Quelle fastidiose macchie scure… Il silicio organico e le sue proprietà

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Quelle fastidiose macchie scure… Il silicio organico e le sue proprietà
Febbraio 2006
MEDICINA 12
IN-FORMAQ5firenze
n DERMATOLOGIA
Adiconsum
Quelle fastidiose
macchie scure…
RISPARMIO ENERGETICO
PER UNA MIGLIORE
QUALITÀ DELLA VITA
Basta peeling chimici e dermoabrasioni, curatevi con il laser Q-Switched Nd:Yag
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente interesse per la
cura del corpo ed in particolare
della pelle, che rappresenta il
“naturale biglietto da visita” nel
rapporto con gli altri. Non c’è dubbio che uno degli inestetismi più
diffusi e difficili da mascherare
sia la neoformazione di macchie
scure. Infatti le macchie della
pelle sono problema estetico che
affligge migliaia di persone nel
mondo, soprattutto chi ha avuto
eccessive e prolungate esposizioni solari. Clinicamente si presentano nelle zone fotoesposte (volto,
mani, avambracci, gambe, scollo,
spalle) come chiazze di forma e
dimensione variabili, a limiti netti
o sfumati, con colore che può mutare dal marrone chiaro a quello
scuro, fino
al nero. Nella maggioranza dei
casi si tratta di lesioni benigne
provocate da un’aumentata concentrazione locale di melanina.
Le cause sono molteplici e non
del tutto conosciute: da una predisposizione genetica, presente ad
esempio nelle macchie caffè-latte
e nelle lentiggini all’età, come
nel caso delle macchie senili che
compaiono negli anni sul dorso
delle mani. Altri possibili fattori
scatenanti sono le alterazioni
ormonali, come nel cloasma che
interessa il volto delle donne in
gravidanza o durante l’assunzione della pillola e i vari processi
infiammatori della pelle, come ad
esempio nelle pigmentazioni che
insorgono dopo una scottatura
o in seguito a fenomeni acneici.
Tutte le pigmentazioni cutanee,
indipendentemente dalla loro cau-
sa, sono aggravate dall’esposizione solare; ecco perché insorgono
e si rendono evidenti soprattutto
dopo l’estate. Pur essendo lesioni
non pericolose rappresentano
un’importante problema estetico,
poiché si localizzano in zone visibili e difficili da camuffare. Le
terapie finora utilizzate per eliminarle, dai vari peeling chimici alle
creme contenenti depigmentanti,
dalla dermoabrasione alla crioterapia sino ai primi laser di uso
chirurgico (Co2, Erbium:Yag)
hanno dato risultati deludenti.
Sono, infatti, trattamenti specifici
che insieme al colore possono
danneggiare la cute sana, con
conseguente alto rischio di effetti
collaterali (cicatrici,
atrofia, ipopigmentazioni, rapide
recidive). Il continuo progresso
della tecnologia laser consente
però oggi di risolvere questo fastidioso problema, grazie all’avvento
di strumenti in grado di eliminare
in modo specifico le pigmentazioni della pelle. Uno dei laser più
efficaci e sicuri è il Q-Switched
Nd:Yag Doubled Frequency che
produce una luce di 532 nm di
lunghezza d’onda, sottoforma
di impulsi di elevata energia e
brevissima durata. Questo raggio
è in grado di attraversare la pelle
senza danneggiarla, eliminando
in modo selettivo l’accumulo di
melanina che provoca la macchia.
Il trattamento inizia con un colloquio accurato fra dermatologo
e paziente per evidenziare tutte
le variabili che possono influenzare il risultato finale (sede ed
età di insorgenza della macchia,
profondità ed estensione della
lesione,
precedenti
terapie,
etc). Successivamente si passa
ad esaminare la lesione con il
videodermatoscopio e/o lo spettrofotometro, così da confermare
la natura benigna della macchia.
Infatti in caso di dubbio diagnostico con un neo è necessario
asportare chirurgicamente la
lesione e fare l’esame istologico.
Se non ci sono controindicazioni
si esegue la seduta laser, durante
la quale il raggio colpisce la macchia che acquisisce un transitorio
colore biancastro, seguito dalla
formazione di piccoli ematomi
colore porpora, che regrediscono
senza esiti nell’arco di 5-6 giorni.
Successivamente si forma una
crosticina superficiale che cade
spontaneamente in 48-72 ore
lasciando la cute intatta e senza
più la macchia.
