ItrRtlSALtrM - Don Luigi Bosio

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ItrRtlSALtrM - Don Luigi Bosio
]\'1UIìO TLIO INEXI'I1(ìNAI]II-I (]II{CI.'ITlCIN(ìE NOS TX]},lINtì
Parrocchia della Natiaità
di 1V. S. Gesù Cristo in, Belfiorc d'Adige (Verona)
ItrRtlSALtrM
A/OVA
Febbpaío
Mapzo 1967
Direzione; Atch, Proqet. Nosto Signor Gesù Crísto,
d.eL. d,i con, Maria Santìssima - Segretarío San Cìuseppe
Amministrazìone : Lu Tua ProL'tidenza o Padre.
Progetto : Il Tempio sdnto a Dio con píete aite, cencn:ate telL'arnore
CTI.'ITATEM ]57-,1.\,T TU CITI(:(]IID.4, DOIIIAI'.
Anno Xvrrt
ti'I' ..1NGI|I] T'UI CI!)TODTAN'I',\IAROS EJLIS
LtruRGrA iu)oESrx,tALE
s
Stalio ad S. Mariatn in itinere
1.5 Febbraio 1.967
Feria IV delle uSacre Ternpora"
tliC.
plus quam Jonas, plus quent Salonlon.
Hîc: Sttbstar:tia aeternitcLîís
A commento e conferma delle Sue divine
parole, in ctdorazione al Suo Augustissimo
Sacramento:
Io sono il Pane vivo.
Chi ne mangia ha la vita eterna.
La mia vita.
La vita, che il Padre vit,e in me.
Puiclte, e Ltti la ntia vita.
***
tempo
di
Quaresima.
Liturgia feriale delle " Tempora ", all'aprirsi
dcLIa Prirnave ra litttrgica.
Penitenz,a che si aggitmge
Preghiera a preghiera.
Graz.ia
a
grazia.
Carità a carità
Santità a santitii.
Qtti, nel[a dìvina. LiturF,i:1, ucll'Euccu'esfict
" itt qtu sttbsluntiuliter (otÌtinL'lt!r Iolu
liturgia ".
stat>>: nel Creatore e dominatore
"Tentpus
tentpi.
dei
Diremo, stthito, che cosa vtúga il tempo
ttelle mani di Dio e nelle mani degli uomini.
***
Ho bisogno cli tm punto
solidissimo, d'ap-,
poggio, per non essere scosso e travolto dal
lenTpo.
Questa Ia pretnessa, che spiega, o rivela il
perclté r, di questo nostro peregrinare m.at"
tutino, per non clire " notturno >>: << Strictis
corporibus >, sotto il ntorso del freddo.
È
Hîc:
a
penitenat.
Ritorno volentieri all'elogio e alla sostanza
dell'eternità, st.L invito della stessa Liturgia.
a saeculo sunt
" Misericordiae ttrae yengono
Le
dai secoli.
tue ntisericordie
Conte tma scintilla d'eternità!
Scintillatio aeternitatis
"
Vel
suhtílitas aeternitatis.
>>.
>>.
o
Ascende acl nte ad tnontentrr...: ed montem
ttet
<
ernitatis:
operuit ntrbes, id est gîoria
mor|tenl
Dontini,
>>
u De meclio caliginis vocavit Moysen
".
" Revelalio est caliginis divinae raditts "
La caligine ad evitare la vertigine.
Oportet sapere, sed ad sobrietatent ,,
Tentpo a eternitir.
n
u
EÍernità ad eterttilòr.
meretur veritatetn ". Attg.
Fides nleretur
intellectum
> -
" Fides
,Ienusalem Nova
" Ignis ar"dens super verticetn ntontis
quadrcLginta diebus...
" FtLit ibi
".
Al ritorno scintillava di eternita.
uVit.,itutto î.u7 tempo sen:,a elerniÍà".
Adverstts cltronc.tlatricurt (Cronacraz,ia
>
-
Tec-
ttoc'raz,Ìa).
[-';:pprit'tt-.0
di
4';t'st irttt.
