
all’interno del centro storico
e dal momento che la targa
arrecante il nome dell’insigne
statista risorgimentale manca
all’altezza dell’unico imbocco
percorribile, i disagi si molti-
plicano. “Se deve venire una
persona da fuori città, o si dota
di un navigatore satellitare
oppure rischia di perdersi.
Pensate che siamo costretti a
indicare come riferimento il
bar Madera - che si trova esattamente di fianco all’imbocco
della strada – per facilitare la
ricerca”, continua Berni. Vuoi
il voltone che ne sovrasta
l’ingresso, che la fa sembra-
re quasi una strada privata,
vuoi perché effettivamente
è un po’ nascosta alla vista,
anche chi conosce la città può
avere difficoltà a trovarla. “Le
mie non sono state le uniche
segnalazioni, altri residenti
hanno chiesto più volte che
il problema venga risolto. Il
mio ultimo tentativo risale a
un paio di anni fa, ma altri ne
feci nel 2005 e ancora l’anno
prima”. Per chi abita in zona,
a questo ‘inconveniente’si ag-
giunge poi l’incubo dei graffitari: “abbiamo individuato
una banda di ragazzini che
nottetempo viene a imbrattare
gli edifici adiacenti alle vie
Bonomi, Mazzali ed Einaudi,
rovinando case nuove e strutture pubbliche come la centralina dell’elettricità. E’ una
cosa intollerabile – denuncia
Federico Berni – basti pensare
che sono addirittura saliti su
una tettoia per dipingere i muri
in alto. Ci vorrebbe una telecamera come in altre parti della
città”. Per il Comune risponde
l’assessore alla viabilità CarmeloAlberto D’Addese. “Sul
problema della targa della via,
va data un’immediata risposta
ai cittadini e mi stupisco che
non sia già stato fatto. Mi attiverò personalmente per una
rapida soluzione”. Sul tema
vandali invece, l’assessore
non esclude che la videosorveglianza possa estendersi:
“il nostro obiettivo è quello
di arrivare a coprire tutto il
centro, compatibilmente coi
fondi disponibili. Personalmente apprezzo molto i writers che esprimono la loro creatività negli spazi consentiti,
ma i graffiti selvaggi hanno
un costo inaccettabile per la
collettività nel suo insieme e
con i nostri mezzi cerchiamo
di sanzionarli”.
Marcello Marchesini
03.08.2012 n° 30
11
in 150 hanno firmato una petizione per denunciare la manzanza di controlli sistematici da parte delle Forze dell’Ordine e
dell’ispettorato del lavoro nelle numerose attività gestite da cinesi che sono sorte in città
“Chiediamo regole uguali per tutti”
A
d oggi ha raccolto
circa 150 firme
la petizione nata
per tentare di contrastare
l’aumento incontrollato di
attività cinesi in città, dai
saloni di parrucchieri ai
bar, agli esercizi commerciali... “Attività che non
sono sottoposte a controlli
approfonditi e sistematici
da parte delle Forze dell’Ordine o dell’ispettorato del
lavoro”. Parole e accuse
forti quelle usate da Stefano
Stradi nella sua battaglia.
Collaboratore di una ditta di
prodotti per la sicurezza e le
certificazioni, girando per le
aziende, racconta di registrare da diverso tempo un
malcontento crescente. “C’è
preoccupazione – dichiara
Stradi - perché se alla crisi
economica si aggiunge il
rischio che vi sia chi trae un
vantaggio concorrenziale
non rispettando le regole,
allora la prospettiva diventa
nera”. L’obiettivo che si è
dato è quello di arrivare almeno alle 500 firme per poi,
una volta ottenute, presentarle in Comune. “Ritengo
che l’Amministrazione
Comunale si debba impe-
Bianca Pedroni
gnare di più sul tema,
sinora sottovalutato,
poichè è molto importante. Ho scritto
due volte al sindaco
chiedendogli di pronunciarsi, ma non ho
mai ottenuto risposta.
Il vicesindaco invece
mi ha detto di non
ritenerlo un problema reale”. A Stradi
invece piacerebbe
avere l’appoggio
della politica: “la necessità di tutelare le
imprese che lavorano
onestamente è patrimonio di tutti e, quindi, la mia campagna
Francesca Bellesia
è nata senza alcun cappello
politico. Chiunque voglia
darmi una mano è benvenuto”. Ma questa concorrenza
sleale esiste veramente?
Abbiamo chiesto il parere
dei parrucchieri di Carpi,
un anno dopo. Stando alle
parole della maggioranza
degli intervistati, poco o
nulla sembra cambiato,
se non in peggio. “Com’è
possibile che alcune attività
riescano ad andare avanti
con prezzi così bassi, se i
costi fissi sono gli stessi
per tutti?” si chiede Bianca
Pedroni dal suo salone in
viale Carducci, raccontando
di averle provate tutte. “Abbiamo tentato di lanciare dei
prezzi promozionali, molto
bassi, competitivi anche
con quelli dei saloni cinesi.
La gente è venuta ma, finita
la promozione, ne sono
rimasti pochi. E ripeto, a
mio avviso, quelle non sono
somme sostenibili sul lungo
periodo”. Per di più Bianca
sostiene di aver visto anche
qualche cliente che, dopo
aver provato un salone
‘low cost’, indubbiamente
allettato dall’idea di poter
risparmiare, è tornato da lei
Monica
Pratissoli
con i capelli rovinati. Come
Bianca, anche Francesca
Bellesia, titolare da un paio
d’anni del salone 3B acconciature, in Piazzale Ramazzini, non si capacita: “ho
firmato la petizione perché
credo che la concorrenza sia
sacrosanta, ma con regole
uguali per tutti. Com’è possibile pagare affitto, dipendenti e prodotti proponendo
prezzi a dir poco stracciati?”. Per onor di cronaca,
tra i professionisti
abbiamo incontrato
una persona che,
scegliendo di rimanere anonima, ritiene
si tratti di un falso
problema. “Si vuole
a tutti i costi dare a
qualcuno la colpa della crisi, ma non penso
dipenda dai cinesi”. I
più concordano però
con Monica Pratissoli, nel campo da 16
anni, che riporta la
sua esperienza. “Per
4 anni ho insegnato
in un centro tecnico
a Bologna, frequentato da persone di
ogni nazionalità, ma
non ho mai visto un
cinese. Lo scorso
anno ho avuto tre controlli
della Finanza, ed è sacrosanto, ma dev’essere così
per tutti, altrimenti è come
giocare a calcio contro una
squadra che segue le regole
del basket. Non si tratta di
italiani, cinesi, indiani o
qualsiasi altra nazionalità.
Qui il punto sono le regole
e il loro rispetto: o tutti o
nessuno”.
Marcello Marchesini
03.08.2012 n° 30
12
A Oslo per un importante progetto di ricerca sulla purificazione delle acque: è l’esperienza che sta vivendo
la 23enne carpigiana Laura Paltrinieri, già laureata in Chimica e prossima alla laurea specialistica
Una chimica nel paese dei fiordi
O
slo è la città in cui visse
Odd Hassell, Premio
Nobel per la Chimica
nel 1969, ed è anche la città in
cui si trova dallo scorso 6 luglio
una giovane e brillante laureata
in Chimica, la carpigiana Laura
Paltrinieri, classe 1988. Dopo la
laurea triennale in Chimica, conseguita con il massimo dei voti presso
l’Università di Bologna, Laura sta
ultimando anche la Laurea Specialistica, ed è proprio la sua tesi ad
averla portata tra i fiordi norvegesi.
“La mia tesi - racconta Laura - rientra nel progetto Nefele nell’ambito
del trattamento e della purificazione delle acque. Si tratta di un piano
finanziato dalla Comunità Europea
che prevede diversi partners tra cui
Aquateam, l’azienda dove lavoro a
Oslo. E’ stata la mia professoressa
di Chimica dei Polimeri a propormi di entrare a far parte del team
di ricerca e ho colto l’invito con
grande entusiasmo. L’obiettivo del
progetto riguarda lo sviluppo e la
progettazione di nuovi materiali
per la filtrazione e la depurazione
dell’acqua potabile. Come gruppo
di ricerca di polimeri dell’Università di Bologna, ci occupiamo della
progettazione di membrane con
nanofibre per la filtrazione, mentre
l’azienda in cui sto lavorando adesso, si occupa prevalentemente della
parte riguardante i test”. Laura ha
avuto l’opportunità di aderire al
progetto internazionale su cui sta
scrivendo la tesi grazie a una borsa
di studio che è riuscita a ottenere
qualche mese fa. “Ho fatto richiesta
per la borsa di studio a febbraio - spiega Laura - quando è stato
pubblicato il bando dalla Facoltà di
Scienze Matematiche e Fisiche di
Bologna. Sapevo che non sarebbe
stato facile essere selezionata dal
momento che vi erano solo 10
posti disponibili, e che i criteri di
selezione erano piuttosto rigidi,
soprattutto in relazione dell’entità
Laura Paltrinieri
piuttosto elevata della borsa di
studio: 1.500 euro per due mesi di
permanenza all’estero. Per poter
partecipare occorreva innanzitutto
essere in pari con gli esami, avere
una media dei voti non inferiore
a 28/30esimi e anche il voto della
laurea triennale incideva in una
certa misura. In ogni caso il fattore
determinante ai fini della selezione
era la qualità e l’importanza del
progetto che si intendeva realizzare. Io ho presentato il progetto
a cui avevo già iniziato a lavorare
con la mia professoressa chiedendo
di finanziarlo e ce l’ho fatta! Sono
consapevole di avere solo 23 anni
e so che è proprio a questa età che
occorre mettersi in gioco e sfruttare
al massimo tutte le occasioni che si
presentano. Soprattutto in questo
momento di crisi, credo sia importante che ognuno di noi individui i
propri talenti e decida di investire
ogni energia per metterli a frutto”.
Per Laura, che si è ritrovata in una
realtà urbana completamente nuo-
va, le giornate trascorrono a pieno
ritmo: “lavoro dalle 8 alle 16.30 e
condivido l’appartamento con altre
due ragazze più o meno della mia
età! Mi trovo molto bene con loro,
e in generale mi sono ambientata
rapidamente. Unica stranezza:
fino a mezzanotte c’è ancora luce.
