pontignano xxi - British Council
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PONTIGNANO XXI LA DEMOCRAZIA DEL WELFARE IN EUROPA: CAMBIARE MARCIA O CAMBIARE MEZZO? 4-6 OTTOBRE 2013 LA CERTOSA DI PONTIGNANO, SIENA www.britishcouncil.it www.gov.uk/world/italy Organizzato da In collaborazione con St. Antony’s College Oxford Segreteria Organizzativa Pubblicato da Il British Council è l’ente per la promozione delle relazioni culturali e per la diffusione della cultura britannica all’estero. è registrato nel Regno Unito come organizzazione senza scopo di lucro. non in vendita tutti i diritti riservati © British Council 2013 Traduzione Marcella Mancini British Council Via di San Sebastianello 16 00187 Roma T +39 06 478141 F +39 06 4814296 www.britishcouncil.it Pontignano partner Pontignano sponsor IDeA FIMITsgr si ringrazia Si ringrazia Corsini Biscotti di Casteldelpiano per l’omaggio 4 CONTENUTI 6 Benvenuti alla XXI edizione del Convegno di Pontignano 7 Introduzione dei co-presidenti 8 Concept note 10Organizzatori 11 In collaborazione con 12 Partner e Sponsor 14 Il team di Pontignano 15 Indirizzi utili 5 BENVENUTI ALLA XXI EDIZIONE DEL CONVEGNO DI PONTIGNANO Quando, nel 1942, Sir William Beveridge presentò il suo rapporto al governo di coalizione britannico sostenendo la necessità di un’adeguata politica del welfare e identificando i cinque grandi mali dell’umanità (miseria, malattia, ignoranza, squallore e ozio), pronunciò le seguenti parole: “Ora che la guerra sta minando ogni punto di riferimento, si presenta l’opportunità di mettere a frutto le esperienze acquisite in precedenza in un campo totalmente nuovo. Una fase rivoluzionaria nella storia del mondo è il momento più opportuno per un rinnovamento totale, non per un rattoppo.” Al Convegno di Pontignano dell’anno scorso è stato detto che l’Italia e la Gran Bretagna erano a un bivio, e che in tempi di crisi come questi l’Europa doveva guardare non solo indietro ma anche avanti. Dopo Christopher Prentice Ambasciatore Britannico presso lo Stato Italiano e la Repubblica di San Marino 6 un altro anno di misure di austerità, la soluzione al problema della crescita lenta e del livello insostenibile di spesa pubblica non sembra affatto più vicina. Abbiamo riflettuto bene? Questa non è un’altra fase rivoluzionaria alla Beveridge in cui da un pensiero e un’esperienza pluridisciplinare condivisi possono scaturire idee coraggiose per una democrazia basata sul welfare? Governi, economisti, think tank e organismi internazionali ne stanno discutendo molto, ma non è ancora emersa un’idea brillante. Come nel 1942, lo scenario europeo e mondiale sta mutando, non soltanto a causa dell’instabilità politica ed economica, ma anche per via dell’iperconnessione senza precedenti e degli scambi tra individui senza la mediazione degli stati. Questo ha già cambiato le carte in tavola per il British Council e il Foreign Office, e adesso tutti vediamo fino a che punto sia in grado di alterare il tessuto dei rapporti tra le nazioni. Alla luce di ciò, anziché cercare di “rattoppare” le nostre democrazie del welfare che sono insostenibili, i cervelli riuniti a Pontignano quest’anno potranno scoprire una nuova “fase rivoluzionaria” nei campi totalmente nuovi di Siena? Christine Melia Direttore British Council, Italia foto Laboratorio Chigi INTRODUZIONE dei co-presidenti Pontignano è sempre stato un luogo in cui si possono scambiare liberamente idee su un’ampia varietà di temi. Questo lo rende un forum ideale per discutere ed elaborare possibili soluzioni alle sfide fondamentali che l’Unione Europea si trova ad affrontare e che sono forse riassumibili in tre cifre: con solo il 7% della popolazione globale e il 25% dell’economia mondiale, l’Europa destina