Per un maggiore approfondimento del tema, si

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 Ovunque Bolle, Bolle Questa settimana parleremo di bolle. Ho deciso di usare questa parte del libro, visto che durante questa settimana nella mia casella di posta sono arrivati numerosi riferimenti a delle bolle. Alla fine quando queste bolle scoppieranno, nessuno potrà dire che quelli che erano dei cigni neri o degli eventi imprevisti. Forse perché oramai in questi ultimi decenni siamo stati testimoni di tanti incidenti e di mercati orso, che oramai siamo pieni di modelli che ci ricordano i dolorosi episodi del passato. Lasciate che vi riporti alcune segnalazioni di bolle che mi sono arrivate oggi. La prima è del mio amico Doug Kass, che ha scritto: Io affronterò la questione di una bolla del mercato azionario la prossima settimana, ma qui stiamo assistendo ad una presa in giro: aal 1990, i multipli del P/E dell'indice S&P500 si sono apprezzati di circa il 2% l'anno, viceversa nel 2013 il P/E del S&P è cresciuto del 18%! Poi da Jolly Olde di Londra, arriva Toby Nangle di Threadneedle Investments (devi adorare questo nome), che ha trovato il seguente grafico che è stato costruito alcuni anni fa dalla Banca d'Inghilterra. Almeno fino a quando Mervyn King era lì sapevano quello che stavano facendo. Guardando il grafico bisogna prestare particolare attenzione alla linea rossa, che raffigura i prezzi dei beni reali. Come loro sanno stanno creando una bolla dei prezzi degli asset e sono molto consapevoli di come alla fine andrà a finire. Le osservazioni di Toby: Questo è l'unico grafico che ho trovato che descrive l'impatto che avrà una fine del QE sui prezzi delle attività. La Banca d'Inghilterra lo pubblicò nel terzo trimestre del 2011 e racconta la storia delle loro aspettative ossia che mentre veniva attuato il QE ci sarebbe stato un massiccio aumento dei prezzi degli asset reali, ma che questi si sarebbero distribuiti nel tempo, a partire dal momento in cui gli acquisti di asset sarebbero terminati. Oh, cari. Davvero? Riesco ad immaginare i miei amici Nouriel Roubini o Marc Faber mentre costruiscono questo grafico, ma la Banca d'Inghilterra? Davvero?!? Poi continuando con le nostre riflessioni, prendiamo in esame total margin debt del mercato azionario (per gentile concessione di Motley Fool). Si chiedono se, forse, probabilmente, in teoria questo è un segnale di pericolo? E non vogliamo andare a discutere dell’innumerevole lista di titoli azionari che vengono venduti a multipli molto elevati, e non legati agli utili ma alle VENDITE. Cosi come era avvenuto con le valutazioni delle dotcom. In Code Red abbiamo fatto l’ipotesi che le banche centrali stanno generando bolle ovunque, e che anche se le bolle sono imprevedibili quasi per definizione ci saranno comunque dei modi per trarne beneficio. Quindi, senza attendere ulteriormente diamo un'occhiata a ciò che il mio co‐autore Jonathan Tepper ed io abbiamo scritto in merito alle bolle nel capitolo 9 del libro. I soldi facili ci porteranno a delle bolle, come trarre profitti da questi eventi Ogni anno, i Darwin Awards vengono dati per onorare gli sciocchi che si uccidono accidentalmente e rimuovono se stessi dal pool genetico umano. Il Premio 2009 è andato a due rapinatori di banche. I ladri avevano capito che avrebbero dovuto usare la dinamite per entrare in una banca. Hanno preparato una grande quantità di dinamite vicino al bancomat in una banca a Dinant, Belgio. Scontenti di aver messo la dinamite solo vicino al ATM, hanno pompato un sacco di gas attraverso la buca delle lettere per rendere l'esplosione ancora più intensa. E poi hanno fatto saltare tutto. Sfortunatamente per loro, erano fermi in piedi vicino alla banca. Tutta la banca è andata completamente a pezzi. E quando è arrivata la polizia e ha trovato un rapinatore con delle lesioni molto gravi. L'hanno portato immediatamente in ospedale, ma da li a poco morì. Successivamente tra le macerie, hanno trovato il corpo anche del suo complice. Mi ricorda un po' la trama del film The Italian Job dove i ladri guidati da Sir Michael Caine, distruggevano completamente un furgone con una spettacolare esplosione. Le banche centrali stanno cercando di fare salire i corsi azionari e i