Infatti qui, da maggio all’inizio
di agosto, si può godere di ben 19
ore di sole. Per quanto riguarda
l’ambiente di lavoro, l’aspetto più
positivo che ho riscontrato è che
vi è un’atmosfera molto rilassata e
per nulla competitiva. Qui, quasi
nessuno crede nel sistema classista
in base al quale un superiore deve
necessariamente mantenere un
comportamento autorevole e una
certa distanza, seppur sottile, dai
suoi dipendenti: sono davvero tutti
allo stesso livello. Non c’è arrivismo, e ciò forse anche in ragione
degli stipendi che, in generale, sono
molto alti e senza enormi divari”.
La capitale norvegese “una città
verde e pulita, in cui si vive bene
e che consiglierei a tutti di visitare
almeno una volta nella vita. Ci sono
dei paesaggi incantevoli e unici e
un bellissimo porto molto caratteristico. Si mangia dell’ottimo
salmone e le persone sono cordiali
e disponibili ad aiutare chi non è
del luogo. L’unica nota negativa è il
costo della vita parecchio elevato,
ma del resto è proporzionato agli
stipendi che percepiscono. Proprio
lo scorso weekend ho fatto due
gite insieme alle amiche che ho
conosciuto qui. Siamo partite con
il battello da Oslo dirette a Drobak
dove su una collina, dalla quale è
possibile ammirare l’oceano, si trovano il villaggio e la casa di Babbo
Natale. Il villaggio è davvero suggestivo anche adesso che non c’è la
neve: ci sono i cartelli che avvertono il possibile passaggio di folletti,
le loro casette in legno bianco e poi,
ovviamente, c’è anche la celebre
abitazione di Babbo Natale con
tanto di cassetta postale dove tutti i
bambini, prima di Natale, vanno a
lasciare la loro letterina con la lista
dei doni che vorrebbero trovare
sotto l’albero. E poi, dopo questa
bella escursione siamo andati a
fare una gita in montagna vicino
a Oslo, dove è possibile vedere e
provare il trampolino da sci più alto
di tutto il Paese”. La Norvegia pare
non risentire della crisi economica
che sta attanagliando il resto del
mondo: “a Oslo - dichiara Laura la crisi non si avverte. Solo il tasso
di disoccupazione è aumentato
sfiorando la soglia del 6%, ma in
confronto ai numeri che contraddistinguono il resto dell’Europa
e gli Stati Uniti, è davvero una
percentuale molto bassa. Per
quanto concerne gli aspetti politici,
qui il sistema è molto più ordinato
ed efficiente rispetto all’Italia. Si
pagano molte tasse, dal 45% al
55% del proprio reddito, ma poi lo
Stato restituisce gran parte di esse
in termini di servizi e sussidi offerti
ai cittadini. Ad esempio l’università
è completamente gratuita per tutti,
e inoltre ci sono molti incentivi per
le famiglie. Tutte le neomamme
hanno diritto a un anno di maternità
totalmente pagato dallo Stato”.
Laura, che rientrerà a Carpi a settembre e, a ottobre, sarà incoronata
con la seconda corona d’alloro,
l’ultima e la più importante, quella
della Laurea Magistrale, sta ancora
riflettendo sul proprio futuro. “Al
momento - dichiara - sto valutando
se continuare la carriera accademica, ma ancora non ho deciso nulla
e non escludo nemmeno la possibilità di tornare all’estero”. Qualsiasi
sarà la strada che intraprenderà
Laura, la sua esperienza rende
ancora una volta evidente il grande
patrimonio di giovani brillanti di
cui il nostro Paese può farsi vanto nel mondo. Valorizzarli come
meritano, probabilmente, rappresenterebbe l’inizio della rinascita
economica dell’Italia.
Chiara Sorrentino
03.08.2012 n° 30
P
er cercare di esorcizzare la paura e superare
il momento di angoscia
legato ai terremoti di maggio,
il Circolo CarpiVela, che riunisce numerosi amanti della
navigazione a vela ed è presieduto dallo skipper Giovanni
Cavalli, riconferma la più
importante iniziativa turistica e amatoriale dell’estate: la
traversata in catamarano e su
una grande barca a vela dalle
coste flegree al Cilento. Una
vera chicca per gli amanti di
questa specialità. “Per gli appassionati di vela e gli amanti
della natura, del silenzio del
mare rotto soltanto dal rumore
delle onde e dal vento che
muove le vele, una crociera
in mare aperto è il massimo.
Giorni e notti di navigazione,
sotto il sole e le stelle, in condizioni di assoluta sicurezza
e tranquillità, garantite dalla
presenza a bordo di guide e
skipper professionali, rappresentano una vacanza davvero
unica nel suo genere”, ha commentato Giovanni Cavalli.
Ma di cosa si tratta?
“Resteremo in mare dall’11 al
25 agosto - spiega ancora lo
skipper - con partenza da Procida e soste, nei giorni seguenti, sulle isole di Ventotene,
Ponza e Ischia per terminare
la prima settimana a Capri. Per
chi vorrà proseguire la traversata per un’altra settimana, si
partirà per la costa amalfitana
con soste a Positano e Amalfi,
13
L’Angolo di Cesare Pradella
Il mare per guarire dalla paura
si proseguirà alla volta del Cilento, con soste sulle spiagge
di Agropoli e Palinuro e, infine, si giungerà nuovamente
a Procida, con una navigata
finale in notturna”.
E la sistemazione ‘alberghiera’ a bordo?
“Mettiamo a disposizione
quattro cabine matrimoniali
con due bagni sul catamarano
e due cabine matrimoniali e
una seconda cabina con quattro posti letto e i relativi bagni
sul monoscafo, quindi si viaggerà in condizioni di grande
comfort e comodità”.
Ma come nasce l’idea di
Giovanni
Cavalli
un club nautico a Carpi?
“Come ho già spiegato in una
precedente intervista a Tempo,
tutto nacque nel 1986 quando
organizzammo tra amici una
traversata in barca a vela, da
Cervia alle coste della Croazia, esperienza che ripetemmo qualche anno dopo con
grande soddisfazione e così
decidemmo di dar vita, in sei
appassionati, a un club di vela.
Oltre a me c’erano Massimo
Artioli, Michele Boccaletti,
Stefano Boccolari, Serena
Tirelli e Massimo Bellodi.
Ora siamo in cinquanta soci
e tutti hanno la possibilità di
conseguire la patente nautica
in collaborazione con la Scuola Soldati di Ravenna, mentre il nostro Circolo assicura
serate di approfondimento, di
studio e di uscite in mare propedeutiche al conseguimento
della patente. E non è necessario possedere una barca per
diventare soci. Abbiamo un
rapporto di collaborazione
con due società di noleggio
a Malcesine e a La Spezia
dove accompagniamo quanti vogliono avvicinarsi per la
prima volta alla vela a prezzi
contenuti e in condizioni di
sicurezza, grazie al soste-
gno di due partner preziosi:
l’Agenzia Viaggi Voler Volare e Zetech. Lo scorso anno
– aggiunge Cavalli - abbiamo
realizzato un’altra iniziativa
che ha avuto grande successo:
una ‘sail & cook’ con venti allievi della Scuola alberghiera
Nazareno di Carpi, esperienza che ripeteremo in settembre. Si tratta di una veleggiata
nel golfo di Portovenere con
finale a tavola per gustare un
pasto preparato nel porticciolo
Le Grazie dagli stessi allievi
che prima si sono cimentati
nella veleggiata”.
Per info: www.carpivela.it.
Consegnati i premi della sottoscrizione a
sostegno della Festa del Patrono 2012
Ecco i nomi dei vincitori
C
onsegnati i premi della sottoscrizione a sostegno della Festa
del Patrono 2012.
Il 1° premio (biglietto numero 5.573) un weekend per due
persone a Praga offerto da Moda Viaggi è stato vinto dalla signora
Tusberti.
Il 2° premio (biglietto numero 6.514) un Kit Eco Casa Sicura offerto
da Zetech è stato vinto da Gloria Campolongo.
Il 3° premio (biglietto numero 7.604) un Kit Eco Casa Sicura offerto
da Zetech è stato vinto da Fabrizio Farolfi.
Il 4° premio (biglietto numero 9.604) un servizio di posate offerto
da La Casalinga è stato vinto da Ugo Dodi.
Il 5° premio (biglietto numero 4.059) un prosciutto offerto dal Comitato del Patrono è stato vinto da Raul Gabrieli.
Il 6° premio (biglietto numero 1.398) un buono spesa offerto da
Geox è stato vinto dal signor Lodi.
03.08.2012 n° 30
14
N
utriamo purtroppo
il forte sospetto –
quasi la certezza –
che la storia che stiamo per
raccontare rappresenti soltanto uno dei tanti episodi
di difficoltà che, da qualche
anno, un numero sempre
crescente di persone si trova
costretto a vivere suo malgrado. Riccardo Viele vive
a Carpi da 12 anni. Ad oggi
abita, con la moglie Irina e
i due figli Maria e Matteo,
in via Paolo Guaitoli. Si è
rivolto a noi per lanciare un
drammatico appello. “Dal
2008 sono disoccupato.
Mi sono arrangiato con dei
lavoretti occasionali, ma
non bastano. Ho debiti con
la banca e le finanziarie e da
tre mesi non riesco neppure
a pagare l’affitto”. Riccardo è imbianchino e fino a
quattro anni fa ha sempre
lavorato. “Non nascondo
che sino al 2006 ricevevo
chiamate da ogni parte”.
Poi, pian piano, la ditta per
la quale lavorava è andata
in crisi e lentamente - ma
inesorabilmente - il lavoro è
venuto meno. “Sono iscritto
alle liste di collocamento, avrò fatto una ventina
di colloqui, ma mi viene
puntualmente risposto che
sono troppo vecchio. Dal
momento che la mia compagna, sarta, si trova nella
stessa situazione, se riesco
ancora ad andare avanti è
solo grazie all’aiuto della
Caritas, che mi dà qualcosa
da mangiare, e dei Servi-
U
na vacanza per tutti:
è questo lo slogan
del progetto di turismo di sollievo, promosso
dalla Fondazione Casa del
Volontariato – in collaborazione con Fondazione
Cassa di Risparmio di
Carpi, Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer,
Unione Sportiva Hanicap
Carpi, Associazione per
la Lotta all’Ictus Cerebrale, Associazioni Amici
delle Case Protette delle
Terre d’Argine, Comitato
comunale soggiorni anziani, Gruppo Parkinson
e Amici del cuore – e che
ha consentito a 26 anziani,
per la maggior parte coppie
in cui uno dei due coniugi
è parzialmente non autosufficiente, di trascorrere
14 giorni presso la Casa
Vacanze Mare e Verde, una
struttura attrezzata per la
ricettività di portatori di
handicap o anziani accompagnati, a Igea Marina.
