Handgun Queen

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Handgun Queen
Le Pistole della Regina
Rispetto alle precedenti guide, questa non prenderà in considerazione il sistema di funzionamento
delle singole armi prese in esame, ma solo il sistemi di sicurezza e di scatto applicati. La sezione
riguardante il Softair elencherà solo le repliche effetivamente disponibili. Per motivi di spazio non
saranno citate tutte le versioni delle pistole illustrate, ci si concentrerà sui modelli in dotazione.
1.
I sistemi di sicurezza e di scatto
1.1
Lo scatto
1.2
Le sicure
2.
Revolver
2.1
Enfield No.2 MkI
2.2
Altri modelli
3.
Pistole semiautomatiche ad azione singola
3.1
La Browning
3.2
Altri modelli
4.
Pistole semiautomatiche a scatto misto o sola doppia azione
4.1.
SiG
4.2
Glock
4.3
Walther
5.
La Storia delle armi corte inglesi dal 1950 ad oggi
5.1
Revolver
5.2
Semiautomatiche dell’esercito
5.3
Semiautomatiche della polizia
6.
Pistole inglesi nel Softair
6.1
Browning
6.2
SiG
6.3
Glock
6.4
Walther
6.5
Altri modelli
By Antonino Zema
2009
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1.
I sistemi di sicurezza e di scatto
1.1
Lo scatto
Lo scatto e una parte fondamentale di ogni arma, in quanto e il sistema che permette alle armi di
sparare. Specie nelle pistole e una parte importante da prendere in esame, dato che influenza sia la
sicurezza di utilizzo, che il peso di scatto.
Azione Singola
L’azione singola e il sistema di scatto più semplice di tutti. Prevede che il cane venga armato
manualmente, viene mantenuto in posizione arretrata da una molla. Al momento dello sparo il grilletto
provoca il rilascio del cane, che va a colpire il percussore, che porta a termine effettivamente lo sparo.
Nel caso di un revolver dopo lo sparo il cane va riarmato manualmente. Nel caso di una
semiautomatica, l’arretramento del carrello per caricare una cartuccia o lo sparo stesso arretrano il
cane. Nel caso delle semiautomatiche il cane può essere anche abbattuto per una maggiore sicurezza
con il colpi in canna, prima di sparare pero bisogna armare il cane manualmente. In pratica questo tipo
di scatto provoca il solo rilascio del cane arretrato manualmente. In un revolver l’armamento del cane
in questo modo provoca la rotazione del tamburo di una posizione
Doppia Azione
La doppia azione a differenza dell’azione singola, non necessita di un armamento manuale, ma
premendo il grilletto il cane esegue tutto il movimento previsto per lo sparo (arretramento,
abbattimento). Esistono due tipi di azione doppia, la sola doppia azione e l’azione mista. La doppia
azione in genere ha una peso di scatto più elevato rispetto alla singola, ma e anche considerato molto
più sicura.
Sola doppia azione
La sola doppia azione e un sistema adatto sia a pistole semiautomatiche che revolver. In
questo caso non e presente un cane esterno visibile o armabile manualmente. Al momento
dello sparo il cane arretra e va poi a colpire il precursore. Nel caso dei revolver lo sparo fa
ruotare il tamburo di una posizione e dopo lo sparo il cane rimane in posizione di riposo. In
una semiautomatica, la pressione sul grilletto fa arretrare il cane che poi va a colpire il
percussore. Il movimento retrogrado del carrello fa arretrare di nuovo il cane, che pero torna in
posizione di riposo per il prossimo colpo.
Azione mista
L’azione mista e un via di mezzo tra la singola e la doppia azione. I revolver dotati di questo
tipo di scatto possono essere usati semplicemente in doppia azione, ma per abbassare il peso
di scatto, si può semplicemente arretrare il cane. Nelle semiautomatiche normalmente
caricando l’arma si porta il cane in posizione arretrata, se questo viene abbattuto e l’arma e
dotata di un azione mista, si può sparare il primo colpo in doppia azione, i seguenti poi
saranno in azione singola, dato che il carrello arretrando armerà il cane. Per tornare a sparare
in doppia azione, basta abbattere il cane e si avrà la possibilità di sparare il primo colpo in
doppia azione.
Percussore lanciato
Il percussore lanciato e un sistema applicabile alle sole pistole semiautomatiche e spesso le pistole
dotate di questo sistema vengono classificate come pistole in sola doppia azione. Il cane e interno
all’impugnatura e viene armato con l’arretramento del carrello. Premendo il grilletto il cane interno va a
compiere il ciclo di sparo, e il movimento del carrello va a riarmarlo. In alcune pistole dotate di questo
sistema e presente la funzione abbatti cane, tramite una leva o un bottone, per poter sparare bisogna
arretrare leggermente il carrello per armare il cane.
1.2
Le sicure
Sui revolver normalmente non sono presenti sicure esterne, ma su alcuni modelli sono state montate
su richiesta dei clienti istituzionali per aumentare la sicurezza. La maggior parte delle semiautomatiche
e dotata di almeno un tipo di sicura esterna, inoltre molte semiautomatiche e revolver sono dotati di
dispositivi interni volti ad aumentare la sicurezza.
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Leve esterne
La maggior parte delle sicure esterne sono rappresentate da un leva con una o più funzioni, di seguito
i tipi più comuni.
Sicura di blocco dello scatto
La leva di blocco dello scatto e una semplice leva che ha il solo compito di bloccare la catena
di scatto, per impedire che il grilletto e il cane vengano attuati. In molti casi vanno a bloccare
anche il carrello impedendone il movimento retrogrado, e sono comunemente presenti sul lato
sinistro dell’arma anche se in molti casi ormai sono ambidestre.
Leva abbatti cane
La leva abbatti cane, che in alcuni casi e anche un semplice bottone, e presente sulla maggior
parte delle pistole ad azione mista. Questa leva ha il compito di portare il cane in posizione di
riposo, senza pero far partire un colpo. Normalmente e collocata sul carrello o sul castello
dell’arma. La leva presente sul carrello e spesso ambidestra.