prezzi delle case, ma proprio come i vincitori del 2009 Darwin Awards quello che molto probabilmente otterranno sarà un implosione del dollaro molto più ampia di quanto loro si aspettino. Tutti gli strumenti di Code Red sono destinati a generare delle ricadute verso gli altri mercati finanziari. Ad esempio, il quantitative easing (QE) e gli acquisti di asset su larga scala (LSAPs) hanno lo scopo di aumentare i prezzi delle azioni e indebolire il dollaro, dei bassi rendimenti obbligazionari portano gli investitori ad andare verso attività maggiormente rischiose. I responsabili delle banche centrali sperano di poter trovare la giusta quantità di dinamite per aprire le porte, ma è altamente improbabile che essi saranno in grado di trovare la giusta quantità di denaro da stampare, ossia manipolare il tasso di interesse e svalutare la moneta quanto basta senza creare alcun danno. Probabilmente a causa delle politiche da Code Red delle banche centrali assisteremo a dei contagi in tutti i mercati, così come è già avvenuto in passato. Non sembra che imparino nulla dagli errori del passato. Il target dei prezzi delle azioni è causato da un mondo da Code Red. Ufficialmente, la Fed riceve i suoi ordini dal Congresso e ha un doppio mandato: prezzi stabili e alta occupazione. Ma negli ultimi anni, ha intrapreso politiche da Codice Rosso, Bernanke e i suoi colleghi hanno unilateralmente aggiunto un terzo mandato: prezzi elevati delle azioni. Lo stesso presidente ha sottolineato che i mercati azionari erano aumentati in modo significativo da quando durante un intervento a Jackson Hole, nel Wyoming nel 2010 aveva detto che la Fed avrebbe probabilmente incrementato il QE. "Io credo che le nostre politiche abbiano contribuito a generare un forte mercato azionario, proprio come era avvenuto nel marzo del 2009 quando abbiamo effettuato la iterazione [di QE]. L'S&P500 in quel periodo è aumentato di circa il 20 per cento e il Russell 2000 è cresciuto di più del 30 per cento. "Non è difficile comprendere perché i mercati azionari crescono quando ritengono che il più potente responsabile della banca centrale del mondo vuole stampare moneta e vedere i mercati azionari salire. Gli investitori sono entusiasti. Come ha detto Mohamed El‐Erian, chief executive officer di Pacific Investment Management Company: "Le banche centrali sono i nostri migliori amici non perché a loro piacciono i mercati, ma perché possono raggiungere i loro obiettivi macro solo passando attraverso i mercati." Ho riflettuto su questo aspetto e la cosa è sconcertante nelle sue implicazioni. Una banca centrale apparentemente neutra ha deciso che si può progettare un recupero gonfiando i prezzi degli asset. L'obiettivo è quello di creare un "effetto ricchezza" che farà sentire coloro che investono in azioni più ricchi, così poi possono decidere di spendere più soldi ed investire in nuovi progetti. Questo finirà per riflettersi in tutta l'economia. Questa politica monetaria "trickle‐
down" ha avuto solo l’effetto di creare maggiore ricchezza per chi era già ricco (e per le banche e le società di gestione del risparmio), ma è stata anche uno spettacolare fallimento nella creazione di validi posti di lavoro e un'economia in forte crescita. Nell'ultimo trimestre mentre stiamo scrivendo questa lettera, la percentuale di prodotto interno lordo (PIL) si troverà in un range del 1 per cento. Ascoltando i discorsi della maggioranza dei membri del Federal Reserve Open Market Committee, la loro percezione è sempre la stessa. In effetti, quando Bernanke solo quest’estate ipotizzava che il QE avrebbe potuto ad un certo punto terminare, è successo un qualcosa che ora tutti sanno molto bene ossia il mercato è quasi svenuto ed una mezza dozzina di suoi colleghi che fanno parte della commissione si sono sentiti in dovere di rilasciare dichiarazioni e fare diversi interventi la settimana successiva, dicendo: "No ragazzi, non è proprio come abbiamo detto, pensiamo invece di continuare a tenerlo ancora per un po'." Abbiamo già visto questo film. Nel libro When Money Dies di Adam Fergusson ha inserito delle citazioni dal diario di Anna Eisenmenger, una vedova austriaca. Nei primi mesi del 1920 Eisenmenger ha scritto: "La speculazione in borsa si è diffusa in