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Impresa & territori 21
Il Sole 24 Ore
Lunedì 28 Dicembre 2015 - N. 356
STILI&TENDENZE
In breve
ACCESSORI
Zaino di Moncler
«porta enfant»
È rosso e in perfetto stile
Moncler il “porta enfant”
del marchio, che può
portare bambini fino a 15 kg
grazie a uno schienale
ergonomico e a una seduta
che possono essere regolati
in diverse posizioni a
seconda dell’altezza del
genitore e del peso del
bambino.
RETAIL
Boutique Iwc
a Rodeo Drive
Iwc Schaffhausen ha aperto
una nuova in Nord
America: il flagship del
marchio svizzero di orologi
(gruppo Richemont) è il
terzo negli Stati Uniti dopo
New York e Miami.
BEAUTY
Julien Farel lancia
la linea anti-age
Considerato uno degli
hairstylist più famosi al
mondo, annovera tra le sue
clienti Salma Hayek,
Vanessa Paradis e Kate
Moss. Julien Farel ha da
poco lanciato sul mercato
italiano la sua linea di
prodotti A2B Technology
Antiaging Balance .
www.moda24.ilsole24ore.com
Report di Fashionbi. Otto aziende tra i big, Ferragamo in vetta
Vendite di calzature:
la «top 15» mondiale
è dominata dall’Italia
Forte traino
dall’ingresso
delle donne nel
mondo del lavoro
Chiara Beghelli
pEntro i prossimi dieci anni un
altro miliardo di donne entrerà
nel mondo del lavoro, e questa
non è un’ottima notizia solo per le
pari opportunità, ma anche per i
produttori di scarpe. Secondo un
report di Transparency Market
Research, la categoria che crescerà di più sarà proprio la women’s
professional, che trainerà le vendite del settore verso i 211,5 miliardi di dollari nel 2018, soprattutto
in Asia-Pacifico, Europa e Stati
Uniti. Per definire le strategie dei
principali brand che hanno nelle
scarpe il loro core business, la società di analisi Fashionbi ha pubblicato il report “Premium Shoes
Market”, con la classifica dei primi 15 marchi per fatturato, distribuzione retail, ma anche reputazione sul web. Su 15, otto sono italiani, e italiano è il primo in assoluto, Salvatore Ferragamo, sia per
ricavi che per punti vendita, 470
contro i 289 del secondo in lista,
Manolo Blahnik (che però ne ha
200 solo negli Stati Uniti), seguito
da Bally con 159.
«Un sistema retail molto esteso non garantisce però un ampliamento della clientela - spiega
Ambika Zutshi, amministratore
delegato di Fashionbi -. Aprire
un negozio è un impegno gravoso, e prima di entrare in un mer-
cato bisogna fare ricerche accurate, anche sul potere d’acquisto
dei consumatori, quello di cui
parlano online, e sulle strategie
dei concorrenti».
A fronte di una decisa concentrazione di punti vendita in AsiaMedio Oriente (per un totale di
640), Europa (548) e Nord America (431), spicca ancora la mancanza di negozi in Africa e Oceania:
Ferragamo è primo anche su questo fronte, con 19 negozi, e in Africa solo Manolo Blanhik ne ha uno.
Tutti gli altri, assenti: «In pochi rischiano di aprire una boutique
senza una previsione sul roi - prosegue l’analista -. Eppure, i brand
stanno lentamente e costantemente investendo in questi mercati, magari sperimentando pri-
I NUMERI
21%
Chi acquista sette paia all’anno
La percentuale riguarda le
donne. Il 45% ne compra
cinque o più paia
+10,4%
Velocità di riassortimento
Le scarpe sono riassortite in
media il 10,4% più in fretta
degli altri accessori
470
Punti vendita Ferragamo
Il marchio italiano è il primo
per punti vendita nel mondo:
219 sono in Asia-Medio
Oriente
ma con l’e-commerce». A genererare buoni risultati è anche la
brand extension: anche qui, Ferragamo ha la più ampia, dai profumi agli orologi, mentre Christian
Louboutin è finora l’unico ad aver
lanciato una linea beauty.
E se i ricavi provengono soprattutto dalle collezioni da donna, le prossime “miniere d’oro”
saranno quelle da bambino e da
uomo: di 15 marchi, in 10 hanno
una linea uomo e solo 4 quella kids. Solo Ferragamo e Tod’s hanno
entrambi: «Il kidswear non è ancora al suo massimo, mancano
esperti, e i brand sottovalutano
che oggi i bambini sono dei consumatori consapevoli, molto
ascoltati dai genitori - spiega Zutshi -. Per l’uomo, invece, ci sono
ancora poche opzioni disponibili,
e la promozione è scarsa. A differenza delle donne, gli uomini danno più valore alla qualità rispetto
alla quantità: dunque, anche se un
uomo comprerà un solo paio di
scarpe all’anno, spenderà di più
per avere un prodotto che duri».
Fra le strategie vincenti c’è anche il puntare sulle celebrità, soprattutto se la collaborazione si
traduce in una capsule collection: «I brand stanno diventando sempre più bravi nello scegliere influencer locali, come
hanno fatto Gucci con Yang
Yang e Burberry con Liu Wen in
Cina - spiega l’analista-. E i post
con celebrità sono quelli più seguiti sugli account dei marchi.