Leve combinate
Esistono anche delle leve combinate che hanno varie opzioni. La più semplice e quella sicuraabbati cane delle pistole ad azione mista, abbattendo il cane si porta anche in sicura l’arma,
per sparare in doppia azione bisogna semplicemente togliere la sicura. Esiste poi un altro tipo
di leva combinata, quella con più opzioni, che per esempio quando viene spinta verso l’alto
pone in sicura l’arma, premuta verso il basso abbatte il cane, e quando viene portata in
posizione orizzontale rende l’arma pronta a sparare in singola o doppia azione in base a come
l’operatore ha attuato la leva in precedenza. Questo ultimo sistema e però meno comune.
Sistemi interni
I sistemi di sicurezza interni sono legati direttamente alla catena di scatto e l’arma deve essere
operata nel modo corretto per sparare. Spesso le armi corte sono dotate di più di un sistema di questo
tipo, che opera contemporaneamente.
Mezza monta
Le armi ad azione singola e mista molto spesso sono dotate di una sicura a mezza monta del
cane. Questo vuol dire che il cane può essere arretrato in un posizione intermedia, tra quella
di riposo e quella di armamento. In questo caso la catena di scatto viene interrotta, e per
sparare bisogna o armare completamente il cane o portarlo in posizione di riposo, questa
ultima manovra dipende fondamentalmente dal tipo di scatto. E comunemente montata sia su
revolver che semiautomatiche.
Sicura al percussore
La sicura al percussore e oggi una sicura fondamentale ed e rivolta principalmente ad evitare
spari accidentali causati da cadute e avvenimenti simili. Questa sicura e legata al grilletto.
Solo con un applicazione costante di pressione sul grilletto per tutta la durata del ciclo di sparo
questa sicura viene disattivata. Se la pressione non e costante o non presente una molla va a
bloccare il percussore impedendo lo sparo, anche se quest’ultimo viene colpito dal cane.
Sicura al grilletto
Questa sicura e stata introdotta in tempi relativamente recenti ed e rappresenta
fondamentalmente da una piccola leva sporgente dal grilletto. Premendo il grilletto si preme
anche la levetta, che va a liberare la catena di scatto e quindi permettendo lo sparo. Al
termine del ciclo di sparo la levetta ritorna in posizione di riposo.
Sicura al caricatore
Questa e una sicura caratteristica delle pistole semiautomatiche, e tramite un piccola leva
permette lo sbloccaggio della catena di sparo solo con il caricatore inserito.
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2.
Revolver
2.1
Enfield No.2 MkI
Enfield No.2 MkI** .38 S&W
Dopo il primo conflitto mondiale la difesa britannica era alla ricerca di una nuova pistola d’ordinanza. Il
revolver allora in dotazione, il Webley .445 aveva dimostrato di avere ottime capacità antiuomo, ma
aveva un rinculo eccessivo e sia la pistola che le munizioni erano costosi rispetto ad altre opzioni
presenti sul mercato.
La pistole doveva essere in azione mista ed essere camerata per il calibro .38 S&W, che era giudicato
il miglior compromesso. La Webley presentò il suo revolver Mk.IV in .38 S&W, che fu però rigettato
per motivi ben troppo chiari. Il governo affidò alla RSAF Enfield la produzione di un nuovo revolver in
.38 in tutto e per tutto identico al Webley, ma leggermente diverso da non permettere
l’intercambiabilità delle parti. La pistola e del tipo break open, il che vuol dire che si apre direttamente
l’arma per ricaricare il tamburo.
La nuova arma fu chiamata Enfield No.2 Mk.I e adottata nel 1932, comunque l’impossibilità da parte
della Enfield di produrre le quantità richieste portò il governo ad ordinare alcuni lotti della pistole
Webley andando a creare non pochi problemi logistici. Ben presto furono create delle nuove varianti,
tra cui una Mk.I identica a quella di serie ma con una leva di sicura esterna per la polizia. Nel 1938 fu
introdotta la Mk.I* in sola doppia azione prodotta in pochi esemplari. Nel 1942 segui la Mk.I**
semplificata per la produzione durante il conflitto. Durante la guerra anche la Webley ottenne dei
contratti per produrre la Mk.I**. Dopo il conflitto l’arma e stata prodotta su licenza in India. La
produzione Enfield e quella indiana sono andate avanti fino al 1978 per un totale di oltre 270000
esemplari prodotti. Ancora oggi e una delle principali armi corte della polizia indiana.
La pistola e stata fornita sia con l’impungatura in legno che in plastica.
Arma
Enfield No.2 Mk.I
2.2
Calibro
.38 S&W
Colpi
6
Lunghezza
260mm
Altri modelli
Smith & Wesson
M&P - Model 10
La S&W M&P (Military and Police) e entrata in produzione nel 1899. L’arma in azione mista era stata
disegnata per la munizione .38 S&W, allora di nuova introduzione. L’arma era destinata
principalmente per l’uso da parte della polizia e delle forze armate, ma ebbe anche un buon successo
sul mercato civile, per il quale e ancora oggi in produzione. Il revolver e caratterizzato da un tamburo
da 6 colpi e da un azione mista e la maggior parte della produzione e dotata di una canna da 127mm,
anche se sono stati prodotti lotti con altre lunghezze di canna.
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S&W M&P Victory
Durante il primo conflitto mondiale fu introdotta una versione semplificata per velocizzare la
produzione e abbattere il prezzo. Dal 1940 in poi fu prodotta una versione ancora più semplificata,
chiamata anche Victory, per l’esportazione nell’ambito del programma Lend-Lease. Nel dopoguerra la
pistola fu prodotta principalmente per il mercato civile, il che comporto un miglioramento delle finiture e
delle lavorazioni.
Model 36 - Chief’s Special
S&W Model 36
Il revolver modello 36 e stato creato nei primi anni cinquanta per le forze di polizia americane, che
erano alla ricerca di un revolver compatto da distribuire ai detective. Fu quindi prodotto questo
revolver in azione mista con una canna di 2 pollici e un tamburo contenente 5 cartucce calibro .38
S&W.