Il gruppo è stato accompagnato da quattro operatori
socio-sanitari della Cooperativa Gestione Servizi
(Co.Ge.Se) di Carpi che, al
fine di garantire un’assistenza ad hoc, hanno preventivamente valutato le condizioni cliniche degli iscritti,
attraverso un colloquio
personalizzato. La volontà
di attuare questo progetto
“Non voglio assistenza, voglio soltanto lavorare. Qualsiasi lavoro. Che deve
succedere perché qualcuno si accorga di me, mi devo ammazzare? Pensate mi
piaccia a 48 anni chiedere la carità? Questa è una vergogna per me”.
A lanciare il drammatico appello è il carpigiano d’adozione Riccardo Viele
“Qualcuno mi aiuti”
Riccardo Viele
zi Sociali, che mi danno
2 o 300 euro per pagare
le bollette. Ma non sono
soluzioni definitive, dopo
un mese mi ritrovo punto e
a capo”. Riccardo è disperato, ma oltre allo sconforto, quel che inizia a farsi
avanti è una grande rabbia,
rabbia nei confronti di una
situazione che non riesce
a comprendere. “La mia
preoccupazione più grande
sono i miei bambini, perché
ho paura che un giorno o
l’altro me li tolgano. Prima
di mettermi a fare la guerra,
voglio chiedere allo Stato,
al Comune, a chiunque
possa rispondere: cosa devo
fare per lavorare, per dar da
mangiare alla mia famiglia
e pagare i debiti? E’ assurdo
avere ancora la forza e la
voglia di essere utile, ed essere invece costretti a stare
a casa e vivere di carità. E’
una cosa degradante”. Nonostante la situazione difficile, lo sguardo e il contegno di Riccardo esprimono
ancora tutta la fierezza e la
dignità di chi è sempre stato
abituato a cavarsela da solo,
dell’emigrante al quale non
mancano la voglia di ‘faticare’ per guadagnarsi onestamente il pane quotidiano.
“Cosa deve
succedere
perché
qualcuno
si accorga di
me, mi devo
ammazzare?
Pensate mi
piaccia a 48
anni chiedere
la carità?
Questa è una
vergogna”.
“Quando
ho avuto il
primo sfratto,
e mi sono
presentato
dall’assistente
sociale con
mia moglie e
il bambino in
braccio, mi è
stato risposto
di andare a
dormire in
macchina,
perché c’era
tanta gente
nella mia
stessa
situazione ”.
Malauguratamente però, da
qualche tempo, sembra che
questi requisiti non siano
più sufficienti: “non voglio
assistenza, voglio soltanto
lavorare. Qualsiasi lavoro.
Perché non posso farlo? E’
un punto interrogativo che
mi pongo da quando sono
nato, e ancora non sono
riuscito a capire come fun-
ziona”, commenta con un
sarcasmo molto amaro. Alla
vergogna di dover chiedere un aiuto, si aggiunge a
volte l’insensibilità incomprensibile delle istituzioni.
“Quando ho avuto il primo
sfratto e mi sono presentato dall’assistente sociale
con mia moglie e il bambino in braccio, mi è stato
risposto di andare a dormire in macchina, perché
c’era tanta gente nella mia
situazione e non avrebbero
potuto fare niente per me.
Allora sono rimasto molto
calmo, ma quando ti senti
rivolgere parole di questo
genere ti viene voglia di
uscire di testa. Prima o poi
si scoppia”. A questo punto
Riccardo non sa più cosa
fare. “Che deve succedere
perché qualcuno si accorga
di me, mi devo ammazzare
come fa tanta altra gente?
Quando succedono cose del
genere si sente commentare:
‘Poveretto, è impazzito’,
senza chiedersi cosa spinge
le persone a compiere gesti
così estremi. Dietro a tanti
episodi di cronaca nera c’è
un percorso di solitudine
e di mancato aiuto. Pensate mi piaccia a 48 anni
chiedere la carità? Questa è
una vergogna per me”. La
speranza è che, attraverso il
suo appello, Riccardo possa
trovare qualcuno in grado
di dargli la possibilità di
tornare a vivere del sudore
della sua fronte.
Marcello Marchesini
Soddisfazione per il progetto di turismo di sollievo, promosso dalla Fondazione Casa
del Volontariato tenutosi dal 25 giugno al 9 luglio
Una vacanza per tutti
nasce dalla consapevolezza
di come quello estivo sia da
sempre un periodo critico
per le famiglie che hanno al
proprio interno un malato
cronico. Con Una vacanza
per tutti la Fondazione Casa
del Volontariato si è posta
l’obiettivo di organizzare
un soggiorno di vacanza
per anziani parzialmente
non autosufficienti e i loro
accompagnatori. Oltre ai
benefici del soggiorno marittimo, sono stati verificati
svariati altri effetti positivi:
la possibilità, per il malato
e il suo familiare, di uscire
dall’isolamento, di socializzare con persone che
vivono esperienze simili, di
mutare ritmi e attività della
giornata, ricevere stimoli
ricreativi e conviviali, creare una nuova rete di contatti
sociali. Al ritorno racconta
l’esperienza la responsabile di Co.Ge.Se, Gianna
Morselli: “alzavamo gli
anziani alle 7 di mattina,
provvedendo poi alla loro
igiene e facendo poi colazione tutti insieme. Alle
nove eravamo in spiaggia.
A mezzogiorno iniziavamo
a prepararli per il pranzo,
mentre dalle 14.30 alle 16
c’era il riposo pomeridiano,
finito il quale si tornava al
mare. Alle 18 iniziavano le
docce e, intorno alle 19.30,
si cenava. Alla sera si stava
in compagnia, facendo giochi di gruppo e chiacchierando. Tra le coppie erano
soprattutto i mariti quelli
autosufficienti, per loro
questi giorni di pausa hanno
rappresentato momenti di
riposo e ristoro, nel corso
dei quali sono riusciti a far
gruppo, a ricaricarsi e stringere nuove amicizie. Il vero
problema è stato il ritorno,
perché nessuno di loro se ne
sarebbe più voluto andare
via”.
03.08.2012 n° 30
15
Il carpigiano Paolo Balestrazzi, insieme agli amici Paolo Barbon e Cristiano Masi sono ai nastri di partenza. La loro
avventura in sella alla due ruote, da Torino a Siviglia, per dire no ai massacri delle corride e delle perreras sta per iniziare
Bike fot Pets: una marcia per la vita
L
’adrenalina è alle
stelle, dopo tanto
lavoro, l’avventura sta
finalmente per iniziare. Il
progetto Bike fot Pets, vera
e propria marcia per la vita
su due ruote, è stato ideato
da tre amici, uniti dalla
passione per la bicicletta e
dall’amore per gli animali.
I tre sono il 49enne carpigiano Paolo Balestrazzi, il
torinese Paolo Barbon e il
pistoiese Cristiano Masi.
Il loro obiettivo? Togliere il
velo e squarciare la cortina
di silenzio che si erge su
due sanguinose piaghe della
cultura spagnola: i massacri
delle corride e delle perreras
(canili), lager sovraffollati,
sudici e dotati di forni crematori, di fatto anticamere
di morte.
Dopo un incontro a Milano,
il 4 agosto, nella cornice
di Palazzo Isimbardi, per
raccontare alla gente in cosa
consiste questa maratona,
lunga oltre 2mila chilometri, i tre partiranno da
Torino, l’11 agosto.
“2.200 chilometri - ci racconta Paolo Balestrazzi - da
Torino a Siviglia, per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica. Abbiamo già
di agosto Paolo Barbon,
Cristiano Masi e Paolo
Balestrazzi, pedaleranno
attraverso Italia, Francia e
Spagna, portando avanti il
loro sogno di una società
più evoluta, dove animali e
umani hanno gli stessi diritti, purtroppo per ora è solo
un sogno, il loro e il nostro.
“Questa avventura - resa
possibile anche grazie al
contributo di Cicli Sopra-
Paolo Balestrazzi
e a lato Harriet
in programma varie tappe
in Francia dove, insieme
ad alcune organizzazioni
animaliste del luogo, organizzeremo sit in di protesta
contro corride e perreras.
La Spagna per ora non si sta
dimostrando sensibile alla
nostra marcia ma noi non
molliamo, nella speranza di
portare più persone possibili a conoscenza di queste
tristi realtà. Una volta giunti
a destinazione poi, final-
mente, potremo recuperare
Hariett, il cane simbolo
che abbiamo strappato da
morte certa nella perrera di
Sevilla”.
C’e’ chi, coltivando il sogno
delle ferie per tutto l’anno,
segna sul calendario i giorni
e risparmia ogni spicciolo per godersi la propria
meritata vacanza. C’e chi,
invece, rincorre un sogno
tutta la vita. Pedalare sotto
il sole, con l’aria calda che
taglia la faccia,
con l’asfalto bollente che trasuda
odore di catrame
per cercare di
sensibilizzare
quante più persone possibile nei
confronti della
vergognosa realtà delle perreras
spagnole e della
tauromachia.
Sotto il sole
ni, Asa e Vitamin Store
- è nata per denunciare le
carneficine legalizzate che,
quotidianamente, si consumano in Spagna, - continua
Paolo - un paese che, pur
facendo parte della Comunità europea, non muove un
dito per fermare le torture
perpetrate nei confronti
degli animali. Violenze che
si consumano nel silenzio e
nel disinteresse generali”.
Ma come può considerarsi evoluta e
civile una società
che fa della brutalità sugli animali
uno spettacolo di
intrattenimento?
Un interrogativo
a cui i nostri tre
ciclisti rispondono
all’unisono: “dopo
la nostra marcia,
speriamo che molti
acquisiscano una
nuova sensibilità,
all’insegna del
rispetto verso gli
animali e di condanna nei confronti
di chi, al contrario,
li mercifica, li sfrutta e li uccide senza
alcuna pietà”.
Jessica Bianchi
03.08.2012 n° 30
16
E
’passato ormai un anno
dalla nascita di FaceGlass, la bacheca affissa sulla vetrina dell’edicola
Athena al civico 11, di Piazza
Garibaldi dove chiunque può
scrivere il proprio pensiero
e condividerlo immediatamente con gli altri carpigiani.