tutti i ceti della popolazione e le azioni salgono come palloncini gonfiati e raggiungono altezze illimitate . ... La mia banca si congratula con ogni nuovo aumento, ma lui non nasconde il disagio nascosto che questa mia ricchezza che continua a crescere suscita in me ... già oggi ammonta a milioni." Proprio come dopo lo shock iniziale causato da Nixon nel 1970, i prezzi delle azioni salgono molto rapidamente quando una valuta si indebolisce e l'offerta di moneta cresce. Non a caso, nel 1970 questo ha generato la bolla nelle materie prime. Questo capitolo vi mostrerà come individuare le bolle quando queste si formano, come trarne profitto e come evitare le conseguenze disastrose di quando scoppiano. L'eccesso di liquidità sta creando delle Bolle Mentre scriviamo Code Red, i prezzi delle azioni continuano a crescere. In realtà, molte asset classes sono alla ricerca di bolle. (Anche se ad un certo punto ci aspettiamo una correzione, quando la Fed o la Banca del Giappone crea denaro questo dovrà pure incanalarsi da qualche parte.) Un settore che si contraddistingue come particolarmente frizzante è il mercato delle obbligazioni societarie. Gli investitori sanno di essere a malapena compensati per i rischi che si stanno prendendo. Nel 2007, un certificato di deposito a tre mesi rendeva di più di quello che oggi rendono i titoli spazzatura. A livello mondiale i rendimenti medi sul debito investment grade è sceso al minimo storico, il 2,45 per cento mentre scriviamo dal 3,4 per cento di un anno fa, secondo il dato della Bank of America Merrill Lynch Global Corporate Index. I veterani investitori in obbligazioni ad alto rendimento e sul debito bancario vedono che si sta formando una bolla. Wilbur L. Ross Jr., presidente e CEO di WL Ross&Co. ha dichiarato che siamo di fronte ad una "bomba a orologeria" nei mercati del debito. Ross ha osservato che un terzo degli attuali emittenti ha ricevuto per la prima volta la CCC o un basso rating del credito e l'anno scorso oltre il 60 per cento delle obbligazioni ad alto rendimento sono state rifinanziate. Nessuno ha usato il capitale ricevuto per espandersi o effettuare investimenti, ma solo come forma di rifinanziamento del bilancio. Alcune persone pensano che sia un bene che non ci sia della nuova leva, ma invece è molto peggio. Questo significa che molte aziende non hanno del denaro in cassa per pagare il vecchio debito e quindi sono state costrette a rifinanziarlo. Un giorno accadrà che tutto il debito arriverà a scadenza, e questo genererà un grande botto. "Stiamo costruendo una grande bomba a orologeria," con 500 miliardi di dollari l'anno di debito in scadenza tra il 2018 e il 2020, in un momento in cui le obbligazioni non saranno in grado di essere rifinanziate cosi facilmente come lo sono oggi, ha detto mr. Ross. I titoli di Stato non sono così sicuri, perché se dovessero ritornare al rendimento medio che abbiamo visto tra il 2000 e il 2010 le obbligazioni decennali subirebbero un calo del 23 per cento. "Se c'è il rischio di ribasso quando ci troviamo in condizioni normali," il fatto che siano ancora più rischiose del normale le rende ancora di più mal valutate, ha detto mr. Ross. "Possiamo guardare indietro e dire che la vera bolla è il debito." Un'altra bolla che si sta formando e che esploderà è quella legata ai terreni agricoli in molte aree degli Stati Uniti (anche se in altri paesi i valori dei terreni agricoli si trovano a valori interessanti). La bolla ha preso forma una volta che la Fed ha iniziato le sue politiche da Code Red. I prezzi dei terreni nel cuore della Corn Belt sono aumentati a un tasso a due cifre in sei degli ultimi sette anni. Secondo gli studi della Federal Reserve, i prezzi dei terreni agricoli lo scorso anno sono aumentati del 15 per cento nella parte maggiormente fertile del Corn Belt, e del 26 per cento nel Corn Belt occidentale. I terreni che dieci anni fa erano in vendita nello Iowa per 2.275 dollari per acro ora sono a 8.700 dollari per acro. Come si può vedere dalla Figura 9.2, l'aumento dei prezzi dei terreni agricoli si sta espandendo a quasi tutti gli Stati Uniti allo stesso modo di come è avvenuto durante la bolla immobiliare. Un sacco di banche del Midwest avranno dei problemi con i prestiti che