Nella maggior parte dei casi il
trattamento è indolore o si avverte un fastidio minimo, paragonabile ad un colpo di elastico sulla
pelle. La presenza di un sistema
di raffreddamento cutaneo rende
comunque la terapia confortevole
ma, se necessario, può essere
applicata una crema anestetica
che elimina ogni sensazione.
Subito dopo la seduta la pelle si
presenta arrossata (come nell’eritema solare) e talora compare un
lieve gonfiore (tipo pinzatura di
insetto); il tutto si risolve in poche
ore. La terapia post-operatoria è
semplice e consiste nell’applicare
una crema antibiotica per alcuni
giorni e uno schermo solare per
qualche mese. Le pigmentazioni
più piccole e/o superficiali scompaiono generalmente con una sola
seduta, invece se sono presenti
lesioni più grandi, numerose e/o
profonde possono essere necessari più trattamenti (di media
due distanziati fra loro di circa 1
mese) per eliminarle completamente. I risultati clinici migliori
si ottengono nelle macchie scure
che colpiscono il volto, le mani ed
il tronco, mentre più difficile è il
trattamento del cloasma. Bisogna
tenere presente che l’intervento
laser (ambulatoriale e della durata
di circa 20 minuti) viene eseguito
sulle pigmentazioni presenti al
momento ma non agisce sulle
cause che le hanno provocate;
non si può perciò escludere la
comparsa, a distanza di tempo, di
nuove chiazze. L’estrema efficacia
clinica, tollerabilità e sicurezza del
laser Q-Switched Nd:Yag consentono però di effettuare trattamenti
periodici così da essere sempre
liberi dalle macchie.
Il laser è sicuramente una delle
principali innovazioni in medicina
ed in particolare in dermatologia
ma bisogna ricordare che non è
una bacchetta magica e che necessita di operatori esperti. Infatti, solo
una corretta selezione delle lesioni
da trattare e la scelta dei giusti parametri operativi, consentono di sfruttare al meglio le grandi potenzialità
e gli eccellenti risultati clinici del
laser, nel trattamento delle macchie
scure della pelle.
dott. Maurizio Bellini
specialista in dermatologia
via Torcicoda, 27 Firenze
email: [email protected]
http:// www.studioagape.com
informazioni presso la redazione
tel. 055340811 fax 055340814
[email protected]
Ogni giorno ognuno di noi sente parlare di “risparmio
energetico”, ma dove trovare indicazioni comprensibili
e attuabili, come da subito ridurre le proprie bollette
e le emissioni inquinanti risulta realmente difficile
comprenderlo.
La sensazione di angoscia che ci attanaglia quando
sentiamo parlare di “di dover risparmiare”, si lega
saldamente al concetto di “rinuncia”, “sacrificio”, “tirare
la cinghia”, ma è poi così vero tutto ciò? Per risparmiare
energia non c’è bisogno di sacrifici o rinunce. È sufficiente
utilizzare con intelligenza gli strumenti che la tecnica ci
mette a disposizione, per consumare meno energia e
risparmiare denaro.
Il nostro obiettivo è una migliore qualità della vita,
utilizzando al meglio risorse limitate come l’acqua e
l’energia. L’energia consumata per il riscaldamento
e per l’acqua calda sanitaria nell’edilizia residenziale,
rappresenta circa il 20% dei consumi energetici nazionali.
Per risparmiare tanto combustibile ogni anno, possiamo e
dobbiamo, migliorare l’efficienza delle nostre abitazioni:
ridurre le dispersioni di calore, regolare la temperatura
nei vari ambienti dell’abitazione o dell’ ufficio, sfruttare
al meglio l’energia contenuta nel combustibile regolando
l’impianto di riscaldamento nella maniera ottimale,
utilizzando fonti alternative, pulite, più rispettose
dell’ambiente. Tutto ciò può significare investire del
denaro. Già alcune decine di euro possono dare risultati
impensabili.