Model 64 M&P
S&W 64 M&P
Questo revolver e una versione completamente in acciaio inox del modello 10. Come il modello di
origine ha una canna da 127mm e un tamburo con una capacità di 6 colpi. Anche in questo caso
l’azione è mista.
Arma
S&W M&P
S&W 36
S&W 64 M&P
Calibro
.38 S&W
.38 S&W
.38 S&W
Colpi
6
5
6
By Antonino Zema
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Lunghezza
254mm
175mm
225mm
3.
Pistole semiautomatiche ad azione singola
3.1
La Browning
FN HP Mk.3
La pistola Browning/FN High Power e una delle realizzazioni più note nel campo delle armi corte. Il
lavoro su questo progetto e stato avviato da John Moses Browning nel 1922, che voleva creare una
nuova pistola in cal. 7,65x19mm e 9x19mm NATO su richiesta delle forze di polizia francesi, che
doveva avere una capienza pari ad almeno 10 colpi. Il punto di partenza era la Colt 1911, anche se
divenne subito chiaro che la nuova pistola sarebbe stata molto più semplice e con meno componenti.
Browning morì nel 1926 abbandonando il progetto nella fase iniziale. La FN riprese in mano il progetto
e lo porto a compimento nel 1935 con la presentazione della pistola FN Mle.1935 GP (Grande
Puissance) o HP (High Power), chiamata anche semplicemente HP Mk.I. Rispetto al disegno
originario questa pistola prevedeva un cane esterno al posto del percussore lanciato previsto da
Browning. Il caricatore aveva una capienza incredibile per l’epoca, 13 colpi, un record che non
sarebbe stato battuto prima della comparsa della Cz.75 che contiene 15 colpi. Si trattava del primo
caricatore bifilare per pistole di grosso calibro veramente efficiente.
La HP e una pistola in azione singola, con sicura al caricatore, sicura a mezza monta del cane e
sicura esterna sulla sinistra dell’impugnatura. Per il resto la pistola ricalcava le specifiche per le pistole
di quell’epoca, tra cui un cane dalla forma tonda, un mirino a tangente mutato da quelli usati nei fucili
e la possibilità di montare un calcio in legno che poteva fungere anche da fondina. Il fusto era dotato
di impugnature in legno, ma già dal 1935 la FN avviò lo studio per sostituirle con delle più economiche
in plastica.
Nel 1940 le installazioni produttive della FN furono catturate dai tedeschi, che portarono avanti la
produzione e lo sviluppo della HP. Il mirino a tangente fu sostituito con un più semplice mirino a V e la
produzione fu avviata sia in cal. 7,65x19mm che in cal. 9x19mm NATO. La pistola FN era molto
diffusa nelle fila dei Parà tedeschi e la richiesta era tale che fu aperta una linea di produzione anche in
Ungheria. La versione tedesca ottenne la designazione Pistole 640b.
Pistol No.9 Mk.I di produzione canadese con mirino tedesco
By Antonino Zema
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Nel 1939 la ditta canadese John Inglis acquistò la licenza di produzione per il modello Mk.I per
soddisfare un ordine piazzato dalla China, che era in guerra con il Giappone. Con lo scoppio della
guerra gli esemplari del contratto cinese furono dirottati alle truppe del Commonwealth. Inizialmente la
produzione canadese ha riguardato esclusivamente pistole dotate del calcio in legno e del mirino a
tangente. Intorno al 1942 un certo numero di HP tedesche fu mandato in Canada, per far replicare il
nuovo mirino. Dal 1943 in poi la versione con il mirino più semplice fu prodotta in grandi quantità e fu
denominata Pistol No.9 Mk.I. La produzione canadese cessò nel 1946. Sia la versione tedesca che
quella Inglis era di uso comune tra i membri del SOE e delle forze speciali alleate durante il conflitto e
nell’immediato dopoguerra.
Negli anni seguenti al conflitto la FN avviò la produzione in grande stile della FN HP Mk.I dotata del
mirino “tedesco”. Negli anni furono approntante alcune modifiche meccaniche come lo spostamento
dell’estrattore da interno ad esterno, per aumentare l’affidabilità. Inoltre si resero disponibili le nuove
impugnature in plastica dalla forma più ergonomica.
Durante i primi anni settanta la licenza di produzione fu assicurata a un gran numero di paesi tra cui
l’India, Singapore, l’Indonesia, l’Argentina e il Venezuela.
Due viste di HP Mk.I prodotta dalla FN negli anni sessanta per la polizia tedesca
L’arma aveva già durante la guerra mostrato alcuni gravi problemi, tra cui il peso di scatto molto
elevato e la sicura al caricatore che si usurava facilmente e dopo poco tempo rendeva inservibile
l’arma. Molti paesi decisero di eliminare semplicemente la sicura al caricatore.
Solo nei primi anni ottanta si cerco una soluzione al peso di scatto eccessivo, con l’introduzione della
versione Mk.II, che prevedeva una sicura ambidestra, dei mirini più adatti al tiro rapido e uno scatto
alleggerito, che includeva anche un cane di nuovo disegno. La versione Mk.II risultò essere di
transizione dato che poco dopo fu sostituita dalla versione Mk.III che dava anche la possibilità di
montare mirini regolabili e opzionalmente la sicura al percussore. Negli ultimi anni sono state prodotte
anche versioni in cal. 40 S&W e .357 SiG e versioni con uno scatto in sola doppia azione. E
disponibile anche un caricatore da 14 colpi che non sporge dal fusto. Comunque già dagli anni
settanta e disponibile un caricatore con una capienza di 20 colpi calibro 9x19mm NATO. Oggi la HP e
sulla via del tramonto dato che e via via sostituita da pistole più innovative e sicure.