il 50% della spesa pubblica complessiva al welfare. Le persone che si riuniscono a Pontignano quest’anno possono contribuire a far luce su ciò che va fatto per garantire la crescita senza tuttavia minare la fiducia, l’uguaglianza di opportunità e una maggiore diffusione del benessere. È una sfida che la Gran Bretagna e l’Italia vivono in maniere diverse. Rifletterci insieme contribuirà a renderci ancora più vicini. Se pensiamo che la risposta risieda in un cambiamento di paradigma e in una revisione del sistema, abbiamo ancora bisogno di idee chiare sostenute da valori e senso della leadership. Come diceva Italo Calvino, “i rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.” Pontignano ci offre l’opportunità di confrontarci sulle sfide economiche e politiche di oggi e di discutere apertamente sulle idee che ci faranno avanzare nella giusta direzione, forse avendo in mente un nuovo modello per la democrazia europea. Enrico Letta e Chris Patten 7 CONCEPT NOTE Una tempesta perfetta è quella che nel 2012 ha visto crisi economica e crisi politica intrecciarsi e forzare la mano all’Europa a tal punto da portare un governo tecnico alla guida dell’Italia e, nel Regno Unito, al moltiplicarsi delle voci in favore di un referendum sull’uscita dall’UE. Era in questo contesto che l’anno scorso, in occasione del XX Convegno di Pontignano, abbiamo cercato di rispondere al seguente interrogativo: Regno Unito e Italia condividono lo stesso futuro? Nel 2013 l’austerità ha continuato a dominare la scena politica europea, mentre non sono emerse nuove strategie concrete per stimolare una crescita in grado di coprire i costi dello stato sociale o dare nuovo impulso alla competitività. I cittadini europei sembrano tuttora intrappolati tra due opzioni estreme e poco attraenti: l’austerità o una spesa pubblica a livelli insostenibili. In Italia, molti hanno giudicato autoreferenziale e superato un sistema politico dimostratosi incapace di proporre un modello alternativo, e hanno espresso la volontà di cambiare drasticamente quel sistema dall’esterno. Nel Regno Unito, i tentativi del governo di sottrarsi alla pressione di un’opinione pubblica sempre più euroscettica hanno portato a una polarizzazione delle posizioni sia tra i partiti che al loro interno. Allo stesso modo, le soluzioni proposte a livello europeo per condividere i costi necessari a mitigare la crisi non vanno oltre l’imposizione di politiche di austerità alla periferia o un costante flusso di finanziamenti dal centro verso l’intera eurozona. In assenza di un più ampio ventaglio di proposte, alla crisi di legittimità della politica si accompagna un crescente euroscetticismo. La retorica antiestablishment e la protesta contro Unione Europea o leadership tedesca nell’UE sono tra le principali cause del successo di nuovi partiti. In fin dei conti, gli appelli “populisti” per il rifiuto dell’ingente debito pubblico e per l’uscita dall’euro possono apparire più allettanti e concreti 8 della prospettiva ineluttabile di ulteriore austerità. Con l’affermarsi di partiti in precedenza marginali, anche il rifiuto dello status quo europeo entra di diritto nel dibattito politico ufficiale. Avvertono gli analisti che, in assenza di un’offerta politica in grado di dare rapidamente risposte alla crescente domanda di un’alternativa, l’attuale volatilità politica potrebbe sfociare in forme più radicali di protesta e tensione sociale in Europa. Ma il “populismo” non è forse un semplice appello del popolo a ripensare la cittadinanza e il contratto sociale? In questa chiave dovremmo discutere di come riformare i sistemi elettorali e democratici per favorire la partecipazione di cittadini attivi e impegnati nella costruzione di una società in cui si sentano