hanno erogato. Perché in questo momento stiamo vedendo così tante bolle? Una ragione è che l'economia è debole e l'inflazione è bassa. La crescita dell'offerta di moneta non fa crescere i prezzi di beni come il dentifricio o le automobili. Ma fa salire i prezzi degli immobili, delle obbligazioni e delle azioni. L'eccesso di liquidità rappresenta del denaro creato che va al di là delle esigenze dell'economia reale. In termini tecnici, Marshallian K è la differenza tra la crescita della massa monetaria e il PIL nominale. La misura rappresenta il surplus di denaro che non viene assorbito dall’economia reale. Il termine prende il nome dal grande economista inglese Alfred Marshall. Quando l' offerta di moneta cresce molto più rapidamente del PIL nominale, la liquidità in eccesso tende a fluire verso le attività finanziarie. Tuttavia, se l'offerta di moneta cresce più lentamente del PIL nominale, allora l'economia reale assorbe tutta la liquidità disponibile. Questa è una delle ragioni per cui le azioni salgono così tanto quando l'economia è debole, ma in contemporanea continua a crescere l'offerta di moneta. Ed è anche per questo che i mercati azionari sono così sensibili a qualsiasi accenno che indichi che la Fed possa ridurre il QE. I veri giocatori sanno come si gioca. Potete i mezzi di comunicazione legati al business o leggere i giornali e trovare centinaia di "esperti" che dichiarano che i prezzi delle azioni stanno aumentando in base ai fondamentali. Potete prendere estrapolare i punti chiavi sui quali stanno discutendo e cambiare le date e trovare che sono essenzialmente i medesimi del 1999, e del 2006‐2007. La crescita nel settore immobiliare, in quello delle obbligazioni e delle azioni non conta ai fini della misura dell'inflazione. Einstein aveva scritto le seguenti parole sulla scrivania del suo ufficio a Princeton, "non tutto ciò che può essere misurato conta, e non tutto ciò che conta può essere misurato." L'inflazione sembra essere una delle cose che conta, ma non può essere misurata (se non in termini molto contenuti). L'eccesso di liquidità si sposta da talune asset class verso altre asset class. Dal grafico 9.3 si può vedere l'impatto sul mondo, ogni volta che le banche centrali stringono o allentano la politica monetaria. Gli uomini non imparano mai Le bolle finanziarie accadono molto frequentemente. Nel 1970, l'oro è passato da $35 a $850 prima di schiantarsi. Nel 1980, il Nikkei giapponese è passato da 8.000 a 40.000 prima di perdere poi 80 per cento del suo valore. Nel 1990, il Nasdaq ha vissuto la bolla delle dot‐com e l’indice è passato da 440 a 5.000 prima di schiantarsi in modo spettacolare nel 2000. Il Nasdaq ha perso l'80 per cento del suo valore in meno di due anni. Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto un numero significativo di bolle immobiliari nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Irlanda, Spagna e Islanda, questi paesi hanno visto i prezzi delle case salire del 200 se non addirittura del 500 per cento e poi successivamente perdere in termini reali più della metà del loro valore. Il mercato degli Stati Uniti ha avuto frequenti crash: nel 1929, 1962, 1987, 1998, 2000, e 2008. Ogni volta, la bolla è stata guidata da diversi settori. Nel 1929, le azioni legate alle radio erano i titoli Internet di quel periodo. Nel 1962, si è schiantato il settore elettronico. L'anno precedente, la maggior parte dei titoli elettronici erano aumentati del 27 per cento, con i principali titoli tecnologici come Texas Instruments e Polaroid che quotavano fino a 115 volte gli utili. Nel 1987, l’indice S&P era salito di oltre il 40 per cento in meno di un anno e di oltre il 60 per cento in meno di due anni. Nel 1998, sono crollate le forte aspettative sulle opportunità di investimento in Russia. Nel 2000, la bolla di Internet è stata così pazzesca che le aziende spesso senza dei reali ricavi sono state in grado di essere quotate e vedere i loro valori andare alle stelle, per poi successivamente crollare. Alla fine, in tutte le bolle i valori basati sui fondamentali si riaffermano. Gli economisti e gli investitori hanno versato molto inchiostro per descrivere le bolle, ma i responabili delle banche centrali e gli investitori sembrano che non