Mttlttut'L lctl'torat:i qllacrens Te extra nte.
Tu irtlt.ts eras, et ego foris.
el tectnn rton aretll.
Gratias 'lil'ti, Lux rnea, quoniam illttntinttsîi
tr4ecunt e,ros,
Nella cenere, che riceverete aI termirte della
celebrttz,ione, si nascottde , conle per Elia, il
Parte
di
nle:
Dio.
Ritrtuovete la cenere.
Nel digiLuto ttctrirete la fame.
" SudenttLs itt ntandttcando, ne ntoriamur in
jejuta.ndo,,.
Attg.
Al ternlùrc. del carnrnino quaresirriale ci ri-
nella gloria
i' litttrqia
Diyintt Etrtltttt i.ctin. uIitttt'tttttttt ilL'IL'r'rtituIi5:
di
4ttgrnetttLIllT
Dio.
ttttot issitrttt.
Intatta dal tempo di Mosé ttd <tgp,i.
PttrissÌma cotne aIIa Fonte cterna, dalla
quale scuttu"isce.
nte.
Postc. fuIissae: Stuttl:tis sacrontetttis...
ad redemptiortis o.et ernue proficiarnus
I roreretno, quctsi dartT,ando,
.Sttl tttorttt tli Dio
trt'llu tttrhe di Dio
nella luce tli. Dio
nel ftrclco di Dio
QtrL'sta
et inyelli Te ct
)ii
>>.
Feria IV tlopo ln Dontenicn III tli QtLcu'csima
" Strttiu ac1 S. .l.rcrliritn itt ititrr'rr',,
I trIu:.o 1967
*
IV dctpct la Dont. Ii di Quaresima
SIaÍio
ad S. Alariotll itr irintyl ".
"
)i< Feria
22 Febbraio
1.967
Liturgitt festiva ilcllct Cattedrn tli S. Pietro:
di II
Classe
De sub stantia aet ern.itatis.
Magna cogitatio!
u Dio ttott deve ntúlcL a nessLLno. Deve tutto
a Se stesso
>>.
nTu non n1i puoi r)edere qtnntlo passo,
quctndo sono giìt passato
n1a
>>.
Tulte le cose clicono il nome di Dic,t; o
piullosto è Dio, clte attrayerso di loro dice
íl suo ,, nonle
A c en d.en s J e r o ctl itn am a s ut't p s i t tl
c i îtt tl o s
>>.
s
s
t
is
secreto.
S ecr et
un
aet
La Liturgia è
I
ernit aÍis.
il senlore, iI snpore dcll'eternitìt.
prof eti dell'aurora'. t,oi pellegrùti rtttttttttini
e utllili penitenti.
Aurora aelernìtalis.
IL ntntlitto eterno.
Itt
questa separat.ione dul ternpo, in questo
distacco dal ntondo spira tma bre:.1a, un'cutra
d'eterniÍ ù.
Ogrtí segno di^,,entrL Parokt;
otrti Put ttltL divtttttt li.sroil.'.
<
TttÍ.to
I
tt
I ttn1a11!
i'.
rne7,z.o cLI!a ccLligine.
yede cosi affondando nel bttio;
" Dio si
si
ascolta così: affondattdo nel silenz,io.
Neî giorno scftinto.
*
s
Sttllu tttottltt!l1a
iI nostro
esscre
è c'arico tl'inlìrtito,
e noi lo portiatlto L'on ctrore
cos'r leggero! ".
II giorno ottal,o è il giorno che duru;
pura ctert'tilri, lct pt.n'a du'ctta.
yedete... clrc vi parlo corT pu'ole
" Voi
dt
Cielo ".
Voi
vedete!
*
il popolo della parolcL, del lihro.
il popolo del Sacrantertto.
Cont,ocatct tton piit cti piedi deI Sinai, mu
ai piedi del Culr,ario.
Nort itt ttn'trccadetnio, ttttt irttorno all'alfurc.
I.sraele'.
ll
nttot,o IsraeÍe:
La ntorle tli Croc'e è l'atlct, clrc riempie tLrlla
Ia .storia; clte fn delltt storicL tnl etto solo,
un solo ttistcro d'antorc.
