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Dichiarazione dei G20: testo integrale 15 novembre 2008 – Testo integrale della dichiarazione a conclusione dell’incontro tra i leader del mondo tenutosi a Washington per discutere della crisi finanziaria globale: VERTICE SUI MERCATI FINANZIARI E L’ECONOMIA MONDIALE 1. Noi, i Leader del Gruppo dei Venti, abbiamo tenuto un incontro iniziale a Washington il 15 novembre 2008, tra le gravi sfide che l’economia mondiale ed i mercati finanziari si trovano ad affrontare. Siamo determinati a migliorare cooperazione e collaborazione tra di noi al fine di riportare una crescita globale e attuare le riforme necessarie per i sistemi finanziari del mondo. 2. Nel corso degli ultimi mesi i nostri paesi hanno assunto misure urgenti ed eccezionali per sostenere l’economia mondiale e stabilizzare i mercati finanziari. Questi sforzi devono continuare. Al contempo dobbiamo gettare le basi della riforma affinchè contribuisca a garantire che non torni a verificarsi una crisi globale come l’attuale. Il nostro operato sarà guidato dall’opinione condivisa che i principi di mercato, gli scambi commerciali aperti e il sistema degli investimenti, oltre a mercati finanziari regolamentati in maniera efficace, favoriscano il dinamismo, l’innovazione e l’imprenditorialità essenziali per la crescita economica, l’occupazione e la riduzione della povertà. Cause alla base della crisi attuale 3. Durante un periodo di forte crescita globale, di crescenti flussi di capitali e di prolungata stabilità all’inizio di questo decennio, gli attori di mercato hanno cercato rendimenti più alti senza una adeguata valutazione dei rischi e non hanno esercitato una “due diligence” adeguata. Al contempo, deboli standard per la sottoscrizione, fallaci pratiche di gestione dei rischi, prodotti finanziari sempre più complessi ed opachi e conseguente eccessivo “leverage” si sono sommati ed hanno creato delle vulnerabilità nel sistema. I policymakers, i normatori ed i supervisori, in alcuni paesi avanzati, non hanno adeguatamente valutato ed affrontato i rischi che si stavano accumulando sui mercati finanziari, non hanno tenuto il passo con l’innovazione finanziaria né tenuto conto delle ramificazioni sistemiche delle azioni di regolamentazione a livello nazionale. 4. I principali fattori alla base dell’attuale situazione sono stati, tra gli altri, politiche macroeconomiche non coerenti e coordinate in maniera insufficiente e riforme strutturali inadeguate che hanno portato a risultati macroeconomici globali insostenibili. Questi sviluppi, tutti insieme, hanno contribuito al verificarsi di eccessi e, alla fine, hanno avuto come esito un grave sconvolgimento del mercato. Azioni già avviate e azioni da avviarsi 5. Finora, abbiamo avviato delle forti e significative azioni per stimolare le nostre economie, fornire liquidità, rafforzare il capitale delle istituzioni finanziarie, proteggere i risparmi ed i depositi, affrontare le lacune normative, scongelare il mercato del credito e stiamo operando per garantire che le Istituzioni Finanziarie Internazionali (IFI)possano fornire un sostegno cruciale all’economia globale. 6. Tuttavia, bisogna fare ancora di più per stabilizzare i mercati finanziari e sostenere la crescita economica. La spinta economica sta rallentando in maniera significativa nelle principali economie e le prospettive globali si sono indebolite. Molte economie dei mercati emergenti, che hanno contribuito a sostenere l’economia mondiale in questo decennio, stanno ancora vivendo una fase di buona crescita ma è sempre più forte l’impatto negativo esercitato dal rallentamento a livello mondiale. 7. Sulla base di questa situazione di condizioni economiche che peggiorano a livello mondiale, abbiamo convenuto che fosse necessaria una risposta più ampia a livello di politiche, basata su una più stretta cooperazione macroeconomica per ripristinare la crescita, evitare ricadute negative e sostenere le economie dei mercati emergenti e quelle dei paesi in via di sviluppo. I passi immediati per raggiungere questi obiettivi oltre che per affrontare le sfide a più lungo termine saranno: • Continuare i nostri sforzi energici e assumere tutte le ulteriori azioni necessarie a stabilizzare il sistema finanziario. • Riconoscere l’importanza del sostegno della politica monetaria, laddove ritenuto opportuno per le condizioni interne. • Ricorrere a