Un investimento, che porta ad un risparmio immediato
sulle nostre bollette e minore inquinamento. Siamo
disposti a sostenere un investimento che ci consentirà nel
tempo di guadagnare grazie al risparmio ottenuto? Sul
prossimo numero di “Informa Firenze” scopriremo come
riconvertire l’impianto condominiale a costo zero, quanta
energia il sole ci regali e come un semplice intervento
possa far risparmiare da subito anche il 10% sulla bolletta
energetica. Giovedì, 9/15/23 febbraio alle ore 11.00 e alle
ora 18.00 “Non sprecare le tue energie – utili soluzioni
per risparmiare sui consumi e ridurre gli sprechi” incontri,
gratuiti, ed aperti a tutta la cittadinanza con il patrocinio
Adiconsum, ass. consumatori, relatore il dott. Cremonesi,
consulente Adiconsum presso il “Punto d’incontro sul
Risparmio Energetico”, in via Locchi 90/A a Firenze.
Per informazioni: Numero Verde gratuito 800134334.
n MEDICINA BIOLOGICA
Fondazione Ant
Il silicio organico
e le sue proprietà
UNA CENA…CON IL CUORE
Un minerale ancora poco conosciuto per la salute umana
Una delle concause più importanti
dell’impressionante
aumento delle malattie croniche
degenerative è rappresentata
dalla carenza di sali minerali
che si riscontra in circa il 70-80%
delle persone. L’essere umano li
può assumere dall’alimentazione, ammesso che gli alimenti li
contengano! Purtroppo i concetti base dell’alimentazione umana sono considerati di scarsa
importanza da parte dei pazienti
(e non solo) per la prevenzione
e la cura delle malattie. In passato ci volle un bel po’ di tempo
per capire che lo scorbuto era
una grave malattia carenziale,
frequente nei marinai: essi passavano moltissimi giorni e mesi
in nave senza scali, e non era
possibile approvvigionarsi di
frutta. Chi l’avrebbe mai detto
che una malattia tanto grave sarebbe stata letteralmente sconfitta dalla vitamina C (e quindi
dal consumo di agrumi)!!
È notizia di questi giorni la
morte per cirrosi epatica di un
giovane di 20 anni inglese che si
è sempre nutrito esclusivamente di patatine fritte e toast (è
da sottolineare che non ha mai
fatto consumo di alcool): la sua
gravissima carenza nutrizionale
lo ha ucciso!
Ma, pensiamoci un attimo: noi
siamo ciò che pensiamo, ciò che
beviamo, ciò che respiriamo e
ciò che mangiamo. Dovrebbe
essere abbastanza chiaro che
se uno o più di questi fattori
vengono a mancare nella giusta
misura, il nostro organismo si
deteriora. Non solo il nostro,
ma anche quello degli animali
e delle piante! Se l’animale,
qualunque esso sia, non assume
precedente11
con il cibo gli agenti nutrizionali
che gli servono, si ammala o
muore. Se il terreno dove cresce un certo tipo di frutta o verdura non ha il giusto rapporto di
sali minerali, quella verdura o
quella frutta non crescerà bene
e non li conterrà; quindi, oggi
purtroppo non è sufficiente prestare attenzione alla quantità di
frutta e verdura che si mangia.
È perfettamente inutile ed
illusorio che i mass media suggeriscano di assumerne grandi
quantità (cosa per altro giusta),
se il loro contenuto di vitamine
e sali minerali è irrisorio, se non
addirittura assente!
I sanitari che lavorano nel campo della Medicina Biologica conoscono molto bene il problema
e sanno che oggi è indispensabile l’utilizzo dei famosi (e bistrattati) integratori alimentari
per la prevenzione e la cura di
certe malattie degenerative.
Con la raffinazione del cibo
(sempre più frequente nei Paesi
industrializzati) abbiamo perso
dei grandi alleati per la nostra
salute: è questo uno dei fattori
dell’indiscriminato aumento di
patologie croniche degenerative
che peraltro insorgono in tempi
sempre più precoci della vita. Se
pensiamo che 40 o 50 anni fa un
quadro artrosico si manifestava
intorno ai 55-60 anni di vita,
oggi ci sono soggetti che già a
38-40 anni hanno dei quadri di
artrosi già conclamata! Vorrei,
inoltre, ricordare che la cartilagine articolare è costituita
principalmente di acqua e sali
minerali.
Uno dei sali minerali meno conosciuti e invece molto importante è rappresentato dal silicio.