Lo smontaggio e molto semplice, basta estrarre il caricatore, arretrare il carrello fino alla
corrispondenza dell’asse della leva del hold open e estrarre la stessa. Il carrello può essere rimosso
dall’arma e di conseguenza può essere rimossa la molla di recupero e la canna. Il tutto può essere
rimontato eseguendo la procedura al contrario.
Arma
John Inglis Mk.I
FN HP Mk.I
FN HP Mk.II-III
3.2
Calibro
9x19mm NATO
9x19mm NATO
9x19mm NATO
Colpi
13
13
13
Lunghezza
200mm
200mm
200mm
Altri modelli
Beretta 951
La Beretta 951 e nata nell’immediato dopoguerra, per fornire alle forze armate italiane una moderna
pistola cal. 9x19mm NATO. La pistola e fortemente influenzata dia progetti precedenti dell’azienda e
dalla Walther P38 tedesca. Rispetto al modello tedesco questa Beretta e molto meno innovativa, dato
che e dotata di uno scatto in sola azione singola ed e priva di abbatti cane. La pistola può essere
camerata alternativamente per la munizione 7,65x19mm Parà.
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Il caricatore in entrambi i casi contiene 8 colpi. La sicura e collocata sul fusto dell’arma ed e
rappresentata da un bottone passante da spingere da sinistra verso destra, che blocca unicamente la
catena di scatto. Il rilascio caricatore e rappresentato da un bottone simile collocato alla base
dell’impugnatura. La pistola e stata adottata da un certo numero di paesi ed e stata anche prodotta su
licenza all’estero. La sicura a bottone passante ha dimostrato di essere poco pratica a causa dei
movimenti poco ortodossi da effettuare per armare l’arma in caso di necessità.
Beretta 951 9x19mm NATO
Arma
Beretta 951
Calibro
9x19mm NATO
Colpi
8
Lunghezza
203mm
4.
Pistole semiautomatiche a scatto misto o sola doppia azione
4.1.
SiG
SiG P226R 9x19mm NATO
Verso i primi anni settanta le forze armate svizzere erano alla ricerca di una pistola semiautomatica in
calibro 9x19, moderna e più semplice da produrre rispetto alla P210 allora in dotazione. La SiG
svizzera avviò una collaborazione con la Sauer tedesca per la produzione di un arma semiautomatica
innovativa. Furono fatte alcune scelte in controtendenza rispetto alle armi semiautomatiche allora in
fase di sviluppo.
Fu scelto un caricatore mono filare per aumentarne l’efficienza nel tempo specie per le armi in
dotazione ai riservisti che erano destinate a rimanere inutilizzate per molto tempo. Il rilascio del
caricatore era collocato alla base dell’impugnatura come nella P210 per facilitare l’addestramento su
entrambe le pistole. L’arma era priva di una leva di sicura esterna, ma aveva una generosa leva
abbatti cane sul lato sinistro. Inoltre l’arma dotata di uno scatto in azione mista era dotata di una sicura
al caricatore e una sicura al percussore e aveva la possibilità di portare il cane in posizione di mezza
monta.
L’arma fu adottata nel 1975 come P75 dall’esercito svizzero, con un caricatore con una capienza di 9
colpi più la possibilità di portarne uno ulteriore in canna. Ricevette la designazione commerciale P220
o SiG 220. Per aumentare le vendita commerciali e aggirare le leggi sull’esportazione svizzere, fu
allestita una seconda linea di produzione in Germania presso la Sauer.
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Una SiG 228 9x19mm NATO
Pochi anni dopo su richiesta della polizia tedesca e svizzera fu sviluppata una versione più compatta
dell’arma, chiamata 225. Inizialmente le uniche differenze tra la 220 e la 225 risiedevano nella canna
più corta, ma poi venne deciso un restyling per entrambe, che avrebbe spostato il rilascio caricatore
dalla base dell’impugnatura alla guardia del grilletto.
Gli anni ottanta videro pero i programmi di diversi paesi, che dovevano sostituire le pistole in
dotazione con modelli nuovi e possibilmente compatibili con la munizione 9x19, che era diventata uno
standard NATO. La maggior parte della concorrenza era pero dotata di un caricatore bifilare con una
capienza compresa tra 17 e 13 colpi. Fu quindi avviato un programma che portò nel 1982 alla
comparsa della SiG 226, dotata di un caricatore bifilare per 15 colpi. La nuova arma era in tutto e per
tutto identica alla 220 nata dal restyling con la sola differenza del caricatore maggiorato. Fu anche
presentata la 228, che era semplicemente una 226 accorciata alla stessa lunghezza della 225, l’arma
era dotata di un caricatore bifilare con una capienza di 13 colpi cal. 9x19mm NATO.
Due viste di una SiG 226 cal. 9x19mm NATO
La 226 partecipò al concorso M9/M10 americano dove ottenne un punteggio pari a quello della
Beretta 92F, questa ultima pero prevalse a causa dei costi di produzione inferiori. Comunque la 228 fu
adottata come M11 per gli aviatori e gli investigatori della polizia militare che necessitavano di un arma
più compatta rispetto alla Beretta. Inoltre la 228 divenne una delle armi preferite dagli agenti federali.
In questo ambito e stata aperta anche una linea di produzione negli Stati Uniti.
Il successo all’estero non mancò e furono vendute licenze di produzione a vari paesi. Furono
sviluppate varie modifiche che furono via via introdotto nelle pistole allora in produzione. Queste
modifiche erano rivolte più che altro a migliorare le prestazioni dell’arma e a ridurre i pesi. Con il
tempo molte modifiche apportate resero le nuove pistole incompatibili con quelle prodotte
precedentemente e con il tempo gli stock di parti di ricambio delle armi prodotte precedentemente si
ridussero, portando a un ricambio, le SiG furono spesso sostituite con altre SiG.
