Relazione Geologica - Comune di Capannoli
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Relazione Geologica - Comune di Capannoli
Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona PREMESSA Su incarico di Giuntini Luciano, Bimbi Fabio, e Marchetti Nadia, Gorini erasmo e Bimbi Osanna Bimbi Anna Maria, Bimbi Franca e Bimbi paola Del Rosso Anna Luisa Fac Immobiliare s.r.l. é stata eseguita un’indagine geologica di supporto al Piano di Lottizzazione AUP 1.5”, la cui previsione ricade in via Torre, all’interno dell’UTOE di Capannoli. Il PS inserisce l’area nell’ambito unitario di progetto “IL FONTINO E IL MARGINE DELL’ABITATO”. Il piano di lottizzazione interessa le particelle catastali del F°21 evidenziate nella figura che segue. Fig.1 Planimetria Catastale area di intervento GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 1 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona Lo studio è stato condotto conformemente a: - NTA del Regolamento Urbanistico del Comune di Capannoli - D.P.G.R. Toscana n° 53/R, “Regolamento di attuazione dell’articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 in materia di indagini geologiche”. - DPGRT 36/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e Lo SU del Comune di Capannoli, è supportato da uno studio geologico conforme al DPGRT 26/R. Alcune porzioni del territorio oggetto, nel corso della Variante manutentiva 2012 di ulteriori studi, con sono state adeguate al 53R. L’are d’intervento non rientra tra queste. D E S C R I Z I O N E D E L L’I N T E RV E N TO Il Piano attuativo copre una superficie catastale pari a 6895m2 (sup. reale 6871). La volumetria prevista dal progetto è pari 4493.5m3, distribuita su 15 alloggi di 300m3 ciascuno. Le superfici a standard sono pari a 990m2 (di cui 289 m2 di verde pubblico e 701 m2 parcheggi). Per a distribuzione planimetrica dei lotti e delle aree a standard si rimanda agli elaborati progettuali allegati. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 2 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona MOD E L L O GEOL O GI CO DEL L’ AR EA Inquadramento Geologico L’area è caratterizzata dall’affioramento di sedimenti sabbiosi riconducibili alla Serie marina del Plio-Pleistocene. Detti sedimenti sono dislocati secondo una monoclinale a debole immersione a N-NE, con angoli di immersione dell’ordine dei 5°. Nell’area coinvolta dal progetto e in un congruo intorno non sono presenti fratture di natura tettonica. L’area di intervento interessa una pendice collinare debolmente acclive (pendenza <10%) compresa tra 40 e 48 m s.l.m. Nell’area affiorano sedimenti sabbiosi di origine marina riconducibili alla formazione “p3” denominata “Sabbie Gialle” databile al Pliocene Medio. Questa formazione è costituita da sabbie fini, generalmente limose, dislocate in banchi omogenei anche di notevole spessore. All’interno sono presenti intercalazioni di calcareniti e livelli argilloso sabbiosi. Questi ultimi talvolta raggiungono spessori cartografabili (formazione p2 Sabbie argillose). I dati desunti dalle prove penetrometriche eseguite evidenziano la presenza di sedimenti prevalentemente argillosi attribuibili alla formazione “q2”. Nell’area e in un suo congruo intorno, non sono presenti fenomeni di dissesto in atto o quiescenti la cui evoluzione possa interessare gli interventi in progetto Inquadramento Idrogeologico La formazione “p3 – Sabbie Gialle” costituisce un corpo sedimentario permeabile per porosità primaria e da luogo ad un corpo acquifero di tipo multistrato caratterizzato da una permeabilità media. I livelli argillosi e calcarenitici dislocati a varie profondità consentono la formazione di falde sospese. Queste sono normalmente captate mediante la realizzazione di pozzi superficiali di grande diametro. In alcune porzioni dell’area in studio (verticali passanti per le prove Cpt n.2, n.5 e n.4) il livello della falda è stato rilevato a quote comprese tra il p.c. e -2.3m dal p.c Non sono pertanto da escludersi fenomeni di interferenza tra la falda e il piano di posa degli edifici. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 3 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona P E R I C O L O S I T À G E O L O G I C A D E L L’ A R E A Lo SU del Comune di Capannoli, è supportato da uno studio geologico conforme al DPGRT 26/R. La pericolosità geologica dell’area è stata desunta facendo riferimento agli studi geologici eseguiti a supporto dello S.U. Pericolosità Geologica dell’area PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA L’area in progetto ricade all’interno delle classi G1 e G2 di Pericolosità. La G1 corrispondente a Pericolosità Bassa, interessa la porzione inferiore dell’area che si affaccia sulla Via E.Montale. La rimanente porzione ricade in classe di pericolosità “G2” corrispondente a Pericolosità media. La classe G1, comprende le aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa. La classe G2 corrisponde “ad aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto PERICOLOSITÀ IDRAULICA L’area ricade in classe I1 di Pericolosità corrispondente a Pericolosità Bassa, ricadono in questa classe le aree collinari prossime ai corsi d’acqua per le quali ricorrono le seguenti condizioni: - non vi sono notizie storiche di inondazioni - sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. PERICOLOSITÀ SISMICA La carta delle ZMPSL individua nell’area fenomeni di amplificazione sismica riconducibili alla “TIPOLOGIA DELLE SITUAZIONI 9, (“Zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti – terreni plio-pleistocenici o comunque neoautoctono”). L’area ricade in classe S3 corrispondente a Pericolosità sismica elevata. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 4 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona VULNERABILITÀ IDROGEOLOGICA L’area in studio ricade all’interno delle classi 3a e 3b di Vulnerabilità. La 3a interessa la parte alta del versante, corrispondente ad una VULNERABILITÀ MEDIO-BASSA (…la risorsa idrica considerata presenta un certo grado di protezione). La classe 3b, interessa la porzione inferiore dell’area che si affaccia sulla Via del Fontino. Questa classe corrisponde ad una VULNERABILITÀ MEDIO-ALTA (…la risorsa idrica considerata presenta un mediocre grado di protezione). FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO Gli interventi in progetto ricadono in CLASSE 2 DI FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA corrispondente a FATTIBILITÀ CON NORMALI VINCOLI e in CLASSE 1 DI FATTIBILITÀ IDRAULICA. La classe 2 di Fattibilità “… si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all’attività edilizia …” Fig.1 Estratta da Carta della Fattibilità GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 5 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona I N D A G I N I , C A R AT T E R I Z Z A Z I O N E E INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO GEOTECNICO In questa fase della progettazione è stata impostata una campagna, basata su indagini indirette, mirate al conseguimento dei seguenti obbiettivi: Ricostruzione stratigrafica del sottosuolo Caratterizzazione geotecnica dei livelli attraversati Individuazione di eventuali superfici di discontinuità Definizione della categoria di suolo di fondazione ai sensi delle TC/08 Per raggiungere gli obbiettivi prefissati sono state realizzate cinque prove penetrometriche statiche). Alla caratterizzazione sismica del sottosuolo si è giunti mediante l’esecuzione di un’indagine sismica MASW integrata da una misura di HVSR. L’ubicazione delle indagini è riportata nella figura che segue. Fig.2 Ubicazione indagini geognostiche e sismiche GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 6 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona INDAGINE GEOGNOSTICA Le prove penetrometriche eseguite hanno raggiunto la profondità massima di 11 m dal p.c. L’indagine è stata eseguita utilizzando un penetrometro statico dinamico Pagani da 20t. La prova penetrometrica statica consiste, una volta posizionata