imparino mai nulla. Peter Bernstein in Against the Gods sottolinea che "modelli di irrazionalità, incoerenza, e incompetenza portano gli esseri umani a prendere delle decisioni e a compiere scelte quando devono gestire l'incertezza." La cosa straordinaria è che la quantità di bolle sembrano tutte uguali. Le situazioni sono sempre molto simili. Nel 1920, il boom finanziario è stato alimentato dalle nuove tecnologie come la radio che presumibilmente avrebbe cambiato il mondo. Nel 1990, il mercato azionario è salito sulla rapida adozione di Internet. Entrambe le tecnologie stavano per cambiare radicalmente il mondo. Azioni come RCA nel 1920 e Yahoo nel 1990 salivano come dei razzi. Nella grafico 9.4 riportiamo due grafici uno sovrapposto all'altro. Le somiglianze e le tempistiche dei movimenti dei mercati sembrano tra loro inspiegabili. Se si guarda il grafico 9.5 è possibile vedere la bolla che si è creata sull’oro nel 1970. (Alcuni studiosi hanno notato che l'impennata dei prezzi sull'oro, è stata consequenziale all'aumento dell'inflazione che c’è stata alla fine del 1970, in quanto i valori raggiunti dall’oro hanno rappresentato una valida copertura contro l'inflazione. Quando nel 1980 l'inflazione è scesa, sono scesi di conseguenza anche i prezzi dell'oro. Quindi è una questione ancora aperta se nel 1970 l'oro si sarebbe dovuto considerare in bolla.) 10 anni dopo si può vedere dal grafico 9.6 che la bolla sul Nikkei giapponese, sembra quasi esattamente la stessa cosa di quella precedente. Le bolle continuano ad avvenire ogni volta. Ogni volta si creano degli ingredienti di base : che inizialmente sono alimentati da dei precisi fondamentali economici, gli investitori sviluppano un ottimismo che si auto avvera a seguito della quantità di persone che seguono il movimento, questo porta ad un forte e veloce aumento insostenibile dei prezzi. E poi ogni volta le persone si stupiscono del fatto che si sia creata una bolla. Come ha detto una volta l’investitore miliardario George Soros a proposito dei cicli finanziari: "L'unica sorpresa, è che ogni volta continuiamo a sorprenderci." Ad esempio, il mercato delle obbligazioni societarie sembra che si trovi in un'altra bolla. "In questo momento abbiamo un mercato obbligazionario che è molto forte, ha dichiarato in una intervista "Il presidente Richard Fisher della Fed di Dallas, un ex gestore di investimenti. Ha detto che questi mercati così tonici sono parte degli intenti della politica della Fed, ma che però la crescita del mercato del credito lo ha messo in guardia rispetto ad un nuovo boom del credito che possa essere particolarmente destabilizzante. "Non si può rimanere seduti su una stufa che scotta per due volte consecutive." Però, gli economisti e gli investitori, più volte si sono seduti su delle stufe che scottavano. Dei ricercatori economici sono riusciti a creare delle bolle all’interno dei laboratori. Una volta l’economista Reshmaan N. Hussam ed i suoi colleghi sono riusciti non solo a creare delle bolle, ma a portare gli stessi soggetti a ripetere il medesimo esperimento e a riprodurre ancora una volta delle altre bolle. Non importa se a delle persone erano state date delle informazioni fondamentali riguardo a ciò che era disponibile o meno. Non importa quanto fossero finanziariamente sofisticati i partecipanti: manager aziendali, piccoli imprenditori o commercianti. Nessuno era immune dal ri‐creare delle bolle. Sembra che tutti siano nati sotto una ventosa. Come esseri umani, nel corso di centinaia di migliaia di anni abbiamo sviluppato dei nostri istinti nell’essere in grado di evitare leoni e andare a caccia di antilopi nella savana africana. Ora invece sembra che rincorriamo continuamente i prezzi degli asset. E' come se noi fossimo comandati a distanza nel rispondere ai movimenti di mercato, nel seguire quello che in quel momento stiamo seguendo. La conclusione di esperimenti ripetuti più volte dimostra che non importa il fatto se la gente vive una bolla o anche due bolle, in quanto molto probabilmente queste ricadranno nuovamente in altre bolle. I più intelligenti imparano dalle bolle. Ma non imparano ad evitarle; decideranno di partecipare nuovamente, semplicemente pensando di essere abbastanza intelligenti di sapere quando