Metodologia psicologica ideata dallo psichiatra italiano Roberto

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Metodologia psicologica ideata dallo psichiatra italiano Roberto
http://www.utopie.it/formazione/psicosintesi.htm
Psicosintesi
Metodologia psicologica ideata dallo psichiatra italiano Roberto Assagioli, che si
propone di unire in sé la tendenza all'introspezione e all'attenzione interiore, con un
atteggiamento pragmatico e attivo. Si tende a l’armonizzazione e lo sviluppo della
personalità umana. Si basa sull'uso di tecniche e analisi della personalità e di tecniche
attive, sviluppando l'autocoscienza, la volontà e la creatività interiore. La psicosintesi
si basa su una concezione integrale dell'uomo e su una visione dinamica della vita
psichica. Si propone, pertanto, come una psicologia che collabora con l'intrinseco
naturale processo di sviluppo dell' uomo, promuovendo, armonizzando e programmando
l'integrazione della personalità e favorendo il contatto con i livelli superiori della vita
psichica. L'obiettivo di base è risvegliare l'autocoscienza e l'esperienza della volontà,
intesa non come sforzo di ottenere, ma come facoltà di gestire consapevolmente le
dinamiche intrapsichice ed interpersonali e, infine, condurre l'individuo ed i gruppi
umani alla scoperta di più ampi significati esistenziali. La pluralità degli elementi,
usualmente percepita come diversità, può essere dunque vissuta, attraverso
l'armonizzazione delle funzioni, come unità e trarre senso e significato dalla sua
stessa più profonda identità, riconosciuta ed espressa. La psicosintesi, come prassi
psicologica esistenziale e terapeutica, è conosciuta e praticata in 62 nazioni dei vari
continenti nel mondo. La peculiarità del modello concettuale e operativo è espressa
graficamente in due diagrammi: un ovoide ed una stella.
•
L'ovoide, che Assagioli considera immagine dell'anatomia della psiche, descrive i livelli
e le parti dello psichismo umano. Le linee sono tutte tratteggiate, poichè le parti
debbono essere "distinte, ma non divise". La mancanza di distinzione, infatti, non
ne permette il corretto uso: l'uomo deve, essere educato a percepire la
provenienza delle sue istanze psichiche, per comprenderle e finalizzarle. D'altra
parte la divisione impedisce l'azione della volontà: l'uomo dev'essere guidato alla
familiarità con le sue intrinseche diversità che, se vissute come parti comunicanti
di una unità, sono coordinabili dalla volontà e sono anche la sua ricchezza.
•
La stella, rappresenta quella che Assagioli definisce la fisiologia della psiche. Essa
descrive l'operatività dell'io personale, centro unificatore di elementi psichici vari
ed eterogenei. L'azione dell'Io personale avviene attraverso l'uso di sensazioni,
impulsi, emozioni, pensieri, immagini ed intuizioni che, conosciuti come funzioni,
possono essere usati in modo armonico per costruire creativamente il futuro
personale e di relazione. In questo modo si evita di subire deterministicamente, e
riprodurre meccanicamente, il passato.
Nella psicosintesi l’uomo viene considerato nella sua totalità bio-psicospirituale e il
processo autorealizzativo (“conosci-possiedi-trasforma te stesso”) è promosso e
focalizzato a due livelli:
•
psicosintesi personale (sviluppo psicologico ed
espressione delle potenzialità,
integrazione dei ruoli e dei compiti quotidiani in una vita più ricca e più piena);
•
psicosintesi transpersonale (contatto con i livelli superiori della psiche, risveglio
interiore. scoperta di significati esistenziali).
La psicosintesi considera l’uomo un centro di coscienza in rapporto con una
molteplicità di contenuti consci ed inconsci. I suoi metodi e le sue tecniche mirano a
comporre tale molteplicità in una sintesi più evoluta ed armonica (psicosintesi
personale). Tale sintesi, allargandosi alla relazione umana, tende all’integrazione e alla
comunione fra tutti gli essere umani e l’ambiente in cui vivono (psicosintesi
interpersonale). La concezione psicosintetica dell'evoluzione umana vede l’uomo come
un’entità in continua crescita, capace di raggiungere sintesi sempre più ampie fino ad
andare oltre la coscienza personale ordinaria, identificandosi con la coscienza del Sé e
realizzando così una psicosintesi universale (psicosintesi transpersonale).