l'attrezzatura, nel far avanzare ad intervalli regolari di 20 cm una batteria di aste; nei primi 4 cm si legge la Resistenza di Punta, nei successivi 4 cm la Resistenza di Punta più quella laterale, negli ultimi 12cm non si effettua nessuna lettura e si torna in posizione di partenza. L'elaborazione dei dati acquisiti consente di risalire, con buona approssimazione, alla litologia del livello attraversato ed alla determinazione dei principali parametri geotecnici, ossia l’Angolo di Attrito Interno “” e la Coesione Utile “Cu”. PROSPEZIONE SISMICA Nell’area è stata realizzata una linea sismica a rifrazione. La prospezione è stata eseguita utilizzando il metodo MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves) in modalità attiva. L’indagine è stata integrata mediante una misura passiva del rumore sismico prova HVSR. Quest’ultima indagine consente di individuare la presenza di picchi di risonanze di sito e di definire al meglio il modello delle VS in profondità. La prospezione sismica ha permesso di definire la categoria del suolo di fondazione come richiesto dalle NTC/08. RICOSTRUZIONE STRATIGRAFICA DEL SOTTOSUOLO L’elaborazione delle prove penetrometriche e la loro correlazione ha permesso di risalire alla ricostruzione stratigrafica del sottosuolo. I dati ottenuti sono compatibili con i rilievi geologici di superficie precedentemente descritti. La stratigrafia del sottosuolo è stata ricostruita lungo due sezioni. La sezione n.1 passa per le prove Cpt. n.2 e Cpt. n.5 La sezione n.2 passa per le prove Cpt. n.1, Cpt. n.3 Cpt. n.4 Nel dettaglio sono state ricostruite la seguenti successioni stratigrafiche GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 7 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona SEZIONE 1 TERRENO VEGETALE Il livello presenta uno spessore dell’ordine di 0.6-0,8m e coincide con lo strato direttamente interessato dall’attività antropica. ARGILLA LIMOSA Questo litotipo presenta uno spessore compreso tra i 2.4m della P1 e i 1.8m della P5. Lo strato è caratterizzato da un valore medio della coesione non drenata “cu” dell’ordine di 0.7 Kg/cm2 (valore caratteristico 0.6 Kg/cm2). ARGILLA SABBIOSA Questo litotipo è presente in due distinti orizzonti separati da un livello di sabbia. Lo strato più superficiale presenta uno spessore compreso tra i 4m circa della (cpt1) e i 2.5m (cpt5). Allo strato può essere attribuito un valore medio della coesione non drenata “cu” pari a 1.0Kg/cm2 (valore caratteristico 0.9 Kg/cm2). Il livello inferiore è stato attraversato per uno spessore massimo dell’ordine dei 3m ed è caratterizzato da un valore un valore medio della coesione non drenata “cu” pari a 2.0Kg/cm2 (valore caratteristico 0.9 Kg/cm2). SABBIA LIMOSA Questo livello è presente unicamente in corrispondenza della verticale passante per la P5. Lo spessore è stimabile nell’ordine di 1.6m. Lo strato è caratterizzato da un valore medio dell’angolo d’attrito interno “φ” pari a 29° (valore caratteristico 26°). ALL’INTERNO DELLA SUCCESSIONE STRATIGRAFICA IDESCRITTA IN CORRISPONDENZA DELLA PROVA CPT5 AD UNA PROFONDITÀ DI -2.0M DAL P.C. È STATA RISCONTRATA LA PRESENZA DI ACQUA. PRESUMIBILMENTE SI TRATTA DI ACQUA PRESENTE ALL’INTERNO DEL LIVELLO DI SABBIA LIMOSA, CHE RISALE PER CAPILLARITÀ ALL’INTERNO DEL PERFORO. SEZIONE 2 TERRENO VEGETALE Il livello presenta uno spessore dell’ordine di 0.6-0,8m e coincide con lo strato direttamente interessato dall’attività antropica. ARGILLA LIMOSA Questo litotipo presenta uno spessore pressoché costante compreso tra 1.2 e 1.6m. Lo strato è caratterizzato da un valore medio della coesione non drenata “cu” dell’ordine di 0.7 Kg/cm2 (valore caratteristico 0.6 Kg/cm2). GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 8 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona ARGILLA ORGANICA Questo litotipo è stato attraversato unicamente in corrispondenza della prova cpt4 presenta uno spessore pari a 2.4m. Lo strato è caratterizzato da un valore medio della coesione non drenata “cu” dell’ordine di 0.4 Kg/cm2 (valore caratteristico 0.3 Kg/cm2). ARGILLA SABBIOSA Questo litotipo è presente uno spessore dell’ordine dei 6 m. Allo strato può essere attribuito un valore medio della coesione non drenata “cu” pari a 1.0Kg/cm2 (valore caratteristico 0.8 Kg/cm2). In corrispondenza delle prove cpt3 e cpt4 all’interno del livello è presente (oltre al livello organico precedentemente descritto) una lente di sabbia limosa mediamente addensata, caratterizzata da un valore medio dell’angolo d’attrito interno “φ” pari a 33° (valore caratteristico 28°). ALL’INTERNO DELLA SUCCESSIONE STRATIGRAFICA IDESCRITTA IN CORRISPONDENZA DELLA PROVA CPT4 AD UNA PROFONDITÀ DI -0.4M DAL P.C. E NELLA CPT2 AD UNA PROFONDITÀ DI -2.3M È STATA RISCONTRATA LA PRESENZA DI ACQUA. PRESUMIBILMENTE SI TRATTA DI ACQUA PRESENTE ALL’INTERNO DEL LIVELLO DI SABBIA LIMOSA, CHE RISALE PER CAPILLARITÀ ALL’INTERNO DEL PERFORO Dalla ricostruzione stratigrafica effettuata emerge un quadro stratigrafico caratterizzato da una sostanziale omogeneità. In entrambe le sezioni sono presenti sedimenti con comportamento essenzialmente coesivo. INQUADRAMENTO SISMICO DEL TERRITORIO C O M U N A L E E VA L U TA Z I O N E D E L L’ A Z I O N E S I S M I C A L’Ordinanza P.C.M. n° 3274 del 2003 ha suddiviso il territorio nazionale in relazione ai valori di accelerazione di picco, in 4 zone sismiche (ex categorie). Ciascuna zona è individuata secondo valori di accelerazione massima al suolo, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni. Il Comune di Lari ricade in zona 2. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 9 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona La Giunta Regionale Toscana, con Delibera n° 431 del 19/6/2006, ha adottato una classificazione sismica del territorio regionale, introducendo 5 zone (Zona 1 ,Zona 2 ,Zona 3S, Zona 3, Zona 4). La zona 3s è stata istituita nell’ottica di mantenere lo stesso livello di protezione assicurato dalle azioni sismiche della zona 2. In questa ottica il Comune è stato inserito in zona 3s. CON L’ENTRATA IN VIGORE DELLA INTENDERSI RIFERITO ALLA ZONA 3. INDAGINI L.R. 4/2012 PER LA VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA DEL SOTTOSUOLO SISMICA OGNI RIFERIMENTO ALLA ZONA 3S È DA LOCALE E PER LA PARAMETRIZZAZIONE INDAGINE MASW Al modello geotecnico del sottosuolo ed alla classificazione sismica del suolo di fondazione, si è giunti attraverso la realizzazione di un’indagine sismica di tipo “MASW” (MASW– Multichannel Analysis of Surface Waves) eseguita in modalità attiva. La prova “MASW” è una tecnica di indagine non invasiva che individua il profilo di velocità delle onde di taglio Vs, basandosi sulla misura delle onde superficiali fatta in corrispondenza di diversi sensori (accelerometri o geofoni) posti sulla superficie del suolo. Il contributo predominante alle onde superficiali è dato dalle onde di Rayleigh, che viaggiano con una velocità correlata alla rigidezza della porzione di terreno interessata dalla propagazione delle onde. Il metodo di indagine “MASW” si distingue in attivo e passivo o in una combinazione di entrambi, nel metodo utilizzato in questo lavoro, ovvero quello attivo, le onde superficiali, generate in un punto sulla superficie del suolo, sono misurate da uno stendimento lineare di sensori. Il metodo “MASW” consiste in tre fasi (Roma, 2002): (1) GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 10 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona La prima fase prevede il calcolo della velocità di fase (o curva di dispersione) apparente sperimentale, (2) la seconda fase consiste nel calcolare la velocità di fase apparente numerica, (3) la terza ed ultima fase consiste nell’individuazione del profilo di velocità delle onde di taglio verticali Vs, modificando opportunamente lo spessore h, le velocità di taglio Vs e di compressione Vp, la densità di massa r degli strati che costituiscono il modello del suolo fino a raggiungere una sovrapposizione ottimale tra la velocità