è il momento di uscire. Questo è stato dimostrato molte volte in esperimenti che sono stati condotti da Vernon Smith professore alla George Mason University, che nel 2002 ha vinto il Premio Nobel per l'economia. Come ha detto Smith, "I soggetti sono molto ottimisti sul fatto che essi saranno in grado di percepire il punto di svolta. Ogni volta essi dicono che sono sempre sorpresi da quanto velocemente avviene il tutto, e quanto sia difficile uscire ad un prezzo che possa essere considerato vantaggioso." L’anatomia delle bolle e i crash Non esiste una definizione standard di bolla, ma tutte le bolle si assomigliano perché tutte passano attraverso delle fasi che sono simili. La Bibbia sulle bolle è Manias, Panics and Crash di Charles Kindleberger. Nel suo libro, Kindleberger ha illustrato le cinque fasi di una bolla. Nel farlo ha preso in prestito molto del lavoro fatto dal grande economista Hyman Minsky. Se si guardano i grafici 9.7 e 9.8 (riportati qui sotto), è possibile vedere il classico modello di bolla. (Per inciso, tutto quello che dovete sapere sul Premio Nobel per l'economia è che Minsky, Kindleberger, e Schumpeter non ne hanno ottenuto nessuno ed invece Paul Krugman l’ha ricevuto.) Fase 1 : Cambiamento Tutte le bolle iniziano con qualche fondamento basato sulla realtà. Spesso, si tratta di una nuova tecnologia così dirompente che fa diventare tutti molto eccitati, anche se Kindleberger dice che non ritiene rilevante coinvolgere il progresso tecnologico. Queste potrebbero arrivare a causa di un cambiamento molto radicale in una particolare economia, ad esempio l'apertura del mercato Russo nel 1990 ha poi generato la bolla del 1998, o quella sui tassi di interesse degli anni 2000 periodo durante il quale con i tassi di interesse particolarmente bassi coloro che erogavano mutui e si sono potuti finanziare a buon mercato. Nella fase in cui avvengono i cambiamenti, gli investitori intelligenti li notano ed iniziano ad investire nel settore o nel paese. Fase 2 : Boom Una volta che una bolla inizia a crescere, una convincente narrazione guadagna continuamente credibilità e poi questa continua ad auto‐rinforzarsi. Come ha osservato George Soros, l'analisi fondamentale cerca di stabilire in che modo i valori fondamentali si riflettono nei prezzi delle azioni, mentre la teoria della riflessività mostra come i prezzi delle azioni possono influenzare i valori sottostanti. Ad esempio, nel 1920 la gente credeva che la tecnologia come i frigoriferi, le automobili, gli aerei e la radio avrebbero cambiato il mondo (ed infatti così poi è successo!). Nel 1990, c’è stato Internet. Una delle chiavi di lettura di ogni bolla è solitamente il facile credito e i prestiti. Nel 1920 per finanziare tutti i nuovi beni di consumo, erano stati ampiamente favoriti gli acquisti tramite dei prestiti, permettendo alle persone di acquistare più di quello che avrebbero potuto fare in precedenza. Nel 1990, le società Internet sono ricorse al vendor financing a causa del denaro a buon mercato e a seguito del fatto che i mercati finanziari stavano gettando una quantità significativa di soldi dentro società che basavano il loro sviluppo su Internet. Nel boom edilizio degli anni 2000, l'aumento dei prezzi delle abitazioni ed un credito molto più flessibile ha permesso a sempre più persone l'accesso al credito. E successivamente una nuova innovazione finanziaria chiamata cartolarizzazione, che era stata sviluppata nel 1990 come un buon modo per allocare il rischio e condividere dei buoni rendimenti è stata perversamente utilizzata nel costruire i mutui subprime, e renderli accettabili come gli investimenti sicuri dotati della AAA. Fase 3 : Euforia Nella fase di euforia, tutti diventano consapevoli di poter fare soldi con l'acquisto di azioni in un determinato settore o con l’acquisto di case in determinati luoghi. I primi investitori hanno fatto un sacco di soldi, e nelle parole di Kindleberger, "non vi è nulla di così appagante per il proprio benessere e a seguito del giudizio che se ne ricava, di poter vedere un amico arricchirsi." Così anche le persone che erano state a bordo campo iniziano a speculare. Nel 1920 anche i lucida scarpe hanno acquistato azioni. Negli anni ‘90, medici e avvocati facevano trading