parte in causa, ma anche chiederci di quali politiche abbiamo bisogno per attuare un cambio di paradigma e tornare ad avere una democrazia sociale sostenibile e competitiva. Prima di rispondere a questi interrogativi, però, dobbiamo definire con chiarezza il futuro che immaginiamo per Italia, Regno Unito e UE. Solo allora sapremo se stiamo andando nella direzione giusta, o a bordo del mezzo più adatto. Il XXI Convegno di Pontignano cercherà di rispondere alle seguenti domande: 1. Quale e quanta crescita permetterà alle nostre democrazie di continuare a dirsi fondate sul welfare? Per finanziare il welfare abbiamo bisogno di crescita; ma crescita e competitività devono necessariamente andare di pari passo. L’investimento in Ricerca e Sviluppo e nell’istruzione sembra essere sceso al di sotto del livello necessario a sostenere un sistema di welfare adeguato e a mantenere la nostra posizione in un’economia globalizzata. Le nostre classi dirigenti devono contribuire a creare gli imprenditori di cui le nostre economie hanno bisogno. Investiamo troppo nel “passato”, con pensioni troppo alte, e non abbastanza nell’economia della conoscenza? Quali nuovi approcci sono necessari a stimolare un nuovo tipo di crescita, che non si limiti a stimolare i “soliti” settori? O forse dovremmo davvero puntare a ripensare in toto il concetto di democrazia del welfare? E se è così, quali nuovi modelli permetterebbero di risolvere i problemi sociali e di ripartire meglio la spesa pubblica? 2. Cosa cambiare per evitare un ruolo marginale dell’UE sulla scena globale? Col perdurare della difficile situazione dell’euro, c’è il rischio che i partner internazionali vedano lo stato di crisi dell’UE come la norma. La sua debolezza finanziaria è tra le cause del calo degli investimenti dell’UE nella difesa, e questo a sua volta riduce il peso dell’Unione come garante della sicurezza globale. Inoltre, con gli Stati Uniti sempre più rivolti verso l’Asia, all’Unione Europea è lasciato sempre più spesso il compito di occuparsi delle crisi nei paesi limitrofi. Come dovrà l’UE dispiegare attivamente le sue risorse di soft e hard power per presentarsi nuovamente come partner concreto e decisivo sullo scacchiere internazionale? Il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) è in grado di rappresentare in modo efficace l’intero blocco? Oppure il contributo dell’UE si esprimerà solo attraverso la leadership di pochi grandi stati membri? Qual è il ruolo del Regno Unito e dell’Italia nel ripensare un’UE protagonista sulla scena globale? nuovi modelli andranno a sviluppare le competenze per il 21˚ secolo? Come immaginiamo i cittadini europei del futuro? 4. Come cambiare la democrazia europea per invertire il calo di fiducia e frenare il diffondersi del populismo? Populismo e sfiducia nei confronti della politica sono in crescita: mentre l’Italia si è orientata verso un partito anti-sistema che opera per un cambiamento che nasce dall’esterno, nel Regno Unito le spinte nella direzione di politiche antieuropee vengono dall’interno del sistema. Ma siamo certi che “populismo” non sia semplicemente l’etichetta affibbiata da chi è al potere a chi chiede un nuovo contratto sociale? Come possiamo rinnovare i nostri sistemi democratici per ottenere governi in grado di rispondere efficacemente ai problemi reali e di ottenere la fiducia dei cittadini più attivi? Il convegno si concluderà domenica 6 ottobre con una discussione plenaria su temi di attualità che riguardano direttamente il Regno Unito e l’Italia. 