Legionella pneumophila - TQSI Servizi Integrati Srl

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Legionella pneumophila
Legionella pneumophila è un germe che causa una
forma di polmonite e deve il suo nome all’epidemia
che si verificò tra i partecipanti ad una riunione
dell’American Legion nell’estate del 1976 a
Philadelphia (USA). Tra gli oltre 4.000 veterani del
Vietnam (chiamati appunto “Legionnaires”) presenti,
221 si ammalarono e 34 di essi morirono. Solo in
seguito si scoprì che la malattia era stata causata da
un “nuovo” batterio, denominato Legionella, che fu
isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel
dove i veterani avevano soggiornato.
Le legionelle sono ampiamente diffuse in natura, dove
si trovano principalmente associate alla presenza di
acqua (superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde
idriche ed ambienti umidi in genere).
Da queste sorgenti Legionella può colonizzare gli
ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione
dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici,
impianti di climatizzazione, piscine, fontane, ecc.) che
si pensa agiscano come amplificatori e disseminatori
del microrganismo.
Le Legionelle prediligono gli habitat acquatici caldi: si riproducono tra 25 e 42°C, ma
sono in grado di sopravvivere in un range di temperatura molto più ampio, tra 5,7 e
63°C; questi batteri presentano anche una buona sopravvivenza in ambienti acidi e
alcalini sopportando valori di pH compresi tra 5 e 8,1.
La facilità con cui la Legionella si riproduce nell’ambiente naturale è in buona parte
dovuta alla capacità di questo batterio di moltiplicarsi all’interno di protozoi (amebe),
che costituiscono una fonte di nutrimento e di protezione dalle condizioni ambientali
sfavorevoli (temperatura ed acidità elevate, presenza di biocidi, ecc.), grazie anche
alla capacità delle amebe di produrre forme di resistenza come le cisti.
La malattia si trasmette per via respiratoria mediante
inalazione di aerosol contenenti legionelle oppure di
particelle di polvere da essi derivate per essiccamento.
Sono pertanto in causa, quale fonte di trasmissione,
alcuni terminali degli impianti di erogazione dell’acqua
potabile, in particolare le docce, gli apparecchi sanitari,
gli umidificatori ultrasonici, le fontane, le vasche per
idromassaggio, oltre ai grandi impianti di climatizzazione
dell’aria ed alle piscine.
Non è mai stata documentata una trasmissione
interumana.
Il rischio di acquisire la malattia dipende dalle
caratteristiche del batterio, dalla suscettibilità individuale
e dalle condizioni ambientali.
Sono considerati più a rischio i soggetti di sesso
maschile, di età avanzata, fumatori, consumatori di
alcol, affetti da malattie croniche e soggetti con
immunodeficienza acquisita in seguito ad interventi
terapeutici o ad infezioni HIV.
Tra i fattori di rischio ambientali sono di particolare
rilevanza le modalità, l’intensità ed il tempo di
esposizione.
Giocano un ruolo molto importante le caratteristiche
dell’acqua e dell’impianto idrico.
La Legionellosi può presentarsi in due distinte forme
cliniche: La malattia dei legionari e la Febbre di
Pontiac.
La prima è la forma più severa di infezione, con casi
mortali del 10% che può arrivare anche al 30–50%
nel caso di infezioni ospedaliere e si presenta come
una polmonite acuta difficilmente distinguibile da altre
forme respiratorie acute delle basse vie aeree. Dopo
un periodo di incubazione di 2–10 giorni compaiono
disturbi simili all’influenza come malessere, dolori
muscolari e cefalea cui seguono febbre alta, tosse
non produttiva, respiro affannoso e sintomi comuni ad
altre forme di polmonite.
La seconda è una forma simil – influenzale. Si
presenta come una malattia acuta autolimitantesi che
non interessa il polmone: dopo un periodo di
incubazione di 24-48 ore, compaiono febbre,
malessere generale, mialgie, cefalea e a volte tosse e
gola arrossata.
È IMPORTANTE EFFETTUARE UN MONITORAGGIO
DELLA PRESENZA DI LEGIONELLE NEGLI IMPIANTI DI
CLIMATIZZAZIONE E NEI SISTEMI DI DISTRIBUZIONE
DELL’ACQUA, CON PARTICOLARE RIGUARDO PER
L’ACQUA CALDA.
Settori: Sistemi Gestionali, Formazione e Informatica
Settori: Agroalimentare, Laboratorio, Sicurezza e Ambiente
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