misure fiscali per stimolare la domanda interna con effetto rapido, laddove necessario, mantenendo al contempo un quadro politico che favorisca la sostenibilità fiscale. • Aiutare le economie emergenti ed in via di sviluppo ad ottenere accesso ai finanziamenti nelle attuali difficili condizioni finanziarie, anche attraverso “facilities” che offrono liquidità e sostegno ai programmi. Sottolineiamo il ruolo importante del Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel rispondere alla crisi, accogliamo con favore la sua nuova “facility” per la liquidità a breve termine e sollecitiamo a procedere con il riesame in corso dei suoi strumenti e delle sue “facilities” per garantire la flessibilità. • Incoraggiamo la Banca Mondiale e le altre banche multilaterali per lo sviluppo (BMS) ad utilizzare tutte le loro capacità a sostegno dei propri programmi per lo sviluppo e accogliamo con favore la recente introduzione di nuove “facilities” realizzata dalla Banca Mondiale nei settori delle infrastrutture e dei finanziamenti agli scambi commerciali. • Garantire che il FMI, la Banca Mondiale e le altre BMS dispongano di risorse sufficienti per continuare a svolgere il loro ruolo nel superamento della crisi. Principi comuni per la riforma dei mercati finanziari 8. Oltre alle azioni avviate e di cui sopra, attueremo delle riforme che rafforzino i mercati finanziari ed i regimi normativi al fine di evitare crisi future. La regolamentazione è in primo luogo e anzitutto responsabilità dei normatori nazionali che costituiscono la prima linea di difesa contro l’instabilità del mercato. Tuttavia, i nostri mercati finanziari hanno una portata globale, pertanto, sono necessari una più intensa cooperazione internazionale tra i normatori ed il rafforzamento degli standard internazionali, laddove necessario, ed una loro coerente applicazione e tutto ciò al fine di proteggersi contro sviluppi negativi internazionali regionali e mondiali che influenzano la stabilità finanziaria internazionale. I normatori devono garantire che le loro azioni sostengano la disciplina di mercato, evitino impatti potenzialmente negativi su altri paesi, compreso l’arbitraggio normativo, e sostengano la concorrenza, il dinamismo e l’innovazione sul mercato. Le istituzioni finanziarie devono anche assumersi la loro responsabilità per gli sconvolgimenti recenti e dovrebbero fare la loro parte per superarli, tra l’altro, riconoscendo le perdite, migliorando la divulgazione delle informazioni e rafforzando le pratiche di gestione del rischio e di governance. 9. Ci impegniamo ad attuare politiche che siano coerenti con i seguenti principi comuni di riforma. • Rafforzamento della Trasparenza e della “Accountability”(Responsabilità): rafforzeremo la trasparenza dei mercati finanziari, anche migliorando la necessaria divulgazione delle informazioni relative a prodotti finanziari complessi e garantendo una divulgazione completa ed accurata da parte delle aziende delle informazioni relative alle proprie condizioni finanziarie. Gli incentivi dovrebbero essere allineati per evitare un’eccessiva assunzione di rischi. • Miglioramento di una solida regolamentazione: garantiamo che rafforzeremo i nostri regimi normativi, la vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi e assicuriamo che tutti i mercati finanziari, i prodotti ed i protagonisti siano regolamentati o sottoposti a vigilanza, laddove adeguato in base alle circostanze. Eserciteremo una forte vigilanza sulle agenzie di rating, in linea con il codice deontologico internazionale concordato e rafforzato. Renderemo anche più efficaci sul ciclo economico i regimi normativi, garantendo al contempo che la normativa sia efficiente, non soffochi l’innovazione ed incoraggi un maggiore scambio commerciale di prodotti e servizi finanziari. Ci impegniamo a realizzare delle valutazioni trasparenti dei nostri sistemi normativi nazionali. • Promozione dell’integrità sui mercati finanziari: ci impegniamo a proteggere l’integrità dei mercati finanziari mondiali rafforzando la protezione degli investitori e dei consumatori, evitando conflitti di interesse, prevenendo la manipolazione illegale dei mercati, attività fraudolente e abusi e proteggendo contro rischi di finanza illecita che provengono da giurisdizioni non cooperative. Promuoveremo anche la condivisione delle informazioni, anche in relazione alle giurisdizioni che devono ancora