di fase sperimentale e la velocità numerica corrispondente al modello del suolo assegnato. Per gli aspetti inerenti le modalità di esecuzione della prova si rimanda alla Relazione Tecnica allegata alla presente. I livelli sismo-stratigrafici individuati nel corso dell’indagine “MASW” sono evidenziati nella tabella che segue: Profondità Vs (m dal p.d.c. attuale) (m/s) Densità gr/cm3 0 – 1.6 139 1.75 1.6-7.0 179 1.84 7.0 – 15.5 301 1.94 15.5 – 16.5 392 2.00 16.5 -18.5 398 2.01 18.5 - 30 389 2.00 La classificazione del sottosuolo è stata effettuata sulla base dei valori della Velocità Media delle Onde Sismiche di Taglio “VS”, così come previsto dal D.M. 14/01/2008. Nello specifico tale valore numerico viene calcolato utilizzando la media ponderata dei valori di Velocità delle onde di taglio sul piano orizzontale (nei primi 30m) mediante la seguente espressione: VS 30 = 30 hi V i 1, N GIUNTINI L. E ALTRI i pag. - 11 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona L’indagine ha evidenziato la presenza di terreni caratterizzati da un valore di Vs30 = 280 m/s. che li colloca all’interno del “profilo stratigrafico “c”. Questo profilo coincide con Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 180 m/sec e 360 m/sec (15 < Nspt < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu < 250 kPa nei terreni a grana fina). INDAGINE HVSR L’indagine sismica HVSR con configurazione a stazione singola è una tecnica passiva che attraverso lo studio del rumore sismico ambientale consente di ottenere informazioni di tipo geognostico. Il rumore sismico, presente ovunque sulla superficie terrestre, è generato dai fenomeni atmosferici (onde oceaniche, vento), dall’attività antropica e dall’attività dinamica terrestre; questo si chiama anche microtremore in quanto riguarda oscillazioni con ampiezze minime, molto più piccole di quelle indotte dai terremoti. In sintesi la metodologia consiste in una valutazione sperimentale dei rapporti di ampiezza spettrale fra le componenti orizzontali (H) e la componente verticale (V) delle vibrazioni ambientali sulla superficie del terreno misurati in un punto con un apposito sismometro a tre componenti. Le basi teoriche della tecnica HVSR si rifanno in parte alla sismica tradizionale (riflessione, rifrazione, diffrazione) ed in parte alla teoria dei microtremori. Uno degli scopi principali dell’indagine è quello di mettere in luce la presenza di fenomeni di risonanza sismica e consentire una stima delle frequenze alle quali il moto del terreno può risultare amplificato a causa di questi fenomeni. La determinazione della frequenza caratteristica di risonanza del sito è, quindi, un parametro di fondamentale importanza per il corretto dimensionamento degli edifici in termini di risposta sismica locale, in quanto consente di evitare l’effetto di “doppia risonanza”. I dati ricavati nel corso dell’indagine HVSR possono essere utilizzati ad integrazioni di quelli desunti dalle indagini MASW (o altri sistemazioni geofisici a rifrazione). Le basi teoriche del metodo HVSR sono relativamente semplici; nei casi costituiti da coperture soffici al di sopra di un basamento sismico rigido è possibile stabilire una GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 12 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona relazione tra lo spessore H dello strato attraversato, la velocità media delle onde S all’interno di quest’ultimo (Vs) e la frequenza di risonanza fondamentale (f) nella forma: f = Vs/4H A partire da tale formula, conoscendo i valori di velocità delle onde elastiche, ottenuti nel caso in esame attraverso la prospezione sismica a rifrazione, si ricava lo spessore (H) dello strato interessato. Per quanto attiene le caratteristiche del sistema di acquisizione e l’elaborazione dei dati si rimanda alla "Relazione Tecnica" Il grafico che segue rappresenta la relazione esistente tra frequenza di risonanza del sito e l’altezza dell’edificio con analoghe frequenze di vibrazione. Relazione tra altezza di un edificio in c.a. e frequenza di risonanza del sito investigato: la zona in blu indica l’area più vulnerabile dal punto di vista dei fenomeni di doppia risonanza. L’area blu indica la zona in cui la coincidenza delle frequenza di risonanza (sito ed edificio) produce effetti di amplificazione che devono essere attentamente valutati perché sono proprio questi fenomeni a incidere pesantemente sulla stabilità degli edifici. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 13 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona I grafici H/V ottenuti non presentano picchi di frequenza di risonanza significativi all’interno dell’intervallo di frequenze di interesse ingegneristico (tra 100 Hz e 101 Hz) per i fenomeni di doppia risonanza suolo-edificio. AZIONE SISMICA LOCALE SITO OGGETTO DELL’INDAGINE LATITUDINE LONGITUDINE CLASSE USO VITA NOMINALE 43.587264 10.67848 II 50 LATITUDINE LONGITUDINE DISTANZA SITI DI RIFERIMENTO Sito 1 ID:20716 43.6006 10.6593 2140.435 Sito 2 ID: 20717 43.6023 10.7283 4346.383 Sito 3 ID: 20939 43.5523 10.7305 5718.953 Sito 4 ID: 20938 43.5507 10.6617 4291.146 CAT. SOTTOSUOLO CAT. TOPOGRAFICA PERIODO RIFERIMENTO COEFFICIENTE CU C T1 50 1 PARAMETRI SISMICI OPERATIVITÀ PROB. DI SUPERAMENTO Tr ag Fo Tc* SLO 81% 30 anni 0.045g 2.496 0.232 SLD 63% 50 anni 0.057g 2.493 0.246 SLV 10% 475anni 0.141g 2.468 0.274 SLC 5% 975 anni 0.176g 2.511 0.281 GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 14 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona dove: Tr ag = periodo di ritorno dell'azione sismica, espresso in anni = accelerazione orizzontale massima attesa al sito. Il valore di ag è dipendente dalle coordinate che identificano il sito su cui dovrà insistere la costruzione = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale. Il valore di Fo è dipendente dalle coordinate che identificano il sito su cui dovrà insistere la costruzione = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Il valore di Tc* è dipendente dalle coordinate che identificano il sito su cui dovrà insistere la costruzione Fo Tc* COEFFICIENTI SISMICI Ss Cc St Kh Kv Amax Beta SLO 1,500 1,700 1,000 0,013 0,007 0,661 0,200 SLD 1,500 1,670 1,000 0,017 0,009 0,844 0,200 SLV 1,490 1,610 1,000 0,050 0,025 2.060 0,240 SLC 1,430 1,600 1,000 0,060 0,030 2,468 0,240 dove: SS CC St Kh Kv Amax Beta = Coefficiente di amplificazione stratigrafica = Coefficiente funzione della categoria di suolo = Coefficiente di Amplificazione topografica = coefficiente di intensità sismica orizzontale. = coefficiente di intensità sismica verticale. = accelerazione massima orizzontale attesa al sito ed è dipendente dagli effetti di amplificazione stratigrafica e dagli effetti di amplificazione topografica. = coefficiente di riduzione dell'accelerazione massima attesa al sito. Nel caso di opere di sostegno o stabilità dei pendii esso è funzione della categoria del sottosuolo e del valore di ag, mentre nel caso di paratie è funzione dello spostamento massimo ammissibile Us. MODELLO GEOTECNICO DEL SOTTOSUOLO Le indagini eseguite consentono di individuare al di sotto dello strato superficiale un sottosuolo stratificato omogeneo. In linea generale al di sotto del suolo si ritrovano sedimenti essenzialmente coesivi. I livelli più superficiali sono costituti da argille –argille organiche mentre in profondità si registra la presenza di sedimenti caratterizzati da una maggior frazione granulare. Intercalato alle argille si ritrova uno strato sabbioso mediamente addensato possibile sede di una falda acquifera. GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 15 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona I sedimenti attraversati nel complesso presentano buone caratteristiche geotecniche. I sedimenti che caratterizzano il sottosuolo dell’area in studio sono caratterizzati da un valore delle Vs30 = 258 m/s. (profilo stratigrafico C) . CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE Per rendere l’intervento in progetto compatibile con le