Gli anni novanta hanno portato alla rivoluzione delle armi polimeriche e degli accessori per armi, laser,
torce ecc. Venne quindi avviato un programma per dotare le pistole della serie 220 di una slitta, come
d’altronde stava accadendo anche per la concorrenza. Le pistole dotate della slitta ottennero la
designazione supplementare R (rail - slitta). In quegli anni venne sviluppata su richiesta del governo
americano una versione ulteriormente accorciata denominata 229. Inoltre le armi della serie SiG
furono prodotte anche in altri calibri, quali il .40 S&W, e il .45 ACP.
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Nei primi anni del nuovo millennio la richiesta per una maggiore sicurezza e stata affrontata dalla SiG
con l’introduzione dello scatto DAK, uno scatto in sola doppia azione, con un peso di scatto aumentato
per evitare colpi accidentali. La nuova versione disponibile per tutte le pistole SiG si diffuse molto
velocemente, e oggi la maggior parte delle pistole DAK e offerta con o senza slitta per il montaggio di
accessori. Queste pistole sono prive della leva abbatti cane, che non e più necessaria.
SiG 229 DAK R 9x19mm NATO
Furono introdotte anche i modelli con fusto polimerico, che in alcuni casi ricalcavano fedelmente
l’impostazione dei modelli precedenti, mentre in altri casi si trattava di versioni semplificate. La serie
SP2022 e derivati e basata sull’impostazione delle 220, ma ha un sistema di smontaggio differente,
con una leva hold open ambidestra che funge anche da leva di smontaggio. Mentre la serie 250
elimina la necessita della leva abbatti cane, dato che usa una variante del sistema DAK.
SiG 2340 (serie 2022) in cal. .40 S&W
SiG 250 cal. 9x19mm NATO
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Generalmente le pistole SiG hanno un sistema di smontaggio comune, una leva davanti al grilletto.
Per montare l’arma bisogna estrarre il caricatore e arretrare il carrello fino a un risalto corrispondente
alla leva di smontaggio, che può quindi essere ruotata di 90° verso il basso, svincolando il carrello che
può essere estratto anteriormente. Di conseguenza si può rimuovere la molla di recupero e la canna.
L’arma può essere rimontata eseguendo le stesse operazioni al contrario. Nel caso della serie 2002
bisogna estrarre il caricatore e poi arretrare il carrello fino al risalto corrispondente all’asse della leva
del hold open ambidestra, estraendo la leva sinistra. In questo modo si svincola il carrello che può
essere estratto anteriormente e sottoposto alle operazioni ulteriori.
Le ultime serie, dalla DAK in poi hanno diversi componenti proprietari, applicati a tutta la produzione,
che rendono le pistole incompatibili con quelle precedentemente prodotte e di conseguenza in futuro
si assisterà una graduale sostituzione delle SiG più vecchie.
I caricatori non sono intercambiabili tra tutte le generazioni dell’arma. In generale i caricatori della 220
sono compatibili con la 225 e quelli della 226 con la 228, anche se possono sporgere dall’impugnatura
delle versioni compatte. Dato che la 229 e considerata il sostituto naturale della 228 i caricatori tra le
due armi sono intercambiabili. Per la 226 e disponibile un caricatore maggiorato con una capienza di
20 colpi cal. 9x19.
Arma
226
228
229
SP2022
250
4.2
Calibro
9x19mm
9x19mm
9x19mm
9x19mm
9x19mm
NATO
NATO
NATO
NATO
NATO
Colpi
15
13
13
15
15
Lunghezza
186mm
180mm
180mm
187mm
182mm
Glock
Glock 17 3rd Gen. 9x19mm NATO
La Glock 17 (il diciassettesimo disegno dell’azienda austriaca) furono introdotte per la prima volta nel
1980 al concorso austriaco per una nuova pistola in cal. 9x19. La pistola risultava essere decisamente
innovativa, con il suo fusto polimerico, la sicura al grilletto e un caricatore con un capienza di 17 colpi.
Sbaraglio tutti i concorrenti al concorso e fu adottata come P80. I primi esemplari prodotti divennero
noti con generazione 1.
Ben presto pero si rese necessaria una modifica sostanziale, che portò alla seconda generazione, che
aggiunse delle superfici grippate sull’impugnatura e offrì la possibilità di montare un mirino posteriore
regolabile.
Sempre nell’ambito della seconda generazione e stata sviluppata una versione compatta della G17, la
G19, con la canna accorciata e un caricatore da 15 colpi, ma compatibile con quello da 17 (più lungo)
della Glock 17.
La pistola, dotata di percussore lanciato, e priva di leve di sicura esterne e stata spesso criticata per la
mancanza di sicurezza, testimoniata anche dal gran numero di colpi accidentali e di conseguenza
molti clienti istituzionali hanno installato un sicura esterna aftermarket simile a quella presente sulla
Colt 1911.
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Glock 17 1. Gen. 9x19mm NATO
Le pistole Glock nel frattempo sono disponibili in una panoplia di calibri e di versioni compact e subcompact. E stata introdotta anche la cosi detta terza generazione, che alle superfici grippanti del
impugnatura ha aggiunto due risalti per aumentare il grip sull’arma, inoltre anteriormente e stata
aggiunta una slitta proprietaria per il montaggio di accessori. Inoltre le pistole Glock possono essere
dotate di un compensatore integrato di serie.
Glock 17 2. Gen. 9x19mm NATO
E probabile che in futuro venga introdotta una quarta generazione, con un slitta RIS compatibile.
Glock 22 cal. 40 S&W
Lo smontaggio avviene in modo molto semplice ed e comune a tutte le pistole Glock.
Bisogna per prima cosa rimuovere il caricatore, poi si deve abbassare contemporaneamente
le levette ambidestre presenti sopra il grilletto e rimuovere il carrello tirandolo anteriormente.
Il carrello cosi rimosso può essere ulteriormente smontato rimuovendo la molla di recupero e
la canna. L’arma può essere rimontata eseguendo la procedura al contrario, con la sola
differenza, che il carrello può essere semplicemente inserito nelle sue guide fino a fine corsa,
senza dover toccare le due leve.