Lo scopo della psicosintesi è di unificare in una sintesi armonica i vari aspetti della
personalità umana che vanno dal fisico all’emotivo, al mentale e spirituale. Contempla
una visione dell’uomo come un centro di coscienza in relazione con una molteplicità di
contenuti consci ed inconsci. E’ poi un insieme di tecniche utilizzate per comporre tale
molteplicità a livello individuale. La psicosintesi è anche una concezione dell’uomo come
un individuo in relazione con gli altri ed il tutto. Il tema della relazione umana
acquisisce valore e bellezza, ha per scopo l’integrazione e l’armonia fra gli uomini e da
questo punto di vista si propone come una "scienza dei rapporti umani". Contempla
l’uomo come un essere in evoluzione, orientato alla consapevolezza, all’espressione e
attuazione delle sue potenzialità verso sintesi sempre più ampie che comprendono i
contenuti della dimensione che va oltre la coscienza ordinaria verso la conoscenza e
l’espressione completa dell’uomo. I campi di studio della psicosintesi sono: educativo,
terapeutico, autoformativo, interpersonale, sociale, planetaria.
Roberto Assagioli
Roberto Assagioli, medico psichiatra, nacque a Venezia il 27 febbraio 1888 e lì visse
fino al 1904, anno in cui conseguì la maturità al liceo Foscarini. Frequentò l'università
a Firenze, iscrivendosi in medicina e chirurgia. La scelta di uno studio di tipo
scientifico non limitò, però, i suoi interessi culturali, che furono e restarono
vastissimi: letterari, filosofici, spirituali, tutti ad orientamento transculturale. A soli
quindici anni cominciò a pubblicare scritti: del 1903 sono due articoli apparsi sul
"Giornale di Venezia" . Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione Psicologica,
inserita nell'insegnamento di Filosofia Teoretica dell'Università di Firenze. Negli
stessi anni collaborò con Papini, con cui strinse amicizia, alla redazione della rivista
"Leonardo". Fu in relazione con T.Flournoy, con E.Claparede - che pubblicò suoi articoli
sulla rivista "Archives de Psychologie" - e con Prezzolini. Nel 1907 presentò alcuni di
quelli che saranno aspetti fondamentali della psicosintesi e, due anni dopo, in un
articolo intitolato "Per una moderna psicagogia" ne delineò tutta la traccia anche se
sarebbe passato ancora qualche anno prima che la psicosintesi prendesse tale nome.
Sempre in quegli anni frequentò in Svizzera l'Ospedale Psichiatrico Burgholzli, dove
conobbe Jung col quale restò in amichevole rapporto per tutta la vita. Si laureò il 1
luglio del 1910. L'esigenza di creare in Italia un nucleo di interesse e di ricerche in
campo psicologico lo portò a fondare la rivista "Psiche" e, nel 1913, a Firenze, il
"Circolo di Studi Psicologici". Nel 1926, a Roma dove si era trasferito, fondò
l'"Istituto di cultura psichica", che nel 1933 prese il nome attuale di Istituto di
Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965. L'anno prima di morire egli
favorì la costituzione di una associazione finalizzata alla preparazione di
psicoterapeuti: la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica (S.I.P.T.) fondata dai
suoi più stretti collaboratori. Il 23 agosto 1974 morì a Capolona d'Arezzo.
http://www.auraweb.it/articolo_benessere.asp?cid=9&aid=341
Roberto Assagioli
Giampiero Cara
Nessuno è profeta in patria, si dice. Un luogo comune non smentito dal caso del grande
medico e psichiatra italiano Roberto Assagioli, fondatore di una disciplina, la
psicosintesi, più conosciuta all'estero che in Italia (dove comunque ci sono molti
psicologi all'avanguardia che la praticano).
Oltre che scienziato di livello internazionale - studiò con Sigmund Freud e fu amico
fraterno di Carl Gustav Jung - Assagioli fu anche un maestro di vita molto aperto nei
confronti di tutte le discipline spirituali. In effetti, la sua visione integrale della
psiche umana è particolarmente ricca e appassionante, e può aiutare l'uomo a
sviluppare le proprie potenzialità inespresse in modo positivo, creativo.