impegnarsi rispetto agli standard internazionali per quello che riguarda il segreto bancario e la trasparenza. • Rafforzamento della cooperazione internazionale: facciamo appello ai nostri normatori nazionali e regionali affinché formulino regolamenti e altre misure in maniera coerente. I normatori dovrebbero migliorare il coordinamento e la cooperazione tra di loro in tutti i segmenti dei mercati finanziari, anche in relazione ai flussi di capitali internazionali. I normatori e le altre autorità competenti dovrebbero, come priorità, rafforzare la cooperazione per la prevenzione, gestione e risoluzione delle crisi. • Riforma delle Istituzioni Finanziarie Internazionali : siamo impegnati a portare avanti la riforma delle Istituzioni di Bretton Woods al fine di riflettere in maniera più adeguata i mutati pesi economici nell’economia mondiale al fine di aumentare la loro legittimità ed efficacia. A questo riguardo, le economie emergenti ed in via di sviluppo, compresi i paesi più poveri, dovrebbero avere una voce ed una rappresentanza maggiori. Il Forum per la Stabilità Finanziaria (FSF) deve allargarsi urgentemente per includere un numero maggiore di membri tra le economie emergenti e altri importanti organismi che fissano gli standard dovrebbero prontamente rivedere la composizione dei propri membri. Il FMI, in collaborazione con il FSF allargato ed altri organismi, dovrebbero operare per individuare meglio le vulnerabilità, anticipare stress potenziali ed agire prontamente per svolgere un ruolo chiave nella risposta alla crisi. Attribuzione dei compiti a Ministri ed Esperti 10. Siamo impegnati ad agire rapidamente per mettere in pratica questi principi. Diamo mandato ai nostri Ministri delle Finanze, coordinati dai leader 2009 del G-20 (Brasile, GB, Repubblica di Corea), di dare avvio a dei processi e stabilire i tempi per tale obiettivo. Nel Piano di Azione allegato è riportato un elenco iniziale di misure specifiche, comprendente anche azioni ad alta priorità da completarsi entro il 31 marzo 2009. In consultazione con altre economie ed organismi esistenti, attingendo dalle raccomandazioni di tali eminenti esperti indipendenti che essi possono nominare, chiediamo ai nostri Ministri delle Finanze di formulare ulteriori raccomandazioni, tra le quali quelle relative alle seguenti aree specifiche: • attenuazione della pro-ciclicità nelle politiche normative; • riesame e allineamento degli standard mondiali di contabilità, in particolare per titoli complessi in tempi di stress; • rafforzamento della capacità di ripresa e della trasparenza dei mercati dei derivati e riduzione dei loro rischi sistemici, anche migliorando l’infrastruttura dei mercati “over-thecounter”; • riesame delle pratiche di retribuzione in relazione agli incentivi per l’assunzione di rischi e l’innovazione; • riesame dei mandati, della governance e dei requisiti in termini di risorse delle IFI; e • definizione della portata delle istituzioni sistematicamente importanti e determinazione della loro adeguata regolamentazione o vigilanza. 11. Tenendo conto del ruolo del G-20 nella riforma dei sistemi finanziari, ci incontreremo di nuovo entro il 30 aprile 2009, per riesaminare l’attuazione dei principi e delle decisioni concordati oggi. Impegno ad avere un’Economia Globale Aperta 12. Riconosciamo che queste riforme avranno successo solo se radicate in un impegno verso principi di libero mercato, compreso lo stato di diritto, il rispetto per la proprietà privata, scambi commerciali ed investimenti aperti, mercati competitivi e sistemi finanziari efficienti ed efficacemente regolamentati. Questi principi sono essenziali per la crescita economica e la prosperità e hanno aiutato ad uscire dalla povertà milioni di persone oltre che significativamente aumentare lo standard di vita globale. Pur riconoscendo la necessità di migliorare la normativa del settore finanziario, dobbiamo evitare un eccesso di regolamentazione che ostacolerebbe la crescita economica e aggraverebbe la contrazione dei flussi di capitali, anche per i paesi in via di sviluppo. 