di titoli Internet tra un appuntamento ed un altro. Nel boom dei mutui subprime, decine di canali media parlavano di persone che erano diventate facilmente proprietarie di una abitazione. Al culmine della bolla tecnologica, le azioni di titoli legati ad Internet venivano scambiate con una frequenza tre volte superiore alle altre azioni. La fase di euforia di una bolla tende ad essere molto ripida, ma così breve che non dà agli investitori quasi nessuna possibilità di uscire dalle loro posizioni. Mentre i prezzi aumentano in modo esponenziale, la speculazione sfrenata porta in modo frenetico gli speculatori a vendere tutti e tutto nello stesso momento. Sappiamo di un hedge fund che nel 1999, aveva fatto la fortuna dei suoi clienti in quanto investiva in azioni legate al settore della tecnologia. Ad un certo punto aveva chiaro che il mercato si trovava all’interno di una bolla, e a quel punto nella seconda parte del 1999 aveva deciso di chiudere il fondo e restituire il denaro ai sottoscrittori. Ci ha impiegato un anno intero a chiudere tutte le posizioni. Mentre gli investitori hanno avuto dei rendimenti favolosi, tutto questo dimostra il fatto che uscire da una bolla può essere difficile anche per i professionisti del settore. E in mercati illiquidi? Lasciate perdere. Fase 4 : Crisi Nella fase di crisi, gli addetti ai lavori che erano originariamente coinvolti iniziano a vendere. Ad esempio, gli insider che erano pieni di azioni dot‐com le hanno vendute, mentre i piccoli investitori sono rimasti investiti in società che poi sono fallite. Nella bolla dei subprime gli amministratori delegati di società costruzioni, i dirigenti di istituti di credito che erogavano mutui come Angelo Mozillo e l’amministratore delegato di Lehman Brothers come Dick Fuld hanno venduto centinaia di milioni di dollari di azioni. Quando la vendita inizia a prendere slancio, a quel punto anche gli speculatori si rendono conto che hanno bisogno di vendere. Tuttavia una volta che i prezzi incominciano a scendere, le azioni o i prezzi delle case iniziano a crollare. L'unico modo per vendere è quello di offrire un prezzo ad un livello molto più basso. La bolla scoppia, e in quel momento l'acquisto euforico viene sostituito dal panic selling. Il panico che si crea nel vendere durante una bolla può essere rappresentato dalle vignette di Roadrunner. Il coyote corre sulla cima di una montagna, continua a farlo ma poi improvvisamente scopre che non c'è più nulla sotto i suoi piedi. I crolli sono sempre il riflesso di una illiquidità che si ripercuote su due facce del trading ‐ l'incapacità dei venditori, di trovare degli acquirenti desiderosi di acquistare a quei prezzi. Fase 5 : Repulsione Così come i prezzi sono arrivati a dei livelli estremi e completamente fuori luogo durante le prime fasi di una bolla, anche nella fase finale di repulsione i prezzi arrivano a valori profondamente lontani dai fondamentali. Mentre durante la fase di generazione della bolla i media hanno scritto solo storie positive, improvvisamente i giornalisti scoprono atti di frode, appropriazione indebita ed abuso. Gli investitori che hanno perso i loro soldi cercano dei capri espiatori, e ritengono che la colpa sia degli altri piuttosto che di se stessi per aver partecipato a delle bolle. (Chi non ha speculato con dei titoli Internet o con degli immobili?) E più gli investitori decidono di allontanarsi da una bolla, più i prezzi possono scendere a dei livelli irrazionalmente bassi. Spero che abbiate avuto il tempo di uscire con i figli o i vostri nipoti durante Halloween. Il vostro analista che ha la visione di un grande bolla di caramelle (questa può essere seriamente una bolla?), John Mauldin John Mauldin [email protected] © 2013 John Mauldin. All rights reserved. © 2013 versione italiana a cura di Horo Capital. Tutti i diritti riservati. Scenari Finanziari ‐ è la traduzione italiana di “Thoughts from the Frontline” è curata da Horo Capital ed è disponibile su www.scenarifinanziari.it John Mauldin ‐ www.mauldineconomics.com‐ è un esperto finanziario, autore di best‐seller, tra cui l'ultimo Code Red. Ogni settimana, oltre 1 milione di lettori scelgono Mauldin per la sua visione su Wall Street, il mercato globale e la storia economica.