Proprio per questo, insieme ad altri grandi psicologi "illuminati" suoi contemporanei
come Milton Erikson, ispiratore della programmazione neurolinguistica, e Abraham
Maslow, il fondatore della psicologia umanistica, si può dire che Assagioli abbia
contribuito a gettare le basi su cui in seguito si è sviluppata buona parte della
filosofia New Age.
UN "ENFANT PRODIGE"
Nato Roberto Marco Greco (cognome originario di Assagioli) a Venezia nel febbraio
del 1888 da genitori ebrei, rimasto orfano di padre a soli due anni e adottato dal
dottor Alessandro Emanuele Assagioli, si dimostrò subito dotato di capacità di
apprendimento straordinarie e imparò contemporaneamente, oltre all'italiano,
l'inglese e il francese (e, in seguito, anche il tedesco).
Nel 1904, terminate le scuole superiori e trasferitosi a Firenze con la famiglia,
Roberto Assagioli s'iscrisse alla sezione di Medicina e Chirurgia del locale Istituto di
Studi Superiori, all'epoca una delle università più qualificate del Regno d'Italia.
GLI INTERESSI "ALTERNATIVI"
Mentre studiava medicina - dimostrando maggiore interesse per gli aspetti psicologici
e filosofici della materia che per quelli esclusivamente organici - collaborò anche alla
rivista "Leonardo", fondata dal celebre scrittore e intellettuale italiano Giovanni
Papini, e insieme a quest'ultimo coltivò un forte interesse per l'occultismo e lo
spiritismo.
Viaggiava molto all'estero, frequentando i migliori psichiatri e psicologi del mondo e
partecipando a numerosi congressi internazionali. Contemporaneamente, si dedicava
all'approfondimento dei suoi interessi "alternativi", ossia lo studio del pensiero
orientale in genere e della grande tradizione spirituale indiana in particolare
(soprattutto attraverso un testo sacro fondamentale come la Bhagavad-Gita), nonché
delle discipline esoteriche e delle varie forme di spiritualità e misticismo.
La sua intenzione, sin dall'inizio, era quella di fondere elementi della tradizione
orientale con i principi più fecondi della cultura occidentale. Si interessò anche di
fenomeni medianici, ma prese subito le distanze da essi, poiché considerava la
medianità qualcosa di passivo, di incontrollato, mentre il suo interesse verteva sullo
sviluppo di poteri spirituali che l'individuo fosse in grado di controllare e di utilizzare
a proprio piacimento.
IL DISTACCO DA FREUD
Dal 1907, cominciò a frequentare la Burghölzli, una celebre clinica psichiatrica di
Zurigo - dove conobbe Jung, del quale rimase amico per tutta la vita (i due studiosi,
tra l'altro, erano uniti da un comune interesse per le culture orientali, i fenomeni
paranormali, l'alchimia e l'astrologia) - e cominciò a occuparsi della psicanalisi
freudiana, che suscitava grande interesse ma anche tante polemiche.
Tuttavia, pur essendo stato uno dei primi a diffondere in Italia la sua dottrina,
Assagioli si discostò ben presto da Freud, perché riteneva che desse troppa
importanza al lato più basso ed istintivo della sessualità umana, e soprattutto alle sue
aberrazioni.
A queste ultime egli contrapponeva le "manifestazioni superiori dell'amore", e invece
della celebre "rimozione" freudiana (la tendenza a mantenere fuori dalla coscienza
pensieri, immagini o ricordi condannati dal Super-Io, ossia la parte della nostra psiche
in cui si attua la censura esercitata dalla coscienza morale), preferiva sottolineare il
processo di "sublimazione", che permette di trasformare le "cieche forze istintive in
elevate energie emozionali e spirituali".
Proprio attraverso la sublimazione, Assagioli propugnava il risveglio interiore
dell'uomo. E infatti nel 1910 a Firenze, durante il primo Convegno Italiano sulla
Questione Sessuale, suscitò lo stupore dei presenti parlando di superamento dei
vincoli materiali "per esplorare le vette più luminose della propria anima e studiare i
più alti misteri della vita umana".
LA "PSICOLOGIA DELLA SALUTE"
Insomma, il giovane e brillante scienziato sentiva ormai la necessità di crearsi un
cammino di ricerca personale. Nel 1912 fondò a Firenze la rivista "Psiche", attraverso
le cui pagine si attuò il passaggio dalla psicanalisi alla psicosintesi.