Non dimentichiamo, inoltre,
che ogni nuovo follower, se
coinvolto con buoni contenuti,
può diventare ambasciatore e
cliente affezionato del brand ».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Design. Lo «Spazio» di Singapore fa da hub per tutta l’area
Gessi scommette sull’Asia
con la formula showroom
TOP CLASS
Precisione
Longines
dal mondo
dello sci
Diego Tamone
N
Il benessere al centro. Sopra, lo Spazio Gessi inaugurato a Singapore
lo scorso marzo. A destra, un modello della linea Gessi Private Wellness
Giovanna Mancini
pLa
vocazione all’export è
sempre stata nel Dna di Gessi,
una tra le aziende leader dell’arredobagno e sistemi wellness
made in Italy. Ma fino a qualche
anno fa, spiega l’amministratore
delegato Eusebio Gualino, «il
mercato del design si concentrava soprattutto in Europa, mentre
oggi guardiamo sia a destra, sia a
sinistra, lungo le grandi direttrici
dell’Asia e del Nord America».
Le ultime operazioni del gruppo – che a fine anno supererà i 100
milioni di fatturato (circa il 9-10%
in più del 2014), con una quota
export salita all’80% – puntano
soprattutto a consolidarsi in
Oriente. «Stiamo cercando di
riorganizzare la nostra presenza
in Asia in modo più strutturato»,
spiega Gualino. Va in questa direzione l’apertura, la scorsa primavera, di Gessi di Singapore, uno
showroom che è molto più di un
semplice negozio: «È un vero e
proprio hub per l’Estremo Oriente e il Medio Oriente – aggiunge –
un segnale forte per i nostri clienti, perché inaugura una strategia
stabile e continuativa nell’area,
gestita interamente da noi». Sul
modello dello Spazio Gessi aperto a Milano nel 2012 (1.500 mq nel-
la centralissima via Manzoni), lo
showroom di Singapore si rivolge soprattutto a una clientela business di professionisti: architetti, designer, general contractor.
«L’obiettivoèespandercisoprattutto nel mondo del contract –
precisa l’ad dell’azienda – ma anche il retail è un segmento importante, perché anche nei Paesi dell’Asia comincia a diffondersi una
cultura della casa e del design che
apprezza i nostri prodotti».
I buoni risultati raggiunti da
Gessi Milano e, in questi primi
mesi di attività, da Gessi Singapore, hanno spinto l’azienda piemontese a pianificare un modello di crescita internazionale fondata sull’apertura di “Spazi Gessi” nelle principali capitali del
mondo, oltre che sul rafforzamento in alcuni mercati ritenuti
strategici attraverso una presenza diretta o attraverso partnership con rivenditori locali posizionati nel segmento dell’alto di
gamma. È il caso di Mosca, dove
Gessihadapocoavviatounafiliale commerciale, che si aggiunge
alle circa dieci già esistenti tra Europa e Stati Uniti. «È un percorso
di sviluppo graduale – spiega
Gualino –. Occorre fare passi
ponderati e analizzare bene i
mercati. L’Asia, ad esempio, ha
un potenziale gigantesco, ma
dobbiamo approfondire e valutare caso per caso i singoli Paesi».
L’azienda sta considerando possibili partnership e location per
nuovi Spazi Gessi: «Abbiamo
molte idee ma, al momento, non
posso rivelarle», dice l’ad.
Il cambio di passo nella strategia distributiva – con un occhio
verso gli emergenti e la gestione
diretta delle filiali – è stato fondamentale in questi anni per consentire all’azienda di mantenere
un trend di crescita anche nel periodo più duro della recessione
globale («non abbiamo fatto
nemmeno un’ora di cassa integrazione», sottolinea Gualino) e
ora per riportare finalmente questa crescita ai livelli a doppia cifra
«a cui eravamo abituati in passato». Ma al centro rimane la capacità di innovare il prodotto e l’offerta complessiva dell’azienda,
che ha visto una svolta radicale
nel 2008, con l’introduzione del
marchio “Private Wellness Gessi” che ha inaugurato una nuova
visione del bagno: un luogo non
più solo di servizio ma del “benessere” in senso ampio, con declinazioni per tutte le tasche.
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el calendario del “circo
bianco” la seconda
metà di dicembre è
storicamente dedicata all’Italia
e vede i migliori atleti
impegnati a contendersi punti
pesanti per la Coppa del mondo
di sci alpino sulle nevi della Val
Gardena, della Val Badia, di
Madonna di Campiglio e di
Santa Caterina Valfurva.
Tappe affascinanti di gare che
alternano discipline tecniche e
veloci, da sempre decise sul filo
dei centesimi di secondo. Quei
centesimi che da più di 80 anni
Longines cronometra sulle
piste di tutto il mondo, dal 2006
in qualità di Official Partner e
Timekeeper delle gare di
Coppa del mondo Fis. Una
precisione trasferita poi
inevitabilmente ai modelli da
polso, come il Conquest 1/100th
Alpine Skiing, cronografo in
acciaio con cassa da 41 mm e
movimento al quarzo Eta L440
dotato di microcontrollore con
memoria flash per
l’azzeramento istantaneo e il
calcolo degli intertempi. Sul
quadrante analogico nero, tre
contatori, data e una lancetta
rossa per fermare il tempo al
centesimo di secondo.
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Acciaio.
Il
Conquest
1/100th
Alpine
Skiing:
costa
1.180
euro