13. Sottolineiamo l’importanza critica di rifiutare il protezionismo e di non chiudersi in sé stessi in momenti di incertezza finanziaria. A questo riguardo, nei prossimi 12 mesi, ci asterremo dall’imporre nuove barriere agli investimenti o al commercio di beni e servizi, dall’imporre nuove restrizioni alle importazioni o dall’attuare misure non coerenti dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) per stimolare le esportazioni. Inoltre, ci sforzeremo di raggiungere un accordo quest’anno sulle modalità che portino ad una conclusione positiva dell’Agenda di Doha per lo Sviluppo dell’OMC in maniera da avere un esito ambizioso ed equilibrato. Diamo mandato ai nostri Ministri del Commercio di raggiungere questo obiettivo e di essere pronti per fornire direttamente assistenza, laddove necessario. Concordiamo anche che i nostri paesi hanno la maggiore posta in gioco nel sistema di commercio globale e pertanto ciascuno deve dare contributi positivi necessari per raggiungere un tale esito. 14. Siamo consapevoli dell’impatto dell’attuale crisi sui paesi in via di sviluppo, in particolare quelli più vulnerabili. Riaffermiamo l’importanza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e degli impegni assunti per l’aiuto allo sviluppo e sollecitiamo sia le economie sviluppate che quelle emergenti ad assumere impegni coerenti con le loro capacità ed i loro ruoli nell’economia globale. A questo proposito, riaffermiamo i principi di sviluppo concordati nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite del 2002 sul Finanziamento per lo Sviluppo tenutasi a Monterrey, Messico, che ha sottolineato la “ownership” dei paesi e la mobilitazione di tutte le fonti di finanziamento per lo sviluppo. 15. Proseguiamo nel nostro impegno ad affrontare le altre sfide fondamentali quali la sicurezza energetica ed il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, lo stato di diritto e la lotta al terrorismo, alla povertà ed alle malattie. 16. Nel procedere, siamo fiduciosi nel fatto che, attraverso una continua partnership, la cooperazione ed il multilateralismo, riusciremo a superare tutte le sfide che ci attendono e a riportare stabilità e prosperità nell’economia mondiale. Piano d’Azione per l’Attuazione dei Principi per la Riforma Questo Piano d’Azione stabilisce un piano di lavoro globale per l’attuazione dei cinque principi concordati per la riforma. I nostri ministri delle finanze opereranno per garantire che l’attribuzione dei compiti stabilita in questo Piano d’Azione sia pienamente ed energicamente attuata. Essi sono responsabili della messa a punto e dell’attuazione di queste raccomandazioni attingendo dal lavoro attualmente portato avanti dagli organismi competenti, tra cui il Fondo Monetario Internazionale (FMI), un Forum per la Stabilità Finanziaria allargato (FSF) e gli organismi per la fissazione degli standard. Rafforzamento della trasparenza e della “accountability” (responsabilità) Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • Gli organismi di fissazione degli standard globali chiave di contabilità dovrebbero operare per migliorare i consigli per la valutazione dei titoli, tenendo anche conto della valutazione dei prodotti complessi, illiquidi, specialmente in tempi di stress. • Coloro responsabili della fissazione degli standard di contabilità dovrebbero portare significativamente avanti il loro lavoro per affrontare le debolezze degli standard contabili e di divulgazione delle informazioni per i veicoli fuori bilancio (off-balance sheet). • I normatori ed i responsabili della fissazione degli standard contabili dovrebbero migliorare la necessaria divulgazione delle informazioni sugli strumenti finanziari complessi che le aziende devono fornire ai protagonisti di mercato. • Al fine di promuovere la stabilità finanziaria, andrebbe ulteriormente migliorata la governance dell’organismo internazionale di fissazione degli standard contabili, anche avviando un riesame dei suoi membri, in particolare al fine di garantire la trasparenza, l’accountability (la responsabilità) ed un adeguato rapporto tra questo organismo indipendente e le autorità competenti. • Gli organismi del settore privato che hanno già sviluppato delle “best practices” per fondi comuni privati di capitali e/o hedge funds dovrebbero portare avanti proposte per una serie di “best practices” unificate. I Ministri delle Finanze dovrebbero valutare l’adeguatezza di queste proposte, attingendo dall’analisi dei normatori, dall’FSF allargato e da altri organismi competenti. Azioni a medio termine • Gli organismi per la fissazione degli standard globali chiave di contabilità dovrebbero operare intensamente per raggiungere l’obiettivo di creare uno standard globale unico di alta qualità. • I