3. Quali obiettivi per l’istruzione dei giovani in Europa? L’Europa è agli ultimi posti nella tabella PISA sul rendimento degli studenti nella scuola secondaria, che vede i paesi asiatici ai primi sei posti. Nell’UE la disoccupazione giovanile continua a crescere; ma la preparazione offerta dalle università europee è adeguata al mondo del lavoro? Quale ritorno vogliamo davvero ottenere dagli investimenti nell’istruzione? Per quale Unione Europea stiamo formando i nostri cittadini, e quali 9 ORGANIZZATORI Il British Council è l’ente internazionale britannico per le relazioni culturali e le opportunità educative. Costruiamo opportunità e fiducia per il Regno Unito attraverso lo scambio di conoscenze e idee tra persone di tutto il mondo. Fondato nel 1934, il British Council è un organismo indipendente con sedi in 110 Paesi. I nostri progetti rappresentano il volto contemporaneo del Regno Unito e promuovono la collaborazione tra individui di nazionalità diversa. Siamo convinti che il futuro del mondo possa essere positivo e armonioso solo se persone di tutte le culture vivono e lavorano insieme sulla base di un sapere comune e nel rispetto, nella fiducia e nella comprensione reciproci. Il British Council è presente in Italia dal 1945. I nostri centri di Roma, Milano e Napoli offrono corsi di inglese altamente qualificati e l’opportunità di sostenere esami di lingua internazionalmente riconosciuti quali IELTS e gli esami dell’Università di Cambridge ESOL. British Council Via di San Sebastianello 16 00187 Roma T +39 06 478141 F +39 06 4814296 www.britishcouncil.it Facebook.com/britishcouncilitaly Twitter.com/itbritish Il Foreign and Commonwealth Office è il dipartimento governativo del Regno Unito responsabile per la promozione degli interessi britannici all’estero e per il sostegno ai suoi cittadini e alle aziende britanniche in tutto il mondo. Il nostro lavoro è centrato sulle priorità della politica estera, approvate dal Primo Ministro e dal Ministro degli Affari Esteri, finalizzate alla promozione dei più ampi interessi nazionali in un mondo in costante evoluzione. Perseguiamo una politica estera attiva e propositiva, collaborando con altri paesi e rafforzando il sistema delle regole a sostegno dei nostri valori, per garantire la sicurezza e la prosperità del Regno Unito e, ove necessario, fornire assistenza ai cittadini britannici all’estero. Grazie alla collaborazione internazionale, abbiamo maggiori possibilità di sconfiggere il terrorismo e di prevenire la proliferazione delle armi di distruzione di massa, nonché delle possibili conseguenze di guerre e conflitti sui nostri concittadini e sulla nostra economia. Promuoviamo la crescita e l’occupazione sul nostro territorio, perseguendo opportunità di esportazione ed investimento all’estero, in particolar modo con i paesi che saranno protagonisti dell’economia mondiale nel XXI secolo. Il personale esperto e specializzato della nostra ampia rete diplomatica ha le conoscenze locali sulle quali possono contare i cittadini britannici in difficoltà all’estero. Ambasciata Britannica Via XX Settembre 80a 00187 Roma T +39 06 42200001 F +39 06 42202333 www.gov.uk/world/italy Twitter.com/ukinitalia Facebook.com/UKinItaly Flickr.com/UKinItaly 10 in collaborazione con St. Antony’s College Oxford L’Università di Siena è una delle più antiche d’Europa, con otto secoli di storia. Inserito in prestigiosi network e tradizionalmente aperto ai rapporti di collaborazione e scambio sia nell’ambito della ricerca che in quello della didattica, l’Ateneo gode di una solida reputazione nella comunità scientifica internazionale. Ai suoi studenti l’Università di Siena offre opportunità di studio e tirocinio all’estero, attraverso specifici accordi di mobilità con paesi di tutto il mondo. La promozione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso l’offerta didattica, la ricerca, la formazione e il confronto con le imprese e le istituzioni, è una delle chiavi scelte