A differenza di Freud e dei suoi seguaci più ortodossi, Assaggioli riteneva che nella
psiche umana non albergassero soltanto conflitti e complessi, ma anche potenzialità
sane e creative. Su questo si basava la sua "psicologia della salute", che anticipò molti
temi caratteristici della psicologia transpersonale.
Infatti, essa si occupava anche di stati di coscienza che vanno al di là di una
percezione limitata dell'io, come, per esempio, le esperienze di tipo spirituale,
religioso, intuitivo, estatico, così importanti per l'evoluzione umana. Di qui, dunque,
l'importanza dello studio approfondito delle religioni e delle filosofie orientali, nonché
l'apertura alla dimensione spirituale.
Tutti questi elementi confluiscono nella psicosintesi; il termine "sintesi",
naturalmente, viene inteso, in senso alchemico, come trasformazione, armonizzazione,
sublimazione a livello individuale e collettivo, ma anche, a livello culturale, come
fusione di Oriente e Occidente.
L'Istituto di Psicosintesi fu fondato a Roma nel 1926, ma dovette chiudere i battenti
solo sei anni dopo, nel 1933, poiché Assaggioli, essendo ebreo ed avendo molti contatti
con la comunità scientifica internazionale, non era ben visto dal regime fascista. Riaprì
dopo la fine della seconda guerra mondiale a Firenze (dove ha sede ancora oggi,
esattamente in quella che era l'abitazione del grande scienziato) e fu diretto dallo
stesso Assagioli fino al 1974, anno della sua morte.
CURE PER I "NORMALI"
Come abbiamo visto, la psicosintesi s'interessa non soltanto delle persone "malate",
ma anche e soprattutto di quelle considerate "normali", poiché Assagioli sosteneva che
in ognuno di noi coesistono una parte sana ed una malata. Pertanto, la terapia
psicosintetica deve aiutare l'individuo a sviluppare la prima, guarendo così la seconda,
in base al presupposto che molte persone soffrono e si ammalano soprattutto perché
non riescono a realizzare le proprie aspirazioni.
Assagioli stesso definiva la sua disciplina "un metodo di auto-formazione e
realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare
schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il
gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del
proprio regno interiore... Un metodo di cura per le malattie e i disturbi psicologici e
psicosomatici particolarmente efficace quando la causa profonda di quei mali sta in
una lotta particolarmente aspra tra le forze psichiche coscienti e inconsce, oppure in
una di quelle crisi complesse e tormentose che spesso precedono il risveglio o un altro
passo importante nello sviluppo spirituale".
Insomma, la psicoterapia messa a punto da Assagioli mira a sollecitare la parte attiva,
creativa della personalità, per rimuovere quei blocchi che si creano quando un
individuo non riesce ad esprimersi, a realizzare le proprie potenzialità creative.
Tra le tecniche utilizzate a questo scopo figurano l'ascolto della musica, il disegno, il
diario psicologico personale (consistente nel riportare su carta, ogni giorno, i propri
pensieri e le proprie emozioni), nonché degli ottimi esercizi di rilassamento (o
meditazione) e di visualizzazione. Questi ultimi, in particolare, hanno precorso
analoghi esercizi molto usati dai "terapisti New Age" e sono considerati ancora oggi
molto efficaci.
L'UOVO E LA STELLA
La capacità di Assagioli di creare delle immagini particolarmente vivide ed efficaci si
riflette anche nel modo che egli usò per descrivere la psiche umana: un perfetto uovo
cosmico, il cui nucleo è costituito dall'io o sé cosciente.
Quest'uovo è diviso in tre settori: rispettivamente, dal basso verso l'alto, l'inconscio
inferiore (la "cantina", sede delle attività psichiche che governano la vita organica, le
funzioni fisiologiche, gli istinti primitivi, ecc.), l'inconscio medio (in cui si verifica
l'elaborazione delle esperienze compiute, la progettazione delle attività future e
l'archiviazione dei ricordi) e l'inconscio transpersonale (l'"attico", da dove provengono
le intuizioni, le ispirazioni artistiche e creative in genere, gli slanci altruistici, gli stati
di illuminazione o estasi, i poteri paranormali). Su tutto questo risplende una "stella":
il Sé della psicologia moderna, ovvero l'anima, la nostra identità più profonda e
autentica.