normatori, i supervisiori e i responsabili della fissazione degli standard contabili, laddove necessario, dovrebbero collaborare tra loro e con il settore privato per lavorare ad una base continua per garantire una coerente applicazione ed attuazione degli standard contabili di alta qualità • Le istituzioni finanziarie dovrebbero, nei loro rapporti, fornire una migliore divulgazione delle informazioni sui rischi e rendere note tutte le perdite su base costante, in linea con la best practice internazionale, laddove necessario. I normatori dovrebbero operare per garantire che i rendiconti patrimoniali di un’istituzione finanziaria comprendano un quadro completo, accurato e tempestivo delle attività dell’azienda (comprese le attività fuori bilancio) e che su queste si faccia un rapporto su paese regolare e coerente. Incrementare una solida regolamentazione Regimi normativi Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • Il FMI, il FSF allargato, e altri normatori ed organismi dovrebbero mettere a punto delle raccomandazioni per attenuare la pro-ciclicità, compresa la revisione di come la valutazione ed il leverage, i capitali delle banche, la retribuzione dei manager e le pratiche di approvvigionamento potrebbero esasperare le tendenze cicliche. Azioni a medio termine • Nella misura in cui i paesi o le regioni non lo hanno ancora fatto, ciascun paese o regione si impegna a rivedere la struttura ed i principi del suo sistema normativo e a riferire a riguardo al fine di garantire che esso sia compatibile con un sistema finanziario moderno e sempre più globalizzato. A tal fine, tutti i membri del G-20 si impegnano ad avviare un rapporto sul Programma di Valutazione del Settore Finanziario (FSAP) e a sostenere le valutazioni trasparenti dei sistemi normativi nazionali dei paesi. • Gli organismi competenti dovrebbero rivedere la natura differenziata della normativa nei settori bancario, dei titoli e assicurativo e fornire un rapporto che illustri il problema e presenti delle raccomandazioni circa i miglioramenti necessari. Andrebbe anche avviato un riesame della portata della normativa finanziaria, con enfasi particolare sulle istituzioni, gli strumenti ed i mercati che sono attualmente non regolamentati, insieme alla garanzia che tutte le istituzioni sistematicamente importanti siano adeguatamente regolate. • Le autorità nazionali e regionali dovrebbero rivedere i regimi di risoluzione e le leggi sul fallimento alla luce della recente esperienza al fine di garantire che essi permettano una riduzione graduale ed ordinata delle istituzioni finanziarie complesse internazionali. • Le definizioni di capitale dovrebbero essere armonizzate al fine di avere delle misure coerenti di capitale e di adeguatezza del capitale. Vigilanza prudenziale Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • I normatori dovrebbero intraprendere dei passi per garantire che le agenzie di rating soddisfino gli standard massimi della organizzazione internazionale di normatori dei titoli ed evitino i conflitti di interesse, forniscano una maggiore divulgazione delle informazioni agli investitori e agli emittenti e differenzino i rating per i prodotti complessi. Ciò contribuirà a garantire che le agenzie di rating abbiano i giusti incentivi e siano sottoposti all’adeguata vigilanza per consentire loro di svolgere il loro ruolo importante nel fornire informazioni e valutazioni obiettive ai mercati. • L’organizzazione internazionale dei normatori dei titoli dovrebbe rivedere l’adozione da parte delle agenzie di rating degli standard e dei meccanismi per l’ottemperanza al monitoraggio. • Le autorità dovrebbero garantire che le istituzioni finanziarie mantengano capitali adeguati in somme necessarie a sostenere la fiducia. I responsabili della fissazione degli standard internazionali dovrebbero stabilire dei requisiti rafforzati circa i capitali per il credito strutturato delle banche e le attività di cartolarizzazione. • I supervisori ed i normatori, partendo dall’imminente lancio dei servizi centrali counterparty per i credit default swaps (CDS) in alcuni paesi, dovrebbero: accelerare gli sforzi per ridurre i rischi sistemici delle transazioni con CDS ed i derivati over-the-counter (OTC); insistere sul fatto che i protagonisti di mercato sostengano le piattaforme di contrattazione in borsa o di contrattazione elettronica per i contratti CDS; ampliare la