L’idea di Graziella Spinelli,
titolare dell’edicola, era quella di offrire un luogo di ritrovo
e di libera espressione alla
comunità in una forma decisamente originale e, in soli
12 mesi di vita, l’iniziativa ha
già ottenuto una larga adesione. Evidentemente la scelta
del nome FaceGlass allude
al popolarissimo social network Facebook, ma qui non
si tratta di una comunicazione
virtuale, bensì di un ritorno al
concetto di agorà che lascia
spazio all’incontro reale nel
cuore della città e alla condivisione libera di idee e pensieri. “Inizialmente - racconta
Graziella Spinelli - non davo
titoli o input per la riflessione,
quindi FaceGlass sostanzialmente era una lavagnetta in
Un anno fa nasceva Faceglass - Pensieri in movimento, la bacheca pubblica dell’edicola di Graziella
Spinelli al civico 11 di Piazza Garibaldi. Per festeggiare, venerdì 10 agosto a partire dalle 19,30
aperitivo per tutti, in collaborazione con il Bar Roberta
Buon compleanno Faceglass
Graziella Spinelli
cui si poteva imprimere il
proprio pensiero impellente
relativamente agli argomenti più disparati. Successivamente però ho pensato che
fosse più interessante offrire
degli spunti di riflessione di
partenza per far nascere dei
confronti fra le persone e stimolare lo scambio di idee. A
partire dalle classiche domande universali del tipo“cos’è
l’amore?”, “esiste il destino?”
o ancora “qual è il significato
della vita?, sino ad arrivare
all’attualità con “cosa pensate
dell’euro?” ma anche “come
vivete la crisi?” si sono accese
delle belle discussioni con un
susseguirsi di botta e risposta
tra un carpigiano e l’altro. Lo
scopo di FaceGlass è proprio
quello di essere un luogo di
ritrovo e di confronto, dove
dare risalto alle diverse opinioni della gente relativamente a uno stesso argomento,
e capire in maniera diretta e
senza filtri come la pensano
i carpigiani”. Questi pensieri veloci ed estemporanei, e
che proprio per questo racchiudono in maniera pura lo
stato d’animo dei carpigiani,
vengono progressivamente
raccolti da Graziella in piccole brochure che sono in
vendita presso l’edicola al
costo di 5 euro. Sinora sono
state pubblicate e messe in
vendita le prime due raccolte
e, a fine autunno, uscirà anche
il terzo numero che conterrà
i pensieri, le sensazioni e le
paure dei carpigiani riguardo al terremoto. E in questa
condivisione spontanea di
parole, anche Graziella ov-
viamente ha espresso un suo
pensiero: “auguro a tutti che
questo libretto possa essere
uno spunto di riflessione e
un punto di partenza per se
stessi e mai di arrivo”. E come
per ogni compleanno che si
rispetti, anche per FaceGlass
sarà organizzata una festa. Infatti, per celebrare il primo
anno di vita del suo progetto,
Graziella Spinelli ha deciso
di dar vita, venerdì 10 agosto,
a partire dalle 19,30, a un
frizzante aperitivo in collaborazione con il Bar Roberta,
dove saranno offerti gustosi
stuzzichini. Ennesima occasione per condividere, ancora
una volta, le proprie idee e le
proprie opinioni sull’ormai
celebre lavagnetta dell’edicola.
Chiara Sorrentino
Il presidente del Consiglio Comunale di Carpi, Giovanni Taurasi, ha partecipato alla stesura del Dizionario
dell’antifascismo modenese. due poderosi volumi, per un totale di oltre mille pagine
L’antifascismo dalla a alla zeta
I
l presidente del Consiglio Comunale di Carpi,
Giovanni Taurasi, ha
partecipato alla stesura del
Dizionario dell’antifascismo
modenese, due poderosi volumi, per un totale di oltre mille pagine, 520 biografie, 286
voci tematiche, cronologia
comparata, inserti fotografici,
elenco degli antifascisti modenesi schedati dalla polizia,
tabelle e dati elettorali.
Taurasi qual è il progetto
dal quale è scaturita questa pubblicazione?
“Il Dizionario dell’antifascismo modenese nasce da un
progetto di ricerca collettivo
promosso dall’Istituto Storico di Modena e avviato con un
convegno nazionale nel 2005,
i cui atti sono stati pubblicati
l’anno successivo nel volume Sotto il regime. Problemi,
metodi e strumenti per lo studio dell’antifascismo (curato
da me, Giuliano Albarani e
Amedeo Osti Guerrazzi).
Al convegno parteciparono
i maggiori studiosi italiani
dell’antifascismo, inteso
come forma di dissenso negli Anni Venti e Trenta della
dittatura, prima della lotta di
Resistenza del 1943-1945. Il
dizionario è l’ultima tappa
di questo percorso durato 7
anni, che si è sostanziato in
diverse pubblicazioni, iniziative, mostre e, infine, nel
ponderoso dizionario che ha
coinvolto una cinquantina di
studiosi e che è composto da
due volumi di grande formato
in cofanetto, per un totale di
oltre mille pagine, 520 biografie, 286 voci tematiche,
cronologia comparata, inserti
fotografici, elenco degli an-
tifascisti modenesi schedati
dalla polizia, tabelle e dati
elettorali”. Di che argomenti si è occupato nello specifico?
“Ho redatto una parte delle
voci e sono tra i curatori - insieme ad Amedeo Osti Guerrazzi e Paolo Trionfini - del
volume del dizionario i cui
lemmi riguardano la parte
tematica - movimenti, fonti,
comuni, fatti, fenomeni... mentre la parte biografica è
stata curata da Marika Losi,
Fabio Montella e Claudio
Silingardi”.
Quando si intraprende
un viaggio è facile tornare con qualche scoperta effettuata durante il
cammino. Qual è stata la
vostra?
“In primo luogo che negli
anni cosiddetti del consenso, quando il regime riusciva
ancora a riempire le piazze,
attraverso un mix di azioni
repressive e di controllo del
consenso, insomma col bastone e la carota, gli antifascisti schedati o controllati
dalla polizia fascista erano sì
una minoranza, ma molto più
cospicua di quanto emerso
dalle ricerche precedenti. Il
fenomeno dell’opposizione
alla dittatura era, insomma,
molto più diffuso”.
L’elemento più interessante di cui si è occupato?
“Gli antifascisti diffondevano
clandestinamente giornali e
volantini contrari al regime,
facevano circolare di nascosto documenti, realizzavano,
nottetempo, scritte sui muri
contro il fascismo o appendevano drappi rossi su alberi,
Giovanni Taurasi
pali e municipi per inneggiare al socialismo. Tutto ciò
rischiando la galera. Ma le
storie che mi hanno personalmente interessato di più
sono quelle delle persone
comuni, che esprimevano il
loro dissenso anche in forme
e modi non prettamente politici. Ad esempio, il fascismo
vietava di celebrare il 1° maggio, ma le famiglie socialiste
si radunavano nelle corti di
campagna a mangiare quel
giorno i tortellini, indossando
fazzoletti rossi. Se i fascisti
li trovavano, volavano manganellate o venivano denunciati, ma la tradizione del 1°
maggio rimase viva nelle
campagne. Oppure penso ai
giovani dell’Azione cattolica,
che si rifiutarono di togliere
il distintivo dell’associazione, sapendo dell’irritazione
che scatenava nei fascisti
quel simbolo. O infine alle
barzellette sul Duce: chi le
raccontava finiva al confino,
ma nelle bettole di periferia,
tra amici, si continuava a raccontarle, rischiando di essere
denunciati”.
Qual è la peculiarità di
quest’opera?
“Direi più che altro che il dizionario colma un vuoto. La
memoria dell’antifascismo
storico, degli Anni Venti e
Trenta, è stata in qualche
modo oscurata da quella più
epica della lotta di Resisten-
za successiva all’8 settembre
1943. Si conoscono molte
storie di partigiani che hanno
imbracciato le armi per combattere fascisti e nazisti. Si
sa molto meno di coloro che
avevano cominciato a contrastare il fascismo ancor prima
della Resistenza. Per dirla con
Marx, usando le armi della
critica, prima ancora che la
critica delle armi”.
C’era rivalità tra gli antifascisti modenesi a seconda della provenienza
ideologica?
“L’antifascismo ha avuto a
volte momenti di convergenza, ma nel ventennio furono
più numerosi quelli di divisione. Si può dire che abbia sconfitto il fascismo solo allorché
riuscì a prevalere l’unità d’intenti. Quella stessa unità che
ha fatto dell’antifascismo il
fondamento democratico della nostra Costituzione”.
Studio della storia: un
terreno soggetto a continui aggiustamenti relativi a nuovi documenti,
interpretazioni. Al contempo terreno scivoloso,
camminando sul quale si
corre altresì il pericolo di
scivolare nel cosiddetto
‘revisionismo’.
Come
tenere in equilibrio la
libertà della ricerca e il
pericolo di fornire una
interpretazione condizionata dal proprio retroterra ideologico? Cosa
teme di più: l’ingessatura
su un ‘mito’ - in questo
caso la Resistenza - o una
critica ‘interessata’?
“Temo entrambe. Se fatta con
rigore scientifico, non temo
certamente la ricerca stori-
ca. Se invece l’obiettivo è
scandalistico, allora fatico
a definirla tale. Ho sempre
pensato alla storia non come
a un elenco di fatti, ma come
un’interpretazione del passato. La ricerca storica deve
perciò sempre essere revisionista, nel senso che deve porre
al passato nuove domande o
aggiornare le risposte a domande precedenti, in base
a nuovi documenti emersi
o nuove fonti. Altrimenti si
tratterebbe di un processo statico. Il termine revisionista,
usato spesso impropriamente, è fuorviante, soprattutto
quando lo si utilizza per definire quei presunti storici che
negano la realtà storica: ad
esempio i negazionisti, che
dicono che i campi di sterminio non sono mai esistiti. Ma
il negazionismo non ha nulla a
che fare con la ricerca storica
e la verità. Le pubblicazioni
di Giampaolo Pansa si basano in gran parte su ricerche
condotte dalla rete degli Istituti storici della Resistenza,
ovvero ricerche attutate con
rigore da coloro che vengono
tacciati di ideologismo proprio da alcuni Ultras di Pansa.
Mi pare che gli ultimi residui
di ideologismo in circolazione vadano cercati proprio tra
questi ultimi”.
Prossimo progetto?
“Non saprei. Nella vita bisogna cambiare interessi ogni
tanto. Ecco, se mi permette
una battuta, dopo aver dedicato gli ultimi 15 alla storia del
passato e aver confezionato
una trentina di pubblicazioni, oravorrei dedicarmi alla
storia del futuro”.
Marcello Marchesini
03.08.2012 n° 30
Libri
17
da non perdere!
