Riflessioni delle studentesse
Transcript
Riflessioni delle studentesse
Una cosa che mi ha sempre fatto riflettere è come riesca la società del XXI secolo, così moderna e tecnologica, dominata il progresso in ogni settore e dal consumismo, ad essere tanto arretrata nell'accettare la parità, non solo tra uomo e donna o bianco e nero o omosessuale e etero, ma tra persona e persona. Posso capire l'istinto di sopravvivenza che porta a prevaricare sull'altro solo se fossimo nella preistoria, non al giorno d'oggi. La donna è sempre stata vista come un oggetto, una sorta di macchina sforna-figli, utile solo ad assicurare la discendenza della famiglia e tenere pulita la casa; ha sempre dovuto reprimere il suo pensiero perché ritenuta priva di libero arbitrio. La donna ha dovuto lottare per conquistare le libertà di cui gode oggi in quasi tutti i paesi, ma l'uomo, chissà perché, ha interpretato questa libertà come una sua maggiore disponibilità. Da macchina sfornafigli è diventata oggetto sessuale e certamente i modelli di donna che i mass media propongono non aiutano. In realtà il problema non siamo noi donne, sono gli uomini (chi fa violenza può essere definito “uomo”?) che molto spesso ragionano solamente con quello che hanno in mezzo alle gambe senza rendersi conto che hanno davanti una PERSONA! Sono contenta che il nostro Paese si stia impegnando riguardo a questo problema con leggi che finalmente ci tutelino; ma, oltre ad un cambiamento radicale di mentalità troppo sessista, c'è bisogno della sicurezza della pena: chi stupra NON DEVE essere libero o rimesso in libertà, non merita una seconda possibilità. Mi è piaciuta molto l'iniziativa della Staffetta anche se sarebbe stato meglio che vi avessero partecipato più uomini, perché è a loro che spetta il cambiamento. E spero che si sbrighino a crescere, perché sono stufa di dover sempre stare "sull'attenti" quando esco di casa. Eleonora, classe 4DT Ritengo che l'argomento oggetto dell’incontro cui ho partecipato sia stato affrontato in modo abbastanza completo ed esauriente, anche se i temi discussi sono noti perché se ne sente parlare spesso.Nonostante questo, è importante parlarne perché persone che si trovano in situazioni difficili trovino il coraggio e gli strumenti necessari per reagire e ribellarsi, denunciando le molestie subite, sapendo di trovare associazioni d'aiuto a cui rivolgersi. L'idea della Staffetta è un'iniziativa valida per stimolare la discussione in tutta Italia. Sarebbe stato meglio che vi avessero partecipato anche alcune, vittime che avessero potuto raccontare le proprie esperienze, e insieme a loro anche psicologi, assistenti sociali od operatori che hanno a che fare ogni giorno con questi problemi. E' anche importante fare informazione, educazione e prevenzione nel mondo degli uomini. Il nostro Paese necessita di maggior vigilanza da parte delle forze dell'ordine per prevenire episodi di violenza; inoltre penso sia fondamentale che ci siano leggi appropriate e pene certe Greta, classe 4^DT La violenza sulle donne è sempre esistita, però è da poco tempo che le vittime di violenze hanno il coraggio di denunciare i propri aggressori. Lo fanno per il semplice motivo che adesso si sentono più tutelate e protette. Una donna che subisce una violenza ha bisogno di queste sicurezze per sconfiggere la paura che si prova nel denunciare l'uomo. Bisogna educare le donne ad una maggiore consapevolezza e autostima in modo che trovino il coraggio di parlare. Ma allo stesso tempo bisogna educare il "maschio" a un maggiore rispetto per la donna L’obiettivo è far sì che la normalità nella vita delle donne non sia più un pericolo , che nessuna donna debba avere paura di uscire di casa, o addirittura di entrare in casa, perché la maggior parte delle violenze sono violenze domestiche. All'incontro abbiamo avuto l'occasione di conoscere le rappresentanti di alcune associazioni (Cerchi d’Acqua, Casa delle Donne maltrattate) che si occupano di sostenere e aiutare il più possibile le donne che sono purtroppo vittime di queste violenze. Tutti noi possiamo aiutare queste vittime anche con un semplice gesto: cercando di diffondere il più possibile la conoscenza dell’ esistenza di queste importanti associazioni, le quali rivestono un ruolo fondamentale nella società di oggi, dove persistono purtroppo queste diffuse ingiustizie. Dobbiamo stare vicine alle donne che si sentono fragili, dobbiamo infondere sicurezza in loro e dare il massimo supporto. Le donne devono sentirsi sicure e libere di vivere la vita senza la paura di subire violenze. Serena e Giulia, Classe V^CT