Arma
Glock 17
Glock 19
Glock 22
Calibro
9x19mm NATO
9x19mm NATO
.40 S&S
Colpi
17
15
15
By Antonino Zema
2009
[email protected]
Lunghezza
186mm
174mm
186mm
4.3
Walther
Wahlter P5 Compact 9x19mm NATO in sola doppia azione
PP-PPK
Le pistole Walther più famose appartengono sicuramente alla serie PP-PPK (Polizei Pistole - Polizei
Pistole Kurz) sviluppate nei primi anni trenta per la polizia e l’esercito tedesco e sono ancora oggi in
produzione. Da subito venne prevista la possibilità di usare due tipi di munizioni, la 7,65x17mm
Browning e la 9x17mm Browning, due calibri allora molto diffusi per pistole d’ordinanza dalle polizie
europee. L’unica differenza tra il modello PP e PPK sta nella lunghezza della canna, il caricatore ha
una capienza di 8 e 7 colpi nella PP per i due calibri, mente nella PPK il caricatore può ospitare
rispettivamente 7 e 6 colpi nei due calibri.
PPK e PP cal. 7,65x17mm Browning
Le pistole erano dotate di uno scatto un azione mista, con una leva abbatti cane combinata a sicura
sul carrello. Sopra il grilletto e presente un pulsante per il rilascio del caricatore. L’arma ha uno
smontaggio molto facile, per prima cosa bisogna rimuovere il caricatore. Poi si deve piegare la guardia
del grilletto verso il basso e rimuovere semplicemente il carrello in avanti. Quindi si può rimuovere la
canna e la molla di recupero. L’arma viene rimontata nello stesso modo.
P5
La P5 e stata sviluppata dalla Walther verso la fine degli anni settanta come sostituta della P38. Da
quest’ultima muta il sistema di funzionamento e il caricatore mono filare. L’arma può essere camerata
sia per la munizione 9x19mm NATO che per la 7,65x19mm utilizzando lo stesso caricatore, e contiene
8 colpi. Inoltre si può passare da un calibro all’altro semplicemente sostituendo la canna. Il caricatore
viene rilasciato da una leva identica quella della P38 alla base dell’impugnatura.
La pistole può essere dotata di uno scatto in azione mista o in sola doppia azione. La versione in
azione mista e dotata di una leva abbatti cane combinata a sicura sul lato sinistro del carrello. La
versione in sola doppia azione priva di sicure esterne. L’arma e dotata di un hold open di generose
dimensioni. La versione P5 Compact, la più prodotta e più corta di 10mm rispetto alla P5. Lo
smontaggio avviene come nella P38, si rimuove il caricatore e si ruota la leva presente davanti al
grilletto. Si può quindi rimuovere il carrello e conseguentemente la molla di recupero e la canna.
La produzione dell’arma e cessata verso la fine degli anni ottanta.
By Antonino Zema
2009
[email protected]
P99 – P990
La P99 e un arma innovativa sviluppata dalla Walther verso la metà degli anni novanta. L’impugnatura
e in polimeri ed e modulabile nella parte posteriore per aumentare l’ergonomia. Si tratta di un arma
dotata di percussore lanciato, sicura al percussore e al caricatore. E inoltre presente un bottone per
l’abbattimento del cane sul carrello, per riarmare l’arma basta arretrarlo leggermente. Inoltre sulla
parte posteriore dello stesso e presente un avvisatore di colpo in canna di colore rosso. Per alcuni
clienti istituzionali e stata sviluppata una sicura esterna. Il caricatore bifilare contiene 16 colpi 9x19mm
NATO.
P99 cal. 9x19mm NATO
Le denominazione P990 viene usata dalla Walther per distinguere la versione militare da quella
commerciale. Negli ultimi anni la pistola e stata commercializzata assieme alla S&W, questa
collaborazione ha portato anche allo sviluppo di versioni in altri calibri e di versioni compatte. Sono
oggi disponibili anche scatti in sola doppia azione senza abbatti cane e scatti tipo Dak per il mercato
USA.
Arma
PP
PPK
P5
P5 Compact
P99
Calibro
7,65x17mm Browning
7,65x17mm Browning
9x17mm Browning
9x19mm NATO
9x19mm NATO
9x19mm NATO
Colpi
8
7
6
8
8
16
5.
La Storia delle armi corte inglesi dal 1950 ad oggi
5.1
Revolver
Lunghezza
170
156mm
156mm
180mm
170mm
180mm
Nel dopoguerra la maggior parte delle forze di polizia britanniche fu dotata di revolver Enfield e
Webley in eccesso. Verso la fine degli anni cinquanta pero molte polizie accantonarono o distrussero i
loro revolver per sostituirli con pistole semiautomatiche. Solo 15 anni dopo pero furono reintrodotti i
revolver, per la maggiore potenza espressa dalle loro munizioni rispetto alle munizioni Browning usate
da molte pistole e per le loro dimensioni abbastanza contenute. I modelli adottati erano tutti di
produzione Smith & Wesson, e sostituirono non solo le pistole semiautomatiche, ma anche molti
revolver più vecchi.
Nei primi anni novanta i revolver in dotazione alle polizie erano principalmente 4, i tre modelli S&W e
gli Enfield, che erano stati radiati dalle forze armate nel 1978-1980 e passati alle polizie. Le forze di
polizia oggigiorno usano praticamente solo pistole semiautomatiche, anche se probabilmente nelle
armeria sono ancora presenti diversi revolver.
Pistola
Enfield No.2 Mk.I
S&W M&P
S&W 36
S&W 64 M&P
Calibro
.38 S&W
.38 S&W
.38 S&W
.38 S&W
By Antonino Zema
2009
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Servizio
1947-199x
1974-199x
1984-199x
1984-199x
5.2
Semiautomatiche dell’esercito
La prima pistola semiautomatica ad entrare in servizio nell’esercito inglese era stata la Colt 1911
camerata in cal. .455 Webley usata durante la Prima Guerra Mondiale, ma ritirata subito dopo.