da questa Università, per il proprio sviluppo scientifico e culturale futuro. Il Rettore è il Professor Angelo Riccaboni. Università degli Studi di Siena Via Banchi di Sotto 55 53100 Siena T +39 0577 232206 F +39 0577 232202 www.unisi.it Il St Antony’s College è uno dei Collegi costituenti l’Università di Oxford nel Regno Unito. E’ un Collegio post-laurea che si specializza nello studio interdisciplinare dell’Europa, della Russia e delle exrepubbliche sovietiche, del Medio Oriente, dell’Africa, del Giappone, dell’Asia del Sud e Sud-Orientale, della Cina e dell’America Latina. I Fellows del Collegio sono specialisti in storia moderna, lingue e letteratura, scienze politiche, economia, antropologia, sociologia e relazioni internazionali. Ai Fellows si aggiungono i Visiting e Research Fellows, così come i Senior Associate Members. I Junior Members del Collegio sono studenti e studentesse impegnati in corsi di master o dottorati di ricerca. La sua fondazione fu resa possibile da una generosa donazione del compianto Antonin Besse di Aden, un distinto mercante di nazionalità francese. Nel 1950 (Michaelmas Term) il Collegio aprì i battenti per la prima volta sulla Woodstock Road. Il 21 Marzo 1963 la Congregazione approvò lo statuto che rese il St Antony’s un Collegio a pieno titolo dell’Università di Oxford, una delibera successivamente approvata dalla Regina in Consiglio il 20 Dicembre 1963. Il nucleo del Collegio è costituito dai seguenti membri: il Warden, il Bursar, all’incirca quaranta Fellows, circa 470 studenti e più di 120 Senior Members. St Antony’s College OXFORD OX2 6JF T +44 1865 284700 F +44 1865 274526 www.sant.ox.ac.uk 11 PARTNER Royal Dutch Shell plc è uno dei maggiori gruppi mondiali nel settore dell’energia, presente in oltre 80 Paesi con circa 90.000 dipendenti. L’obiettivo di Shell è quello di rispondere alla crescente domanda di energia attraverso l’esplorazione e la produzione di idrocarburi, la commercializzazione di prodotti petroliferi e chimici, gas e carburanti alternativi, nel rispetto di criteri rigorosi di efficienza e responsabilità sociale, ambientale ed economica. Nel 2012 Shell ha celebrato i cento anni di presenza in Italia, confermandosi tra i principali gruppi integrati operanti nel settore dell’energia. Le principali aree di attività sono tre: • Esplorazione e Produzione (Shell Italia E&P S.p.A.) Maggiore società straniera con interessi in Italia nel settore upstream, presente nelle attività di sviluppo e produzione dei giacimenti onshore Val d’Agri e Tempa Rossa, in Basilicata (in joint-venture con Eni e Total/Mitsui respettivamente). La società detiene anche due istanze di permesso offshore nel mar Jonio. • Gas Naturale (Shell Italia Energy) Fornisce gas naturale al mercato businessto-business italiano, offrendo servizi personalizzati e formule contrattuali innovative, frutto dell’esperienza maturata con oltre 600 clienti. Il business fa parte di Shell Energy Europe, attivo in 17 mercati con un network di 6.000 clienti in Europa. • Prodotti Petroliferi (Shell Italia S.p.A.) Presente nella commercializzazione di prodotti petroliferi attraverso una rete di circa 870 stazioni di servizio, è stata la prima compagnia a introdurre sul mercato italiano carburanti differenziati e innovativi quali Shell V-Power e Shell V-Power Diesel. La presenza di Shell in Italia comprende partnership tecniche importanti con campioni del motorsport come Ferrari e Ducati. Shell Italia E&P S.p.A. Piazza dell’Indipendenza 11b 00185 Roma T +39 06 699561 F +39 06 69956600 www.shell.com 12 Finmeccanica opera globalmente nell’aerospazio, difesa e sicurezza. E’ una delle aziende leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di elicotteri, aerei , elettronica e sistemi