Il dono Cella profez.ia conlit'tttcL nel settso,
che si rende presente trn falto arratrrlo.
La Croce rirncute, anclte se lrttti gli Ltot'nini
rifittÍassero
la
leg14e.
tr
-L
).
\/oi, testirnoni dellc cose invisibili.
t' II ntorttlo dí quupgiil è pttra irtttrtagine
ontbra tlel rnonda di lossiL.
etl
Jenusalem Nova
':'
La terra ricopia il Cielo; quello, che
av-
t,icne quagz,iì.t, ricltictmct quello che è in Cielct.
L(r t,eritìt delle t:ose sttt nell'essere irnrnagirta, trclta ntisura che si rapporta al ntoclello,
rtallct ntisura che intita il Cielo.
';'
L'ttonro r:on cret, perché non gli è dato
tÍi creare una not,itìi.
è soltanto Lfi1a paralla t,ita diyina, una intitaTione
di quastu rita.
Tt.tLtct lct t,itcL dell't.tomo
tecipnT.iotte
'' Non si yn yerso la nottitòL assoltLta, oltre
tlttello clte è già, ed è giìt presente e pieno.
Dio: realta su.pren10, ctssoltlÍa, piena ed
eÎertut.
2i7
':' L'LLorno non potròr eseguire che qttello che
ovròL contentplalo; casì la contemplazione
di Dio re(úizi,eròt Lma presenza di Dio nel-
l'uorno, fara l'uorno simile a Lui. "Contemil Verbo ci traslormiemo di gloria
in gloria nella sua stessa inunagine per lo
pltutdo
Spirito del Signore,,.
Non potrìt durare, clte qu.ello che è frutto
d'tuniltìt.
QtLello, che avrerno contpittto in Lui.
O tneglio: quelk.t, che Egli ha compiuto itt
IV tlopo la Domenica di Passione
Statio ad S .Miriam in itittere
15 Marzo 1967
>it FerÌct
IV dopo ln Dontenica IV tli Qtnresíma
StrLlio acl S. Mariant in itinere
"
Feria
n
B Marzo
1967
*
Ultima Statio: ,< Stantibtts pedibtrs in JerustLletn.
,,
Con i pietli ben fermi in questa Gertrsa-
ir F!!!unt t.)ai?
Quis est, Dc.tn'tùte, ttl L:rcdatn irt etntt?
t,idisti etun, et qtLi lotlttìîttr tecLult, ipse
uT
esl
Lt t'r'ct|í.;
>
se t1ot1 ltt solitttdùte inlinito dcl sLto essere.
Non sl 1:ttò andare ollra I'ittunttlabile, oltre
eI
':'
I nostrt buoni ulleuti: lu vegtia e i!
rttcttttLtino; il f reddo.
silpn.r,io
>>.
" Il grande Scrtttittio.
" ', Dr.s/r'rrggcl( qttL'sto tcnrpiu...
'' II ttttotissitrto tt'tttpio
ttort in questo o quel luogo... (.Santaritana)
nttt il Corpo cli Cristo, che lrae a sé ttttti
gli tLorttiiti e tte fa le sue ntentbra.
!i lcmpio è l'umanila, nellu qtrale .slrsslsle
la Persoitcr clel Verho.
't' Il lttogo di Dio non è clte Dio.
ll lttog,o è Dio stesso: Ep,li non dimora che
irt Sé:
tton yi è cútro ltLog,o clte lo raccolga, che lo
cont prenda, ncl quaLe Eg,li abiti ,
l'
lentme.
crrLo.
Il prirnalo deIIrL c:ontentplttTione.
'" La realiz.z.ttT.ione umuta è laltlo pit'.l grqnde, (lrtatlto piiL l'uttirna dipeitde dalla yisione
di Dio.
t' L'ef ficacia cIell'uorlto è rrtisttrata ckLlla perle;.iortc tlclla Contentplaz.iolte, pcticlté I'efficocra unt(uta tlorl è crcal t ice di yalori, tna
rcalizzatrice dÌ Dio.