Bisogna aspettare il 1940 per trovare delle semiautomatiche in mano a soldati britannici. Si trattava
della FN HP Mk.I prodotta in Canada dalla John Inglis, nella versione con mirino a tangente a cu si
aggiunse pochi anni dopo la versione con il mirino tedesco. La pistola fu adottata come No.9 Mk.I e fu
distribuita in scala limitata per compensare le mancanze di revolver Enfield No.2 Mk.I. Fu usata
attivamente dal SOE operante in Europa e anche dal neonato SAS, che operò sotto l’ombrello del
SOE. Dopo la guerra furono mantenute in servizio solo le pistole con il mirino semplificato.
Nel 1954 fu avviato un programma di sostituzione delle armi corte allora in servizio. Le unità di prima
linea avrebbero ricevuto una pistola semiautomatica in cal. 9x19mm Para, mentre quelle di seconda
linea avrebbero mantenuto il revolver Enfield. Fu selezionata la HP che entrò in servizio come L9A1
andando a sostituire tutte le No.9 Mk.I risalenti al conflitto. Le L9A1 vennero consegnate senza sicura
al caricatore.
Nel 1961 furono introdotte in servizio altre pistole semiautomatiche. Si trattava delle PP e PPK
camerate in cal. 7,65x17mm Browning, adottate rispettivamente come L47A1 e L60A1 e prodotte in
Francia dalla Manurhin su licenza Walther. Queste pistole erano destinate principalmente ai piloti delle
forze armate che necessitavano di una pistola compatta. L’arma era inoltre in dotazione alle forze
speciali per operazioni coperte che richiedevano armi compatte. Negli anni settanta poi diverse armi di
questo contratto andarono ad equipaggiare i contingenti impiegati in Irlanda del Nord, erano distribuite
ai soldati in libera uscita per difesa personale. Nello stesso ambito, sempre nel 1961 e entrata in
servizio la PPK in cal. 9x17mm Browning, sempre di produzione francese con la denominazione
L61A1.
Durante i primi anni ottanta le L9A1 stavano dimostrando i primi segni dell’età e anche problemi di
sicurezza legati alla mancanza di una leva abbaticane, che era ormai considerata indispensabile per
una arma militare.
Per le forze speciali fu acquistato un certo numero di HP Mk.II e Mk.III. Nel frattempo venne deciso di
sostituire la serie PP e PPK con una nuova pistole semiautomatica in cal. 9x19mm NATO, specie nel
teatro nordirlandese. Nel 1984 fu adotta la Walther P5 Compact in cal. 9x19mm NATO come L102A1.
Questa pistola andò a sostituire le PP e PPK ed e noto che e stata l’arma d’ordinanza del Det.14.
L’arma acquistata in circa 3000 esemplari e stata ritirata definitivamente con lo scioglimento del
Det.14.
Nel 1985 le forze speciali acquistarono un piccolo numero di SiG 225 per sperimentarle. Di
conseguenza furono acquistate circa 4000 SiG 226 designate L105A1, distribuite alle forze speciali e
ad altre unità selezionate. Nello stesso ambito sono state acquisite anche 4000 SiG denominate
L107A1 per sostituire le Walther in dotazione ai piloti e agli equipaggi dei velivoli delle vari branche
delle forze armate.
Nel 1990 la MOD Police, la polizia civile della difesa sostituì la L9A1 con la Glock 17 cal. 9x19mm
NATO, che e oggi in servizio sia nelle versioni di seconda che di terza generazione. E noto che un
certo numero di queste pistole e usato dalla forze speciali. La MOD Police ha inoltre in dotazione un
certo numero di pistole Walther P99 usate dagli agenti di guardia alle installazioni nucleari, compito
diviso con gli agenti della sicurezza del dipartimento per l’energia nucleare che hanno la P99 come
arma d’ordinanza.
Durante tutti gli anni novanta sono stati acquistati lotti ulteriori di SiG226. Nel 2000 la SiG 229 ha
sostituito la 228, e ha ricevuto la denominazione L117A1. Nel 2006 la L117A2 ha sostituito la L117A1,
si tratta della SiG 229 DAK R, che ha sostituito la versione precedente ed e oggi in dotazione anche
alla polizia militare dove sta sostituendo la L9A1 e la L105A1.
Nel 2001 l’esercito ha acquistato un circa 2000 HP Mk.I nuove d’arsenale provenienti da surplus del
esercito belga.
Nell’estate del 2006 l’esercito ha introdotto in servizio la L105A2 per sostituire la L105A1, la nuova
pistola e la SiG226R, che nel frattempo e stata ordinata in circa 8000-12000 esemplari per sostituire
parzialmente la L9A1 e tutte le L105A1 in servizio.
By Antonino Zema
2009
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Non e noto quale sarà la futura semiautomatica d’ordinanza, ma e molto probabile che si tratterà di un
modello SiG.
Semiautomatiche in dotazione all’esercito dal 1950 ad oggi:
Pistola
Denominazione
Calibro
John Inglis HP Mk.I
No.9 Mk.I
9x19mm NATO
Browning HP Mk.I
L9A1
9x19mm NATO
Walther PP
L47A1
7,65x17mm Browning
Walther PPK
L60A1
7,65x17mm Browning
Walther PPK
L61A1
9x17mm Browning
Walther P5 Compact
L102A1
9x19mm NATO
SiG226
L105A1
9x19mm NATO
SiG228
L107A1
9x19mm NATO
SiG229
L117A1
9x19mm NATO
SiG229 DAK R
L117A2
9x19mm NATO
SiG226R
L105A2
9x19mm NATO
Glock 17
9x19mm NATO
Wallther P99
9x19mm NATO
5.3
Servizio
1940-1958
19541961-1984
1961-1984
1961-1984
1984-199x
1985-2006
1985-2000
2000-2006
2006200619901997-
Semiautomatiche della polizia
La prima pistola semiautomatica impiegata in grande stile dalla polizia inglese e stata la Beretta 951
9x19mm NATO che dal 1957 al 1961 e stata usata dalla polizia di Londra (che e anche la più grande
del paese). La gran parte dei dipartimenti di polizia per gli equipaggiamenti si appoggia alla polizia di
Londra e quindi e probabile che la 951 sia stata in servizio anche con altri dipartimenti. Nel 1961 e
stata sostituita con la PP e PPK in cal 7,65 Browning (vedi le pistole dell’esercito) in un programma di
acquisizione con l’esercito a causa di problemi legati alla sicurezza dell’arma e per l’ingombro
eccessivo.