L’Isola degli infami
di Roberto Bruni
Insieme per Rovereto:
un’ancora di salvezza
a cura di Clarissa Martinelli
[email protected]
E
’ ambientato
in un ipotetico
2100 il nuovo
racconto fantastico del modenese
Roberto Bruni (di
professione titolare
di un’attrezzata ditta di trattamenti per
la depurazione delle
acque, con la passione per la scrittura)
L’isola degli infami,
pubblicato da Editrice Nuovi Autori, che
vede la contrapposizione canonica tra
bene e male.
225 pagine di narrativa che trattano
la complessa società
attuale, mettendo
a confronto due
realtà diverse in
continuo conflitto: il
mondo dei ‘buoni’ con quello dei ‘cattivi’. Un romanzo ‘diverso’
e originale che può essere letto come un testo teatrale o come
la trama di un film, ma con un forte coinvolgimento emotivo da
parte del lettore grazie a un modo di scrivere semplice, senza
inutili fronzoli letterari. In una sorta di panoramica dei pregi
(pochi) e dei difetti (tanti) dell’uomo di oggi e della realtà sociale, economica e politica nella quale si trova a operare, l’autore si
addentra in una valutazione di politica internazionale, oggi di
grande attualità, come l’invadenza della Cina nell’economia dei
paesi occidentali, “quella Cina che è riuscita a conciliare il Comunismo con l’economia di mercato e che, dopo aver acquisito
le tecnologie più avanzate dall’America e dagli Stati europei, ci
fa una concorrenza spietata producendo prodotti più economici dei nostri grazie a salari da fame dei loro dipendenti. I cinesi
hanno capito, insomma, che possono conquistare il mondo non
più con le armi, ma con la guerra commerciale condotta senza
esclusione di colpi e nel più completo disprezzo per le regole e i
rapporti internazionali”. Una lettura piacevole che ha il pregio
di poter essere goduta a più livelli: può scorrere scenicamente
davanti agli occhi del lettore come un’avventura della fantasia
sulla lontana isola di Caraguera e può essere meditata come
un’attenta critica del nostro mondo e del suo probabile futuro,
offrendo al lettore lo spazio per commentare frodi fiscali e figure di efferati assassini.
Prima di questo libro, Roberto Bruni aveva scritto un altro
romanzo dal titolo Il mondo che verrà! Il mondo che verrà?,
stampato da Artistica Grafica, una sorta di ipotesi fantasiosa del
mondo del futuro e delle condizioni nelle quali l’uomo potrebbe prossimamente trovarsi a vivere.
di Cesare Pradella
U
na
onlus
costituita da cittadini terremotati può essere
la strada per
accelerare
progetti post
terremoto in
una comunità?
A Rovereto di
Novi questa
scelta sembra già dare
buoni risultati.
Insieme per
Rovereto era
un nome esistente, si chiamava
così l’associazione che curava in
particolare la sagra di fine agosto,
famosa in tutta la provincia per i
fuochi artificiali. Oggi, Insieme
per Rovereto annovera anche
Sant’Antonio in Mercadello,
trasformandosi in un’associazione
senza fini di lucro che ha l’obiettivo di accelerare i progetti di rinascità di una comunità che rischia
seriamente di non poter sopravvivere. Molti i servizi essenziali
mancanti: scuole, chiesa e il 55%
di abitazioni risulta gravemente
danneggiato e inagibile (circa
2.700 abitazioni). Alcuni commercianti, non senza difficoltà, si
sono organizzati con container e
casette per tentare di riprendere
le proprie attività. La politica ha
tempi lunghi, la burocrazia non fa
sconti e, nel caso di Rovereto, va
aggiunto un feeling non proprio
eccezionale con il sindaco Luisa
Turci (la prima assemblea pubblica, organizzata con grave ritardo,
è stata decisamente infuocata e
la Turci è stata accusata da molti
di inefficienza e di aver favorito
soprattutto interventi su Novi di
Modena). La rabbia, però, porta con sè tensioni e divisioni, il
contrario di quanto è auspicabile
in questa fase: l’idea della onlus è
parsa a tutti un’ancora di salvezza
anche per convogliare su progetti
concreti la volontà di non essere
passivi al cospetto di gravi ritardi.
500 roveretani hanno versato una
quota di 5 euro e sottoscritto una
tessera, il presidente nominato è
Maurizio Bacchelli, oncologo
e medico di famiglia, stimato e
apprezzato dalla comunità (in
passato è stato anche vicesindaco
e assessore). E’ Bacchelli a presentarmi il progetto del Centro
Servizi Polivalente (in foto) con
l’entusiasmo di chi, in poco tempo
e con grande efficienza, ha ottenuto uno straordinario risultato. Nella zona del campo sportivo entro
la prossima primavera sorgerà una
grande struttura permanente (360
mq) che ospiterà gli ambulatori
dei 5 medici e le loro segreterie,
il centro prelievi che consentirà
anche l’attività dell’Avis, il Cup,
l’Anagrafe e altri uffici comunali.
Nulla di temporaneo: quello sarà il
nuovo Centro Servizi Polivalente
di Rovereto anche per gli anni a
venire. Trento è stata fin qui la comunità più generosa nel finanziare
il progetto, al quale contribuiranno
artigiani locali e associazioni.
Alla struttura saranno destinati anche 20.000 euro dei fondi raccolti
con le T - Shirt, Teniamo Botta! di
Radio Bruno, oltre all’ecografo
portatile (17mila) già acquistato
e richiesto dall’Asl - Distretto di
Carpi. Serviranno in totale circa
360mila euro (una cifra ridicola
se confrontata a progetti analoghi
finanziati con denaro pubblico) e
circa la metà è già sul piatto. Uno
splendido esempio (per ora isolato
tra i comuni terremotati) di come
la buona volontà, i contatti e la
determinazione dei privati possano
intervenire a supporto della cittadinanza senza piangersi addosso.
Tempo... di quiz!
RIBALTAMENTO
Sudoku
Frase (6 6)
L’antibiotico
Come si gioca
Ribatte batteri
Suocere
L’altra mattina alle 7.30 hanno suonato alla
porta. Con un occhio chiuso
e uno aperto sono andato ad aprire.
Era mia suocera, mi fa:
“Posso restare qui una settimana?”
“Certo”... E ho chiuso la porta.
Questo gioco di logica
propone una griglia di 9×9
celle, ciascuna delle quali
può contenere un numero
da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa, da
bordi in neretto, in 9 sottogriglie, chiamate regioni, di
3×3 celle contigue. Le griglie
proposte al giocatore hanno
da 20 a 35 celle contenenti
un numero. Scopo del gioco
è quello di riempire le caselle bianche con numeri
da 1 a 9, in modo tale che in
ogni riga, colonna e regione
siano presenti tutte le cifre
da 1 a 9, e pertanto senza
ripetizioni.
03.08.2012 n° 30
18
L’aforisma della settimana...
“Un fondoschiena veramente ben fatto è l’unico legame tra Arte e Natura”.
appuntamenti
LaCarpiEstate
Il calendario
Oscar Wilde
Quattro nuovi umoristi daranno il via a un nuovo ciclo di mostre artistiche presso
O&A Centro Affari di viale Ariosto, 14/b a Carpi, in agosto. Si parte con Fabio Buffa
L’umorismo ai tuoi piedi
Venerdì 3 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Sabato 4 agosto
Piazzale Re Astolfo - ore 21.30
Sempre Noi in concerto
Lunedì 6 agosto
Piazza Garibaldi ore 21.30
Emozioni di Viaggio
Martedì 7 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
Presentazione del libro Walter
e io
di Simone Annichiarico
San Marino
Piazza Gasparini - ore 21.30
Banda di quartiere
Mercoledì 8 agosto
Cantone di Gargallo
Strada Fornaci 36/b - ore 21
Banda di Carpi in concerto
Piazza Garibaldi - ore 21.30
Raperonzolo, spettacolo di
burattini
Giovedì 9 agosto
Gargallo
Cortile della chiesa - ore 21.30
Hansel e Gretel, spettacolo
con attori e pupazzi
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Venerdì 10 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Sabato 11 agosto
Piazza Garibaldi - ore 21.30
Mario Stermieri
Di e con Carlo Sabbadini
Lunedì 13 agosto
Piazza Garibaldi - ore 21.30
Emozioni di viaggio
A
giudicare dalla nuova programmazione de L’Umorismo ai tuoi piedi, il mese
di agosto presso O&A Centro
Affari di viale Ariosto, 14/B non
sarà solo sinonimo di vacanze:
quattro nuovi umoristi daranno il
via a un nuovo ciclo di mostre artistiche. Ogni mese infatti 15 opere
“
Pensare, oggi, a una Sagra
senza don Claudio sembra impossibile”: così apre il gruppo
del Comitato organizzatore la pagina dedicata sul libretto al ricordo
dei 37 anni di festa. Un’esperienza
che, se è cresciuta nel tempo, lo
deve anche ai sacerdoti che l’hanno
voluta e animata: don Nellusco
Carretti, don Sergio Galli e don
Claudio Pontiroli. Oggi, don Fabio
Barbieri per la prima volta dalle
pagine del libretto si rivolge all’intero quartiere. “Nell’avvicendarsi dei
sacerdoti – osserva don Barbieri - si
manifesta il volto e la realtà della
Chiesa, comunità guidata dall’unico
vero pastore: Gesù. E’ Lui che ora
ci chiama a fare un tratto di strada
insieme”, prosegue, invitando a
ricordare don Claudio Pontiroli “con
gratitudine piena, sì, di nostalgia,
ma anche protesa verso il futuro”.