Nella psicosintesi, dunque, il terapeuta cerca di guidare il "paziente" proprio verso
questi piani superiori dell'essere, stimolando una trasformazione interiore,
un'impostazione della propria vita più sull'essere che sull'avere.
L'obiettivo da raggiungere è naturalmente, come in tutte le autentiche discipline
iniziatiche, quello universale della "conoscenza di sé", che permette di superare i
conflitti tra individui e popoli e di evolversi armonicamente nella Nuova Era che
attende l'umanità.
Copyright © 2001 Giampiero Cara
ROBERTO ASSAGIOLI
L’UOVO COSMICO
http://users.aliseo.it/angelo.vecchiarelli/psicologia%20-%20assagioli%20il%20padre
%20della%20psicosintesi.htm
ROBERTO ASSAGIOLI:
Il padre della psicosintesi
Il ricercatore spirituale che si avvicina alla psicosintesi trova in questa corrente
psicologica il soddisfacimento di un bisogno: quello di vedere espresse e proposte, in
un linguaggio scientifico, le Leggi, le "Verità" ed i metodi che erano sempre
appartenuti soltanto all'ambito esoterico e mistico. Il grande merito di Assagioli è,
infatti, quello di aver cercato, e spesso trovato, una sintesi viva e creativa dei vari
contenuti di correnti diverse, in taluni casi decodificando e traducendo nel linguaggio
della psicologia concetti e teorie che si è soliti riservare al campo della religione e
della filosofia. Ha arricchito e completato, in questo modo, l'immagine dell'uomo, che
viene delineandosi da un approccio olistico e pluridimensionale. Tutto ciò ha
rappresentato una vera e propria "missione", che Assagioli portava avanti, un servizio
all'umanità, un compito assegnatogli dai Maestri. "Una grande anima tornata qui per
insegnare", con queste parole Amedeo Rotondi, scrittore e titolare della nota libreria
esoterica di Roma, definisce Roberto Assagioli in un'intervista rilasciata a Paola
Giovetti: (1)
LA VITA
Roberto Assagioli, che in realtà si chiamava Roberto Marco Grego, perse il padre
all'età di due anni (nel 1890) e assunse poi il cognome del genitore adottivo, il medico
Emanuele Assagioli, dal quale fu molto amato e aiutato. Fu infatti grazie alle buone
risorse economiche paterne che Assagioli studiò nelle più importanti sedi culturali e
scientifiche (prese la maturità al Liceo Foscarini di Venezia, sua città natale; a
Firenze si laureò giovanissimo in medicina e si specializzò in psichiatria), e viaggiò
molto, incontrando vari personaggi rappresentativi della sua epoca. Oltre ad essere un
medico, era anche e soprattutto un umanista, un uomo di ampie vedute e di cultura
vastissima, un ricercatore, uno studioso che aveva contatti con personalità eminenti
dei vari campi della cultura, dell'arte, della filosofia, della religione. Basti pensare ai
suoi incontri con Einstein, col poeta Tagore, lo scrittore James Joyce, il maestro zen
Suzuki, il Lama Govinda, e alla lunga collaborazione con Papini e Prezzolini. Già da
giovanissimo, parlava correntemente l'inglese e il francese, poi apprese anche il
tedesco. Si interessò alla filosofia orientale, alla mistica cristiana, alla teosofia, nella
quale militò a lungo; percorse un iter iniziatico (firmava i suoi scritti esoterici col
nome "Considerator").
Scambiò teorie e punti di vista con i maggiori esponenti della psicologia del suo tempo:
Freud, Jung, Buber, Keyserling, Maslow, Claparde, Flournoy. Collaborò con Jung e fu
considerato dallo stesso Freud un promettente divulgatore della psicoanalisi in Italia.
Tuttavia, dopo un primo interesse, il giovane Assagioli ben presto prese le distanze dal
movimento psicoanalitico e, con il tempo, elaborò un suo metodo psicoterapico,
incentrato sull'esigenza di creare un'unificazione, un ordine interno, una sintesi che
elevi al di sopra dei conflitti che hanno origine dalle differenti tendenze in noi.