caratteristiche geologiche dell’area sono state individuate alcune condizioni alla trasformazione dei luoghi. Detti condizionamenti sono stati individuati nella realizzazione di interventi mirati al contenimento del consumo di acqua e nella corretta regimazione delle acque meteoriche. L’impermeabilizzazione del suolo porta ad una sensibile diminuzione del tempo di corrivazione delle acque nel reticolo idraulico. Per contenere il fenomeno sono state individuate le seguenti condizioni REALIZZAZIONE DI CISTERNE DI ACCUMULO DELL’ACQUA PIOVANA SIA PER IL RIUTILIZZO IRRIGUO SIA PER IL TRATTENIMENTO DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA. VASCHE DI RIUTILIZZO Gli edifici dovranno essere dotati di vasche interrate per lo stoccaggio delle acque necessarie per l’irrigazione degli spazi a verde. Sulla base delle NTA del R.U. la Capacità minima della vasca può essere così determinata:: 5 m3 per edifici unifamiliari e per ciascuna unità di edifici binati o a schiera 20 m3 per tutti gli altri edifici, con incremento di 1 m3 ogni 100 m3 di costruzione, fino ad un massimo di 100 m3. La realizzazione delle vasche consentirà di salvaguardare la risorsa idrica presente nel sottosuolo. L’utilizzo delle acque del sottosuolo è infatti previsto esclusivamente come integrazione a quelle meteoriche. La realizzazione di pozzi, è subordinata alla preventiva esecuzione della vasca ed alla dimostrazione della insufficienza del volume di acqua stoccato rispetto al fabbisogno stimato. VASCHE TRATTENIMENTO DELLE ACQUE L’impermeabilizzazione del suolo determina la sensibile abbassamento dei tempi di corrivazione delle acque nel reticolo idraulico, ciò determina condizioni che possono determinare fenomeni di allagamento e/o ristagno delle acque. Per aumentare il tempo di corrivazione è prevista la realizzazione di vasche interrate che consentano l’accumulo delle acque meteoriche ed il rilascio lento e programmato delle stesse nella fognatura o nelle aste fluviali. Il volume della vasca sarà GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 16 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona determinato considerando l’intensità della pioggia oraria con ritorno ventennale (valore stimato 57 mm) che cade sulla superficie coperta del fabbricato (esempio: se la copertura è pari a 100m2 la vasca avrà un volume pari a 5.7 m3). Gli aspetti geologici geomorfologici dell’area e quelli geotecnici dei terreni non condizionano in modo significativo la trasformazione dell’area. Per quanto riguarda gli aspetti geotecnici le prove eseguite consentono di individuare le problematiche generali inerenti il versante ed i singoli lotti d’intervento. In fase di progetto esecutivo degi singoli edifici, le indagini dovranno essere adeguate, in base alle volumetrie degli edifici, alle indicazioni del DPGRT 36/R. CONCLUSIONI L’area coinvolta dal Piano di Lottizzazione non è interessata da problematiche geologiche significative. Nell’area e in un suo congruo intorno non sono presenti fenomeni di dissesto in atto o quiescenti la cui evoluzione possa interessare gli interventi in progetto. Il sottosuolo è caratterizzato dalla presenza di sedimenti essenzialmente coesivi, plastici in superficie compatti in profondità. All’interno dei sedimenti coerenti è presente un livello granulare mediamente addensato presumibilmente sede di una falda acquifera. L’indagine sismica eseguita ha permesso di risalire alla determinazione della categoria di suolo. Il terreno è caratterizzato da velocità delle Vs30 stimabili in 258 m/s. cui corrisponde un suolo di tipo C. Dr. Geol. Claudio Nencini Fauglia, 11 Luglio 2013 GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 17 Studio Associato di Geologia di Nencini Claudio e Della Santina Simona Sono parte integrale della presente relazione i seguenti elaborati: Allegati: “ “ “ “ Allegati cartografie di P.S. e R.U. Comune di Capannoli“ Sezioni litotecniche Certificati prove penetrometriche Rapporto indagine sismica GIUNTINI L. E ALTRI pag. - 18