Un pensiero anche a chi ha avuto
la vita sconvolta dal sisma: la Sagra
mantiene il suo calendario pensando
satiriche sono esposte in un intero
spazio dedicato a questa rassegna
a ingresso gratuito. Ad accogliervi
Angela Malagoli e Oscar Sacchi, gli organizzatori e titolari del
centro uffici. La location infatti,
non è una galleria d’arte: O&A
Centro Affari è un business center
ideato per dare spazio agli affari
Prosegue la Sagra a Quartirolo di Carpi. Con un ricordo
speciale per don Claudio Pontiroli
Verso il futuro
Volontari e a lato la processione con la
presenza in primo piano di don Carlo
Malavasi e di don Claudio Pontiroli
Il 10, 11 e 12 agosto, presso la Sala dell’associazione 51 e più, a Serramazzoni,
mostra del carpigiano Umberto Stefano Benatti
Sotto il senno dell’arte
del disagio psicosociale. Saranno
esposte opere e illustrazioni che fanno parte della produzione dell’artista
insieme al manifesto tessile Cover
Ta/Iles, opera interattiva realizzata
nella sezione femminile della Casa
Circondariale Sant’Anna di Modena
nell’ambito del progetto di laboratorio d’Arte e di Danzamovimento-
Giovedì 16 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Martedì 21 agosto
Piazza Garibaldi - ore 21
Rosso Tango in concerto
Giovedì 23 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Venerdì 24 agosto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Sabato 25 agosto
Piazzale re Astolfo - ore 21
Festa multietnica
e, allo stesso tempo, caratterizzato
dall’esposizione di opere artistiche. Una mostra che non è solo
quel tocco in più per ravvivare gli
ambienti: da sempre l’obiettivo
di Angela e Oscar è di avvicinare
il più possibile le persone all’arte
e, in questo caso, all’umorismo
satirico. Fabio Buffa in arte Fabu
In foto due
illustrazioni che l’artista
esporrà e che fanno
parte del libro
Mostriciattoli
V
enerdì 10 agosto, alle ore
18, presso la sala dell’Associazione 51 e più, in viale
Belvedere 20, a Serramazzoni, si
inaugura la mostra dal titolo: Sotto
il senno dell’arte. La mostra racco-
glie le opere dell’artista carpigiano
Umberto Stefano Benatti che da
anni svolge pratica artistica personale e, al contempo, opera nel territorio modenese in qualità di conduttore di laboratori espressivi nell’area
è il primo umorista in esposizione,
fino al 31 agosto. Originario di
Alessandria, ha iniziato la sua carriera artistica nel 1988 collaborando con giornali e diti web. Dopo di
lui Fulvio Fontana, Lucio Trojano e Andrea Righi. La mostra
segue i seguenti orari: dal lunedì al
venerdì 8.30/12.30 e 14.30/18.30.
di offrire a chi è rimasto “momenti
di svago e di sollievo”. Una parte del
ricavato, infine, sarà destinata alla
Caritas per aiutare le famiglie più
colpite. Il programma, che ha preso
il via il 20 luglio, prosegue con un
ricco programma di appuntamenti
fino al 5 agosto.
terapia promosso dall’associazione
Gruppo Carcere-Città di Modena,
che l’artista dal 2001 conduce
nell’istituto, in collaborazione con la
danzaterapeuta Cristina Lugli. La
mostra rimarrà aperta al pubblico sabato 11 e domenica 12 agosto dalle
9.30 alle 13 e dalle 15 alle 22.
Sabato 11, a partire dalle 9.30, si terrà il laboratorio espressivo Animali
Animati, condotto da Benatti e
rivolto a bambini e ragazzi dai 4 ai
14 anni.
03.08.2012 n° 30
I
talia Loves Emilia: è così
che Ligabue ha deciso di
intitolare il concerto evento
che si terrà il 22 settembre al
Campovolo di Reggio Emilia. Al
Campovolo ci sarà l’Italia tutta,
centinaia, migliaia di battiti che
attraverso la musica diventeranno
un solo grande battito, un battito
di solidarietà, pieno di speranza,
emozioni e voglia di ricominciare e ricostruire. Un concertone
nell’area che il musicista emiliano ha già usato in passato per due
grandi concerti davanti a circa
200mila spettatori ogni volta.
L’obiettivo è quello di ripetere
numeri simili, dal momento che
l’intero incasso al netto delle
spese verrà devoluto ai terremotati che hanno perso la casa e alle
aziende i cui capannoni sono andati distrutti nelle terribili scosse
dello scorso maggio. Si tratta del
terzo evento musicale dedicato
ai terremotati, dopo il concerto
allo stadio di Bologna lo scorso
giugno che aveva raccolto circa
40mila persone con un incasso di
oltre un milione di euro e quello
organizzato da Radio Bruno al
Parco Ferrari di Modena che ha
consentito di raccogliere 150mila
euro. Per l’evento del Campovolo tanti gli ospiti da tutta Italia,
da cui il nome del concerto. Al
Campovolo ci saranno oltre
a Ligabue i Nomadi, Biagio
Antonacci, Claudio Baglioni,
Elisa, Giorgia, i Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro,
Renato Zero e Zucchero. “Ad
oggi - ha sottolineato il manager
di Ligabue - ci siamo fermati a 14
artisti, un numero che ci sembrava più che ragionevole. Non
mancheranno duetti o canzoni
corali e comunque lo spettacolo
è work in progress”. Si attendono almeno centomila persone
mentre i biglietti sono già in
vendita online e negli abituali
punti vendita. Costo del singolo
biglietto 25 euro. Ma non è finita
qui: entro Natale verrà pubblicato un cofanetto contenente un
cd e un dvd con le esibizioni dei
tanti artisti il cui incasso andrà
ai terremotati, in particolare alla
Regione Emilia Romagna per
ricostruire una delle tante scuole
danneggiate dal terremoto. Il
concerto verrà trasmesso anche
dalla Tv, ma in differita. Questo
perché gli organizzatori invitano
a esserci di persona, e poi per non
spezzare il concerto con interruzioni pubblicitarie. L’obiettivo
dell’evento infatti, lo ribadiamo,
a cui gli artisti parteciperanno
senza percepire alcun compenso,
è devolvere l’intero incasso a
19
Al Campovolo di Reggio Emilia, il 22 settembre, Ligabue e tanti altri
canteranno per i terremotati. Biglietti in vendita
Italia Loves Emilia
appuntamenti
Domenica 26 agosto
Piazza Garibaldi - ore 21
Piove? spettacolo di
danza e teatro
Mercoledì 29 agosto
Piazzale Re Astolfo - ore 21
I 5 sensi della vita: il tatto
Giovedì 30 agosto
Piazzale Re Astolfo - ore 21
I 5 sensi della vita: l’olfatto
Pronao del Teatro - ore 21.30
La dama della torre
Venerdì 31 agosto
Piazzale Re Astolfo - ore 21
I 5 sensi della vita: il gusto
Sabato 1° settembre
Piazzale Re Astolfo - ore 17
I 5 sensi della vita: la vista
Domenica 2 settembre
Piazzale Re Astolfo - ore 21
I 5 sensi della vita: l’udito
Tenera è la notte
Ingresso via Ugo
da Carpi, 27/B
Inizio proiezioni: ore 21.30
Venerdì 3 agosto
Cosmopolis
Di David Cronenberg
Sabato 4 agosto
La mia vita è uno zoo
Di Cameron Crowe
Domenica 5 agosto
Paradiso amaro
Di Alexander Payne
uno degli obiettivi primari che
verranno sottoposti dalla Regione
che, con il suo presidente Vasco
Errani (nominato commissario
per la ricostruzione), è promotrice dell’iniziativa.
Lunedì 6 agosto
50 anni da mito
Marilyn di Simon Curtis
Martedì 7 agosto
Tutti i nostri desideri
Di Philippe Lioret
Mercoledì 8 agosto
Il grande cinema
Un film proposto in collaborazione con la Cineteca di
Bologna
Ingresso gratuito
Venerdì 10 agosto
The Avengers
Di Joss Whedon
Sabato 11 agosto
Molto forte, incredibilmente
vicino
Di Stephen Daldry
Domenica 12 agosto
Hugo Cabret
Di Martin Scorsese
Lunedì 13 agosto
Un giorno in più
Di Massimo Venier
Martedì 14 agosto
La chiave di Sara
Di Gilles Paquet-Brenner
Mercoledì 15 agosto
W.E. – Edoardo e Wallis
Di Madonna
03.08.2012 n° 30
20
I
l Carpi prende forma,
e il diario da Montese
comincia ad arricchirsi di
spunti. Sono obiettivamente
poche le indicazioni estrapolabili dalle prime amichevoli
(0-4 col Sassuolo; 2-0 alla
Rappresentativa Disoccupati
AIC: primi gol stagionali
di Kabine e Di Gaudio).
Troppo appesantite le gambe
dal “Full Metal Jacket Training” dell’olimpionico Nuti.
Eccessivo, prima in un senso
e poi nell’altro, il decalage di
condizione, organizzazione
e cifra tecnica rispetto ai due
avversari.
Si vedono però già i principi
del progetto-squadra che
l’area tecnica vorrà realizzare. Comanda naturalmente
Cioffi, e riparte da dove era
abituato ad investire tutto sé
stesso. Cioè dalla retroguardia e dall’uso delle parole.
Sa di aver lasciato un vuoto
fisico e carismatico in un
reparto che si ritrova improvvisamente più giovane
e privo del suo allenatore
in campo. Sa di non poter negoziare sull’esperienza di un
portiere baby (Sportiello).
Vuole quindi responsabilità
e vocalità da parte di tutti.
Ognuno deve imparare a
memoria il proprio spartito,
e leggere in anticipo quello
del compagno più vicino per
suggerirgli la prossima nota.
PRIORITA’ DIFESA – Il
punto fermo è la difesa a
4, sensibilmente più alta
rispetto alle ultime stagioni.
Fin quando starà bene, Lollini ne sarà primo ministro.
Senza un vero padrone delle
palle alte, diventa obbligatorio aspettare l’avversario
sopra il limite dell’area. Poli
si candida a vice-premier
di volata. Nessuno lo batte
sui tempi di scatto breve,
dunque giocherà più spesso in mezzo, dove servirà
maggiore capacità di recupero. Alessio De Bode (classe
’91, prestito dal Genoa con
diritto sulla metà) è l’alternativa più robusta e verticale
da opporre a chi attaccherà
Calcio – Prime amichevoli e supercolpi di mercato: prende forma il nuovo Carpi.
Ridimensionamento lussuoso
Giuntoli si conferma un fuoriclasse. Cioffi studia l’evoluzione a 4-3-3. Ufficiale l’ingaggio di Rachid
Arma, imminente il ritorno di Ferretti. Titone, Ferrini e Melara i nomi per completare il tridente
Domenica l’esordio ufficiale in TIM CUP
il neo-acquisto Rachid
Arma con il presidente
Claudio Caliumi
per via aerea. L’altro grande
acquisto è Gaetano Letizia
(’90 dall’Aversa). Una buona approssimazione di colui
che è chiamato a non far
rimpiangere: Vincent Laurini. Molto più gracile, ma
senz’altro simile per scelta
di tempo, facilità di corsa e
spirito propositivo. E’ destro
naturale, ma gioca senza
problemi anche sul lato opposto (fu schierato a sinistra
quando affrontò il Carpi
con la maglia del Pianura).