LA PSICOSINTESI
"Una delle maggiori cecità, delle illusioni più nocive e pericolose che ci impediscono di
essere quali potremmo essere, di raggiungere l'alta meta a cui siamo destinati, è di
pretendere di essere, per così dire "tutti d'un pezzo", di possedere cioè una
personalità ben definita". Con queste parole Assagioli introduce il suo discorso - nel
suo libro più divulgativo, "Psicosintesi, armonia della Vita" aggiungendo poco più in là
che "L'unità (della personalità) è possibile. Ma rendiamoci ben conto che essa non è un
punto di partenza, non è un dono gratuito: è una conquista, è l'alto premio di una lunga
opera: opera faticosa ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri,
ancor prima di essere ultimata." (2) Sappiamo che le fonti storico-culturali e i rimandi
teoretici della psicosintesi sono molteplici: la medicina psicosomatica (interazione
mente-corpo), la psicologia del profondo (quella junghiana in particolare), la psicologia
esistenziale e l'antropoanalisi, la psicologia umanistica (della quale Assagioli è stato un
precursore), la psicologia della religione (soprattutto lo studio degli stati mistici e
delle esperienze dirette), la psicologia e la filosofia orientali (in particolare
l'Abhidamma), la psicologia transpersonale (anche qui la psicosintesi si pone come
avanguardia), l'indagine del supercosciente, la parapsicologia, la filosofia esoterica e la
teosofia, il "Nuovo Pensiero" americano, la Scienza e l'Arte superiori. La lista
potrebbe continuare, tuttavia tali fonti alla base del pensiero assagioliano si possono a
mio avviso compendiare nel riferimento alla filosofia e psicologia perenni, all'indagine
clinica, personale e di altri ricercatori, all'autosperimentazione.
L'UOMO
Chi ha conosciuto Roberto Assagioli lo descrive come una figura eccezionale, una
persona spiritualmente molto evoluta, un Maestro, dotato di semplicità e di volontà, di
saggezza e di infinito rispetto dell'essere, a tutti i livelli, di senso dell'umorismo e di
disponibilità a parlare di tutto senza far pesare la sua cultura, di eccezionale
equilibrio e di quella profonda bontà che lo portava a non giudicare mai. Gioia e
serenità sono le qualità che più di ogni altra vengono attribuite ad Assagioli dalle
persone che lo hanno frequentato a lungo. La sua lunga vita (morì a 86 anni, nel 1974)
non fu facile e priva di dolore, anche se il suo modo di affrontare la sofferenza è
testimonianza concreta del suo insegnamento: il raggiungimento di quella
disidentificazione che porta ad elevarsi al di sopra delle emozioni. Due furono i
momenti particolarmente duri nella sua vita: la persecuzione e l'imprigionamento come
ebreo e pacifista e la morte del figlio Ilario all'età di 28 anni. Dal primo evento, un
mese di carcere, scaturi il breve scritto "Libertà in prigione", di cui riporto il
seguente brano: "Mi resi conto che ero libero di assumere un atteggiamento o un altro
nei confronti della situazione, di darle un valore o un altro, di utilizzarla o meno in un
senso o nell'altro. Potevo ribellarmi, oppure sottomettermi passivamente, vegetando;
oppure potevo indulgere nel piacere dell'autocommiserazione e assumere il ruolo di
martire oppure, potevo prendere la situazione in maniera sportiva e con senso
dell'humor, considerandola come una nuova e interessante esperienza. Potevo farne un
periodo di cura, di riposo, o di pensiero intenso su questioni personali, riflettendo sulla
mia vita passata o su problemi scientifici e filosofici; oppure potevo approfittare della
situazione per sottopormi a un training delle facoltà psicologiche e fare esperimenti
psicologici su me stesso; o, infine, come un ritiro spirituale. Compresi che dipendeva
solo da me capire che ero libero di scegliere una o più di queste attività o
atteggiamenti; che questa scelta avrebbe avuto effetti precisi e inevitabili, che
potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Nella mia mente non c'era
dubbio alcuno circa questa libertà essenziale...." (3)
In queste parole sono racchiusi alcuni dei più importanti punti focali della prassi
psicosintetica: la disidentificazione ed auto-identificazione, la volontà e
l'accettazione. Esiste un grande principio della vita psichica, secondo il quale noi siamo
dominati da qualunque cosa con cui il nostro io si identifica, mentre possiamo
dominare, dirigere e utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo. In questo
principio sta il segreto della nostra schiavitù e della nostra libertà.