per la difesa, cosi come leader a livello Europeo nello spazio, sicurezza, cibernetica, trasporti e energia. Il Gruppo Finmeccanica impiega circa 67.000 persone in cinque continenti con un fatturato nel 2012 di 17.2 Miliardi di Euro. La presenza internazionale del Gruppo è cresciuta costantemente in questi ultimi anni ed è il risultato di acquisizioni strategiche, investimenti mirati e alleanze internazionali. Oggi Finmeccanica è un gruppo multinazionale e multiculturale con sede in Italia e con una forte presenza industriale e commerciale in quattro mercati domestici : Italia, UK, USA e Polonia. Finmeccanica in UK supporta pienamente il programma di crescita economica del Governo, utilizzando le proprie tecnologie e conoscenze per fornire le soluzioni migliori ai suoi clienti e contribuire anche alla crescita delle esportazioni dalla Gran Bretagna operando in mercati altrettanto competitivi nella difesa, sicurezza, cibernetica e spazio. Con un fatturato di 2.3 Miliardi di Sterline nel 2012 , di cui 950 milioni di export, Finmeccanica fornisce un consistente contributo all’economia britannica, impiegando 8500 persone altamente qualificate in tutto il territorio. Una sostenuta campagna di investimenti in ricerca, sviluppo e formazione contribuiscono a mantenere la Gran Bretagna ai vertici dell’industria avanzata e innovazione. Finmeccanica UK Ltd 8th-10th Great George Street LONDRA SW1P 3AE T +44 (0) 20 73406100 F +44 (0) 20 73406199 www.finmeccanica.co.uk www.finmeccanica.com SPONSOR www.allianz.it/investitori www.mps.it IDeA FIMITsgr www.enel.it www.ideafimit.it www.jaguar.it www.vodafone.com si ringrazia www.comune.siena.it www.novartis.com www.salcheto.it Si ringrazia Corsini Biscotti di Casteldelpiano per l’omaggio www.corsinibiscotti.com 13 iL team di pontignano Stephen Benians Director Programmes British Council T +39 06 47814235 M +39 335 5304045 Filomena Casamassa Pontignano Conference Manager British Council T +39 06 47814207 M +39 348 3841910 Marina Machelli Sponsorship Co-ordinator British Council T +39 06 47814206 Isabella Pallone Programmes Assistant British Council T +39 06 47814204 PRESS OFFICE Pierluigi Puglia Head of Press & Communications British Embassy Rome T +39 06 42202296 M +39 335 7516845 Emanuela Sias Marketing and Communications Manager British Council T +39 02 77222232 M +39 348 3861340 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Antonella Ferraro Project Leader AIM Group International T + 39 06 33053334 Laura Agostini Project Assistant AIM Group International T +39 06 33053255 Il British Council ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questo convegno, in particolare l’Ambasciata Britannica. 14 indirizzi utili Pontignano si trova a circa 10 km da Siena, a nord est, sulla via Chiantigiana (la strada per Montevarchi, SS 408). Da questa strada, un viottolo con l’indicazione Certosa di Pontignano, conduce sulla sinistra a Ponte a Bozzone. La Certosa di Pontignano è situato a circa 2 km dalla svolta. L’Hotel Garden si trova alle porte del centro storico di Siena. L’Università di Siena, in via Banchi di Sotto n. 55, è a pochi minuti dal Campo. Santa Maria della Scala è a circa cinque minuti dall’Università e dal Campo. Vi preghiamo di ricordare che le camere della Certosa, devono essere liberate entro le ore 10.00 del giorno della partenza. LUOGHI DELLA CONFERENZA • Certosa di Pontignano Loc. Pontignano, 5 53019 CASTELNUOVO BERARDENGA (Siena) T +39 057735471 F +39 0577354777 www.pontignano.unisi.it • Università di Siena via Banchi di Sotto, 55 53100 Siena www.unisi.it • Hotel Garden Via Custoza 2 53100 Siena T +39 0577 567111 F +39 0577 46050 www.gardenhotel.it CENA DEL SABATO • Santa Maria della Scala Piazza del Duomo, 1 53100 Siena 15