Nel 1965 l’allora Royal Ulster Constalbury (la polizia dell’Irlanda del Nord), sostituì suoi revolver
Wesley e Enfield con delle Browning HP Mk.I.
Nel 1974 la polizia di Londra ritiro tutte le pistole semiautomatiche sostituendole con revolver, più
adatti agli usi di allora, dove le armi da fuoco erano in dotazione più che altro alla squadra antidroga e
antiterrorismo che operavano principalmente sotto copertura.
Nel 1985 la polizia londinese e quella nordirlandese fissarono un nuovo standard adottando la Glock
17 che oggi può essere considerata la pistola d’ordinanza per eccellenza delle forze di polizia
britanniche. Al giorno d’oggi l’uso delle armi da fuoco e una componente base dell’addestramento
degli agenti di polizia. Anche se solo la polizia dell’Irlanda del Nord (PSNI - Police Service of Northern
Ireland) e l’unica ad avere tutti gli agenti dotati continuativamente di un arma di ordinanza, e in
aumento il numero delle armi distribuite. Oggi le sezioni che portano comunemente armi corte sono
l’antidroga, l’antiterrorismo, le squadre di intervento armate, le squadre di guardia (aeroporti, obbiettivi
sensibili) e cosi via.
Di seguito una lista delle pistole semiautomatiche della polizia dal 1950 ad oggi:
Pistola
Calibro
Servizio
Polizia
Beretta 951
9x19mm NATO
1958-1961
London Police
Walther PP
7,65x17mm Browning
1961-1974
London Police
Walther PPK
7,65x17mm Browning
1961-1974
London Police
S&W 59
9x19mm NATO
1972-1985
Bedfordshire Police
Beretta 92F
9x19mm NATO
1985West Midlands Police
Glock 17
9x19mm NATO
1985London Police
RUC/PSNI
199xManchester Police
Devon & Cornwall Police
Dyfed-Powys Police
Norwich Police
Northern Scotland Police
Glock 19
9x19mm NATO
PSNI
Glock 22
.40 S&W
PSNI
H&K USP
9x19mm NATO
North Wales Police
By Antonino Zema
2009
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SiG226
9x19mm NATO
SiG228
9x19mm NATO
SiG250
SiG SP2022
Walther P99
9x19mm NATO
9x19mm NATO
9x19mm NATO
Hertfordshire Police
Sussex Police
Kent Police
Kent Police
Staffordshire Police
Cleveland Police
Essex Police
Nottinghamshire Police
I dati sulle pistole in uso sono limitati e non coprono tutte le contee.
6.
Pistole inglesi nel Softair
6.1
Browning
La Browning HP e una pistola che nel Softair e stata riprodotta molto poco. Negli anni novanta alcune
aziende asiatiche produssero alcune serie di HP in plastica e metallo, che si rivelarono ben poco
affidabili e di difficile reperibilità in occidente. Il produttore più famoso era la Hsui-Wei, ma la pistola
venne venduta anche sotto altri marchi. Oggi questa pistola e fuori produzione e quindi di difficile
reperibilità, i problemi meccanici poi la rendono pressoché inutile in gioco.
La Tanaka e la seconda azienda che produce la HP, offrendo tre modelli, la No.9 Mk.I, la HP degli
anni settanta (simile alla L9A1) e la Mk.III. Le pistole di questo produttore sono in plastica e hanno una
scarsa reperibilità in Europa, anche se sono state importate. Inoltre l’impossibilita di reperire parti di
ricambio le relega allo status di soli oggetti da collezione.
6.2
SiG
Da qualche anno a questa parte le repliche delle pistole SiG 226/228 e 229 sono offerte da un gran
numero di produttori, che si differenziano per materiali e qualità. Il modello più comune sul mercato e il
226R, mentre specialmente il modello 228 e 229 sono molto rari, dato che sono prodotti da aziende
più piccole e con una reperibilità minore. Ormai le 226 si trovano in molte salse, in solo ABS, miste
metallo ABS, solo metallo e cosi via. I prezzi variano dai modelli cinesi che partono dai 50-60€ per
arrivare oltre i 200€ per i modelli più elaborati.
6.3
Glock
Le pistole Glock sono tra le più riprodotte nel Softair e sono ormai replicate da ogni produttore
presente sul mercato. L’offerta e quindi molto variegata e sono disponibili repliche in diverse fasce di
prezzo e di qualità. E inoltre disponibile la Glock 18 elettrica, che può essere considerata un ottima
alternativa ai modelli a gas, anche se e priva di rinculo, requisito fondamentale per alcuni. D’altra parte
questa soluzione elimina la spesa per il gas, sostituendolo con batterie ricaricabili.
6.4
Walther
La Walther P5 non esiste nel Softair, mentre sono disponibili sia la PPK, che la P99. La PPK e offerta
dalla Maruzen e quella prodotta dalla Marui dovrebbe diventare disponibile a breve, in media i prezzi
sono nella fascia medio alta, anche se si tratta di pistole di ottima qualità. La P99 e offerta da diversi
produttori a prezzi ragionevoli, con l’unico neo rappresentato dal fatto che la maggior parte e a canna
fissa, quindi senza scarellamento.
6.5
Altri modelli
I 3 modelli di revolver S&W sono prodotti dalla Tanaka, e quindi hanno una scarsa reperibilità in Italia,
inoltre il ridotto numero di pallini (8-12) le rende praticamente inutili nel Softair, assieme al caricamento
abbastanza complicato.
Le repliche della Beretta 92FS e della H&K USP sono largamente disponibili sul mercato.
By Antonino Zema
2009
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