trasparenza del mercato dei derivati OTC; e garantire che l’infrastruttura per i derivati OTC possa supportare volumi crescenti. Azioni a medio termine • Dovrebbero essere registrate le Agenzie di Rating che forniscono rating pubblici. • I supervisori e le banche centrali dovrebbero mettere a punto degli approcci solidi e coerenti a livello internazionale per la supervisione della liquidità delle banche internazionali e le operazioni di liquidità delle banche centrali per le sopracitate banche. Gestione dei rischi Azioni immmediate entro il 31 marzo 2009 • I normatori dovrebbero mettere a punto dei migliori suggerimenti per rafforzare le pratiche di gestione dei rischi da parte delle banche, in linea con le best practices internazionali e dovrebbero incoraggiare le società finanziarie a rivedere i propri controlli interni ed attuare politiche rafforzate per una valida gestione dei rischi. • I normatori dovrebbero mettere a punto ed attuare procedure che garantiscano che le società finanziarie mettano in atto politiche per gestire meglio il rischio di liquidità, anche creando forti scorte di liquidità. • I supervisori dovrebbero garantire che le società finanziarie mettano a punto dei processi che prevedano una misurazione globale e tempestiva delle concentrazioni di rischio e ampie posizioni di rischio counterparty sia a livello di prodotti che di geografie. • Le società dovrebbero rivalutare i loro modelli di gestione dei rischi per difendersi dagli stress e riferire i propri sforzi ai supervisori. • Il Comitato di Basilea dovrebbe studiare la necessità di nuovi modelli per testare gli stress e aiutare le aziende a svilupparli, laddove necessario. • Le istituzioni finanziarie dovrebbero avere degli incentivi interni chiari per promuovere la stabilità ed è necessario agire, attraverso uno sforzo volontario o un’azione normativa, per evitare piani di retribuzione che premino eccessivi ritorni a breve o l’assunzione di rischi. • Le banche dovrebbero esercitare un’efficace gestione dei rischi ed una due diligence sui prodotti strutturati e la cartolarizzazione. Azioni a medio termine • Gli organismi internazionali per la fissazione degli standard, che operano con una vasta gamma di economie e altri organismi competenti, dovrebbero garantire che i policy makers responsabili della normativa siano consapevoli ed in grado di rispondere rapidamente all’evoluzione ed all’innovazione nei mercati e nei prodotti finanziari. • Le autorità dovrebbero monitorare i cambiamenti sostanziali dei prezzi degli asset e le loro implicazioni per la macroeconomia ed il sistema finanziario. Promuovere l’integrità dei mercati finanziari Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • Le nostre autorità nazionali e regionali dovrebbero collaborare per migliorare la cooperazione normativa tra le giurisdizioni a livello regionale ed internazionale. • Le autorità nazionali e regionali dovrebbero operare per promuovere la condivisione delle informazioni sulle minacce interne ed internazionali alla stabilità dei mercati e garantire che le disposizioni giuridiche nazionali (o regionali, se del caso) siano adeguate per affrontare queste minacce. • Le autorità nazionali e regionali dovrebbero anche rivedere le norme di conduzione del business per proteggere i mercati e gli investitori, specialmente contro la manipolazione del mercato e la frode e rafforzare la loro cooperazione internazionale per proteggere il sistema finanziario internazionale da attori illeciti. In caso di comportamento scorretto dovrebbe esistere un adeguato sistema di sanzioni. Azioni a medio termine • La autorità nazionali e regionali dovrebbero attuare misure nazionali ed internazionali che proteggano il sistema finanziario globale dalle giurisdizioni non cooperative e non trasparenti che presentano rischi di attività finanziaria illegale. • La Task Force per l’Azione Finanziaria dovrebbe continuare la sua opera importante contro il riciclaggio di danaro ed il finanziamento di terroristi e noi appoggiamo gli sforzi dell’Iniziativa Banca Mondiale-Nazioni Unite sul Recupero degli Asset Rubati (StAR). • Le autorità fiscali, attingendo dal lavoro degli organismi competenti come l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), dovrebbero continuare gli sforzi per promuovere lo scambio di informazioni fiscali. Andrebbero energicamente affrontati la mancanza di trasparenza ed il mancato scambio