Andrà perciò a liberare uno
degli “under” obbligatori, a
turno, secondo convenienza
ed opportunità: Nocerino
(destro, discreto picchiatore)
e Sperotto (sinistro, di buon
senso della posizione). Il terzo della batteria è la scommessa più “curiosa” (cit.
Giuntoli). Si chiama Andrea
Fusar Bassini, compirà
19 anni l’8 agosto, viene
dal Darfo Boario, calcia
elegantissimo di mancino,
ed ha una vitalità al tritolo
che richiede d’essere vestita
d’adeguata corazza. Nuti ha
una missione: irrobustirlo
senza togliergli spontaneità.
Se l’esperimento riesce, sarà
la sorpresa della stagione.
CANTIERE MEDIANA –
Il centrocampo è in divenire.
La struttura di partenza prevede i 4 in linea. Ma il mercato d’Agosto può riportare
i migliori interpreti possibili
nell’habitat idoneo. Obeng
è un ottimo frangiflutti che
ha progressivamente imparato a dosare il calcio lungo.
Predilige sostare da vertice
basso. E’ utilissimo quando
la partita si schiaccia, perché
sa allinearsi ai difensori, da
stopper aggiunto. Perini
può ritrovare la corretta
LEGA PRO 2012/2012: LE ULTIME - il 9 agosto i calendari
La ratifica degli organici di Lega Pro resta ancora in alto mare, mentre la deadline per la compilazione
dei calendari (9 agosto) è sempre più vicina. Molte incognite verranno diradate nel Consiglio Federale
che si terrà due giorni prima e dovrebbe rimandare riforma dei campionati al 2014. Se così sarà, nella
prossima stagione non muteranno i format (con conferma di due promozioni e due retrocessioni per
girone). Contestualmente verrà presa la decisione sui ripescaggi, che rischiano di spaiare le squadre.
Infatti, solo l’Entella ha presentato la documentazione necessaria entro i termini previsti. Viceversa, il
tentativo della Salernitana andrà a vuoto perché le normative vigenti in materia vietano il doppio salto
dalla D alla terza serie professionistica. Salvo colpi di scena, saliranno perciò a 33 le squadre di Prima
Divisione. Un numero comunque provvisorio, poiché sussiste il problema “Scommessopoli”: Lecce e
Grosseto, coinvolte per responsabilità diretta, rischiano il declassamento dalla B. Toccherà dunque alla
giustizia sportiva sciogliere gli ultimi due nodi. Il processo di primo grado è appena cominciato.
E.G.
TIM CUP - Cabassi, altri guai: Carpi-Città di Marino si gioca ad Agliana
Pur avendo diritto a giocare in casa, il Carpi 2012/2013 debutterà altrove. L’incontro in gara secca valevole
per il primo turno di TIM CUP con il Città di Marino (avversaria di serie D, reduce dal secondo posto nel
girone campano-laziale, alle spalle della Salernitana) si disputerà allo stadio “Bellucci” di Agliana (PT)
per inagibilità del Cabassi (calcio di inizio ore 18.30). A monte della decisione c’è il ritardo sul controllo
di sicurezza dello stadio, a tutt’oggi rimandato dagli enti preposti dopo gli eventi sismici dello scorso
maggio. E’ l’ennesimo guaio, che comunque verrà sistemato entro fine Agosto. Servirà invece altro
tempo (si parla di mesi) per l’iter che dovrebbe restituire i “Distinti” ai tifosi biancorossi. Resta però
aperta la questione delle barriere di prefiltraggio mobile. A tutt’oggi non c’è accordo tra Comune e Carpi
FC sull’onere dell’acquisto. Con il Sorrento, l’impianto fu recintato da transenne provvisorie (più basse
rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti) ed aprì le porte in deroga. Si troverà una soluzione
per l’inizio del campionato (2 settembre)?
E.G.
centralità gravitazionale se
impiegato da mezzala di
regia, con due scarichi più
vicini e meno avversari addosso. Pasciuti conosce ed
elabora talmente tanto calcio
che non avrà problema a
riciclarsi sull’intermedio.
Poi c’è Concas, condizione
a contorno della prossima
mossa. Sarebbe il perfetto
cursore d’inserimento che
completa l’architettura di
un 4-3-3 così formulato.
Partirà solo per un’offerta
fuori-scala che garantisca il
re-investimento su un grande mediano di corsa, lotta,
governo e prima impostazione. Altrimenti rimarrà.
IL FUORICLASSE Giuntoli non è più obbligato
a rinunciarci. Ora dispone di
margine dopo aver lavorato
meravigliosamente, razzia
dopo razzia, un’intuizione
dietro l’altra. Il credito di cui
ormai gode nell’ambiente
gli ha garantito molteplici
sponde. Se n’è servito per
sottrarre alla concorrenza
tutti i giovani a “parametro
quasi-zero”. Nel mentre,
ha liquidato un patrimonio
generandone dell’altro. Ha
venduto bene, inventando
aste laddove non c’erano
quattrini. Quelli che gli
servivano per quadrare i
conti se li è assicurati. Tutti
e maledettamente subito.
Si è liberato dell’ingaggio
di De Paola senza perderne la comproprietà, ma sì
concordando il transito alla
Carrarese con la Juve. A cui
oltretutto ha spedito un talentino classe ’98 (Morselli)
in cambio di profumatissimo
premio di valorizzazione. Ha
mandato Laurini ad Empoli
solo dopo l’ultimo rilancio
La Handball Carpi è costretta ad abbandonare, almeno fino a fine 2012, la palestra Vallauri
In arrivo l’italo-argentino
Nicolas Polito
S
econdo colpo di mercato per la Handball Carpi
che si è assicurata le prestazioni del pivot italoargentino Nicolas Polito, reduce dal campionato
di Elite con la Luciano Mosconi Ancona. Polito, che
l’anno scorso ha segnato 43 reti nonostante la discesa
dei dorici in A1 (poi annullata dal ripescaggio), è nato il
3 febbraio 1984 ed è già entrato nel giro della Nazionale
azzurra di Chionchio. L’ex anconetano si aggiunge così
a Molina, mentre dopo gli addii di Bonazzi e Zafferi,
anche il serbo Pavic non farà più parte della formazione
biancorossa.
CAMPO. Gli effetti del terremoto che hanno colpito Carpi e la Bassa si riflettono anche sulla società biancorossa,
costretta ad abbandonare, almeno fino alla fine del
2012, il proprio bunker della palestra Vallauri. L’impianto
carpigiano (dove i biancorossi hanno colto 30 vittorie
di fila negli ultimi 3 anni) è infatti al centro di alcuni
interventi post sisma e almeno fino a novembre non sarà
agibile: per questo la squadra di coach Serafini si allenerà da agosto al PalaMolza di Modena, mentre almeno
fino a fine anno giocherà le proprie gare casalinghe al
Palazzetto di Sestola, sull’Appennino modenese, dove ha
già ospitato l’anno scorso il girone di Coppa Italia.
dietro a Reggina e Juve Stabia. Ha passato Memushaj al
Lecce con una formula che
richiama il Chievo, e quindi lo assicura dai prossimi
probabili guai dei salentini
(pesantemente coinvolti in
“Scommessopoli”).
Poi ha atteso lo svincolo di
Rachid Arma, e ha chiuso
in volata la trattativa senza
versare un soldo al Vicenza.
Due anni di contratto, più
opzione sul terzo. Adesso
finirà di stancheggiare Nelso
Ricci, pressoché costretto a
concedergli la firma-bis di
Ferretti. Infine completerà
un tridente top-class con un
altro esterno esplosivo che
porti fantasia, spunto e sacrificio. Tre ipotesi caldissime:
Titone, ex Sassuolo e Lanciano, già in ritiro a Montese
per qualche sgambata di
prova; Ferrini, che lo Spezia sta per liberare; Melara,
vecchio pallino in esubero a
Reggio Calabria. L’appetito
vien mangiando.
Sarà dunque un ridimensionamento lussuoso. Le cui
incognite definiscono quella
linea sottile che separa la
fine di un’epoca dalla sua
appendice estrema. Complessa, ma nient’affatto
impossibile.
In tutti i casi, la certezza è
Giuntoli.
L’unico vero fuoriclasse a
libro paga della società. La
sua voracità, la sua straordinaria scienza piratesca sono
garanzie assolute: finché ci
sarà lui, in città esisterà il
calcio vero. Comunque finisca questo mercato, qualunque sia il profilo definitivo di
questo nuovo Carpi, non c’è
dubbio che il miglior acquisto sia stato lui.
Enrico Gualtieri
Nicolas Polito
03.08.2012 n° 30
C
ontinua il mercato
dell’Universal Volley
Modena con un vero e
proprio colpo da novanta. Dopo
un lungo corteggiamento, infatti, il direttore sportivo Davide
Astarita è riuscito ad assicurarsi
le prestazioni della schiacciatrice
serba Anja Spasojevic. Nata nel
1983 a Belgrado, e alta 187cm,
la nuova Tigre Bianconera arriva
direttamente dal Cannes, con
cui ha disputato le ultime due
stagioni, e sarà quell’attaccante
pesante di posto quattro che andrà
a completare l’ipotetico sestetto base a disposizione di coach
Cuello. E’ una vera e propria
numero uno Anja Spasojevic che,
nel suo palmares, può vantare con
squadre di club, sette titoli nazionali, quattro coppe nazionali, una
coppa europea, la Top Teams Cup
nel 2005/06 e una Supercoppa
italiana. Un bronzo mondiale e un
argento europeo poi, sono il bottino conquistato con la nazionale
serba. Per la nuova schiacciatrice
bianconera non sarà questa la
prima esperienza in Italia. Dopo
i primi importanti anni di carriera con la casacca della Stella
Rossa, Anja era già approdata nel
nostro Paese difendendo i colori
dell’Asystel Novara dal 2004 al
2007. Successivamente da segnalare le esperienze con Volero
Zurigo, Fenerbahçe e Belgorod
21
Continua il mercato dell’Universal Volley Modena con un vero e proprio colpo da novanta. Dopo
un lungo corteggiamento, infatti, il direttore sportivo è riuscito ad assicurarsi le prestazioni
della schiacciatrice serba Anja Spasojevic
Colpaccio Bianconero
Anja Spasojevic
prima, appunto, del Cannes. Così
in conferenza stampa ha commentato l’operazione il direttore sportivo Davide Astarita. “Abbiamo
sistemato gli ultimi dettagli e ora
possiamo dare l’annuncio senza
rischiare sorprese come ci è già
accaduto in passato. La giocatrice
è molto contenta, ci è voluto più
di un mese e mezzo per convincerla, ma ne è valsa la pena. Mio
padre ed io siamo molto contenti
della squadra allestita, perché
abbiamo cercato di migliorare
laddove c’era più bisogno. Il po-
sto 4 era quello un po’ più bersagliato la scorsa stagione e, quindi,
crediamo di aver portato molti
rinforzi. Il giocatore di palla alta
che aspettiamo da due stagioni, finalmente è arrivato, speriamo che
la squadra a questo punto sia equilibrata, ma anche molto forte”.