Nel nostro pianeta è, assieme al
quarzo, l’elemento più presente
della crosta terrestre. Ma il corpo umano ne contiene una certa
quantità, che poi tende a diminuire con il processo dell’invecchiamento; la sua funzione
conosciuta è quella di rendere
i tessuti più elastici: basti pensare alla pelle di un neonato e a
quella di un anziano. Nel corpo
umano questo minerale (nella
sua forma organica, cioè SiO2) è
presente nel tessuto connettivo,
nelle ossa, nelle cartilagini, nei
tendini, nella pelle, nei capelli,
nelle unghie, nel polmone, nei
linfonodi ed anche nella parete
delle arterie. Avete notato come
sono aumentate di frequenza
alcune malattie cardiovascolari,
tra cui perfino gli aneurismi dell’aorta (quadri abbastanza rari
fino a non molti anni fa).
Come assorbire questo prezioso
minerale nella sua forma organica (e quindi non tossica, a differenza di quello inorganico tipico
della silicosi)? In natura, i cibi
che lo contengono in maggiore
quantità ed in forma assorbibile
sono le granaglie, alcuni cereali
integrali: oggi, poiché la maggior parte di queste sostanze
vengono elaborate e raffinate,
non contengono più alcunché di
sali minerali e in particolare di
silicio organico e vegetale.
Si evince, quindi, che mantenere
un buon apporto nutrizionale di
silicio organico, ci può consentire di invecchiare in un modo
biologicamente più favorevole.
Tra i cibi che ne contengono di
più c’è il miglio selvatico bruno:
da tener presente che non sto
riferendomi al miglio decorticato (di facile reperibilità), in
quanto essendogli stata tolta la
superficie esterna, ne ha perso
totalmente proprio la fonte più
ricca di sali minerali. Ma il miglio selvatico bruno va macinato
con modalità del tutto particolari e ridotto in farina, altrimenti
i minerali sono difficilmente
digeribili e assorbibili. Un’altra
fonte interessante di silicio organico è rappresentata dalle alghe,
in particolare dall’alga rossa
“Lithothamnium calcareum”; il
consumo di alghe nell’alimentazione umana è ormai diventato
una sana abitudine non solo in
alcuni Paesi orientali, ma anche
in Francia, dove sono presenti
alghe perfino nel sale da tavola.
Tra le piante terapeutiche, un
posto di rispetto è rappresentato dall’Equiseto (Equisetum
arvensis).
In conclusione, molti studiosi
dell’argomento sono concordi
nell’affermare che il silicio organico possa essere utile come
integrazione
nelle
malattie
artrosiche ed osteoporotiche
per rimineralizzare il sistema
osteo-cartilagineo, nel paziente
cardiovascolare per aumentare
l’elasticità dei vasi sanguigni,
ed anche per mantenere delle
buone capacità immunitarie.
Ricordiamoci sempre che il
miglior alleato della salute è
una buona cultura, ed il saper
mangiare è il risultato ANCHE
di una buona cultura.
La festa di San Valentino può diventare un’occasione
per aiutare la Fondazione ANT. Come ogni anno torna
l’appuntamento con la Cena del Cuore alla discoteca YAB
di Firenze (Via Sassetti 5r). Una serata con cena, musica
e animazione, per sostenere il servizio di assistenza
domiciliare gratuita offerto dall’ANT ai Sofferenti di
tumore e alle loro famiglie.
Quest’anno la manifestazione sarà presentata dalla
speaker di Lady Radio Alessandra Maggio e vedrà la
partecipazione di Gaetano Gennai e Gianfranco Monti.
Attraverso i suoi 27 HOD-ANT, equipes sanitarie
altamente specializzate e pagate dall’ANT, i malati di
tumore sono curati gratuitamente, e con amore. La
dignità nella sofferenza è quella che l’ANT garantisce,
come l’alta qualità dell’assistenza. Ogni giorno sono
oltre 2700 i Sofferenti assistiti. L’ANT è una creatura
dell’oncologo bolognese Franco Pannuti che la fondò nel
1978. Dal 1985 sono stati oltre 52.000 i Malati assistiti
dalla Fondazione.
Innamoratevi e…Partecipate numerosi!
Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e prenotare
un tavolo per un gruppo di amici è possibile chiamare il
numero: 0555000210.
Fondazione ANT Italia ONLUS
Relazioni Esterne Toscana Livia Seravalli
Tel 0555000210 Fax 055579722
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dott. Danilo Vaccai
medico chirurgo omeopata-omotossicologo
specialista in reumatologia
Per ulteriori informazioni gli interessati
possono rivolgersi alla redazione
il lunedì e il martedì
tel. 055340811 fax 055340814
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