IL SÈ TRANSPERSONALE
Se la struttura e la dinamica della personalità, in psicosintesi; si presentano con
caratteri innovativi, ciò che è veramente rivoluzionario è il modello di sviluppo
dell'uomo, che prevede un percorso dall'autoconoscenza alla trasformazione di sè,
attraverso gli stadi dell'accettazione e dell'autodominio. Si tratta di un percorso
dalla molteplicità all'unità, durante il quale si avvicendano, alla guida della personalità,
dapprima strutture parziali denominate subpersonalità, poi l'io personale (che mette
in azione la volontà personale: forte, saggia e buona), infine il Sè (e la volontà
transpersonale). Siamo cosi giunti a parlare del Sè transpersonale (termine più
"scientifico" per designare lo Spirito). La psicosintesi è stata la prima psicologia
occidentale ad affermare ed includere nel proprio corpo dottrinario la realtà dello
Spirito. Il Sè, la sua affermazione, il riferimento ad esso, è veramente il cardine di
tutto il sistema psicosintetico e ne designa il processo evolutivo. La psicosintesi
distingue in maniera chiara tra realizzazione di sè (meta comune a tutte le psicologie
umanistiche), e realizzazione del Sè. Importante è il contributo di Assagioli, in campo
psicopatologico e psichiatrico, sui disturbi psichici causati dalla "realizzazione del Sè".
Assagioli ha messo a punto più di quaranta tecniche ed esercizi volti a favorire la
psicosintesi personale e la psicosintesi transpersonale. Per il primo traguardo voglio
qui ricordare (a parte le iniziali tecniche di tipo psicoanalitico): l'autobiografia e il
diario, il rispondere a determinati questionari, l'inventario della propria personalità,
l'accettazione, la biblioterapia (intesa come sana alimentazione psicologica), la catarsi,
l'analisi critica, la disidentificazione, la musicoterapia, la cromoterapia; l'attivazione e
l'uso della volontà, la tecnica della semantica (il potere nascosto e antico delle parole),
il modello ideale, la trasformazione delle energie (soprattutto di quelle aggressive e
sessuali). Per la seconda meta, la psicosintesi transpersonale, Assaggioli ha proposto:
le tecniche meditative (in particolare la meditazione riflessiva, quella recettiva e
quella creativa), lo sviluppo dell'intuizione, l'esercizio basato sulla Divina Commedia di
Dante, l'esercizio sulla leggenda del Graal, l'esercizio della montagna, quello dello
sbocciare di una rosa ed altri ancora. Di quest'ultimo, a conclusione di queste mie
note, mi piace approfondire il significato. Il fiore è stato usato come simbolo
dell'Anima e del risveglio spirituale, sia nelle tradizioni orientali che in quelle
dell'Occidente. In India si utilizza soprattutto il simbolo del Loto, che corrisponde in
qualche modo alla nostra Ninfea: ha radici nel limo, il suo stelo è nell'acqua, mentre il
fiore si apre nell'aria sotto i raggi del sole. In Persia e in Europa è stata usata per lo
più la Rosa. Di solito viene proposta l'immagine del fiore già aperto, come simbolo dello
Spirito, e la sua visualizzazione ha un forte potere evocatore. Ma ancora più efficace
si è dimostrato l'uso dinamico del simbolo, cioè la visualizzazione dello sviluppo dal
bocciolo chiuso fino al fiore completamente aperto. Il simbolo dello "sviluppo"
corrisponde a una realtà profonda, ad una Legge fondamentale della vita che si
manifesta tanto nei processi della natura, quanto in quelli dell'animo umano. Il nostro
Essere spirituale, il Sè, che è la parte esenziale e più reale di noi, è, di solito, celato,
chiuso, "avviluppato": anzitutto dal corpo con le sue sensazioni; poi dalle molteplici
emozioni e impulsi (paure, dubbi, desideri, attrazioni e repulsioni, etc.) e dalla attività
mentale inquieta e tumultuosa. È necessario togliere o "allargare" questi viluppi,
affinchè si riveli il Centro Spirituale.
Daniele De Paolis
(1) Paola Giovetti - "Roberto Assagioli: la vita e l'opera del fondatore della
psicosintesi" - Ed: Mediterranee.
(2) Roberto Assagioli - "Psicosintesi e armonia della vita" Ed. Astrolabio e
Mediterranee.
(3) Piero Ferrucci - "Crescere" - Ed. Astrolabio
LA SAGGEZZA È ETERNO SORRISO (Roberto Assagioli)

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