Ma l’ingaggio di Anja Spasojevic
non è stata l’ultima operazione
di mercato. Per completare la
squadra per la stagione che inizierà fra poche settimane, infatti,
è arrivato un ultimo colpo. “Altra
piccola novità, poi, è che negli
ultimi giorni abbiamo definito un
ulteriore contratto. La tredicesima sarà Chiara Scarabelli, 19
anni a settembre, per due stagioni
libero a Novara, prima di vestire
la maglia di Piacenza. Purtroppo
la pallavolista è stata fermata da
un paio di infortuni importanti
al ginocchio: speriamo in un suo
recupero definitivo, tra dicembre
e gennaio, per poi poterla avere a
nostra disposizione. L’abbiamo
adottata per tre stagioni e sarà
nostra cura gestire la sua riabilitazione e il suo rientro. Se rientrerà
ai livelli visti nelle esperienze
passate ci permetterà di ringiovanire parecchio la squadra. Con
Scarabelli il mercato per la prima
squadra è finito, non ci saranno
altri innesti e credo che la squadra
sia molto competitiva. Nella prima parte di stagione Chiara sarà
schierata come secondo libero,
così potremo portarla in panchina
dal momento che il regolamento
prevede, appunto, che il secondo
libero sia una ragazza Under 21.
Sul mercato mi muoverò ancora
solo per ragazze molto giovani,
dal ‘94 al ‘96, per rinfoltire il
nostro settore giovanile che è già
a ottimi livelli e ci darà un paio
di giocatori a inizio preparazione
per sopperire all’assenza delle reduci dalle Olimpiadi a cui abbiamo concesso una settimana in più
di pausa. Partiremo il 27 agosto,
ci saranno tre settimane di preparazione intensa poi prenderà il via
la Coppa Italia. Per le prime sfide
non saremo al meglio, perchè per
essere al top avremmo dovuto
iniziare prima, rischiando però di
pagare a novembre o dicembre,
in un momento cruciale della
stagione”.
Andrea Lolli
Chiara
Scarabelli
pallavolo maschile - Rau e Zaghi completano il reparto centrali
Conferme e acquisti in casa Biancoblu
S
i completa il parco centrali della Cec. Il ds Paolo
Michelini ha infatti trovato
l’accordo col centrale Luca Zaghi
per proseguire il rapporto iniziato
trionfalmente l’anno scorso, mentre a dare spessore a un reparto che
già contempla Matteo Lancellotti
arriva dalla Meridiana Fly Olbia il
modenese Giancarlo Rau. Nato
a Modena il 27 maggio 1988,
Rau è cresciuto nell’Anderlini e
nonostante la giovanissima età
vanta esperienze di grande volley: grazie alle sue origini cilene
ha difeso anche la maglia della
nazionale giovanile del paese
sudamericano, mentre durante la
Giancarlo Rau
sua militanza modenese ha avuto
anche l’onore di alzare al cielo
una coppa europea: nel 2007-08
il nuovo centrale della Cec fece infatti parte della spedizione vincente della Cimone Modena che sotto
la guida di Andrea Giani vinse la
Challenge Cup in Polonia. Da lì,
Rau ha preso il largo inanellando
quattro campionati consecutivi di
B1 conditi da due promozione in
A2: dopo l’avventura con l’Avesani Verona, ha conquistato l’A2 con
Bastia Umbra prima e con Molfetta poi, per poi chiudere questo
quadriennio di B1 con la maglia
di Olbia nell’ultimo campionato.
“Non avevo la necessità di riavvi-
cinarmi a casa – commenta Rau –
avevo tante offerte dalla categoria
ma quando mi ha chiamato Carpi
non ci ho pensato un attimo. Ho
la possibilità di tornare a casa e
giocare in una squadra importante
e ambiziosa. Conosco la squadra
per averla affrontata nell’ultimo
campionato quando era già molto
forte, mentre la società ha una
storia importante e ne ho sempre
sentito parlare bene. Sono contentissimo”. Alla Cec ritroverà un
vecchio compagno di settore giovanile come Matteo Lancellotti,
col quale ricomporrà una diagonale di centrali da sogno. “Non vedo
l’ora di giocare con Lanc, già mi
ha detto che con Astolfi ci divertiremo tanto – aggiunge il giocatore
- Max è il miglior palleggiatore
della Serie B e sono contentissimo
di poter giocare con lui, così come
con giocatori come Lirutti e De
Marco. Ci sono insomma tutti gli
ingredienti per fare un bel campionato”. Rau, che nonostante i
suoi 22 anni ha già un’esperienza
importante di B1, sa che la strada
sarà però ricca di insidie. “Ci saranno squadre forti, come il Santa
Croce del mio amico Matteo
Bertoli, noi sulla carta avremo
un ottimo team ma sarà il lavoro
a pagare e non vedo l’ora sia il 23
agosto per il raduno”.
03.08.2012 n° 30
22
LONDRA 2012 – I primi Giochi della decade raccontano leggende al crepuscolo e una nuova generazione di campioni
Forza Gregorio!
Per riscattare la disastrosa spedizione, l’Italia del nuoto ora aspetta il nostro Paltrinieri
F
in qui, l’intuizione della cerimonia inaugurale
è stata felicissima. Le
grandi glorie britanniche che
consegnano l’ultima fiaccola
a giovani atleti sconosciuti è
l’immagine simbolo di questa edizione. Sostanzialmente
una profezia di stelle cadenti
che lasciano il cielo a nuove
luci. È questa la prima Olimpiade di una decade, e sta rispettando la sceneggiatura del
cambio generazionale. I più
attesi hanno dovuto arrendersi
agli emergenti. Straordinari
progetti di campioni che prendono il proscenio di leggende
al crepuscolo.
Penso soprattutto alla resa di
Valentina Vezzali che lascia
il trono a Elisa Di Francisca,
compaesana di Jesi. Penso ai
piccoli tramonti di Michael
Phelps, Lazlo Cseh, Stephanie Rice, Rebecca Soni, Leisel Jones, fino al naufragio di
Federica Pellegrini. E penso
ai loro eredi, ovvero le magnifiche storie alternative che la
vasca di Olimpia ci sta raccontando. Shiwen Ye, l’ennesimo
mistero dello sport cinese.
Viene da Hangzhou, una delle
sette capitali dell’antico impero, dove scorrono placide le
acque di uno dei laghi più belli
Gregorio Paltrinieri
tra mamma e papà
del mondo. Probabilmente ha
cominciato lì, tuffandosi dalla “Piccola Isola delle Fate”.
Ha pochissimo di femminile,
quasi certamente non farà mai
un calendario. Però è l’unica
donna della storia a nuotare
più veloce di un uomo. Yannick Agnel, deriso fin da bambino per il suo 50 di piede,
che lievita magneticamente
sull’acqua senza i costumoni hi-tech. E solfeggia brani
di stile libero con una perfezione forse mai vista. Ruta
Meilutyte, 15 anni appena
compiuti, orfana di madre
da 11, oro nella rana che fino
a 12 mesi fa non aveva mai
provato in vita sua. E’la prima
medaglia del nuoto lituano,
ancorché figlia adottiva del
Regno. Infatti studia e si allena al Plymouth College, 200
miglia da Londra. E gli inglesi
nemmeno lo sapevano.
Vedremo se il canovaccio
verrà ribaltato o meno nella
seconda settimana. Il mondo
adesso aspetta Usain Bolt, e le
emozioni delle finali di squadra. Ci sono i “Dream Team”
americani (basket uomini e
donne) che paiono ingiocabili
per chiunque. E poi ci sono i
nostri, settebello e volley rosa,
di cui attendiamo definitiva
consacrazione.
Il solito cianciare di spirito
olimpico riporta alle consuete
ipocrisie. Pierre De Coubertin, da bravo pedagogista,
mentiva ben sapendo di citare
un vescovo. L’importante non
è partecipare, bensì partecipare per vincere. Lo stabilirono
proprio i greci che la storia
non sarà mai dei perdenti.
La scrive e la racconta chi
arriva primo, secondo piacimento e convenienza. La
dimostrazione di questa legge sta proprio dentro la gara
regina delle Olimpiadi. La
Maratona è la testimonianza
eterna di un trionfo. Per il solo
fatto che è sopravvissuta nei
secoli, oggi tutti sanno che
l’oplita Filippide nel 490 a.C.
percorse esattamente 42.195
km per raggiungere il senato
ateniese e comunicare il buon
esito della battaglia. Nessuno, ma proprio nessuno, ha
idea di quanta strada fecero i
persiani per rientrare a casa e
raccontare di aver perso.
A questa regola esiste una e
una sola eccezione, che come
da proverbio la conferma. Ed
è tutta nostra. Proprio a Londra, nel 1908, Dorando Pietri
entrò nella leggenda da perdente. Le pagine dei giornali e
degli almanacchi rimasero per
sempre sue, nonostante una
squalifica indiscutibile. Qui
giace la suggestione più curiosa di questi Giochi. 104 anni
dopo, torna proprio a Londra
un altro carpigiano in una disciplina di fatica. Nei 1500
stile libero, Gregorio Paltrinieri è chiamato a una tripla
grande impresa. Anzitutto,
entrare definitivamente nel
gotha del nuoto. In secondo
luogo, restituire idealmente al
ricordo del nostro atleta più
celebre quanto il destino gli
tolse. Infine, dare un senso alla
disastrosa spedizione azzurra,
che ha evidentemente sparato
tutte le cartucce a Debrecen ritrovandosi disarmata nell’appuntamento più importante.
La sua terra è con lui, ancora
scossa da quel terremoto che
ha costretto anche i suoi genitori a sfollare. La sua Carpi lo
tifa per un’infinita serie di motivi. A ben pensarci, tra l’altro,
sarebbe un paradosso meraviglioso poter raccontare a chi
verrà dopo di noi che l’unica
medaglia del nuoto alla XXX
Olimpiade moderna è di un
ragazzo che viene da una città
che da vent’anni attende una
nuova piscina!
FORZA GREGORIO!
PRENDILA!
Enrico Gualtieri
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