La scintilla ettangelica! < Hiems erat "
Frigidi, qui pigri sunt ad istutn divitrum
ignem accedere.
Per t,oi: Primavera
rl
Il
in
fiore.
r'.
>l
docuntenlo cottclttsivo.
Un testantettto quaresimale?
L'atto notarile to stenderà Agostino.
Salmo 46; Dctt,id, cum fugeret a facie Saul
in speluncattt.
Di David, quando per sfuggire all'ira
Saul, si rifugiò in tma spelonca.
di
Clti fugge?
Dot,e fuggire?
In t.Lna spelonca: lontan.o dallo strepito del
ntotttlo.
Se riusciremo a tror)are un rifugio, dove il
ntortdo nort cLrriyi cort
il
sttct strepito.
Jepasalem Nova
4
Mi
Versetto 5: < Dormívi conttLrbcLttrs ,.
Expressit Christus morlenT suam.
A|itrs ille David, alius iste, qui dicit: Dor-
rLddormentai contttrb0to.
GesiL ln voluto dir clùaro quale sarebbe
stata lct sua tnorte.
Ma alfro intendeva dire I'rmtico David, oltro
ntitti conturbatt.ts.
Vitlemus perturbationem ipsitts: non i11o
turbato, sed illis turbantibus.
Turbaturn se enim dixit, secundum opinionent fretnentium, non secundutn credentis
il
turbano.
Disse di essere conturbato secondo
il modo
di intentlere di coloro che fremevano; tna
clti h.a fede, intende ben diversamente.
Tanto era quieto nel stLo turbamento, da
prendere riposo in esso, qttando lo avrebbe
conscientiam.
Tant placcLtus erat ille turbatus,
vellet, dormiret.
ttt
tluando
volttto.
Magna hun.rilitas conturbati!
Magna potestas dormientisl
De quo potestate veniebat, quod dormivit?
O grande mniltii, I'aver accettato quel turbatnento!
O grande poteî7la, trovare in esso ripr-tso!
Donde gli venivct questa potestà di dormire?
Da qttella potestìt, di ctti Egli stesso ha
Lletto: È in mio potere dar la mia vita,
ed in nùo potere riprenderla di nuovct.
Essi I'hanno turbato, ed EgIi lm dormito.
FigtLra di Gesù è Adarno, cluando il Signore
fece scendere su di lui un sonno profondo,
per forntare e dare a ltLi tma sposa.
Mentre Cristo dormiva sulla Croce, nel suo
cuore ndsceva la Sposa. E quando gli ventrc aperto il costato dcúla lancia, sgorgarono
dalla ferita i Sacrantenti dclla Chiesa.
De qtn ipse dicit: Potestatem habeo po'
nencli animanl mean1, et potestatem lnbeo
(lo. 10.1.8).
illi, et dornútit
sumendi eam.
Turbattermtt
rttLovissirtto.
Scrutiamo bene questo turbantento: nott è
Lui clte è conturbato, ma qtrelli che Io con.-
iltse.
CujtLs typunt gerebat Adam, qtLando imtttisit ei Deus soporem, ul de latere illi cot'Ljttgem faceret.
Dormienti Christo in Cruce facta est conjux
Perct.tssu.nt est enint latus pendenlis de lancea, et prafluxerutt Ecclesiae
de latere.
Sucratnenta.
AI docutnento conclttsit:o.
t' I
s70
che
che
iI ntondo è t'ttúla,
Dio è ttttto:
RI NGRAZIAMO
iI Signore d'averci chiamato alla penitenza
perché la vita ci apparisse qttal'è in verita,
quaresimale,
clivinamente bella,
serena anche nelle maggiori angustie,
quando è pregna d'eterrLitii
e tLttta gravitante intonto alle cose celesti.
le vostre.
Perché, nel mistero della grazia e del Corpo
tttistico: u Dii cstis '>t dttcltL' voi .\iL'la allr(l-
Seguono
le firme.
EGO, DOMTNUS
Anche
Io, il
tanti
Signore.
Ad. uso
Dio.
mttnoscritto