di informazioni fiscali. Rafforzare la Cooperazione Internazionale Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • I supervisori dovrebbero collaborare per costituire dei gruppi di supervisione per tutte le principali istituzioni finanziarie internazionali, come parte delle iniziative per rafforzare la sorveglianza sulle aziende internazionali. Le principali banche mondiali dovrebbero incontrarsi regolarmente con il loro gruppo di supervisione per delle discussioni ampie e globali sulle attività dell’azienda e per valutare i rischi che essa corre. • I normatori dovrebbero fare tutti i passi necessari per rafforzare gli accordi di gestione delle crisi internazionali, compresi quelli relativi alla cooperazione e comunicazione gli uni con gli altri e con le autorità competenti e mettere a punto delle liste globali di contatti e condurre degli esercizi di simulazione, laddove necessario. Azioni a medio termine • Le autorità, attingendo specialmente dal lavoro dei normatori, dovrebbero raccogliere informazioni sui settori in cui la convergenza delle pratiche di regolamentazione come gli standard contabili, l’auditing e l’assicurazione sui depositi sta facendo progressi, quelli in cui necessita di un’accelerazione dei progressi o quelli in cui ci possano essere potenzialità di progresso. • Le autorità dovrebbero garantire che le misure temporanee per riportare la stabilità e la fiducia esercitino distorsioni minime e vengano eliminate in maniera tempestiva, coordinata e secondo una sequenza adeguata. Riforma delle Istituzioni Finanziarie Internazionali Azioni immediate entro il 31 marzo 2009 • Il FSF dovrebbe ampliare il numero dei propri membri per aumentare quelli delle economie emergenti. • Il FMI, con la sua enfasi sulla sorveglianza, ed il FSF allargato, con la sua enfasi sulla fissazione degli standard, dovrebbero rafforzare la loro collaborazione, migliorando le iniziative per integrare meglio le risposte normative e di supervisione nel quadro di riferimento politico macro-prudenziale e condurre degli esercizi di allarme precoce. • Il FMI, data la universalità dei suoi appartenenti ed un’expertise macro-finanziaria core, dovrebbe, in stretta collaborazione con il FSF e gli altri, assumere un ruolo leader nel trarre lezioni dall’attuale crisi, in linea con il suo mandato. • Dovremmo rivedere l’adeguatezza delle risorse del FMI, del Gruppo Banca Mondiale ed altre banche multilaterali per lo sviluppo ed essere pronti ad aumentarle laddove necessario. Le IFI dovrebbero anche continuare a rivedere ed adattare i loro strumenti di credito alla luce dell’attuale crisi finanziaria. • Dovremmo esplorare i modi di ripristinare l’accesso al credito per i paesi emergenti ed in via di sviluppo e riprendere i flussi di capitali privati che sono fondamentali per una crescita ed uno sviluppo sostenibili, compresi gli investimenti infrastrutturali in corso. • Nei casi in cui gravi sconvolgimenti di mercato hanno limitato l’accesso al necessario finanziamento per le politiche fiscali contro-cicliche, la banche multilaterali per lo sviluppo devono garantire che siano attuati accordi per sostenere, laddove necessario, quei paesi con buoni precedenti e solide politiche. Azioni a medio termine • Abbiamo sottolineato che le Istituzioni di Bretton Woods devono essere globalmente riformate in modo che possano riflettere in maniera più adeguata i cambiati pesi economici nell’economia mondiale e devono rispondere di più alle sfide future. Le economie emergenti ed in via di sviluppo dovrebbero avere una voce ed una rappresentanza maggiori in queste istituzioni. • Il FMI dovrebbe condurre revisioni di sorveglianza energiche e imparziali di tutti i paesi, oltre che dare maggiore attenzione ai loro settori finanziari ed integrare meglio le revisioni con i programmi congiunti di valutazione del settore finanziario realizzati tra il FMI e la Banca Mondiale. Su questa base, si dovrebbe rafforzare il ruolo del FMI nel fornire suggerimenti per le politiche macro-finanziarie. • Le economie avanzate, il FMI e le altre organizzazioni internazionali dovrebbero mettere a disposizione programmi di capacity-building per le economie emergenti di mercato ed i paesi in via di sviluppo sulla formulazione e l’attuazione delle nuove normative importanti, in linea con gli standard internazionali. --------------------------------G20 Dichiarazione finale IT novembre ‘08/CDR